Programmatori PL/SQL, cercano voi!

Le richieste di professionisti esperti in linguaggi informatici d’avanguardia proseguono e, questa volta, riguardano candidati con esperienza almeno biennale nella progettazione e sviluppo di Software in PL/SQL.

Tra i requisiti richiesti:

  • Attitudine al problem solving ;
  • Autonomia e capacità di relazione.

La società che ha attivato la richiesta si trova nella zona di Firenze e riguarda tre profili, per i quali è prevista una collaborazione annuale, rinnovabile.

Per saperne di più, Lavoro.org.

Made in Italy sì, ma venduto all’estero

La definizione “Made in Italy” fa spesso rima con lusso e si riferisce a griffe che per lo più producono all’estero o appartengono a grossi gruppi fashion stranieri, come PPR e LVMH.

Ma, accanto a questo, esiste un altro Made in Italy, che potrebbe essere considerato quello “vero”, che si basa su una produzione effettuata al 100% in Italia ed esportata all’estero solo successivamente.
Esempi concreti sono i brand Stefano Ricci, Roberto Botticelli e la Attilio Giusti Leombruni, che hanno il loro giro d’affari compreso tra Usa e Vecchio continente, ma anche verso i Paesi emergenti come Cina ed Europa dell’Est.

Si tratta di marchi che, oltre ad esportare i loro prodotti, sono bandiere del “saper fare” tutto italiano, quello che si basa su tradizione ed artigianalità.
Grazie a questi valori, all’estero stanno imparando a riconoscere, e a pretendere, la qualità local, come il fatto a Firenze e preferibilmente a mano.

Tra i prodotti simbolo di questa filosofia ci sono le calzature di alta gamma, che si rivolgono ad un pubblico di acquirenti di alto rango, perché difficile da duplicare e quindi del tutto autentica.
Un altro, concreto esempio, è quello delle borse Felisi, made in Ferrara, ma presente in Italia in una percentuale molto piccola, ma con un giro d’affati internazionale che si aggira attorno ai 10 milioni di euro.

Vera MORETTI

In Toscana riparte Busy Ness Women – MadreFiglia

Le città toscane si preparano all’edizione 2013 di Busy Ness Women – MadreFiglia, il percorso formativo gratuito organizzato da Regione Toscana e Unioncamere Toscana che promuove l’imprenditoria femminile in Toscana.

Le edizioni previste per quest’anno sono bene cinque, ospitate da Firenze, Grosseto, Pisa, Arezzo e Carrara.
In ogni area geografica è prevista la partecipazione di 36 candidate, 24 Mentee e 12 Mentor.

Il progetto, che si basa sulla tecnica del mentoring, è aperto a tutte le donne imprenditrici della Regione Toscana e consiste in una tecnica di accompagnamento in base alla quale un soggetto esperto si occupa dell’accrescimento e sviluppo professionale di un esordiente, con il quale stabilisce una relazione interpersonale al fine di trasferirgli le proprie competenze ed esperienze acquisite.

Le Mentor potranno essere donne con esperienza di impresa, in ruoli di responsabilità, da almeno tre anni, mentre le Mentee saranno neo-imprenditrici o aspiranti tali interessate a valutare e sviluppare una propria idea di impresa.

Il percorso formativo è strutturato in due fasi, distinte ma strettamente collegate:

  • formazione specifica, su temi come la redazione del Business Plan, l’analisi di bilancio, il controllo di gestione;
  • percorso didattico che Mentor e Mentee affronteranno insieme e sarà volto, da un lato, a promuovere e supportare la creazione di relazioni e legami tra le partecipanti per lo sviluppo di relazioni utili al potenziamento delle attività imprenditoriali stesse, dall’altro, ad accrescere il know tecnico su materie di comune interesse.

Le iscrizioni al bando sono aperte fino al 19 aprile 2013.

Vera MORETTI

Imprenditori stranieri: capacità, volontà ma anche formazione

Se in Italia il numero delle imprese guidate da stranieri veleggia serenamente verso il mezzo milione, come reso noto da Unioncamere, il merito è senza dubbio degli imprenditori stessi ma anche delle molte iniziative che, sull’intero territorio italiano, tendono a valorizzarne le capacità.

