Superbonus 110% e altri bonus casa: le 9 opportunità per chi vuole ristrutturare

Superbonus 110%, bonus giardini, bonus ristrutturazioni, bonus facciate, bonus mobili, ecobonus ordinario, sisma bonus ordinario, ecobonus potenziato e interventi combinati, bonus barriere architettoniche: sono nove le agevolazioni fiscali confermate dalla legge di Bilancio 2022 e valide per tutto l’anno e per gli anni a venire. Vediamo nel dettaglio in cosa consistono, quale tipo di detrazione si può ottenere ed entro quale percentuale e importo, e come utilizzarli per la cessione del credito di imposta e lo sconto in fattura.

Superbonus 110% valido fino al 2025, ma per alcuni lavori la scadenza è il 30 giugno 2022

Conferma per il superbonus 110% fino al 2025 ma la percentuale di detrazione scenderà nel corso degli ultimi due anni. Inoltre per alcuni lavori la scadenza da fissare è quella del 30 giugno 2022. La misura permette interventi soprattutto sugli immobili residenziali per lavori di tipo trainanti relativi al miglioramento energetico (ovvero l’isolamento termico e la sostituzione degli impianti termici) e interventi trainati relativi (ovvero quelli sulle colonnine di ricarica, sull’abbattimento delle barriere architettoniche, sul fotovoltaico, sui lavori agevolati dall’ecobonus ordinario quali possono essere quelli del cambio delle finestre). Per l’efficienza energetica è richiesto il miglioramento di due classi dell’unità abitativa o dell’edificio sul quale effettuare i lavori. Sono inclusi gli interventi trainati di abbassamento del rischio sismico e sul fotovoltaico, sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Sul rischio sismico non è necessario documentare il miglioramento di classe.

Superbonus 110%: cessione del credito di imposta, sconto in fattura e visti vari

Sule villette unifamiliari e unità singole l’utilizzo del superbonus 110% è subordinato al raggiungimento del 30% di stato di avanzamento dei lavori (Sal) entro il 30 giugno 2022. Solo chi raggiunge questo Sal potrà arrivare fino al 31 dicembre 2022 per le spese sostenute entro fino anno. Sugli interventi previsti dal superbonus 110% si può ricorrere alla cessione del credito di imposta e allo sconto in fattura. La percentuale del 110% scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Gli importi in base al tipo di lavoro e di edificio possono andare da un minimo di 15 mila euro a un massimo di 96 mila euro.

Ecobonus potenziato: la detrazione fiscale può arrivare fino al 75%

Per lavori da 40 mila euro a 136 mila euro fino a fine 2024 può essere utilizzato l’ecobonus potenziato e gli interventi combinati con percentuali di detrazione del 70%, del 75%, dell’80% e dell’85%. Gli interventi sono previsti sugli edifici condominiali. In particolare si può fare la riqualificazione energetica delle parti comuni purché si superi il 25% dell’involucro totale. In questo caso la detrazione è del 70% per interventi di 40 mila euro per ciascuna unità abitativa. Sul miglioramento della prestazione energetica, sia estiva che invernale, la detrazione è del 75%.

Interventi combinati in ecobonus con lavori antisismici: detrazione fiscale sale all’80% o all’85%

Se i lavori di riqualificazione e prestazione energetica si combinano anche con interventi antisismici nelle zone 1, 2 e 3, la detrazione sale all’80% o all’85%  con miglioramento fino a due classi di rischio sismico. La spesa può arrivare a un massimo di 136 mila euro per il numero delle unità abitative. Per questo tipo di interventi è necessario istruire la pratica all’Enea e serve l’asseverazione antisismica. La detrazione può essere utilizzata anche come cessione del credito di imposta e sconto in fattura. La scadenza della misura è a fine 2024.

Sisma bonus ordinario: detrazione fino all’85% per interventi fino a 96 mila euro

Gli interventi rientranti nel sisma bonus ordinario possono arrivare all’imposto di 96 mila euro e riguardano gli immobili residenziali e le attività produttive. La messa in sicurezza può avvenire nelle zone sismiche 1, 2 e 3. Più si migliora, in classi, la sicurezza sismica e più aumenta la percentuale di detrazione. In particolare, spetta il 70% o l’8% per il miglioramento di una o due classi delle singole unità abitative; per condomini le percentuali sono del 75% e dell’85%. Si può utilizzare anche il sisma bonus acquisti del 75% o 85% di detrazioni fiscali per l’acquisto di immobili demoliti e ricostruiti. Il miglioramento del rischio sismico deve essere di una o due classi. Si può beneficiare sempre della cessione del credito di imposta e dello sconto in fattura. La scadenza della misura è a fine 2024.

Ecobonus ordinario: in cosa consiste?

In base al tipo di intervento, si possono svolgere lavori in ecobonus ordinario da 23.077 euro a 153.846 euro fino a tutto il 2024. Gli interventi devono essere effettuati su edifici già esistenti e permettono, tra gli altri la sostituzione degli infissi (detrazione del 50%), degli impianti di riscaldamento (50%) o a caldaia a condensazione in classe A+ con sistema termico evoluto (detrazione del 65%). Sono previsti anche l’installazione dei pannelli solari per l’acqua calda (detrazione 65%), le strutture isolanti opache orizzontali e verticali (detrazione del 65%), la domotica (65%) e le schermature solari (50%). Si deve sempre aprire la pratica all’Enea e rispettare i requisiti energetici. Permesso lo sconto in fattura e la cessione del credito di imposta.

Eliminazione delle barriere architettoniche con detrazione fiscale del 75% per tutto il 2022

In base al tipo di edificio si possono effettuare lavori nel limite dei 30 mila euro, dei 40 mila euro e dei 50 mila euro per l’eliminazione delle barriere architettoniche. La detrazione spetta sugli edifici già esistenti e include i lavori di automazione degli impianti sia degli edifici che delle singole unità abitative. Se si sostituiscono gli impianti la detrazione va applicata alle spese per lo smaltimento e la bonifica dei materiali e per l’impianto sostituito. La detrazione fiscale si può utilizzare nei 5 anni successivi in dichiarazione dei redditi. È previsto lo sconto in fattura e la cessione del credito di imposta.

