Servizi Inps online implementati, addio fila agli sportelli

L’Inps diventa sempre più digitalizzata, questo vuole dire che i cittadini potranno trovare online un sempre maggior numero di servizi, potranno inoltrare richieste, ottenere riscontri senza necessità di chiedere permessi al lavoro e di fare la fila. Con il comunicato del 13 ottobre 2023, l’Inps non solo ha fatto il punto della situazione relativa alla digitalizzazione dei servizi, ma ha anche reso noto che a breve vi saranno ulteriori implementazioni. Ecco quali saranno i servizi disponibili online dal 2024.

La digitalizzazione del Inps fa passi da gigante

Le novità che in questi mesi hanno preso il via e che saranno ulteriormente introdotte nelle prossime settimane sono il frutto del raggiungimento degli obiettivi previsti nel Pnrr (Piano Nazionale Resilienza e Resistenza) che prevede la digitalizzazione dei servizi e un’adeguata formazione del personale con l’obiettivo di offrire servizi sempre più efficienti.

Sottolinea l’Inps che il Pnrr prevedeva, a fronte del finanziamento attraverso 180 milioni di euro, l’introduzione di 70 nuovi servizi online, l’Inps sottolinea di averne già raggiunti 87, e la formazione di 8.500 dipendenti su competenze digitali. Anche su questo punto l’Inps è andata oltre gli obiettivi con la formazione di ben 11.000 dipendenti.

Servizi Inps online implementati, novità per il 2024

Già oggi i cittadini possono avvalersi di numerosi servizi digitali, possono inoltrare autonomamente istanze, controllare l’Isee, indicare variazioni inerenti il calcolo dell’Assegno Unico. Risultano implementati i servizi inerenti gli assegni di disoccupazione previsti per i lavoratori, in questo modo sarà più semplice per chi perde il lavoro selezionare la misura welfare più adatta alle proprie esigenze e prevista per il tipo di contratto di lavoro.

Ormai da anni è possibile consultare il fascicolo previdenziale del cittadino dove è disponibile anche l’elenco di tutte le prestazioni per le quali è stata presentata istanza, l’esito della stessa, l’iter e lo stato in cui la domanda si trova.

Tra le procedure disponibili online vi è anche la domanda per il servizio Supporto Formazione e Lavoro. Questo consente di partecipare a progetti di formazione al fine di implementare la possibilità di essere inseriti nel mondo del lavoro. Ricordiamo che la normativa prevede la corresponsione di un assegno per tutta la durata del percorso di formazione.

Leggi anche: Supporto Formazione e Lavoro, istruzioni per l’iscrizione in piattaforma

A breve ci saranno ulteriori novità con un sito sempre più facile da utilizzare grazie all’implementazione delle parole chiave e una maggiore intuitività del sito.

Recupero Indebiti Inps, il nuovo servizio per conoscere i propri debiti

L’Inps con il Messaggio 2457/2023 dello scorso 30 giugno ha reso noto che sul sito Inps dal 30 giugno 2023 è attivo un nuovo servizio che consente agli utenti di verificare le somme indebitamente percepite da restituire. Ecco come funzionerà il Recupero indebiti Inps.

Cos’è il Recupero indebiti INPS?

Può capitare che l’Inps in base ai dati forniti e in suo possesso nella banca dati, eroghi delle somme non spettanti ai contribuenti. In questo caso è previsto che l’Istituto trattenga dai ratei dei pagamenti le somme o che comunque stabilisca un piano di rientro. Ora è disponibile un nuovo servizio denominato “Recupero Indebiti” attraverso il quale gli iscritti possono controllare se vi sono importi da restituire, il loro ammontare e la ratio di tale addebito.

Il servizio consente di verificare se vi sono pendenze riguardanti prestazioni pensionistiche, assistenziali o da ammortizzatori sociali. Attualmente il servizio non è ancora disponibile per somme indebitamente percepite da reddito di cittadinanza.

Come accedere al servizio Recupero indebiti Inps?

