Turismo, sanità e sociale: assunzioni in aumento nonostante la crisi

Ci sono alcune professioni che, in termini di assunzioni, fanno registrare una crescita significativa nonostante il momento di crisi. Si tratta di cuochi, camerieri, segretarie, addetti alla pulizia e alle persone, operai specializzati nell’edilizia, addetti all’accoglienza, conduttori di impianti industriali, addetti alla sanità e al sociale.

Alla realizzazione di questo ”borsino” delle professioni in tempo di crisi ha pensato la Cgia di Mestre che ha elaborato i dati presentati qualche giorno fa dall’Unioncamere – Ministero del lavoro, Sistema Informativo Excelsior. I dati si riferiscono alle previsioni di assunzione previste dagli imprenditori italiani nella periodica indagine campione realizzata dall’Unioncamere. Il risultato finale è stato ottenuto mettendo a confronto i dati emersi nel terzo trimestre 2012 e quelli relativi allo stesso periodo dell’anno precedente.

”Sono professioni -commenta il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi– legate, in particolar modo, alle attività che caratterizzano la nostra economia: come il turismo/ristorazione, i settori del made in Italy, la sanita’ ed il sociale. Mestieri non sempre di altissima specializzazione, ma indispensabili per mantenere in piedi i settori che stanno dando un contributo importante alla tenuta economica e occupazionale del nostro Paese”.

Complessivamente queste professioni dovrebbero garantire 20.000 posti di lavoro in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.  Dall’analisi della Cgia sono state elencate anche le professioni che, purtroppo, rischiano di registrare un preoccupante segno negativo. Specialisti in scienze economiche, operai specializzati nell’industria, operai metalmeccanici, personale non qualificato nell’industria e nella logistica, facchini, commessi nei negozi e altro personale occupato nella grande distribuzione e negli esercizi all’ingrosso sono i più a rischio disoccupazione. Secondo l’elaborazione della CGIA, questi mestieri potrebbero perdere, sempre in quest’ultimo anno di crisi, quasi 22.000 unità.

”Sono professioni -conclude Bortolussi- legate alle attività manifatturiere e a quelle commerciali che, da un lato, hanno risentito degli effetti dirompenti portati dalla concorrenza dei paesi emergenti, dall’altro, del forte calo dei consumi che ha caratterizzato il comportamento delle famiglie italiane”.

Il turismo “energia verde” dell’Alto Adige

 

Non di soli formaggi, pascoli, e turismo vive l’Alto Adige. O meglio, dal turismo al “green” il passo per le piccole imprese della Provincia Autonoma di Bolzano è breve, anzi, è supportato felicemente da BLS.

I più assidui lettori di Infoiva ricorderanno della presentazione che facemmo qualche mese fa di questa interessante società provinciale nata nel 2009 con lo scopo di comunicare e valorizzare le tante opportunità dell’Alto Adige come meta imprenditoriale da parte di piccole/medie aziende e start-up ed offre un onorevole servizio di supporto alle imprese nella fase di ingresso nel sistema lavoro, ponendosi come intermediario veloce ed efficace tra imprese, uffici dell’amministrazione e istituzioni.

Oggi, e in attesa dell’evento del prossimo 24 luglio dal titolo “Alto Adige, Green Region d’Italia: un laboratorio per l’Europa”, siamo tornati da Ulrich StofnerDirettore BLS, Business Location Südtirol – Alto Adige, per appurare lo stato di salute di questo esempio di buona operosità italiana.

Il fantasma della spending review è una minaccia oppure no?

