Assofranchising e UBI Banca sostengono il franchising

Sono molti gli istituti di credito che hanno preso coscienza delle potenzialità del franchising per uscire dalla crisi e che, di conseguenza, non hanno paura a sostenerlo con finanziamenti ad hoc. In questo, è molto significativa l’azione di Assofranchising, che grazie a una partnership consolidata con UBI Banca, negli ultimi mesi ha erogato finanziamenti per un ammontare complessivo di quasi 450mila euro e soddisfatto il 50% delle domande e segnalazioni ricevute dai soci franchisor Assofranchising accreditati al sistema.

L’accordo nazionale stipulato da Assofranchising con UBI Banca si è sviluppato in diverse province, ma il presidente di Assofranchising, Italo Bussoli, guarda già oltre: “Il percorso con UBI Banca continua ad essere molto utile per i nostri Soci e per tutto il mondo del Franchising che ha un canale concreto di sostegno ai nuovi imprenditori. L’accreditamento dei Soci Assofranchising al sistema che abbiamo sviluppato in partnership con UBI Banca ha dato prova di funzionare ma si può fare di più ed estendere largamente non solo tra gli associati ma anche tra i potenziali Franchisee, per generare sempre nuove ed apprezzate testimonianze. Di sicuro è un servizio che funziona e che Assofranchising mette a disposizione di tutti i propri Soci presenti e futuri“.

Per UBI Banca ha commentato il trend Marco Gavazzeni, responsabile Customer Value Management – Small Business: “Il Gruppo UBI si prefigge da sempre di affiancare le eccellenze imprenditoriali del territorio e costruire soluzioni condivise per lo sviluppo delle imprese con alle basi idee di qualità e radici solide: il franchising è in linea con questi valori. Il franchisor, grazie all’esperienza ed alla continua innovazione, rende il modello di business sempre attuale e in continua evoluzione offrendo ai propri affiliati un modo di fare impresa in un contesto favorevole e permette alla banca di valutare l’idea imprenditoriale a 360 gradi. Per tali ragioni, dal 2011 stiamo lavorando fianco a fianco ad Assofranchising, cercando di offrire servizi bancari a condizioni di favore e sempre più in linea con le esigenze degli associati. Obiettivo del 2016 è quello di coinvolgere un maggior numero di franchisor, certi che insieme si possa costruire un processo vincente e che dia benefici a tutti gli interpreti di questo importante accordo”.

A New York un incontro sull’ internazionalizzazione

A discussion on the internationalization of Italian Companies” è il titolo dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi al Consolato Italiano di New York, per discutere di internazionalizzazione e delle prospettive di sviluppo delle imprese italiane, nell’attuale fase economica.

Alla serata, organizzata da UBI Banca, hanno partecipato rappresentanti delle banche internazionali, delle sedi di corrispondenza delle banche italiane a New York e delle principali istituzioni economiche italiane presenti in città.

Circa il 15% delle imprese italiane è già attivo sui mercati internazionali, ma, come comunica l’istituto di credito, “la diffusa esigenza di internazionalizzazione delle aziende italiane è un’opportunità per il Gruppo UBI Banca, presente nelle aree economicamente più attive del Paese, che nell’ultimo triennio ha ampliato la propria offerta di prodotti e servizi per l’ internazionalizzazione a supporto anche delle piccole e medie imprese”.

In particolare dal 2014 è attiva UBI World, piattaforma integrata di servizi rivolta sia a imprese già presenti all’estero sia ad aziende che valutano l’avvio ex novo del proprio processo di internazionalizzazione, la cui offerta comprende servizi di analisi e consulenza operativa, oltre a prodotti bancari specifici.

UBI World integra l’offerta del Gruppo UBI che già poteva contare sulla presenza della banca in Asia, America Latina e in vari Paesi Europei grazie alla propria rete di Uffici di Rappresentanza e alla struttura della controllata UBI International. Il Gruppo UBI Banca agisce inoltre attraverso un’ampia rete di banche corrispondenti per favorire l’ internazionalizzazione delle imprese italiane.

