Sicurezza alternanza scuola-lavoro: arriva il protocollo di intesa. Nuovi impegni per le aziende

Al fine di contrastare gli infortuni nei progetti di alternanza scuola-lavoro, il Ministro del lavoro Orlando, il ministro dell’Istruzione Bianchi hanno sottoscritto con INAIL e Ispettorato Nazionale del Lavoro un protocollo di intesa su salute e sicurezza.

La sicurezza dei progetti di alternanza scuola- lavoro

Nei mesi passati sono stati diversi gli incidenti, anche mortali, che hanno coinvolto giovani studenti delle scuole secondarie superiori impegnati, presso le aziende che hanno dato la loro disponibilità all’accoglienza, nei progetti di alternanza scuola- lavoro. Naturalmente questo ha messo in allarme studenti e genitori, ma non solo, infatti anche gli istituti scolastici hanno remore. Si è quindi manifestata l’esigenza di ripensare non il progetto in sé, che ha l’obiettivo di avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro e aiutarli a scegliere la strada giusta, ma di aumentare la sicurezza. Il protocollo sottoscritto il 26 maggio 2022 ha l’obiettivo di porre le basi per una nuova organizzazione del progetto in grado di  tutelare gli adolescenti che vivono questa esperienza formativa.

Cosa prevede il protocollo di intesa

Il piano adottato dai ministri Orlando e Bianchi con INAIL e l’INL ha l’obiettivo di ridurre incidenti e infortuni, ha durata triennale e prevede la diffusione della cultura e della sicurezza sul luogo di lavoro. Il piano è diretto a dirigenti, insegnanti e studenti impegnati nei piani trasversali di formazione e lavoro.

Prevede l’istituzione di un comitato di coordinamento che dovrà gestire i piani di attività. Questi a loro volta dovranno comprendere anche percorsi formativi per gli insegnanti che saranno coinvolti con la qualifica di formatore-docente nel campo della salute e sicurezza sul lavoro.

Il comitato di coordinamento sarà formato da 5 membri:

  • 2 rappresentati del ministero del lavoro;
  • 1 rappresentante del ministero dell’Istruzione;
  •  un rappresentante dell’INAIL;
  • 1 rappresentante dell’INL.

Protocollo per l’alternanza scuola-lavoro: il ruolo delle istituzioni

In base al protocollo, ogni soggetto istituzionale coinvolto avrà il suo ruolo. Il ministero del Lavoro dovrà interfacciarsi soprattutto sui soggetti che decidono di ospitare i progetti di alternanza scuola- lavoro sensibilizzandoli verso la cultura della sicurezza sul luogo di lavoro e organizzando degli incontri.

Il ministero dell’Istruzione dovrà fornire supporto all’erogazione attraverso e-learning del corso “studiare il lavoro” rivolto quindi alle scuole. Tra i soggetti maggiormente coinvolti ci saranno i tutor interni ed esterni, cioè il tutor nominato dalla scuola e quello nominato dall’azienda. Questi dovranno interfacciarsi in modo da definire il contenuto del progetto da realizzare e delle mansioni da svolgere che naturalmente dovranno essere adeguate alle conoscenze degli studenti e alla tutela della loro sicurezza e della loro salute.

Il tutor esterno ( dell’azienda) deve fornire indicazioni dettagliate sui rischi che potrebbero verificarsi, dovrà occuparsi della formazione sulla sicurezza specifica per le mansioni e i DPI ( dispositivi di protezione individuale) necessari per le mansioni.

Il tutor interno dovrà invece verificare che le mansioni svolte siano quelle effettivamente concordate e che il progetto si svolga secondo i piani.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, INL, dovrà occuparsi della sensibilizzazione e formazione su temi legati a salute e sicurezza verso studenti, personale docente e aziende.

Infine, l’INAIL dovrà collaborare nella individuazione dei docenti idonei a fornire agli studenti la necessaria formazione sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Dobbiamo ricordare che già ora nei progetti di alternanza scuola lavoro è previsto che la formazione sia svolta in due step il primo generico presso la scuola, il secondo specifico presso l’azienda.

Il ruolo del comitato

Il comitato dovrà predisporre i piani delle attività annuali e dovrà verificare la corretta esecuzione degli stessi e il raggiungimento degli obiettivi.

Al margine della sottoscrizione del protocollo, il ministro dell’Istruzione Bianchi ha sottolineato che i progetti di alternanza scuola- lavoro devono restare un’ esperienza formativa e di orientamento per i ragazzi e devono svolgersi in totale sicurezza, inoltre lavorare sulla cultura della sicurezza rappresenta un investimento per il futuro.

Se sei un’azienda e vorresti ospitare un progetto di alternanza scuola- lavoro, leggi la guida: Alternanza scuola -lavoro: come possono registrarsi le aziende

Sicurezza sul luogo di lavoro: novità in arrivo con il decreto PNRR

Negli ultimi mesi c’è stato un crescendo di infortuni sul lavoro, alcuni di essi anche mortali, e spesso hanno riguardato ragazzi molto giovani. Proprio per questo motivo si è ravvisata la necessità prioritaria di inasprire le norme a tutela della salute e sicurezza sul luogo di lavoro e il decreto legge 36/2022 inserisce tra le norme per l’attuazione del PNRR anche nuove norme a tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro riconoscendo un ruolo centrale all’INAIL.