Il nuovo servizio rientra tra i progetti per l’attuazione del PNRR ed è accessibile entrando nella propria area personale del sito INPS con uso di Spid, Cie o Cns. Una volta entrati, è necessario cliccare sulla voce di interesse. I percorsi sono:

  • “Pensione e Previdenza” > “Domanda di pensione” > “OpenRI – Recupero Indebiti”;
  • “Pensione e Previdenza” > “Benefici previdenziali e detrazioni” > “OpenRI – Recupero Indebiti”;
  • “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per disabili/invalidi/inabili” > “OpenRI – Recupero Indebiti”;
  • “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per disoccupati” > “OpenRI – Recupero Indebiti”;
  • “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per persone a basso reddito” > “OpenRI – Recupero Indebiti”;
  • “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per superstiti/eredi” > “OpenRI – Recupero Indebiti”.

Accedendo al servizio è possibile prendere visione della comunicazione dell’indebito, in questo modo si può capire perché le somme devono essere recuperate. Si potrà prendere visione delle somme dovute e del piano di rientro, inoltre si può controllare lo stato di avanzamento del recupero, le somme ancora dovute e quelle già trattenute dall’Inps.

L’obiettivo del nuovo servizio è semplificare la vita del cittadino e allo stesso tempo evitare che si riversi negli uffici dell’Inps per chiedere delucidazioni, in questo modo possono essere smaltite più celermente le pratiche che richiedono un maggiore impegno.

Leggi anche: Bonus assunzione donne, arrivano le istruzioni operative Inps

Concorsi: in arrivo 2000 assunzioni. I profili richiesti

È stato reso noto il nuovo piano di assunzioni del comune di Roma per il 2023, sono numerose le figure professionali richieste e il numero dei posti disponibili nei concorsi.

Le figure professionali richieste nei concorsi Roma

Nel biennio 2023-2024 saranno assunti nella città di Roma ben 2000 persone, nel solo 2023, le assunzioni previste saranno 2000, di cui 1500 nel 2023 e riguarderanno i profili professionali di:

  • 800 funzionari polizia locale;
  • 400 insegnanti di scuola d’infanzia e educatori asilo nido;
  • 349 istruttori amministrativi;
  • 214 assistenti sociali;
  • 150 funzionari amministrativi;
  • 115 funzionari tecnici a tempo determinato per le attività legate al PNRR;
  • 60 funzionari economici;
  • 30 psicologi;
  • 30 funzionari servizi educativi;
  • 20 operatori servizi ambientali;
  • 10 funzionari archivio storico;
  • 5 autisti da assumere mediante scorrimento delle graduatorie del Centro per l’Impiego;
  • 1 istruttore servizi informatici e telematici;
  • 26 dirigenti.

Piano di assunzioni Roma: in arrivo i bandi per i concorsi

Il piano di assunzioni è stato presentato dall’assessore alle Politiche del personale del Comune di Roma, Andrea Catarci. Il piano del Comune è rafforzare gli uffici comunali e i servizi messi disposizione, questo anche in vista del Giubileo del 2025 che sicuramente porterà in città molte persone. Proprio per questo tra i concorsi da espletare, c’è quello per la polizia locale, il cui bando dovrebbe uscire nelle prossime settimane. In questo caso dovrebbero essere disponibili 800 posti. I nuovi vigili dovranno aiutare a mantenere ordine in città proprio in vista dell’afflusso di turisti in città.

Sempre nel corso delle prossime settimane dovrebbe uscire anche il bando per i 60 funzionari economici.

Ancora non è chiaro quando saranno disponibili i bandi, ma è probabile che già nei prossimi mesi saranno disponibili i prossimi. Le materie da studiare dipenderanno dalla tipologia di profilo a cui ci si iscrive, inoltre in base ad essi possono cambiare anche i requisiti di formazione previsti per poter accedere al concorso.

Le risorse per le assunzioni provengono in parte dal bilancio della società e in parte dai fondi PNRR.

