Pensioni a 63 anni: tutte le professioni interessate, per gli agricoli 32 anni di contributi

A partire dal 18 gennaio 2022 si possono presentare le domande per le pensioni Ape sociale, la misura previdenziale prorogata per tutto l’anno dalla recente legge di Bilancio. Sull’invio delle istanze, l’Inps è intervenuta con il messaggio numero 274 del 20 gennaio 2022 con il quale l’Istituto previdenziale ha anticipato le novità dell’anticipo pensionistico sociale, in attesa di ulteriori istruzioni. Tra le novità di quest’anno, l’allargamento delle categorie lavorativa addette a mansioni gravose e l’eliminazione, per i disoccupati, dei tre mesi di attesa per chi ha perso il lavoro.

Pensioni anticipate Ape sociale, quali sono i requisiti di uscita nel 2022?

La pensione anticipata Ape sociale si consegue all’età minima di 63 anni. Oltre al requisito anagrafico, è necessario appartenere a una delle categorie indicate di seguito:

  • essere disoccuparti;
  • prestare assistenza da almeno 6 mesi del coniuge o di un parente con handicap grave (i caregiver);
  • avere una percentuale di invalidità di almeno il 74%;
  • svolgere una mansione cosiddetta “gravosa”.

Pensioni anticipate Ape sociale, quanti anni di contributi servono?

Le prime tre categorie necessitano di 30 anni di contributi per la formula di pensione anticipata.  Gli addetti alle mansioni gravose, salvo delle eccezioni, devono aver versato almeno 36 anni di contributi. La misura previdenziale permette di ottenere un assegno di accompagnamento alla pensione dall’uscita fino al compimento dei 67 anni di età, allorquando sopraggiunge la pensione di vecchiaia. L’assegno temporaneo può arrivare a 1.500 euro al mese.

Pensioni con uscita a 63 anni: le novità della legge di Bilancio 2022 e l’abbassamento requisiti a edili e agricoli

Come è successo negli scorsi anni, anche per il 2022 le pensioni con anticipo pensionistico Ape sociale sono state prorogate per tutto l’anno in corso. Con alcune novità. Innanzitutto l’estensione ad altre categorie di lavoratori impiegate in mansioni gravose come risultato della Commissione tecnica istituita ad hoc con presidente Cesare Damiano. Una seconda novità riguarda l’abbassamento dei requisiti contributivi agli operai edili a 32 anni di contributi. Inoltre, per gli operai agricoli del gruppo 6 del Codice Ateco e per i ceramisti del gruppo 6.3.1.2 e “conduttori di impianti per la fornitura di articoli in ceramica e terracotta” (codice Ateco 7.1.3.3) gli anni di contributi da possedere sono 32 anziché 36.

Pensioni Ape sociale, ecco tutte le categorie dei lavoratori impiegati in mansioni gravose per il 2022

Tra i lavoratori impiegati in mansioni gravose, che possono andare in pensione a 63 anni con l’Ape sociale unitamente a 36 anni di contributi, troviamo:

  • i professori della scuola primaria, pre-primaria e le professioni assimilate, codice Ateco 2.6.4;
  • i tecnici della salute, codice Ateco 3.2.1;
  • gli addetti alla gestione dei magazzino e le professioni assimilate (codice Ateco 4.3.1.2);
  • le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (codice Ateco 5.3.1.1);
  • gli operatori della cura estetica (5.4.3);
  • le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati (5.4.4);
  • gli artigiani, gli operai specializzati e gli agricoltori (codice Ateco 6);
  • i conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e per il primo trattamento dei minerali (7.1.1).

