Spesometro prorogato dal 16 al 28 settembre

Come aveva auspicato Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, è stato dato annuncio dell’avvenuta proroga dello spesometro, dal 16 settembre stabilito in precedenza al 28 settembre 2017, anche se non tutto è andato come ci si aspettava.

Alemanno, infatti, aveva inviato una nota, nella quale spiegava le ragioni della necessità della proroga per il termine entro cui effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati delle fatture emesse e ricevute relative al primo trimestre 2017, a Piercarlo Padoan e a Enrico Morando, rispettivamente ministro e vice ministro dell’Economia, nonché a Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Ora che la proroga è stata confermata, da comunicato stampa che va ad anticipare il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, ecco la reazione del presidente INT: “Una proroga minima ma almeno, come auspicato, comunicata non a ridosso della scadenza. Siamo soddisfatti della tempestività della comunicazione del MEF, ciò di fatto rappresenta una novità, viste le proroghe recentemente concesse anche a scadenza superata, però ora è necessario più che mai mettere mano ad adempimenti e scadenze fiscali in modo organico, noi come tributaristi intermediari fiscali siamo pronti a fornire la nostra collaborazione ed il nostro contributo”.

Vera MORETTI

INT chiede la proroga dello spesometro

Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha inviato a Piercarlo Padoan, Ministro dell’Economia e delle Finanze, Enrico Morando, Vice Ministro dell’Economia, e a Ernesto Maria Ruffini, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, una nota, breve ma esaustiva, nella quale ha richiesto la proroga dell’invio dello spesometro.
Ma non è tutto: se questa concessione verrà fatta, la speranza è che possa avvenire tempestivamente e non a ridosso della scadenza, che precedentemente era stata fissata per il 18 settembre.

Così, infatti, si legge nella nota: “Facendo seguito alla richiesta di altra categoria professionale e condividendone le motivazioni, richiedo, anche a nome dei tributaristi rappresentati, la proroga, quantomeno al 30 settembre, dell’invio dei dati delle fatture attive e passive in scadenza il prossimo 18 settembre. Inoltre auspico che, in attesa della rimodulazione e dello sfoltimento degli adempimenti e delle scadenze fiscali da attuarsi anche attraverso il confronto con le rappresentanze degli intermediari fiscali, la proroga venga concessa e comunicata tempestivamente e non a ridosso della scadenza, ciò al fine di evitare inutili tensioni negli studi professionali ed anche in segno di riconoscimento del valore, per la Pubblica Amministrazione, del lavoro degli intermediari fiscali”.

La comunicazione tempestiva dell’eventuale mantenimento dello spesometro servirà, in primo luogo, ad evitare strascichi e polemiche, che spesso in questi casi si creano, ma anche tensioni assolutamente evitabili, ma che soprattutto non giovano proprio a nessuno “né alla Pubblica Amministrazione, né tanto meno agli intermediari fiscali ed ai contribuenti. Inoltre si devono concretizzare la rimodulazione e lo sfoltimento degli adempimenti e delle scadenze fiscali, anche attraverso il confronto con le rappresentanze degli intermediari fiscali, se si vuole veramente semplificare il rapporto fisco-contribuente”, come ha precisato il presidente INT.

Vera MORETTI

Niente burocrazia per le imprese colpite dal sisma

Riccardo Alemanno, in qualità di Vice Presidente Vicario di Confassociazioni, ha voluto commentare la decisione di esentare le imprese colpite dal sisma dalla burocrazia che ne sfavorisce la ripresa per ben due anni.

Trattandosi di un intervento che era stato richiesto a gran voce da tempo, la sua attuazione è stata accolta con approvazione, anche a seguito di un tavolo ad hoc creato da esperti nel settore, tra cui spicca anche INT, l’Istituto Nazionale Tributaristi di cui Alemanno è presidente, che aveva sviluppato una serie di proposte per attuare sgravi tributari in caso di situazioni d’emergenza.
Ma, nonostante le numerose e valide proposte, finora era stato fatto poco, per non dire nulla, per semplificare la burocrazia.

