Agricoltura, come accedere al fondo Agricat per danni meteo

Ismea, Istituto di servizi per il mercato Agricolo e alimentare ha pubblicato il 22 maggio un avviso per le imprese agricoleo che intendono accedere al Fondo Agricat per il risarcimento danni catastrofali alle produzioni vegetali causati da alluvione, gelo o siccità.

Catastrofi ambientali con danni all’agricoltura? Accedi al fondo Agricat

In Italia il clima rende sempre più difficile gestire delle aziende agricole che riescano a produrre utili, questo a causa delle avverse condizioni meteorologiche che nei vari anni colpiscono zone diverse, quest’anno, ad esempio è toccato all’Emilia Romagna dover fare i conti con ingenti perdite economiche legate a produzioni tipiche della zona, come le pesche, causate dall’alluvione. Per sostenere gli agricoltori è possibile stipulare polizze assicurative specifiche oppure accedere a fondi pubblici, tra questi vi è il fondo Agricat.

AgriCat è il Fondo Mutualistico Nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici alle produzioni agricole ed è stato istituito con la Legge n. 234 ( comma 216) del 30 dicembre 2021. Si tratta di uno strumento inserito all’interno del pacchetto PAC 2023-2027 ed è finalizzato a risarcire i danni alle aziende che hanno subito danni alle produzioni agricole a causa di eventi meteorologici, ad esempio un’alluvione o grandine.

Come funziona il fondo Agricat per risarcimento danni in agricoltura

Per presentare istanza è necessario accedere al sito www.fondoagricat.it si tratta di una procedura guidata di semplice utilizzo. Accesso avviene previa registrazione al Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) e utilizzando le stesse credenziali usate per la registrazione al Sian. La domanda può essere presentata direttamente dall’agricoltore o attraverso un Centro Assistenza Agricola.

Ricordiamo che è necessario comunque autenticarsi con l’identità digitale ( Spid, Cie o Cns).

Deve essere sottolineato che si tratta di un fondo mutualistico e di conseguenza possono ottenere il risarcimento danni per eventi catastrofali come alluvione, gelo o brina, siccità solo gli agricoltori che abbiano aderito al fondo stesso.

Per il 2023 lo stanziamento previsto è di 350 milioni di euro. Di questo il 70% è rappresentato dal fondo Feasr ( Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) il restante 30% è invece rappresentato dal prelievo del 3% sull’importo dei pagamenti diretti.

Per poter accedere al beneficio è necessario che le aziende agricole partecipanti al Fondo presentino una denuncia di sinistro.

Leggi anche: Ismea Più Impresa: agevolazioni in agricoltura per giovani e donne

Agricoltura: arriva Generazione Terra, il contributo per gli imprenditori agricoli

Impianti fotovoltaici per aziende agricole: inoltro domande dal 27 settembre

Dal 27 settembre 2022 al 27 ottobre dello stesso anno sarà possibile presentare istanza per ottenere incentivi per la realizzazione di impianti fotovoltaici per aziende agricole da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

A chi sono rivolti i contributi per impianti fotovoltaici in aziende agricole

I contributi per gli impianti fotovoltaici per aziende agricole mirano alla rimozione e allo smaltimento dei vecchi tetti presenti in capannoni agricoli, per allevamenti e capannoni dove si esegue la trasformazione dei prodotti agricoli, ciò attraverso l’installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375.000 Kw da energia solare. Proprio per questo motivo gli incentivi per la realizzazione di impianti fotovoltaici in aziende agricole sono inseriti nella missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica“, componente “Economia circolare e agricoltura sostenibile“.

Gli incentivi sono suddivisi in:

  • 1,2 miliardi di euro in favore di aziende agricole impegnate nel settore primario (produzione frutta e verdura, allevamento);
  • 150 milioni per le aziende impegnate nella trasformazione di prodotti agricoli in altri prodotti agricoli;
  • 150 milioni in favore di imprese nella trasformazione di prodotti agricoli in prodotti non agricoli, ad esempio produzione di cippato.

In un successivo decreto saranno resi noti i codici Ateco delle aziende che potranno partecipare e quindi saranno chiare tutte le distinzioni.

Deve essere sottolineato che il 40% delle risorse messe a disposizione saranno dirette ad aziende ubicate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Quali lavori possono ottenere i contributi per impianti fotovoltaici per aziende agricole

La piattaforma per l’inoltro della domanda per ottenere i contributi per l’installazione di pannelli fotovoltaici su capannoni ad uso agricolo e agriturismo sarà disponibile dal giorno 27 settembre 2022 al giorno 27 ottobre 2022, ma le domande saranno analizzate in ordine di arrivo e fino a esaurimento dei fondi. Questo vuol dire che è bene affrettarsi per evitare di restare senza contributi.

Il finanziamento sarà diretto all’acquisto e alla posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari, sono compresi gli interventi su immobili destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.

Oltre a questi interventi che possono essere considerati principali, possono essere agevolabili anche interventi connessi, ad esempio la rimozione e lo smaltimento dell’amianto, realizzazione di isolamento termico del tetto e realizzazione di sistemi di aerazione del tetto. Naturalmente tutti i lavori devono essere eseguiti da imprese in grado di rilasciare i relativi certificati previsti da legge.