Stabilizzazione dei precari assunti con PNRR nel decreto Aiuti Bis. Ultime

Con un emendamento al decreto Aiuti Bis è stata approvata la stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione assunti con i fondi PNRR. Il loro contratto sarà trasformato in contratto a tempo indeterminato.

Stabilizzazione assunti con risorse PNRR

Nei mesi scorsi abbiamo assistito all’assunzione in Pubblica Amministrazione di numerosi tecnici, si tratta soprattutto di professionisti laureati in ingegneria, architettura e settori tecnico-scientifico. Gli stessi sono stati reclutati con procedure semplificate e soprattutto attraverso la valutazione dei titoli. La normativa prevedeva però l’assunzione con contratto a tempo determinato, con scadenza al 2026, data coincidente con il completamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il contratto stipulato era a tempo determinato perché solo in questo modo era possibile procedere all’assunzione con i fondi del PNRR.

Stabilizzazione dei precari a partire da gennaio 2027

Naturalmente appena dopo l’assunzione si sono palesate due esigenze, la prima è quella delle persone assunte che ora chiedono stabilità anche per poter organizzare la propria vita e perché il posto fisso in fondo piace a tutti. La seconda esigenza è quella delle Pubbliche Amministrazioni che negli ultimi anni hanno visto una notevole riduzione del personale e fanno fatica ad organizzare ed espletare le procedure concorsuali. Con l’emendamento approvato in Senato, e che ora passa alla Camera, a partire dal 2027 sarà possibile procedere alla stabilizzazione del contratto di lavoro. La stabilizzazione non sarà però automatica, ma sarà riservata ai lavoratori che avranno conseguito risultati apprezzabili nel loro impiego. Costoro dovranno inoltre sostenere un colloquio e l’assunzione avverrà nei limiti dei posti disponibili.

L’obiettivo è valorizzare la professionalità acquisita. L’assunzione dei precari assunti con le risorse del PNRR dovrà avvenire nel limite dei posti disponibili, secondo la legislazione in vigore, da parte delle Amministrazioni presso le quali sono impegnati e dovrà avvenire con la stessa qualifica ricoperta alla scadenza del contratto a termine.

Per chi invece è ancora alla ricerca di un lavoro, segnaliamo i bandi ai quali è ancora possibile partecipare:

Concorso Corte dei Conti per 94 amministrativi. Bando

Maxi assunzione Agenzia delle Entrate: scarica il bando

Concorso Centri per l’Impiego Laureati 295 posti. Scadenza il 30 settembre

Concorso Centri per l’impiego diplomati (249 posti). Domanda entro il 30 settembre

Infine, è ancora possibile iscriversi al concorso Agenzia Dogane e Monopoli

Contributi a fondo perduto turismo, si può rivedere il progetto per arrivare al 100% dei finanziamenti

Contributi a fondo perduto per le imprese del turismo rafforzate mediante la revisione del progetto già approvato e destinato a essere finanziato. È quanto si ravvisa dal decreto del ministero del Turismo in merito al mix di incentivi destinato alle imprese del settore mediante la rimodulazione degli investimenti e la possibilità di arrivare al 100% di finanziamento. Gli incentivi sono destinati a finanziare la realizzazione di investimenti di spesa relativi:

  • all’efficienza energetica;
  • alla riqualificazione per ridurre il rischio sismico;
  • a digitalizzare l’impresa.

Inoltre, i progetti devono rientrare nella misura prevista dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).

Quali sono le imprese del settore turistico che possono beneficiare fino al 100% del mix di finanziamenti?

In particolare, il decreto del ministero del Turismo mira a incrementare gli incentivi delle imprese del settore che hanno già visto riconosciute le domande di contributi a fondo perduto e di finanziamento. Si tratta, nel dettaglio, degli alberghi, degli agriturismi, delle aziende ricreative, congressuali e fieristiche, degli stabilimenti balneari, dei parchi a tema e porti turistici. Tutte hanno già presentato domanda per finanziare progetti a decorrere dal 28 febbraio 2022 per investimenti rientranti nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). La misura di riferimento è la M1 C1 – 4.2.1.

