Fondo perduto per le Pmi, 6 bandi aperti per gli aiuti alle imprese della Lombardia

In arrivo, già dai prossimi giorni, un pacchetto di misure di finanziamenti e di fondo perduto per le imprese e i liberi professionisti della Regione Lombardia. Le nuove iniziative della Regione a favore degli imprenditori lombardi vale 460 milioni di euro. Già nei prossimi giorni è possibile presentare domanda, ma per il contributo a fondo perduto per tutti i settori economici la scadenza è quella del 29 ottobre 2021.

Finanziamenti alle imprese, Attilio Fontana: ‘Lombardia locomotiva del Paese’

A presentare il nuovo pacchetto di finanziamenti e di fondo perduto alle imprese è stato il presidente della Regione Attilio Fontana e Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo economico. Le misure andranno nella direzione della ripresa economica della regione dopo la fase più dura della pandemia. “Ci sono tutte le condizioni affinché le capacità, il dinamismo e la creatività del popolo lombardo continueranno a fare della Lombardia la versa locomotiva del Paese, tra le più importanti dell’intera Europa”, ha detto il presidente regionale.

Finanziamenti alle Pmi, quali sono le imprese interessate?

In tutto, sono sei le misure a sostegno delle imprese che la Regione Lombardia ha messo in campo per la ripresa economica. Ci sono fondi anche per le nuove attività, per i liberi professionisti, le imprese artigiane, quelle che investono nel digitale e nel green. Non mancano fondi perduti per particolari settori economici, particolarmente danneggiati dell’emergenza sanitaria, come la ristorazione, i matrimoni, l’abbigliamento e le calzature.

Bando Investimenti per la ripresa, dal 25 ottobre riapertura bando del contributo a fondo perduto

Entrando nello specifico delle misure, la prima riguarda il piano “Investimenti per la ripresa“.  Lunedì 25 ottobre verrà riaperto alle ore 12:00 lo sportello “Linea A”, quello riguardante gli artigiani e, unicamente per le Aree Interne, anche le imprese che offrono servizi di ristorazione e di alloggio. La dotazione complessiva è di 15,5 milioni di euro. Si tratta di un contributo a fondo perduto per il 50% delle spese ammissibili, ovvero quelle sostenute nell’ambito della transizione digitale, della transizione green e della sicurezza sul lavoro (anche in ambito di emergenza sanitaria). Il massimo di contributo è pari a 40 mila euro e sono ammissibili spese per un importo minimo di 15 mila euro. Il bando è reperibile nella sezione “Bandi” del sito della Regione Lombardia.

Bando in scadenza per le micro, piccole e medie imprese di tutti i settori

È in scadenza il bando Si 4.0 2021 destinato a soluzioni, prodotti e servizi innovativi di Impresa 4.0. Si tratta di un fondo a favore delle micro, piccole e medie imprese per 1,8 milioni di euro totali. Il contributo a fondo perduto previsto è al massimo del 50% delle spese ammissibili. Le domande possono essere presentate fino alle ore 12:00 del 29 ottobre 2021. 

Sostegno al credito con fondo perduto: il bando per le imprese ‘Credito Adesso Evolution’

Il bando con maggiori risorse per le imprese è quello relativo al “Credito Adesso Evolution“. In tutto la dote finanziaria del fondo ammonta a 324 milioni di euro e coinvolge anche i liberi professionisti e gli studi associati, oltre alle micro, piccole e medie imprese e alle imprese fino a 3.000 dipendenti. Si tratta di un contributo regionale volto ad abbattere i tassi di interesse con un contributo a fondo perduto dell’importo massimo di 70 mila euro e pertanto di accesso al credito e alla liquidità in tempi brevi. La domanda può essere presentata fino all’esaurimento della dotazione finanziaria.

Fondo Arest per il sostegno alle nuove attività economiche e a quelle già esistenti

Altri 75 milioni di euro sono riservati dall’Accordo di rilancio economico, sociale e territoriale (Fondo Arest). Le risorse vanno ai comuni, alle comunità mondane e alle province per un cofinanziamento del 50% dell’investimento ammissibile da parte delle imprese. Si tratta, in questo caso, di programmi di rilancio che includono la realizzazione di opere infrastrutturali e di servizi che permettano un più agevole insediamento delle nuove attività economico. Ma il fondo prevede anche il sostegno delle attività già presenti sul territorio. Il tetto per ciascuna impresa è di 2 milioni di euro e il valore minimo della proposta è fissato a 500 mila euro. La domanda può essere presentata dalle ore 12:00 di lunedì 25 ottobre 2021.

Fondo ‘Confidiamo nella ripresa’, fondo perduto del 10%

Alle piccole e medie impresse più colpite dall’emergenza sanitaria ed economica è riservato anche il fondo “Confidiamo nella ripresa“. In tutto 60 milioni di euro soprattutto per le attività di commercio al dettaglio di calzature e abbigliamento, di ristorazione, di attività sportive, di eventi privati e matrimoni. Gli aiuti andranno anche ai locali da ballo e alle discoteche. Si tratta di un finanziamento a medio termine con risorse dei Confidi sostenute dalla garanzia regionale fino al 100% del finanziamento. Il limite massimo del finanziamento è di 20 mila euro ed è previsto un fondo perduto del 10% sul valore di quanto ricevuto. Il bando è in approvazione e l’avviso sarà pubblicato dalla Regione Lombardia presumibilmente entro il 15 novembre.

Con il fondo ‘Nuova impresa’ aiuti da Regione e Camere di commercio alle Mpmi e autoimprenditorialità

Per le micro, piccole e medie imprese del commercio, del terziario, del manifatturiero e per gli artigiani è previsto anche il Fondo “Nuova impresa” con una dote di 4 milioni di euro. Sono previsti finanziamenti anche per l’autoimprenditorialità come occasione per ricollocarsi nel mondo del lavoro. Il fondo, promosso dalla Regione insieme alle Camere di commercio, prevede l’erogazione, in un’unica rata, di un contributo a fondo perduto sulle spese ammissibile. Il contributo può arrivare fino al 50% nel limite dei 10 mila euro. Le domande potranno essere presentate a partire dal 1° dicembre 2021 dalle ore 14:30.

