Superbollo: chi è tenuto al pagamento e quanto si paga?

Chi ha un’auto con una potenza elevata sa che purtroppo è tenuto a pagare il Superbollo, ma di cosa si tratta e chi deve pagarlo?

Cos’è il Superbollo e quando entra in vigore

Dal punto di vista tecnico il Superbollo è un’addizionale erariale, cioè un’addizionale rispetto al Bollo auto tradizionale, mentre questo entra nelle casse della Regione, il Superbollo è di pertinenza delle casse dello Stato. La prima volta è stato introdotto nel 1976 sulle auto Diesel: l’obiettivo era scongiurare l’acquisto di auto più inquinanti. L’impatto fu tale da generare un consistente cambio nel mercato dell’auto, infatti la disciplina prevedeva un superbollo pari a 12.000 lire per ogni cavallo fiscale e l’importo comunque non poteva essere inferiore a 200.000 lire.  Questa addizionale fu però eliminata nel 1997.

La reintroduzione del Superbollo è dovuta al Governo Berlusconi nel 2011 e veniva applicato sulle auto con una potenza superiore a 225 kw (Decreto Legge 98 del 2011). Le auto con tale potenza erano però poche e quindi gli incassi erano esigui rispetto alle aspettative. Nel 2012 il Governo Monti ha provveduto a una revisione del Superbollo (articolo 16 legge 214 del 2011, in applicazione dal 1° gennaio 2012):

  •  ha diminuito la potenza a cui si applica, ora è 185 kw;
  • ha aumentato gli importi, in passato era 10 euro per ogni kw ulteriore rispetto ai 225, ora l’importo è di 20 euro per ogni kw ulteriore;
  • ha introdotto dei correttivi basati sull’età del veicolo.

Nonostante da tempo si parli di una revisione di questa imposta, e spesso si evochi addirittura un’abolizione anche del bollo auto, in realtà per ora i possessori di veicoli con un’elevata potenza del motore e inquinanti devono continuare a sostenere questi costi che, tenendo in considerazione anche il bollo auto, possono portare davvero a cifre esorbitanti.

Come si calcola il Superbollo

Applicando la disciplina già vista è possibile calcolare il Superbollo, per ogni kw superiore a 185, per verificare i kw della propria auto basta prendere il libretto di circolazione, si pagano 20 euro in più. Il Superbollo, o addizionale erariale, va a penalizzare soprattutto le auto sportive, ad esempio sono tenute al pagamento del Superbollo Alfa Romeo Giulia 2.0 Turbo e la Stelvio, molti modelli dei marchi Audi e BMW, la Ferrari, alcuni modelli Jeep, come Jeep Wrangler 2.0 Turbo, Land Rover, Maserati, Mercedes, a sorpresa pagano il Superbollo anche alcuni modelli Mini Cooper, come Mini John Cooper Works GP e Mini Clubman John Cooper Works.

Si è però detto che la riforma del Governo Monti introduce dei correttivi legati agli anni del veicolo, quindi con il trascorrere del tempo si applicano degli sconti, in particolare:

  • dopo 5 anni dall’immatricolazione la quota di superbollo passa a 12 euro kw (60%);
  • dal 10° anno 6 euro kw (30%);
  • dal 15° anno 3 euro kw (15%);
  • dal 20° anno non si paga il Superbollo.

Gli sconti sono applicati dal 1° gennaio successivo rispetto all’anno di immatricolazione. Ad esempio per un veicolo immatricolato a marzo 2009, lo sconto si ha dal bollo successivo al 1° gennaio 2015.

Chi paga il Superbollo?

Questa è un’altra domanda importante, si tratta degli stessi soggetti che sono tenuti al pagamento del bollo, cioè i possessori/utilizzatori: coloro che hanno un’auto in proprietà, ma anche usufruttuari, acquirenti con patto di riservato dominio, soggetti che hanno un contratto di leasing e ora anche coloro che hanno un contratto di noleggio a lungo termine.

Sono invece esentati dal pagamento del Superbollo i veicoli che sono esenti anche dal bollo auto e quindi i veicoli storici, quelli in uso alle forze armate, le auto elettriche per i 5 anni successivi all’immatricolazione. Non si è tenuti al pagamento del Superbollo in caso di furto.

Per i pagamento è possibile avvalersi del canali già disponibili per il pagamento del bollo auto e quindi delegazioni ACI, uffici postali, banche, tabaccherie convenzionate con banca ITB o aderenti a Lottomatica e agenzie pratiche auto.

