WeWard: l’app che ti paga per camminare fa guadagnare davvero?

E’ arrivata WeWard, l’app che ti paga per camminare e sono già tantissimi gli utenti che hanno deciso di scaricarla, ma ciò che molti si chiedono è: ma è tutto vero e fa guadagnare davvero o si tratta di una truffa? Cerchiamo di capire come funziona.

Cos’è WeWard?

WeWard è l’app che paga per camminare, in Italia è arrivata da pochi giorni e ha fatto registrare subito un successo inaspettato, infatti, in poco tempo è stata scaricata da oltre 700.000 persone. In realtà in altri Paesi, come la Francia, Spagna e Belgio è arrivata molto tempo fa, infatti in questi Paesi è disponibile dal 2019. Il traguardo da raggiungere per mantenere la forma fisica, avere una muscolatura tonica, una silhouette invidiabile, godere di tutti i benefici per la salute, tra cui una circolazione migliore e cuore in salute, è di 10.000 passi al giorno, ma spesso la maggior parte delle persone non riesce a raggiungerlo, si arrende prima.

WeWard potrebbe essere un incentivo in più per mantenere questo ambizioso obiettivo, infatti dai dati emerge che le persone che hanno scaricato l’app hanno in media un aumento di attività motoria del 24%. Chissà per quanto tempo funzionarà come stimolo? E’ difficile da prevedere, ma molto dipende da quanto riesce ad essere economicamente attraente, infatti per ora è stato stimato che il guadagno massimo è di 40 euro l’anno, circa 4 euro al mese.

Come funziona l’app che ti paga per camminare?

In primo luogo si tratta di un’app che può essere scaricata su telefoni Android e I-Phone. Una volta scaricata l’app e creato il proprio profilo, lo smartphone diventerà un contapassi, in realtà ogni smartphone ha un contapassi che monitora le attività, ma in questo caso i passi non sono solo contati, ma anche remunerati.

In base alle distanze coperte si ricevono dei premi:

  • 1.500 passi 1 ward;
  • 3.000 passi 3 ward;
  • 20.000 passi 25 ward.

Per rendersi conto di qual è il valore del ward basti considerare che 100 ward sono l’equivalente di 0,50 cent, quindi i guadagni sono davvero irrisori, a meno che non si cammini ogni giorno per diverse ore. Ulteriori introiti si possono ottenere nel caso in cui si presentino degli amici facendo così crescere la comunità. I ward possono essere riscattati in diversi modi, ad esempio è possibile richiedere dei buoni sconto, carte regalo oppure caricare il proprio conto, ma le somme sono davvero molto piccole.

Qual è l’obiettivo di WeWard?

L’obiettivo di WeWard è stimolare le persone a camminare di più e di conseguenza utilizzare meno l’auto o altri mezzi inquinanti. Questo si traduce in minore inquinamento, vantaggi per la salute della persona e alla fine in guadagno, diretto attraverso la remunerazione dei ward e indiretto perché si risparmia carburante.

Occorre però prestare attenzione perché, per ottenere le ricompense, ogni sera si devono convalidare i passi percorsi durante la giornata e ciò deve essere fatto prima della mezzanotte, in caso contrario i passi si perdono. Farlo è molto semplice, infatti basta accedere alla app e cliccare sul pulsante arancione denominato “convalida i miei passi”. Non si tratta di una procedura complicata, ma sicuramente è facile dimenticare di farlo.

Ti stai ancora chiedendo se fa guadagnare davvero? La risposta è sì, ma se ti stai chiedendo cosa devi dare un cambio, la risposta è che l’app che ti paga per camminare in compenso riceve tantissimi dati personali (ad esempio in quali negozi si fanno delle soste, dove si va, quali luoghi si visitano) che possono essere ceduti, ecco perché prima di procedere è bene capire se il gioco vale la candela. Certamente se non siamo tracciati da WeWard siamo tracciati da tantissime altre app a cui abbiamo dato il consenso, a volte anche per pigrizia, ma il consiglio è di provare a capire quali dati sono realmente carpiti e riutilizzati. Naturalmente si riceve anche tanta pubblicità, la stessa è comunque determinata in base a ciò che emerge dall’uso del cellulare quindi è una sorta di pubblicità personalizzata.