La procedura sarà gestita da Gestore dei Servizi Energetici (www.gse.it) e di conseguenza sul portale si potrà accedere alla piattaforma, una volta presentata l’istanza, la stessa va in lavorazione e se viene accettata i fondi saranno erogati entro 30 giorni dal momento dell’approvazione della domanda.

L’ammontare riconosciuto viene erogato a conclusione dei lavori, tranne nel caso in cui il beneficiario richieda, dietro presentazione di idonea fideiussione bancaria, di una cauzione versata dal beneficiario o la costituzione di un pegno, un anticipo del 30%. In questo caso sarà comunque valutata la disponibilità dell’ente gestore della misura.

Requisiti per ottenere i contributi per impianto fotovoltaici per aziende agricole

Ricordiamo, infine che per poter fruire dei contributi in favore delle imprese agricole e zootecniche per la realizzazione di impianti fotovoltaici, è necessario inviare al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali idonea documentazione relativa alla spesa eseguita, quindi rendicontazione delle spese, inoltre occorre allegare la documentazione di legge per le verifiche antimafia.

Possono inoltrare la domanda solo le aziende che sono nel libero esercizio dell’attività, quindi regolarmente iscritte al Registro delle Imprese, non sottoposte a procedure concorsuali come liquidazione, avere il Durc regolare e non avere amministratori sottoposti a misure interdittive.

Agroalimentare, in arrivo contributi a fondo perduto per 500 milioni

In arrivo 500 milioni di euro dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) per i contributi a fondo perduto a finanziamento della logistica agricola e agroalimentare. Nella giornata di ieri, 15 giugno 2022, il ministro delle Politiche Agricoli Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, ha firmato il decreto che prevede l’istituzione dei Contratti per la logistica agroalimentari. Il provvedimento ora passerà all’esame della Commissione europea per l’ok definitivo. Successivamente si passerà a emanare i relativi bandi per l’assegnazione delle risorse alle imprese interessate.

Contributi a fondo perduto alle imprese dell’agroalimentare: i riferimenti normativi del Pnrr in attesa dei bandi

I finanziamenti rientrano nella misura del Pnrr “Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo”. Il 40% dei fondi a disposizione andranno a favore delle imprese situate in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo. L’obiettivo dei progetti è quello di rafforzare i sistemi di logistica e di stoccaggio delle imprese operanti nell’agroalimentare, anche potenziandone la competitività dalla filiera. Di fondo, le imprese dovranno contribuire anche a raggiungere gli obiettivi della riduzione dei costi economici e ambientali e del sostegno all’innovazione dei processi produttivi.

Quali sono gli obiettivi dei contributi alle imprese dell’agroalimentare per la logistica?

Le imprese beneficiarie dei contributi dovranno dunque utilizzare le risorse a disposizione del decreto nel sostegno di investimenti che permettano di conseguire la transizione verso formule di produzione più sostenibili e moderne. In questa direzione dovranno:

  • ridurre l’impatto ambientale e aumentare la sostenibilità del settore;
  • ottimizzare la capacità di stoccaggio;
  • migliorare le fasi di trasformazione delle materie prime;
  • ottimizzare le differenziazioni dei prodotti in base a qualità, tracciabilità, sostenibilità e caratteristica di produzione;
  • potenziare le possibilità di export delle piccole e medie imprese del settore agroalimentare;
  • procedere nella direzione della digitalizzazione nella logistica;
  • abbassare lo spreco alimentare.

Chi può accedere ai contributi a fondo perduto per la logistica delle imprese dell’agroalimentare?

Ammessi alla richiesta di finanziamenti sono le imprese, le cooperative e i consorzi operanti nell’agricoltura o nell’agroalimentare. Inoltre, possono presentare le domande di finanziamento:

  • le organizzazioni di produttori (Op);
  • le imprese distributive e commerciali;
  • le aziende industriali.

Quali sono le spese ammissibili ai fini dei contributi del settore agricolo e agroalimentare?

Ai fini dei finanziamenti alle imprese operanti nel settore agricolo e agroalimentare saranno ammissibili i progetti di investimenti che comporteranno spese per:

  • attivi immateriali e materiali che possano incrementare l’efficienza delle strutture. In particolare, quelle di stoccaggio, di magazzino, di trasformazione e di digitalizzazione;
  • opere infrastrutturali relative ad aree produttive, commerciali e logistiche.

Come presentare domanda per i contributi a fondo perduto del settore agricolo e agroalimentare?

Per i bandi dei contributi a fondo perduto delle imprese agricole e agroalimentari, il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) si avvarrà dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa (Invitalia). L’Agenzia, in particolare, gestirà i flussi delle domande di finanziamento al fine di valutarli e approvarli, prima di arrivare alla stipula dei contratti e all’erogazione delle risorse (con compiti anche di controllo e di monitoraggio). Occorrerà dunque attendere l’ok definitivo della Commissione europea prima dell’emanazione dei bandi e della relativa presentazione delle domande.

