Incentivi alle imprese, gli aiuti su cui si può contare

Incentivi alle imprese sono sempre aiuti che piacciano agli imprenditori. Ecco una breve carrellata di quelli che sono in corso.

Incentivi alle imprese, finanziata la Nuova Sabatini

Fare impresa non è mai stata cosa semplice, soprattutto in questi tempi così difficili. Ma se ci sono a disposizione degli aiuti statali, si può avere una base di partenza importante. Pertanto vediamo quali sono le misure che sono state attivate e/o prorogata con la legge di bilancio in materia di incentivi alle imprese.

La nuova Sabatini è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. La misura è un sostegno agli investimenti in beni strumentali da parte di micro, piccole e medie imprese. Prevede facilità di accesso ai soldi necessari per comprare strumenti e finanziarli con tassi agevolati.

Incentivi alle imprese, contratti di sviluppo e fondo per la crescita sostenibile

La legge di Bilancio 2024 autorizza la spesa di 190 milioni per l’anno 2024, di 310 milioni per l’anno 2025 e di 100 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2030, per il finanziamento dei contratti di sviluppo, relativi ai programmi di sviluppo industriale. Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:

  • finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili;
  • contributo in conto interessi;
  • contributo in conto impianti;
  • e contributo diretto alla spesa.

Mentre per il Fondo per la crescita sostenibile sono stati stanziati 110 milioni per l’anno 2024 e 220 milioni per l’anno 2025. Il Fondo è destinato al finanziamento di programmi e interventi con un impatto significativo in ambito nazionale sulla competitività dell’apparato produttivo. Inoltre le agevolazioni del Fondo sono concesse nella forma del finanziamento agevolato. Infine c’è anche la possibilità di concedere incentivi in forma diversa è subordinata al cofinanziamento comunitario o regionale.

Garanzia SACE a condizioni di mercato 

SACE garantisce i finanziamenti erogati da banche, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali, società di factoring, società di leasing e altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia. Il limite di importo dei finanziamenti ottenibili ammonta al maggiore fra:

  • il 15% del fatturato annuo totale medio in Italia degli ultimi 3 esercizi conclusi come risultante dai bilanci
  • il 50% dei costi sostenuti per fonti energetiche nei 12 mesi precedenti la richiesta di finanziamento.

Mentre le garanzie sono concesse, previa istruttoria, per una durata massima di 25 anni. Dal primo gennaio 2024 non sono state accettate nuove richieste, ma le condizioni dovrebbero a presto cambiare.

Incentivi per le imprese, ecco come scoprirli tutti direttamente da casa

Incentivi per le imprese sono parole magiche per gli imprenditori. Ma a volte è difficile capire a quali accedere, ma arriva un aiuto

Incentivi per le imprese, nasce il portale incentivi.gov.it

Trovare i finanziamenti giusti in modo facile e veloce è ora possibile. Il Ministero dello sviluppo economico ha messo online il nuovo sito incentivi.gov.it. La nuova piattaforma che permette ad imprese, start up, idee imprenditoriali e realtà già esistenti di conoscere tutti gli incentivi disponibili. Una nuova idea che avvicina lo Stato e le attività economiche, anche le più piccole, che sono poi il motore del tessuto economico italiano.

Si tratta quindi di un motore di ricerca che consente di individuare le misure che meglio rispondono alle esigenze di ogni visitatore. Dunque crea un elenco facile da consultare specifico per le categorie, le caratteristiche tecniche, le risorse a disposizione e l’ambito territoriale.

Incentivi per le imprese, come consultare il catalogo

L’uso del portale è molto semplice ed intuitivo. Dalla home page è possibile accedere direttamente agli incentivi in base alle seguenti categorie:

  • aspirante imprenditore;
  • impresa o professionista;
  • ente o istituzione;
  • cittadino.

Tuttavia è possibili scegliere dal catalogo in alto a destra, inserendo anche dei filtri per velocizzare la ricerca. Inoltre si può fare anche un semplice ricerca per parola chiave. Attraverso un menù a tendina è possibile accedere alle schede delle singole opportunità. Ad esempio accedendo come professionista, occorre indicare la regione, ed il limite monetario. Seguendo il percorso si arriva alle schede descrittive. E’ facile individuare:

  • a chi si rivolge;
  • le regioni in cui è applicabile;
  • la spesa ammessa;
  • il tipo di agevolazione (credito d’imposta o contributo a fondo perduto;
  • e cosa prevede.

Infine cliccando su Scopri + dettagli è possibile capire in modo più dettagliato il singolo incentivo. Ma attenzione sono indicati tutti gli incentivi, quindi prestare attenzione a quelli ancora aperti o conclusi.

