Al Global Startup Expo 60 nuove imprese italiane

Il mondo delle startup si dimostra ancora una volta pieno di aspettative per le banche, italiane e non, come dimostra il caso di UniCredit, unico istituto di credito italiano presente il prossimo 19 novembre al virtuale taglio del nastro del primo Global Startup Expo, la fiera digitale delle startup.

Grazie a una piattaforma internet sviluppata da Hyperfair, startup italiana che ha sede anche a San Francisco, investitori e aziende di tutto il mondo potranno incontrare nel padiglione digitale dell’istituto milanese, 60 nuove imprese che fanno dell’innovative Made in Italy il proprio business.

UniCredit sostiene infatti l’iniziativa con UniCredit Start Lab, il suo programma di accelerazione dedicato alle startup innovative, con l’obiettivo di offrire, attraverso questa prima fiera virtuale mondiale dedicata alle startup più rappresentative del Made in Italy, un canale privilegiato di contatti con visitatori potenziali provenienti da Stati Uniti, Bulgaria, Polonia e Turchia, oltre che dall’Italia.

Sono invitati a partecipare alla fiera virtuale imprenditori, manager, ricercatori, investitori, business angel, incubatori, venture capital, stakeholder e appassionati dell’innovazione, che potranno incontrare startup italiane che fanno del Made in Italy innovativo il proprio core business. La Global StartUp Expo by UniCredit promette di essere un’opportunità di visibilità e crescita per molte nuove aziende.

I visitatori di Global Startup Expo potranno organizzare video call o chat con gli interlocutori più interessanti per il loro business e trasformare l’incontro virtuale in reale. Gli startuppers potranno poi incontrare in orari dedicati i grandi investitori e incubatori mondiali, senza spostarsi fisicamente dalle loro sedi, per entrare in un ecosistema di innovazione globale.

Per incontrare le startup presenti nel padiglione UniCredit è sufficiente registrarsi sul sito www.globalstartupexpo.com.

Accordo Bei – UniCredit: 200 milioni di finanziamenti alle imprese

UniCredit ha firmato una nuova linea di finanziamenti alle imprese con la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) per un ammontare di 200 milioni di euro, destinata alle imprese italiane di piccola e media dimensione con un organico fino a 250 dipendenti dei settori produttivi e dei servizi.

L’importo sarà destinato a sostenere lo sviluppo delle imprese per effettuare investimenti materiali e immateriali o per finanziare il capitale circolante. Saranno infatti finanziati sia i nuovi investimenti, sia quelli in corso, purché non ancora ultimati. La linea di finanziamenti alle imprese concessa dalla Bei, che potrà avere durata compresa fra i due e i dodici anni e un taglio massimo di 25 milioni di euro per ogni singolo progetto, sarà trasferita alle aziende attraverso UniCredit e UniCredit Leasing.

I nuovi fondi si aggiungono a tre precedenti iniziative avviate nell’aprile e nel giugno 2015, rivolte all’occupazione giovanile e alle imprese di piccole e medie dimensioni (sia Pmi, sia le cosiddette Mid Cap), per un ammontare disponibile totale di 800 milioni di finanziamenti alle imprese.

Negli ultimi anni il Gruppo UniCredit ha erogato più di 4 miliardi di euro a valere su finanziamenti alle imprese italiane concessi da Bei. Il plafond per il quale è stato appena siglato l’accordo conferma l’impegno congiunto di UniCredit e Bei a favore del sistema economico del Paese.

Gli interventi, relativi a imprese attive in tutti i settori produttivi (agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi) potranno riguardare l’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati; l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.

Accordo tra UniCredit e BEI per le imprese

E’ stato firmato un accordo tra UniCredit e la Banca Europea per gli Investimenti per erogare alle imprese italiane di media capitalizzazione finanziamenti per un totale di 300 milioni di euro.

La proposta è rivolta alle imprese attive nei settori produttivi e dei servizi, che abbiano un organico fino a 3.000 dipendenti.

Con questo importo messo a disposizione si sosterrà lo sviluppo delle imprese che eseguano investimenti materiali e immateriali, ovvero finanzino il capitale circolante.
Saranno finanziati sia i nuovi investimenti sia quelli in corso, purché non ancora ultimati.

Il finanziamento potrà avere durata compresa tra i due e i dodici anni e un massimo di 50 milioni per ogni singolo progetto, e verrà trasferita alle imprese tramite UniCredit e UniCredit Leasing.

I nuovi fondi vanno ad aggiungersi a due precedenti iniziative avviate nell’aprile scorso, rivolte all’occupazione giovanile e alle imprese di piccole e medie dimensioni, anche quelle per un ammontare disponibile totale di 300 milioni.