Come procedere con la rimodulazione delle linee di investimento per arrivare al 100% di incentivo?

Il provvedimento mira, dunque, ad incrementare la percentuale di finanziamento alle imprese del turismo che hanno ottenuto meno del 100% di incentivo. Per aumentare il beneficio, le imprese turistiche che hanno già presentato richiesta di incentivo dovranno procedere con la rettifica della scheda del progetto già presentata. In tal modo si possono ricalcolare gli ammontare degli investimenti e si può ridefinire ed eliminare anche una o più linee di investimento.

Come rimodulare gli investimenti per ottenere il mix fino al 100% di incentivo nel turismo?

Nel dettaglio, le imprese del turismo beneficiare già del mix di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto, dovranno procedere nella rimodulazione delle linee di intervento rispettando i seguenti passaggi:

  • trasmettere di nuovo la scheda del progetto rimodulato, rispettando i tetti di spesa già concessi;
  • attenersi alle regole fissate dall’avviso del decreto del ministero del Turismo del 23 dicembre 2021.

Quali sono gli investimenti del settore del turismo che possono beneficiare degli incentivi?

Gli incentivi alle imprese turistiche prevedono un mix di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati che possono coprire fino all’80% dell’investimento complessivo. Tali incentivi rimangono in vigore per investimenti effettuati dal 7 novembre 2021 al 31 dicembre 2024. Per interventi avviati a decorrere dal 1° febbraio 2020 e non ancora giunti a conclusione, la misura prevista è quella del contributo a fondo perduto per il 50% delle spese ammissibili. Il tetto di spesa è fissato in 40 mila euro, ma si può arrivare fino a 100 mila euro.

 

Credito di imposta di 10mila euro per partecipare alle fiere in Italia

In arrivo il credito di imposta pari a massimo 10 mila euro per la partecipazione a fiere internazionali organizzate in Italia. A introdurre il nuovo bonus è il decreto legge “Aiuti” che prevede risorse a favore delle imprese pari a 34 milioni di euro. Il credito di imposta è oggetto di uno specifico emendamento al decreto Aiuti, presentato dalla maggioranza e già approvato in Commissione alla Camera. L’incentivo andrà a favore soprattutto delle piccole e medie imprese (Pmi) che potranno incrementare la propria propensione all’internazionalizzazione.

Bonus fiere fino a 10 mila euro, in arrivo il sostegno al settore fiere e alle piccole e medie imprese italiane per l’export

Il credito di imposta di 10 mila euro per ciascuna impresa rappresenta un bonus differente rispetto a quello previsto finora dal Fondo 394 di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Quest’ultimo, infatti, assegna risorse per la partecipazione delle imprese a fiere e congressi internazionali svolti anche in Italia. La misura del decreto “Aiuti”, presentato dall’esponente della Lega Benedetta Fiorini, incentiva unicamente la partecipazione alle fiere e mostre internazionali svolte nel territorio italiano. Si tratta, pertanto, di un incentivo al settore delle fiere italiane dopo i periodi di chiusura per la pandemia. In conseguenza proprio delle chiusure, il comparto fieristico ha subito pesanti penalizzazioni. Ma si tratta anche di un sostegno a favore dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane che, da sole, generano all’incirca il 50% delle esportazioni secondo quanto stimato dall’Associazione di riferimento delle Fiere Italiane (Aefi).

Cosa finanzia il credito di imposta per le fiere delle piccole e medie imprese?