Sicurezza sul lavoro: il comunicato del ministero chiarisce le novità da introdurre

Le novità introdotte sono state rese note attraverso un comunicato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, guidato dal ministro Orlando, del 2 maggio 2022, non a caso il giorno successivo rispetto alla festa dei lavoratori che ricade il 1° maggio. Si è detto che l’INAIL avrà un ruolo centrale e dovrà in primo luogo stipulare convenzioni con le grandi imprese e grandi gruppi industriali al fine di prevenire infortuni e problemi di salute legati al mondo del lavoro.

L’articolo 20 del decreto prevede che L’INAIL debba mettere a punto programmi straordinari tendenti a coinvolgere i lavoratori dei settori che in questo periodo stanno assumendo di più. L’obiettivo e rendere i lavoratori sempre più qualificati indipendentemente dagli obblighi formativi ricadenti sul datore di lavoro.

L’INAIL deve anche predisporre progetti di ricerca per migliorare le condizioni di salute e sicurezza in ambiti come:

  • robotica;
  • esoscheletri;
  • materiali per la realizzazione di indumenti per il lavoro;
  • dispositivi per la protezione della vista in realtà aumentata e visione immersiva;
  • sensoristica per il monitoraggio degli ambienti di lavoro.

Sicurezza sul lavoro: nasce il Portale Nazionale del Sommerso

Uno dei problemi che in Italia porta numerosi infortuni sul luogo di lavoro, è il sommerso. Riguarda le imprese che impiegano lavoratori senza un regolare contratto di assunzione e che nella maggior parte dei casi lavorano in imprese che non adottano le norme di sicurezza minime previste a tutela dei lavoratori, come l’uso di DPI, Dispositivi di Protezione Individuale, dispositivi di protezione collettiva, come adeguati sistemi di evacuazione ed antincendio, impalcature a norma.

Queste persone, non essendo assicurate, spesso non ricevono tutela alcuna e non mancano casi di dichiarazioni mendaci. Il contrasto al lavoro sommerso diventa quindi essenziale al fine di aumentare la sicurezza sul luogo di lavoro e tutelare la salute del personale. Per un’azione più efficace di contrasto al lavoro in nero viene creata un’unica banca dati in cui confluiscono i risultati di tutte le attività ispettive, da chiunque le stesse siano svolte.

Il decreto introduce quindi il Portale Nazionale del Sommerso, previsto dall’articolo 19 del decreto di attuazione del PNRR. La nuova normativa modifica l’articolo 10 del decreto legislativo 124 del 2004 e mira a rendere più efficienti i controlli a cui sono sottoposte le aziende. Il Portale sarà gestito dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro e in esso dovranno confluire i dati inerenti le ispezioni e attività di monitoraggio svolte da Guardia di Finanza, Carabinieri, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Personale Ispettivo dell’INPS e dell’INAIL. Il portale dovrà integrare e sostituire le banche dati ad oggi esistenti e consentirà una gestione facilitata dei dati, tra cui anche i verbali e ogni altro provvedimento consequenziale.

Il provvedimento, infine, agisce anche sulle assunzioni in Pubblica Amministrazione prevedendo il rafforzamento del sistema di certificazione della parità di genere nell’ambito del Codice dei Contratti Pubblici.

Concorso INAIL: come presentare la domanda entro il 26 maggio

L’INAIL, Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, ha indetto un concorso per esami per la copertura di 32 posti con la qualifica di “professionista” . E’ alla ricerca di personale ad elevata qualificazione. Le domande possono essere presentate dal 27 aprile 2022 al 26 maggio 2022. Ecco chi può partecipare e come si svolgerà il concorso INAIL.

Requisiti per l’ammissione al concorso INAIL

Per poter partecipare al concorso INAIL è necessario avere la cittadinanza italiana o di uno dei Paesi membri dell’Unione Europea. Possono inoltre partecipare:

  • parenti di cittadini di Paesi membri dell’Unione Europea che non abbiano la cittadinanza, ma un siano titolari di diritto di soggiorno o di soggiorno permanente;
  • cittadini di Paesi terzi titolari di permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
  • titolari di status di rifugiato;
  • status di protezione sussidiaria.

Occorre inoltre :

  • Godimento di diritti politici e civili;
  • idoneità fisica all’impiego.
  • Non essere stati destituiti da pubblico impiego, non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso.

Questi sono i requisiti generalmente richiesti per tutti i concorsi, ora vedremo i requisiti professionali. In primo luogo il concorso INAIL è per soli laureati, le lauree richieste sono:

  • Biologia (LM-06);
  • Fisica (LM-17);
  • Ingegneria Aerospaziale e Astronautica (LM-20);
  • Ingegneria Biomedica (LM-21);
  • Ingegneria Chimica (LM-22);
  • Ingegneria Civile (LM-23);
  • Ingegneria dei Sistemi Edilizi (LM-24);
  • Ingegneria dell’Automazione (LM-25);
  • Ingegneria della Sicurezza (LM-26);
  • Ingegneria delle telecomunicazioni (LM-27);
  • Ingegneria Elettrica (LM-28);
  • Ingegneria Elettronica (LM-29);
  • Ingegneria Energetica e Nucleare (LM-30);
  • Ingegneria Gestionale (LM-31);
  • Ingegneria Informatica (LM-32);
  • Ingegneria Meccanica (LM-33);
  • Ingegneria Navale (LM-34);
  • Ingegneria dell’Ambiente e del Territorio (LM-35);
  • Scienze Chimiche (LM-54);
  • Scienze e Tecnologie agrarie (LM-69);
  • Scienze e Tecnologie della Chimica Industriale (LM-71);
  • Scienze e Tecnologie Geologiche (LM-74);
  • Scienze Zootecniche e Tecnologie Animali (LM-86).