Le parole di Giorgetti in merito al portale

É uno strumento agile e diretto a disposizione degli imprenditori che, con coraggio, creano nuove attività e per le quali possono richiedere agevolazioni per realizzare gli investimenti”, ha dichiarato il ministro Giorgetti. “Navigando nella piattaforma – prosegue il ministro – si possono trovare tutte le informazioni utili sugli incentivi del Mise. Una bussola che permette di orientarsi tra le agevolazioni previste da bandi e provvedimenti dedicati allo sviluppo del tessuto produttivo del Paese. È un’opportunità – conclude Giorgetti – per realizzare idee e progetti imprenditoriali, investire in competitività, valorizzare il territorio, coltivando e concretizzando i sogni imprenditoriali”.

Incentivi a imprese, Pa e professionisti: come utilizzare la nuova piattaforma?

Dal 2 giugno 2022 è attiva la nuova piattaforma che racchiude tutte le opportunità di incentivi per imprese, Pubblica amministrazione e professionisti. L’accesso è libero a tutti e si possono trovare tutte le forme di sostegno statale oppure regionale adatte ai soggetti beneficiari. L’ideazione della piattaforma è stata resa possibile dal decreto del ministero per lo Sviluppo Economico del 27 maggio 2022. All’interno del portale, si può seguire un percorso per trovare tutte le agevolazioni, i contributi a fondo perduto, i finanziamenti e i bonus che le istituzioni pubbliche mettono a disposizione.

Incentivi statali e regionali per le imprese, Pa e professionisti: quali sono i bandi all’interno della nuova piattaforma?

La nuova piattaforma per gli incentivi permette alle imprese, alla Pubblica amministrazione e ai professionisti di trovare le formule di sostegno statale o regionale più adatta ai beneficiari finali. All’interno si possono trovare le misure attuative dei bandi, degli avvisi, le istruzioni, e le convocazioni per manifestazioni di interesse. L’obiettivo della piattaforma è quello di mettere al corrente di tutte le misure e i provvedimenti dei principali organismi nazionali e regionali. All’interno, pertanto, si trovano gli incentivi gestiti da Sace, Simest, Invitalia, Unioncamere, Agenzia delle entrate, Inps, Cassa depositi e prestiti e Inail.

Come trovare l’incentivo su misura nella nuova piattaforma del Mise?

Dalla home page del nuovo portale del Mise degli incentivi si può trovare il bando o l’avviso di proprio interesse seguendo differenti percorsi. Infatti, l’utente può:

  • accedere a tutto il catalogo degli incentivi;
  • effettuare una ricerca libera;
  • procedere con una ricerca più approfondita mediante percorsi guidati di profilazione in base ai criteri della ricerca stessa. Tra i parametri, si possono scegliere le caratteristiche della Pa, del professionista o dell’impresa interessata agli incentivi oppure gli ambiti nei quali si voglia ricercare incentivi all’investimento.

Quali informazioni fornisce la piattaforma del Mise sulla ricerca di incentivi a imprese, Pa e professionisti?

Le informazioni restituite dalla piattaforma degli incentivi del Mise permettono di ottenere contenuti di risposta alla ricerca classificabili e catalogabili in base alle caratteristiche dell’investimento ricercato. In particolare, si possono distinguere incentivi classificati per:

  • la tipologia di amministrazione con informazioni sull’anagrafica dell’incentivo; le informazioni inerenti i provvedimenti di attuazione; la base giuridica; l’avviso della presentazione delle domande e i termini di scadenza; i limiti di importo degli interventi finanziati;
  • lo stato dell’intervento. L’utente avrà modo di classificare la propria ricerca escludendo l’eventuale inattività, anche momentanea, degli interventi;
  • la personalizzazione dei beneficiari degli interventi. E pertanto, chi effettua una ricerca potrà ottenere risultati basati sulle caratteristiche della propria impresa (anche la dimensione);
  • la tipologia di sostegno;
  • la classificazione degli interventi per settori di attività; o per territori o materiali ammissibili alla presentazione delle domande;
  • le finalità dei finanziamenti.

Come fare una ricerca sulla piattaforma degli incentivi del governo?

Per fare una ricerca degli incentivi sulla nuova piattaforma del governo è sufficiente utilizzare la funzione “Trova l’incentivo” sul portale. Questo percorso è quello breve se non si voglia adottare una procedura personalizzata e guidata di ricerca passando per le sezioni:

  • “Sono un aspirante imprenditore”;
  • “Un’impresa o un professionista”;
  • “Un ente, un’istituzione”;
  • “Sono un cittadino”.