L’emendamento al decreto “Aiuti” approvato in Commissione nella notte del 1° luglio 2022, prevede il sostegno a ciascuna piccola e media impresa di un importo pari a 10 mila euro per la partecipazione alle fiere internazionali. Il bonus, che si concretizza in un credito di imposta, mira a finanziare proprio le spese sostenute dalle Pmi per partecipare alle fiere. E pertanto, tra le spese ammissibili, rientreranno proprio quelle direttamente imputabili alla partecipazione di manifestazioni fieristiche. Il bonus potrà essere utilizzato entro il 30 novembre prossimo a rimborso delle spese sostenute. Si attendono, dunque, maggiori dettagli della misura con la conversione del decreto “Aiuti” previsto nel corso della prima metà di luglio.

Contributi a fondo perduto Simest Fondo 394, presentazione delle domande dal 12 luglio 2022

A proposito dei contributi elargiti da Simest, si potranno presentare a partire dal prossimo 12 luglio le domande per i contributi contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati del Fondo 394 per la digitalizzazione delle imprese, la transizione ecologica e per l’export. Gli incentivi rientrano nelle misure di investimento del Programma Next Generation EU, Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La gestione degli incentivi è affidata a Simest secondo le line tracciate dal decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 126 del 31 maggio scorso. Si possono finanziare gli investimenti in spese digitali per una parte di almeno il 50% dei contributi richiedibili; più le spese di promozione della sostenibilità e della competitività sui mercati internazionali per il restante 50%.

Mise: rifinanziato il fondo per imprese che fanno ricerca e sviluppo

Con un comunicato del 28 giugno 2022 il Ministero dello Sviluppo Economico ( MISE) ha reso noto che sono previsti ulteriori 591 milioni di euro per le imprese impegnate in ricerca e sviluppo.

Rifinanziato dal Mise il fondo per ricerca e sviluppo

Il Mise ha annunciato con un comunicato stampa del 28 giugno 2022 l’imminente pubblicazione di un decreto del ministro Giancarlo Giorgetti in cui si dispone un ulteriore finanziamento di 591 milioni di euro, che si sommano a 500 milioni già previsti dal PNRR. Tali fondi sono destinati alle imprese che fanno ricerca e sviluppo. Grazie a questa ulteriore dotazione sarà infatti possibile agevolare un maggior numero di progetti volti allo sviluppo industriale.

Boom di domande per accesso ai fondi per ricerca e sviluppo

L’esigenza di questo ulteriore finanziamento deriva dal fatto che con il precedente bando che metteva a disposizione di fondi del PNRR il giorno 11 maggio le imprese hanno presentato un numero di domande sufficiente a coprire i fondi disponibili. La piattaforma era stata aperta proprio l’11 maggio e di conseguenza i fondi erano esauriti in poche ore.

Numerose aziende non avevano avuto accesso per i loro progetti a finanziamento alcuno sebbene i loro progetti risultassero idonei ad ottenere fondi. Da qui è arrivata la necessità di reperire nuovi fondi per il rifinanziamento degli incentivi per ricerca e sviluppo industriale attraverso una ricognizione dei fondi disponibili. È bastato poco più di un mese per reperire nuove risorse che saranno disponibili con le modalità indicate nel decreto a breve pubblicato. Non sarà possibile però presentare nuove domande, ma ci sarà lo scorrimento di quelle già presentate e in particolare dei progetti ammessi alla fase della valutazione. In questo modo si intende anche favorire un corretto rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione grazie a servizi celeri ed efficienti.

Inoltre il Ministro ha annunciato che già in autunno ci sarà una nuova tranche di 500 milioni di euro sempre destinati agli incentivi per ricerca e sviluppo economico.

Leggi anche: Legge di Bilancio 2022: confermati i Bonus Ricerca e Sviluppo

 

Il Ministero per la Transizione Ecologica (MiTE) ricerca esperti. Candidature entro il 4 luglio

Il MiTE ( Ministero per la Transizione Ecologica) per la realizzazione dei progetti del PNRR facenti capo al ministero è alla ricerca di numerosi professionisti. La presentazione delle domande deve avvenire entro il 4 luglio 2022. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

Il Ministero per la Transizione Ecologica è alla ricerca di esperti

Il MiTE è alla ricerca di 92 super esperti per la realizzazione dei progetti collegati all’uso delle risorse PNRR, si tratta di incarichi particolarmente interessanti, infatti i compensi previsti posso no arrivare a 90.000 euro l’anno.