UniCredit non è solita a questo tipo di finanziamento, considerando che, negli ultimi anni, sono stati erogati più di 4 miliardi di euro alle imprese italiane, e quasi un miliardo nel 2014, sempre con la collaborazione di BEI.

Le imprese potranno utilizzare gli incentivi per lavori relativi all’acquisto, la costruzione, ’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati; l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.

Vera MORETTI

Incontro B2B tra viticoltori in Franciacorta

Un evento unico ed importante ha caratterizzato Villa Fenaroli Palace Hotel di Rezzato, in provincia di Brescia.
Il 24 e 25 giugno, infatti, si è svolto il B2B Wine Lombardia 2015, progetto organizzato da UniCredit e Confagricoltura Lombardia, che, in due giornate molto fitte ed intense, ha proposto incontri Business to Business in Franciacorta, una delle aree maggiormente votate alla viticoltura in Lombardia.

Hanno collaborato all’evento anche la Camera di Commercio Italo USA e DHL Express, leader mondiale nel settore delle spedizioni aeree espresse internazionali.

A partecipare sono stati trenta viticoltori lombardi provenienti non solo da Franciacorta, ma anche dal pavese, dal mantovano, dal milanese e dal bergamasco, che hanno avuto la ghiotta possibilità di incontrare 10 buyer, sia importatori/distributori, sia rivenditori, provenienti dagli Stati Uniti.

Sono stati oltre 200 gli incontri individuali, durante i quali le imprese hanno potuto intrattenere rapporti commerciali e conoscere le caratteristiche del mercato per poter penetrare più efficacemente nel Paese, grazie all’assistenza commerciale di UniCredit, presente in 17 Paesi e con una rete internazionale diffusa in 50 mercati, ma anche di Confagricoltura Lombardia per gli aspetti tecnici e commerciali e DHL per la logistica.

Enzo Torino, Deputy Regional Manager Lombardia Unicredit, ha dichiarato: “UniCredit vuole supportare le imprese vitivinicole lombarde che, per continuare a crescere , hanno bisogno di allargare il loro business all’estero. Il mercato statunitense, il primo mercato di sbocco per valore e terzo per quantità, dopo Germania e Regno Unito, dell’export lombardo relativo a vini d’origine e spumanti, offre ampi spazi per le nostre imprese, dinamica oggi ulteriormente alimentata dal favorevole cambio euro-dollaro. La geografia italiana della produzione di vino vede la produzione Lombarda crescere del 2% nel 2014, rispetto all’anno precedente, con un valore delle esportazioni pari a 268 milioni di euro e un peso globale sulla produzione di vino italiana che si attesta al 2% del totale. Primo partner tra i Paesi extra-Ue, gli Stati Uniti si consolidano anche nel corso del primo trimestre del 2015 con una crescita registrata per l’export regionale lombardo del 21,1% rispetto all’anno precedente. E’ quindi sull’internazionalizzazione delle pmi che la nostra Banca punta, lavorando fianco a fianco degli imprenditori, con un team di specialisti, per aiutarli a ricercare nuove opportunità di business. Eventi come questi sono importanti perché consentono l’incontro concreto tra domanda e offerta, permettendo agli imprenditori di instaurare contatti commerciali che possono sfociare fin da subito in nuovi ordinativi”.

Ha poi aggiunto Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Lombardia: “Il settore vitivinicolo è interessato, negli ultimi anni, da una profonda evoluzione con una crescita costante dell’export a fronte di un calo strutturale dei consumi nell’ambito nazionale. Le nostre aziende guardano sempre più ai mercati internazionali ed è nostro compito, come Organizzazione, supportarle in questa attività. Caratteristica peculiare della viticoltura lombarda è l’elevata incidenza dei vini a Denominazione di Origine e ad Indicazione Geografica rispetto alla produzione totale: possiamo contare su 5 DOCG, 22 DOC e 15 IGT, produzioni di qualità che riscuotono grande interesse sui mercati esteri e che possono crescere ancora, se opportunamente sostenute”.

Vera MORETTI

Capitali e competenze in una piattaforma per le aziende italiane

Qualcosa si muove nell’ambito dei finanziamenti alle imprese. Intesa Sanpaolo, UniCredit e KKR Credit, una delle principali società globali di investimento globale, hanno raggiunto un accordo in base al quale, al soddisfacimento di alcune condizioni, le due più importanti banche italiane trasferiranno la loro esposizione in crediti ed equity relativi a un numero selezionato di imprese in restructuring in un veicolo gestito dalla piattaforma italiana lanciata da KKR Credit.