Direttore, da un anno a questa parte avete assistito alla nascita di nuove start-up? E se sì, in quale settore?
Aziende e persone che guardano all’Alto Adige come meta interessante per dare avvio ad un progetto d’impresa entrano costantemente in contatto con noi. Nel corso del 2011 la nostra struttura ha fornito assistenza a oltre 350 aziende. Con una buona parte di esse sono stati instaurati contatti stabili e regolari. In questi primi 6 mesi del 2012 abbiamo rafforzato alcuni canali ed iniziative di contatto ed approfondimento e contiamo di poter annunciare nuovi insediamenti entro l’anno. Ad oggi si sono localizzate in Alto Adige, attraverso il dialogo con noi e le altre organizzazioni locali pubbliche e private, 18 aziende. Per fare degli esempi si sono spostati qui lo specialista nella costruzione di cantine “Bürkle Kellerbau” e una filiale del portale di prenotazioni web “booking.com” e poi importanti insediamenti nel settore cinematografico.

L’imminente costruzione del Parco Tecnologico, operativo dall’autunno 2014, rappresenterà di sicuro un’ulteriore leva di attrazione. BLS è già attiva nel promuovere opportunità di business all’interno di questa struttura. E’ già possibile infatti prenotare uno spazio “su misura” poiché l’edificazione avverrà per moduli calibrati in base alle esigenze delle singole aziende. Oltre al dialogo multidisciplinare con altri soggetti di ricerca, sviluppo e commercio, all’interno dell’edificio saranno messe in atto soluzioni integrate per un eccellente ambiente lavorativo. Sono previsti servizi utili in grado di migliorare la qualità della vita durante l’orario d’ufficio come: asili, aree relax, superfici verdi e un’ampia offerta sportiva e culturale.

Chi parla di Alto Adige pensa subito alle imprese legate al settore del turismo. Ci sono, al contrario, dei nuovi business su cui puntare?
Assolutamente sì, parlo in particolare del settore delle energie rinnovabili, un comparto che vede l’Alto Adige ai primi posti per occupazione e vivacità imprenditoriale ma soprattutto per attenzione e sensibilità ambientale diffusa. Non a caso si può definire l’Alto Adige “Green Region d’Italia” poiché qui esiste una vera e propria sensibilità “verde” che va ad influire a livello locale in tutti i settori: dall’economia allo sviluppo alla mobilità, dal turismo, alla percettibilità privata dei singoli cittadini. Questo modello è sostenuto concretamente dalle numerose imprese green presenti in provincia di Bolzano e dall’amministrazione locale, che ha fatto della filosofia di attenzione all’ambiente l’asse portante della propria politica di gestione del territorio, rendendo disponibili sostegni, economici e non, a tutti gli attori che promuovono un’economia e uno stile di vita sostenibili, ecologici e a basso impatto.

In questo senso, il mercato delle energie rinnovabili è ancora un ambito da sfruttare in una regione come la vostra?
Ora più che mai. Il mondo delle rinnovabili è sul nostro territorio sempre attivo e in salute poiché non strettamente collegato ad incentivi a livello governativo ma radicato ad un territorio che per vocazione ha scelto la strada del rispetto dell’ambiente. Già oggi in Alto Adige sono quasi 500, poco meno di una ogni mille abitanti, le imprese attive nei settori dell’energia rinnovabile, del risparmio energetico e affini. Un dato importante che ci informa di come la tutela del territorio si stia anche trasformando in business; un vero e proprio settore economico che in parte affianca e in parte si sovrappone a turismo e artigianato, da sempre i due motori del PIL altoatesino.

Quali sono le sue considerazioni rispetto alla querelle sulla spending review?
L’Alto Adige è un buon esempio di come l’autonomia possa essere sinonimo di efficienza e buona gestione delle risorse anche in tempi non sospetti di “spending review”. Sarebbe bello che le competenze e le eccellenze di un territorio non venissero messe sotto pressione ma anzi liberate da lacci e vincoli burocratici. Molti imprenditori riconoscono che da noi i vincoli sono minori e la pubblica amministrazione vicina.