Pensioni gravosi, le altre attività che fanno uscire da lavoro a 63 anni

Tra le altre attività, soprattutto di operai, artigiani e conduttori di veicoli e di impianti, possono andare in pensione a 63 anni in presenza di 36 anni di contributi:

  • gli operatori di impianti per la trasformazione e la lavorazione a caldo dei metalli (codice Ateco 7.1.2);
  • i conduttori di forni e degli altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e dei metalli assimilati (codice Ateco 7.1.3, 32 anni di contributi);
  • conduttori di impianti per trasformare il legno e per fabbricare la carta (7.1.4);
  • gli operatori di macchinari e di impianti per raffinare il gas e i prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione dei prodotti derivati dalla chimica (7.1.5);
  • i conduttori degli impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per recuperare i rifiuti e per trattare e distribuire le acque (7.1.6);
  • conduttori di mulini e di impastatrici (7.1.8.1);
  • i conduttori dei forni e degli analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali (7.1.8.2);
  • gli operai semigualificati su macchinari fissi per lavorare in serie e gli operai addetti ai montaggi (7.2):
  • gli operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare (7.3);
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento (7.4).

Pensioni Ape sociale, quali sono le altre professioni di lavori gravosi per uscire a 63 anni?

Le ulteriori mansioni gravose delle pensioni con uscita a 63 anni dell’Ape sociale riguardano:

  • il personale non qualificato addetto a spostare e a consegnare le merci (codice Ateco 8.1.3);
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia degli uffici, degli alberghi, delle navi, della aree pubbliche, dei ristoranti e dei veicoli (8.1.4);
  • i portantini e le professioni assimilate (8.1.5.2);
  • le professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca (codice Ateco 8.3);
  • professioni non qualificate nella manifattura, nella estrazione dei minerali e nelle costruzioni (8.4).

Presentazione domanda Inps per le pensioni con Ape sociale nell’anno 2022: come si fa?

Per presentare la domanda di pensione anticipata con Ape sociale è necessario utilizzare i servizi on line del portale dell’Inps. In particolare, a partire dallo scorso 18 gennaio, è possibile inoltrare l’istanza per il riconoscimento delle condizioni di accesso (i requisiti) per la formula di accompagnamento alla pensione. In “Prestazioni e servizi” della sezione “Moduli” del sito dell’Inps sono disponibili i modelli che devono essere dati al datore di lavoro per accertare i requisiti di accesso alla pensione. I modelli sono differenti a seconda della categoria di lavoratori interessati: si tratta di moduli per i lavoratori del settore privato, del settore pubblico oppure dei lavoratori domestici.

Lavori gravosi, ecco le nuove categorie ammesse per le pensioni Ape sociale

Con il disegno di legge di Bilancio 2022 sono varie le categorie ammesse tra i lavori gravosi ai fini delle pensioni Ape sociale. Oltre alle 15 esistenti, infatti, sono state incluse dal governo altre 23 categorie di professioni che permetteranno ai lavoratori coinvolti di poter andare in pensione anticipatamente a 63 anni di età.

Pensioni Ape sociale, i requisiti di uscita a 63 anni

Al momento i requisiti di uscita per le pensioni con Ape sociale rimangono invariati. Infatti, possono accedere all’anticipo pensionistico i lavoratori che abbiano compiuto i 63 anni di età e che rientrino, alternativamente, in una delle seguenti situazioni:

  • essere disoccupati e aver terminato di percepire le prestazioni di disoccupazioni da almeno 3 mesi;
  • invalidi per una percentuali di almeno il 74%;
  • essere caregiver, ovvero prestare assistenza al coniuge o a un parente convivente di primo grado con invalidità grave;
  • rientrare in una delle categorie di lavori cosiddetti “gravosi” e aver prestato lavoro in questa attività per almeno 6 degli ultimi 7 anni, o per 7 degli ultimi 10 anni.

Per chi rientri un una delle prime tre categorie di condizioni, sono necessari almeno 30 anni di contributi versati. Per i gravosi gli anni di contribuzione minimi devono essere pari a 36.