Una di queste è il progetto “INTERLAB – Laboratorio di mestieri e di impresa“, organizzato dalla Provincia di Firenze, che intende favorire l’occupabilità dei cittadini stranieri, in particolare donne, attraverso azioni di accompagnamento alla creazione di attività di lavoro autonomo o imprenditoriale, promuovendo inoltre la nascita e lo sviluppo di attività economiche sostenibili in campo artigianale, avviate da imprenditori o lavoratori autonomi stranieri, anche in rete con altre imprese italiane.

Un progetto in due fasi, la prima delle quali si è conclusa e ha puntato a elevare la cultura di impresa dei cittadini stranieri. In particolare, è stata realizzata una ricerca-azione delle opportunità imprenditoriali offerte dal territorio, attraverso l’acquisizione di informazioni socio-economiche di base e uno studio documentale realizzato con l’Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Firenze.

È ora in corso di attuazione la seconda fase di progetto, relativa all’inserimento lavorativo dei migranti attraverso l’autoimprenditorialità. Sono stati infatti selezionati 25 cittadini stranieri che hanno preso parte al percorso di orientamento e formazione laboratoriale di 56 ore volto alla messa a punto del progetto imprenditoriale. Sono invece 10 i migranti che sono stati selezionati per le attività di orientamento professionale della durata di 6 mesi, per un totale complessivo di 480 ore, in settori quali pelletteria, sartoria, vetreria.

A coronamento del progetto è stato, realizzato il sito www.progettointerlab.org, che raccoglie i materiali promozionali realizzati, insieme a una video-intervista nella quale gli aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi raccontano la loro idea di impresa, in attesa di iniziare la formazione in bottega o di mettere a punto il loro business plan. Una importante azione di supporto alla imprenditorialità straniera in una regione come la Toscana, da sempre attenta al valore della formazione e della imprenditorialità.

Esperti DBA Oracle, c’è un’opportunità per voi!

Ancora una volta la ricerca di lavoro odierna è rivolta a persone competenti in ambito informatico, e in particolare a chi ha esperienza nel ruolo di DBA Oracle.

Ciò che viene richiesto al candidato è avere lavorato sulle ultime release Oracle (9i – 10g) e avere svolto attività di configurazione database Oracle.
Altri requisiti graditi sono una certa predisposizione verso il problem solving e una certa autonomia, oltre a buone capacità relazionali.

L’azienda che è alla ricerca di questo profilo è attiva nella zona di Firenze e provincia.

Per saperne di più, Lavoro.org.

Non spengiamo l’Italia!

 

Dall’era dei ‘professori’ a quella dell’ingovernabilità. Il quadro dell’Italia post elezioni fa tremare borse e elettori, restituendo l’immagine di un Paese frammentato, irrisolto, in cui la fame di futuro non sembra sufficiente a non farlo ripiegare sul suo passato.  Ma se l’Italia a detta di tutti, destra, sinistra e movimento (il centro non esiste più) rischia davvero l’ingovernabilità, qualcuno dovrà pur governarla.

Infoiva torna al tema scelto per questa settimana, le Associazioni di Categoria e il nuovo Governo, facendo tappa a Firenze, la città del convitato di pietra di queste elezioni 2013, Matteo Renzi.

Secondo un’indagine svolta da Confcommercio Firenze su oltre 200 imprese dell’area fiorentina, a 6 mesi dalla ‘Riforma Fornero’, più del 50% delle piccole e medie imprese non ha alcuna conoscenza del suo contenuto, percentuale che sale all’ 80% per le microimprese, quelle che contano meno di 5 dipendenti.

I risultati diventano ancor più scoraggianti se si sonda il terreno fra chi la Riforma l’ha recepita, rimanendone deluso: per 9 imprese su 10 infatti,  la Riforma Fornero non ha prodotto alcun cambiamento nei rapporti di lavoro, mentre la principale conseguenza che si è avuta sono i problemi con i lavoratori a chiamata.

Ma qual è la ragione di così tanta distanza fra politica delle riforme e politica reale? Infoiva lo ha chiesto Alessandra Signori, Presidente di Confcommercio Firenze.

“Dalla nostra ricerca emerge un dato preoccupante: le piccole e medio imprese non conoscono la Riforma Fornero e non hanno né il tempo né le risorse per aggiornarsi in materia di lavoro. Le conseguenze possono essere sia problemi per il mancato adeguamento delle imprese a quanto previsto dal legislatore, sia la perdita di opportunità provenienti da incentivi statali e regionali. Alle associazioni di categoria e alle autorità competenti spetta pertanto l’importante compito di stimolare i piccoli imprenditori ad informarsi: senza conoscenza e attenzione a queste tematiche, non ci può essere crescita e sviluppo”.