La prima cosa da sottolineare è che le specifiche per ogni bando sono disponibili alla pagina https://www.manpower.it/azienda/ministero-della-transizione-ecologica non si tratta quindi di una piattaforma ministeriale, la gestione è affidata a un’agenzia.

Chi sono i professionisti ricercati dal Ministero per la Transizione Ecologica MiTE?

Le figure professionali ricercate sono:

  • 3 program manager PNRR M2C1
  • 3 program manager PNRR M2C2;
  • 2 program manager PNRR M2C3;
  • 2 program manager PNRR M2C4;
  • 35 project manager;
  • 8 area manager;
  • 5 area manager coordinator PNRR M2C2- M2C3;
  • 2 area manager coordinator PNRR M2C4- M3C2;
  • 2 esperti aiuti di Stato;
  • 5 esperti in procedure di gara e contrattualistica pubblica;
  • 1 esperto giuridico normativa ambientale/ DNSH;
  • 3 esperti giuridici pareri e autorizzazioni ambientali;
  • 3 esperti finanza e gestione dei finanziamenti;
  • 2 esperti ufficio stampa;
  • 1 esperto digital marketing;
  • 2 esperti supporto ITC;
  • 2 tecnici esperti in progettazione tecnica PNRR M2C1;
  • 1 tecnici esperti in progettazione tecnica PNRR M2C2;
  • 1 tecnici esperti in progettazione tecnica PNRR M2C3;
  • 3 tecnici esperti in progettazione tecnica PNRR M2C4;
  • 2 tecnici esperti in monitoraggio ambientale;
  • 2 esperti politiche finanziate con fondi UE;
  • 1 esperto ambito economico mercato elettrico e/o energia;
  • 1 esperto ambito economico territorio e risorsa idrica.

Requisiti per diventare esperti del MiTE

Per poter partecipare è necessario avere una laurea nei settori di rispettiva competenza, in molti casi è richiesta anche l’iscrizione all’albo dei professionisti. Inoltre, viene richiesta esperienza pluriennale nel settore e per tutti i profili è necessario  avere una conoscenza certificata della lingua inglese.

Tra i titoli preferenziali, oltre all’esperienza che risulta essere un requisito fondamentale, vi sono eventuali master e certificazioni. Si tratta di contratti a tempo determinato, scadenza 31 dicembre 2023, per ogni profilo sulla piattaforma attraverso la quale è possibile presentare la propria candidatura è indicato anche il compenso che si potrà ottenere e la città presso la quale sarà necessario svolgere il lavoro.

Come si svolge la selezione

Per poter inoltrare la propria candidatura è necessario allegare il curriculum.

Terminata questa fase della procedura, il candidato entro 24 ore riceverà di attestazione di corretta compilazione della domanda e sarà invitato, seguendo il link contenuto nella e-mail, a compilare una scheda con dichiarazione dei requisiti obbligatori. Dal momento della ricezione della e-mail ci sono 24 ore di tempo per completare questa parte della procedura.

I candidati ammessi a questo punto riceveranno una e-mail con un link per la compilazione di auto-valutazione dei titoli preferenziali (il punteggio riconosciuto ad ogni titolo viene indicato nella pagina del singolo profilo professionale per il quale si intende candidarsi).

Si procederà quindi a stilare una graduatoria e in seguito i candidati potranno sostenere un colloquio tecnico di selezione finale.

Per ulteriori opportunità lavorative, leggi: Concorso OSS con licenza media: requisiti. Scadenza 11 luglio

 

Professionisti ingegneri, architetti e tecnici per i progetti del Pnrr: scadenza 15 giugno

Scade domani, 15 giugno 2022 alle ore 14:00, il termine dell’avviso dell’Agenzia per la Coesione territoriale per il reclutamento dei professionisti nelle regioni del Sud Italia. La ricerca riguarda, essenzialmente, gli ingegneri, gli architetti e gli esperti per portare avanti i progetti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Figure, dunque, di supporto alle opere pubbliche e ai bandi degli investimenti previsti dal Pnrr. La scadenza riguarda gli enti territoriali che dovranno indicare le proprie esigenze di personale tecnico.