Eppure le necessità di queste zone terremotate, ormai ad un anno di distanza dall’evento nefasto (che, però, lunedì 21 agosto ha aperto nuovi scenari con il terremoto ad Ischia), meritano senza dubbio la concretizzazione del taglio degli incentivi a regime. Senza dubbio considero un buon risultato il passaggio da quanto stabilito dal MISE il 4 agosto con la circolare n. 99473, art. 10 – dove i soggetti beneficiari avrebbero fruito dell’agevolazione concessa rispettivamente solo del 39%, 33% e 28% sull’importo totale spalmato nel triennio 2017-2019 – con quanto poi chiarito e dichiarato in una nota sempre del MISE, lo scorso 16 agosto, che conferma l’esenzione da tasse e contributi nella misura del 100%, per ciascun destinatario e per ogni singola annualità”, ha dichiarato Alemanno.

La decisione del MISE, dunque, ha il pregio di permettere a chi ha dovuto affrontare un evento così drammatico e traumatico, di poter pensare ad una ricostruzione seria, per tornare a lavorare al più presto senza dover aggiungere pensieri a quelli inevitabilmente già presenti. Se la burocrazia non mette i bastoni fra le ruote, è più facile ricominciare a guardare al futuro con positività ed ottimismo, fattore fondamentale in situazioni così complicate e delicate.

Anche se Alemanno ha voluto ricordare: “Certo, oltre a questo, è necessario lavorare sull’andare ad individuare ulteriori risorse economiche che, seppur non rappresentando la panacea risolutiva, sicuramente lasciano un segnale ben preciso. Oggi, per esempio, si parla di un possibile incremento di introiti derivanti dall’operazione rottamazione delle cartelle esattoriali. Se così fosse ecco che tale eccedenza potrebbe essere utilizzata per queste esigenze drammaticamente eccezionali. Troppo semplice? Forse, ma chi deve ricostruire la propria vita aspetta interventi rapidi e semplici”.

Il presidente di INT ha voluto anche mettere l’accento su un’altra questione: “Non dimentichiamoci dei lavoratori autonomi. Come mai sono stati destinatari solo delle esenzioni contributive e non anche di quelle fiscali, come è accaduto per le imprese? Certo le situazioni possono essere differenti, però anche il professionista che operava, e opera tutt’oggi, in queste zone ha subito danni ed è ugualmente in sofferenza. Sicuramente non è semplice fare interventi di esenzione che non abbiano delle pecche, ma ricordiamoci che oltre alla concretezza anche l’equità deve essere un obiettivo da perseguire. E su questi due punti, considerando la mission di Confassociazioni focalizzata sulla valorizzazione e la tutela dei liberi professionisti, è impossibile restare fermi e in silenzio. Anche qui andremo a lavorare per garantire equilibri giusti, necessari per far ripartire un mercato che merita di rinascere”.

Vera MORETTI

La vita (fiscale) è tutta moduli e proroghe

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Prima o poi pubblicherò una raccolta delle lettere e dei resoconti relativi alle richieste di proroga delle scadenze fiscali e al continuo cambio di modulistica degli ultimi vent’anni. Potrei andare ancora più indietro nel tempo, ma poi sarei turbato dalla consapevolezza della mia anzianità anagrafica; ma lo sono già abbastanza dalla eclettica (eufemismo) gestione della macchina fiscale. Penso che lo intitolerei, come questa mia breve lettera, “La vita (fiscale) è tutta moduli e proroghe”.

Ho scritto e ribadito più volte, l’ultima nella lettera inviata al MEF e all’Agenzia delle Entrate nei giorni scorsi (prima dell’ultimo comunicato del MEF, che tutti abbiamo commentato gridando il nostro sdegno), che spesso fa più danni la complicazione che la pressione fiscale (ormai oltre i limiti e lo sappiamo tutti).

Siamo ostaggio perenne, e con noi i nostri assistiti, di adempimenti, scadenze, modifiche e novità normative a getto continuo. Molti propongono soluzioni drastiche, scioperi bianchi o colorati, proteste di piazza più o meno organizzate, blocco degli invii telematici. Poi tutto tace.