Accordo Ubi Banca – Confagricoltura

Il Gruppo Ubi Banca e Confagricoltura hanno raggiunto un accordo di collaborazione basato sulla condivisione delle informazioni necessarie per valutare la situazione patrimoniale ed economico-finanziaria delle imprese agricole.

L’accordo prende avvio dal “Programma di Analisi Finanziaria dell’azienda agricola” sviluppato da Confagricoltura, attraverso la controllata Agricheck, e reso disponibile ai propri organi per ricostruire e ordinare gli elementi economici, finanziari e patrimoniali delle aziende agricole esaminate – su richiesta delle stesse – per rappresentarne la situazione attuale e prospettica in ottica gestionale e di merito creditizio.

Nell’ambito del proprio progetto “Farm&Food”, il Gruppo Ubi ritiene di particolare interesse collaborare con Confagricoltura anche al fine di affinare i propri strumenti di valutazione delle imprese agricole.

L’accordo prevede che le banche appartenenti al Gruppo Ubi Banca utilizzino anche i documenti prodotti dalle strutture di Confagricoltura per l’istruttoria delle richieste di affidamento avanzate dalle imprese agricole a essa aderenti.

Le banche appartenenti al Gruppo Ubi riserveranno condizioni di favore alle imprese aderenti a Confagricoltura che avanzeranno richieste di facilitazioni bancarie supportate dagli elaborati previsti dall’accordo e ritenute meritevoli di affidamento.

Tali vantaggi si tradurranno in riduzione delle spese d’istruttoria per i finanziamenti, contenimento dei costi per gli affidamenti in conto corrente e vantaggi sulle polizze riservate agli agricoltori dal Gruppo UBI. Verranno, inoltre, riservati canali privilegiati al fine di garantire la comunicazione delle delibere di affidamento assunte in tempi contenuti.

L’accordo rientra nel progetto “Farm&Food” di Ubi Banca dedicato alle imprese agricole o agroalimentari per sostenerne concretamente il business. Il Gruppo UBI con il progetto “Farm&Food” ha formato un team di professionisti per sviluppare le competenze nel comparto. Tra gli obiettivi la stipula di accordi, in particolare, con le Associazioni di categoria e la realizzazione di offerte specifiche dedicate alle imprese operanti nell’ambito di filiere riconducibili a importanti realtà del settore agroalimentare quali industrie, cooperative di trasformazione e consorzi agrari (il cosiddetto “credito di filiera”).

UBI Banca e Ice per le imprese che si proiettano all’estero

Buone notizie per le imprese italiane che intendono proiettarsi all’estero con programmi di internazionalizzazione. Il Gruppo UBI Banca e l’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, hanno siglato un accordo biennale di collaborazione per orientare le imprese clienti del Gruppo interessate a operare sui mercati internazionali e sostenerne le attività attraverso una serie di servizi specifici di assistenza, consulenza e sviluppo di azioni promozionali.

Attraverso l’accordo, il network internazionale di UBI Banca si integra con gli 80 Uffici in 64 Paesi messi a disposizione dall’Agenzia ICE. In particolare, l’Agenzia fornirà pacchetti di servizi a tariffe agevolate per le aziende clienti del gruppo bancario, condividendo informazioni sul Paese, sulle opportunità commerciali, sulle gare internazionali e su investimenti da e per l’Italia.

Il nostro modello di business internazionale è fortemente incentrato sul sostegno alle aziende che si muovono a diverso titolo sui mercati esteri. La presenza del nostro Gruppo all’estero è quindi studiata in funzione delle esigenze delle imprese italiane nelle diverse aree del mondo”, ha affermato Rossella Leidi, Chief Business Officer di UBI Banca. “L’accordo con l’Agenzia ICE rafforza la nostra proposta e ci consentirà di essere ancora più efficaci nella fase di supporto operativo ai nostri clienti”.

