Concorsi pubblici, posti riservati a chi ha svolto il servizio civile

Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi ha annunciato una svolta nell’ambito dei concorsi pubblici: ci sarà la riserva del 15% dei posti preferenziali per coloro che hanno svolto il Servizio Civile Universale. Ecco come funzionerà e in quali enti sarà possibile avvalersi di questa possibilità.

Posti riservati nei concorsi pubblici per chi ha partecipato al Servizio Civile Universale

Il Servizio Civile Universale è un’esperienza unica per i giovani, questo consente di essere operativi nel sociale, allo stesso tempo si riceve una piccola remunerazione. Si tratta inoltre di un’esperienza che arricchisce il proprio curriculum infine, l’ultima novità è il riconoscimento di una preferenzialità nell’ambito dei concorsi pubblici.

Il ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo ha dichiarato che l’obiettivo è rendere la Pubblica Amministrazione sempre più innovativa, moderna e digitale e dare un riconoscimento a chi dedica del tempo ad attività ad elevato valore sociale.

Enti per i quali il servizio civile universale è titolo preferenziale

La novità è stata introdotta all’interno della legge di conversione del decreto PA bis che prevede semplificazione e accelerazione delle procedure concorsuali. I posti con riserva saranno applicati nei seguenti concorsi:

  • Gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative
  • Le aziende e le amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo;
  • Le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, e loro consorzi e associazioni;
  • Le istituzioni universitarie;
  • Gli Istituti autonomi case popolari;
  • Le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni;
  • Tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali;
  • Le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale.

Deve però essere sottolineato che tali riserve non si applicano per i ruoli dirigenziali. La preferenza riguarderà il 15% dei posti messi a disposizione e comunque devono essere superate le prove previste per il concorso stesso.

Ricordiamo che attualmente possibile presentare la domanda per partecipare all’edizione 2023-2024 del Servizio Civile Universale.

Maggiori informazioni sono disponibili nell’articolo: Servizio civile universale 2023, pubblicato il bando

Per chi invece vuole partecipare a procedure concorsuali, si consiglia la lettura di: Concorsi Agenzia delle Entrate, pubblicati i bandi

Concorso Agenzia delle Entrate 2023, le domande frequenti

 

 

 

Concorsi pubblici, con il decreto Pubblica Amministrazione salta l’orale

Importanti novità nei concorsi pubblici, il decreto Pubblica Amministrazione prevede infatti la possibilità di saltare la prova orale e riserve di posti per il Servizio  Civile. Ecco cosa cambia per chi partecipa.

Concorsi pubblici, tra bando e assunzione ci saranno massimo 6 mesi

Che le pubbliche amministrazioni siano in affanno è ormai noto a tutti, manca il personale, il ricambio generazionale è fermo al palo, c’è bisogno di forza lavoro. Proprio per questo motivo nel decreto Pubblica Amministrazione ci sono importanti novità sulle procedure. In primo luogo le selezioni dovranno avere una durata massima di sei mesi, addio quindi alle lunghe procedure con prove distanziate di mesi e difficoltà ad arrivare all’assunzione, tutto dovrà essere risolto in un breve lasso di tempo.

La seconda novità importante è la possibilità di gestire le prove telematicamente.

Addio prova orale nei concorsi pubblici

La novità però più importante riguarda l’orale, infatti per 3 anni, cioè fino al 2026 sarà possibile organizzare concorsi pubblici che non prevedano lo svolgimento della prova orale. Questa possibilità viene però riconosciuta solo per i concorsi che mettano al bando posizioni non apicali all’interno dell’Amministrazione, in poche parole per i ruoli dirigenziali resta la necessità di superare anche la prova orale.

Le novità non finiscono qui, infatti anche per gli idonei cambiano le regole. Attualmente si prevede che risultino idonei tutto coloro che superano le prove di un concorso e di conseguenza è possibile essere assunti per scorrimento dalla stessa amministrazione o da altre amministrazioni. Con le nuove regole risultano idonei solo coloro che rientrano nella fascia del 20% dei posti dopo l’ultimo degli assegnati.

Riserva di posti per il Servizio Civile Universale

Il decreto Pubblica amministrazione prevede inoltre una quota di riserva di posti del 15% a coloro che hanno partecipato senza demerito al Servizio civile universale. Naturalmente potranno usufruire di questo beneficio solo coloro che hanno effettivamente superato le prove del concorso.

Restrizioni alla partecipazione per evitare posti non coperti

Per i concorsi nazionali unici la regola generale prevede che i candidati già dal momento della presentazione della domanda indichino per quale ambito territoriale (ad esempio Regione) intendono concorrere, mentre per i bandi che prevedono diverse posizioni è previsto il limite di iscrizione a un solo profilo.