La piattaforma fornirà ad alcune medio-grandi società industriali italiane nuovi capitali e competenze operative, supportando le banche nella gestione dei propri asset. La piattaforma ha l’obiettivo di consentire alle società di ritrovare l’equilibrio finanziario, di tornare a crescere e a creare valore a beneficio di tutti gli stakeholder, inclusi gli attuali azionisti delle società stesse e le banche.

Intesa Sanpaolo e UniCredit, assieme a KKR Credit hanno congiuntamente sviluppato questo progetto innovativo, inclusa la sua valutazione con le autorità competenti. La piattaforma sarà aperta in futuro anche ad altri istituti di credito e società, che possono trarre vantaggio da nuovi capitali e da un ulteriore supporto operativo.

Se le banche aiutano le imprese del turismo

UniCredit prova a scommettere e a investire sul turismo, su quello che da sempre è considerato il petrolio italiano, la grande ricchezza da valorizzare per sostenere e rilanciare l’economia del nostro Paese. Basti pensare che, nel 2013, il turismo, con un valore aggiunto del settore pari a 165 miliardi di euro, ha rappresentato il 10% del Pil nazionale e che, negli anni di crisi di domanda interna, ha contribuito a sostenere l’economia italiana con oltre un milione di occupati nel core business (2,6 milioni se si aggiungono anche i comparti indirettamente collegati).

Per provare a incrementare queste cifre già di tutto rispetto, UniCredit ha lanciato UniCredit 4 Tourism, il nuovo programma dell’istituto di Piazza Gae Aulenti costituito da quattro pilastri e dedicato alle imprese che operano nel settore del turismo.

Il primo pilastro, che si fonda sull’aspetto digitale, offre alle imprese la possibilità di conoscere in misura più approfondita il mercato e i concorrenti con l’obiettivo di gestire al meglio la propria reputazione e il proprio posizionamento online. L’uso di internet e delle nuove tecnologie hanno rivoluzionato il modo di viaggiare, facendo crescere enormemente le prenotazioni online delle vacanze e l’influenza dei social media sulle decisioni di viaggio.

Il secondo pilastro consiste nell’impegno a erogare, entro il 2018, 2 miliardi di euro di nuova finanza al turismo italiano, di cui circa il 75% destinato a imprese con fatturato inferiore a 5 milioni di euro, dato il carattere prevalentemente micro imprenditoriale del settore. Questo si traduce in una serie di prodotti dedicati come mutui fino a 22 anni, mutui stagionali e il bond Italia 4 Tourism, iniziativa della banca che consiste in finanziamenti a medio-lungo termine garantiti direttamente dal Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese. Ai prodotti bancari si aggiunge anche un’offerta dedicata al rinnovamento delle strutture con il supporto di finanziamenti a tasso agevolato.

Il terzo pilastro prevede soluzioni assicurative offerte da UniCredit in collaborazione con alcuni storici partner del settore turismo.

Il quarto pilastro consiste nel supportare l’accrescimento delle competenze finanziarie e le conoscenze di marketing e digitalizzazione degli operatori del turismo. Per questo UniCredit si propone di organizzare giornate di formazione denominate Tourism Day, che da giugno a dicembre si articoleranno in cinque tappe: Costa Smeralda, Treviso, Lecce, Catania, Firenze.

Da UniCredit e Bei 300 milioni per le Pmi italiane

UniCredit ha firmato con Banca Europea per gli Investimenti (Bei) due nuove linee di finanziamento, per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro, destinate alle imprese italiane dei settori produttivi e dei servizi.

Centocinquanta milioni di euro saranno destinati alle Pmi per finanziare investimenti in beni materiali e immateriali ovvero in capitale circolante, mentre gli ulteriori 150 milioni saranno destinati alle imprese fino a 3mila dipendenti che promuovano l’occupazione giovanile (fino a 29 anni di età) e al contempo eseguano investimenti materiali e immateriali ovvero finanzino il capitale circolante.

Le due linee di finanziamento concesse dalla Bei, che potranno avere durata compresa fra i due e i dodici anni e un taglio massimo di 25 milioni di euro, verranno trasferite alle imprese attraverso UniCredit e UniCredit Leasing.

A questi due plafond si potrebbe aggiungere una ulteriore tranche di 200 milioni di euro, con caratteristiche similari, da rendere disponibile nei prossimi mesi. I nuovi fondi resi disponibili andranno ad aggiungersi a una precedente iniziativa di UniCredit rivolta all’occupazione giovanile, per un ammontare disponibile totale di 200 milioni, che ha consentito di generare quasi 300 nuovi posti di lavoro (considerando 1,5 occupati giovanili ogni milione di euro finanziato).