Sono equiparate a tali titoli la laurea specialistica LS e la laurea vecchio ordinamento.

Per i cittadini stranieri è prevista anche la valutazione della conoscenza della lingua italiana.

Come presentare la domanda

La domanda deve essere presentata accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS al sito www.inail.it

La domanda è accessibile alla voce “ Concorsi Attivi”. Una volta compilata la domanda in ogni sua parte è possibile procedere all’inoltro della stessa, fino al termine della scadenza del termine per presentare la domanda è possibile cambiare i dati inseriti, il sistema salverà solo la domanda risultante da ultima modifica.

Per poter completare la procedura è necessario allegare in formato pdf la copia di un documento di riconoscimento, inoltre occorre indicare un indirizzo PEC al quale saranno inoltrate le varie comunicazioni.

Come si svolge il concorso?

Il concorso prevede una prima valutazione dei titoli, da questi sarà formata una graduatoria che porterà alla prova scritta un numero di candidati pari a 5 volte il numero dei posti messi a concorso. Eventuali ex aequo comunque saranno inseriti. La valutazione dei titoli prevede l’attribuzione di 0,50 punti per ogni laurea ulteriore rispetto al titolo principale presentato.

Inoltre:

  • 0,5 punti per ogni master di primo livello;
  • 1 punto per ogni master di secondo livello;
  • 1,5 punti per il diploma di specializzazione;
  • 1,5 punti per ogni dottorato di ricerca.

La prova scritta si svolgerà mediante strumenti informatici e verte su numerosi argomenti, tra cui:

  • la legislazione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro;
  • legislazione in materia di tutela del lavoro, della maternità e del lavoro notturno;
  • metodi e tecniche per la valutazione dei rischi;
  • igiene industriale;
  • gestione delle emergenze;
  • gestione dei rischi nei cantieri mobili e temporanei.

Per un quadro completo di tutte le materie previste per la prova scritta rimandiamo al bando.

Saranno ammessi alla prova orale i candidati che alla prova scritta otterranno una valutazione di almeno 21/30. La prova orale ha ad oggetto le stesse materie della prova scritta, inoltre al candidato sarà proposta la discussione di casi pratici.

Nell’ambito della prova orale sarà valutata anche la conoscenza della lingua inglese. La prova orale si intende superata con un punteggio di almeno 21/30. A questo punto le votazioni riportate nella prova orale e in quella scritta sono sommate e si realizza la graduatoria.

I vincitori per poter iniziare il rapporto di lavoro devono essere iscritti in uno dei seguenti albi:

  • Ordine dei Biologi;
  • Ordine dei Geologi;
  • Ordine degli Ingegneri;
  • Ordine dei Chimici e dei Fisici;
  • Ordine dei dottori Agronomi e forestali.

E’ previsto un periodo di prova della durata di 6 mesi.

Approfondimenti

Per conoscere i concorsi per i quali è ancora possibile presentare la propria candidatura leggi gli articoli:

Concorso Polizia Penitenziaria per 1758 posti: requisiti e scadenza

Concorsi scuola: scopri i nuovi percorsi per diventare insegnanti

 

Collocamento obbligatorio dei disabili: entra in vigore la nuova banca dati

Con il decreto ministeriale 29 dicembre 2021 firmato dal ministro del Lavoro Orlando, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 febbraio 2022, prende il via il nuovo sistema per il collocamento obbligatorio dei disabili realizzato attraverso una banca dati che metterà in connessione tutti i soggetti che intervengono nell’assunzione.

La nuova banca dati per il collocamento obbligatorio dei disabili

La nuova banca dati è uno strumento informatico che metterà in connessione datori di lavoro pubblici e privati, ANPAL, INAIL, INPS, Ministero del Lavoro, Regioni e Province e permetterà di accedere ad agevolazioni, domanda e offerta di lavoro, convenzioni e alle varie comunicazioni obbligatorie. Il decreto del Ministro Orlando ha reso operativo l’art. 8, comma 2, del d.Lgs. 14 settembre 2015, n. 151 che ha l’obiettivo di “razionalizzare la raccolta sistematica dei dati disponibili sul collocamento mirato“, semplificare gli adempimenti e rafforzare i sistemi di controllo.

Il decreto chiarisce quali informazioni dovranno essere contenute all’interno della banca dati, chi sono i soggetti tenuti a comunicarle e le modalità di accesso alla banca dati. Tra i soggetti che avranno nel nuovo sistema maggiori obblighi ci sono sicuramente le aziende.