Le 5 migliori App per guadagnare soldi

E’ sempre più frequente leggere sul web di vantaggiosi lavori da svolgere dal proprio smartphone, o comunque di possibilità di fare guadagni extra, attraverso specifiche app sul cellulare. Ma quali sono queste app che ci permettono di guadagnare? Scopriamo le 5 migliori app per guadagnare soldi.

App per guadagnare soldi: come funzionano

Nel 2021 cercare lavori o guadagni extra è sempre più all’ordine del giorno, va detto subito che non sempre si riesce ad ottenere ricavi concreti, stando da casa a smanettare col proprio cellulare, ma vi sono delle app che permettono di ottenere soldi.

Ad esempio, in alcuni casi è sufficiente utilizzare il proprio smartphone per partecipare a sondaggi, ottenere cashback, vincere a giochi e quiz online, vendere ciò che non si usa più o fare un lavoretto digitale.

Ma quali sono le app più redditizie in tal senso? In questa rapida guida ve ne segnaliamo 5 che si segnalano per essere tra le migliori per poter guadagnare concretamente una entrata monetaria extra. Scopriamole nel prossimo paragrafo.

Le migliori App per guadagnare soldi

Nel 2021 si possono segnalare alcune App da utilizzare col vostro smartphone che sembrerebbero aver dato ottimi risultati in termini di guadagni monetari.

Scopriamo di seguito quali sono le 5 App da tenere d’occhio e in cosa consistono.

  • Satispay

Vi chiederete come guadagnare con le app di cashback? L’esempio più efficiente è Satispay, l’applicazione di mobile payment che consente di fare acquisti nei negozi, pagare bollettini, imposte, fare ricariche telefoniche, trasferire soldi ai propri amici ecc. usufruendo di cashback ed altre offerte.

Diversi sono i tipi di cashback che si possono ricevere grazie a Satispay: dal classico cashback su ogni pagamento effettuato (ad esempio il 20% su tutti gli acquisti); fino al cashback sul primo acquisto in un negozio convenzionato; ma anche il cashback incrementale, ovvero per ogni nuovo pagamento si riceve una percentuale maggiore di rimborso (5% sul primo, 10% sul secondo, 15% sui successivi e via di seguito).

Inoltre, grazie a offerte che periodicamente vengono messe a disposizione dall’app, l’utente che invita i propri amici a iscriversi a Satispay tramite il proprio codice (che sarà rilasciato una volta iscrittisi) può ricevere bonus fino a 20 euro se questi invitati completano l’iscrizione e impostano un budget.

  • Vinted

Col motto di “non lo usi? Mettilo in vendita”, Vinted è una delle app più facili da usare.

Infatti, basta registrarsi, caricare le foto degli articoli che si vuole vendere e creare un annuncio di vendita. Una volta venduto un articolo, i soldi ricavati vengono caricati sul proprio Saldo Vinted e si possono spendere per fare acquisti sulla piattaforma oppure caricarli sul proprio conto corrente.

  • Google Opinion Reward

Abbiamo già accennato che i sondaggi online portano crediti, infatti ci sono tanti siti web e piattaforme che retribuiscono gli utenti che partecipano a ricerche di mercato e rispondono a semplici e veloci domande.

La stessa Google ha sviluppato un’app che permette di guadagnare con i sondaggi in modo facile. Google Opinion Rewards è un’applicazione che manda periodicamente all’utente registrato dei sondaggi cui bisogna rispondere per ottenere una ricompensa. Questa si aggira dagli 8 ai 75 centesimi a sondaggio.

Si tratta di un credito bonus da poter poi spendere su Play Store scaricando applicazioni a pagamento, film o canzoni.

  • Rover – walking e dog sitting

Rover permette di guadagnare come dog sitter. La piattaforma mette in contatto i padroni di cani e gatti che sono fuori per lavoro o per un viaggio e hanno bisogno di qualcuno che accudisca i loro animali o li porti fuori a fare una passeggiata, e chi è disposto a offrire questi servizi. Più che un lavoro dal cellulare è una utilissima app per trovare lavoro dal vero, tramite cellulare.

Va sottolineato che dog sitter e dog walker guadagnano l’85% sul totale di ogni prenotazione, mentre ai proprietari viene addebitata una commissione di servizio del 15% (che non potrà mai superare i 49 euro) sul totale della prenotazione.

