Finanziamenti alle imprese da parte della Bei

La Bei (Banca Europea degli Investimenti) torna a erogare finanziamenti alle imprese italiane. Beneficiarie dei contributi sono le Pmi fino a 250 dipendenti, ma anche le cosiddette Midcap (ossia le imprese fino a 3mila dipendenti) operanti in tutti i settori produttivi.

I fondi Bei sono finanziamenti alle imprese a medio e lungo termine, grazie ai quali la Banca Europea degli Investimenti promuove gli obiettivi dell’Ue con finanziamenti e consulenza a lungo termine relativamente a progetti aziendali pertinenti.

I finanziamenti alle imprese della Bei ammettono tutti gli investimenti e le spese in beni materiali e immateriali, oltre a scorte e capitale circolante, sostenuti nell’ambito del programma di sviluppo coerente con la mission aziendale. Sono escluse dai contributi le spese per l’acquisto di terreni non strumentali al programma di investimento aziendale (tipicamente per le imprese agricole) e le transazioni finanziarie.
La quota finanziabile arriva fino al 100% del programma di investimento e il tasso agevolato è un fisso o un variabile che danno un vantaggio finanziario all’impresa di 50 punti base sul tasso applicato dagli istituti di credito in base al rating. Qualora per l’azienda che richiede i finanziamenti alle imprese della Bei vi siano i presupposti necessari, è possibile ricorrere al fondo nazionale di garanzia, che concede la garanzia fino all’80% del finanziamento concesso dalla Bei.

A New York un incontro sull’ internazionalizzazione

A discussion on the internationalization of Italian Companies” è il titolo dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi al Consolato Italiano di New York, per discutere di internazionalizzazione e delle prospettive di sviluppo delle imprese italiane, nell’attuale fase economica.

Alla serata, organizzata da UBI Banca, hanno partecipato rappresentanti delle banche internazionali, delle sedi di corrispondenza delle banche italiane a New York e delle principali istituzioni economiche italiane presenti in città.

Circa il 15% delle imprese italiane è già attivo sui mercati internazionali, ma, come comunica l’istituto di credito, “la diffusa esigenza di internazionalizzazione delle aziende italiane è un’opportunità per il Gruppo UBI Banca, presente nelle aree economicamente più attive del Paese, che nell’ultimo triennio ha ampliato la propria offerta di prodotti e servizi per l’ internazionalizzazione a supporto anche delle piccole e medie imprese”.

In particolare dal 2014 è attiva UBI World, piattaforma integrata di servizi rivolta sia a imprese già presenti all’estero sia ad aziende che valutano l’avvio ex novo del proprio processo di internazionalizzazione, la cui offerta comprende servizi di analisi e consulenza operativa, oltre a prodotti bancari specifici.

UBI World integra l’offerta del Gruppo UBI che già poteva contare sulla presenza della banca in Asia, America Latina e in vari Paesi Europei grazie alla propria rete di Uffici di Rappresentanza e alla struttura della controllata UBI International. Il Gruppo UBI Banca agisce inoltre attraverso un’ampia rete di banche corrispondenti per favorire l’ internazionalizzazione delle imprese italiane.

Finanziamenti a fondo perduto per valorizzare i brevetti

Buone notizie per le imprese che hanno il pallino dei brevetti. Il ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale Lotta alla Contraffazione – UIBM ha infatti emanato un bando, gestito da Invitalia, che ha come obiettivo la valorizzazione dei brevetti più attuali e dei progetti più qualificati, realizzati sia nel privato sia nel pubblico.

Il bando è denominato Brevetti +2 ed è destinato alle imprese di nuova o vecchia costituzione che soddisfino uno almeno uno di questi requisiti:

  • avere sede legale e operativa in Italia;
  • essere titolari o licenziatari di un brevetto rilasciato successivamente al 1° gennaio 2013, o aver depositato una domanda di brevetto successivamente al 1° gennaio 2013;
  • essere spin-off accademici costituiti da meno di 12 mesi e titolari di un brevetto concesso successivamente al 1° gennaio 2012;
  • possedere una opzione d’uso o un accordo preliminare di acquisto o di acquisizione in licenza di un brevetto rilasciato successivamente al 1° gennaio 2013.

L’agevolazione per i brevetti prevede un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 140mila euro e fino all’80% dei costi ammissibili. Per gli spin-off accademici titolari di brevetti, l’agevolazione può arrivare anche al 100% dei costi ammissibili.