Dati che devono comunicare le aziende

Tra gli obblighi di comunicazione previsti per le aziende, vi sono i dati inerenti gli adeguamenti predisposti all’interno dello spazio di lavoro per il collocamento dei disabili, ad esempio ascensori o altri sistemi volti ad abbattere le barriere architettoniche, postazioni di lavoro e simili. Inoltre devono essere inserite le informazioni sui disabili già assunti in azienda. Le informazioni da immettere sono:

  • dati anagrafici dei disabili assunti;
  • data di assunzione, se il contratto è a tempo determinato deve essere indicata anche la data di scadenza del contratto;
  • tipologia di contratto (full time, part time…);
  • qualifica professionale;
  • trattamento economico e normativo applicato.

Le aziende devono inoltre comunicare se:

  • sono sospese dall’obbligo di assumere disabili in quanto è stata espletata la richiesta di integrazione salariale oppure è in corso una procedura di mobilità o concorsuale;
  • sono state esonerate dall’obbligo di assumere disabili in quanto ne hanno fatto richiesta e pagato i relativi oneri;
  • infine, devono comunicare se hanno firmato convenzioni di integrazione.

Informazioni inserite nella banca dati per il collocamento dei disabili da soggetti diversi dalle aziende

Ulteriori informazioni devono essere comunicate da altri soggetti, in particolare gli uffici competenti devono inviare le schede dei singoli lavoratori, il prospetto deve contenere indicazioni su capacità del lavoratore  grado di disabilità e natura, competenze e inclinazioni.

In questo caso si tratta dei dati inerenti le graduatorie delle persone disabili che sono in attesa di una collocazione lavorativa detenute dai Centri per l’Impiego.

Obblighi di comunicazione sono previsti a carico dell’INPS e dell’INAIL.

L’INPS deve inserire le informazioni inerenti le agevolazioni a cui possono accedere le aziende che assumono disabili. Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano inseriscono i dati inerenti le agevolazioni concesse a livello locale.

L’INAIL deve invece inserire informazioni inerenti gli interventi in materia di reinserimento nel mondo del lavoro.

Infine, tra i dati devono essere inseriti:

  • gli elenchi dei percettori di sostegno al reddito;
  • banche dati centrali e territoriali contenenti gli elenchi previsti dalla legge 92 del 2012, articolo 4 comma 151, cioè aggiornate con esperienze formative seguite nel tempo;
  • devono essere inserite le informazioni degli studenti e laureati in materie tecniche e scientifiche.

L’insieme di tutti questi dati deve essere fruibile, nel rispetto della privacy e a fini statistici, anche alle amministrazioni competenti. La compresenza di tutte queste informazioni in una sola banca dati che consente interoperabilità di tutti i soggetti coinvolti dovrebbe favorire il collocamento mirato. Di conseguenza aiutare le persone disabili a trovare più facilmente una collocazione che sia in linea con le esigenze e le caratteristiche del singolo disabile. Dovrebbe inoltre rendere più semplici i controlli sulle aziende tenute ad assumere disabili e invece non lo fanno.

Per conoscere quando scatta l’obbligo di assunzione disabili, leggi la guida: Assunzione come categoria protetta: caratteristiche e informazioni

Per approfondimenti: Assunzione disabili: dal 2022 aumentano sanzioni per le aziende

Agricoltura: le aliquote contributive per i lavoratori agricoli 2022

L’INPS ha fissato le aliquote contributive previste per le aziende agricole per il 2022, ecco nel dettaglio quanto sarà necessario pagare e gli importi a carico delle aziende e dei lavoratori.

Aliquote contributive per i lavoratori agricoli 2022

L’INPS con la circolare 31 del 25 febbraio 2022 ha provveduto a determinare le aliquote contributive per le aziende agricole per il 2022 per dipendenti a tempo determinato e indeterminato.

Il decreto legislativo 146 del 1997 stabilisce che, l’aliquota contributiva dovuta al Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD) a carico del datore di lavoro nel settore dell’agricoltura ogni anno debba essere aumentata di 0,20 punti percentuali fino al raggiungimento dell’aliquota del 32%. Resta invece invariata, in quanto ha già raggiunto il massimo, l’aliquota a carico del lavoratore.

In applicazione di questa normativa l’INPS sottolinea che per il 2022 l’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro sarà del 29,70% complessivamente, di questa la quota a carico del lavoratore resta ferma all’8,84%.

Resta invece invariata l’aliquota contributiva prevista per le aziende agricole che si occupano di trasformazione, manipolazione di prodotti agricoli zootecnici e di lavorazione di prodotti alimentari con processi produttivi di tipo industriale. Questa infatti ha raggiunto il 32% già nel 2011. E’ stata inoltre aggiunta l’aliquota dello 0,30% , corrispondente all’ “aliquota contributiva di finanziamento per gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria ed alle forme sostitutive ed esclusive della medesima” prevista dall’articolo 1 comma 769 della legge 296 del 2006.

Ricordiamo che questo comma prevede anche che l’aliquota massima non può superare il 33%. Sintetizzando per questa tipologia di azienda agricola l’aliquota contributiva complessiva è del 32,30%.

L’ aliquota a carico del lavoratore è dell’8,84%. La stessa viene trattenuta dal datore di lavoro e versata in conto del lavoratore. Di conseguenza non sono richiesti adempimenti da parte del lavoratore.