E dunque, attendiamo con piacevole trepidazione l’incontro del prossimo 24 luglio, che si terrà all’Eurac di Bolzano alla presenza di Luis Durnwalder, Presidente della Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano, Thomas Widmann, Assessore all’artigianato, industria, commercio, mobilità e personale, Ulrich Stofner, Direttore BLS, Business Location Südtirol – Alto Adige, e Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare per fare il punto sulla situazione in termini di impegno, risultati, eccellenze nel campo della sostenibilità ambientale, energie rinnovabili, efficienza energetica, innovazione tecnologica e di servizio ed edilizia sostenibile.

Per una volta essere al verde non sarà un difetto, anzi!

 

Paola PERFETTI

Italia in crisi? I tedeschi non lasciano, anzi raddoppiano

Meno male che ci sono i tedeschi. Stavolta non stiamo parlando di calcio, bensì di turismo. Il fascino che continua a riservare il Bel Paese nei confronti del mercato tedesco si mantiene molto elevata nonostante la crisi e la crescente concorrenzialità delle mete a basso costo. Secondo quanto emerge dall’indagine realizzata per l’Osservatorio nazionale sul turismo di Unioncamere – Isnart dall’ istituto di ricerca tedesco FUR, l’Italia si conferma infatti la meta privilegiata per il turista proveniente dalla Germania. Dei 7.700 tedeschi intervistati all’inizio del 2012[1], il 31,4% ha in programma (sicuramente o molto probabilmente) di fare un viaggio in Italia nei prossimi tre anni; una quota pari a circa il doppio di quella rilevata per le vacanze realizzate nel periodo 2009-2011 (16,8%).

Le aspettative nei confronti di una vacanza in Italia sono elevate e le nostre località turistiche vengono preferite ad altre destinazioni in primis perché considerate ideali per trascorrere soggiorni in pieno relax, per fuggire dalla routine quotidiana (importante per il 69,4% dei tedeschi che hanno in programma di soggiornare in Italia) e per fare nuove conoscenze (37,3%).  Ad attrarre i tedeschi sono le risorse culturali (31,4%), ma anche la possibilità di praticare sport ed immergersi nella natura (54%), con il sole, il caldo e la possibilità di portare a casa un’abbronzatura invidiabile quali fattori fondamentali di preferenza per questi turisti potenziali.  La competizione per i prossimi anni è con la Spagna, che precede l’Italia nella classifica delle destinazioni più visitate dai tedeschi in vacanza all’estero, ma anche con le vicine Austria e Francia e con mete emergenti del turismo low cost quali Turchia, Croazia e Grecia.

Il mare italiano la meta più ambita dal 73,7% dei tedeschi

I turisti tedeschi sceglieranno l’Italia soprattutto per trascorrere vacanze al mare (73,7%), ma anche per soggiorni in città d’arte (51,8%) e tour (32,1%), per vacanze a contatto con la natura (35,7%), vacanze “avventurose” (40,6%) e vacanze attive (32%) dedicate allo sport (nuoto, trekking, sport leggeri e ciclismo).  Questi ultimi prodotti sono particolarmente appetibili per le vacanze in famiglia, target centrale per mantenere ed accrescere l’attuale quota di mercato dell’Italia presso la domanda turistica proveniente dalla Germania. Basti pensare che il 77,8% delle comitive in vacanza in Italia nel 2011 è composta da famiglie, con bambini piccoli (il 13,1% con un figlio tra i 6 ed i 13 anni di età) e piccolissimi (l’8% con figli fino a 5 anni) e che per il 38,9% dei tedeschi che hanno in programma di soggiornare nel nostro Paese nei prossimi 3 anni si tratterà di una “vacanza in famiglia”, dedicata ai figli con attività a misura di bambino ed occasioni di divertimento per grandi e piccini.

Il Web è il mezzo prioritario per attrarre il turista tedesco

Internet è uno strumento privilegiato per raggiungere ed influenzare il turista tedesco: lo utilizza per ricercare informazioni su località turistiche, strutture, servizi e facility il 63,7% dei tedeschi ed il 39,4% prenota la vacanza attraverso il web (portali di settore, siti web delle strutture e dei Tour Operator, ecc.).