Bonus facciate, la detrazione nel 2022 è scesa dal 90% al 60% ed è l’ultimo anno

Non vi sono molte aspettative di lavori per il bonus facciate. La legge di Bilancio 2022 ne ha abbassato la detrazione fiscale dal 90% al 60% per l’ultimo anno della misura. Gli interventi ammissibili riguardano il recupero o il restauro delle facciate esterne. Si può procedere anche con la sola pulitura e tinteggiatura. Gli interventi devono essere effettuati sulle strutture opache delle facciate e possono riguardare anche i balconi, i fregi e gli ornamenti. L’edificio oggetto di intervento deve essere situato in una delle due zone urbanistiche A o B secondo la classificazione del decreto ministeriale numero 1444 del 1968. Si può utilizzare la detrazione anche come sconto in fattura e cessione del credito di imposta. Per la detrazione nella dichiarazione dei redditi valgono i 10 anni di pari importo. Non sono previsti importi massimi dei lavori.

Bonus ristrutturazioni, fino al 2024 lavori entro i 96 mila euro: scadenza fine 2024

Rispetto al bonus facciate può essere conveniente utilizzare il bonus ristrutturazione. La misura, per lavori fino a 96 mila euro, è valida fino al 2024 e interessa lavori su immobili residenziali indicati dall’articolo 16 bis del Testo unico delle imposte dirette (Tuir). Si tratta di interventi di recupero edilizio, di prevenzione degli atti illeciti e infortuni domestici, di risparmio energetico, di rimozione dell’amianto, dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Previsto anche l’acquisto o la costruzione di un box auto pertinenziale. L’agevolazione fiscale può essere fatta valere anche sull’acquisto delle abitazioni in edifici ristrutturati in toto: la percentuale del 50% in questo caso va applicata al limite di 25 mila euro.

Bonus giardini: detrazione fiscale del 36% su interventi fino a 5 mila euro

Fino a tutto il 2024 si può ottenere la detrazione fiscale del 36% del bonus giardini. Si tratta di un’agevolazione fiscale per lavori di sistemazione del verde nelle aree scoperte private di immobili residenziali già esistenti, sulle unità abitative, sulle pertinenze e sulle recinzioni. Possono essere agevolati anche i lavori sugli impianti di irrigazione e per la realizzazione di pozzi. La misura non si può cumulare con altri bonus edilizi e non può essere utilizzata come cessione del credito di imposta o sconto in fattura.

Bonus mobili: detrazione fiscale del 50% su una spesa di 10 mila euro nel 2022

Infine si può utilizzare fino al 2024 il bonus mobili, ma con vantaggi fiscali via via decrescenti negli anni. La detrazione si può applicare sull’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici (non sotto la classe A). La misura deve essere abbinata a quella del recupero edilizio del 50% o del sisma bonus per lavori di manutenzione straordinaria come minimo. Nel 2022 la detrazione spetta al 50% su un limite di spesa di 10 mila euro per poi scendere, nel 2023 e 2024, a 5 mila euro. Non è previsto né lo sconto in fattura, né la cessione del credito di imposta.

 

 

Superbonus 110% e bonus casa per condomini, piccoli edifici e ristrutturazioni: quali sono i più convenienti?

Superbonus 110% e vari bonus casa prorogati dalla legge di Bilancio 2022 e in corso di validità ancora per altri anni. Ecco come scegliere la misura più giusta per interventi in condomini, nei piccoli edifici e “villette” e per le ristrutturazioni, anche di facciate degli edifici. I condomini avranno ancora due anni per gli interventi rientranti nel superbonus 110%. Per le villette invece i tempi si accorciano. Conviene di più la detrazione ordinaria che, per alcune misure, scende a tre anni nella dichiarazione dei redditi. Ma c’è la possibilità di utilizzare la detrazione fiscale anche come sconto in fattura o come cessione del credito di imposta.

Superbonus 110% e bonus casa: quali convengono di più?

Conviene di più il superbonus 110% oppure gli altri bonus casa? Nella valutazione è importante individuare la detrazione fiscale che maggiormente può rispecchiare le aspettative nel far svolgere gli interventi. E quale parte della spesa dovrà essere sostenuta dal proprietario o dai proprietari. Oltre al superbonus 110%, il bonus ristrutturazioni permette la detrazione fiscale del 50%. E il bonus facciate ha perso molta della convenienza con la riduzione della detrazione dal 90% al 60% per gli interventi a partire dal 2022. Ma si può utilizzare l’ecobonus ordinario, il sisma bonus ordinario e gli ecobonus potenziati con interventi combinati. Regola generale vuole che la scelta ricada sul tipo di edificio (condominio o singola unità immobiliare) e sugli interventi più complessi rispetto alle piccole ristrutturazioni.

Condomini, quanto conviene il superbonus 110%?

La detrazione fiscale più conveniente nel 2022 per i condomini è quella relativa ai lavori di coibentazione (o di cappotti termici), di nuovi impianti di riscaldamento e di interventi sulle parti strutturali. Per tutte queste tipologie di lavori si può beneficiare del superbonus 110% per migliorare le condizioni antisismiche dell’edificio oppure per interventi sul piano dell’efficientamento energetico. Gli interventi rientranti nel superbonus potranno essere effettuati al 110% di detrazione fino al 31 dicembre del 2023, per poi beneficiare del 70% nel 2024 e del 65% nel 2025. La proroga riguarda anche gli interventi trainanti nelle singole unità abitative.

Superbonus 110%, quando programmare e iniziare i lavori?

Qualche difficoltà i condomini potrebbero averla in merito ai tempi degli interventi. L’avvio dei lavori potrebbe richiedere tempo e le imprese hanno attualmente molti interventi da realizzare. Ma la proroga del superbonus può fare in modo da programmare gli interventi al 110% nei prossimi due anni. Sulla spesa da affrontare si dovrà mettere in conto di dover anticipare qualcosa, anche se si cede il credito a un istituto bancario. Tra le spese da affrontare di tasca propria c’è la diagnosi energetica e il capitolato.

