Assegno Unico, importi ridotti a settembre. Cosa fare?

A settembre molte famiglie rischiano di perdere parte dell’assegno unico e universale e vedersi riconosciuti solo gli importi minimi. A renderlo noto è l’Inps con il Messaggio 2856 del 1° agosto 2023. Ecco perché e come evitare che questo accada.

Assegno Unico, perché sarà ridotto a settembre 2023?

L’Assegno unico ha fatto il suo ingresso nel nostro sistema welfare nel mese di febbraio 2022, è ormai una realtà consolidata. L’obiettivo era eliminare vari bonus e contributi e dare alle famiglie con figli un supporto economico costante e mensile calibrato su reddito Isee, età e numero dei figli. È l’Inps a erogare l’Assegno Unico e Universale.

Nel Messaggio si precisa che “La domanda di Assegno unico e universale è istruita e liquidata dall’INPS sulla base dell’attestazione ISEE, ancorché recante omissioni/difformità (c.d. ISEE difforme), relativamente ai dati del patrimonio mobiliare e/o ai dati reddituali dichiarati.” Specifica però che “A partire dalla competenza di settembre 2023, la presenza di omissioni/difformità nell’attestazione ISEE comporterà l’attribuzione degli importi minimi previsti dall’articolo 4, commi da 1 a 8, del decreto legislativo n. 230/2021.”

L’Inps, come risaputo ha una banca dati da cui emergono i dati dei contribuenti quindi anche semplicemente interrogando il sistema si palesano omissioni e difformità. Questo implica che il beneficiario avrà lo stesso trattamento previsto per coloro che decidono di presentare istanza per l’Assegno unico ma non allegano alla domanda il reddito Isee.

Cosa fare per evitare la riduzione dell’Assegno Unico a settembre 2023?

Si sottolinea che non vi sarà semplicemente una decurtazione sull’assegno di settembre. L’Inps attraverso i contatti che sono presenti nella scheda dei vari utenti, provvederà ad inviare una comunicazione tramite SMS o tramite e-mail nella quale si conferma la presenza di omissioni o errori. Naturalmente l’utente può correggere l’errore e di conseguenza non perdere gli importi.

La nuova DSU ( Dichiarazione sostitutiva Unica) può essere presentata entro il termine di scadenza della stessa DSU che presenta difformità o errori. In questo caso è prevista anche la corresponsione delle integrazioni eventualmente dovute per il periodo in cui l’assegno unico è stato corrisposto al minimo. Si ha lo stesso effetto anche nel caso in cui il beneficiario produca documentazione probante la regolarità dell’Isee, validata dalla struttura Inps territorialmente competente o presenti un Isee di rettifica rispetto alle precedenti dichiarazioni.

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Assegno unico di giugno, è il mese dei conguagli e degli importi più elevati

L’assegno unico di giugno a breve sarà accreditato sui conti correnti di chi ne ha diritto. Ma questo mese dovrebbero esserci buone notizie sugli importi.

Assegno unico di giugno, cosa c’è di nuovo?

L’assegno unico è una misura molto gradita dalle famiglie italiane. Soprattutto quelle che hanno figli a carico e che devono sempre fare i conti con le spese giornaliere. Tuttavia per effetto della legge di bilancio sono previsti alcuni aggiornamenti negli importi:

  • aumentano del 50% gli importi per i figli a carico di età inferiore a un anno. 
  • aumentano del 50%  gli importi per i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, a condizione che abbiano un ISEE non superiore alla soglia di 40.000 euro, adeguata alle variazioni dell’indice del costo della vita
  • aumenta del 50% la maggiorazione forfettaria per i  nuclei con almeno quattro figli a carico,
  • diventano definitivi gli aumenti degli importi per i figli disabili maggiorenni: 
    • ai nuclei con figli disabili senza limiti di età è corrisposto con importi fino a un massimo di 189,20 euro per ISEE inferiore o uguale a 16.215 euro;
    •  l’incremento delle maggiorazioni  è confermato per l’anno 2023 e l’anno 2024

Assegno unico, l’utente sarà informato degli aggiornamenti

Tutti i beneficiari dell’assegno unico riceveranno una notifica tramite un messaggio e-mail o un sms. Qualora qualcosa non sia chiara è sempre possibile chiedere spiegazioni sul calcolo all’ente. E’ infatti sempre possibile recarsi presso la sede Inps più vicina, oppure contattare il Contact center per le informazioni necessarie.