Contributi Simest a Pmi, aperta la piattaforma per pre-caricare la domanda

Dalle 9 di oggi, 21 ottobre 2021, è possibile pre-caricare le domande per i contributi di Simest destinati alle piccole e medie imprese. Si tratta di fondi che le Pmi potranno chiedere per una disponibilità di fondi fino a 1,2 miliardi di euro. Le risorse provengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) nell’ambito dello strumento messo a disposizione Next Generation Eu.

Quali tipologie di contributi sono messe a disposizione delle PMI da Simest?

Sono previste tre tipologie di contributi. Il primo riguarda la transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese a vocazione internazionale; il secondo lo sviluppo del commercio elettronico (e-commerce); il terzo, infine, la partecipazione delle imprese a mostre e a fiere, anche in Italia, e a missioni di sistema.

Quali sono le condizioni previste per le Pmi per i finanziamenti Simest?

I contributi Simest sono messi a disposizione delle piccole e medie imprese per supportarle nei processi di transizione digitale ed ecologica e per l’internazionalizzazione delle stesse. Tra le misure, è possibile richiedere un finanziamento a tasso agevolato con una quota a fondo perduto fino al 25%. Inoltre, per le Pmi che hanno sede operativa nelle regioni del Sud Italia da almeno sei mesi, è possibile fare richiesta di una quota di cofinanziamento a fondo perduto più alta, fino al 40%. Per le imprese del Sud Italia, inoltre, c’è la possibilità di richiedere il 40% di fondo perduto dal Fondo 394, nei limiti della dotazione del fondo stesso di 480 milioni di euro.

Dove si trova il link per accedere alla piattaforma Simest?

Per pre-caricare la domanda dei finanziamenti Simest le imprese interessate dovranno collegasi al portale della società del Gruppo Cassa depositi e Presiti. Nella home page è presente il link da seguire per accedere all’area personale dell’impresa stessa. È importante sottolineare che l’ordine di pre-inserimento della domanda non costituisce una priorità di accesso ai contributi messi a disposizione da Simest.

Accesso alla piattaforma Simest per caricare la domanda dei finanziamenti

Per l’accesso, l’impresa deve utilizzare le credenziali già in suo possesso. Se invece si tratta del primo accesso, è necessario procedere prima con la  registrazione al portale Simest.  L’accesso al portale è, tuttavia, gestito attraverso un sistema di coda. Nel momento in cui l’azienda fa l’accesso al portale, infatti, si avranno 30 minuti per completare l’operazione. Questo meccanismo è stato implementato per gestire il numero delle domande che si preannuncia elevato. Pertanto, i 30 minuti necessari per il pre-caricamento della domanda sono stati fissati per dar modo a un certo numero di imprese di poter collegare in contemporanea.

A cosa serve pre-caricare la domanda dei finanziamenti Simest?

Pre-caricare la domanda dei finanziamenti messi a disposizione da Simest è una possibilità offerta alle piccole e medie imprese interessate ai contributi. La presentazione della domanda vera e propria sarà possibile a partire da giovedì 28 ottobre prossimo, dalle ore 9:30. Il pre-caricamento delle domande è possibile inoltrarlo dalle 9 alle 19, dal lunedì al sabato. Se vi sono imprese in coda alla chiusura delle 19, le stesse avranno la possibilità di completare l’invio il giorno successivo, a partire dalle ore 9, mantenendo la posizione acquisita nella coda del giorno precedente.

Cosa prevede la domanda del finanziamento Simest?

Accedendo alla piattaforma per pre-caricare la domanda dei finanziamenti Simest, le piccole e medie imprese dovranno fornire indicazioni nel dettaglio dei dipendenti aziendali. La suddivisione prevede l’indicazione per fasce di età e per sesso.

Finanziamenti Simest, presentazione della domanda dal 28 ottobre 2021

La domanda vera e propria di accesso ai finanziamenti Simest potrà essere inoltrata, sempre dalla piattaforma messa a disposizione sul portale dell’azienda, a partire da giovedì 28 ottobre 2021. I giorni in cui si può presentare domanda vanno dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19. La chiusura delle domande di finanziamento è prevista per il 3 dicembre, alle ore 18:00. Può esserci la chiusura anticipata delle domande nel caso in cui nel frattempo i fondi siano andati a esaurimento.

Contributi a fondo perduto nel turismo, in arrivo pacchetto di misure per 1,7 miliardi

Contributi a fondo perduto, superbonus, fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. È in arrivo un pacchetto di misure per gli operatori del turismo per 1,7 miliardi di euro dal Pnrr. Le misure dovrebbero entrare in vigore già prima del 31 dicembre 2021. Per fare in fretta, nei prossimi giorni il governo dovrebbe varare il decreto Pnrr destinato agli operatori di alberghi, stabilimenti balneari, imprese femminili e aziende gestite da giovani. L’obiettivo è la riqualificazione di circa 3500 strutture nei prossimi quattro anni.

Dai contributi a fondo perduto al credito di imposta, quali sono le misure attese per il turismo

Nel pacchetto di misure attese per il turismo dovrebbero rientrare:

  • il superbonus fino all’80% per la riqualificazione di alberghi, strutture ricettive e stabilimenti balneari;
  • un fondo di garanzia delle piccole e medie imprese, comprese misure per l’imprenditoria femminile e per i giovani fino a 35 anni;
  • un fondo di rotazione a garanzia degli investimenti nel settore;
  • contributi alle attività del Sud Italia;
  • una tax credit consistente nel credito di imposta per agenzie di viaggi e tour operator.

Misure per il turismo: il superbonus 80%

Una delle misure più attese è il superbonus 80% per le imprese del settore. Dovrebbero rientrare tra i beneficiari gli alberghi, le terme e gli stabilimenti balneari, gli agriturismi, i porti turistici, i congressi e le fiere, i parchi a tema. Il superbonus 80% dovrebbe essere applicato al rinnovamento delle strutture dal punto di vista dell’efficienza energetica e della riqualificazione per le barriere architettoniche e lavori antisismici.