Aliquote contributive 2022 cooperative e consorzi agricoli

La legge 30 dicembre 2021 n° 34 ha esteso l’accesso alla NASpI ai lavoratori di consorzi e cooperative agricole che si occupano di trasformazione, manipolazione e commercializzazione di prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci. Potranno accedere a tale sostegno

  • operai agricoli a tempo indeterminato;
  • apprendisti;
  • soci lavoratori.

Visto tale importante cambiamento, dal 1° gennaio 2022 tali cooperative e consorzi saranno tenuti a versare il contributo al finanziamento della NASpI.

Non sono più assoggettati all’aliquota contributiva del 2,75% per la disoccupazione agricola .

Aliquote contributive INAIL

Nella circolare viene sottolineato che non cambiano le aliquote contributive INAIL che restano:

  • 10,1250% Assistenza Infortuni sul Lavoro;
  • 3,1185% Addizionale Infortuni sul Lavoro.

Agevolazioni contributive aziende agricole 2022

La circolare 31 dell’INPS sottolinea che anche per il 2022 sono previste agevolazioni contributive per le aziende localizzate in zone particolarmente svantaggiate. Si riduce del 75% l’aliquota applicata nelle zone particolarmente svantaggiate (ex zone montane) e del 78% quella prevista per territori svantaggiati.

Sorveglianza Sanitaria: proroga al 31 luglio per la comunicazione dei dati

In un avviso pubblicato il 22 febbraio 2022 l’INAIL ha reso noto che c’è una proroga dei termini per l’invio da parte del medico competente della comunicazione sulla sorveglianza sanitaria. Le aziende, tramite il medico competente, dovranno ottemperare entro il 31 luglio 2022 e non entro il 31 marzo 2022.

Cos’è la sorveglianza sanitaria?

La sorveglianza sanitaria è disposta dal decreto legislativo 81 del 2008, cioè la principale norma avente ad oggetto la sicurezza sul luogo di lavoro. L’ottemperanza di tale obbligo è prevista in determinate tipologie di imprese in cui vi è un elevato rischio che si verifichino sinistri e in cui sono frequenti i casi di malattia professionale. In queste aziende deve essere nominato anche il medico competente che entro il primo trimestre dell’anno successivo rispetto a quello di riferimento deve inviare all’INAIL, tramite l’ASL, il comunicato con i risultati della sorveglianza sanitaria attuata nell’anno precedente. Per fare ciò deve utilizzare il modulo 3B.

Perché viene prorogato il termine per la comunicazione dei dati aggregati inerenti sinistri e malattie professionali?

In seguito all’emergenza Covid, l’INAIL ha provveduto a sospendere l’obbligo di inoltro di tale comunicato per l’anno 2020, quindi relativa alla comunicazione da inviare entro il 31 marzo 2021. Ora con il nuovo comunicato dell’INAIL si provvede alla posticipazione dei termini relativi alla presentazione della comunicazione da parte del medico competenze all’INAIL dei dati inerenti la sorveglianza sanitaria 2021. Il nuovo termine è il 31 luglio 2022.

Si legge nell’avviso che, al fine di fronteggiare l’emergenza Covid, e consentire ai medici competenti una migliore gestione dell’inoltro dei dati aggregati e collettivi, è oggetto di proroga il termine per l’invio dei dati alle “Aziende Sanitarie Locali competenti delle informazioni riguardanti i dati collettivi aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria nell’anno 2021”.

Per conoscere in quali casi è necessario attivarla e nominare il medico competente, è consigliata la lettura degli approfondimenti:

La sorveglianza sanitaria obbligatoria per la sicurezza sul luogo di lavoro

Sicurezza sul luogo di lavoro: la figura del medico competente

DURC online: entro quanto tempo dalla richiesta viene rilasciato?

Il DURC online è un documento che attesta la regolarità dei versamenti contributivi ed è un documento essenziale al fine di partecipare a bandi, sovvenzioni e richiedere contributi e agevolazioni. Dal momento del rilascio ha una validità di 120 giorni, ma quanto tempo trascorre tra la richiesta e il suo rilascio? Scopriamolo insieme.

DURC Online: entro quanto tempo è rilasciato?

L’acronimo DURC vuol dire “Documento Unico di Regolarità Contributiva“, il suo ruolo è certificare che l’impresa è in regola con i versamenti dei contributi previdenziali a INPS, INAIL e, nei casi in cui sono dovuti, nei confronti della Cassa Edile. Il DURC viene richiesto per la partecipazione a bandi pubblici e privati, per ricevere sussidi, aiuti, agevolazioni e per il rilascio dell’attestazione SOA. Si tratta di uno dei pochi documenti che non può essere autocertificato. Proprio per questo è bene richiederlo sempre con una certa sollecitudine, infatti normalmente è rilasciato nell’arco di due giorni dalla richiesta, ma i tempi si allungano molto nel caso in cui dovessero emergere delle anomalie.

I controlli effettuati dall’INPS

Quando si richiede il DURC, l’INPS procede a vagliare le posizioni di lavoratori subordinati, lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa, lavoratori autonomi. Questo vuol dire che maggiore è il numero degli addetti, maggiori sono le verifiche da effettuare e quindi più probabilità che rilevino delle anomalie da correggere per poter rilasciare il DURC.

A questo proposito deve essere ricordato che dal 2017 non è più in vigore il DURC interno, ma solo il DURC online. Il primo era un meccanismo a semaforo dell’INPS valido solo ai fini del riconoscimento agevolazioni contributive. Ora tale sistema è venuto meno.