Ape sociale, nelle nuove professioni gravose anche le maestre della scuola

Con la legge di Bilancio 2022 si andranno ad aumentare le categorie di categorie di lavori gravoso rispetto alle 15 previste fino a oggi. In tutto, le mansioni gravose diventeranno 82. Infatti, alle 27 professioni comprese già nelle 15 categorie lavorative, se ne andranno ad aggiungere altre 55. Per la scuola, oltre alle maestre degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, la legge di Bilancio 2022 allargherà il beneficio della pensione dei 63 anni anche alle maestre delle scuole primarie, pre-primarie e professioni assimilate (codice Ateco professioni 2.6.4).

Elenco delle professioni gravose ai fini delle pensioni Ape sociale dal 2022

Ecco tutte le altre professioni incluse tra i nuovi gravosi dalla legge di Bilancio 2022:

  • i tecnici della salute (Ateco professioni 3.2.1);
  • gli addetti alle professioni qualificate dei servizi sanitari e sociali (professioni Ateco 5.3.1.1);
  • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate (Ateco 4.3.1.2);
  • gli operatori della cura estetica (5.4.3);
  • professioni qualificate nei servizi personale e assimilati (professioni Ateco 5.4.4);
  • gli artigiani, gli operai specializzati e gli agricoltori;
  • i conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • i conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • gli operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • i conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • gli operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi;
  • i conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • i conduttori di mulini e impastatrici; i conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • i conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • gli operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • gli operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • il personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • i portantini e professioni assimilate;
  • il personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • i giardinieri  e le professioni non qualificate in agricoltura, nella manutenzione del verde, allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • le professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

 

Lavori gravosi, ecco la lista delle nuove categorie di mansioni per l’Ape sociale

È stata resa nota la lista delle nuove categorie di lavori gravosi ai fini delle pensioni con l’Ape sociale. A partire dal 2022 il governo potrebbe rafforzare la misura consentendo a più categorie di lavoratori di accedere alla pensione dei 63 anni di età. Con la stessa misura possono accedere al prepensionamento anche categorie di contribuenti che si trovano in condizioni economiche o sociali di disagio.

Perché è stata rinnovata la lista dei lavori gravosi?

La lista delle nuove categorie di lavoratori impiegati in mansioni considerate gravose è stata elaborata dalla Commissione tecnica istituita ad hoc già dall’allora ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. La Commissione ha preso in esami vari parametri per arrivare a stilare la lista dei nuovi mestieri gravosi: dai rischi di infortunio alla frequenza delle malattie fino a considerare anche la speranza di vita dopo i 65 anni di età.

Ape sociale, i requisiti per accedere alla pensione anticipata

L’Ape sociale, introdotta già dalla legge di Bilancio 2017, consente di andare in pensione dai 63 anni come misura di accompagnamento all’uscita da lavoro e di ottenere un assegno mensile di prepensionamento di massimo 1500 euro lordi. Occorre però avere anche una contribuzione minima che, per i disoccupati, i caregiver e gli invalidi al 74% è fissata in 30 anni di versamenti. Per i lavoratori gravosi e usuranti gli anni di contributi necessari sono 36.

Lavoratori impiegati in mansioni gravosi, quali sono i requisiti per l’Ape sociale?

Oltre agli anni di contributi, i lavoratori impiegati in mansioni gravose devono soddisfare un ulteriore requisito. Infatti, l’attività considerata gravosa deve essere stata esercitata per:

  • 6 degli ultimi 7 anni;
  • 7 degli ultimi 10 anni;
  • metà della carriera professionale (e dunque contributiva).

Ape sociale, quante sono le categorie di lavori gravosi?

Attualmente, possono accedere alle pensioni con Ape sociale 15 categorie di lavoratori impiegati in attività gravose. Tra queste figurano, a titolo di esempio: gli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; i conciatori; i conduttori di gru; gli addetti all’assistenza di personale in condizioni di non autosufficienza; le maestre della scuola dell’infanzia e gli educatori degli asili nido; gli operatori ecologici, i pescatori della costa costiera e gli operai dell’agricoltura; i lavoratori marittimi; i siderurgici di prima e di seconda fusione e i lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature; i facchini, gli addetti allo spostamento delle merci e gli assimilati.