Imprese agricole e agroalimentari: arriva il credito di imposta del 40%

Arriva il credito di imposta del 40% per le imprese agricole e agroalimentari. Si tratta dell’incentivo per il commercio elettronico delle due tipologie di imprese agricole che può arrivare al 40% per gli anni 2021, 2022 e 2023. Il limite ammissibile è pari a 50 mila euro all’anno, secondo quanto prevede il comma 131 dell’articolo 1, della legge numero 178 del 2020 (legge di Bilancio 2021). La misura va a sostegno, in particolare, dello sviluppo del commercio elettronico e del made in Italy.

Credito di imposta del 40% per imprese agricole e agroalimentari: i riferimenti normativi

A disciplinare il credito di imposta del 40% a favore delle imprese agricole e agroalimentare per le strutture informatiche del commercio elettronico è il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate numero 174713 del 20 maggio scorso. Le risorse messe a disposizione delle imprese ammontano a 15 milioni di euro per tutto il triennio 2021-2023, pari a 5 milioni di euro all’anno.

Bonus 40% delle spese sostenute da imprese agricole e agroalimentare: per cosa si può ottenere il credito di imposta?

Ammesse al credito di imposta del 40% sono le imprese agricole e agroalimentari. Il bonus può essere richiesto anche dalle cooperative o dai consorzi che aderiscono alle “Strade del vino”, come previsto dalla lettera a), del comma 1, dell’articolo 2, della legge numero 268 del 1999. Le spese ammissibili riguardano le infrastrutture informatiche per realizzare il commercio elettronico delle imprese agricole.

Quali sono le spese ammesse al credito di imposta del 40% a favore delle imprese agricole?

Più nel dettaglio delle spese ammesse al credito di imposta, per ottenere gli incentivi è necessario fare investimenti per:

  • migliorare le potenzialità delle vendite a distanza verso compratori che si trovino al di fuori del territorio italiano;
  • creare depositi fiscali virtuali all’estero, la cui gestione è a carico di organismi associativi;
  • migliorare gli accordi con gli spedizionieri doganali;
  • infine portare avanti progetti e investimenti che possano incrementare le esportazioni mediante software, tecnologie, sistemi di sicurezza e sviluppo di database.

Credito di imposta alle imprese agricole per il commercio elettronico: come viene calcolato l’incentivo?

Il credito di imposta delle spese ammissibili sostenute dalle imprese agricole per favorire il commercio elettronico  si calcola nella percentuale del 40% per:

  • gli investimenti ammissibili effettuati nel limite di 50 mila euro per le piccole e medie imprese che operano nella produzione primaria dei prodotti agricoli;
  • le spese nel limite di 25 mila euro effettuate dalle grandi imprese che operano nella produzione primaria;
  • gli investimenti effettuati dalle piccole e medie imprese agroalimentari nel limite di spesa di 50 mila euro.

In tutti e tre i casi, la percentuale del 40% e il limite delle spese ammissibili è da ritenersi per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023.

Credito di imposta alle imprese agricole e agroalimentare: la comunicazione all’Agenzia delle entrate

Per usufruire del credito di imposta del 40% sulle spese per favorire il commercio elettronico delle imprese agricole, le imprese devono inviare comunicazione all’Agenzia delle entrate. La comunicazione per le spese sostenute nel 2021 va inviata a partire dal 20 settembre fino al 20 ottobre prossimi. Per le spese effettuate nel 2022, le imprese dovranno inviare comunicazione all’Agenzia delle entrate dal 15 febbraio al 15 marzo.

Imprese agricole, due novità: ristori da 15mila a 100mila euro e domande contributi innovazione dal 23 maggio

Due novità interessano le imprese agricole. La prima è una notizia dell’ultima ora relativa a ristori dell’Unione europea alle imprese del settore che siano state danneggiate dagli aumenti dei prezzi delle materie prime e delle fonti di energia. Le risorse per assicurare i ristori alle imprese sarebbero assicurate da una quota di investimento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). La seconda novità è la presentazione delle domanda di contributi a fondo perduto per gli investimenti innovativi a partire da domani, 23 maggio 2023.

Fondi Feasr per i ristori degli agricoltori: di cosa si tratta?

I ristori degli agricoltori assicurati dai fondi Feasr sono stati proposti dalla Commissione europea nella giornata del 20 maggio scorso per far fronte alle difficoltà delle imprese del settore. Si tratterebbe di pagare un contributo una tantum alle aziende agricole e agroalimentari danneggiate dalla crescita dei prezzi. In particolare, l’aumento dei costi si registra sia sulle fonti di energia che su particolari prodotti utilizzati, come i mangimi e i fertilizzanti. Le risorse per i ristori saranno ricavate dal 5% del totale della dotazione dei fondi Feasr per il biennio 2021 e 2022.

Ristori alle imprese agricole e agroalimentari, per cosa saranno assicurati e da quando le domande?

I ristori dovranno dunque assicurare un sostegno diretto alle imprese agricole e agroalimentare. Secondo le stime della Commissione europea, lo stanziamento per gli aiuti alle piccole e medie imprese agricole si aggira a circa 1,4 miliardi di euro per tutti i Paesi membri dell’Unione europea. Le imprese beneficiarie potrebbero ricevere contributi a fondo perduto nelle seguenti misure:

  • fino a 15 mila euro per le imprese agricole;
  • entro i 100 mila euro per le piccole e medie imprese che svolgono l’attività nella trasformazione, nella commercializzazione e nello sviluppo di prodotti agricoli.