Cosa succede in caso di irregolarità?

Una volta inoltrata la richiesta di DURC all’INPS, la stessa avvia il controllo sulla regolarità dei vari versamenti contributivi a INPS, INAIL e Cassa Edile. Nel caso in cui emergano irregolarità invia una comunicazione al richiedente e lo invita a regolarizzare le irregolarità riscontrate entro 15 giorni. Le irregolarità sono segnalate con metodo analitico.

Nel caso in cui il contribuente non provveda a regolarizzare la posizione, l’INPS emette un DURC online non regolare, con l’indicazione anche degli importi in debito e delle cause di irregolarità. Questo implica che l’impresa non potrà partecipare a bandi o altre iniziative.

Il DURC deve comunque essere rilasciato nel caso in cui:

  • sia in corso una rateizzazione degli importi da versare;
  • ci sono disposizioni di leggi che sospendono i pagamenti;
  • i crediti sono oggetto di compensazione già accettati dall’ente preposto;
  • crediti oggetto di contenzioso fino alla pendenza della decisione;
  • crediti che siano stati affidati all’agente di riscossione e per i quali siano stati sospesi i pagamenti anche in seguito a ricorso;
  • esistenza di uno scostamento non grave tra le somme da pagare e gli importi pagati (fino a 150 euro) Naturalmente il debito deve essere regolarizzato, ma questo non preclude il rilascio del Durc.

Nel caso in cui le aziende fruiscano di benefici contributivi possono richiedere all’INPS il rilascio del DPA (dichiarazione preventiva di agevolazione), in questo modo non saranno rilevate irregolarità. Per tutta la durata della richiesta di benefici contributivi, l’INPS provvederà mensilmente a verificare la posizione dell’impresa e invitarla a regolarizzarla, evitando così brutte sorprese.

Per maggiori informazioni sul DURC leggi: DURC di congruità, dal primo novembre è cambiato tutto

DURC online 2021: dal primo ottobre si accede con lo SPID

Come sanare un DURC irregolare?

 

Contributi a fondo perduto bando Isi Inail, la detrazione 65% su interventi non ancora iniziali

I contributi a fondo perduto Isi Inail fino al 65% delle spese degli interventi inerenti l’avviso del 16 dicembre 2021, possono riguardare solo gli interventi non ancora iniziati. Gli ordini, invece, possono essere già sottoscritti. La novità emerge da un’attenta verifica dei bandi dei contributi e delle spese ammissibili al finanziamento.

Contributi a fondo perduto Isi-Inail, quali spese sono ammissibili?

I contributi a fondo perduto del bando Isi Inail ammettono la copertura di spese previste in cinque assi di intervento. In concreto, le spese devono riguardare i progetti:

  • di investimento in macchinari, in attrezzature e in impianti e i progetti che adottino modelli di responsabilità sociale e organizzativi;
  • per le micro e le piccole imprese operanti nei settori di produzione agricola primaria e dei prodotti agricoli;
  • atti a ridurre il rischio da movimentazione manuale dei carichi;
  • per la bonifica di materiali che contengano amianto;
  • per le micro e le piccole imprese che operino in settori specifici di attività.

Modalità di ottenimento dei contributi a fondo perduto Isi Inail

A eccezione dei contributi a fondo perduto destinati alle micro e le piccole imprese operanti nei settori di produzione agricola primaria, tutti gli altri soggetti destinatari non devono aver avuto in passato finanziamenti relativi agli assi di intervento previsti dal bando Isi Inail. Il contributo a fondo perduto è calcolato in conto capitale sulle spese giudicate ammissibili al netto dell’Iva.

Contributi a fondo perduto per le imprese agricole: maggiori agevolazioni per quelle condotte da giovani

I contributi a fondo perduto del bando Isi e Inail non possono superare la percentuale del 65% delle spese ammissibili. Tuttavia sono previsti alcuni limiti e ulteriori agevolazioni. Per le imprese agricole il contributo è fissato nella misura del 40% a favore di tutte le imprese. La percentuale si eleva al 50% per le imprese dei giovani agricoltori. Il finanziamento minimo è di 1.000 euro, quello massimo è di 60 mila euro.

Limiti dei contributi a fondo perduto alle imprese da Isi e Inail

Per i contributi relativi ai progetti di macchinari, attrezzature e impianti, per i modelli di organizzativi e di responsabilità civile, per la riduzione della movimentazione manuale dei carichi, per la bonifica dell’amianto il limite massimo sul quale calcolare il 65% è di 130 mila euro. Il limite minimo è di 5 mila euro per ogni progetto. Per i progetti delle micro e piccole imprese di specifici settori di attività si va da un minimo di 2 mila euro a un massimo di 50 mila euro.

Bando Inail Isi per i contributi a fondo perduto delle imprese: come si presenta la domanda

Le imprese possono presentare la domanda dei contributi a fondo perduto Inail Isi mediante procedura “a sportello” on line. Ovvero vale l’ordine di invio delle istanze. Presumibilmente la domanda si potrà presentare a partire da un giorno specifico la cui data non è stata ancora resa nota. Si tratta di un “click day“, pertanto è necessario affrettarsi nell’invio dell’istanza.