Chi può accedere al superbonus 80% turismo?

I lavori ammessi al superbonus 80% dovranno essere effettuati e conclusi entro la fine del 2024. Tuttavia, il superbonus potrebbe finanziare anche interventi già svolti e terminati prima dell’entrata in vigore del decreto Pnrr, purché l’inizio dei lavori sia avvenuto a partire da febbraio 2020.

Come si può utilizzare il superbonus 80% con il credito di imposta?

Il superbonus 80% per i lavori effettuati su strutture turistiche potrà essere usato come credito di imposta destinato a coprire contributi e tasse. Il limite temporale di utilizzo dovrebbe essere l’anno di imposta 2025. Il credito di imposta potrà essere anche ceduto a soggetti terzi.

Fondo perduto per le imprese turistiche

I contributi a fondo perduto per le imprese del turismo dovrebbe arrivare a un importo limite di 40 mila euro. A questi dovrebbero aggiungersi ulteriori 30 mila euro se le spese per la digitalizzazione e per l’innovazione tecnologica dovessero ammontare ad almeno il 15% dell’intero intervento previsto per la struttura. Ulteriori incrementi sono previsti per le imprese gestite da giovani under 35 o da donne (20 mila euro aggiuntivi di fondo perduto). Per le imprese operati nelle regioni del Sud Italia l’incremento si attesterebbe a 10 mila euro. L’importo massimo spettante per ciascuna impresa è pari a 100 mila euro. Il contributo verrà erogato solo al completamento degli interventi, con un anticipo massimo del 30% di quanto previsto.

Turismo, atteso il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese

Il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese del turismo dovrebbe supportare oltre 24 mila investimenti. Il totale delle garanzie dovrebbe attestarsi intorno ai 2,7 miliardi di euro con un accantonamento presunto di 358 milioni di euro. Le categorie riservate sono, anche per questo strumento, le imprese operanti nel Sud Italia e quelle gestite da donne o da giovani.

Fondo di rotazione: garanzia del 35% delle spese ammissibili per digitalizzazione e riqualificazione

Un ulteriore strumento di garanzia per gli investimenti fatti nel settore del turismo sarà il fondo di rotazione. È prevista la garanzia delle spese ammissibili del 35%. Per il fondo verranno stanziati 40 milioni di euro nel prossimo anno e 50 milioni negli anni susseguenti. Gli interventi ammessi sono soprattutto quelli di digitalizzazione e di riqualificazione energetica.

Aiuti al turismo, la tax credit ai tour operator

Per i tour operator e le agenzie di viaggi è prevista la tax credit. Si tratta di un credito di imposta a copertura delle spese per la digitalizzazione dei servizi. Si può arrivare al 50% del credito di imposta sulle spese sostenute e ammissibili, fino al tetto massimo di 25 mila euro. Tra i lavori ammessi al credito di imposta risultano l’acquisto di siti web e la gestione delle prenotazioni di pernottamenti attraverso la digitalizzazione dei servizi stessi. Il fondo godrà di uno stanziamento di 98 milioni di euro da assegnare agli anni dal 2022 al 2025.

Nuovo fondo perduto a chi esercita attività d’impresa, arte o professione: scadenza 13 dicembre

Si può presentare, a partire dal 14 ottobre e fino al 13 dicembre 2021, la domanda per accedere ai contributi a fondo perduto (Cfp). Il contributo è indirizzato a chi esercita attività di impresa, arte o professione e a chi sia titolare di reddito agrario. I contributi sono dovuti per le perdite subite a causa dell’emergenza economica e sanitaria derivante dalla Covid. Ammessi alla presentazione delle istanze sono gli imprenditori e le partite Iva che abbiano conseguito nel 2019 compensi o ricavi dai 10 ai 15 milioni di euro. Il contributo a fondo perduto è previsto dal comma 30 bis dell’articolo 1 del decreto 73 del 2021, “Sostegni bis”.

Chi può presentare domanda per i contributi a fondo perduto entro il 13 dicembre 2021?

Sulle modalità di presentazione della domanda per i contributi a fondo perduto di imprenditori, autonomi e titolari di reddito agrario è intervenuta l’Agenzia delle entrate con la circolare numero 268440 del 2021. Dalla lettura del provvedimento se ne deriva che la presentazione delle istanze segue modalità molto simili alle domande presentate nei mesi scorsi per i contributi a fondo perduto a favore di contribuenti con ricavi o compensi entro i 10 milioni di euro.

Chi non può presentare domanda per il fondo perduto?

Esclusi dalla domanda del contributo a fondo perduto sono gli stessi soggetti che abbiano cessato l’attività alla data del 23 marzo 2021 o al 26 maggio 2021. La prima data vale per la richiesta dei contributi a fondo perduto del decreto Sostegni. La seconda scadenza è inerente alla sezione di richiesta del contributi Sostegni bis alternativo (e automatico).

Come si compila la domanda per il contributo a fondo perduto?

Le specifiche per la domanda dei contributi a fondo perduto sono contenute nella circolare dell’Agenzia delle entrate. La particolarità dell’istanza è che offre al richiedente la possibilità di modulare la richiesta scegliendo tra il beneficio previsto dal primo decreto Sostegni e quello previsto dal decreto Sostegni bis. Nel dettaglio, nel primo caso dovranno essere prese in considerazione le risultanze del 2019 rispetto al 2020. Nel secondo caso, invece, dovranno considerarsi le attività “stagionali” del decreto Sostegni bis sul periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020.