Nuove categorie di lavori gravosi: i conduttori di impianti e macchine

A queste categorie, la Commissione ha aggiunto nuovi gruppi di lavoratori impiegati in attività gravose che potrebbero andare in pensione dal 2022 con l’Ape sociale. Tra i conduttori si menzionano i conduttori di impianti per:

  • estrarre e trasformare i minerali;
  • di macchine agricole;
  • per il legno e la carta;
  • di macchinari per la tipografia e per la stampa;
  • per la produzione di energia termica e del vapore, per la distribuzione delle acque e per il recupero dei rifiuti;
  • di macchine per la realizzazione di articoli in gomma e materie plastiche.

Categorie attività gravose: gli operai e gli artigiani

Tra gli operai e gli artigiani che sono stati riconosciuti nell’elenco delle attività gravose si menzionano:

  • gli operai addetti a macchinari per la produzione in serie di articoli in legno;
  • quelli addetti all’assemblaggio di prodotti industriali;
  • chi è addetto a macchine confezionatrici di prodotti industriali;
  • gli operai nella cura estetica;
  • i fonditori, i calderai, i saldatori, i lattonieri, i montatori di carpenteria metallica;
  • gli operai non qualificati nella manifattura;
  • i fabbri ferrai, i costruttori di utensili;
  • i vasai, i soffiatori e formatori di vetrerie;
  • gli operai forestali specializzati;
  • gli attrezzisti, gli artigiani e operai del legno.

Altre categorie di lavori gravosi per le pensioni dei 63 anni

Tra le altre mansioni rientranti nelle attività usuranti, la Commissione tecnica ha individuato ulteriori categorie, quali:

  • gli operai specializzati e gli artigiani nelle lavorazioni di alimentari;
  • gli artigiani e gli operai nel tessile e nell’abbigliamento;
  • operai specializzati e artigiani nella meccanica di precisione sui metalli;
  • i montatori, i meccanici artigianali, i manutentori e i riparatori di macchine fisse e mobili, a esclusione delle linee di montaggio;
  • gli artigiani per le lavorazioni artistiche dei tessuti, del cuoio e del legno;
  • gli operai su rivestimenti metallici, di galvanoplastica, di fabbricazione di prodotti fotografici;
  • gli addetti alle macchine semi e automatiche per la lavorazione metallica e per i prodotti minerali;
  • gli operatori di macchinari e impianti per raffinare il gas e i prodotti petroliferi e chimici.

Quali sono le nuove professioni gravose per accedere all’Ape sociale?

Infine sono da segnalare le ulteriori attività che la Commissione tecnica ad hoc ha considerato come gravose. Nell’ordine:

  • operai specializzati e artigiani nell’industria dello spettacolo;
  • artigiani e operai specializzati nell’installazione e nella manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche;
  • operai addetti a macchine per l’industria alimentare, per l’agricoltura, per la trasformazione di prodotti agricoli;
  • artigiani e operai specializzati nelle attività poligrafiche;
  • gli addetti alla gestione dei magazzini;
  • gli operai addetti ai macchinari dell’industria tessile, delle confezioni e assimilati.
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • i portantini e similari.

Quanto si perde con la pensione anticipata? Simulazioni

Il traguardo della pensione è sempre molto atteso e ciò anche perché con l’introduzione della Legge Fornero si va in pensione a 67 anni di età e non tutti sentono di avere le energie necessarie per affrontare la quotidianità del lavoro fino a tale età. Proprio per questo, al fine di mitigare gli effetti della Legge Fornero, sono state emanate delle normative che consentono l’uscita in anticipo dal mondo del lavoro, ma tale scelta ha purtroppo un costo. Cerchiamo di capire quanto si perde con la pensione anticipata.