Abbiamo protestato, ci siamo sfogati e si prosegue come sempre. Non vorrei essere pessimista o portatore di sventura, ma il nostro farraginoso sistema fiscale è il prodotto di una sedimentazione normativa che nemmeno nei reperti di roccia, risalenti all’era glaciale, si possono individuare tante stratificazioni.

Allora, siamo senza speranza? Forse. Però aiuterebbe sicuramente, noi e il legislatore, oltre a una indispensabile tregua normativa, un comportamento meno egoistico delle rappresentanze degli intermediari fiscali (il sottoscritto compreso). Troppo spesso si baratta il tacito consenso a norme soffocanti con la promessa di essere considerati i migliori, di ottenere funzioni esclusive o di essere inclusi da ciò da cui si era esclusi e via dicendo.

Cui prodest? All’intermediario fiscale che, indipendentemente dalla giacchetta professionale che indossa, deve guidare il proprio cliente nel percorso della oscura selva normativa, cercando di spiegargli l’inspiegabile? Direi proprio di no.

E allora pensiamo, almeno noi addetti ai lavori, soprattutto noi responsabili della rappresentanza di grandi o meno categorie professionali, al bene comune, all’interesse generale, almeno sulle questioni tributarie.

Poi, una volta che saremo riusciti a rendere meno gravoso il lavoro dei nostri rappresentati e un poco più umano il nostro sistema fiscale, scorniamoci (verbo che rende bene il senso della negatività che genera lo scontro) sulle questioni di principio, ma ripeto, prima abbiamo un altro compito ben più importante: fare in modo che la nostra vita fiscale non sia più solo moduli e proroghe.

Concludo con leggerezza, perché con un sorriso, anche se amaro, i problemi (almeno questi) si affrontano meglio, e parafrasando Vasco esprimo un desiderio: non voglio una vita spericolata, me ne basterebbe una sburocratizzata. Ma la ragion di cassa consentirà che si avveri?

Riccardo Alemanno

Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi

Adempimenti tributari, Riccardo Alemanno scrive a Padoan

Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, ha inviato una lettera al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, al viceministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, nella quale evidenzia le difficoltà, per contribuenti e intermediari fiscali, collegate ai gravosi ed innumerevoli adempimenti previsti dalla normativa.

Difficoltà che giustificano le richieste di proroga delle scadenze dei modelli dichiarativi che puntualmente, ogni anno, gli organismi di rappresentanza di ordini e associazioni richiedono al MEF.

Scrive infatti nella missiva Alemanno, quasi sconfortato: “Vi scrivo per evidenziare come non si possa più, ogni anno, assistere all’inevitabile teatrino della richiesta di proroga di alcuni adempimenti dichiarativi. Proroga assolutamente necessaria perché, ogni anno gli adempimenti si moltiplicano, si accavallano, si complicano”.

Pertanto inevitabile – prosegue Alemannoche la presentazione del modello 770/2017, di cui auspico la cancellazione visti tutti i dati già forniti alla P.A., in scadenza il 31/7, venga posticipata al 30 settembre. Inevitabile chiedere che i pagamenti delle imposte sui redditi 2016 con ultima scadenza al 31/7, vengano posticipati a fine agosto”.

Alemanno evidenzia inoltre la necessità di “una tregua normativa al fine di capire come si possa mettere in condizione contribuenti e il loro intermediari fiscali di adempiere ai propri obblighi tributari, con minore stress e minori costi aggiuntivi”.

E ancora chiede e si chiede Alemanno: “Potrà mai il nostro sistema fiscale trovare una sua dimensione umana? Comprendo anche che l’equità spesso è in contrasto con la semplificazione, che la giusta lotta all’evasione richiede l’incrocio di dati che implicano ulteriori adempimenti, ma Vi assicuro che non è impossibile il raggiungimento di un giusto compromesso; occorre però stabilità normativa, invece ogni anno assistiamo e subiamo un vero e proprio stravolgimento normativo che crea una sorta di tsunami di adempimenti”.

Nelle conclusioni della lettera, il Presidente dell’INT evidenzia che quanto scritto non viene richiesto per un interesse particolare di categoria, ma per l’interesse generale, in quanto “non è più differibile un intervento radicale sul nostro sistema fiscale, poiché, paradossalmente, spesso produce più danni e costi la complicazione fiscale che non la pressione fiscale, peraltro già da tempo oltre il limite di sopportabilità”.