Siamo certi – le ha fatto eco il Direttore Generale dell’Agenzia ICE, Roberto Luongoche la collaborazione con UBI Banca e le Banche del Gruppo UBI offrirà interessanti opportunità di sviluppo per le nostre aziende e non possiamo che essere soddisfatti di un accordo che ci consente di mettere a disposizione le nostre migliori risorse in tema di promozione del prodotto italiano nel mondo”.

Imprese agricole, 50 milioni da Ubi e Bei

L’onda lunga di Expo 2015 e del suo focus su alimentazione e agroalimentare arriva anche alle banche e alle piccole e medie imprese agricole. Dopo che nei giorni scorsi abbiamo dato notizia di parecchi gruppi bancari che hanno stanziato fondi a supporto delle imprese agricole, ora ecco che anche il gruppo UBI Banca, insieme alla Banca europea per gli investimenti (Bei) fa lo stesso.

UBI e Bei guardano infatti alle imprese agricole con un accordo per il finanziamento di Pmi e Mid-Cap italiane attive nel settore dell’agroalimentare per 50 milioni di euro. In base all’intesa, saranno finanziati progetti del settore agricolo e dei comparti correlati, tra cui il forestale, la pesca e le produzioni alimentari.

L’importo finanziabile potrà raggiungere il 100% del costo di ciascun progetto, con un importo massimo di 12,5 milioni. Gli importi potranno essere richiesti dalle imprese agricole con durata massima fino a 15 anni per investimenti immobiliari agroindustriali e agroturistici e fino a 12 anni per gli altri progetti.

L’accordo in favore delle imprese agricole rientra nella nuova linea di credito da 400 milioni denominata “Agricolture SMEs & Mid Caps Loan” per l’agricoltura approvata lo scorso mese di aprile dalla banca dell’Unione europea.

Il gruppo UBI metterà inoltre a disposizione delle imprese agricole ulteriori risorse rispetto ai 50 milioni della Bei, in modo da aumentare il plafond complessivo per il settore agroalimentare.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito dei rapporti consolidati tra Bei e il Gruppo UBI Banca e, stando a quanto comunica UBI, punta a rafforzare il supporto offerto al settore produttivo italiano e a contribuire all’avvio del processo di ripresa dell’economia italiana.

In particolare il settore agroalimentare con le imprese agricole italiane rappresenta uno dei pilastri dell’economia nazionale, con un giro d’affari di oltre 240 miliardi di euro pari al 15% circa del Pil (comprendendo anche l’industria della trasformazione, distribuzione e ristorazione).

Da Asconfidi Lombardia e Ubi Banca 20 milioni per le imprese

Buone notizie per le imprese che, in Lombardia, vedono un’opportunità nell’imminente Expo2015. Asconfidi Lombardia ha infatti attivato con il gruppo Ubi Banca uno speciale plafond, per un importo complessivo di 20 milioni di euro, finalizzato al rilancio e allo sviluppo delle imprese lombarde.

Potranno accedere al plafond tutte le imprese socie dei 15 consorzi fidi (con oltre 54mila imprese) che aderiscono ad Asconfidi Lombardia, su tutto il territorio della regione, per ottenere concessioni di credito da parte degli istituti Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia, Banca Popolare Commercio e Industria, Banca Valle Camonica.

Si tratterà di finanziamenti fino a 150mila euro, di durata compresa tra 24 e 60 mesi, con uno spread agevolato (dal 2,1% al 3,05%) e costi di istruttoria contenuti.

Si tratta – ha commentato Carlo Alberto Panigo, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Asconfidi Lombardia di un’iniziativa importante per contribuire alle esigenze di sviluppo delle imprese lombarde, a meno di cento giorni dall’avvio di Expo 2015 e in un momento in cui è fondamentale ogni sforzo per sostenere la ripresa”.

Gli fa eco Rossella Leidi, Chief Business Officer di Ubi Banca: “Expo 2015 rappresenta sicuramente un’opportunità per le imprese lombarde e può segnare un importante punto di svolta per l’economia del nostro Paese. Il nostro Gruppo vuole essere al fianco degli imprenditori che credono in questa prospettiva con progetti seri e sostenibili”.