  • BeMyEye

Ultima ma non ultima, BeMyEye è un’applicazione che permette di guadagnare grazie a micro lavori, ovvero completando dei piccoli lavoretti.

Nello specifico, BeMyEye si occupa di rilevazioni puntuali per conto di marchi importanti, i quali si rivolgono a quest’azienda per ottenere un feedback sui loro prodotti presenti nei negozi di tutta Europa. Ed è qui che entra in gioco chi utilizza l’app. L’utente, infatti, avrà il dovere di raccogliere informazioni e immagini sul modo in cui i prodotti sono messi in vendita e su eventuali promozioni.

Queste erano, dunque alcune tra le migliori app con cui è possibile guadagnare nel 2021. Non vi resta che cercarle ed installarle sul vostro smartphone.

Agenzia delle Entrate app e software fatturazione elettronica, come funzionano

Con l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, il Fisco italiano ha contestualmente messo a disposizione dei contribuenti, senza costi, tutta una serie di strumenti e di servizi gratuiti ed utili per predisporre, per inviare e per conservare ed archiviare tutte le e-fatture.

Tra questi servizi spiccano il software per PC per la fatturazione elettronica, e l’app mobile che è denominata ‘FatturAE’, e che permette la gestione dei documenti digitali muniti di tablet oppure di smartphone. Vediamo allora, nel dettaglio, come funziona il software di fatturazione elettronica per PC dell’Agenzia delle Entrate, e come funziona l’app mobile ‘FatturAE’ che si può scaricare dall’App Store per il sistema operativo iOS, e dallo store Google Play per i dispositivi con il sistema operativo Android.

Ecco come funziona il software per la fatturazione elettronica dell’Agenzia delle Entrate

Nel dettaglio, il software per PC per la fatturazione elettronica dell’Agenzia delle Entrate è tale da poter lavorare anche fuori linea. Chiaramente dopo averlo scaricato ed installato. In pratica, senza connessione ad Internet, il contribuente potrà predisporre la fattura elettronica e potrà salvarla sul proprio personal computer. Dopodiché, solo al momento della trasmissione della e-fattura sarà necessario connettersi al web, ed in particolare al portale ‘Fatture e Corrispettivi‘ del Fisco.

Cosa si può fare con l’app FatturAE, dalla predisposizione all’invio al Sistema di Interscambio

Per quel che riguarda invece l‘app FatturAE, con l’applicazione mobile del Fisco sulla fatturazione elettronica basta praticamente uno smartphone per fare tutto. In quanto le e-fatture si possono predisporre, visualizzare e controllare. Così come le fatture elettroniche generate si possono salvare sul cloud, si possono importare e, quando è tutto pronto, si possono chiaramente inviare al Sistema di Interscambio.

L’uso dell’app FatturAE e del software dell’Agenzia delle Entrate non è comunque obbligatorio. In quanto il titolare di partita IVA potrà utilizzare anche altri software per la gestione delle fatture elettroniche. A patto però che questi siano compatibili, tra l’altro, con le specifiche per l’invio tramite il sistema Sdl.

Il portale online Fatture e Corrispettivi come alternativa ad app e software per PC

Oltre all’app ed al software per PC, il terzo strumento gratuito che viene messo a disposizione dal Fisco, per la fatturazione elettronica, è rappresentato proprio dal già citato portale online ‘Fatture e Corrispettivi‘ con accesso tramite le credenziali. Ovverosia, per i soggetti diversi dalle persone fisiche, utilizzando per l’autenticazione le credenziali fornite dall’Agenzia delle Entrate. Ovverosia, codice fiscale o codice Entratel, la password ed il codice PIN. Oppure è possibile autenticarsi con la Carta di Identità Elettronica (CIE), con la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) oppure con SPID che è il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Etichette speciali a tutela del made in Italy

La tutela dell’originalità del made in Italy è sempre più una priorità per le aziende che vogliono esportare le proprie eccellenze sui nuovi mercati. Per questo motivo, ogni iniziativa o strumento che possano aiutare in questa difesa, vanno sostenuti e promossi.

In questo senso, merita di essere segnalato il sistema Italcheck, ideato naturalmente in Italia con l’obiettivo di permettere alle aziende italiane e a chi compra italiano di tracciare la filiera del made in Italy di un prodotto, certificandone l’origine.