La presentazione delle domande deve avvenire solo online sull’apposita piattaforma presente sul sito di Invitalia; sulla piattaforma si trovano anche i documenti da compilare e trasmettere via pec a brevettiplus@pec.invitalia.it.

Al Global Startup Expo 60 nuove imprese italiane

Il mondo delle startup si dimostra ancora una volta pieno di aspettative per le banche, italiane e non, come dimostra il caso di UniCredit, unico istituto di credito italiano presente il prossimo 19 novembre al virtuale taglio del nastro del primo Global Startup Expo, la fiera digitale delle startup.

Grazie a una piattaforma internet sviluppata da Hyperfair, startup italiana che ha sede anche a San Francisco, investitori e aziende di tutto il mondo potranno incontrare nel padiglione digitale dell’istituto milanese, 60 nuove imprese che fanno dell’innovative Made in Italy il proprio business.

UniCredit sostiene infatti l’iniziativa con UniCredit Start Lab, il suo programma di accelerazione dedicato alle startup innovative, con l’obiettivo di offrire, attraverso questa prima fiera virtuale mondiale dedicata alle startup più rappresentative del Made in Italy, un canale privilegiato di contatti con visitatori potenziali provenienti da Stati Uniti, Bulgaria, Polonia e Turchia, oltre che dall’Italia.

Sono invitati a partecipare alla fiera virtuale imprenditori, manager, ricercatori, investitori, business angel, incubatori, venture capital, stakeholder e appassionati dell’innovazione, che potranno incontrare startup italiane che fanno del Made in Italy innovativo il proprio core business. La Global StartUp Expo by UniCredit promette di essere un’opportunità di visibilità e crescita per molte nuove aziende.

I visitatori di Global Startup Expo potranno organizzare video call o chat con gli interlocutori più interessanti per il loro business e trasformare l’incontro virtuale in reale. Gli startuppers potranno poi incontrare in orari dedicati i grandi investitori e incubatori mondiali, senza spostarsi fisicamente dalle loro sedi, per entrare in un ecosistema di innovazione globale.

Per incontrare le startup presenti nel padiglione UniCredit è sufficiente registrarsi sul sito www.globalstartupexpo.com.

Confesercenti Calabria e Banca Nuova per i finanziamenti alle imprese

Uno spiraglio di luce per le imprese calabresi affamate di credito. Confesercenti Calabria ha infatti stretto un accordo con Banca Nuova per andare incontro alle esigenze di liquidità delle aziende del turismo, del commercio e dei servizi con finanziamenti alle imprese mirati.

La collaborazione tra Confesercenti e Banca Nuova ha individuato una serie di ambiti di intervento a favore delle imprese. Nello specifico, si tratta di:

Nell’ambito dell’accordo si sono individuate le seguenti aree di intervento:

  • Rafforzamento patrimoniale (finanziamenti alle imprese rivolti alle aziende costituite in forma di società di capitali che intraprendono processi di rafforzamento aziendale);
  • Flessibilità dei finanziamenti (finanziamenti alle imprese studiati per consentire loro di gestire in forma flessibile il prestito in corso di ammortamento, in termini di ulteriori erogazioni e di estensione della durata del finanziamento);
  • Sviluppo produttivo (finanziamenti alle imprese a medio-lungo termine, finalizzati a sostenere ogni tipologia di investimento correlato all’attività economica professionale degli associati, tra le quali gli investimenti già ultimati da non oltre 12 mesi, oltre a quelli ancora in corso o da realizzare);
  • Capitale circolante (allungamento di scadenze breve termine, finanziamento scorte, finanziamento imposte e mensilità aggiuntive, finanziamento Liquidità Business per il ripristino di liquidità e progetti di ristrutturazione finanziaria);
  • Fideiussioni;
  • Acquisizioni di partecipazioni;
  • Apertura di credito in conto corrente;
  • Apertura di credito commerciale;
  • Altre iniziative e supporti specifici offerti dalla banca per lo sviluppo delle piccole e medie imprese in una situazione economica e finanziaria tale da poter assicurare la continuità aziendale.

Mutui, continua la crescita in Italia

Nel secondo semestre 2015 prosegue la tendenza positiva del mercato dei mutui in Italia, in atto da un anno e mezzo, grazie a un +68,2% di erogato alle famiglie rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Merito di una rinnovata fiducia nel mercato, che ha consentito alle famiglie italiane di ricevere finanziamenti per l’acquisto della casa per oltre 10 miliardi di euro nel trimestre.