Richiesta fondo perduto per l’ammontare medio mensile fatturato 2020 rispetto al 2019

Pertanto, il richiedente può procedere compilando solo la prima sezione dei requisiti richiesti nella domanda chiedendo solo il contributo previsto dal primo decreto Sostegni. Questa modalità può essere richiesta se l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi risulta inferiore di non meno del 30% dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2019. All’importo risultante dalla differenza deve essere applicata la percentuale del 20%, considerando comunque l’importo minimo di 1000 euro per le persone fisiche e di 2000 euro per tutti gli altri soggetti ammessi al beneficio. Con questa modalità potrebbero spettare, a determinate condizioni, anche i contributi a fondo perduto previsti dai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 1 del decreto legge numero 73 del 2021 (Sostegni bis).

Domanda di fondo perduto con il metodo del decreto Sostegni bis ‘alternativo’

L’altra modalità di richiesta dei contributi a fondo perduto prevede la compilazione solo della seconda sezione dei requisiti. In questo caso si fa richiesta solo del contributo del decreto Sostegni bis “alternativo”. È necessario far riferimento ai commi da 5 a 13 del decreto legge numero 73 del 2021. Accertata la perdita del 30% dell’ammontare medio mensile del fatturato del 2020 rispetto al 2019, l’importo del fondo perduto si ottiene applicando il 30% sulla differenza tra l’ammontare medio mensile dei corrispettivi e del fatturato relativi al periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e lo stesso ammontare medio mensile del periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020.

Ulteriori dettagli della domanda di contributi a fondo perduto

All’interno della domanda sono da considerare anche le dichiarazioni che attestano:

  1. che non si sono superati i limiti degli aiuti di Stato;
  2. il voler ricevere i contributi direttamente sull’Iban del contribuente;
  3. oppure di volersi avvalere del credito di imposta da portare in compensazione attraverso il modello F24.

Domanda fondo perduto 2021, cosa avviene se si sbaglia la domanda?

La domanda deve essere presentata in via telematica anche avvalendosi di un intermediario abilitato. Cosa avviene se si dovesse inoltrare una domanda errata? Si può procedere, entro la scadenza del 13 dicembre 2021, con l’invio di una seconda istanza. La domanda più recente va a sostituire le istanze presentate precedentemente. Tale regola vige solo nel caso in cui non sia stato già effettuato il pagamento del contributo a fondo perduto. Oppure nel caso in cui non sia stato già comunicato l’importo da portare a credito d’imposta.

Contributi a fondo perduto al Turismo: come fare domanda dal 15 ottobre 2021

Ancora aiuti per il settore turistico da parte del Governo Draghi. Sono stati pubblicati i bandi per le imprese del Turismo che permettono loro di chiedere i contributi a fondo perduto in via telematica, per i mancati incassi dovuti all’emergenza Covid-19. Le domande possono essere inviate da venerdì 15 ottobre 2021, è stata l’Unione Europea ad autorizzare l’apposito fondo istituito dal decreto Rilancio. Ecco chi sono i beneficiari:

  • agenzie di animazione per feste e villaggi turistici;
  • attività turistico-ricettive con fatturato 2019 superiore a dieci milioni di euro;
  • enti turistici che gestiscono siti speleologici e grotte;
  • agenzie di viaggio e tour operator che non hanno già presentato richiesta di contributo.

La presentazione della domanda

Semaforo verde alle richieste che devono essere compilate e trasmesse online direttamente dall’interessato o da una persona delegata, dalle ore 12:00 del 15 ottobre alle ore 17:00 del 29 ottobre 2021, mediante lo sportello telematico disponibile sul sito del Ministero del Turismo accedendo tramite utilizzo dello SPID o Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Non si tratta di un click day.

A compilazione conclusa si deve scaricare la distinta da firmare in modalità digitale e poi caricare e trasmettere mediante lo sportello telematico che corrisponde all’indirizzo https://sportelloincentivi.ministeroturismo.gov.it. Inoltre, è disponibile un canale per ricevere assistenza telefonica o via email.

Come determinare l’importo del contributo

Per calcolare l’ammontare del contributo a fondo perduto, i tour operator, i villaggi turistici e le agenzie di viaggio devono inserire nella domanda l’importo del fatturato relativo ai periodi compresi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019, tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2019, tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 e tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2021 ed i ricavi ottenuti nel 2019 e 2020.

Le strutture ricettive, invece, devono inserire l’importo medio mensile di fatturato del 2019 e 2020;

Gli enti gestori dei siti speleologici devono indicare l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dei periodi compresi tra lo 01/03/2019 e il 31/12/2019 e tra lo stesso periodo del 2020, oltre ai ricavi conseguiti nel 2019 e 2020.

Bandi per i vari beneficiari

Bando Imprese turistico-ricettive, importo massimo di 1,8 milioni per ciascun beneficiario. I richiedenti devono essere in possesso di partita IVA attiva al 1° gennaio 2020, avere sede legale in Italia, non essere destinatari di sanzioni interdittive, essere in regola con gli obblighi fiscali, previdenziali e assicurativi, non trovarsi in difficoltà al 31 dicembre 2019 salvo microimprese o piccole imprese.

Importi previsti relativamente ai ricavi e compensi:

  • € 1.000 / 2019 fino a 100.000 euro;
  • € 4.000 / 100.000 e 400.000 euro;
  • € 5.000 / 400.000 e 1 milione di euro;
  • € 10.000 / 1 e 5 milioni di euro;
  • € 100.000 / 5 e 10 milioni di euro.

Agenzie di viaggio e tour operator: i destinatari non devono aver già presentato un’istanza di contributo ai sensi dell’articolo 4 del decreto dirigenziale del 15 settembre 2020, devono essersi costituiti entro il 28 febbraio 2020.

Aliquote ristori:

  • 30%: imprese con ricavi fino a 400.000 euro nel periodo d’imposta 2019;
  • 20%: ricavi fra 400.000 e 1 milione di euro;
  • 10%: ricavi fra 1 e 50 milioni di euro;
  • 5%: ricavi superiori a 50 milioni di euro.

Agenzie di animazione e villaggi turistici: il contributo è calcolato in base alla differenza tra fatturato medio mensile 2019 e periodo dal gennaio 2020 – giugno 2021.

Enti gestori siti speleologici e grotte: ci sono a disposizione per il 2021 due milioni di euro.