4 tedeschi su 10 viaggiano all’estero tra luglio e agosto

I tedeschi viaggiano all’estero soprattutto in estate (in media 4 viaggi su 10 si svolgono nei mesi di luglio e agosto, sia in Italia che nelle altre mete internazionali), si spostano in automobile (56,4% dei viaggi svolti in Italia nel 2011), aereo (22,4%) e autobus/pullman (12,9%) e soggiornano prevalentemente in hotel (47,2%), case private (34,5%) e strutture open air (circa l’8% dei viaggi 2011 in Italia).

Vuoi una vacanza su misura? Chiama il consulente di viaggio

Tra le figure emergenti nel mondo del turismo c’è quella del consulente di viaggio. Parola di Gianpaolo Romano, amministratore delegato di ‘CartOrange’, azienda che annovera circa 500 professionisti, che lo dichiara in un’intervista al ‘Giornale delle Partite Iva‘. “E’ una delle professioni emergenti – ammette. Come in altri paesi, Regno Unito, Germania, Olanda e Oltreoceano Stati Uniti e Canada, accanto alla figura classica dell’agente di viaggio, si afferma una figura con un taglio più consulenziale e meno legato all’agenzia fisica”.

Esperto nella proposta di vacanze su misura, il consulente di viaggio è sempre più richiesto nel settore turistico. “Il consulente di viaggio in Italia – spiega – può operare solo se ha un rapporto di collaborazione con un’agenzia di viaggio; in altri termini, è un collaboratore di un’agenzia di viaggio, che svolge però la propria attività al di fuori dei locali commerciali”. “L’elemento vincente – sottolinea – è la capacità di offrire una consulenza molto qualificata sui viaggi, sapendo offrire viaggi innovativi e su misura, diversi da quelli offerti nei cataloghi dei tour operator. Per questo, è necessaria una formazione specifica che l’azienda, di cui è parte il consulente di viaggio, deve essere in grado di offrire costantemente”.Per chi vuole intraprendere questa professione, suggerisce Romano, “il primo consiglio è quello di non improvvisare né di operare senza una regolare collaborazione con un’agenzia di viaggio”.

“Naturalmente – prosegue – è poi necessario scegliere l’agenzia di viaggio capace di offrire tutti gli strumenti per raggiungere il successo: formazione, assistenza, marketing, tecnologia. Il suggerimento è quello di scegliere realtà affermate che siano specializzate nella consulenza di viaggi”.

Le piccole imprese del Trentino Alto Adige puntano in alto

 

Le Dolomiti non bastano. Quando si parla di offerta turistica il Trentino Alto Adige punta sempre più in alto per rappresentare il meglio i termini di ospitalità, strutture alberghiere, delizie della tavola, novità sul marketing turistico e ovviamente industria dell’accoglienza, quella che nella stragrande maggioranza dei casi si compone di piccole imprese a conduzione famigliare.

Lo sanno bene gli organizzatori di Fiere Bolzano 2012 che dal 1976 ad oggi propongono uno degli appuntamenti cruciali del settore, una kermesse interessante quanto coinvolgente con le sue tavole rotonde, esposizioni, workshop e convegni.

Appassionati ed addetti ai lavori si sono già dati appuntamento al 22-25 ottobre 2012, così da confermare due aspetti di cui il Presidente di Fiere Bolzano va fiero: che Bolzano è capitale dell’ospitalità italiana, e  questo è un punto di partenza per raccontare l’eccellenza italiana, fatta in piccolo ma espressa in grande.