Gli effetti del sistema contributivo sul calcolo della pensione anticipata

Il 1996 per il sistema pensionistico italiano è uno spartiacque davvero importante, infatti da questo momento viene introdotto il sistema contributivo che prevede il calcolo della pensione tenendo in considerazione l’anzianità contributiva e l’età anagrafica, maggiore è l’età in cui si va in pensione e più elevato è il coefficiente che viene applicato. Il coefficiente applicato arriva alla sua massima estensione al compimento del 71° anno di età, quindi per ogni anno in anticipo su tale limite si perde qualcosa. Ecco perché alcuni lavoratori decidono di posticipare il pensionamento anche rispetto alla legge Fornero.

Il contratto di espansione ha consentito a molti italiani di uscire prima dal mercato del lavoro, con un anticipo anche di 5 anni rispetto alla legge Fornero. Per molti questa è stata “un’opportunità” perché magari l’impresa era in crisi e si rischiava anche di perdere il lavoro e restare senza reddito. Però questo ha portato a una perdita netta sulla mensilità che si sarebbe ricevuta andando in pensione nel rispetto della Legge Fornero. Ad esempio, chi decide di andare in pensione con 5 anni di anticipo può perdere fino al 27% della retribuzione mensile, per chi ha una retribuzione mensile lorda di 1.650 euro, si calcola che andando in pensione con un anno di anticipo, si perdono circa 40 euro mensili, cioè 520 euro annui, ma con 5 anni di anticipo si possono perdere addirittura 120 euro mensili, cioè 1.560 euro netti l’anno, una somma non certo irrisoria.

Pensione anticipata e Quota 100

Le perdite si verificano anche con la Quota 100 e con tutti gli altri sistemi che consentono di andare in pensione prima dei 67 anni di età. Ad esempio Progetica ha effettuato il calcolo per un soggetto nato nel 1960 che inizia a versare i contributi nel 1985 e decide di andare in pensione con circa 35 anni di contributi e 61 anni di età. In questo caso con uno stipendio netto di 1.600 euro prenderebbe circa 850 euro invece di 1.434 euro di pensione con una perdita del 41%. Maturati 67 anni di età, lo stesso lavoratore matura 1.253 euro di pensione, ma comunque con una perdita. Naturalmente per ogni lavoratore c’è un calcolo personalizzato che tiene in considerazione diversi fattori, infatti se vi sono dei buchi contributivi, o contribuzione figurativa, anche questa incide sui calcoli.

Prospettive future per la pensione anticipata

Deve però essere ricordato che Quota 100 a breve esaurirà i suoi effetti, 31 dicembre 2021, e i partiti stanno cercando un accordo per evitare un’applicazione piena della Legge Fornero, le proposte al vaglio dovrebbero essere 9, tra cui una proroga della Quota 100, che però sembra improbabile, l’introduzione della Quota 41, cioè in pensione con 41 anni di contributi, la stabilizzazione dell’APE Sociale con l’introduzione di nuovi lavori gravosi, attualmente sembra l’ipotesi più fondata. Tra le proposte anche quella di Forza Italia che auspica il pensionamento a 62 anni con 35 anni di contributi a patto che il trattamento pensionistico non sia inferiore di 1,5 volte rispetto alla pensione minima e con riduzione del 2% per ogni anno di anticipo rispetto al limite dei 66 anni.

Se vuoi conoscere i nuovi lavori gravosi inseriti dalla commissione ad hoc, leggi l’articolo: Pensione Gravosi: si allarga la platea dei beneficiari per lavori usuranti

Come visto quindi prima di scegliere se andare in pensione è bene valutare quanto ammonterebbe la pensione e qual è la perdita rispetto al pensionamento ordinario. Bisogna inoltre ricordare che per coloro che hanno deciso di devolvere il TFR ai fondi pensione, ci sarà comunque la pensione integrativa il cui ammontare dipende da quanto effettivamente versato.

Pensione: dai benzinai ai bidelli, chi potrebbe andare a 63 anni

In questi giorni sta entrando nel vivo il dibattito sulla riforma delle pensioni. Per forza di cose nel 2022 dovrà esserci un intervento normativo che vada a tamponare la scadenza della quota 100 che non vuole essere prorogata.