 

 

 

Assicurazione INAIL Infortuni domestici: importo e scadenza

La casa spesso nasconde delle insidie che portano al verificarsi di piccoli o grandi incidenti domestici. Per chi si occupa prevalentemente dei lavori domestici c’è l’Assicurazione INAIL Infortuni Domestici. Di seguito importi, coperture e piccole novità previste dal 2022 come il riconoscimento di un risarcimento anche per i piccoli incidenti domestici.

Dall’Assicurazione Casalinghe all’Assicurazione INAIL Infortuni Domestici

L’INAIL è l’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, prevede l’obbligo di versare dei contributi economici a copertura di eventuali sinistri che dovessero accorrere ai lavoratori o a copertura di malattie professionali, ad esempio quelle per esposizione ad agenti chimici nocivi. Restava però un problema, cioè il mancato riconoscimento del lavoro di cura svolto in maniera gratuita e che esponeva comunque al rischio di infortuni. Nasce per questo motivo quella che inizialmente veniva indicata come assicurazione obbligatoria per casalinghe. Fortunatamente nel tempo il concetto di lavoro di cura e lavoro domestico è stato esteso anche agli uomini  e ora l’assicurazione non è rivolta più solo alle donne che si occupano dei lavori domestici, ma a chiunque, uomo o donna, si ritrovi nelle condizioni previste dalla disciplina.

La polizza è rivolta a coloro che svolgono a titolo gratuito e senza vincolo di subordinazione attività volte alla cura della famiglia e dell’ambiente in cui vivono in modo abituale ed esclusivo. L’assicurazione infortuni domestici dell’INAIL è entrata in vigore nel 2001 e nel tempo ha avuto diverse modifiche.

Chi deve sottoscrivere l’Assicurazione INAIL Infortuni Domestici e chi è escluso dall’obbligo

Sono obbligati a sottoscrivere la polizza INAIL per infortuni domestici:

  • persone di età superiore a 18 anni di età e di età inferiore a 67 anni;
  • chi presta lavoro domestico in modo esclusivo e abituale;
  • non è legato da vincolo di subordinazione.

Sono esclusi coloro che hanno un reddito basso, in particolare chi ha un reddito personale lordo di fino a 4.648,11 euro annui oppure fa parte di un nucleo familiare con reddito non superiore a 9.296,22 euro annui.

Sono altresì esclusi dall’obbligo:

  • i lavoratori socialmente utili;
  • coloro che non hanno i requisiti anagrafici prima visti;
  • titolari di borsa lavoro;
  • coloro che sono iscritti a tirocini o corsi di formazione;
  • lavoratori part time;
  • religiosi.

Devono invece sottoscrivere l’assicurazione infortuni domestici INAIL

  • gli studenti anche se dimorano in una città diversa da quella di residenza e che si occupano in modo esclusivo della cura dell’ambiente in cui abitano (studenti fuori sede);
  • i titolari di pensione che non hanno superato i 67 anni di età;
  • i cittadini stranieri che soggiornano regolarmente in Italia e non hanno occupazione;
  • i lavoratori in mobilità, in cassa integrazione guadagni, beneficiari di prestazioni a carico dei fondi di integrazione salariale, lavoratori che beneficiano di indennità di disoccupazione o altri benefici del welfare simili;
  • lavoratori che hanno un contratto che non copre l’intero arco annuale, ad esempio i lavoratori stagionali, a tempo determinato, con contratti di lavoro temporanei. Per questa tipologia di assicurati l’assicurazione copre i periodi non coperti da assicurazione. Il premio deve comunque essere versato per intero.

Scadenza e modalità del pagamento dell’Assicurazione INAIL Infortuni Domestici

L’assicurazione INAIL deve essere pagata entro il 31 gennaio di ogni anno e ha durata annuale, l’ammontare del premio da versare è di 24 euro.

Chi è già assicurato potrà versare il premio entro il 31 gennaio 2022 attraverso il bollettino Pago PA recapitato dall’INAIL, si tratta di un pre-stampato con già indicati i dati del titolare. Chi invece deve attivare l’assicurazione per la prima volta, può farlo attraverso il sito internet, registrandosi e accedendo con l’uso delle credenziali SPID, Sistema Pubblico di Identità Digitale, CIE Carta di Identità Elettronica o CNS. Il pagamento può avvenire direttamente dal sito INAIL, oppure attraverso bonifico bancario o postale, presso i tabaccai autorizzati, sul sito di Poste Italiane. L’importo essendo minimo non è rateizzabile, ma può essere dedotto ai fini IRPEF.

Il risarcimento INAIL

Tra le novità del 2022 vi è la possibilità di ottenere un “risarcimento” anche per i piccoli infortuni, in particolare per incidenti domestici che portano:

  • inabilità permanente tra 6 e il 15 per cento è previsto un assegno una tantum di 337,41 euro ;
  • per un’inabilità permanente di valore pari o superiore al 16% è prevista una rendita mensile da un minimo di 119,23 euro a un massimo di 1.454,07 euro, l’assegno è commisurato ai punti di invalidità;
  • in presenza di gravi menomazioni si riceve un assegno mensile di importo 574,59 euro per assistenza personale continuativa;
  • in caso di decesso dovuto ad infortunio in ambito domestico è previsto in favore dei familiari superstiti un assegno una tantum di 10.542,45 euro e una rendita mensile.