Nell’edizione 2011 sono state 550 le aziende che hanno partecipato all’esposizione da 250 mq dedicati alle piccole imprese “dell”arte” dell’ospitalità, quella che sempre più rappresenta il punto di riferimento nazionale per il mondo dell’hotellerie”. Senza contare i curiosi, arrivati in 18 mila, ovvero “Numeri da record per una manifestazione di settore”,  dicono orgogliosi gli addetti ai lavori. Ma cosa dovremo attenderci tra qualche mese? In mezzo ai castelli, alle chiese antiche, ai residence moderni, ai conventi, rifugi, agriturismi e alle innumerevoli piacevolezze che il territorio offre, in che modo l’organizzazione ed il marketing turistico renderanno ancora più ricca l’offerta trentina?

Lo abbiamo chiesto nel lancio meneghino della kermesse a Reinhold Marsoner, dal 1992 Direttore di Fiera Bolzano.

Dottor Marsoner, uno dei vostri obiettivi di questa Fiera Bolzano 2011 è quello di mostrare e supportare le eccellenze del vostro territorio. Perché la scelta ad ottobre, periodo in cui bene o male le vacanze sono finite per la maggior parte degli italiani?
La manifestazione si tiene in questa data perché gli espositori sono ancora in loco. La nostra stagione estiva, infatti, dura sette mesi. Tenendo conto dell’esigenza di qualche giorno di ferie anche per loro, e che gli albergatori partono intorno al 3 di novembre per un po’ di vacanza, allora il 20 ottobre ci sembava una buona data per non congestionarli durante la già “alta” stagione.

Come sarà questa nuova edizione di Fiere Bolzano?
Noi vogliamo aprire la fiera agli ospiti per mostrare i nuovi prodotti e le novità in fatto di tecnologia, cucina, arredamento, decorazione, bevande, alimenti; insomma, tutto quello che un albergatore deve offrire, con un particolare focus su quello che offre il nostro turismo turistico, quello che si trova in Trentino, in Alto Adige e in Sudtirol.

Una regione di eccellenza…
Sì, un’eccellenza. Consideri che la nostra regione conta un milione di abitanti e vanta cinquantotto milioni di pernottamenti, in Italia. Per questo motivo possiamo parlare di eccellenza: nonostante la crisi globale, questo settore economico ha tenuto bene. Forse, c’è stata una piccola flessione durante l’ultimo periodo invernale, ma quello è stato dovuto ad fattore naturale,  mancava la neve. Tolto questo, abbiamo confermato le cifre dell’anno precedente, che già allora erano un record.

Un record in assoluto o un record rispetto alla situazione contingente? Non avete sofferto della crisi, qui in Trentino?
Un record circa il numero di pernottamenti da quando esiste questa industria alberghiera. La crisi non si sente più solo quotidianamente su radio e giornali, purtroppo è arrivata anche in Italia, lo abbiamo visto nella stagione turistica invernale che ha registrato un calo degli italiani del 30% circa. Un dato che pesa.

Il turismo turistico in Trentino è una prerogativa del turista italiano oppure ha un target internazionale?
Direi che è una scelta soprattutto mitteleuropea. In Alto Adige contiamo quasi un 50% di turisti tedeschi, 38% di turisti italiani, e poi svizzeri, belgi, olandesi, cechi, polacchi, lussemburghesi e russi, questi ultimi in percentuale minima.

“Dare impulso all’economia” è il pay off di Fiera Bolzano 2012: in che modo ci riuscirà?
La fiera si tiene in un territorio dove il settore economico comunque va molto bene in relazione ad altri. Fiera Bolzano è sempre una vetrina di questa realtà, una vetrina di quello che i nostri lavoratori compiono per soddisfare le esigenze dell’offerta dell’hardware. Quello che ruota attorno all’arredamento dell’hotel ma anche sui fattori più soft: la comunicazione, gli shopper, il ristorante. E’ un concentrato perfetto per l’offerta dell’albergatore: qui si trovano tutti i rami aziendali e tutto quello che serve per  rendere una struttura turistica efficiente. E’ evidente che il successo non stia solo in questo: la personalità dell’albergatore e dell’albergatrice sono ugualmente fondamentali.