L’INPS ha spiegato che gli aggiornamenti si sono resi necessari al fine di garantire una maggiore equità:

  • variazioni della DSU;
  • importi liquidati sulla base di valori di ISEE del nucleo familiare dichiarati, che però risultano incoerenti con i dati in possesso dell’ente competente a seguito di accertamenti;
  • maggiorazioni degli importi spettanti per le mensilità di gennaio e febbraio 2023, tenuto conto del riconoscimento della rivalutazione legata all’aumento del costo della vita, come da circolare n.41 del 7 aprile 2023;
  • liquidazione degli importi relativi alla settima e ottava mensilità di gravidanza, premio alla nascita, sulla base del valore dell’ISEE presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio;
  • conguagli derivanti da operazioni di rettifica dell’ISEE 2022, eventualmente effettuate dai Centri di assistenza fiscale (CAF) successivamente al 31 dicembre 2022;
  • eventuali recuperi della maggiorazione per genitori entrambi lavoratori di cui all’articolo 4, comma 8, del decreto legislativo n. 230/2021, laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale, diverso comunque da quello vedovile che invece mantiene l’agevolazione per il quinquennio successivo alla data del decesso del genitore lavoratore;

Altri casi in cui saranno apportati gli aggiornamenti

Tra gli altri casi in cui sono previsti aggiornamenti ci sono:

  • rideterminazione degli importi spettanti per effetto del riconoscimento delle maggiorazioni per soggetti disabili introdotte dal decreto-legge del 21 giugno 2022, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2022, n. 122;
  • ricalcolo degli importi relativi ai nuclei familiari numerosi e per i figli successivi al secondo;
  • ricalcolo degli importi dell’Assegno unico per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza con rideterminazione della somma spettante al genitore non facente parte del nucleo ISEE del minore, sulla base di quanto previsto dall’articolo 7 del decreto legislativo n. 230/2021;
  • importi riconosciuti con riferimento alle domande di Assegno unico presentate antecedentemente al 30 giugno 2022, con ISEE presentati entro il 30 giugno dello stesso anno e rate calcolate con importo al minimo, ovvero 50 euro per i figli minorenni e 25 euro per i figli maggiorenni.

Modello 730/2023, devo indicare i figli per cui non ho detrazioni figli a carico?

Nell’ultimo anno ci sono state notevoli modifiche delle norme fiscali, la principale novità è rappresentata dal fatto che è stato riconosciuto per i figli fino a 18 anni, elevati a 21 nel caso di studenti, l’Assegno unico e universale. Proprio in merito a ciò un contribuente ha chiesto all’Agenzia delle entrate se nel prospetto della dichiarazione precompilata deve inserire il figlio nato nel mese di giugno 2022 e per il quale percepisce l’Assegno unico. Di conseguenza non ha diritto alle detrazioni per figli a carico.

Assegno unico e detrazioni figli a carico

Deve essere fin da subito sottolineato che l’Assegno unico ha generato molti dubbi, questa è la prima dichiarazione dei redditi in cui si vedono gli effetti di questa importante novità e quindi è normale che vi siano delle titubanze.

La prima cosa da sottolineare è che lo stesso è entrato in vigore a marzo 2022, quindi per i due mesi antecedenti, cioè gennaio e febbraio, è possibile avvalersi delle detrazioni figli a carico. Di conseguenza devono essere indicati tali figli nel prospetto, ma non solo.

Nel caso in oggetto il contribuente sottolinea che il bambino è nato a giugno, quindi le ipotesi inerenti le detrazioni per i figli dei mesi di gennaio e febbraio non ci riguardano.

Detrazioni, restano le agevolazioni fiscali per le spese dei figli

Nonostante questo, l’Agenzia delle entrate fa notare che nel prospetto il bambino deve comunque essere indicato, in primo luogo perché serve a delineare il quadro familiare, in secondo luogo perché l’Assegno unico ha sostituito le sole detrazioni per figli a carico, ma non altre detrazioni e deduzioni a cui si può avere diritto e che riguardano i figli stessi.

Ad esempio è possibile avvalersi delle detrazioni per le spese sanitarie sostenute in favore del figlio, inoltre ci sono le spese per l’istruzione e tante altre voci che possono essere fatte valere e che portano a un risparmio di imposta.