Bonus casa piccoli edifici con un unico proprietario: quale detrazione conviene?

Con la legge di Bilancio 2022 i condomini e gli edifici con un unico proprietario (o più persone fisiche che abbiano una comproprietà) sono sullo stesso piano. Si tratta di piccoli edifici che abbiano da 2 a 4 unità abitative, senza dover contare le pertinenze. Rientra nelle agevolazioni dei piccoli edifici anche un immobile costituito da tre appartamenti e tre box. In tutte queste situazioni, gli interventi possono essere fatti rientrare nel superbonus 110% fino al 31 dicembre 2023, con la riduzione della detrazione negli anni successivi.

Superbonus 110% per le ‘villette’: la scadenza è il 31 dicembre 2022 con Sal al 30 giugno prossimo

Discorso a parte vale per le cosiddette “villette” in merito all’utilizzo del superbonus 110%. Si tratta di edifici monofamiliari o di singole unità abitative che siano indipendenti inserite in edifici plurifamiliari. I benefici del superbonus 110% scadono al 31 dicembre 2022, ma entro il 30 giugno prossimo deve essere raggiunto almeno il 30% di stato di avanzamento dei lavori (Sal) calcolato sull’intervento complessivo.

Bonus ristrutturazioni edilizie, quali sono quelli che convengono?

Spesso i proprietari di immobili potrebbero aver bisogno di lavori più leggeri per rientrare nel superbonus 110% e dover effettuare delle semplici ristrutturazioni. Per tutti questi interventi rimangono in vigore una serie di bonus edili ordinari. A partire dal bonus ristrutturazione con la detrazione del 50% valido ancora per altri tre anni, fino al 31 dicembre 2024. Sono poi possibili altri bonus, come l’ecobonus, il bonus giardini, il sisma bonus e il bonus mobili. Quest’ultimo, però, nel 2022 può essere applicato a un limite di spesa di 10 mila euro (anziché 16 mila dell’anno scorso) e scenderà a 5 mila euro negli anni 2023 e 2024.

Bonus facciate per le ristrutturazioni degli edifici, cala la convenienza nel 2022

Nell’ultimo anno di possibilità di utilizzarlo, il bonus facciate cala in termini di convenienza. Infatti, la legge di Bilancio 2022 ha previsto una detrazione più bassa per i lavori relativi alle facciate nel corso dell’anno. La detrazione fiscale non sarà più del 90% come per i lavori del 2020 e del 2021, ma scenderà al 60%. La riduzione della detrazione fiscale fa in modo che si possano prendere in considerazione altri bonus rispetto al bonus facciate con minori visti e asseverazioni da rispettare secondo quanto chiede il decreto legge “Antifrodi”, entrato in vigore il 12 novembre 2021. Aumentano invece le possibilità di utilizzare il sisma bonus ordinario e il super sisma bonus che, nei casi più favorevoli, può arrivare a una detrazione fiscale dell’85%. Tuttavia, in quest’ultimo caso è necessario fare lavori edilizi più rilevanti nell’ambito degli edifici condominiali.

 

Bonus facciate 2022: con la riduzione dal 90% al 60%, quali alternative convengono di più?

Con la riduzione della detrazione fiscale dal 90% al 60% decretata dalla legge di Bilancio 2022, quali alternative risultano più convenienti del bonus facciate? La concorrenza alla misura di vantaggio per gli interventi edilizi si fa sentire, soprattutto con gli ecobonus per gli immobili condominiali e il bonus del 50% sulle ristrutturazioni. E dunque, nell’ultimo anno di validità del bonus facciate, i lavori compresi in questa misura potrebbero abbassarsi di numero. Il tutto mentre, numeri alla mano, nel 2020 e nel 2021 il bonus facciate è risultata essere la misura di detrazione fiscale più conveniente dopo il superbonus 110%.

Bonus facciate, che cos’è?

Nel 2022 il bonus facciate permette la detrazione fiscale del 60%. Non è prevista una spesa massima per unità immobiliare, mentre il recupero in anni della detrazione è pari a 10. L’agevolazione vale sugli immobili già esistenti e prevede il recupero o il restauro della facciata esterna, inclusa la tinteggiatura o la pulitura. Gli interventi devono essere fatti sulle strutture opache della facciata, inclusi i balconi, i fregi e gli ornamenti.

Bonus facciate, quando si può realizzare l’intervento?

L’edificio oggetto di intervento deve trovarsi nelle zone urbanistiche A o B secondo la classificazione fatta dal decreto ministeriale numero 1444 del 1968. Se i lavori sono influenti ai fini termici o interessano più del 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda totale dell’immobile, allora deve essere eseguita la coibentazione con i relativi adempimenti come avviene per l’ecobonus ordinario. In tal caso è necessaria la pratica Enea e, per gli interventi a partire dal 6 ottobre 2020, è necessaria la congruità delle spese.

Bonus facciate, si può utilizzare lo sconto in fattura o la cessione del credito di imposta?

Anche per il bonus facciate la detrazione, in alternativa all’applicazione nella dichiarazione dei redditi, può essere scambiata con la cessione del credito di imposta oppure mediante lo sconto in fattura. In entrambi i case è necessaria l’asseverazione di congruità delle spese e il visto di conformità delle stesse. I visti sono stati introdotti con l’entrata in vigore il 12 novembre 2021 del decreto “Antifrodi” (decreto legge numero 157 del 2021).

Detrazioni del bonus facciate rispetto al bonus ristrutturazione

La detrazione del bonus facciate deve essere applicata sull’Irpef o sull’Ires. Può interessare edifici di qualsiasi categoria catastale, come avviene per l’ecobonus. La detrazione del bonus ristrutturazioni invece è limitata all’Irpef di edifici per lo più residenziali.