INT alla riunione sulla rappresentanza dei contribuenti

Riccardo Alemanno, Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha presenziato, lo scorso 27 giugno, presso l’Agenzia delle Entrate, ad una riunione sulla rappresentanza dei contribuenti presso gli uffici, convocata dal Direttore Centrale Paolo Savini.

Il motivo della convocazione era dato dalle modifiche apportate all’art.63 del D.P.R. 600/73, che norma la rappresentanza ed assistenza dei contribuenti, ed in particolare l’ultima, contenuta nell’art. 6 bis del DL 193/2016 (tributaristi qualificati e certificati. Alcuni chiarimenti si erano resi necessari, quindi alla riunione hanno partecipato anche le Associazioni dei tributaristi.

In quell’occasione, il Presidente Alemanno, oltre a garantire la sua partecipazione, ha anche inviato al Dott. Savini l’approfondimento sulla rappresentanza, più volte integrato e modificato dall’INT, che analizza in modo dettagliato l’art.63 del D.P.R. 600.

Considerata l’importanza dell’incontro, erano presenti le Associazioni più rappresentative del settore e, per l’Agenzia, erano presenti la Dott.ssa Adriana Noto, Direttore Centrate aggiunto, e la Dott.ssa Stefania Lucchese.

Tra gli argomenti affrontati, principalmente la discussione si è soffermata sulle modalità di riconoscimento delle autorizzazioni, ad autenticare la firma del cliente sulla procura, in capo al tributarista. Dopo approfondito confronto tra i partecipanti, si è convenuto sulla necessità di una circolare dell’Agenzia che fornisca indicazioni in merito, indicazioni condivise dalle rappresentanze associative.

Alemanno ha inoltre evidenziato come , al di là dei tributaristi qualificati e certificati ex Lege 4/2013, l’art. 63 preveda anche altre figure, oltre agli iscritti in albi, tra i soggetti autorizzati all’autentica e che sarebbe opportuno fornire indicazioni circa le modalità di identificazione anche di quei soggetti, come già indicato dall’INT nell’approfondimento relativo alle varie modifiche che si sono susseguite.

Vera MORETTI

INT compie vent’anni

L’Istituto Nazionale Tributaristi festeggia vent’anni. Essendo infatti stato costituito nell’aprile 1997, ricorre proprio in questi giorni la data della celebrazione, e che verrà ricordata il 5 maggio con un Convegno nazionale a Bologna presso il Royal Hotel Carlton.

In quell’occasione, Giuseppe Zambon presenterà gli ultimi aggiornamenti sulle novità di unico 2017, e inoltre si discuterà di fisco e anche di politica, con Enrico Zanetti, ex vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, il quale cercherà di affrontare gli argomenti più attuali e più urgenti.

A seguire, potranno intervenire i Consiglieri nazionali e una giovane tributarista, che esprimerà il disagio di tanti giovani come lei, che si affacciano ora sul mondo del lavoro. Il suo intervento, a questo proposito, ha un titolo molto emblematico: Io tributarista, speriamo che me la cavo.

Sono previsti interventi anche del Segretario nazionale, Edoardo G. Boccalini, ed il Presidente nazionale, Riccardo Alemanno, il quale, presentando il XX Convegno nazionale INT, ha dichiarato: “Per l’INT vent’anni di grandi soddisfazioni, senza dimenticare tensioni e delusioni da cui spesso c’è molto da imparare, si è volutamente scelto un profilo basso per i vent’anni dell’INT, ciò per rispetto di una situazione del Paese che è tutt’altro che positiva e che gli ultimi provvedimenti legislativi certamente non miglioreranno, anzi. Mi riferisco principalmente alla manovra correttiva che contiene norme che, se non corrette, aumenteranno burocrazia e costi per imprese e lavoratori autonomi e ne diminuiranno i diritti, l’ampliamento dello split payment e le ulteriori limitazioni alle compensazioni dei crediti di imposta ne sono una evidente conferma. Cercheremo di spiegare ai rappresentanti del parlamento che esistono forme alternative e meno invasive per portare avanti la giusta lotta all’evasione, senza farne pagare il costo indistintamente a tutti contribuenti”.