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Di conseguenza, se anche si percepisce per il figlio l’Assegno unico, nel quadro dei “familiari a carico” della dichiarazione precompilata o predisposta dal commercialista o Caf comunque deve essere indicato il nominativo del figlio fiscalmente a carico.

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Reddito di infanzia e assegno di gioventù, chi potrà percepirli?

Tra le proposte di Fratelli d’Italia spuntano il reddito di infanzia e l’assegno di gioventù, ma di cosa si tratta e chi potrà percepire tali somme?

Sostenere le famiglie con il reddito d’infanzia e l’assegno di gioventù

Tra gli obiettivi del governo c’è l’aumento della natalità e per arrivare a tale obiettivo sta cercando di mettere a punto diverse strategie volte a sostenere le famiglie che decidono di avere figli. Nel 2022 l’Italia ha visto il picco minimo di natalità mai registrato e proprio questo mette in allarme, stiamo infatti diventando un Paese troppo vecchio che rischia tra qualche decennio di non avere abbastanza lavoratori. Proprio per questo motivo spunta il reddito d’infanzia a cui si unisce l’assegno di gioventù.

Come funzioneranno il reddito d’infanzia e l’assegno di gioventù?

La proposta di legge per l’introduzione del reddito di infanzia porta la firma di Tommaso Foti capogruppo a Montecitorio per Fratelli d’Italia (Fdi). Secondo le prime indiscrezioni dovrebbe essere una misura aggiuntiva rispetto all’assegno unico e dovrebbe essere diretto verso i nuovi nuclei familiari. In base alla proposta di legge il reddito di infanzia dovrebbe essere di 400 euro mensili erogati per i primi 6 anni di vita del bambino. Nella proposta è previsto anche che in caso di famiglia monogenitoriale oppure in presenza di figli con disabilità, l’importo sarà aumentato.

Potranno percepire il reddito di infanzia le famiglie con un reddito inferiore a 90.000 euro. Facendo i calcoli il nucleo nell’arco dei sei anni dovrebbe ricevere una somma minima di 28.000 euro e il problema reale è rappresentato dal fatto che non è ancora stato stabilito dove saranno recepiti i fondi. Ricordiamo che la Costituzione stabilisce che ogni legge che prevede nuove spese debba indicare le risorse con cui farvi fronte.

La proposta di legge include anche l’assegno di gioventù, se approvato, dovrebbe portare all’erogazione in favore degli studenti e fino a un’età massimo di 25 anni di un assegno di 250 euro, una sorta di piccolo contributo che dovrebbe aiutare a gravare meno sulle famiglie.

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Assegno unico maggio 2023, importi più elevati. Ecco perché

In queste ore molte famiglie stanno ricevendo l’Assegno Unico e Universale e gli importi sono molto più elevati del solito. Cosa sta succedendo? C’é un errore dell’Inps? È necessario restituire gli importi?

Assegno Unico maggio 2023 perché cambiano gli importi?

Sono 512 mila le famiglie italiane che in queste ore riceveranno un importo maggiorato per l’Assegno Unico e Universale, il maggiore importo per ciascuna famiglia sarà di circa 272 euro. Non c’è però solo questa novità per l’Assegno Unico e Universale del mese di maggio 223, infatti per qualche famiglia c’è invece anche una brutta sorpresa, cioè 378 mila nuclei famigliari dovranno restituire in media 41 euro. Ecco perché e a cosa sono dovuti i ricalcoli Inps.

Per il mese di maggio 2023 la prima brutta sorpresa è stata l’erogazione in ritardo dell’Assegno Unico, infatti generalmente si percepisce a metà mese. Il ritardo è stato generato dalla necessità dell’Inps di effettuare il ricalcolo delle somme dovute. L’Inps con il Messaggio 1947 ha specificato che è stato necessario effettuare i riconteggi, questi tengono in considerazione i nuovi dati Isee inseriti e quindi le variazioni reddituali che vanno a incidere sull’entità dell’Assegno unico e Universale.

In base a quanto emerge la maggior parte dei nuclei riceve un importo maggiorato di circa 272 euro, mentre sono limitati i nuclei famigliari che devono restituire piccoli importi. L’Inps avverte che la restituzione non avverrà in unica soluzione, ma a rate quindi chi deve restituire non deve temere un importo mensile eccessivamente ridotto rispetto alle mensilità precedenti.