Fondi per le imprese che fanno investimenti in Vietnam

I soldi per le imprese ci sono ma non vengono sfruttati. Intesa Sanpaolo, UniCredit, BNL, UBI Banca e Banca Popolare dell’Emilia Romagna hanno messo a disposizione delle imprese 800 milioni di euro per finanziare le esportazioni e gli investimenti in Vietnam. Si tratta di cinque dei principali gruppi bancari che rappresentano circa il 60% del settore in termini di totale attivo.

Il dato interessante è che del plafond di crediti messo a disposizione dalle banche in questione, circa il 39% è stato utilizzato per progetti, iniziative di business e investimenti in Vietnam, mentre il 61% è ancora disponibile per sostenere nuove attività imprenditoriali in quest’area. Inoltre, il 56% del plafond è impegnato in operazioni a breve, mentre il rimanente 44% è allocato sul medio-lungo termine.

Oltre alle linee di credito, gli imprenditori che operano e fanno investimenti in Vietnam possono avvalersi dell’assistenza che due tra i maggiori gruppi italiani già presenti ad Hanoi e Ho Chi Minh con uffici di rappresentanza possono dare. Gli imprenditori italiani, inoltre, possono contare anche sul supporto fornito da una banca italiana attraverso la capogruppo estera, presente sul territorio con una filiale e un ufficio di rappresentanza. Vi sono infine numerosi accordi di collaborazione con le principali banche vietnamite per agevolare gli investimenti in Vietnam e per garantire ai clienti italiani l’accesso privilegiato ai servizi bancari locali.

Intesa Sanpaolo preferita da Credit Suisse

Credit Suisse ha effettuato un’indagine particolareggiata sulle banche italiane e ne è emerso, che, se da una parte i progressi sono molto lenti, dall’altra non sono stati registrati passi indietro.

Nel report, tra le altre cose, si auspica ad una flessione del 20-30% dei costi di finanziamento nel 2014-2016 ed anche un graduale calo degli accantonamenti su crediti.

Facendo i nomi degli istituti di credito del Belpaese, in cima al rating c’è ancora Intesa Sanpaolo, saldamente al comando grazie ai più forti ritorni e ad una maggiore flessibilità del capitale.

Sempre secondo Credit Suisse, Ubi Banca è considerata a buon mercato e rappresenta una valida alternativa nel lungo termine mentre Unicredit rimane neutral data l’incertezza nell’area dei paesi Cee compensata sia dalla ripresa italiana sia da una posizione di capitale della banca rafforzata.

Tra i fanalini di coda, ecco Monte dei Paschi di Siena, sebbene rimanga neutral in scia al ridotto rischio di ulteriori requisiti di capitale.

Vera MORETTI

Ubi Banca, raddoppiato l’utile

 

Utile netto più che duplicato rispetto all’anno scorso per Ubi Banca, dai 52,9 milioni del primo semestre del 2013 ai 106,2 milioni degli ultimi sei mesi. Il gruppo nato nell’aprile del 2007 dalla fusione per incorporazione fra Banche Popolari Unite e Banca Lombarda ha visto salire anche i proventi operativi di circa 84 milioni rispetto al periodo gennaio-giugno 2013. Nettamente migliorate le attese degli analisti interpellati da Bloomberg che avevano previsto un risultato di poco superiore ai 30 milioni. Il primo semestre è stato caratterizzato da un’importante riduzione dei nuovi flussi di crediti deteriorati: -38,1% rispetto al primo semestre dell’anno scorso, e -39,7% rispetto al secondo semestre 2013.

In particolare, sottolineano da Bergamo, la gestione attenta degli oneri operativi “ha consentito, anche dopo 5 anni consecutivi di riduzione delle poste di costo, di contenere ulteriormente nella prima parte di quest’anno le spese strutturali di funzionamento rispetto all’analogo periodo del 2013”.