Il Framework della Commissione europea prevede che i pagamenti dei ristori alle imprese agricole arrivino entro il 15 ottobre 2022.

Contributi a fondo perduto per l’innovazione delle imprese agricole, domande da domani

La seconda misura è di immediata attuazione. Riguarda la richiesta dei contributi a fondo perduto per le imprese del settore agricolo al fine di effettuare investimenti innovativi. Ammesse ai finanziamenti sono le micro e le piccole e medie imprese che svolgano attività nella trasformazione e nella commercializzazione dei prodotti agricoli. Sono escluse dai finanziamenti le imprese che vogliano investire in innovazione ma che abbiano ad oggetto in via esclusiva la produzione agricola primaria e non la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli. Si tratta del regime di aiuti e di incentivi previsti dal decreto direttoriale del 13 maggio 2022. In particolare, il ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) ha stanziato 5 milioni di euro a favore del Fondo per gli investimenti innovativi delle aziende dell’agricoltura.

Finanziamenti e contributi a fondo perduto imprese agricole: quali sono le spese ammissibili?

Per gli investimenti innovativi delle imprese agricole è previsto un mix di incentivi. Infatti, si possono ottenere agevolazioni nella formula di contributi a fondo perduto fino alla percentuale del 40% delle spese ammissibili e finanziamenti agevolati. In particolare, il contributo a fondo perduto standard è del 30% calcolato sulle spese ammissibili; il contributo aumenta al 40% per i beni compresi negli allegati A e B della legge numero 232 del 2016. Il limite del contributo per ogni imprese che ne faccia richiesta è fissato a 20 mila euro.

Quali sono le spese ammissibili dei contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese agricole?

Le spese ammissibili riguardano l’acquisto di beni strumentali, sia materiali che immateriali. L’elenco dei beni acquistabili è presente negli allegati A e B della legge numero 232 del 2016. Le imprese potranno presentare istanza di richiesta dei contributi sia per i beni appartenenti all’Allegato A che per quelli dell’Allegato B.

Requisiti per l’ammissibilità delle spese ai fini dei contributi a fondo perduto delle imprese agricole

L’acquisto dei beni compresi nei due allegati deve, in ogni modo, rispettare i requisiti di ammissibilità previsti per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati a favore dell’innovazione delle imprese agricole. In particolare, gli investimenti devono assicurare che:

  • le spese siano inerenti ai processi di trasformazione o di commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura;
  • l’investimento deve essere avviato e concluso entro i dodici mesi successivi alla data di presentazione dell’istanza;
  • gli investimenti devono essere mantenuti per almeno tre anni a decorrere dal giorno di erogazione dei contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto imprese agricole, come presentare domanda?

La domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti per investimenti innovativi in agricoltura si può presentare a decorrere dalle ore 10:00 di domani, 23 maggio. La scadenza è fissata per le ore 17:00 del 23 giugno prossimo. Ogni impresa può inoltrare al Mise una sola istanza di concessione del contributo. Le domande verranno valutate secondo l’ordine cronologico di arrivo. Dopo la presentazione della domanda di concessione, la richiesta di erogazione del contributo dovrà essere presentata dal 30 settembre 2022 al 30 settembre 2023. Anche in questo caso, le domande verranno valute secondo l’ordine cronologico di presentazione. È infine possibile chiedere l’erogazione a titolo di anticipazione dell’incentivo di una quota pari al 50% del contributo concesso.

 

 

Imprese agricole: proroga dei pagamenti contributivi in seguito a esonero

Per le imprese agricole che in seguito all’esonero contributivo previsto per i mesi di novembre e dicembre 2020 e gennaio 2021 hanno ancora dei contributi da versare, l’INPS ha previsto una proroga dei termini inizialmente in scadenza al 27 aprile 2022. Ecco i nuovi termini.

Nuovi termini per i pagamenti dei contributi a carico delle aziende agricole

Il nuovi termini per il pagamento dei contributi agricoli rimanenti in seguito all’esonero contributivo sono stati indicati dall’INPS nel Messaggio 1712 del 20 aprile 2022.

Nella premessa del Messaggio l’INPS sottolinea che con il Messaggio 1480 del 1° aprile 2022 si è provveduto a disporre le attività consequenziali in seguito alla presentazione delle domande per accedere allo sgravio contributivo previsto in favore delle imprese appartenenti alle filiere agricole della pesca e dell’acquacoltura, comprese le aziende produttrici di vino e birra, per i mesi di novembre 2020, dicembre 2020 e gennaio 2021.

Nello stesso Messaggio L’INPS aveva provveduto a indicare il termine del 27 aprile 2022 per il pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali residui.

Perché l’INPS proroga i termini per il pagamento dei residui in seguito a esonero contributivo per le imprese agricole?