Per gli operatori di servizi turistici con autobus scoperti si attende il bando nei prossimi giorni.

Contributi alle Pmi, due bandi Regione Lombardia per chi assume o per la formazione

Due i bandi della Regione Lombardia alle piccole e medie imprese che assumono e alle aziende e ai professionisti che fanno formazione. I fondi, oltre 41 milioni di euro, servono a incentivare le assunzioni di over 50, di donne e di giovani inoccupati, oltre alla formazione. In tutto, a favore delle fasce deboli, sono previsti fino a 12500 euro per ogni nuovo assunto per un totale per ciascuna Pmi di 50 mila euro. I voucher formazione, invece, consentono di utilizzare contributi a fondo perduto di 2 mila euro per ogni dipendente o professionista.

Bandi per contributi alle nuove assunzioni: due bandi per le imprese della Lombardia

I bandi della Regione Lombardia per le assunzioni sono stati presentati e rilanciati nella giornata del 13 ottobre dall’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli.  L’intervento è a favore, in particolare, dei Neet, cioè dei giovani che non lavorano e non studiano, di chi è prossimo alla pensione e ha perso l’occupazione, delle donne che risultano ancor più penalizzate dal lungo periodo di emergenza sanitaria.

Bando Formare per assumere: contributi a disposizione delle Pmi

Il primo bando prende il nome di “Formare per assumere”. Rientra nei fondi stanziati dal Fondo sociale europeo (Fse) del settennato 2014-2020 per l’Asse 1 azioni 8.5.1, 8.6.1, 8.2.2, 8.5.5 e 8.1.1. Il bando è stato pubblicato a luglio e rilanciato due giorni dall’assessore Rizzole. I fondi stanziati per questo bando sono pari a 15 milioni di euro che la Regione Lombardia punta, comunque, a incrementare. La scadenza dei fondi è fissata al 30 settembre 2023.

Quanto spetta a ciascuna impresa per ogni assunto

Nel bando l’incentivo è assicurato alle assunzioni di persone non occupate da almeno 30 giorni. Alle aziende viene corrisposto un contributo di 3000 euro per la formazione e un bonus di 1000 euro per per le aziende che hanno meno di 50 dipendenti, un bonus per la ricerca e la selezione da 500 euro e un incentivo per ogni nuovo assunto che varia nel seguente modo:

  • 4000 euro per assunzioni di lavoratori fino a 54 anni di età;
  • 6000 euro per lavoratrici fino a 54 anni;
  • 6000 euro per lavoratori dai 55 anni;
  • 8000 euro per lavoratrici dai 55 anni.

Come partecipare al bando contributi per nuove assunzioni Regione Lombardia

Per partecipare al bando Formare per assumere della Regione Lombardia le imprese interessate possono presentare domanda (già a partire dallo scorso 26 luglio) tramite il sistema informativo dei Bandi online del sito istituzionale della Regione. Il termine della scadenza per richiedere i contributi è fissato alle ore 12 del 30 settembre 2023.

Bando per la formazione: ecco a chi spettano i voucher da 2000 euro

Il secondo bando prende il nome di Formazione Continua – Fase VI, Voucher aziendali, ed è finanziato dal Por Fse 2014/2020 per 26,5 milioni di euro. Non ci sono scadenze temporali e, come affermato dall’assessore Rizzoli, “basta un click per accedere al finanziamento”.

Chi può partecipare al bando Formazione continua della Regione Lombardia?

Al bando possono partecipare tutte le imprese ubicate nella Lombardia che appartengano alle seguenti categorie:

  • iscritte alla Camera di commercio;
  • le imprese familiari;
  • gli enti del terzo settore che svolgano attività economica;
  • le fondazioni e le associazioni riconosciute che svolgano attività economica;
  • le cooperative;
  • i liberi professionisti o la relativa associazione nel caso in cui svolgano la professione in forma associata.

A chi sono rivolti gli interventi finanziati dal bando?

Gli interventi finanziati dal bando sono rivolti:

  • a chi è dipendente delle micro, piccole, medie e grandi imprese della Regione Lombardia;
  • ai titolari e ai soci delle stesse imprese menzionate;
  • ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi che abbiano domicilio fiscale in Lombardia e che svolgano la professione autonomamente o in forma associata.

Cosa finanzia il bando Regione Lombardia Voucher formativi?

Il bando prevede l’erogazione di voucher formativi del valore massimo di 2 mila euro. Tutti i soggetti ai quali sono rivolti gli interventi (dipendenti, titolari e soci, liberi professionisti e autonomi) possono fruire di percorsi formativi (anche più di uno) fino a raggiungere il valore del voucher stesso. Ogni impresa può essere beneficiaria di voucher per un totale di 50 mila euro.

Come presentare domanda per il voucher formativo della Regione Lombardia?

Le imprese interessate possono selezionare l’offerta formativa dal Catalogo della Regione Lombardia. In alternativa è possibile procedere direttamente tramite l’ente formativo per la scelta dei contenuti della formazione necessaria. Una volta scelta l’offerta formativa alla quale partecipare, la domanda deve essere presentata direttamente in via telematica nel Sistema Informativo dei Bandi. Maggiori dettagli sono presenti nella sezione bandi del sito istituzionale della Regione Lombardia.

Simest: dal 28 ottobre presentazione domanda per il fondo perduto delle PMI digitali, green e di e-commerce

Si potranno presentare a partire dal 28 ottobre 2021, dalle ore 9:30, le domande per il Fondo Simest. Si tratta di un finanziamento a fondo perduto dagli importi variabili a favore delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese (Pmi), che operano nella transizione digitale, nel green, nell’e-commerce e nelle fiere.

Quante sono le risorse del Fondo Simest?

In totale, sono 480 i milioni di euro della dotazione del Fondo Simest. Alle piccole e medie imprese del Sud Italia è riservata una quota delle risorse pari al 40% della dotazione totale del fondo stesso.

Quali progetti possono essere finanziati dal Simest?