Sanzioni per ritardi e omesso versamento

Naturalmente il mancato pagamento, o il pagamento in ritardo, espone all’applicazione di sanzioni pecuniarie:

  • se la posizione è sanata entro 14 giorni dalla scadenza con il pagamento del Superbollo, si applica una sanzione dello 0,2% e interessi dell1% per ogni giorno di ritardo;
  • dal 15° giorno la sanzione è del 3% a cui si agigunge l’1% di interessi per ogni giorno di ritardo;
  • dal 31° giorno fino ad un anno la sanzione è pari al 3,75% dell’importo e interessi dell’1% per ogni giorno di ritardo;
  • superato un anno la sanzione è del 30% a cui si aggiunge sempre l’1% di interessi per ogni giorno di ritardo.

Come calcolare l’importo del bollo auto?

Tutti i proprietari di un veicolo registrato al PRA, ma anche usufruttuari e utilizzatori in leasing, sono tenuti al versamento di una tassa regionale annuale: il bollo auto. Il suo pagamento è dovuto anche se la vettura non viene usata per il periodo di riferimento.

In linea generale, sono esentati dal pagamento del bollo auto i soggetti portatori di grave disabilità, le auto storiche e le vetture alimentate a GPL.

Il costo del bollo auto 2021: casi particolari

Anche per l’anno 2021, il bollo auto sarà pagato nella misura del 50% dai possessori di auto storiche e da collezione tra i 20 e i 29 anni d’età a partire dalla data di prima immatricolazione. Fruiranno dell’esenzione del bollo auto gli acquirenti di un’auto ibrida o elettrica, La Lombardia ha previsto per gli automobilisti residenti nella Regione uno sconto del 15% sull’ammontare della tassa, in caso di pagamento tramite domiciliazione bancaria.

Il calcolo del bollo auto in base ai kW

Per conoscere l’importo da pagare relativamente al bollo auto, sono fondamentali i kW del veicolo indicati nella carta di circolazione. In loro assenza, per il calcolo del bollo auto si prendono in considerazione i cavalli della vettura. Un altro fattore importante ai fini del calcolo è la categoria ambientale dell’auto (da Euro 0 a Euro 6).

Ovviamente, poiché viene incentivato l’utilizzo di veicoli sempre meno inquinanti, più è bassa la classe di appartenenza della vettura, più alto sarà l’importo da pagare:

  • Euro 0: 3 euro a Kilowatt sino ad un massimo di 100 kW; oltre tale soglia dovrà essere corrisposto un importo pari a 4,50 euro per ogni kW;
  • Euro 1: minimo 2,90 euro fino a 100 Kilowatt fino ad un massimo di 4,35 euro oltre tale limite;
  • Euro 2: da 2,80 a 4,20 euro a kW;
  • Euro 3: da un minimo di 2,70 euro al kW sino ad un massimo di 4,05 euro;
    Euro 4, 5 e 6: da 2,58 a 3,87 euro al Kilowatt.

Per fare il calcolo del bollo auto con i CV: basta dividere per 1,35962 i cavalli del mezzo.

Calcolo del bollo auto con la targa

Per evitare troppi calcoli, è possibile calcolare l’importo da versare per il bollo auto utilizzando la targa del veicolo. Basta accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate – Schede – Pagamenti – Bollo auto. Dopodiché, si deve cliccare sul link “calcolo del bollo auto in base alla targa” e poi andare su “accedi al servizio”.

A questo punto, nella tabella presente sulla pagina va inserito il tipo di auto, il suo numero di targa e il codice di sicurezza consigliato. Terminato ciò, apparirà l’importo del bollo auto da pagare, comprensivo di eventuali sanzioni e interessi.

L’importo dell’imposta auto ACI

E’ possibile conoscere l’importo del bollo auto da pagare tramite l’accesso al sito ACI. Oltre alla tipologia della vettura, può essere indicato anche il tipo di pagamento (prima immatricolazione, rinnovo, versamento integrativo) e la regione di residenza. I servizi ACI sono disponibili anche tramite l’app IO, per cui sarà possibile calcolare anche il bollo auto.

Dove pagare la tassa di possesso dell’auto

Il pagamento della tassa di possesso di un veicolo può essere effettuato presso i punti di vendita Lottomatica e Sisal, tramite domiciliazione bancaria o Satispay, presso Poste Italiane (online o ufficio postale) oppure sportelli ATM abilitati. E ancora online, tramite Home Banking e dall’applicazione IO, sul portale dell’Agenzia delle Entrate o sul sito ACI (mediante il servizio pagoBollo).

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Quando si paga il bollo auto?