Ci saranno prodotti italiani ?
Assolutamente sì: abbiamo un 30% di espositori esteri e quello ovviamente il meglio di ciò che si trova sul mercato.

Rispetto alla scelta degli albergatori: lei ha riscontrato una presenza più forte di nomi storici, di “grossi nomi” oppure in questo momento di crisi, le start up hanno funzionato e c’è chi si è buttato in questa realtà imprenditoriale per cui, a distanza di un anno, è riuscito a resistere e “ad essere dei vostri”?
Oggi per fare l’albergatore si può prendere un albergo in affitto e andare avanti, ma normalmente “fare l’albergatore” vuol dire avere a disposizione una bella somma di denaro e disporne in investimenti di ristrutturazione, personale… Parliamo di somme importanti per cui è molto difficile parlare di start up nel settore dell’accoglienza.

Cosa si aspetta da questa stagione turistica che verrà?
Credo che subirà un po’ gli effetti di questa realtà economica. Tutto è in dubbio, nel senso che la crisi non si ferma davanti a niente e a  nessun settore economico. Mi auguro, però, che non arrivi forte anche dalle nostre parti ma credo che così non sarà, visto ce ci troviamo vicini ad un territorio che, per fortuna, non è stato investito da questa crisi, come quello svizzero.

Insomma, una sfida ed un invito ad una nuova edizione di Hotel 2012 che sarà riccadi eventi collaterali, workshop, convegni, mostre, giornate a tema architettura, cultura, gastronomia, agriturismi, con dimostrazioni di gusto ed iniziative legate alle associazioni di categoria. Per ulteriori informazioni:www.hotel.fierabolzano.it

Paola PERFETTI

VIVI CON LA VALIGIA IN MANO? COSA ASPETTI APRI UN FRANCHISING BLUVACANZE!

Cari lettori oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo del turismo.

Bluvacanze, network italiano di agenzie di viaggi e turismo, ricerca franchisee in tutto il territorio nazionale. Non sono richieste delle caratteristiche specifiche. Siete inesperti nel settore? Non temete il franchisor agevola i nuovi imprenditori con una serie di vantaggi: provvede all’allestimento dell’agenzia, consegna chiavi in mano, dà l’esclusiva di zona, software per la gestione dei punti vendita con sistemi di front-office e di back-office, meeting periodici su temi settoriali ed aziendali.

Quanto mettere quindi sul piatto della bilancia? L’investimento economico è ridotto, si tratta di circa 10.000 euro. Il rischio d’impresa è basso e il ritorno economico è commisurato all’ubicazione del negozio e all’afflusso di clientela previsto.

Per maggiori informazioni  Bluvacanze.it

Aumentano le offerte di lavoro online, il turismo rimane il settore più ‘caldo’

E’ sempre quello dell’ospitalità e turismo il settore più attivo, con un incremento più significativo anno su anno (+19%). Per il decimo mese consecutivo si conferma in cima alla classifica: nel solo mese di giugno rispetto a maggio, le offerte di lavoro in questo settore sono aumentate del 12%. Confortante anche il dato generale, che vede un lieve aumento delle offerte di lavoro on line, che registrano un +2%, contro il leggero calo registrato a maggio.

Sono le rilevazioni fornite dal Monster Employment Index Italia, l’analisi mensile del recruiting on line, basata su milioni di offerte di lavoro pubblicate in Europa dai maggiori portali di ricerca del personale e i più importanti siti di recruiting aziendale, incluso Monster.it. “Nonostante le previsioni sull’economia in Italia continuino a mostrare segnali negativi nel secondo trimestre, il Monster Employment Index inizia a mostrare segnali di ripresa, passando da un calo delle opportunità di lavoro in maggio, a una seppur piccola crescita nel mese di giugno”, ha commentato Nicola Rossi, country manager di Monster Italia. “Il fattore di stabilizzazione – ha spiegato – è legato al fatto che la crescita non è limitata a un settore di nicchia, ma si estende grazie ai comparti turismo e ospitalità, ingegneria, istruzione, management, produzione, amministrazione e sanità”.