I progetti che il Simest finanzierà alle imprese che presenteranno domanda sono quelli sostenibili con l’ambiente. L’importo massimo che i progetti potranno ricevere è fissato in:

  • 300 mila euro per i progetti di transizione digitale o green;
  • altrettanti per progetti legati all’e-commerce;
  • 150 mila euro per progetti inerenti la partecipazione alle fiere.

Qual è la quota del fondo perduto per i progetti del Simest?

Le piccole e medie imprese che hanno residenza da almeno 6 mesi in una regione del Sud Italia potranno arrivare a chiedere una quota di cofinanziamento per il proprio progetto pari al 40%. Per le imprese del Centro e del Nord Italia la quota di cofinanziamento scende al 25%.

Finanziamento a tasso agevolato Simest

Nello stesso bando si fa riferimento anche alla possibilità per le piccole e medie imprese di poter richiedere un finanziamento a tasso agevolato. Il finanziamento stesso può coprire fino al 100% della spesa del progetto, senza necessità di coperture di garanzia. La durata del finanziamento è diversa a seconda del tipo di intervento.

Simest, da quando si può presentare la domanda?

La domanda per il finanziamento Simest si può presentare a partire dal 28 ottobre 2021, con avvio della piattaforma alle ore 9:30. Ciascuna piccola o media impresa può presentare istanza per uno solo degli ambiti di intervento del fondo perduto Simest. Tuttavia, è offerta alle imprese anche la possibilità di procedere con la predisposizione della domanda già a partire dal 21 ottobre prossimo per poi confermare l’invio dal 28 ottobre.

Finanziamenti Simest transizione verde e digitale

Tra i vincoli della concessione dei finanziamenti Simest è richiesto alle piccole e medie imprese che concorrano per la parte relativa alla transizione verde e digitale che l’importo concedibile sul progetto presentato (sul massimo dei 300 mila euro) sia corrispondente ad almeno il 25% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci approvati e depositati. Per questo tipo di intervento, il finanziamento arriva a sei anni, dei quali due di pre-ammortamento.

Vincoli transizione verde e digitale

Per i finanziamenti che hanno come obiettivo la transizione verde e digitale è necessario che le piccole e medie imprese siano costituite nella forma di società di capitali. Inoltre il fatturato relativo all’export deve essere di almeno il 10% nell’ultimo anno oppure del 20% nel corso dell’ultimo biennio.

Fondo perduto Simest per e-commerce

Per le Pmi che abbiano come attività quella dell’e-commerce e dello sviluppo del mercato in Paesi esteri, i progetti sono finanziabili fino a 300 mila euro. La quota di finanziamento non può eccedere il 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi 2 bilanci approvati e depositati dall’impresa. Il finanziamento si riduce al massimo a 200 mila euro per lo sviluppo di una piattaforma di terzi. Anche per questo tipo di finanziamento non è possibile eccedere il 15% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci. L’investimento minimo deve essere di 10 mila euro e la durata del finanziamento è fissata in 4 anni, dei quali uno di pre-ammortamento.

Pmi che partecipano a fiere nel finanziamento Simest

Diverse le modalità del fondo perduto per le imprese che operano in fiere e mostre internazionali, che possono svolgersi anche in Italia. Il finanziamento, in questo caso, deve essere destinato per minimo il 30% alle spese digitali connesse al progetto. Il limite non si applica nel caso in cui l’evento internazionale abbia ad oggetto argomenti legati al green o al digitale. L’importo massimo finanziabile è pari a 150 mila euro e non può superare il 15% dei ricavi dell’ultimo bilancio. Il finanziamento può durare al massimo 4 anni e uno deve risultare di pre-ammortamento.

Fondo perduto, al via le risorse per il ristoro di società e associazioni dilettantistiche sportive

Al via le risorse per il fondo perduto a favore delle associazioni e delle società dilettantistiche. Sono stati sbloccati, infatti, 90 dei 190 milioni di euro che erano stati stanziati per gli sport dilettantistici. Il ristoro riguarda i canoni di locazione e le concessioni degli impianti e delle strutture.

Decreto per il ristoro delle associazioni e delle società dilettantistiche

La disciplina per il fondo perduto a favore delle associazioni e società dilettantistiche si ritrova nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 20 settembre 2021 e nel comma 7 dell’articolo 10 del decreto legge numero 73 del 2021. In particolare, il Dpcm dispone le modalità e i criteri per accedere al fondo perduto.

Fondo perduto per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche

Il fondo perduto, nel dettaglio, è stato previsto dal comma 5 dell’articolo 10 del decreto legge numero 73 del 2021. L’articolo recita: “Per far fronte alla crisi economica determinatasi in ragione delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, la dotazione del Fondo unico per il sostegno delle associazioni sportive e società  sportive dilettantistiche, istituito ai sensi dell’articolo 3 del decreto legge 28 ottobre 2020, numero 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, numero 176, è incrementata di 180 milioni di euro per l’anno 2021”.

Associazioni e società sportive che hanno dovuto sospendere attività per Covid

Il decreto del 20 settembre 2021 fissa invece i criteri secondo i quali le domande di fondo perduto possono essere presentate dalle associazioni e dalle società dilettantistiche. Ad oggi è disponibile la quota dei 90 milioni di euro, poco meno della metà della dotazione di 190 milioni delle risorse messe a disposizione. Nel dettaglio, rientrano nelle condizioni di poter richiedere il fondo perduto le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e le società sportive dilettantistiche (SSD) che abbiano dovuto sospendere le proprie attività sportive in conseguenza delle restrizioni per il coronavirus.

Quali società sportive dilettantistiche possono accedere al fondo perduto?

Le società e associazioni sportive che possono accedere al fondo perduto sono quelle che, alla data del 31 gennaio 2021, erano iscritte al Registro del Coni o al Comitato Italiano paralimpico (Cip). Devono essere, inoltre, affiliate a un organismo sportivo riconosciuto dal Coni. Si tratta, dunque, di organismi come la Federazione sportiva nazionale, la Disciplina sportiva associata o l’Ente di promozione sportiva.