Il bollo auto è una tassa dovuta annualmente alla propria regione di appartenenza, dal possessore di un veicolo registrato al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), a prescindere dal suo utilizzo. Questo, perché non si tratta di una tassa di circolazione bensì di un tassa di possesso, per certi versi, in linea con il canone TV.

Quando si paga il bollo auto?

Non esiste una data fissa per tutti indicata come scadenza di pagamento per il bollo auto, dipende dalla data di immatricolazione della vettura. Se è avvenuta prima degli ultimi 10 giorni del mese, la scadenza è fissata entro la fine dello stesso mese di ogni anno. Diversamente, la tassa deve essere corrisposta entro la fine del mese successivo di ciascun anno.

Gli automobilisti della Regione Lombardia e del Piemonte, invece, sono tenuti al versamento del bollo auto entro il mese successivo a quello di immatricolazione, indipendentemente dal giorno in cui è avvenuta. Ma cosa succede nel caso non venga rispettata la scadenza di pagamento prevista?

Pagamento in ritardo del bollo auto

La mancata osservazione della data di scadenza di pagamento del bollo auto, ha come conseguenza sanzioni e interessi di mora. L’entità degli importi aggiuntivi da pagare è legata al ritardo, più è ampio quest’ultimo e più sanzioni e interessi sono dovuti.

In caso di pagamento del bollo auto con un ritardo compreso tra 15 e 30 giorni rispetto alla scadenza, comporta una sanzione dell’1,5% e l’applicazione dello 0,2% di interessi. Se il versamento viene effettuato in ritardo, in un periodo compreso tra 31 e 90 giorni, la sanzione applicata è pari all’1,67% e sempre con lo 0,25 di interessi.

Il pagamento effettuato oltre 91 giorni dalla scadenza prevista per il bollo auto ma comunque entro un anno, comporta una sanzione del 3,7% e lo 0,2% degli interessi.

L’importo da pagare per la regolarizzazione del bollo auto diventa decisamente più alto, qualora il ritardo superasse l’anno. Infatti, l’automobilista possessore della vettura in questione, è costretto a corrispondere una sanzione pari al 30% del versamento che avrebbe dovuto effettuare originariamente, con l’aggiunta dell’1% di interessi.

Bollo auto: dove controllare lo stato del pagamento

Può capitare, soprattutto a chi effettua molti pagamenti online, di non ricordare con certezza se si è pagato il bollo auto. Controllare lo stato del pagamento tramite l’Agenzia delle Entrate, attualmente è una prerogativa che riguarda solo gli automobilisti della Regione Sardegna e del Friuli Venezia Giulia.

Per tutti gli altri, il controllo si può effettuare sul sito dell’ACI da pc, tablet o smartphone alla voce “Servizi” e poi alla voce “bollo auto”. E’ possibile anche calcolare e pagare il bollo. In ogni caso, è necessario inserire la targa del veicolo, specificando se si tratta di un’auto, una moto o un rimorchio. Il successivo step consiste nell’indicazione della propria regione di appartenenza. A questo punto, provando a pagare il bollo, se la somma è stata già versata, il sito ACI segnala il pagamento già effettuato.

La verifica dello stato dei pagamenti del bollo auto anche per gli anni precedenti, è possibile anche recandosi di persona all’ACI, a un’agenzia di pratiche automobilistiche o ancora presso un punto di vendita autorizzato a ricevere il pagamento del bollo auto. Per chi usa abitualmente i dispositivi mobili, lo stato dei pagamenti si può verificarlo anche tramite delle app: ad esempio, “Veicolo” va bene sia per smartphone Android che iOS.

Prescrizione bollo auto

Per il mancato pagamento del bollo auto, se trascorrono tre anni dal tributo regionale dovuto per il possesso della vettura, cade in prescrizione. Il termine della prescrizione decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo all’anno della tassa, e si conclude il 31 dicembre del terzo anno.

Attenzione, però, se nel frattempo l’automobilista riceve la notifica di richiesta del pagamento, il periodo di prescrizione si intende interrotto e il termine relativo riparte dalla data di notifica.

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Bollo auto non pagato: cosa si rischia e sanzioni

Anche se era nata, inizialmente come una tassa di circolazione, attualmente il bollo auto è una tassa di possesso, il che significa che si deve pagare anche se l’auto non si utilizza mai, infatti per il pagamento e sufficiente avere intestato l’autoveicolo (anche se rotto o non marciante). 

Il bollo auto si paga con cadenza annuale, per pagarlo si ha a disposizione tutto il mese successivo a quello di scadenza. Se, quindi, il bollo scade nel mese di dicembre, si avrà tempo fino al 31 gennaio per provvedere al pagamento senza l’applicazione di sanzioni e interessi.