Come verificare i nuovi importi dell’Assegno Unico e Universale

Nel Messaggio si sottolinea che i nuclei che in questo mese riceveranno importi diversi riceveranno dall’Inps un sms o una e-mail in cui avranno comunicazione dei nuovi importi spettanti. Mentre dal 10 giugno 2023 accedendo al sito Inps con le proprie credenziali potranno verificare le modalità di ricalcolo dell’Assegno Unico e Universale.

Deve essere sottolineato che nel ricalcolo sono finiti anche gli importi erogati in favore di famiglie che avevano dichiarato un Isee difforme rispetto ai dati già in possesso dell’Inps. Eventuali recuperi riguardano, infine, la maggiorazione per genitori entrambi lavoratori ex articolo 4 del decreto legislativo n. 230/2021, laddove non spettante in presenza di nucleo monogenitoriale.

Deve invece essere sottolineato che il genitore rimasto vedovo per 5 anni potrà continuare a percepire la maggiorazione prevista in favore delle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori.

Importi differenzi potrebbero inoltre emergere dalla presenza nel nucleo di persone disabili, infatti per queste persone sono state riconosciute ulteriori somme.

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Assegno unico, nuovi aggiornamenti sugli importi e le altre novità

L’assegno unico è un importante misura di sostegno per le famiglie più bisognose. Ma sembrano esserci dei nuovi aggiornamenti sugli importi, eccoli.

Assegno unico, l’aumento degli importi

L’assegno unico è una misura su cui si poggiano molti nuclei familiari. Per effetto della legge di bilancio e di nuovi aggiornamenti gli importi spettanti alle famiglie dovrebbero aumentare.

  • aumentano del 50% gli importi per i figli a carico di età inferiore a un anno. 
  • aumentano del 50%  gli importi per i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, a condizione che abbiano un ISEE non superiore alla soglia di 40.000 euro, adeguata alle variazioni dell’indice del costo della vita
  • aumenta del 50% la maggiorazione forfettaria per i  nuclei con almeno quattro figli a carico,
  • diventano definitivi gli aumenti degli importi per i figli disabili maggiorenni: 
    • ai nuclei con figli disabili senza limiti di età è corrisposto con importi fino a un massimo di 189,20 euro per ISEE inferiore o uguale a 16.215 euro;
    •  l’incremento delle maggiorazioni  è confermato per l’anno 2023 e l’anno 2024

Assegno unico, le altre novità

Il primo cambiamento è quello di estendere il bonus ai genitori vedovi, andando ad effettuare una maggiorazione già prevista dal comma 8 dell’articolo 4 del DL n. 230/2021. Si ricorda che dal primo marzo 2023, per coloro che hanno già trasmesso la domanda di assegno unico e universale all’INPS entro il 28 febbraio 2023 non è necessario ripresentarne una nuova.

L’assegno unico e universale figli ha un valore che varia da 189,20 euro a 54,05 euro al mese per ogni figlio minorenne nel 2023. Dai 18 ai 21 anni il contributo varia da 91,9 euro a 27 euro nel 2023. La tabella degli scaglioni Isee e l’aumento dell’assegno unico per le varie fasce:

  • fino a 16.215 euro – 189,20 euro per ogni figlio minorenne.
  • 21.620 euro – 162,15 euro per figlio minorenne.
  • 27.025 euro – 135,13 euro per figlio minorenne.
  • 32.430 euro – 108,10 euro per figlio minorenne

Alcuni ritardi nel mese di maggio

Alcune famiglie non hanno ancora ricevuto l’accredito per il mese di maggio. Questo mese arriverà in ritardo e c’è da aspettare fino al 30 maggio. Hanno ottenuto l’assegno nella fascia compresa tra il 10 e il 20 maggio coloro che non hanno modifiche sull’importo. Mentre secondo il nuovo calendario, il pagamento sarà dal 20 al 30 del mese per chi ha subito modifiche agli importi.

L’unico modo per sapere il giorno di accredito è controllare la data nel fascicolo previdenziale del cittadino. Basta collegarsi al sito dell’INPS una volta inserite le credenziali SPID, CIE o CNS e verificare la disposizione di pagamento.  Una volta cliccato su “Prestazioni” e aver scelto “Assegno Unico” e il periodo di riferimento, compariranno tutti i dettagli del pagamento, data di accredito compresa.

 

 

Portale delle famiglie Inps, arrivano nuovi servizi con il bonus bollette

L’Inps con il Messaggio 1349 del giorno 11 aprile 2023 ha reso noto l’aggiornamento in corso del  Portale delle Famiglie Inps, ora diventa punto di riferimento per tutti i bonus sociali disponibili. Ecco le principali novità.