Non potendo (o non volendo) agire su una flessibilità in uscita per tutti è necessario individuare quali sono i lavoratori che hanno necessità di maggiore tutela dai fragili ai gravosi.

Pensione a 63 anni

Ovviamente mappare quelle che oggi sono le professioni da tutelare non è semplicissimo: la riforma 2022, quindi, potrebbe portare ad agevolare l’uscita, se non di tutti, almeno di quelle categorie che maggiormente sono state in sofferenza durante la pandemia  e quelle che necessitano di maggior tutela per pesantezza con l’avanzare dell’età.

Attualmente i lavori faticosi sono suddivisi in lavori usuranti e gravosi, con determinate differenze anche per il pensionamento (i lavoratori possono accedere alla pensione quota 97,6, i gravosi no, ma i gravosi possono accedere all’ape sociale mentre gli usuranti no).

I lavoratori usuranti, attualmente sono:

  •  “lavori in galleria, cava o miniera”, mansioni svolte in sotterraneo;
  • “lavori nelle cave”, mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
  • “lavori nelle gallerie”, mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento;
  • “lavori in cassoni ad aria compressa”;
  • “lavori svolti dai palombari”;
  • “lavori ad alte temperature”, mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti a operazioni di colata manuale;
  • “lavorazione del vetro cavo”, mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
  • “lavori espletati in spazi ristretti” e in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte all’interno di spazi ristetti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
  • “lavori di asportazione dell’amianto”.

I lavoratori gravosi, invece, oggi sono previsti per 15 categorie, ovvero:

  • addetti alla concia di pelli e pellicce;
  • addetti ai servizi di pulizia;
  • addetti spostamento merci e/o facchini;
  • conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
  • conducenti treni e personale viaggiante in genere;
  • guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
  • infermieri o ostetriche che operano su turni;
  • maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • operai edili o manutentori di edifici;
  • operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
  • addetti all’assistenza di persone non autosufficienti
  • lavoratori marittimi,
  • pescatori,
  • operai agricoli
  • operai siderurgici.

Quello che è emerso negli ultimi giorni, però, è che ci sono nuovi gravosi, ovvero quei lavoratori la cui mansione è diventata gravosa con il trasformarsi della società. La commissione che si sta occupando proprio dei lavori gravosi ha riformulato l’elenco delle categorie che potrebbero, in caso di conferma, andarsi ad aggiungere a quelle già esistenti e nello specifico: bidelli, badanti e colf, saldatori, tassisti, falegnami, valigiai, conduttori di autobus e tranvieri, benzinai, conduttori di macchinari in miniera, insegnanti delle scuole elementari, commessi, cassieri, operatori sanitari qualificati, magazzinieri, portantini, forestali.

Pensione gravosi: si allarga la platea dei beneficiari per lavori usuranti

Il 31 dicembre 2021 va in pensione Quota 100, il provvedimento che aveva permesso di mitigare gli effetti della legge Fornero, consentendo a coloro che avevano almeno 62 anni di età di andare in pensione con un’anzianità contributiva di 38 anni. Per far fronte a tale scadenza ed evitare ai lavoratori di dover accedere al pensionamento tra 5 anni, quindi a 67 anni come prevede la Legge Fornero, si sta pensando a un allargamento della platea dei lavori gravosi. Ecco come dovrebbe allargarsi la platea dei beneficiari.

Addio a Quota 100 dal 31 dicembre 2021

Quota 100 per molti lavoratori è stata una vera manna dal cielo in quanto ha permesso a molti di accedere al pensionamento in anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero, ma il 31 dicembre 2021 il provvedimento scade e di conseguenza sarà in pieno vigore nuovamente la legge Fornero. Per mitigare gli effetti della riforma è stata istituita presso il Ministero del Lavoro una commissione che ha il compito di stilare la lista dei lavori gravosi che dovrebbero accedere alla pensione in anticipo. La Commissione Istituzionale Lavori Gravosi è presieduta da Cesare Damiano, ex sindacalista, già ministro del Lavoro e delle Politiche Sociale e componente dell’INAIL (Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro) che ha già consegnato la lista dei lavori usuranti al ministro del Lavoro.