Bonus facciate, ci sono limiti di spesa per gli interventi?

Il bonus facciate, pur non avendo dei limiti di spesa, è in ogni caso soggetto alla congruità delle spese sostenute per realizzare l’intervento. Tale congruità deve esserci sempre, sia nel caso di sconto in fattura o di cessione del credito di imposta, che in tutte le situazioni nelle quali l’intervento deve rispettare le disposizioni del decreto ministeriale “Requisiti”.

Bonus facciate, le previsioni degli interventi nel 2022

La riduzione della percentuale di detrazione fiscale dal 90% al 60% potrebbe spingere, nel corso dell’anno, i contribuenti a optare per altre misure di agevolazione fiscale più convenienti. Infatti, per la realizzazione di un cappotto termico o una coibentazione si può utilizzare l’ecobonus con percentuali di detrazione fiscale più vantaggiose. A parità di adempimenti da ottemperare (la pratica all’Enea e il rispetto del decreto ministeriale “Requisiti”), la detrazione con l’ecobonus sale al 65%.

Lavori in ecobonus anziché utilizzare il bonus facciate

Tale percentuale aumenta al 70% se la coibentazione viene effettuata da un condominio e interessa almeno il 25% dell’involucro dell’intero immobile. Un ulteriore salto di detrazione fiscale è fissato al 75% nel caso in cui i lavori di coibentazione del condominio assicurino anche determinate prestazioni energetiche, sia in inverno che in estate.

Perché conviene l’ecobonus al bonus facciate 2022 o il sismabonus?

Oltre alle percentuali di detrazione fiscale, l’ecobonus può risultare più conveniente del bonus facciate anche perché non ha i vincoli delle zone (A e B) assegnati al bonus facciate. E con l’ecobonus si può intervenire anche sulle facciate interne, sui lastrici solari e sui tetti. Risultano avvantaggiati anche i contribuenti che utilizzano l’ecobonus sisma e il sisma bonus rispetto al bonus facciate. Infatti, facendo interventi che migliorino anche le classe di rischio sismico di uno o due categorie, si può ottenere una detrazione fiscale dell’80% o dell’85%. Si tratta, tuttavia, di lavori più completi rispetto al bonus facciate.

Bonus facciate e la pulitura e tinteggiatura degli edifici

Il bonus facciate può essere richiesto pure per interventi di semplice tinteggiatura, di pulitura e altri lavori che non diano variazioni dal punto di vista termico. Si tratta, infatti, di restauri di balconi e di cornicioni, di lavori sull’intonaco entro il 10% della superficie disperdente complessiva. Con il bonus facciate al 60% di beneficio fiscale, la semplicità del bonus ristrutturazioni, pur prevedendo la detrazione del 50%, potrebbe risultare competitiva. E si tratta, in particolare, di semplicità dal punto di vista degli adempimenti e delle asseverazioni.

Asseverazione dei costi e il visto di conformità del bonus facciate

Infatti, con il bonus facciate e l’utilizzo della detrazione del 60% come sconto in fattura o come cessione del credito di imposta, sono sempre dovuti:

  • l’asseverazione dei costi agli interventi;
  • il visto di conformità.

I due adempimenti richiesti dal bonus facciate possono influire sul costo finale, soprattutto se si tratta di piccoli interventi. I due visti, invece, possono essere evitati con il bonus ristrutturazione. In particolare, non è richiesto il visto di conformità e l’asseverazione dei costi per gli interventi eseguiti in edilizia libera. Ovvero per interventi di manutenzione ordinaria della facciata con detrazione del 50% solo per le parti comuni dell’edificio. Oppure per lavori il cui costo complessivo non superi i 10 mila euro.

Sisma bonus ordinario e nuovo sisma bonus del 110%: quali visti sono necessari?

Tra gli interventi rientranti nei bonus edilizi, il sisma bonus e il nuovo sisma bonus 110% permettono delle detrazioni fiscali dal 50% al 110% a seconda del tipo di incentivo fiscale che si sceglie. Per tutti i bonus sono necessari i visti di conformità e le asseverazioni dei requisiti tecnici necessari per vedersi riconoscere l’esecuzione dei lavori e la spettante detrazione fiscale.

Interventi antisismici: il sisma bonus e il nuovo super bonus del 110%

Gli interventi antisismici ammessi alle detrazioni fiscali sono di due tipi. Da un lato il sisma bonus ordinario, ovvero quello previsto dai commi da 1 bis a 1 septies del decreto legge numero 63 del 2013. Le relative detrazioni spettanti sono del 50%, del 70%, del 75%, dell’80% e dell’85% da scontare nei cinque anni successivi. Dall’altro lato gli interventi possono rientrare nelle agevolazioni del nuovo super bonus 110% per i lavori svolti dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2023. La percentuale di detrazione scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Il beneficio fiscale è da scontare nei quattro o cinque anni successivi.

Sconto in fattura o cessione del credito di imposta per gli interventi antisismici

Per tutti gli interventi si può applicare lo sconto in fattura o la cessione del credito di imposta. In queste opzioni possono rientrare anche gli interventi dei commi da 1 bis a 1 septies del decreto legge numero 63 del 2013 del 50%. Inoltre le detrazioni si possono ottenere anche per la riduzione di uno o di due classi di rischio. Lo prevede il comma 1 quater con beneficio fiscale del 70% o dell’80%.

Bonus antisismici e nuovo super bonus 110%, quali visti e asseverazioni sono necessari per lo sconto in fattura o la cessione del credito di imposta?

Chi fa svolgere lavori rientranti nei bonus edilizi, sia nel bonus antisismico ordinario che in quello rientrante nel nuovo super bonus 110%, può utilizzare la cessione del credito di imposta o lo sconto in fattura. Entrambe le opzioni richiedono l’asseverazione di congruità delle spese sostenute e il visto di conformità se si tratta di lavori rientranti nel nuovo superbonus 110%. Con l’entrata in vigore del decreto “Antifrodi” nel giorno 12 novembre 2021, anche per la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi sono necessari i due visti. Nel caso di sisma bonus ordinario, invece, se ci si limita alle detrazioni nella dichiarazione dei redditi non sono necessari adempimenti specifici, se non quello relativo al pagamento con il bonifico tracciabile, ad esempio.