Il portale delle famiglie Inps: supporto alla genitorialità

Il portale delle famiglie Inps è uno strumento nato come supporto alla genitorialità, creato attraverso i fondi Pnrr l’obiettivo dichiarato è “fornire informazioni e servizi integrati, consulenza dedicata, suggerimenti e notizie con l’intento di agevolare e sostenere il genitore nella sua interazione con l’Istituto, in ordine alle attività e alle prestazioni erogate a sostegno dei nuclei familiari”.

Qui gli utenti possono trovare informazioni utili per Assegno Unico e universale, bonus nido e le prestazioni in genere erogate dall’Inps alle famiglie. Dal sito è possibile accedere anche allo storico delle prestazioni già erogate. Ora il servizio risulta implementato e diventa un vero e proprio sostegno a 360° alle famiglie fornendo preziosi suggerimenti anche in merito ad altri sussidi per le famiglie generalmente non corrisposti dall’Inps.

Le novità sul Portale delle famiglie Inps

I servizi che saranno a breve implementati consentiranno di ricevere informazioni su bonus sociali come i bonus bollette energia, acqua e gas. Si tratta di bonus riconosciuti automaticamente alle famiglie che presentano un’attestazione DSU o modello Isee di valore inferiore a 15.000 euro.

Attraverso il portale delle famiglie sarà possibile verificare quando l’attestazione DSU viene trasmessa al Sistema informativo integrato gestito da Acquirente unico spa e da questi a sua volta trasmesso ad Arera che provvederà ad applicare gli sconti alle famiglie che ricadono tra gli aventi diritto alle prestazioni.

Trattandosi di un servizio messo a disposizione dall’INPS, per poter accedere è necessario collegarsi al sito Inps, alla voce “servizi Web” e quindi “Portale delle famiglie”. Occorre inserire le proprie credenziali di identità digitale ( Spid, Cie o Cns).

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Isee precompilato: arriva il Portale Unico Isee, ecco come accedere

Aumenti Assegno unico e universale, ecco a chi spettano

In seguito all’introduzione di nuove norme nella legge di bilancio 2023, molte famiglie vedranno crescere l’importo dell’Assegno Unico, ecco le novità che attendono le famiglie.

Incrementi assegno unico per famiglie numerose

L’Inps ha precisato il quadro degli aumenti degli importi dell’Assegno Unico e Universale in seguito all’introduzione di nuove regole.

I nuovi importi prevedono una maggiorazione del 50% sugli importi riconosciuti per ogni figlio di età inferiore a 1 anno.

Per i figli di età compresa tra un anno e 3 anni di età la maggiorazione del 50% spetta alle famiglie con almeno 3 figli e un reddito Isee inferiore a 40.000 euro. In questo caso l’aumento Assegno unico viene riconosciuto per ogni figlio ricompreso in tale fascia di età.

Nel caso di famiglie con almeno 4 figli, l’incremento del 50% spetta indipendentemente dall’età del figlio.

Aumenti assegno unico per famiglie con disabili

Ai nuclei in cui sono presenti figli con disabilità, senza limiti di età viene corrisposto l’Assegno Unico con un importo massimo che può raggiungere 189,20 euro per ISEE inferiore o uguale a 16.215 euro per tutto il 2023.

Chi deve aggiornare l’Isee per avere gli aumenti Assegno unico

Ricordiamo che gli importi variano in base all’Isee questo implica che per avere importi aggiornati alla nuova situazione reddituale è necessario presentare una certificazione aggiornata. Se al momento dell’elaborazione della domanda per l’Assegno e universale l’ISEE non è stato ancora aggiornato la prestazione sarà erogata con gli importi al minimo di legge. Si ha però tempo fino al 30 giugno 2023 per presentare la certificazione senza perdere il diritto a ricevere eventuali maggiori importi arretrati.

Ricordiamo infine che online è disponibile il simulatore Inps per il calcolo dell’Assegno unico e universale.

Assegno unico: arriva il nuovo simulatore Inps

L’Assegno Unico e Universale è il nuovo strumento riconosciuto in favore delle famiglie con figli di età compresa tra 0 e 18 anni e in alcuni casi fino a 21 anni di età. È entrato il vigore nel mese di marzo 2022 e nel tempo ci sono stati piccoli aggiustamenti della disciplina. Proprio per questo il simulatore del calcolo messo a disposizione dell’Inps ha dovuto subire un aggiornamento. Con il Messaggio n° 1256 l’Inps ha reso noto che ora è disponibile il simulatore aggiornato, ecco le principali novità.