La domanda di personale on line cresce in 8 dei 21 settori monitorati nel mese di giugno. Oltre a ospitalità e turismo, istruzione e formazione (+12%) ha mostrato una crescita costante negli ultimi 13 mesi. Per management e consulenza (+12%) si è invertita la tendenza negativa degli ultimi mesi, mostrando una significativa crescita delle offerte di lavoro nel mese di giugno. Cala invece la domanda di personale nel settore ambiente, architettura e urbanistica (-17%) per il quarto mese consecutivo: si tratta della performance peggiore da aprile 2010. Ma è il comparto legale quello che subisce maggiormente la crisi, con un crollo delle offerte del 20% nel corso degli ultimi otto mesi.

Per quanto riguarda i gruppi professionali, quattro dei nove monitorati attraverso l’indice nel mese di giugno hanno fatto registrare aumenti annuali di attività di recruiting on line. I profili base (+24%) si confermano il più attivo gruppo professionale nel mese di giugno per il nono mese consecutivo. Un dato trainato da un maggior numero di opportunità nel comparto costruzioni ed estrazione.

Mentre la domanda di lavoro on line per tecnici e professionisti (+5%) ha visto una lieve crescita anno su anno, dovuta a un aumento della domanda dei candidati appartenenti alle categorie ingegneria, amministrazione, organizzazione, produzione, fabbricazione, manutenzione e riparazione e vendita. L’artigianato (-8%) è diventato il gruppo con la più bassa crescita anno su anno: la domanda nel settore si è abbassata per il secondo mese consecutivo.

 

Se si considera l’area geografica, tre delle 20 regioni monitorate dall’indice mostrano una maggiore attività di recruiting on line anno su anno nel mese di giugno: la Sicilia (+5%) è diventata la regione leader nella classifica delle opportunità di lavoro; la Valle d’Aosta (-3%) è entrata in un trend negativo dopo la crescita del 2% nel mese di maggio; il Lazio (-15%) ha visto il più forte declino annuale nelle attività di recruiting on line nel mese di giugno, in calo per il quarto mese consecutivo, ma a livelli leggermente più ridotti rispetto a maggio.

Terminato il periodo transitorio per stipulare contratti di apprendistato

Il 25 aprile 2012 è terminato il periodo transitorio, previsto dall’art. 7, c. 7, del D. Lgs. 167/2011, entro il quale, in assenza di recepimento da parte della contrattazione collettiva e da parte delle Regioni è risultato possibile stipulare contratti di apprendistato secondo le regole del D. Lgs. 276/2003 e successive modificazioni.

Conseguentemente, da oggi 26 aprile 2012, così come stabilito dal citato D. Lgs. 167, si dovranno applicare obbligatoriamente le nuove disposizioni.

Per il settore Terziario, Distribuzione e Servizi è stato siglato il 28 marzo u.s. Accordo di riordino complessivo della disciplina dell’apprendistato e per il settore turismo il 20 aprile u.s. Accordo per la disciplina contrattuale dell’apprendistato ai sensi del D.lgs 167/2011.

Per il settore della Panificazione le parti sociali si sono già incontrate ed il prossimo appuntamento è fissato per il 4 marzo p.v. .

Il Ministero del lavoro (Min. Lav. circ. n.29, 11.11.2011) ha precisato che qualora la formazione pubblica (di competenza regionale) non dovesse avere luogo, anche dopo il 25.4.2012, l’apprendistato professionalizzante o di mestiere potrà in ogni caso essere attivato sulla base della sola disciplina contrattuale, con conseguente obbligo formativo esclusivamente a carico del datore di lavoro

Dal 26 aprile 2012 quindi l’unica disciplina applicabile in materia di apprendistato sarà quella contenuta nel D.Lgs. 167/2011 T.U. (Min. Lav. circ. n. 29, 11.11.2011).