Vera MORETTI

INT contro lo split payment proposto dal Governo

L’Istituto Nazionale Tributaristi, come sempre attento alle normative e alle proposte del Governo, si è dichiarato contrario allo split payment, esteso ai professionisti che operano con la Pubblica Amministrazione, e all’ipotesi di limitare ulteriormente il limite delle compensazioni libere da visto dei legittimi crediti d’imposta.

Per questo motivo, INT si confronterà con i partiti della maggioranza ma anche dell’opposizione, per sottolineare il disagio e le difficoltà a cui sono sottoposti i soggetti Iva e i loro intermediari, quelli che assistono fisicamente. Obiettivo è quello di proporre alternative più valide, sia dal punto di vista burocratico sia dal punto di vista dei costi per i contribuenti.

Il messaggio è stato divulgato anche sui social, in particolare su Twitter, con due hashtag #NOlimitazionecompensazioni #NOsplitpaymentprofessionisti inviati ad esponenti di governo, in particolare al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni , al Ministro Piercarlo Padoan e del mondo politico.

Si tratta di un’iniziativa talmente condivisa dai tributaristi da essere diventata su Twitter un trend topic in ambito politico, e grazie a questa è stato ulteriormente ribadito il disagio dei tributaristi intermediari fiscali.

A questo proposito, Riccardo Alemanno, presidente INT, ha dichiarato: “Solo un primo messaggio che esprime la nostra posizione su queste due ipotesi legislative. Comprendiamo le difficoltà che il Governo ha nel contenere il deficit imposto dall’ UE, ma per questo non si può penalizzare il contribuente, se poi ipotesi legislative, come l’ulteriore limitazione delle compensazioni libere, dei propri legittimi crediti, vengono giustificate con la giusta lotta all’evasione, allora diciamo che esistono sistemi di controllo altrettanto efficaci e meno invasivi sia economicamente, sia burocraticamente per il contribuente, nel caso specifico pensiamo alla comunicazione telematica preventiva delle compensazioni in luogo del visto di conformità. Circa l’estensione, dal 1° di luglio, dello splyt payment anche alle fatture dei professionisti che operino con la P.A., allora significa che non ci si rende conto del fatto delle pesanti ripercussioni che si avranno in termini di liquidità e di costi per tali soggetti. Ci auguriamo che tutto ciò sia rivisto e che, per rispettare i limiti di deficit oltre alla, lo ripetiamo, giusta lotta all’evasione, si ponga in essere una seria e concreta revisione della spesa pubblica non produttiva”.

Vera MORETTI

INT in audizione alla Commissione per la semplificazione

L’Istituto Nazionale Tributaristi all’audizione presso la Commissione parlamentare per la semplificazione, con Riccardo Alemanno, presidente INT, e Giuseppe Zambon, Consigliere nazionale nonché Coordinatore della Commissione fiscalità, i quali hanno presentato una serie di indicazioni e di proposte per semplificare gli attuali obblighi fiscali e dare maggiore certezza all’applicazione delle norme tributarie.

La delegazione INT è stata ricevuta dall’On. Bruno Tabacci, al quale ha elencato una serie di elementi considerati indispensabili per poter affrontare il tema della semplificazione: una necessaria tregua normativa, maggiore rispetto ed applicazione della Legge 212/2000 Statuto dei diritti del contribuente, evitare che norme comportino funzioni esclusive per singole categorie di intermediari fiscali, uso della telematica e confronto con gli intermediari fiscali il cui ruolo è indispensabile per il funzionamento e l’utilizzo della telematica, per poi passare ad indicazioni specifiche anche su tematiche di estrema attualità come spesometro e comunicazione trimestrale delle liquidazioni IVA.