Italcheck si appoggia a una piattaforma digitale brevettata, raggiungibile e utilizzabile in tutto il mondo. Utilizzando una speciale etichetta applicata sui prodotti delle aziende che vogliono certificarsi attraverso la piattaforma, leggibile attraverso uno smartphone e decodificabile tramite una specifica app (gratuita e scaricabile dal sito), Italcheck segnala al consumatore dove quei prodotti sono stati creati, da chi e in che modo. Verificandone l’effettiva natura di made in Italy.

L’etichetta digitale a tutela del made in Italy è pensata per tutti i prodotti della nostra eccellenza artigiana: dal food all’abbigliamento, dall’ottica alla meccanica, dalla cosmesi alla farmaceutica. Naturalmente, riporta all’utente le informazioni nella sua lingua di riferimento (al momento: Arabo, Cinese, Francese, Giapponese, Inglese, Italiano, Portoghese, Russo, Spagnolo, Tedesco).

Naturalmente Italcheck recepisce e applica i criteri stabiliti dalla normativa in materia di anticontraffazione e made in Italy e quelli del Comitato Nazionale Anticontraffazione.

Smau 2012, le interviste: Antonio Laudazi, Marte 5

 

Infoiva, media partner di Smau 2012, incontra startupper e realtà istituzionali al salone milanese dell’information e communication technology. La videointervista a Antonio Laudazi di Marte 5: basta solo un po’ di immaginazione e un iPad per aprire le porte alla ‘realtà aumentata’. Provare per credere.

 

Smau 2012, le interviste: Maria Paola Corona, Presidente Sardegna Ricerche

 

Infoiva, media partner di  Smau 2012, incontra startupper e realtà istituzionali al salone milanese dell’information e communication technology. La videointervista a Maria Paola Corona, Presidente di Sardegna Ricerche. Quali sono i finanziamenti che la Regione mette a disposizione delle imprese innovative del territorio? Perchè è importante investire su start up e new technology?

 

Una App per trovare il distributore più economico

E’ stato siglato un protocollo d’intesa tra il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e le associazioni di categoria dei distributori Faib Confesercenti, Figisc Confcommercio e Figica Cisl, che comprendono le 1800 pompe di benzina presenti sul territorio regionale.

Risultato di questa intesa, che è il primo del suo genere in Italia, è una App che permetta di trovare il distributore più conveniente della zona, e che nello stesso tempo porti i gestori ad aggregarsi e a riscattare gli impianti per potersi svincolare dalle grandi compagnie e acquistare i carburanti sul mercato.

E’ questa la proposta che vuole contrastare il rincaro dei carburanti, anche se non è la prima mossa fatta in questo senso.
Dal primo ottobre, infatti viene eliminata l’accisa regionale di 5 centesimi al litro, ma ora si cerca di aiutare anche i gestori.

Enrico Rossi, a questo proposito, ha dichiarato: “Oggi la gran parte dei distributori sono in mano alle compagnie e i gestori devono comprare i carburanti da loro in esclusiva e a un prezzo predeterminato. Favorire il riscatto permetterebbe ai gestori di comprare sul mercato i carburanti e così poter calmierare i prezzi dei carburanti che sono una sorta di patrimoniale all’incontrario che penalizza i redditi più bassi. Alle compagnie abbiamo chiesto poi un ulteriore sconto e diciamo che non abbiamo trovato porte chiuse“.

Vera MORETTI

Anche Fiat ha la sua App

I veicoli commerciali Fiat da ora hanno una applicazione gratuita.

Fiat Professional, infatti, approda su iTunes con Fiat Pro Mobile, a conferma che Fiat Group Automobiles vuole davvero essere vicina alle esigenze dei propri clienti, ed avere un filo diretto con loro.

Per coloro che utilizzano i veicoli Fiat per la loro professione, è sicuramente ancora più importante avere a disposizione, sul proprio smartphone, una tecnologia che sia sempre a portata di mano.
Questa nuovissima app sarà disponibile in 5 diverse lingue, e a breve anche su Google Play, come hanno già fatto, prima di Fiat, anche Alfa Romeo, Lancia e Jeep.