Che succede se ci dimentichiamo di pagare il bollo?

Se ci dimentichiamo di pagare il bollo auto dopo il termine massimo previsto per il pagamento (l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza) all’importo bisognerà aggiungere anche le sanzioni e gli interessi. In ogni caso, grazie alla possibilità di fruire del ravvedimento operoso, prima si ovvia al pagamento meno interessi e sanzioni si pagano.

Se si effettua il pagamento del bollo auto entro un anno dalla scadenza l’importo sarà aumentato dallo 0,1 al 3,75% ( grazie al Ravvedimento Operoso), interessi e sanzioni saranno minori quanto è più breve il lasso di tempo che separa il pagamento dal termine ultimo per poterlo effettuare. Per chi si ravvede entro 14 giorni dalla scadenza prevista, la sanzione è quasi irrisoria (0,1% dell’importo originario per ogni giorno di ritardo) con interessi pari allo 0,3% per ogni giorno. Con il protrarsi del ritardo, però la sanzione aumenta fino al 3,75% previsto per chi paga entro l’anno (con interessi giornalieri fermi sempre allo 0,3%).

Per chi paga dal 14esimo al 30esimo giorno dopo la scadenza ultima le sanzioni previste sono dell’1,5% e passano all’1,67% per ritardi compresi tra 30 e 90 giorni. A tali sanzioni vanno poi applicati anche gli interessi giornalieri delle somme non pagate pari all’1% ogni semestre.

Oltrepassato l’anno di scadenza, non potendo più fruire del ravvedimento operoso, ci si vedrà applicare una vera e propria multa corrispondente al 30% dell’importo non pagato più un’aggiunta di interessi pari all’1% per ogni semestre trascorso. 

Per chi non provvede spontaneamente al pagamento del bollo auto l’Agenzia delle Entrate provvede all’avvio di una procedura di recupero credito. Inizialmente il contribuente riceverà un avviso bonario che invita al pagamento del bollo auto non pagato entro 30 giorni dalla comunicazione. Se non si procede al pagamento il debito verrà iscritto a ruolo, si tratta di un atto formale che prevede l’invio di una cartella di pagamento che dovrà essere saldata entro 60 giorni dalla ricezione .

Se neanche in presenza della cartella di pagamento si procede al pagamento del bollo auto il debitore sarà obbligato ad eseguirlo tramite la messa in essere di misure esecutive come il pignoramento ed il fermo amministrativo del veicolo stesso.

Il mancato pagamento del bollo auto può portare ad un Fermo Amministrativo e se non si paga per 3 anni consecutivi l’autovettura viene cancellata dagli uffici del Pubblico Registro Automobilistico (PRA) inoltre gli organi preposti al controllo, Polizia e Carabinieri provvederanno al ritiro della carta di circolazione e delle targhe dell’ autovettura.

Anche se l’auto viene radiata dal PRA e privata delle targhe (quindi l’auto non potrà più circolare per le strade pubbliche) si dovrà comunque pagare tutti i bolli mancanti. A queste procedure esecutive, nei casi più estremi, possono seguire la radiazione dei veicolo dal PRA e la rottamazione dello stesso.

Bollo auto: chi lo paga in caso di vendita auto, vecchio o nuovo proprietario?

Il bollo auto e una tassa istituita nel 1953 per volere dell’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Nato inizialmente come tassa di circolazione oggi è inteso come imposta sul possesso di qualsiasi veicolo, Va pagato, quindi, sempre quando si possiede un’automobile, anche se questa non circola. Proprio per questo motivo il bollo auto è considerato come una delle imposte più odiate dagli italiani.

Scadenza bollo auto

Il pagamento del bollo auto, ricordiamo, è a cadenza annuale e ci sono  diverse scadenze per il pagamento. Solitamente l’odiato balzello va pagato entro il 31 gennaio (ed è riferito al bollo auto scaduto a dicembre), ma esistono anche altre date di scadenze: 30 aprile, 31 maggio, 31 luglio, 31 agosto e 30 settembre.

Le principali scadenze del bollo si riferiscono ai mesi di:

  • Aprile, Agosto e Dicembre, per le auto
  • Gennaio e Luglio, per le moto
  • Gennaio, Maggio e Settembre, per i veicoli commerciali adibiti al trasporto merci.

Senza addentrarci in materia di scadenza del bollo, andiamo a vedere, in caso di compravendita di un veicolo usato chi è tenuto al pagamento del bollo.

Bollo auto vendita: vecchio o nuovo proprietario?