Avviso tecnici al Sud, cosa dovranno fare i professionisti selezionati?

Le figure che la Pubblica amministrazione e gli enti territoriali andranno a reclutare costituiranno una task force di:

  • esperti in opere pubbliche;
  • architetti e ingegneri;
  • addetti a monitorare, gestire e controllare le opere pubbliche e i bandi.

Si tratta di investimenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza che contribuiranno allo sviluppo e al supporto delle province del Sud Italia per la realizzazione del Pnrr.

67 milioni di euro per il reclutamento dei professionisti al Sud per le opere del Pnrr

Sono 67 i milioni di euro stanziati per finanziare i contratti di collaborazione degli ingegneri, degli architetti e dei professionisti che verranno reclutati per gli investimenti del Pnrr. Le risorse sono state stanziate a valere sul Programma operativo complementare al Programma operativo nazionale (Pon) “Governance e capacità istituzionale 2014-2020”. La durata dei contratti di collaborazione dei professionisti potrà essere di tre anni. In ogni modo non si potrà andare oltre la scadenza del 31 dicembre 2026. Inoltre, i professionisti da reclutare dovranno avere un’esperienza sul campo di non meno di 7 anni.

Qual è il portale per manifestare il fabbisogno di professionisti?

Gli enti pubblici territoriali potranno manifestare le proprie esigenze di reclutamento, di copertura per giornate lavorative e professionisti entro la scadenza di domani, 15 giugno. Per procedere con la compilazione del fabbisogno di personale, gli enti hanno a disposizione una piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia dei coesione per i professionisti del Sud Italia. A questa piattaforma, dunque, potranno accedere:

  • i Comuni;
  • le Province;
  • le Città metropolitane.

Quali sono le risorse che potranno utilizzare Comuni, Province e Città metropolitane?

Nella scelta della risorse che i Comuni, le Province e le Città metropolitane potranno disporre, è necessario tener conto di determinati criteri e limiti:

  • i Comuni del Sud Italia con oltre 100 mila abitanti potranno disporre di 480 giornate lavorative per ciascun professionista (14 i Comuni in tutto);
  • per popolazione da 75 mila a 100 mila abitanti (in tutto otto comuni), le giornate lavorative per professionista si abbassano a 450;
  • i Comuni da 50 mila a 100 mila abitanti (41 nel Sud Italia), potranno reclutare professionisti per 400 giornate lavorative;
  • per popolazione da 30 mila a 50 mila abitanti (in tutto, 65 Comuni) le giornate lavorative per professionista saranno 300;
  • i Comuni da 15 mila a 30 mila abitanti (in tutto 148 nel Sud Italia) beneficeranno di 200 giornate lavorativa per ciascun professionista reclutato. Per meno di 15 mila abitanti, le giornate lavorative saranno sempre 200 ma solo se i Comuni agiscono in forma aggregata superando il minimo dei 15 mila abitanti;
  • le Città metropolitane e le Province potranno avere, rispettivamente, professionisti per 400 e 200 giornate lavorative per ogni ente.

Quanto guadagneranno ingegneri, architetti e professionisti reclutati per gli investimenti del Pnrr?

Ingegneri, architetti e professionisti reclutati per portare avanti gli investimenti del Pnrr guadagneranno:

  • 507,52 euro lordi per ciascuna giornata lavorata;
  • 400 euro netti per ciascuna giornata lavorata.

Il totale dei compensi per giornata lavorata per 132.014 (il complessivo delle giornate lavorate richieste alla generalità dei professionisti) riconduce all’investimento del Pon di 67 milioni di euro.