Asseverazioni di congruità delle spese nei casi di sisma bonus ordinario e super sisma del 110%

Per i lavori edilizi rientranti nel nuovo sisma bonus 110% è necessaria l’asseverazione di congruità a eccezione del sisma bonus acquisti ordinario o super secondo quanto ha spiegato l’Agenzia delle entrate nella circolare numero 16/E del 29 novembre 2021 e in risposta all’interpello numero 190 del 17 marzo 2021. L’asseverazione di congruità delle spese non è necessaria per i bonus edilizi antisismici diversi dal superbonus 110% e si ottempera in carta libera se non è specificata un altro tipo di asseverazione dalla norma. Inoltre, l’asseverazione di congruità non è richiesta per gli interventi in edilizia libera o per i lavori entro i 10 mila euro di imposto oppure se si tratta di bonus facciate.

Visto di conformità per sisma bonus ordinario e nuovo super bonus del 110%

In merito al visto di conformità delle spese sostenute, l’adempimento è sempre previsto nella comunicazione degli interventi inerenti il nuovo super bonus del 110%. Non è necessaria solo per i lavori rientranti nei bonus diversi dal 110%. Oppure negli interventi eseguiti in edilizia libera. O, infine, per importi dei lavori fino a 10 mila euro o perché rientranti nel bonus facciate. Infine, in tutti i casi è necessaria la comunicazione all’Agenzia delle entrate riguardo la scelta di avvalersi dell’opzione della cessione del credito di imposta o dello sconto in fattura.

Sisma bonus ordinario e nuovo super bonus del 110%: quali autorizzazioni sono necessarie?

Sia per il sisma bonus ordinario che per il nuovo super bonus del 110% relativo ai lavori antisismici sono necessarie le autorizzazioni comunali quali, ad esempio, la Cilas, la Cila, la Scia e i permessi a costruire. L’applicazione delle autorizzazione avviene in base ai regolamenti del Comune nel quale è situato l’immobile oggetto di intervento. Risulta altresì necessaria la notifica preliminare alle Asl, qualora prevista dal comma 1 dell’articolo 99, del decreto legislativo numero 81 del 2008. Si deve utilizzare inoltre la fattura ma non serve il bonifico parlante per il sisma bonus acquisti ordinario o per il super sisma bonus 110%.

Asseverazioni tecniche nei casi di bonus e super bonus edilizi antisismici: ecco quali

Bonus ordinario per lavori antisismici e nuovo super bonus 110% non necessitano delle asseverazioni sui requisiti tecnici da inviare all’Enea entro il 16 marzo dell’anno. Risulta, invece, necessaria l’asseverazione tecnica antisismica allo Sportello unico per l’edilizia (Sue) del Comune dove si trova l’immobile oggetto di intervento.

Bonus edilizi, ecobonus ordinario e superbonus 110%, sisma bonus: quali visti e asseverazioni?

Nel caso di benefici dai bonus edilizi come ecobonus ordinario o rientrante nel superbonus 110%, sisma bonus, bonus barriere architettoniche al 75%, se ci si avvantaggia della detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi non ci sono particolari adempimenti da fare. Normalmente, si provvede al pagamento con il bonifico tracciabile. Gli adempimenti cambiano nel caso in cui si voglia sfruttare il beneficio fiscale nelle modalità di cessione del credito di imposta o di sconto in fattura.

Asseverazione prezzi nel casso di ecobonus, sismabonus e bonus barriere architettoniche

Infatti, dal 12 novembre 2021, per la detrazione con cessione del credito di imposta o per lo sconto in fattura dei bonus edilizi consistenti in ecobonus, sisma bonus e il nuovo bonus sulle barriere architettoniche, è necessario ottemperare all’asseverazione dei prezzi e al visto di conformità. Fanno eccezione i lavori realizzati in edilizia libera e gli interventi il cui importo non ecceda i 10 mila euro, a esclusione del bonus facciate. Per l’asseverazione dei prezzi, la legge di Bilancio 2022 ha disciplinato che i prezzi Dei possono fare da riferimento per i sisma bonus, per il bonus casa e per il bonus facciate. E anche per il nuovo bonus legato all’abbattimento delle barriere architettoniche, disciplinato dall’articolo 119 ter del decreto “Rilancio”.

Ecobonus ordinario o super, che cos’è?

L’ecobonus ordinario o rientrante nel superbonus 110% per il risparmio energetico qualificato è previsto dall’articolo 14 del decreto legge numero 63 del 2013. Spetta la detrazione fiscale per gli interventi in ecobonus sull’Irpef e sull’Ires del 50%, 65%, 70%, 75%, 80% o 85% da sfruttare nei successivi dieci anni. La detrazione spetta per gli interventi effettuati o da effettuare nell’ecobonus ordinario dal 1° luglio 2020 e fino al termine del 2023, sia per il superbonus 110% (che scenderà al 70% dal 2024 e al 65% dal 2025). Sono compresi nell’ecobonus anche i tre nuovi interventi rientranti tra i “trainanti” del superbonus 110%, disciplinati dal comma 1, dell’articolo 119 del decreto legge numero 34 del 2020. La detrazione del superbonus 110% si può sfruttare nei 4 o 5 anni successivi.

Ecobonus ordinario e super, quali visti di conformità e asseverazioni sono necessari?

Nel caso di ecobonus ordinario o per interventi in superbonus 110%, sono necessarie le autorizzazioni comunali come Cila, Cilas, Scia e permesso di costruire. Per queste ottemperanze è necessario far riferimento ai regolamenti comunali del territorio di svolgimento degli interventi. Risulta prevista anche l’emissione della fattura. Non risulta necessaria, invece, nemmeno l’asseverazione dei requisiti tecnici da inviare all’Enea.