Questi dati sui mutui emergono dal Bollettino Statistico III-2015 pubblicato da Banca d’Italia a settembre 2015.

Se invece l’analisi si estende al periodo luglio 2014-giugno 2015, si nota che alle famiglie italiane sono stati concessi mutui per oltre 30 miliardi di euro, con un +37% e +8 miliardi e 200 milioni rispetto ai 12 mesi precedenti.

Un incremento dei mutui erogati che, nel secondo trimestre 2015, vede una crescita in tutte le macroaree italiane: +80,7% al Sud, +73% al Nordest e al Centro, +58,9% n Nordovest rispetto al secondo trimestre 2014. Chiudono le Isole con un +58,7%.

Per quanto riguarda invece l’importo medio richiesto dei mutui, analizzando la propria base dati interna, l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha rilevato che la richiesta media nazionale è risultata di circa 111.800 euro, con andamenti diversi a seconda delle aree geografiche: il Nord si mantiene infatti sulla media nazionale, al Centro il mutuo medio risulta molto più alto (119.500 euro), molto più basso al Sud nelle Isole (103.500 euro).

Finanziamenti alle imprese, migliora la situazione

Sono in molti a sostenere che le erogazioni di finanziamenti alle imprese da parte delle banche sono ripartite con l’alleggerirsi della crisi. Una valutazione che è tutto sommato vera, se si considera però che il segno meno permane comunque davanti alle percentuali di variazione.

Secondo gli ultimi dati forniti dalla Banca d’Italia, infatti, nel 2014 le erogazioni di finanziamenti alle imprese piccole e medie hanno continuato a calare anche se in modo inferiore rispetto all’anno precedente e sono passate dal -5,1% del 2013 al -2% del 2014.

Bankitalia sostiene che gli istituti di credito hanno erogato con maggiore facilità finanziamenti alle imprese senza debiti deteriorati: nell’industria manifatturiera, i finanziamenti sono aumentati dello 0,5%, a fronte di un calo, nel 2013, del 3,6%.

Un trend confermato per il 2015 dai dati pubblicati di recente dall’Abi ed elaborati su un campione rappresentativo di banche. Secondo questi dati, i finanziamenti alle imprese nel corso dei primi otto mesi di quest’anno sono cresciuti del 16% rispetto allo stesso periodo del 2014. In questo totale, le attività manifatturiere sono circa il 24%.

Altro indicatore legato ai finanziamenti alle imprese che ha fatto registrare un miglioramento è stato quello relativo alle condizioni di offerta del credito: dal 2014 i tassi di interesse sui nuovi prestiti bancari sono calati di circa 120 punti base, tanto che ad agosto di quest’anno il tasso sui nuovi prestiti alle società non finanziarie è stato del 2,06% che, comparato con il 5,48% della fine del 2007 (inizio della crisi) dà l’idea delle dimensioni del calo.

Confidi, divario sensibile tra Nord e Sud

I Confidi sono un valido strumento per il sostegno finanziario alle piccole imprese ma, purtroppo, spesso lavorano in condizioni non ideali per erogare il credito di cui le Pmi italiane hanno necessità.

Lo certificano anche due studi della Svimez secondo i quali, nel 2013, su un totale di 617 Confidi operanti in Italia, quasi la metà (306) si trovavano nel Sud, ma erogavano in media ogni anno garanzie pari solo a 17,7 milioni di euro, ossia un quarto dell’erogato medio di un Confidi del Nord (97 milioni) e meno della metà di un Confidi del Centro.

Un dato che ha fatto sostenere alla Svimez la necessità di una riorganizzazione strutturale del settore dei Confidi e del credito, utilizzando strumenti di sostegno specifici per banche, Confidi e imprese.

Entrando nel dettaglio dei dati relativi al 2013, su un totale di 617 Confidi, 306 si trovano al Sud, 133 al Centro, 98 al Nord-Ovest e 80 al Nord Est. Degli oltre 22 miliardi di euro di garanzie rilasciate dai Confidi italiani nel 2013, 8,5 sono stati concentrati a Nord Ovest, 5,2 a Nord Est, 4,4 al Centro e 3,9 al Sud.

Al Sud è risultato molto limitato anche il volume medio delle garanzie: 17,7 milioni di euro, vale a dire meno della metà di un Confidi del Centro (39,5 milioni), un terzo del Nord Est (61,7 milioni) e circa un quarto del Centro-Nord (97 milioni).