Requisiti per accedere al fondo perduto delle società dilettantistiche

Tra i requisiti di ammissione al fondo perduto delle società sportive dilettantistiche si ritrovano anche:

  • risultare titolari di un contratto o di più contratti di locazione o di concessione di immobili con destinazione prevalentemente sportiva;
  • essere in regola con le autorizzazione comunali per poter svolgere le attività;
  • avere almeno un istruttore o un tecnico qualificato dagli organismi sportivi abilitati.

Fondo perduto per chi ha già fruito di aiuti da parte dello Stato

Le società e associazioni sportive dilettantistiche che hanno già fruito di risorse a fondo perduto derivanti dal Dipartimento dello sport nel corso del 2021 avranno una corsia preferenziale nell’assegnazione dei fondi dei primi 90 milioni di euro sui 190 stanziati. Infatti, queste associazioni non dovranno presentare nuovamente la domanda. Nuovi beneficiari, invece, potranno presentare domanda nel caso in cui risultino residuali risorse non assegnate alle associazioni già beneficiarie. In tal caso, le nuove società sportive devono attendere l’emanazione di un avviso pubblico.

Dichiarazione Redditi e Irap 2021, indicazioni aiuti di Stato solo per la contabilità ordinaria

Nella dichiarazione dei Redditi 2021 l’indicazione dei contributi a fondo perduto e degli aiuti di Stato va messa solo in caso di contabilità ordinaria. Nel modello Irap 2021, invece, vanno riportati solo i contributi che incidono sul tributo stesso. Dopo le numerose interpretazioni riguardo all’allocazione degli importi nei diversi quadri, principalmente nei righi RS 401 e RS 402 del modello dei Redditi 2021 e IS 201 e IS 202 relativi al modello Irap, è necessario fare chiarezza su come registrare gli aiuti di Stato caso per caso. Chiarimenti che si sono resi necessari anche alla luce delle ultime indicazioni del 6 settembre 2021.

Redditi dei professionisti e imprese, il quadro RF della dichiarazione dei redditi 2021

Per il Reddito dei professionisti e delle imprese, gli aiuti di Stato ricevuti per l’emergenza coronavirus possono non essere indicati. Si tratta di contributi ricevuti che – in via generalizzata – seguendo le indicazioni dell’articolo 10 bis del Decreto legge numero 137 del 2020, godono della detassazione. Fanno eccezione i professionisti e le imprese in contabilità ordinaria. Infatti, nel quadro RF dovranno apportare la variazione in diminuzione per “sterilizzare” il provento a bilancio.

Compilazione facoltativa quadri dei Redditi dei contributi a fondo perduto

Per gli altri contribuenti, la compilazione facoltativa dei quadri di Reddito ha come conseguenza la necessità di compilare il prospetto degli aiuti di Stato relativo al quadro RS. In questo quadro trovano obbligatoria indicazione i contributi a fondo perduto versati dall’Agenzia delle entrate.

Contributi a fondo perduto pagati dall’Agenzia delle entrate:  quando non si devono indicare gli importi?

Per i contributi a fondo perduto dell’Agenzia delle entrate, relativi ai codici 20, 22, 23, 27 e 28 del rigo RS 401, non si devono “popolare” i campi relativi agli importi. Sarà la stessa Agenzia delle entrate che procederà al recupero di queste informazioni sulla base dei bonifici versati ai soggetti contribuenti.

Dichiarazione Redditi 2021, si devono indicare i contributi degli altri Enti?

I contributi versati durante la fase di emergenza dagli altri Enti, come l’Inps e le Casse previdenziali, non devono essere indicati nel quadro RS. Anche questi importi risultano detassati secondo quanto disposto dall’articolo 10 bis del Decreto legge numero 137 del 2020.

Crediti di imposta Covid, bonus sanificazione e ‘Botteghe e negozi’ nella dichiarazione Redditi 2021

I crediti di imposta Covid, invece, devono trovare allocazione nel quadro RU e in quello RF in diminuzione dal reddito. Inoltre, si devono indicare con l’importo del credito nel quadro RS e in quello IQ se inerenti all’Irap. Fa eccezione il bonus relativo alla sanificazione degli ambienti di lavoro e quello delle ‘botteghe e negozi’ del Decreto legge “Cura Italia”: entrambi non devono essere inseriti nel Quadro temporaneo.

Codici 24 e 8: devono essere indicati nei Redditi 2021?

Nel rigo RS 401 del modello dei Redditi 2021 e nel rigo IS 201 del modello Irap sono diventati, rispettivamente, inutili i codici 24 e 8. Infatti, l’articolo 1 bis del Decreto legge numero 73 del 2021 ne ha disposto l’abrogazione come qualifica di aiuto di Stato delle misure ricevute.

Modello Irap 2021, come si procede con i contributi a fondo perduto?

Nel modello Irap 2021 si devono riportare solo i contributi e gli aiuti ricevuti che incidono specificamente sul tributo stesso. Rientra in questa indicazione anche l’eliminazione del 1° acconto del 2020 per i soggetti passivi beneficiari della misura. Inoltre, si ritiene che si possa scegliere tra cassa e competenza nella compilazione del quadro RS. Ciò deriva dal fatto che le istruzioni al quadro Rs prevedono la procedura per competenza, mentre le Faq accolgono la compilazione per cassa.

Ulteriori indicazione nella compilazione del modello Redditi 2021

Maggiori indicazioni sono state diramate nel corso del Question time del 24 giugno 2021 (numero 506180) e nella lettera inviata dal direttore dell’Agenzia delle entrate ai Garanti dei contribuenti a fine luglio scorso. In entrambe le occasioni si è ribadito come alcune informazioni derivino direttamente dalla disciplina comunitaria. Pertanto, dette informazioni non sono rintracciabili nelle banche date a disposizione dell’Agenzia delle entrate.