L’obiettivo è formare delle graduatorie in grado di soddisfare le esigenze delle PA, infatti è capitato in precedenza che alcuni candidati avevano superato le prove per diversi profili, scelto quello più consono/conveniente rispetto alle proprie aspettative e altri posti erano rimasti non coperti.

Leggi anche: Concorso assistente amministrativo al Quirinale

Dall’Inps la conferma che anche il servizio civile è cumulabile con la Naspi

La Naspi è l’indennità per chi perde involontariamente il lavoro. Chi viene licenziato, o chi proviene da un contratto a termine, o chi si dimette per giusta causa, può avere diritto alla Naspi. E come si sa, l’indennità per disoccupati Inps, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego nata nel 2015, da diritto ad un assegno per una durata pari alla metà delle settimane lavorate nei 4 anni precedenti. E sempre i 4 anni precedenti sono il parametro, stavolta di stipendio, sono quelli utilizzati dal punto di vista del calcolo dell’indennità. Chi prende la Naspi deve stare attento a diversi fattori, primo tra tutti lo stato di disoccupazione. Infatti spesso la Naspi è conflittuale con qualsiasi altra fonte di reddito, soprattutto se di lavoro. L’Inps però è uscita con un chiarimento riguardante il servizio civile.

Naspi con l’aggiunta di 400 euro di servizio civile, quando è possibile

Si può percepire la Naspi e contemporaneamente svolgere il servizio civile. Lo ha confermato anche l’Inps in un recente messaggio ufficiale. È arrivato puntuale il chiarimento dell’Inps sulla percezione dell’indennità di disoccupazione e il cumulo con altri strumenti quali può essere il servizio per fini utili alla collettività. Lo strumento di sostegno alle persone che perdono l’occupazione involontariamente quindi, non viene tagliato o sospeso per chi percepisce anche i soldi derivanti da questo servizio utile alla collettività.  Come dicevamo, la Naspi si può prendere per la metà delle settimane di lavoro svolte nei 4 anni che precedono il triste evento della perdita del posto di lavoro.

Naspi, durata e importo

La Naspi si può prendere pertanto fino  al massimo di 24 mesi, cioè 2 anni di beneficio. E dal punto di vista degli importi, è pari al 75% della media degli stipendi percepiti nei 4 anni precedenti. Difficile prendere Naspi e sussidi assistenziali quali il reddito di cittadinanza per esempio. Ma con il servizio civile invece nessun divieto di cumulo. Almeno stando ai chiarimenti che come dicevamo provengono direttamente dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Italiano.

I chiarimenti dell’INPS e cosa accade adesso

Ricapitolando,  è possibile cumulare le due misure, cioè la Naspi e il servizio civile. Essendo a spiccata valenza sociale, il servizio civile non viene pertanto considerato come un reddito da lavoro. Effettivamente, anche se pagato con 444 euro al mese, il servizio civile riguarda percorsi di attività in ambito di educazione, cura del territorio e così via. Va detto che le cifre percepite per il servizio civile sono liquidate sotto forma di rimborso. Non essendo reddito da lavoro questo emolumento mensile, è evidente che l’Inps non poteva fare altro che definire perfettamente cumulabili i due strumenti.

Rimborso per chi non ha ricevuto la Naspi corretta per via del servizio civile

Il chiarimento dell’Inps fuga qualsiasi dubbio al riguardo, soprattutto per chi invece, ha ricevuto materialmente dallo stesso Istituto previdenziale un taglio della Naspi per via dei soldi ricevuti dal servizio civile. Chi si trova in queste condizioni adesso può chiedere all’Inps la restituzione delle somme tagliate e non erogate. Occorre ricordare che parliamo del servizio civile regolarmente riconosciuto. Si tratta del  servizio civile universale quello che sul sito ”politichegiovanili.gov.it” pubblicizzano come quel periodo in cui un giovane sceglie di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa non armata e non violenta della Patria, o all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio.

Carta Giovani Nazionale: cos’è, come richiederla e come usarla. Guida

La Carta Giovani Nazionale è un’iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e si rivolge ai giovani da 18 a 35 anni. L’obiettivo è aiutare questa fascia di persone ad avvicinarsi ad iniziative culturali ad ampio raggio. Vediamo come funziona, come ottenerla e come utilizzare questo strumento.

Cos’è la Carta Giovani Nazionale?

La Carta Giovani Nazionale è disciplinata dalla legge 27 dicembre 2019 (legge di bilancio per il 2020) comma 413 dell’articolo 1. In seguito è stata attivata con Decreto del Ministro delle politiche giovanili e dello sport del 27 febbraio 2020.