L’INPS ha quindi sottolineato che in seguito a tale comunicazione gli intermediari delle aziende agricole hanno manifestato difficoltà a gestire le attività necessarie per predisporre i vari pagamenti. Questo perché la comunicazione degli esiti dell’istruttoria per l’esonero contributivo vi è stata il 28 marzo 2022 e nel frattempo sono intervenute numerose festività tra cui quelle pasquali e quelle connesse alle celebrazioni del 25 aprile per la Liberazione. Di conseguenza i giorni liberi disponibili per poter predisporre e attività necessarie a versare l’importo residuo sono poche.

Le difficoltà sono dovute anche al fatto che per i datori di lavoro gli esoneri contributivi visti ricadono su periodi di imposta diversi, infatti gli esoneri per novembre e dicembre 2020 ricadono nelle competenze del 4° trimestre 2020, mentre l’esonero di gennaio 2021 va a ridurre gli importi del primo trimestre 2021. Lo stesso discorso deve farsi per i contributi che devono versare i lavoratori autonomi, anche in questo caso gli esoneri vanno a ridurre gli importi ricadenti su due periodi di imposta differenti.

Nuovi termini per il pagamento dei residui contributivi in seguito a esonero

Ora l’INPS con il Messaggio 1712 del 20 aprile provvede nuovamente a dilazionare i termini per i pagamenti. Si sottolinea che la data del 27 aprile 2022 prevista nel Messaggio 1480 deve essere considerata non valida e sostituita con il 6 maggio 2022.

L’INPS conferma che il versamento dell’importo residuo deve essere effettuato con la codeline originaria inviata al contribuente per il pagamento di ciascuna rata.

Nel caso in cui il contribuente abbia chiesto il pagamento rateale degli importi dovuti e lo stesso non comprendesse inizialmente gli importi da versare entro il 6 maggio, la domanda dovrà comprendere anche tali importi, ad eccezione del caso in cui sia lo stesso contribuente ad escludere espressamente tale volontà.

Più sconti contributivi in agricoltura, tre sostegni ai pescatori

Sconti contributivi in agricoltura più ampi dopo i chiarimenti dell’Inps sul regime applicabile alle zone particolarmente svantaggiate e montane. E alcune misure a favore dei pescatori penalizzati dalla crisi scaturita dal conflitto in Ucraina. Sono queste le due novità arrivate a sostegno dei datori di lavoro e dei dipendenti del settore primario. In particolare, come chiarito dall’Inps, l’esonero contributivo applicato al 75% per i territori montani e al 68% per le zone svantaggiate, può essere beneficiato anche dai datori di lavoro non inquadrati nel settore agricolo per i dipendenti addetti alle attività classificate come agricole.

Sgravi contributivi 2022, a quali aziende agricole vanno?

Il chiarimento è arrivato dall’Inps con la circolare numero 1666 del 2022. La misura a favore del settore agricolo consiste nella diminuzione dei premi e dei contributi dovuti dai datori di lavoro del settore per i propri dipendenti. Gli sconti contributivi possono essere goduti sia per il personale assunto a tempo determinato che indeterminato. In particolare, per i territori montani particolarmente svantaggiati, l’agevolazione a favore del datore di lavoro consiste nella riduzione al 25% di premi e contributi. Con un abbattimento degli stessi del 75%. Per le zone agricole svantaggiate occorre far riferimento all’Obiettivo 1 del regolamento numero 1260 del 1999 che comprende anche le regioni di Basilicata, Molise e Abruzzo. L’agevolazione a favore dei datori di lavori è fissata al 32% dei premi e dei contributi dovuti, con uno sgravio dunque del 68%.

Quali imprese, anche non agricole, possono beneficiare degli sgravi contributivi?

La circolare Inps ha chiarito che le attività agricole comprese nello sgravio dei contributi, compresa l’assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, le disposizioni per l’assistenza e la previdenza, rientrino anche i datori di lavoro i cui dipendenti assunti, sia a tempo determinato che indeterminato, siano da considerare come agricoli anche nei casi in cui si tratti di:

  • pubbliche amministrazioni per gli interventi di forestazione;
  • aziende associate o singole impegnate in appalti o in concessione per interventi di forestazione;
  • consorzi per l’irrigazione e il miglioramento fondiario, inclusi i consorzi di bonifica e quelli per la manutenzione degli impianti irrigui;
  • aziende, anche in forma associata, che si occupano di proteggere e curare la fauna selvatica e al controllo della caccia;
  • imprese non agricole che sono collegate alla raccolta di prodotti agricoli e alle attività di pulitura, cernita e imballaggio;
  • le aziende che fanno interventi di manutenzione e di sistemazione forestale e agraria.

Aziende pesca, in arrivo nuovi sostegni per i pescatori dovuti alla guerra in Ucraina

Per le aziende del settore della pesca sono in arrivo tre nuovi sostegni per contrastare gli effetti negativi scaturiti dalla guerra in Ucraina. Si tratta di bonus per l’arresto temporaneo delle attività di acquacoltura e della pesca, anche per la mancanza di sicurezza. Infatti, il primo intervento in arrivo è quello che sostiene le imprese del settore per i fermi temporanei delle attività nel caso di rischi per l’aggressione della Russia all’Ucraina; il secondo intervento sostiene le imprese dedite a immagazzinare i prodotti ittici in ammasso, secondo quanto prevede il Regolamento comunitario numero 1379 del 2013; il terzo sostiene le aziende ittiche per il mancato guadagno e per le spese aggiuntive derivanti dalla crisi in Ucraina. Gli aiuti funzioneranno anche come rimborsi per le spese sostenute a partire dal 24 febbraio 2022.