Errori e sanzioni nella dichiarazione Redditi 2021

In questo ambito rientrano i casi di soggetti che svolgano più attività. Per queste situazioni è necessario far riferimento al settore e al codice dell’attività che ha percepito il contributo o l’aiuto di Stato. Per quanto concerne le eventuali sanzioni per errori e omissioni nei quadri dichiarativi dei contributi a fondo perduto Covid, anche qui vi è una divergenza tra normativa comunitaria e quella interna. Infatti, la risoluzione 26/E del 2021 contempla una sanzione fissa residuale, mentre nel Question time di giugno si ipotizza l’illegittimità della fruizione dell’aiuto stesso.

 

Partite Iva, atteso in GU il nuovo contributo a fondo perduto: ecco le attività e i codici Ateco interessati

È atteso in Gazzetta Ufficiale il nuovo contributo a fondo perduto per le partite Iva e le attività rimaste chiuse per l’emergenza Covid. Il provvedimento decreterà le modalità di accesso al contributo: il presupposto è la chiusura per almeno 100 giorni nel periodo dal 1° gennaio al 25 luglio 2021.

Presentazione domanda contributi a fondo perduto partite Iva: in attesa indicazione Agenzia entrate

Il decreto, adottato di concerto dal ministero dello Sviluppo economico e quello dell’Economia, individua le partite Iva beneficiarie del fondo perduto disponendo aiuti per 140 milioni di euro. L’aiuto verrà erogato direttamente dall’Agenzia delle entrate sul conto corrente bancario o postale da indicare nella domanda. Le indicazioni per la domanda del contributo a fondo perduto saranno contenute in un provvedimento che verrà adottato dall’Agenzia delle entrate entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.

Requisiti per presentare domanda contributi a fondo perduto

Oltre alla chiusura per 100 giorni della propria attività, tra i requisiti per presentare domanda del nuovo contributo a fondo perduto figura l’appartenenza della propria attività a uno dei codici Ateco beneficiari della misura. La correlazione della propria attività a uno dei 27 codici Ateco destinatari degli aiuti deve essere in corso di validità alla data del 26 maggio 2021.

Nuovi contributi a fondo perduto, quali sono gli importi degli aiuti?

Differenti sono gli aiuti alle discoteche, sale da ballo, night club e simili. Identificati con il codice Ateco 93.29.10, le attività avranno come requisito della chiusura un lasso di tempo più lungo. Infatti, i 100 giorni di chiusura dovranno essere compresi tra il 1° gennaio e il 23 luglio 2021. Inoltre, l’importo erogato ai soggetti autonomi rientranti in questo codice Ateco può arrivare a 25 mila euro per una dotazione complessiva prevista di 20 milioni di euro.

Importi contributi a fondo perduto: importi da 3 mila a 12 mila euro

Le altre risorse per i contributi a fondo perduto sono ripartite tra gli altri codici Ateco in base agli importi seguenti:

  • aiuti per 3 mila euro per gli autonomi con ricavi e compensi fino a 400 mila euro. Il periodo di riferimento è il periodo d’imposta del 2019;
  • contributi per 7.500 euro per ricavi e compensi da 400 mila a un milione di euro;
  • aiuti di 12 mila euro per lo scaglione successivo, ovvero per ricavi nel 2019 superiori a 1 milione di euro.

Il contributo minimo è di 3 mila euro nel caso in cui le domande siano in eccesso rispetto alle risorse messe a disposizione. In questa situazione, si procedere con una rimodulazione degli aiuti.

I codici Ateco e le attività che possono richiedere il nuovo contributo a fondo perduto

Ecco dunque, a eccezione delle discoteche e simili di cui abbiamo indicato già il codice Ateco, le altre attività destinatarie dei contributi a fondo perduto. Nel dettaglio:

  • 47.78.31 relativo al commercio al dettaglio di oggetti d’arte (incluse le gallerie d’arte);
  • 49.39.01 sulle gestioni di funicolari, ski-lift e seggiovie se non parte dei sistemi di transito urbano o suburbano;
  • 56.21.00 per catering per eventi e banqueting;
  • 59.14.00 per attività di proiezione cinematografica.

Aiuti Covid ad attività di eventi,  corsi e artistiche

Tra le attività autonome che svolgono corsi ed eventi, destinatarie dei nuovi aiuti a fondo perduto, troviamo:

  • 79.90.11 per i servizi di biglietteria per eventi;
  • 82.30.00 relativo all’organizzazione di convegni e fiere;
  • 85.51.00 per i corsi sportivi e ricreativi;
  • 85.52.01 per i corsi di danza;
  • 90.01.01 per le attività nel campo della recitazione;
  • 90.01.09 per altre rappresentazioni artistiche;
  • 90.02.09 per le altre attività di supporto alle rappresentazioni artistiche.

Contributi a fondo perduto ad attività dello spettacolo, palestre e discoteche

Tra le attività destinatarie di aiuti Covid si ritrovano quelle addette alla gestione di teatri, settori dello spettacolo e di impianti sportivi. Nel dettaglio:

  • 90.04.00 per la gestione di teatri, sale da concerto e altre strutture artistiche;
  • 91.02.00 relativo alle attività di musei;
  • 91.03.00 sulla gestione di luoghi e monumenti storici e attrazioni simili;
  • 92.00.02 per la gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro;
  • 92.00.09 per le altre attività connesse con le lotterie e le scommesse;
  • 93.11.10 sulla gestione di stadi;
  • 93.11.20 per la gestione di piscine;
  • 93.11.30 per la gestione di impianti sportivi polivalenti;
  • 93.11.90 per la gestione di altri impianti sportivi non altrimenti classificati;
  • 93.13 relativo alla gestione di palestre;
  • 93.21 inerente i parchi di divertimento e parchi tematici;
  • 93.29.10 le discoteche, sale da ballo night-club e simili;
  • 93.29.30 per le sale giochi e biliardi;
  • 93.29.90 per le altre attività di intrattenimento e di divertimento non altrimenti classificati;
  • 96.04 sui servizi dei centri per il benessere fisico;
  • 96.09.05 per le organizzazione di feste e cerimonie.