Contributi a fondo perduto export e digitale Simest 394, domande dal 12 luglio

Sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati Simest del Fondo 394 per la digitalizzazione delle imprese, la transizione ecologica e per l’export. A deciderlo è stato il Comitato agevolazioni di Simest che ha deliberato la possibilità di ottenere gli incentivi della transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese. Le agevolazioni rientrano nei contributi erogati dal Fondo 295 del 1973 e dal Fondo 394 del 1981.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati Simest per investimenti nel digitale ed export, i riferimenti normativi

I finanziamenti agevolati sono previsti dal finanziamento delle risorse a valere sul Programma Next Generation EU, Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), alla misura 1, componente 2, investimento 5 della linea progettuale “Rifinanziamento e ridefinizione del fondo 394 del 1981”. La gestione dei finanziamenti è affidata a Simest e la pubblicazione del relativo decreto è avvenuto nella Gazzetta Ufficiale numero 126 del 31 maggio scorso.

Quali sono le condizioni di ammissibilità degli interventi Simest?

Ammessi ai finanziamenti agevolati e ai contributi a fondo perduto del Fondo 394 di Simest sono:

  • gli investimenti in spese digitali per una quota non inferiore al 50%;
  • le spese per promuovere la sostenibilità e la competitività sui mercati internazionali per il rimanente 50%.

Quali sono le imprese che possono richiedere le agevolazioni del Fondo 394 per l’export e la digitalizzazione?

Le imprese, per poter richiedere i finanziamenti e i contributi a fondo perduto per l’export e la digitalizzazione devono avere i seguenti requisiti:

  • deve trattarsi di una piccola e media impresa che abbia sede legale sul territorio italiano;
  • al momento della presentazione dell’istanza, l’impresa deve avere la forma di società di capitali da non meno di 2 anni;
  • deve aver depositato almeno 2 bilanci inerenti a 2 esercizi completi presso il Registro delle imprese;
  • il fatturato estero deve consistere in almeno il 20% del fatturato totale dell’azienda degli ultimi due esercizi;
  • non deve rientrare nei settori esclusi alle agevolazioni, reperibili nella circolare numero 1 del Pnrr 394 del 2021 “Transizione digitale ed ecologica delle Pmi a vocazione internazionale”.

Contributi a fondo perduto Simest, quanto si può richiedere di agevolazione?

Le imprese interessate possono richiedere finanziamenti e contributi per l’importo che sia minore tra:

  • i 300 mila euro;
  • il 25% dei ricavi medi degli ultimi bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese.

Le imprese possono dunque chiedere una quota di finanziamenti degli investimenti nel digitale e nell’export che può essere pari al:

  • 40% per le imprese che, alla data di presentazione della domanda, abbiano la sede operativa attiva in sei regioni. Ovvero, in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo;
  • fino al 25% dell’importo degli investimenti per le imprese che abbiano sede operativa nelle restanti regioni.

Cosa avviene se l’impresa ha già presentato una domanda al Fondo Simest per la transizione ecologica e digitale?

Nel caso in cui l’impresa abbia già presentato una domanda al Fondo 394 di Simest per la transizione ecologica e digitale si può inoltrare una nuova istanza che va ad aggiungersi a quella precedente. In tal caso, l’importo del finanziamento si somma fino alla concorrenza del totale massimo ammissibile pari a un milione di euro. Una quota dell’agevolazione può essere riconosciuta a titolo di cofinanziamento. In ogni caso, fermo restando l’importo limite dell’agevolazione, l’impresa non può esporsi per oltre il 50% dei ricavi medi ottenuti nei precedenti 2 bilanci.

Domande di finanziamento Simest per transizione ecologica e digitale: da quando si può presentare?

Le domande di finanziamento al fondo Simest per la transizione ecologica e digitale e per l’export possono essere presentate a partire dal 12 luglio 2022. L’apertura della piattaforma è prevista per le ore 9:00. La chiusura delle domanda è fissata alle ore 18:00 del 31 ottobre 2022.