E’ importante determinare cosa si intende per infortunio in ambito domestico. In base alla disciplina deve essere ritenuto tale non solo quello che avviene nell’abitazione, ma anche sinistri accorsi in pertinenze, soffitte, balcone, cantina, giardino, parti comuni del condominio, ad esempio l’androne del palazzo, le scale, balcone, cantina, giardino.

I sinistri coperti sono tutti quelli inerenti le normali attività domestiche, come cadute, inalazioni di gas, scottature, utilizzo di sostanze che ledono la pelle e tutto ciò che generalmente accade durante i lavori domestici.

Per avere ulteriori informazioni è possibile chiamare il contact center INAIL 06.6001 contattabile da telefono fisso o mobile.

Coltivatori diretti, come si calcolano i contributi Ivs?

Oltre all’iscrizione all’Inps per i contributi, i coltivatori diretti devono versare anche l’Ivs, l’assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti. Il metodo di calcolo è differente rispetto a quello previsto dal legislatore per i contributi Inps. Questi ultimi sono dovuti in presenza di 104 giornate lavorative annue per ogni unità attiva nell’attività che sia chiamata a contribuire.

Contributi Ivs per i coltivatori diretti, i riferimenti normativi

La legge numero 1047 del 26 ottobre 1957 dispone che viene “istituita presso l’Istituto nazionale una Gestione speciale per i coltivatori mezzadri“. La gestione ha lo scopo di prevedere l’obbligo dell’assicurazione Ivs per i coltivatori diretti che siano i proprietari, gli affittuari, gli usufruttuari, gli enfiteuti e i pastori che si occupano, in maniera diretta e abituale, alla coltivazione manuale dei fondi o all’allevamento del bestiame.

Contribuzione Ivs, da chi è dovuta?

Pertanto, la contribuzione Ivs è dovuta sia dai coltivatori diretti che da ciascun altro membro della famiglia che vi sia iscritto. Il legislatore ha voluto estendere le tutele assicurative a tutti i familiari che siano addetti in maniera attiva nei lavori agricoli. L’assicurazione può essere fatta anche a favore di parenti e affini fino al quarto grado.

Contributi Ivs, come si calcolano per i coltivatori diretti e i familiari attivi nella coltivazione?

Sia i coltivatori diretti che i familiari iscritti all’assicurazione Ivs devono determinare i contributi dovuti applicando l’aliquota del 24%. Tale aliquota è rimasta invariata dal 2018 ad oggi. Il 24% si applica al reddito convenzionale che viene individuato seguendo una classificazione a 4 fasce di reddito. Per il calcolo del reddito convenzionale si fa riferimento alla legge numero 233 del 1990.

Coltivatori diretti, le quattro fasce di reddito previste dalla legge 233 del 1990

Secondo la legge numero 233 del 1990, “con decorrenza dal 1° luglio 1990 sono istituite, per gli assicurati iscritti alla gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni, di cui alla legge del 26 ottobre 1957, la numero 1047, e successive modificazioni ed integrazioni, quattro fasce di reddito convenzionale individuate in base alla tabella D allegata alla presente legge ai fini del calcolo dei contributi e della determinazione della misura delle pensioni”.

Come si calcola il reddito convenzionale dei coltivatori diretti per l’applicazione del 24%?

Il comma 5 della citata legge spiega come procedere con il calcolo del reddito medio convenzionale per ogni fascia di reddito agrario prevista dalla tabella D. La determinazione avviene annualmente su base nazionale mediante il decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, con riferimento alle retribuzioni medie giornaliere di cui al primo comma dell’articolo 28 del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1968, numero 488. Il reddito medio convenzionale dei coltivatori diretti si determina, dunque, moltiplicando il reddito medio convenzionale giornaliero degli operai agricoli per il numero di giornate indicate nella tabella D allegata alla legge 233.

Contribuzione Ivs, come verificare a quale fascia di reddito si appartiene?

Il risultato che si ottiene dalla moltiplicazione rappresenta la soglia di reddito per verificare in quale fascia debba essere inserito il reddito agrario  denunciato dall’azienda nel momento in cui ha provveduto all’iscrizione. Se l’azienda risulta essere iscritta nella previdenza per l’attività di allevamento, il contribuente deve far riferimento al reddito agrario calcolato dall’articolo 32 del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir).

Coltivatori diretti: i versamenti dell’addizionale fissa giornaliera

Il contributi annuo ottenuto deve essere sommato all’addizionale fissa giornaliera. Tale addizionale è pari a 0,68 fino a un limite di 156 giorni. Il coltivatore diretto deve inoltre versare i contributi per l’indennità di gravidanza e puerperio. Infine sono da versare i contributi Inail che vengono riscossi dall’Inps grazie alla contribuzione unificata.

Contributi coltivatori diretti: quando scadono le quattro rate annuali?

I contributi, nel totale, si possono versare in quattro rate con le seguenti scadenze, sempre nel giorno 16 dei mesi di:

  • luglio;
  • settembre;
  • novembre;
  • gennaio (dell’anno successivo).

Infine, i coltivatori diretti e i loro familiari possono richiedere la riduzione dei contributi Ivs pari al 50% se hanno già superato i 65 anni.