Ecobonus ordinario e super, serve l’asseverazione al Sue, di congruità e il visto di conformità?

Nel caso di ecobonus ordinario e superbonus 110%, risulta necessaria l’asseverazione tecnica antisismica allo Sportello unico per l’edilizia (Sue) del Comune di riferimento. Ed è necessaria l’asseverazione di congruità (a esclusione dei bonus diversi dal superbonus 110%, dagli interventi in edilizia libera e da quelli con importo al di sotto dei 10 mila euro, oppure dal bonus facciate) anche in carta libera.

Ecobonus interventi edilizi ordinari e superbonus 110%, visto di conformità e comunicazioni all’Agenzia delle entrate

Nel caso di ecobonus per interventi edilizi ordinari o rientranti nel superbonus 110%, è necessario il visto di conformità nella comunicazione. Tale visto non si presenta solo per i bonus diversi dal superbonus 110%, se in edilizia libera o per interventi al di sotto dei 10 mila euro di importo. Non è necessario nemmeno per il bonus facciate. Inoltre, è occorrente la comunicazione dell’opzione scelta (cessione del credito di imposta o sconto in fattura) da trasmettere all’Agenzia delle entrate.

Sisma bonus ordinario: che cos’è e quali sono le detrazioni fiscali ammesse?

Gli interventi ammessi nel sismabonus ordinario sono disciplinati dai commi da 1 bis a 1 septies dell’articolo 16 del decreto legge numero 63 del 2013. Le detrazioni spettanti sull’Irpef e sull’Ires sono del 50%, del 70%, del 75%, dell’80% e dell’85% e possono essere sfruttate nei cinque anni successivi. I lavori antisismici possono rientrare anche nel superbonus 110% (dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2023) con abbassamento della percentuale di detrazione al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

Come opera la detrazione fiscale del sisma bonus ordinario?

La detrazione opera nei 4 o 5 anni successivi. Rientrano nello sconto in fattura o nella cessione del credito di imposta anche i crediti per le misure antisismiche previste dai commi 1 bis e 1 ter, dell’articolo 16 del decreto legge 63 del 2013 per il 50%. La detrazione sale invece al 70% o all’80% per le riduzioni di una o di due classi di rischio come previsto dal comma 1 quater.

Visti e asseverazioni nel caso di sisma bonus ordinario o per interventi nel superbonus 110%

Nel caso di sisma bonus ordinario o per interventi ricadenti nel superbonus 110%, è previsto che si disponga di tutte le autorizzazioni comunali. Serve inoltre la fattura. Per i casi di sconto in fattura, nel caso di sisma bonus acquisiti ordinario o in regime di superbonus 110%, non è necessario il bonifico parlante per la quota non coperta dallo sconto stesso. Chi fa svolgere i lavori non deve ottemperare all’asseverazione dei requisiti tecnici da inoltrare all’Enea.

Sisma bonus ordinario o in regime di superbonus 110%: quali altri visti di conformità sono necessari?

Nel caso di interventi in regime di sisma bonus ordinario o di superbonus 110% risulta necessaria l’asseverazione tecnica antisismica allo Sportello unico per l’edilizia del Comune dove è situato l’immobile. L’asseverazione di congruità in carta libera deve essere ottemperata. Ma non risulta necessaria per il sisma bonus acquisti ordinario o ricadente nel superbonus 110%. Lo ha specificato l’Agenzia delle entrate nella circolare numero 16/E del 29 novembre 2021 e nella risposta all’interpello numero 190 del 17 marzo 2021. Infine, chi fa svolgere i lavori deve ottemperare al visto di conformità nella comunicazione. Rimangono esclusi gli interventi non rientranti nel superbonus 110%, i lavori in edilizia libera o quelli di importo entro i 10 mila euro. Inoltre, risulta essere sempre necessario comunicare all’Agenzia delle entrate l’opzione scelta. In questo caso se si tratta di sconto in fattura o di cessione del credito di imposta.

 

 

 

Sismabonus, nella nuova versione i limiti di spesa sono più alti del 50%

La legge di Bilancio 2022 ha prorogato fino a tutto il 2024 il sismabonus. La misura edilizia, rivista dal nuovo impianto normativo, rafforza i limiti di spesa che diventano più alti del 50%. L’agevolazione fiscale è contenuta nelle misure antisismiche e le opere di messa in sicurezza statica degli edifici situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3. A seconda dei casi, il bonus spetta nella misura del 50%, del 70%, del 75%, dell’80% e dell’85%. Può essere applicato il super sisma bonus con la detrazione del 110% a partire dal 1° luglio 2020. In questo caso le scadenze risultano diversificate a seconda delle situazioni.

Sismabonus, che cos’è?

Il sismabonus è la misura che consente di ottenere la detrazione del 50% su un ammontare massimo di spesa per interventi edilizi di 96 mila euro. Il limite vale per ciascuna unità abitativa e per ogni anno. Fino al 31 dicembre 2024 la detrazione deve essere ripartita per 5 quote per ogni anno dello stesso importo. La detrazione più consistente, del 70% o dell’80%, si può ottenere per gli interventi di riduzione dei rischi sismici di 1 o 2 classi. Più alti sono i benefici (80% o 85%) per gli interventi nelle parti comuni di un edificio condominiale.

Super sisma bonus, quando si applica la detrazione del 110%?

Dalla ricostruzione partita dopo il terremoto del 2016, deriva il super sisma bonus con detrazione fino al 110%. In particolare, il comma 8 ter aggiunge all’articolo 119 del decreto legge numero 34 del 2020 gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da terremoti che si sono verificati a partire dal 1° aprile 2009 e dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, la detrazione spettante è pari al 110%. Le relative spese devono essere sostenute entro il 31 dicembre 2025.

Il rafforzamento del super sisma bonus: aumento del limite di spesa del 50%

La proroga operata della legge di Bilancio 2022 fino a tutto il 2025 del super sisma bonus è in vigore sia per le abitazioni unifamiliari che per i condomini. il comma 4 ter dell’articolo 119 del decreto “Rilancio” prevede inoltre l’aumento delle spese edilizie antisismiche del 50% di quanto previsto dal superbonus 110%. Tali limiti di spese si riferiscono non solo agli interventi antisismici, ma anche a quelli relativi all’efficienza energetica.