Nel rinviare alla lettura dei due Accordi siglati per il Terziario ed il Turismo, sul sito, vi segnaliamo le principali novità. Si evidenzia che in occasione della sottoscrizione dell’Accordo suddetto per il settore terziario sono stati predisposti dei “modelli di linee guida tipo” di contratto di apprendistato e di piano formativo.

Fonte: confesercenti.it

Iva: continui aumenti, e le famiglie pagheranno di più

Cresce la preoccupazione per gli ormai annunciati aumenti dell’IVA.

La Confesercenti, su questo tema, ha elaborato uno studio che tiene conto dei forti oneri aggiuntivi che ricadranno sulle famiglie a causa delle varie manovre che hanno innalzato le aliquote, dall’estate del 2011 a oggi. E che causeranno effetti depressivi sull’economia e sui consumi, con le conseguenti ricadute sulle chiusure di imprese, soprattutto nei settori vitali del commercio e dell’artigianato, e la conseguente perdita di posti di lavoro. Si parla tanto di lavoro e di come aumentare l’occupazione, e si fanno interventi sull’IVA che freneranno il mercato e accresceranno la disoccupazione.

Il carico medio aggiuntivo per ognuno dei 24 milioni di nuclei familiari del nostro Paese arriverà a 576 euro all’anno: 150 per l’aumento dal 20% al 21% dell’aliquota ordinaria, in vigore dal primo settembre 2011, e altri 426 euro dovuti agli ulteriori due punti percentuali che si aggiungeranno alle aliquote ordinarie e intermedie dal prossimo ottobre. Il carico per le famiglie (vedi studio allegato) cambia a seconda della professione del capo-famiglia e delle aree del Paese. A questo andrà aggiunto un impatto inflazionistico il cui effetto atteso sui prezzi al consumo è vicino a 1,5 punti percentuali. Gli aumenti Iva, però non colpiranno solo famiglie e imprese, e infliggeranno un grave colpo alla competitività del Paese.

Quest’ultimo “effetto collaterale” è evidente soprattutto nel turismo, dove l’Italia sta percorrendo la strada di una sorta di “fiscal dumping” al contrario: nel 2014, quando le due aliquote cresceranno di un altro mezzo punto percentuale, il nostro Paese avrà infatti l’Imposta di valore aggiunto più alta di tutta la zona Euro. Da notare il forte divario che riguarda gli alberghi: la media IVA dell’Eurozona è dell’8,3% quella italiana è superiore di cinque punti e si attesta al 12,5%.

Fonte: confesercenti.it

Nasce la Consulta dei Territori di Federturismo Confindustria

Federturismo Abruzzo esprime massimo apprezzamento per la costituzione della Consulta dei Territori di Federturismo Confindustria. La Consulta di valenza nazionale si occuperà di costruire un percorso di avvicinamento tra le realtà territoriali e nazionali del Sistema di rappresentanza del turismo all’interno di Confindustria, rafforzando l’appartenenza e la partecipazione.

Sullo stesso tavolo i rappresentanti del turismo di tutto il territorio nazionale con un unico obiettivo: il rilancio del turismo e l’analisi di tutti i fattori che impediscono al settore, nonostante le enormi potenzialità, di farsi volano del sistema economico.

Ernesto Paolo Alba – Past President di Federturismo Abruzzo – è stato designato quale componente per l’Abruzzo della Consulta dei Territori. “E’ l’inizio di un percorso senza precedenti – ha dichiarato Ernesto Paolo Alba – affronteremo su questo tavolo di lavoro temi e progetti trasversali a tutte le realtà turistiche territoriali, per i quali verranno attivati a breve interventi coordinati ed omogenei”.

Fonte: agenparl.it