Negli ultimi anni il Gruppo UniCredit ha erogato alle imprese italiane clienti più di 4 miliardi di euro a valere su finanziamenti concessi da Bei, di cui quasi 1 miliardo nel corso del 2014. I plafond appena siglati confermano ulteriormente l’impegno congiunto di UniCredit e Bei a favore del sistema economico del Paese.

Startup italiane in vetrina da UniCredit

Si è svolta mercoledì 8 aprile nella Tower Hall di UniCredit a Milano, lo “Smart Italy” Innovation Day, iniziativa di open innovation di UniCredit Start Lab dedicata al mondo delle Smart City e dell’Innovative Made in Italy. Durante la giornata, alcune startup selezionate hanno presentato le loro iniziative a una platea di clienti Corporate della banca.

Le aziende invitate all’evento hanno avuto la possibilità di assistere alle presentazioni di nove startup e conoscere personalmente gli ideatori delle singole iniziative, con l’opzione di valutare incontri di approfondimento successivi. In Italia, infatti, sta crescendo l’attenzione al mondo delle startup, soprattutto perché, in un contesto di lenta ripresa, questo settore dell’innovazione è un’importante volano di creazione di lavoro.

Le startup che hanno effettuato i cosiddetti “pitch” di presentazione hanno avuto 4 minuti per attirare l’attenzione della platea e quindi stimolare i rappresentanti delle imprese ad effettuare un secondo step di valutazione.

UniCredit Start Lab, progetto nato con l’obiettivo di essere motore di nuova economia, dalla sua ideazione a oggi ha raccolto 783 business plan di aziende operanti nei vari settori di interesse del progetto stesso.

Al termine di un processo di selezione, la banca ne supporterà oltre 40 con azioni di facilitazione; UniCredit Start Lab non si limita al solo finanziamento delle startup ma anche all’occasione di sfruttare il network di una multinazionale presente in 22 Paesi in Europa che eroga servizi ad aziende di medie e grandi dimensioni.

Un accordo per il made in Italy in Cina

Che il made in Italy in Cina si venda da solo è una leggenda cui è pericoloso credere. Pericoloso perché le eccellenze italiane hanno comunque bisogno del supporto giusto per sfondare su un mercato chiave che va però educato al bello e al gusto.

Nella direzione di questo supporto alla vendita del made in Italy in Cina va l’iniziativa E-Marco Polo, lanciata da Intesa Sanpaolo, UniCredit e, soprattutto, da Alibaba Group, colosso cinese del web, attraverso la sua piattaforma di e-commerce Tmall Global.

Con E-Marco Polo i nostri prodotti si avvalgono di un supporto di prim’ordine per industrializzare il processo di ingresso delle eccellenze del made in Italy in Cina, presentate attraverso la piattaforma di Alibaba, player di riferimento per i marchi stranieri in Cina. In questo modo, tali brand potranno farsi conoscere da milioni di consumatori cinesi anche se non fisicamente presenti nei confini del Paese.

E-Marco Polo è il naturale proseguimento del Memorandum of Understanding firmato a giugno 2014 tra il governo Italiano e il gruppo Alibaba. Intesa Sanpaolo e UniCredit realizzeranno su Tmall Global una vetrina per accedere a una selezione di brand italiani acquistabili online, in modo da promuovere e spingere il made in Italy in Cina attraverso le piccole e medie imprese dell’eccellenza del nostro Paese.

Impresa in azione per imparare il business fin da giovani

A fare impresa e masticare finanza e meglio cominciare fin da piccoli. Ne sa qualcosa UniCredit che, attraverso il programma In-formati offre nuovi corsi (riguardanti in particolare la stesura di un business plan e la costituzione di una nuova impresa) e, grazie a una partnership con l’iniziativa Impresa in azione dell’organizzazione no profit Junior Achievement, entra in 122 classi di istituti superiori di 40 città italiane per tenere incontri dedicati allo sviluppo dello spirito imprenditoriale.

Impresa in azione è un programma di educazione imprenditoriale per gli studenti delle scuole superiori e si basa sul learning by doing. Il percorso si articola in una serie di attività che permettono di elaborare un’idea imprenditoriale (un prodotto o un servizio) e trasformarla poi in un’impresa.

Oltre ai rischi associati a una bassa conoscenza bancaria e finanziaria, la crisi economica che viviamo impone ai nostri giovani anche la necessità di saper valutare e effettuare scelte economiche in materia di imprenditorialità e strutturazione di un’idea di impresa. Conoscenze economiche e sui temi del fare impresa, come quelle trasmesse da Impresa in azione, rappresentano infatti un volano fondamentale per sostenere la cittadinanza economica e il passaggio dalla scuola al lavoro delle giovani generazioni.