Ciò che tutti ora si stanno chiedendo è chi effettivamente potrà beneficiare della pensione gravosi. Attualmente ci sono solo indicazioni. Dovrebbero rientrare coloro che attualmente rientrano nell’APE Social che consente di andare i pensione a 63 anni in presenza di alcuni requisiti e altri professionisti indicati nella lista.

Requisiti Ape Sociale e lavori usuranti/gravosi

Vediamo quali sono le categorie di lavoratori che usufruiscono attualmente dell’APE Social e che dovrebbero rientrare di diritto nella nuova pensione gravosi:

  • lavoratori in stato di disoccupazione in seguito a licenziamento collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, scadenza del rapporto di lavoro a tempo determinato,  soggetti che hanno terminato il periodo di disoccupazione da almeno 3 mesi e non sono stati reintegrati al lavoro. In questo caso occorre aver maturato 30 anni di anzianità contributiva;
  • lavoratori con anzianità contributiva di almeno 30 anni che assistono un parente entro il primo grado, il coniuge o parte dell’unione civile che ha un handicap grave ai sensi dell’articolo 3 legge 104 del 1992, oppure parenti entro il secondo grado e affini che non possano essere assistiti da un altro parente in quanto questi hanno oltre 70 anni di età oppure sono a loro volta portatori di handicap;
  • lavoratori con una riduzione della capacità lavorativa del 74% e che hanno maturato un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • infine, possono accedere all’APE Social i lavoratori che hanno almeno 36 anni di anzianità contributiva e abbiano svolto negli ultimi 7 anni lavori gravosi indicati in questa lista:
  1. lavoratori delle miniere, imprese edilizie e manutenzione edifici;
  2. conduttori di gru e di macchine per la perforazione;
  3. professionisti del comparto sanità che lavorano su turni come infermieri, OSA, OSS, ostetriche
  4.  conciatori di pelli e pellicce;
  5.  personale viaggiante e conduttori su linee ferroviarie;
  6.  conduttori di mezzi pesanti;
  7.  insegnanti delle scuole dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  8.  operatori ecologici, addetti alla separazione e trattamento dei rifiuti, lavoratori del settore pulizie;
  9. operai di agricoltura, zootecnia e pesca;
  10. marittimi;
  11. lavoratori del settore siderurgico impegnati nella prima e seconda fusione, lavoratori del vetro esposti ad elevate temperature;
  12. verniciatori.

Lavori usuranti: la nuova lista della commissione tecnica per la pensione gravosi

Quelli indicati sono i lavori usuranti attualmente in vigore, ma la commissione tecnica incaricata ha proceduto ad ampliare la sfera di coloro che dovrebbero accedere alla pensione gravosi. La nuova lista comprende ben 205 professioni ( in passato erano 95) appartenenti a 92 diverse categorie (in passato 15). La lista è stata realizzata incrociando i dati relativi alle malattie professionali, al verificarsi di infortuni sul lavoro, il numero di giorni di assenza per malattia e tenendo in considerazione la fascia di età tra i 56 e i 63 anni di età.

Naturalmente spetterà a Governo e Parlamento l’ultima parola sulla reale estensione della pensione gravosi 2022 e la stessa dovrà tenere in considerazione la reale capacità di spesa del governo.

Nella nuova lista non potevano mancare gli operatori delle imprese estrattive, che sono al primo posto, ma rientrano anche tante categorie che in passato non erano presenti, ad esempio insegnanti di scuola primaria, tassisti, commessi, cassieri, forestali, assistenti sociali, macellai, portantini, conduttori di autobus, panettieri, magazzinieri, all’ultimo posto di questa speciale lista di lavori usuranti ci sono i redattori di verbali di assemblee istituzionali. L’impressione è che solo una piccola parte di questi lavori potrà effettivamente beneficiare della pensione gravosi anche definita Super Ape Social.