Quando si possono detrarre più spese antisismiche e lista dei Comuni interessati

Il limite rafforzato si può applicare nel caso di interventi di ricostruzione di edifici che abbiano subito danni sismici in determinati Comuni. La lista dei Comuni interessati si può trovare:

  • in allegato al decreto legge numero 189 del 2016;
  • nel decreto legge numero 39 del 2009;
  • sugli immobili per i quali è stata redatta la scheda AeDes per  Comuni fuori cratere. L’edificio deve, dunque essere stato dichiarato inagibile e tale inagibilità deve essere diretta conseguenza dell’evento sismico;
  • la lista dei Comuni interessati dagli eventi sismici accaduti dopo l’anno 2008 con conseguente dichiarazione dello stato di emergenza.

Proroga super sisma bonus generico per persone fisiche e condomini

L’ultima proroga del super sisma bonus riguarda tutti, sia le persone fisiche che i condomini. Gli immobili devono essere situati nei Comuni delle zone 1, 2 e 3. La misura prevede, per i condomini, i mini condomini, ovvero le persone fisiche unico proprietario o comproprietari fino al limite di 4 unità, le associazioni di volontariato (Adv), le Onlus, le associazioni di promozione sociale, l’applicazione della detrazione fiscale del 110% fino al 31 dicembre 2023. Successivamente, la detrazione scende al 70% (nel 2024) e al 65% (nel 2025).

Persone fisiche, quali agevolazioni fiscali sismabonus per gli interventi del 2022?

Per le persone fisiche che svolgano interventi antisismici su villette unifamiliari o su unità funzionalmente autonome le detrazioni spetteranno per i lavori svolti durante tutto il 2022. Tuttavia, è necessario che al 30 giugno 2022 sia stato raggiunto almeno il 30% dello stato di avanzamento dei lavori. Per svolgere questi lavori non vi sono limiti di reddito e non è necessario presentare il titolo edilizio.

 

Superbonus 110%, come utilizzare la detrazione fiscale nel caso di immobile a uso promiscuo?

Il superbonus 110% può essere utilizzato dalle persone fisiche che svolgono attività di impresa, di arte o di professioni. Gli interventi, per rientrare nella misura, devono essere inerenti a immobili appartenenti all’ambito “privatistico”. Risultano esclusi, pertanto:

  • gli interventi fatti su immobili strumentali alle attività di impresa o di arte o di professioni;
  • i lavori sulle unità immobiliari che costituiscono l’oggetto dell’attività;
  • gli interventi sui beni patrimoniali di proprietà dell’impresa.

Si possono fare lavori in regime di superbonus 110% se nell’immobile si svolge attività lavorativa?

Tuttavia, gli interventi in regime di superbonus 110% possono essere ammessi anche su unità immobiliari a uso promiscuo, e dunque utilizzate anche per l’esercizio dell’arte, della professione oppure di attività di tipo commerciale. Sul punto è intervenuta l’Agenzia delle entrate con la circolare numero 19/E del 2020, stabilendo che, “nell’ipotesi di unità immobiliare residenziale adibita promiscuamente anche all’esercizio dell’arte o della professione ovvero di attività commerciale (occasionale o abituale), la detrazione è calcolata sul 50 per cento delle spese sostenute”.

Interventi antisismici del superbonus e del sismabonus

La stessa detrazione si applica anche per le unità immobiliari residenziali adibite promiscuamente anche ad attività di arte e professioni per interventi rientranti nel sismabonus. Si tratta, dunque, degli interventi antisismici previsti dai commi 1 bis e 1 septies, dell’articolo 16, del decreto legge numero 63 del 2013. La stessa detrazione è prevista anche per le spese fatte dal 1° luglio 2020 inerenti a lavori antisismici rientranti nel superbonus 110%. Infine, rientrano nella stessa disciplina gli interventi di riqualificazione energetica rientranti nell’ecobonus, ovvero previsti dall’articolo 14 del decreto legge numero 63 del 2013.

Uso promiscuo e superbonus 110%: un caso pratico delle detrazioni

Si può fare un esempio pratico di come debba essere utilizzata la detrazione fiscale prevista dal superbonus 110% nel caso di immobile a uso promiscuo. Si ipotizzi che l’abitazione, non di lusso, sia usata promiscuamente da un professionista anche come sede di ufficio e si eseguano lavori agevolati per 100.000 euro, sostenuti per la metà dal professionista e per l’altra metà dal coniuge convivente. In tal caso, il professionista può detrarre 27.500 euro in cinque anni come previsto dalla detrazione del 110% ridotta al 50% per l’uso promiscuo dell’immobile.

Chiarimenti Agenzia delle entrate su superbonus 110% per immobile a suo promiscuo

Il caso dell’applicazione della detrazione fiscale del superbonus 110% è stato trattato anche dall’Agenzia delle entrate che ha fornito i dovuti chiarimenti. È vero che si tratta di interventi di riqualificazione energetica e di recupero del patrimonio edilizio. Tuttavia i lavori sono eseguiti su immobili residenziali adibiti in maniera promiscua all’esercizio di professioni, di arti o di attività. Pertanto, la legge ammette l’accesso al superbonus 110%, ma per entrambe le quote, quella a uso lavorativo e quella abitativa, applica una riduzione della detrazione del 50%.

Come viene suddivisa la detrazione fiscale del superbonus 110% tra quota di abitazione e parte della sede lavorativa?

Al pari, dunque, anche il coniuge convivente può detrarre la stessa cifra di 27.500 euro in cinque anni come detrazione del superbonus 110% sul costo degli interventi fatti effettuare. Pertanto, il coniuge deve attenersi alla limitazione del 50% calcolata sul costo sostenuto per i lavori. La motivazione risiede nel fatto che si tratta sempre di interventi realizzati su un’unità abitativa utilizzata in modo promiscuo.