La prima cosa da dire è che si tratta di uno strumento digitale che aderisce al circuito European Youth Card Association (EYCA) può quindi essere utilizzata per accedere a servizi e agevolazioni non solo in Italia, ma in Europa, o meglio nei 36 Paesi che hanno aderito al circuito EYCA. Vi sono però delle differenze, infatti in Italia può essere utilizzata dai 18 anni ai 35 anni, mentre oltre i confini dell’Italia la sua validità viene meno al superamento dei 30 anni di età. Fatta questa prima premessa vediamo cosa si può fare con la Carta Giovani Nazionale.

Cosa si può fare con la Carta Giovani Nazionale?

Essa consente di acquistare a prezzi agevolati e con sconti di varia natura e genere diverse tipologie di prodotti e servizi afferenti al mondo della cultura e dello sport. In particolare:

  • acquisto di biglietti per cinema, teatri e spettacoli dal vivo;
  • acquisto di biglietti da viaggio, ad esempio treni, aerei..;
  • accesso a musei, mostre, gallerie, eventi culturali in genere, parchi naturali, aree archeologiche;
  • accesso a piattaforme per l’acquisto di prodotti di intrattenimento (ad esempio per acquistare un film su una piattaforma digitale);
  • acquisto servizi per car sharing e mobilità;
  • comprare libri ( in formato cartaceo e digitale), pubblicazioni, audiolibri;
  • compravendita servizi di telefonia e internet;
  • accesso a strutture in cui si svolgono attività legate al mondo della cultura, ad esempio corsi di musica, corsi di lingua, corsi per la pratica di sport;
  • accesso a strutture ricettive ( si tratta non solo di alberghi, ma anche ristoranti);
  • ingresso in strutture dedicate al benessere psicofisico, ad esempio SPA.

Sia chiaro, la Carta Giovani Nazionale non può essere usata ovunque, infatti il suo uso è possibile solo presso le strutture convenzionate, cioè se il ristorante è convenzionato si potrà accedere allo sconto. Inoltre la tipologia di agevolazione riservata al possessore della Carta Giovani Nazionale dipende da una scelta del gestore del servizio. Ad esempio un ristorante può riservare uno sconto del 10% ai possessori della Carta, una libreria può scegliere di applicare uno sconto solo al superamento di una determinata soglia di spesa e via discorrendo. Le promozioni possono avere una durata anche molto breve. La Carta inoltre può essere utilizzata offline, quindi negli esercizi fisici, oppure online, sempre presso soggetti aderenti al circuito. Non è previsto un limite all’uso.

Come richiedere la Carta Giovani Nazionale?

La premessa è che hai bisogno di uno smartphone con sistema Android (versione 6.0 o superiore) oppure iOS (versione 13 o superiore)  Se sei un giovane di età compresa tra i 18 e i 35 anni, residente in Italia, puoi attivare la tua Carta Giovani Nazionale scaricando la App IO (se lo hai già fatto salta questo passaggio). Fatto questo primo passo, devi identificarti attraverso l’uso della Carta di Identità Elettronica (CIE), oppure con il codice SPID. Il sito non prevede l’attivazione con CNS. Dopo il primo accesso con identificazione tramite l’identità digitale, si potrà accedere ai servizi utilizzando semplicemente il PIN.

L’App IO consente di accedere a numerosi servizi, di conseguenza a questo punto dovrai andare alla sezione “Aggiungi” e selezionare la voce “Sconti, bonus e altre iniziative”. Da qui potrai scegliere “Carta Giovani Nazionale” e completare i vari passaggi, che naturalmente saranno attivi solo se rientri nel range di età.

Il servizio si disattiverà in modo automatico al compimento del 36° anno di età. Il servizio è solo ad uso personale, quindi può essere utilizzato solo dal possessore della Carta per servizi a lui diretti.

Dove trovo l’elenco delle attività che permettono di utilizzare la Carta Giovani Nazionale?

Anche questa domanda trova facile soluzione, infatti per capire in quali esercizi fisici oppure online poter utilizzare la Carta Giovani Nazionale dovrai andare alla sezione “agevolazioni” all’interno dell’App IO, qui c’è una lista sempre aggiornata degli operatori che aderiscono e della tipologia di agevolazione che viene riconosciuta.

Come utilizzo la carta?

Per utilizzare la carta nelle strutture fisiche, ad esempio al museo, al cinema, al teatro devi mostrare dal telefono la carta.

Mostra la carta per utilizzarla

Nel caso in cui tu debba utilizzarla online, devi invece aprire dall’App IO il dettaglio dell’agevolazione e quindi inserire il codice della stessa, nella piattaforma dove stai effettuando l’acquisto. In alcuni casi dall’App Io si viene indirizzati automaticamente alla pagina del venditore e quindi non è necessario inserire codici.

Per avere maggiori informazioni consulta al guida ufficiale https://io.italia.it/carta-giovani-nazionale/