Dopo aver ampiamente parlato del Bollo Auto oggi parleremo del pagamento dello stesso in caso di vendita.  Se si deve acquistare un veicolo, e ci riferiamo a quelli usati, è bene controllare la scadenza del bollo auto per capire se a pagarlo dovrà essere il vecchio proprietario, quello che vende, o il nuovo, quello che acquista.

Nel caso si compri un autovettura  usata  da un privato cittadino e non da un autosalone ( visto che gli autosaloni e le concessionarie di veicoli usati hanno la possibilità di bloccare il bollo per tutta la durata che l’auto è nell’autosalone e quindi non circolante ed in ogni caso, quindi, al pagamento è tenuto il nuovo proprietario per le mensilità che lo separano dalla scadenza annuale), per stabilire da chi deve essere pagato il bollo auto, basterà vedere la scadenza dello stesso.

In caso di vendita tra privati cittadini se il passaggio viene effettuato prima della scadenza del bollo (basta anche un giorno prima) il bollo per l’anno che viene spetterà al nuovo proprietario. In caso, invece, che la scadenza del bollo cada prima del passaggio di proprietà per tutto l’anno l’imposta dovrà essere pagata dal vecchio proprietario.

Riassumendo, quindi:

  • paga il bollo il vecchio proprietario se scade prima del passaggio di proprietà
  • paga il bollo il nuovo proprietario se la scadenza e dopo il passaggio di proprietà

Il bollo auto di tutti gli anni precedenti al passaggio di proprietà che non sono stati pagati, spetteranno al vecchio proprietario e per l’ente predisposto al recupero del credito non versato non sarà possibile effettuare il Fermo Amministrativo dell’auto. Di fatto, quindi, quando si acquista un’auto non ci si deve preoccupare di verificare che il vecchio proprietario abbia pagato sempre il bollo perché eventuali cartelle esattoriali per il bollo non pagato arriveranno al vecchio proprietario per le competenze fino al momento del passaggio di proprietà.

Ricordiamo, infine che da alcune Regioni sono previste agevolazioni ed esenzioni per il pagamento del bollo auto per le vetture ibride. L’approfondimento a tal riguardo può essere trovato nell’articolo: Bollo Auto, agevolazione per veicoli Ibridi

Bollo Auto, agevolazione per veicoli Ibridi

Il bollo auto e una tassa creata dallo stato nel 1953. All’inizio era solo una tassa di proprietà, quindi se l’automobile non circolava su strada il proprietario poteva anche non pagarla, ma dal 1983 e diventata una tassa di possesso che si paga a prescindere se si usa o non si usa l’automobile. Di fatto tutti i possessori di un’automobile sono tenuti al pagamento del bollo auto, anche se sono previste agevolazioni ed esenzioni in alcuni casi specifici.

Bollo Auto Agevolazione per le auto Ibride

In questo articolo parleremo delle agevolazioni  previste nel pagamento del bollo auto per i veicoli ibridi, cioè quel tipo di automobili che sono equipaggiate sia con il motore endotermico (benzina/diesel) sia con motore elettrico. 

Per le auto ibride non c’è una vera e propria legge nazionale che stabilisce le agevolazioni in materia di bollo auto ma viene lasciata la decisione ad ogni singola regione, ed alcune addirittura ne sono prive.

Alleghiamo, di seguito, una schema suddiviso per Regione per quel che riguarda le agevolazione valevoli solo per auto ibride comperate nuove

Veneto: dal 2014 per le auto ibride la regione incentiva l’esenzione dei primi 3 anni di bollo auto.

Lombardia: 50% di sconto sul bollo auto per i primi 5 anni se le auto sono state acquistate dopo il 1 gennaio 2019; prevista, invece l’esenzione permanente per auto elettriche e a idrogeno.

Piemonte: Esenzione bollo per 5 anni dall’immatricolazione, l’unica norma da osservare sono i 100kw di potenza massima che deve avere il motore endotermico.

Valle D’Aosta: esenzione bollo per i primi 5 anni di vita dell’automobile ibrida, valido anche per i veicoli ad idrogeno

Trentino Alto Adige: esenzione dal pagamento del bollo auto per i primi 3 anni per i veicoli Ibridi, elettrici, doppia alimentazione Benzina/idrogeno e i veicoli Bifuel benzina/gpl e benzina/metano.

Friuli Venezia Giulia: per le automobili ibride non sono previste agevolazioni, mentre per le elettriche esenzione per i primi 5 anni.

Bolzano: esenzione bollo auto per 3 anni per le vetture Ibride, gpl, idrogeno, metano invece le auto elettriche sono esentate dal pagamento per 5 anni.

Liguria: esenzione bollo auto per 5 anni per autovetture ibride benzina/elettrica, diesel/elettrica e benzina/idrogeno.