Caro energia, i contributi per le imprese agricole e del turismo

Nel decreto legge “Energia”, oltre ai crediti di imposta per il consumo dei carburanti, dell’energia elettrica e del gas, sono previste anche agevolazioni per le imprese agricole, della pesca e del turismo. Per il settore agricolo, infatti, il decreto legge  numero 21 del 2022 dispone:

  • la rinegoziazione dei finanziamenti ottenuti attraverso la garanzia Ismea gratuita;
  • l’aumento delle risorse del Fondo per lo sviluppo delle aziende agricole;
  • la cessione del credito di imposta per il caro prezzo dei carburanti.

Per le imprese che operano nel turismo e per quelle agrituristiche, il provvedimento dispone il credito di imposta, nella percentuale del 50% di quanto versato per la seconda rata del 2021 dell’Imu. Il credito di imposta può essere ottenuto anche dalle imprese che svolgano attività congressuali e fieristiche, dai aziende che gestiscono parchi e dai complessi termali.

Agricoltura, con il decreto ‘Energia’ arriva la rinegoziazione dei finanziamenti

Con il decreto “Energia” arriva la rinegoziazione dei mutui agricoli grazie alla garanzia Ismea. Il governo ha previsto che si possa rinegoziare e ristrutturare i finanziamenti agricoli, in particolare quelli contratti dalle imprese agricole, da quelle della pesca e dalle aziende dell’acquacoltura. In concreto, il mutuo può essere allungato fino a 25 anni di quanto residui da rimborsare. La misura consente alle imprese del settore di poter contrastare la crisi di liquidità conseguente all’incremento dei costi delle materie prime e dell’energia in atto già dalla metà del 2021. Il legislatore ha pertanto considerato la mancanza di corrispondenza tra l’aumento dei costi sopportate dalle imprese agricole e della pesca e i prezzi di vendita, pressoché stabili, con la conseguenza della riduzione dei margini di guadagno.

Garanzia Ismea per le imprese agricole e della pesca, in cosa consiste?

Il decreto “Energia” prevede anche la possibilità della garanzia Ismea gratuita a favore delle imprese agricole e della pesca. La garanzia opera secondo quanto prevede il decreto legislativo numero 102 del 2004, all’articolo 17. Il sostegno, pertanto, va letto nella direzione del supporto alla patrimonializzazione delle imprese del settore. Il provvedimento, inoltre, rafforza il Fondo centrale di garanzia: ogni singolo beneficiario potrà richiedere la garanzia fino 5 milioni di euro. Ulteriori incrementi per 35 milioni di euro sono stati previsti per il Fondo per lo sviluppo delle imprese agricole, istituito dal comma 128 dell’articolo 128, della legge di Bilancio 2021.

Bonus carburanti per le imprese agricole e della pesca: chi può chiedere il credito di imposta?

Ulteriori interventi a favore delle imprese del settore agricolo e della pesca sono stati previsti per far fronte al caro carburanti. Infatti, le imprese possono richiedere un contributo straordinario corrispondente al 20% dei costi sostenuti per acquistare i carburanti utilizzati effettivamente nel corso dei mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2022. Il credito di imposta può essere ceduto dalle imprese agricole e della pesca beneficiarie ad altri soggetti, tra i quali le banche e gli altri istituti di intermediazione finanziaria.

Imprese agricole, si può utilizzare il digestato come fertilizzante

Le imprese agricole, inoltre, potranno usare il digestato come fertilizzante per i terreni. La norma mira a incrementare l’uso dei sottoprodotti vegetali e degli scarti della lavorazione delle imprese della filiera agricola e alimentare per far fronte alla scarsità di prodotti chimici. L’intervento, inoltre, deve essere inquadrato nell’ottica di favorire l’economia circolare, andando a ridurre i fertilizzanti chimici e limitare i costi di produzione delle imprese del settore.

Credito di imposta imprese turistiche per acconto Imu: di cosa si tratta?

Per le imprese del settore del turismo e ricettive il decreto “Energia” ha previsto un credito di imposta sull’Imu. Infatti, per tutto l’anno in corso viene riconosciuto un credito di imposta del 50% di quanto versato per la seconda rata dell’Imu del 2021. La rata Imu deve essere riferita agli immobili compresi nella categoria catastale D/2. I proprietari devono essere anche i gestori delle attività turistiche.

Turismo, chi può richiedere il credito di imposta del 50% sulla seconda rata Imu 2021?

Per richiedere il credito di imposta sulla seconda rata Imu del 2021 è necessario che le imprese turistiche abbiano patito una diminuzione dei corrispettivi oppure del fatturato nel secondo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019. La diminuzione deve essere di non meno del 50%.

Quali imprese turistiche possono chiedere il credito di imposta del 50% dell’Imu?