Tra le funzioni possibili ci sono Il tuo profilo, dove è possibile gestire le scadenze personali e quelle relative al proprio veicolo; Trova una concessionaria, per scoprire il dealer o l’officina più vicina; Contatta Fiat, che consente di rivolgersi direttamente al Servizio Clienti Ciao Fiat; Notizie sul traffico e Assistenza stradale per viaggiare tranquilli; News e promozioni, per essere sempre aggiornati; Libretto Uso e Manutenzione, una versione specifica del libretto informativo di Ducato e Fiorino e Trova il tuo veicolo, la funzione che, una volta parcheggiato il proprio veicolo, ne “registra” la posizione. Sarà quindi facilissimo ritrovarlo accedendo alla funzione “Trova” che indicherà anche il percorso da fare.

L’applicazione è dotata anche di un servizio specifico disponibile anche sul web: si chiama Guida Sincera Fiat Professional che raccoglie le recensioni dei ristoranti consigliati da persone che per lavoro viaggiano quotidianamente.
I locali selezionati non offrono solo piatti di qualità, ma riservano un occhio di riguardo per i lavoratori che, dunque, necessitano di tempi brevi, prezzi contenuti e ampi parcheggi.

Per i prossimi mesi è già prevista una nuova funzionalità, il servizio Pronta consegna per trovare subito il veicolo desiderato nelle concessionarie della propria zona.

Vera MORETTI

Caccia all’evasione 2.0

 

Un nuovo modo per ‘scaricare’ le tasse, o meglio gli evasori. Si chiama Tassa.li, la nuova app per Android e Apple che permette di segnalare direttamente dal proprio smartphone chi evade il fisco. Come?

Basterà scaricare sul proprio cellulare l’app gratuita e tenere gli occhi aperti: Tassa.li permette infatti agli utenti di segnalare in tempo reale e in modo anonimo ogni abuso al fisco. Scontrini mancati, fatture non emesse, importi non corretti. L’idea è semplice e intuitiva: basterà scrivere l’importo della mancata ricevuta e indicare a quale delle quattro categorie fa parte (bar e ristoranti, locali notturni, servizi, negozi) e premere invio. Il gioco è fatto: la segnalazione è partita. Grazie infatti al sistema di localizzazione satellitare dei cellulari la posizione dell’evasore viene rilevata e inviata immediatamente al server di Tassa.li.

Un vero e proprio data base stana-evasore, che ha già raggiunto quota 27 mila utenti che hanno inviato oltre 43 mila segnalazioni tramite il sistema ‘Tassa.li’. In coordinamento con la Guardia di Finanza e le Forze dell’Ordine, la nuova app ha già permesso l’individuazione di oltre 7 milioni e 300mila euro di evasione.

Tassa.li è nata da un’idea di un giovanissimo imprenditore, Edoardo Serra, che insieme a un gruppo di ‘malati di tecnologia’, fra cui alcuni studenti del Politecnico di Milano ha dato vita alla nuova application. L’app era già stata lanciata a luglio 2011, ma solo dopo il boom dei controlli di finanza nelle varie città italiane ha conquistato la ribalta di giornali e siti web. Per chi non possiede uno smartphone, Tassa.li è disponibile anche in versione web.

BOLLETTE CHE SCOTTANO? ARRIVA L’APP DI FACEBOOK

Paura dei salassi in bolletta? Facebook ha siglato un accordo con la start-up di servizi Opower e il Natural Resources Defence Council per promuovere un’applicazione che consente di calcolare i consumi energetici domestici, raffrontandoli con quelli di altri utenti. In breve si tratta di un software, che sarà disponibile in Italia a partire dal 2012, in grado di monitorare il dispendio di energia domestica e di ricevere avvisi se si sta superando il tetto stabilito.

Non solo. La partnership con Facebook permetterà di rendere lo strumento social: vale a dire che gli utenti che decideranno di scaricare l’app potranno ottenere informazioni dirette dal fornitore o confrontare la propria spesa casalinga con il target nazionale.

Il divertimento poi pare assicurato. Sul portale del social network si potranno lanciare sfide per le performance più virtuose, condividere consigli su come migliorare l’efficienza dei propri elettrodomestici, o ancora promuovere contest per stimolare gli utenti verso un consumo più responsabile e attento al dispendio energetico nel rispetto dell’ambiente.

Pronti per la sfida a suon di bollette?

Alessia Casiraghi