Emilia Romagna: il bollo auto si paga normalmente, ma viene riconosciuto un contributo economico di 191 euro per 3 anni per le auto ibride; è necessario richiedere l’agevolazione direttamente tramite il portale della regione Emilia Romagna.  

Toscana: non ci sono agevolazione per il pagamento del bollo delle auto ibride, ma per le elettriche il bollo non si paga per i primi 5 anni dopo di che l’importo totale viene ridotto ad un quarto.

Marche: esenzione bollo per i primi 6 anni dall’immatricolazione dell’auto benzina/elettrica, gasolio/elettrica o benzina/idrogeno ma solo per i veicoli immatricolati per l’anno 2021 

Lazio: esenzione bollo auto per i primi 3 anni dall’immatricolazione per auto ibride benzina/elettrica, benzina/idrogeno; esenzione quinquennale per i veicoli elettrici.

Umbria: ad oggi non ci sono agevolazione per automobili ibride, esenzione di 5 anni per auto elettriche

Molise: esenzione bollo auto ibride per 2 anni e di 5 anni per le auto totalmente elettriche 

Abruzzo: esenzione pagamento bollo auto di 3 anni per chi acquista un automobile fino al 31 dicembre 2021 

Campania: esenzione bollo per 3 anni per veicoli ibridi (Benzina/elletrica, Benzina/idrogeno) esenzione di 5 anni per auto totalmente elettriche.

Puglia: esenzione bollo per i primi 4 anni più 5 anni successivi dopo di che si paga il 75% del valore, per auto elettriche/benzina, diesel/elettrica, metano e gpl.  Mentre si paga il bollo per intero sulle auto bifuel.

Basilicata: esenzione del bollo di 5 anni per macchine bifuel metano o gpl e ad alimentazione esclusiva a gas. Dopo i 5 anni la tassa viene diminuita del 75% e non ci sono agevolazioni per auto ibride.

Calabria: esenzione di 5 anni esclusiva per auto totalmente elettriche.

Sicilia: esenzione bollo auto di 3 anni per le auto ibride

Sardegna: esenzione di 5 anni per le sole automobili elettriche.

 

Bollo auto, tutto quello che c’è da sapere sulla tassa automobilistica

Il bollo auto e una tassa automobilistica obbligatoria per tutte le persone che posseggono un auto, iscritta al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), a prescindere o meno se la si usa. E nata come una tassa di circolazione il 5 febbraio 1953 grazie ad un decreto del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi e del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.

Fino al 31 dicembre del 1997 l’automobilista doveva esporre obbligatoriamente il contrassegno di avvenuto pagamento del bollo (aveva le fattezze del contrassegno assicurativo). Ora questo obbligo non susssite più

Quando si paga il bollo auto?

Il bollo si versa con cadenza annuale, e si può pagare fino all’ ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza. Per gli autoveicoli superiori a 35kw ci sono tre date ben distinte per il pagamento del bollo: Aprile, Agosto, e Dicembre.

Per le auto nuove il primo bollo va pagato entro l’ultimo giorno del mese dell’immatricolazione, eccezione fatta se l’auto e stata immatricolata gli ultimi dieci giorni del mese allora si avrà tempo tutto il mese successivo per poter pagare.

Per approfondire consigliamo la lettura dell’articolo: Bollo auto: chi lo paga in caso di vendita auto, vecchio o nuovo proprietario?

Come calcolare il bollo auto

Per calcolare il Bollo auto basta sapere di quanti kilowatt dispone la propria vettura. Di solito i Kw sono riportati sul libretto di circolazione, ma qualora questo dato non sia presente si può ricavarlo dividendo i cavalli per 1,35962 (mettiamo caso che la nostra auto ha 75 cavalli  faremo 75/1,35962 = 55 kilowatt).

Una volta che abbiamo acquisito i kilowatt del veicolo dobbiamo sapere anche in quale classe ambientale e collocato la nostra auto. Le classi ambientali servono a distinguere le varie fasce di inquinamento che l’automobile produce (i famosi NOx) si suddividono in: Euro 0, 1,2,3,4,5 e 6.

Adesso abbiamo tutto quello che ci serve per calcolare il costo del bollo, di seguito vi riporto le fasce di prezzo in base alla classe d’inquinamento:

  • Euro 0  si pagherà 3€ per ogni kilowatt fino ad un massimo di 100 kw  invece per auto superiori a 100 kw il costo è di 4,50€ per ogni Kw
  • Euro 1: da un minimo di  2,90 € per ogni kw  ad un massimo di 4,35€ per veicoli superiori a 100kw
  • Euro 2: da 2,80€  ad un massimo di 4,20 per auto superiori a 100 kw
  • Euro 3: da 2,70€ a 4,05€ per auto superiori a 100 kw
  • Euro 4, 5 e 6: da 2,58€  a 3,87€ per auto superiori a 100 kw.