Possono richiedere il bonus del 50% di credito di imposta sulla rata Imu le imprese turistiche:

  • che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta;
  • quelle fieristiche, congressuali;
  • i complessi termali e i parchi tematici;
  • i parchi faunistici e acquatici;
  • le aziende di attività agrituristiche.

Il 50% del credito di imposta risulta detassato e si può utilizzare in compensazione mediante modello F24.

Agroalimentare, mix di incentivi con finanziamenti fino al 100%: ecco per quali spese

In arrivo per il settore agroalimentare un mix di incentivi con finanziamenti che possono arrivare a coprire fino al 100% degli investimenti effettuati. Si tratta dei contratti della filiera agricola e alimentare con investimenti rientranti nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Il relativo decreto è quello del ministero delle Politiche agricole del 22 dicembre 2022, pubblicato nella Gazzetta ufficiale numero 61 del 14 marzo scorso. Il mix di contributi a fondo perduto e in conto capitale e di finanziamenti a tassi agevolati permetterà alle imprese operanti nel settore agricolo e nella filiera della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli di effettuare investimenti in ricerca e sviluppo.

Quali imprese agroalimentari sono ammesse ai contributi a fondo perduto e finanziamenti dei contratti di filiera?

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, secondo quanto dispone il decreto, andranno a favore delle imprese delle filiera agroalimentare. Le tipologie di aziende ammesse agli incentivi saranno non solo le singole imprese ma anche:

  • le imprese organizzate in forma consortile;
  • società cooperative e consorzi;
  • le reti di imprese;
  • organizzazioni di produttori agricoli e associazioni di organizzazioni;
  • società che esercitano attività agricole e imprese industriali, commerciali e distributive.

Obiettivi dei contratti di filiera tra imprese e soggetti impegnati a realizzare gli investimenti

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati sono volti dunque a favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo di imprese appartenenti alla filiera agricola e commerciale. L’obiettivo è quello di creare relazioni più efficienti tra i diversi livelli della filiera incrementando le ricadute positive sulle produzioni agricole. Il contratto di filiera, pertanto, dovrà essere sottoscritti tra diverse imprese che partecipano alla filiera. Al contratto potranno partecipare anche altri soggetti beneficiari degli incentivi che si impegneranno in maniera diretta alla realizzazione degli investimenti e dei progetti.

Quali costi potranno essere finanziati fino al 100% da contributi e finanziamenti?

Le spese per realizzare gli investimenti nell’ambito della filiera agroalimentare potranno coprire fino al 100% dei costi mediante contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. In particolare, risultano ammissibili le seguenti spese:

  • costi per il personale. Si tratta di spese realizzate per finanziare le attività dei tecnici, dei ricercatori e del personale ausiliare necessario ad arrivare all’obiettivo del progetto di ricerca e di sviluppo;
  • costi per le attrezzature e per i beni strumentali a realizzare gli obiettivi dei progetti. Se il costo delle attrezzature o dei beni strumentale è previsto per un numero di anni superiore a quello necessario a realizzare l’obiettivo, si considera il costo di ammortamento degli anni corrispondenti alla realizzazione del progetto stesso;
  • allo stesso modo, il progetto può finanziare i costi di ammortamento degli immobili necessari per realizzare gli interventi. In tal caso, si considera il costo di ammortamento corrispondente agli anni di durata del progetto stesso. Ovvero gli anni nei quali l’immobile verrà utilizzato per realizzare gli investimenti in ricerca e sviluppo.

Costi di ricerca e spese generali ammissibili per i progetti di ricerca e sviluppo nella filiera agroalimentare

Ulteriori costi e spese sono ammissibili per ottenere i contributi a fondo perduto e i finanziamenti della filiera agroalimentare. In particolare, sono ammissibili:

  • le spese per la ricerca, per i brevetti e relative licenze acquistati, per le consulenze necessarie in linea con le finalità del progetto di investimento;
  • i costi generali, comprese le spese di fornitura necessari al progetto stesso.

Da quando si potrà presentare domanda per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti della filiera agricola e alimentare?

Per la presentazione della domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati alle imprese della filiera agricola e alimentare è necessario attendere il provvedimento del ministero delle Politiche agricole. Nel decreto verranno indicate tutte le procedure e i termini per la presentazione delle domande e dei progetti di investimento delle imprese interessate ai fondi. Gli interventi devono essere iniziati dopo la presentazione dell’istanza di richiesta dei contributi e dei finanziamenti. Si tratta dunque di inviti a presentare proposte. Sulla base delle pratiche pervenute, il ministero stilerà una graduatoria delle potenziali imprese ammesse agli incentivi.

Si possono cumulare gli incentivi alle imprese agroalimentari con altri aiuti?

I finanziamenti e i contributi a fondo perduto per le imprese operanti nei settori agricoli e alimentari possono essere cumulati con qualunque altro aiuto di Stato. Sono compresi nella cumulabilità degli incentivi anche gli aiuti in regime de minimis. Tuttavia, le imprese dovranno prestare attenzione affinché l’intensità degli aiuti percepiti non superi il 100% di ammissibilità delle spese necessarie per portare alla realizzazione il progetto.