E mentre da Confocommercio arriva la testimonianza di una totale distanza tra politica e mondo del lavoro, da CNA Firenze, Confartigianato Firenze, Confcommercio Firenze e Confesercenti Firenze arriva il grido di appello “Non spengiamo Firenze!.

Le quattro associazioni si sono rivolte alla politica e alle istituzioni chiedendo misure e azioni in grado di aiutare artigiani, commercianti e piccole e medie imprese a superare la drammatica situazione che stanno attraversando: dal 2007 al 2011 il tasso di disoccupazione nella provincia di Firenze è passato dal 3,5% al 6,1% mentre, nel 2012, il prodotto interno lordo è diminuito del 2,3% e i consumi precipitati del 4,3%.

Nei primi 9 mesi del 2012 il commercio, che rappresenta il 24,8% del tessuto imprenditoriale fiorentino, contando 27.081 imprese, ha perso 355 attività. A queste si aggiungono le – 84 imprese nel settore servizi di alloggio e ristorazione ( che con 7.011 imprese complessive è pari al 6,4% ).

Non va meglio se si guarda all’artigianato (31,1% del tessuto imprenditoriale locale) che nel 2012 ha segnato – 117 imprese nel settore manifatturiero ( su totale di 16.460) e -268 nel comparto costruzioni ( su 17.440).

I problemi che piegano l’impresa non cambiano:  pressione fiscale ormai alle stelle, difficoltà di accesso al credito, contrazione della spesa pubblica, consumi in picchiata e naturalmente una burocrazia esasperante ed onerosa.

Non spengiamo l’Italia!

Alessia CASIRAGHI

Programmatori PHP? Cercano proprio voi!

Per chi ha esperienza in campo informatico, in questo periodo è più facile trovare lavoro, anche se le competenze richieste sono sempre più specifiche.

In questo caso, ad esempio, un’azienda toscana che opera nell’information technology è alla ricerca di tre programmatori PHP, con alle spalle almeno due anni di esperienza nello stesso ambito.
In particolare, occorre avere capacità di analisi e progettazione di applicazioni web basate sul linguaggio PHP, buone doti relazionali e capacità di lavorare in team, attitudine al problem solving.

Per saperne di più, Lavoro.org.

I saldi hanno fatto flop

I commercianti non cantano vittoria: la stagione dei saldi invernali, ormai arrivata al capolinea, non ha portato buone notizie.
I conti, dunque, dei negozianti non si sono risanati a suon di ribassi.

Questo è quanto emerge dai dati resi noti da Federmoda Italia-Confcommercio, sulla base di un sondaggio tra gli operatori di tutta Italia, che denunciano un crollo di oltre il 9% rispetto al 2012.
Il mondo del commercio è in grande difficoltà, considerando che, già nelle prime due settimane di sconti, generalmente le più “calde”, le vendite erano in discesa del 5,42%. Anche se non è corretto fare di tutta l’erba un fascio.

A sorridere sono, come sempre, le principali città, quelle più battute da turisti e uomini d’affari, ovvero Roma, Milano, Firenze e Venezia, e in particolare nei negozi del centro storico, mentre nelle periferie, nel Mezzogiorno e nelle città “minori” si sono raggiunti picchi del -30%.

Renato Borghi, presidente di Federmoda Italia, ha dichiarato che questi dati: “confermano l’attenzione sempre più marcata al prezzo da parte dei consumatori che di certo non possono permettersi di più, avendo oggi un reddito disponibile reale pari a quello di 27 anni fa e un clima di fiducia che, per il 60% degli italiani, è negativo. La situazione inoltre non è più sostenibile per i negozi multimarca di qualità“.

La soluzione, per Borghi, è in “un rinnovato rapporto di collaborazione con i fornitori, nella differenziazione dai concorrenti, nella formazione sulla gestione dei negozi in tempi di crisi e, soprattutto, in un indispensabile mutato atteggiamento da parte delle banche nei confronti di noi piccoli ma intraprendenti imprenditori“.

Vera MORETTI

Intesa tra Gucci e Banca CR Firenze

E’ stata firmata un’intesa storica ed innovativa tra Banca CR Firenze e Gucci, che ha lo scopo primario di rendere più fluido l’accesso al credito bancario per le imprese appartenenti alla filiera prodotto finito pelletteria Gucci.