Tuttavia esiste un metodo ancora più semplice per calcolare il costo del bollo auto, e si può fare direttamente dal sito dell’agenzia dell’entrate oppure sul sito dell’ ACI, inserendo  semplicemente la targa della vostra auto.

Per chi acquista un auto usata il pagamento del bollo spetta al nuovo proprietario solo se il passaggio di proprietà viene fatto prima del termine di scadenza del bollo (esempio: il Signor Rossi acquista un auto usata, il bollo scade il 31 maggio se il passaggio viene fatto 26 maggio il nuovo bollo dovrà pagarlo il Sig. Rossi). Tutti i bolli pregressi che risultassero non pagati, sono a carico del vecchio proprietario.

Dove si può pagare il bollo auto?

Prima la tassa di Possesso/bollo auto si poteva pagare soltanto presso una delegazione ACI, oggi con l’avvento dei pagamenti elettronici è possibile pagare il bollo in: Posta, agenzie di pratiche auto, tabaccherie, ricevitorie Lottomatica presso gli sportelli bancomat abilitati, ACI e online tramite il sito dell’ACI , l’on-banking e il servizio per smartphone IO.it

Per poterlo pagare bisogna portare il libretto della auto oppure un bollo vecchio.

Cosa succede se non si paga il bollo auto?

Dopo i termini massimi di scadenza del bollo auto abbiamo ancora un mese di tempo per non incorrere in sanzioni. Se si paga il bollo con ritardo massimo di un anno dalla data di scadenza si ha un aumento che va dallo 0,1 al 3,75% in base al tempo che è passato (Ravvedimento Operoso), passato un anno invece si ha una vera e propria sanzione quantificata in 30% più un interesse del 0,5% per ogni sei mesi di ritardo inoltre il veicolo può essere sottoposto a Fermo Amministrativo.

Se non si paga il bollo per tre anni consecutivi vi è la cancellazione del veicolo dagli archivi del PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e gli organi di Polizia ritireranno targhe e carta di circolazione.

Bollo auto ridotto come funziona?

Fino a tutto il 2014 le auto ventennali avevano un’agevolazione per quanto riguardava il costo del bollo, poi con la legge di Stabilità del 2015 legge 190/2014 il legislatore ha difatti eliminato questo beneficio,  poi reintrodotto con la legge di bilancio del 2009.

L’autovettura, al compimento del ventesimo anno di età, può usufruire di uno sconto del 50%  purché  sia in possesso di un certificato di rilevanza storica rilasciato dall’ASI.

Per le automobili che compiono 30 anni il bollo viene automaticamente abolito solamente se non la si usa, si dovrà invece versare un importo che si aggira intorno ai 30 euro ( può cambiare da regione a regione) se si vuole usare l’auto su strade pubbliche.

Sono previste delle agevolazioni nel pagamento del bollo auto per le auto ibride, quelle elettriche e quelle a GPL e metano.

Abolizione bollo auto, chi ci perde e chi ci guadagna

La possibilità ventilata nei giorni scorsi di abolire il bollo auto aveva suscitato più perplessità che entusiasmo, per il fatto che sarebbe stato chiaro da subito che il mancato gettito derivante da questa abolizione sarebbe stato compensato con un aumento delle accise sui carburanti.

A fare i conti di questo aumento ci ha pensato, come al solito, la Cgia, che ha anche rilevato quali sarebbero gli automobilisti e le categorie professionali più penalizzate da questa impennata delle accise (almeno 0,16 euro al litro) a compensazione del taglio del bollo auto.

Sarebbe penalizzato chi, indipendentemente dalla cilindrata della propria auto, percorre più di 20mila chilometri all’anno; sarebbe avvantaggiato chi possiede una vettura di grossa cilindrata e percorre in media pochi chilometri.

In sostanza, secondo la Cgia, rischiano di essere penalizzati coloro i quali utilizzano l’auto per ragioni professionali: a taxisti, autonoleggiatori, agenti di commercio, piccoli trasportatori e agli artigiani che ogni giorno si spostano con i propri mezzi aziendali per eseguire interventi dalla clientela propria clientela, l’abolizione del bollo auto porterebbe più svantaggi che vantaggi.

Ecco perché gli artigiani mestrini auspicano che, con l’eventuale abolizione del bollo auto, vengano introdotti dei correttivi che tengano conto della specificità di molte imprese artigiane.