Contributi a fondo perduto e mutui agricoltura, agevolazioni fino al 100% delle spese

Per le imprese agricole e per quelle di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli arrivano i contributi a fondo perduto e i finanziamenti fino al 100% delle spese ammissibili. È stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 61 del 14 marzo 2022 il decreto del ministero delle Politiche Agricole del 22 dicembre 2021 che prevede i nuovi incentivi per i contratti di filiera. Sono previsti contributi in conto capitale e finanziamenti agevolati per le imprese del settore con sostegni in investimenti tra i 4 e i 50 milioni di euro.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati alle imprese agricole: ecco le agevolazioni

In totale, i fondi messi a disposizione per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati alle imprese agricole e a quelle che svolgono attività di trasformazione e di commercializzazione delle materie prime ricavate dai campi ammontano a 1,2 miliardi di euro. I finanziamenti andranno ai settori agricoli e alimentari, agricoli ed energetici, dell’acquacoltura e della pesca.

Contratti di filiera, da dove derivano le risorse messe a disposizione delle imprese agricole?

Le risorse messe a disposizione rientrano negli investimenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Inoltre, ulteriori investimenti per 900 milioni di euro arrivano dal Fondo rotativo per il sostegno alle imprese agli investimenti in ricerca (Fri). Tali risorse sono gestiti dalla Cassa depositi e prestiti per i finanziamenti bancari concessi alle imprese del settore con tassi agevolati.

Imprese agricole, quali contributi a fondo perduto sono previsti per le spese ammissibili?

In merito alle imprese agricole, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati previsti sono ammissibili per:

  • le spese di costruzione, di acquisizione o di miglioramento dei beni immobili;
  • l’acquisto di macchine e attrezzature;
  • per acquistare software e beni immateriali;
  • i costi generali;
  • l’acquisto di animali da riproduzione;
  • la partecipazione ai regimi di qualità e misure promozionali fino al 100%.

Imprese agricole, costruzioni beni immobili e acquisto di macchine, attrezzature e software con i contributi a fondo perduto

In rapporto ai contributi a fondo perduto ottenibili per le spese di costruzione, di acquisizione e di miglioramento dei beni immobili, le imprese agricole possono ottenere le seguenti agevolazioni:

  • il 50% se l’imprese è situata nelle regioni meno sviluppate e in transizione ecologica e digitale, il 40% nelle altre regioni;
  • la maggiorazione del 20% per imprese gestite da giovani o per progetti collettivi e con impatto ambientale.

Per acquistare le macchine e le attrezzature, per i software e i beni immateriali e per i costi generali le imprese agricole hanno la medesima intensità delle agevolazioni dei contributi a fondo perduto delle spese sostenute per la costruzione, l’acquisizione e il miglioramento dei beni immobili.

Acquisto di animali da riproduzione, quali contributi a fondo perduto sono previsti per le imprese agricole?

Tra le spese ammissibili ai finanziamenti a fondo perduto delle imprese agricole figura l’acquisto di animale da riproduzione. L’intensità massima dell’incentivo è del 30%. Si possono ottenere agevolazioni fino al 20% per le imprese gestite da giovani o per progetti collettivi e ad impatto ambientale.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti per le imprese che trasformano e commercializzano i prodotti agricoli: quali sono?

Nell’ambito dei contratti di filiera, sono previsti contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolate per le imprese che trasformano e commercializzano prodotti agricoli. Anche in questo caso, per le spese ammissibili relative alla costruzione, all’acquisizione e al miglioramento dei beni immobili si può ottenere una percentuale massima di contributo pari al:

  • 50% per le imprese situate nelle regioni meno sviluppate e in transizione ecologica e digitale;
  • 40% per imprese situate in altre regioni.

Sono altresì previste coperture per le altre spese, ovvero per l’acquisto di macchine e attrezzature con le medesime percentuali di copertura e per l’acquisto o lo sviluppo e di software o di beni immateriali.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolate alle imprese agricole: caratteristiche delle agevolazioni

I progetti di spesa delle imprese agricole e di quelle di filiera per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli possono avere importi di spesa compresi tra i 4 e i 50 milioni di euro. Per poter richiedere una delle due formule di agevolazione (contributi o mutui agevolati), i progetti di spesa devono coinvolgere imprese del settore appartenenti a differenti stadi della filiera.

Contributi a fondo perduto agricoltura, come si può presentare la domanda di finanziamento?

Per la presentazione dei progetti di spesa e delle domande di contributi e finanziamenti, le imprese agricole devono attendere il decreto ministeriale. Nel provvedimento, di prossima uscita, verranno indicate le tempistiche per presentare la pratica e le modalità che le imprese agricole interessate dovranno seguire per formalizzare la richiesta. Nel decreto verranno indicati, inoltre:

  • i requisiti per poter presentare domanda;
  • le condizioni di ammissibilità dei progetti di spesa;
  • il dettaglio delle spese ammissibili;
  • le modalità di ripartizione delle agevolazioni;
  • i parametri di valutazione dei progetti di spesa;
  • le modalità con le quali verranno concessi i contributi e i finanziamenti.