La collaborazione si baserà sulla condivisione informativa tra banca e azienda leader di filiera, per favorire i fornitori e subfornitori della filiera stessa.

L’accordo è molto importante anche grazie al calibro dei due protagonisti, entrambi realtà di serie A nel territorio, e quindi in grado di dare una nuova spinta sul mercato locale ma anche globale.

A beneficiare di questo progetto saranno tutti i fornitori e subfornitori Gucci, compresi quelli che appartengono alla rete di imprese sponsorizzate dal marchio. Ciò permetterà di valorizzare ulteriormente la valutazione della qualità del fornitore effettuata da Gucci.

Il criterio qualitativo su cui Gucci si basa fa riferimento a diversi parametri, a cominciare dall’affidabilità del fornitore e la qualità delle sue performance, la capacità di rispettare gli standard quali/quantitativi fissati nel contratto di filiera e l’appartenenza ad un indotto produttivo di rilievo.

Banca CR Firenze si porrà come obiettivo quello di valorizzare questi aspetti, dai quali è impossibile prescindere, poiché costituiscono il primo patrimonio di un’azienda e rappresentano la sua migliore garanzia di successo per il futuro.

Alla firma dell’accordo erano presenti Patrizio di Marco, Presidente e Amministratore Delegato di Gucci e Luciano Nebbia, Direttore Regionale Toscana Umbria Lazio e Sardegna di Intesa Sanpaolo, insieme a Luca Severini, Direttore Generale di Banca CR Firenze.

Patrizio di Marco ha dichiarato a proposito: “Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione che testimonia ancora un volta l’impegno autentico di Gucci per il territorio e la ferma intenzione di continuare a investire nel tessuto produttivo italiano, valorizzando quelle risorse e competenze straordinarie che rendono il distretto toscano della pelletteria un esempio di eccellenza italiana nel mondo e uno dei poli più importanti del sistema economico nazionale”.

Luciano Nebbia ha poi replicato: “La Toscana è una terra di aziende e marchi che il mondo ci invidia, con un patrimonio tangibile di abilità e conoscenze che oggi, grazie alla collaborazione tra Banca CR Firenze e Gucci, possono essere esaltate anche nella valorizzazione qualitativa delle aziende interessate. Da oggi il nostro Gruppo e Gucci intraprendono una nuova via di collaborazione, che rappresenta un esempio innovativo per le aziende di una filiera produttiva”.

A trarre beneficio dall’intesa saranno anche le aziende subfornitrici, le quali godranno di un facilitazione di approccio personalizzato con la Banca, che predispone un unico punto di accesso per tutte le imprese della filiera attraverso il rapporto diretto con i responsabili territoriali di Area.

L’offerta di Banca CR Firenze prevede inoltre finanziamenti per la gestione del capitale circolante, per investimenti produttivi o per la gestione dell’operatività, con anticipi per finanziamento degli ordini o anticipi su fatture, con tassi di interesse davvero concorrenziali.

Vera MORETTI

Accordo tra UniCredit e il Centro di Firenze per la Moda Italiana

Da un accordo tra UniCredit e il Centro di Firenze per la Moda Italiana è nato UniCredit International per la Moda, un progetto della banca che mette a disposizione delle piccole e medie imprese del settore moda un’offerta dedicata di servizi a supporto dell’internazionalizzazione.

Il Centro di Firenze della Moda Italiana affiancherà UniCredit per cogliere le specifiche esigenze del settore ma anche per promuovere prodotti, servizi e iniziative che possano valorizzare al meglio il Made in Italy all’estero.
L’istituto di credito ha voluto fare questo passo perché consapevole dell’importanza della moda per l’economia italiana, ma anche per il merito che questo settore ha nel creare occupazione e sempre nuove opportunità lavorative.

A beneficiare di questo accordo saranno soprattutto le pmi che si occupano di produzioni realizzate interamente in Italia e che dimostreranno di avere un alto potenziale di crescita nell’export. Verranno selezionate direttamente da UniCredit in collaborazione con il Centro di Firenze per la Moda Italiana.

Questa intesa è stata presentata in occasione dell’inaugurazione dell’83esima edizione di Pitti Immagine Uomo dall’AD di Unicredit, Federico Ghizzoni, e da Stefano Ricci, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana.

Vera MORETTI