Simulatore assegno unico: le novità della legge di bilancio 2023

Il simulatore dell’Assegno Unico è stato aggiornato al fine di introdurre le novità previste nella legge di bilancio 2023. La prima novità importante apportata alla disciplina è l’incremento dell’assegno unico del 50% per i figli di età compresa tra zero e un anno di età.

Lo stesso incremento spetta per ogni figlio di età compresa tra 1 anno e tre anni in nuclei familiari con un reddito Isee inferiore a 40.000 euro. In questo caso è richiesta un’ulteriore condizione e cioè che nel nucleo ci siano 3 o più figli. Con la legge di bilancio sono stabilizzati anche gli incrementi riconosciuti nel 2022 per le famiglie con disabili.

Come accedere al simulatore Inps per l’Assegno Unico

Il simulatore Inps è un’applicazione a cui è possibile accedere anche senza identificarsi sul sito Inps, infatti lo stesso non costituisce istanza per la richiesta del sussidio. Il simulatore è disponibile sul sito Inps, seguendo il percorso:

  • Servizi;
  • Assegno Unico;
  • Simulatore.

Il simulatore è semplice da utilizzare, infatti propone una serie di domande in sequenza e man mano si arriva al calcolo dell’importo mensile a cui si ha diritto, lo stesso è indicativo, infatti solo dopo aver presentato domanda allegando i dati economici sarà possibile avere il calcolo corretto ed effettivo.

Nel caso in cui nel corso del percorso vi dovessero essere ripensamenti sulle risposte fornite sarà possibile tornare indietro e rispondere nuovamente in modo corretto, oppure sarà possibile ricominciare la procedura da zero.

Ulteriori informazioni sulle novità introdotte all’Assegno Unico

Ricordiamo inoltre che per il 2023 riceveranno gli importi dell’Assegno Unico in automatico tutti i soggetti che avevano già presentato istanza nel periodo compreso tra gennaio 2022 e febbraio 2023 a cui l’istanza non sia stata respinta. Dovranno presentare domanda coloro che non hanno proposto istanza in questo periodo e coloro a cui la precedente istanza è stata rigettata. Naturalmente devono presentare istanza anche coloro che per la prima volta maturano i requisiti.

Nei casi di decesso del genitore richiedente o di entrambi i genitori, il genitore superstite o il tutore dovrà presentare domanda di subentro. Le somme saranno però aggiornate automaticamente dall’Inps. Nel simulatore sono inoltre state introdotte facilitazioni per i patronati.

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Assegno universale per anziani non autosufficienti: cos’è?

Il DDL Anziani è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 marzo 2023 e prevede una serie di misure a sostegno delle persone anziane, il piano delineato comprende diverse misure il cui obiettivo è migliorare la qualità della vita e ciò attraverso l’uso del fondi Pnrr. Tra le misure previste appare di particolare interesse l’assegno universale per anziani non autosufficienti. Ecco cosa prevede e chi potrà avvalersene.

Assegno universale per anziani: a chi spetta?

Il nome, assegno universale per anziani, non è un caso, infatti questa misura di sostegno è molto simile all’Assegno Unico e Universale riconosciuto ai minori e in alcuni casi ai maggiorenni fino a 21 anni di età. Come l’Assegno Unico e Universale andrà ad assorbire altre indennità in modo da semplificare il sistema degli aiuti, inoltre sarà erogato a domanda e naturalmente al verificarsi dei requisiti.

L’assegno universale per anziani sarà introdotto in via sperimentale e risponderà a esigenze specifiche della popolazione avanti con l’età. In base a quanto anticipato, la misura, il cui decreto attuativo dovrà essere presentato entro gennaio 2024, andrà ad assorbire altre prestazioni economiche assistenziali e tra queste l’assegno di accompagnamento. Vi è però un limite, infatti l’ammontare dei benefici economici che la persona riceverà non potrà essere inferiore rispetto alle indennità attualmente percepite.

Le persone potranno scegliere se percepire l’assegno universale sotto forma di denaro o di prestazioni alla persona. Per far fronte alle spese necessarie a sostenere questa misura economica sarà istituito il “Fondo per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti” .

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