Se poi si spacchetta il dato anche a livello regionale, si nota che circa il 60% delle garanzie erogate dai Confidi si concentra in un numero limitato di regioni: 4 miliardi solo in Lombardia, 2,5 in Emilia Romagna, 2 in Toscana, Piemonte e Veneto, 1,2 miliardi in Sicilia, un valore che è pari al 40% del totale dell’intero Sud (3,8 miliardi). Tra le altre regioni del Mezzogiorno, a scalare, troviamo la Sardegna che eroga una media di 709 milioni all’anno, più di 500 l’Abruzzo e la Puglia, 470 la Campania, 64 il Molise.

Finanziamenti alle imprese sociali

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto emanato dal ministero dello Sviluppo economico che istituisce un regime di aiuto per diffondere e rafforzare l’economia sociale. Al decreto, che reca la data del 3 luglio scorso, il Cipe ha fatto seguire lo stanziamento di 200 milioni per le cooperative e le imprese sociali attraverso il Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI).

Il regime di aiuto alle imprese sociali prevede finanziamenti agevolati per sostenere programmi di investimento per la creazione o lo sviluppo di imprese sociali. Condizione necessaria è che questi programmi siano avviati dalle imprese sociali successivamente alla presentazione della loro domanda di agevolazione. Le cooperative e le imprese sociali devono inoltre avere una delibera di finanziamento disposta da una banca per la copertura finanziaria del programma di investimenti proposto al FRI.

Il finanziamento agevolato alle imprese sociali e alle cooperative può avere una durata massima di 15 anni e il piano di ammortamento per la restituzione del credito sarà a rate semestrali costanti posticipate, in scadenza il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno. A questo finanziamento ne va affiancato uno ordinario a tassi di mercati erogato da un istituto di credito. Ecco il perché della delibera di cui sopra.

Le spese ammissibili finanziabili dai programmi di investimento devono essere comprese tra 200mila euro e 10 milioni di euro. I programmi devono essere ultimati dalle cooperative e dalle imprese sociali entro 36 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento.

I finanziamenti agevolati sono erogati dalla banca in massimo sei soluzioni, più l’ultima a saldo, e sono erogati in relazione agli stati di avanzamento del programma. Modalità e criteri per l’accesso ai finanziamenti da parte di cooperative e imprese sociali, nonché i termini per la presentazione della domanda, saranno stabiliti in un secondo momento dal ministero dello Sviluppo economico, da quello dell’Economia e da quello del Lavoro.

Dalla Bei 50 milioni per le imprese agricole

Ancora una volta la Bei, la Banca Europea degli Investimenti, dimostra di avere un’attenzione particolare per le imprese agricole. Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha infatti reso noto che il Consiglio di Amministrazione della Bei ha autorizzato la concessione all’Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, una prima linea di credito di 50 milioni di euro da destinare alle imprese agricole italiane.

La somma messa a disposizione dalla Bei è destinata appunto alle imprese agricole e sarà utilizzata per finanziare start-up e ampliare le imprese agricole da parte di imprenditori under 40.

Largo il ventaglio delle iniziative finanziabili a favore delle imprese agricole. Si va dal capitale circolante delle aziende agli investimenti per migliorare l’efficienza aziendale, fino all’e-commerce e alle iniziative di internazionalizzazione da parte delle imprese agricole. La durata dei finanziamenti potrà arrivare a 20 anni.

Secondo il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martinasi tratta di un’opportunità importante per sostenere le idee innovative dei giovani che vogliono investire in agricoltura. Questi 50 milioni di euro costituiscono un patrimonio da utilizzare al meglio e si inseriscono nel piano di azioni del Governo per favorire il ricambio generazionale. Penso alle azioni di Campolibero come i mutui a tasso zero, le detrazioni del 19% per gli under 35 che affittano terreni, al credito d’imposta al 40% per gli investimenti nell’e-commerce fino a 50mila euro. Nei mesi scorsi abbiamo aumentato del 25% gli aiuti diretti dei fondi comunitari per le imprese agricole condotte da giovani e dato una corsia preferenziale agli under 40 con il nostro decreto TerreVive per affittare o acquistare i 5.500 ettari che lo Stato vuole far tornare all’agricoltura. Più del 65% delle prime assegnazioni sono andate a ragazzi. Vogliamo andare avanti, dobbiamo dare fiducia e credito ai nostri imprenditori under 40, sono loro a rappresentare il futuro del settore. Per questo voglio ringraziare la Bei del lavoro coordinato che in questi mesi stiamo portando avanti per il comparto agricolo nazionale”.