Per effettuare le proprie stime, la Cgia ha calcolato il prezzo alla pompa che un automobilista sarebbe costretto a sostenere a seconda dei consumi e del numero di chilometri percorsi con la propria auto, così come riportato dalle statistiche di settore, considerando che all’aumento dell’accisa seguirebbe un aumento del gettito Iva. Come costo annuo del bollo auto, la Cgia ha preso a campione gli importi applicati più frequentemente dalle varie regioni per le rispettive classi di cilindrata.

In sostanza, secondo i calcoli della Cgia, se il proprietario di un’auto a gasolio di 1.900 cc che attualmente paga 227 euro all’anno di bollo auto percorresse oltre 20mila km, perderebbe il beneficio dell’abolizione. Allo stesso modo per un’auto a benzina di 1.600 cc che ora paga 199 euro di bollo auto.

Per un’auto a benzina di piccola cilindrata (1240 cc), il risparmio si esaurirebbe con il raggiungimento dei 15mila chilometri all’anno, perché il costo del bollo auto è in media inferiore agli esempi analizzati in precedenza.

Occhio alla scadenza del superbollo

Nonostante i buoni propositi del governo in materia di pressione fiscale, la tassazione sulle auto risulta ancora una di quelle più soffocanti, come dimostra, tra gli altri, il caso del superbollo che va in scadenza nei prossimi giorni.

Entro l’1 febbraio prossimo deve essere infatti pagato il superbollo (o addizionale erariale alla tassa automobilistica) da parte dei soggetti possessori, a vario titolo, di vetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di cose e persone che hanno potenza superiore a 185 Kw, il cui bollo con bollo è scaduto a dicembre 2015.

Ricordiamo che l’importo va calcolato moltiplicando per 20 euro ciascun kW eccedente il limite di 185 kW di potenza del veicolo per il quale deve essere pagata l’addizionale erariale.

Spesso questa tassa è pagata da parte di possessori di auto anche piuttosto datate. Ecco perché, nei piani del fisco, è una riduzione graduale dell’importo del superbollo a seconda della data di costruzione del veicolo. Al decorrere dei 20 anni dalla data di costruzione, è previsto un azzeramento del superbollo.

Noi siamo l’ auto che guidiamo (o, almeno, vorremmo esserlo)

Per qualcuno l’ auto, di proprietà o aziendale, è solo un mezzo di trasporto come un altro, mentre per molti era e rimane principalmente uno status symbol. Un modo di vivere l’ auto che in Italia, a differenza di quanto accade in altri Paesi europei, è ancora una filosofia di vita.

La conferma di questo arriva dall’edizione 2015 della ricerca commissionata da AutoScout24 dal titolo The cars we want tomorrow, le auto che vogliamo domani. Ebbene, stando ai risultati della ricerca, il 46,5% degli italiani è convinto che le auto, anche fra 25 anni, non saranno un semplice mezzo di trasporto ma saranno lo strumento per trasmettere agli altri “chi siamo”, “cosa amiamo” e che “ruolo rivestiamo” nella società.

La ricerca di AutoScout24, realizzata dall’istituto Gfk, ha coinvolto un campione di 8.811 persone fra i 18 e i 65 anni in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Spagna. Alla domanda “Tra 25 anni l’ auto cosa potrà offrirmi?”, quasi la metà del campione italiano, composto da 1.452 soggetti, ha risposto: “La possibilità di riflettere il mio stato sociale/la mia immagine”.

Si tratta della percentuale più alta rilevata in Europa. Dietro di noi, staccatissimi, gli spagnoli, che si fermano al 37,2%. Poi si scende sotto la media europea rilevata, che è del 33,4%. In Francia non si va oltre il 31,6%, in Germania il 24%. Per la maggior parte degli abitanti dei Paesi del Nord Europa, cioè, l’ auto rappresenta un semplice mezzo di trasporto.

Lo studio, inoltre, ha messo in evidenza una stretta correlazione fra età e percentuale di risposte: il 43,3% dei giovani fra i 18 e i 29 anni pensa che anche in futuro l’ auto sarà un mezzo di espressione della propria personalità. Questo dato si riduce drasticamente dopo i 60-65 anni, arrivando al 22%. Con l’età, quindi, prevale un giudizio meno legato all’esteriorità e più alla sostanza.

È interessante notare, inoltre, la stretta correlazione rilevata fra coloro che ritengono la macchina uno status symbol e chi riserva grande importanza al piacere di guida (89,3%), valore che, invece, scende al 69,5% tra chi è disinteressato ad esprimere la propria immagine sociale.