Riccardo Alemanno si è detto soddisfatto dell’audizione e del lavoro che la Commissione bicamerale sta effettuando: “Siamo consapevoli che il tema della semplificazione è di estrema difficoltà, il nostro sistema fiscale è complesso ed ormai conta un numero spropositato di norme che negli anni hanno creato una sorta di sedimentazione che rende difficoltosi i nuovi interventi legislativi, per questo abbiamo indicata come prioritaria una sorta di tregua normativa. Inoltre abbiamo evidenziato come la semplificazione deve tenere sempre conto dell’equità ed evitare che le norme creino esclusive impedendo al contribuente di poter assolvere in autonomia i proprio obblighi tributari, il rivolgersi ad un intermediario fiscale deve essere una scelta e non un obbligo, registriamo purtroppo che invece alcune organizzazioni professionali vorrebbero utilizzare la semplificazione per ottenere funzioni esclusive, ciò non solo è deleterio per la concorrenza e per il contribuente, poiché si creano costi aggiuntivi, ma è lesivo di una vera semplificazione che tenga in considerazione l’interesse generale rispetto a quello di singole categorie”.

Il Consigliere Zambon, ha voluto portare l’attenzione sulla necessità di semplificare la tecnica legislativa, sui testi unici fiscali e sullo Statuto del contribuente, l’opportunità di superare l’obbligo del visto di conformità pur mantenendo sistemi di controllo delle compensazioni, la necessità di evitare di istituire ulteriori certificazioni che andrebbero a detrimento della semplificazione e costituirebbero un mero orpello burocratico nonché una breve analisi sullo spesometro, di cui si è chiesta la semestralità anche per il 2018, e sulle comunicazioni trimestrali delle liquidazioni IVA.

Vera MORETTI

Incontro tra INT e il sottosegretario per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione

Per affrontare la problematica della mancanza nell’indice INI-PEC degli indirizzi di posta elettronica certificata dei professionisti, una delegazione dell’Istituto Nazionale Tributaristi ha incontrato il Sottosegretario di Stato per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Angelo Rughetti.

Questa mancanza ha finora creato problematiche operative ai professionisti, in particolare ai tributaristi, per l’invio delle pec per l’antiriciclaggio all’Agenzia delle Entrate, l’invio dei dati al sistema TS, le comunicazioni da e per Equitalia.
Si tratta di problematiche risolte, fortunatamente, ma che non avrebbero avuto bisogno di aggiustamenti se nell’indice INI-PEC fossero inserite anche le pec dei professionisti c.d. associativi.
Inoltre anche la Pubblica Amministrazione, con l’inserimento delle pec dei professionisti della L.4/2013, avrebbe a disposizione tutti gli indirizzi di posta elettronica certificata di tutti i soggetti economici del Paese, con riduzione di costi e tempo in caso di invio di atti e documenti ai predetti soggetti.

Riccardo Alemanno, presidente INT, presente all’incontro insieme al Vice Presidente Costantino Bianchi, ha voluto sollecitare l’attenzione del Sottosegretario Rughetti, usando queste parole: “Tra gli indirizzi PEC, inseriti nell’indice INI-PEC, non sono presenti quelli dei professionisti di cui alla Legge n.4 del 2013. Certo, la legge istitutiva l’INI-PEC prevedeva, per la prima predisposizione, solo gli indirizzi di imprese (segnalati tramite le CCIAA) e quelli dei professionisti ricompresi in ordini o collegi (segnalati tramite gli albi), però e già dal 2013 che si continua far presente, al MISE, e su ciò è stata anche presentata una interrogazione parlamentare, che altrettanti, anzi, un numero ancora maggiore di professionisti (professioni non ricompresi in ordini o collegi L.4/2013) non sia incluso nell’indice. Non sarebbe convenienza, anche per la Pubblica Amministrazione, avere a disposizione gli indirizzi di tutti i soggetti economici? Con l’inclusione dei professionisti suddetti, tra cui i tributaristi, tutti i soggetti economici del nostro Paese sarebbero rintracciabili tramite l’indirizzo PEC dalla P.A. Non era questo l’obiettivo, cioè risparmiare tempi e costi?”.

Il Sottosegretario Rughetti si è reso disponibile ad interessarsi alla problematica, impegnandosi a fare un’ulteriore verifica, per poi confrontarsi con INT nelle prossime settimane.

Vera MORETTI