 

Sismabonus 2021: come accedere alla detrazione per i lavori svolti

Il sismabonus 2021 prevede una detrazione pari al 110%. Una breve guida per capire chi può usufruirne e per quali lavori.

Sismabonus 2021: come funziona?

Con la legge di bilancio 2021 si aumenta la platea degli aventi diritto al sismabonus. La detrazione è possibile per i lavori che prevedono un miglioramento sismico e l’acquisto di immobili antisismici prorogato fino al 30 giugno 2022. In particolare per i condomini che al giugno 2022 hanno concluso almeno il 60% dei lavori, fino al 31 dicembre 2022. Ammesse e prorogate sia lo sconto in fattura che la cessione del credito. Ma cerchiamo di capire bene in cosa consiste. Dal primo gennaio 2017 sono state introdotte le regole per usufruire della detrazione per gli interventi a prevenzione dai sismi. Infatti l’agevolazione riguarda tutti gli immobili ad uso abitativo e su quelli utilizzati per attività produttive.

Gli interventi che danno diritto al Sismabonus

La percentuale del 110% è applicata a tutti gli interventi indicati dal Decreto Rilancio. Tra questi rientrano:

  • gli interventi antisismici generici;
  • la riduzione di una o di due classi di rischio sismico;
  • la riduzione di una o di due classi di rischio sismico per parti comuni di condomini e simili;
  • fabbricati demoliti e ricostruiti da imprese costruttrici e venduti entro 18 mesi.

In particolare per gli interventi antisismici effettuati nelle parti comuni di edifici condominiali sono previste detrazioni più elevate. Le detrazioni spettano nelle seguenti misure:

  • 75% delle spese sostenute, nel caso di passaggio a una classe di rischio inferiore
  • 85% delle spese sostenute, quando si passa a due classi di rischio inferiori.

La detrazione va calcolata su un importo massimo di 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio. Infine la detrazione va ripartita in 5 quote annuali di pari importo.

A chi spettano le detrazioni?

La detrazione può essere richiesta sia dai soggetti passivi Irpef, sia dai soggetti passivi Ires che sostengono le spese per gli interventi. Pertanto possono usufruire della detrazione Irpef i proprietari o i nudi proprietari, i locatati o i comodatari. Ma non solo, hanno diritto anche tutti i titolari di un diritto reale di godimento, i soci di cooperative, gli imprenditori individuali ed i soggetti indicati nell’art. 5 del Tuir, come i soci delle società semplici, imprese familiari oppure equipollenti. Inoltre possono anche utilizzare la detrazione, solo nel caso in cui sostengono le spese:

  • i familiari conviventi del proprietario o del detentore l’immobile;
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
  • il componente di un’unione civile;
  • il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

Il Sismabonus acquisto: cos’è e come funziona?

Il sismabonus Acquisto è la detrazione che spetta agli acquirenti di nuove unità immobiliari edificate nelle zone a rischio sismico 1, 2 e 3, al posto di fabbricati demoliti, e quindi ricostruite con lo scopo di ridurre il rischio sismico. La detrazione è pari a:

  • 75% del prezzo di acquisto della singola unità immobiliare, come riportato nell’atto pubblico di compravendita, se dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a una classe di rischio inferiore
  • 85% del prezzo della singola unità immobiliare, risultante nell’atto pubblico di compravendita, se la realizzazione degli interventi comporta una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a due classi di rischio inferiore.

L’agevolazione è ammessa solo per l’impresa costruttrice che realizza l’intervento di demolizione e ricostruzione con miglioramento antisismico cede l’immobile entro 18 mesi  dalla data di conclusione dei lavori. In questo caso il tetto massimo è uguale e cioè di 96.000 euro.

Le zone di pericolosità sismica

La classificazione sismica dell’Italia è divisa in quattro zone di pericolosità sismica decrescente che possiamo così riassumere. La zona 1 è la zona più pericolosa, dove possono verificarsi dei forti terremoti. Qui la detrazione è pari al 65%. Mentre nella zona 2 ci sono tutti i comuni in cui possono esserci dei terremoti abbastanza forti. Mentre nelle zone 3 e 4 ci sono i comuni soggetti a scuotimenti modesti o comunque meno pericolosi.

Sconto in fattura & cessione del credito

Un provvedimento del 31 luglio 2019 dell’Agenzia delle entrate rende operativo lo sconto in fattura al posto della detrazione. Un pò come succedere nel caso del Bonus facciate, è possibile che il contribuente scelga di prende l’una o l’altra strada. Si tratta della possibilità di cedere il credito da parte di tutti coloro che ne hanno diritto. Ma questo diritto non può essere ceduto agli istituti di credito o intermediari finanziari in genere. Il condominio può cedere l’intera detrazione calcolata in base alla spesa approvata dalla delibera assembleare per l’esecuzione dei lavori. La cessione può essere fatta per l’interno importo e non divisibile a rate. Il proprietario può anche richiedere nell’immediato uno sconto in fattura e dare all’impresa che ha effettuato gli interventi la sua detrazione.

La documentazione per usufruire della detrazione

La documentazione necessaria per usufruire della detrazione è la seguente:

  • comunicazione preventiva all’Azienda sanitaria locale, con la data di inizio e fine lavori;
  • bonifico postale o bancario in cui sia evidente il beneficiario e la causale del versamento;
  • tutte le fatture e le ricevute fiscali;
  • dichiarazione dell’amministratore di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla legge;
  • copia dell’asseverazione della classe di rischio prima e dopo l’intervento;
  • copia dell’attestazione della conformità degli interventi

Mentre nella detrazione per l’acquisto di case antichissime occorre anche l’atto di acquisto dell’immobile e tutta la documentazione dell’intervento. Pertanto grazie a questi contributi concessi dallo Stato è possibile migliorare le proprie abitazioni, oppure comprarne un’altra, con un’efficienza sismica di livello superiore e quindi anche maggiore sicurezza.