JM

T2 Territorio per il Territorio, progetto di UBI Banca e Confapi

Da una collaborazione tra UBI Banca e Confapi è nato il progetto T2 Territorio per il Territorio.
Si tratta di un’iniziativa innovativa, che ha come obiettivo quello di sostenere le imprese e gli enti associati, o comunque riconducibili, al sistema Confapi.

Tale progetto si realizza in due fasi:

  • l’erogazione da parte di UBI Banca di un prestito obbligazionario per un importo complessivo di 20 milioni di euro, di cui verrà richiesta l’ammissione alla quotazione sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT). L’offerta è riservata a chi apporta nuove disponibilità durante il periodo di collocamento presso le filiali delle Banche collocatrici del Gruppo UBI Banca;
  • la costituzione di uno specifico plafond, pari a due volte l’ammontare nominale del prestito obbligazionario complessivamente sottoscritto, destinato alla concessione di finanziamenti volti a supportare la realizzazione di programmi di sviluppo, la creazione di nuovi posti di lavoro, la riqualificazione professionale dei dipendenti, i programmi di formazione professionale e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché a far fronte alle esigenze di incremento di circolante e di equilibrio della struttura patrimoniale e finanziaria delle realtà del mondo Confapi.

Victor Massiah, Consigliere Delegato di UBI Banca, ha dichiarato: “In un contesto particolarmente difficile il ruolo del nostro Gruppo è quello di assistere, sostenere e contribuire alla crescita di tutte le realtà che operano nei nostri territori di riferimento. Il progetto T2 Territorio per il Territorio è un’iniziativa pragmatica e concreta che permette di legare direttamente i risparmi delle famiglie e dei privati alle specifiche necessità degli appartenenti al mondo Confapi, in una vera azione di sistema. Soprattutto in questa fase economica, il Gruppo ha acquisito la consapevolezza che diventa ancora più urgente e necessario riuscire a trovare nuovi strumenti e canali che permettano al risparmio di diventare ‘motore propulsore’ dell’economia del Paese”.

Maurizio Casasco, dal canto suo, ha affermato: “Stiamo affrontando un lungo periodo di crisi che si sta dimostrando una sfida impegnativa sia per le PMI che per le banche. C’è la necessità di ripensare ad un nuovo rapporto adeguato al mutare dei tempi per sviluppare da un lato la capacità competitiva degli istituti di credito e dall’altro accompagnare le PMI verso un struttura finanziaria più robusta ed equilibrata. Il progetto ‘Territorio per il Territorio’ è stato costruito con queste finalità: banca, imprese e privati di un territorio investono insieme per far crescere le 120.000 imprese del sistema Confapi. Un obiettivo ambizioso ma certamente conseguibile che vede fortemente impegnati Confapi e UBI Banca per favorire l’adeguato flusso di credito alle aziende, lavorando sulla qualità della relazione, quale fattore fondamentale per le decisioni di affidamento”.

Le Obbligazioni, emesse da UBI Banca, hanno taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro, durata 3 anni, cedola trimestrale, tasso fisso lordo pari al 3,50% per il primo e secondo anno e, per il terzo anno, un tasso variabile pari al tasso euribor tre mesi aumentato dell’1% ; possono essere sottoscritte dal 15 aprile al 17 maggio 2013, salvo chiusura anticipata o estensione del periodo di offerta.
I singoli finanziamenti, a condizione competitive e di importo compreso tra i 15.000 e i 500.000 euro, avranno una durata massima di 48 mesi e potranno essere richiesti, a chiusura del periodo di offerta delle Obbligazioni, fino al 28 febbraio 2014 salvo esaurimento anticipato del plafond.

L’eventuale sottoscrizione delle Obbligazioni non attribuisce alcun diritto alla concessione del finanziamento, la cui valutazione autonoma e insindacabile di merito creditizio rimane a discrezione esclusiva della Banca erogante, o a ottenerlo a condizioni migliorative e, parimenti, la concessione dei finanziamenti prescinde dalla preventiva sottoscrizione delle Obbligazioni.

Vera MORETTI