Avendo le idee chiare su cosa cercare, ad esempio, “Fondo impresa donna” per l’imprenditoria al femminile, è possibile immettere direttamente i parametri di ricerca nel campo “Trova l’incentivo”.

Ricerca di ‘Fondo impresa donna’ nel portale degli incentivi del ministero per lo Sviluppo Economico

Avendo immesso nella ricerca “Fondo impresa donna”, il sistema restituisce i seguenti risultati:

  • il Fondo impresa donna, attualmente attivo, risultato puntuale della nostra ricerca;
  • alcuni incentivi direttamente collegati a quelli della nostra ricerca come Fondo Ipcei; Investimenti sostenibili 4.0; Fondo per gli investimenti innovativi in agricoltura; Credito di imposta società benefit; “Ceramica artistica e tradizionale e Ceramica di qualità”;
  • alcuni incentivi in arrivo, come “Cratere sismico aquilano” e “Avvio e consolidamento di imprese culturali e creative”.

Fondo impresa donna come risultato di ricerca dal portale incentivi del governo

Aprendo il link del Fondo impresa donna, oggetto della nostra ricerca, si trovano:

  • lo stato dell’incentivo (con data di apertura al 19 maggio 2022), le note e il link al sito dedicato sull’estrema destra della schermata;
  • la forma di agevolazione (Contributo a Fondo perduto, Prestito e Anticipo rimborsabile);
  • i settori ammessi alla domanda come Agroalimentare, Moda e Tessile; Chimica e Farmaceutica; Metallurgia, Elettronica, Meccanica, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto; Mobili, Commercio, Servizi di trasporto; Alberghiero, Ristorazione; ICT; Cultura, Turismo, Salute; Altri servizi; Edilizia, Fornitura Energia, Artigianato;
  • la spesa ammissibile (fino a 400 mila euro);
  • le regioni dell’incentivo (tutte).

Fondo impresa donna dopo la ricerca sulla nuova piattaforma del governo: le informazioni sulla misura di sostegno all’imprenditoria al femminile

Scorrendo nella pagina del risultato alla ricerca, la piattaforma restituisce altre informazioni come:

  • che cos’è il Fondo impresa donna (incentivo che sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati);
  • a chi è rivolta la misura (Imprese femminili di qualsiasi dimensione, di nuova costituzione o già costituite, con sede in tutte le regioni italiane);
  • cosa prevede la misura (
  • per progetti fino a € 100.000, fondo perduto fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) entro un tetto massimo di € 50.000.
  • per progetti fino a € 250.000, fondo perduto fino al 50% delle spese, fino a un massimo di € 125.000);
  • la specifica delle spese ammissibili per le imprese al femminile già costituite;
  • gli obiettivi e le finalità dell’intervento;
  • la forma di agevolazione (contributi, fondo perduto, prestiti, anticipi rimborsabili);

Quali altre informazioni sono presenti nella ricerca del Fondo impresa donna?

Le informazioni risultanti dalla ricerca sono dettagliate. Infatti, si ritrovano tutte le specifiche per può presentare domanda e quali requisiti debbano essere posseduti. Nel dettaglio:

  • i costi ammissibili (costi di personale; materiali, impianti, macchinari, attrezzature, materie prime, di consumo e merci; immateriali,  conoscenze tecniche non brevettate, diritti di brevetto, licenze, marchi; progettazione, studi e consulenze; oneri diversi di gestione e oneri finanziari);
  • la spesa ammissibile con i limiti minimi e massimi.
  • le agevolazioni creditizie concedibili da un minimo a un massimo;
  • la tipologia di soggetto beneficiario;
  • le dimensioni aziendali;
  • i settori di attività;
  • i codici Ateco di attività;
  • Regioni, comuni ed eventuali ambiti territoriali speciali;
  • le altre caratteristiche;
  • il soggetto che gestisce il finanziamento (in questo caso Invitalia);
  • la normativa di riferimento.

 

Imprese agricole e agroalimentari: arriva il credito di imposta del 40%

Arriva il credito di imposta del 40% per le imprese agricole e agroalimentari. Si tratta dell’incentivo per il commercio elettronico delle due tipologie di imprese agricole che può arrivare al 40% per gli anni 2021, 2022 e 2023. Il limite ammissibile è pari a 50 mila euro all’anno, secondo quanto prevede il comma 131 dell’articolo 1, della legge numero 178 del 2020 (legge di Bilancio 2021). La misura va a sostegno, in particolare, dello sviluppo del commercio elettronico e del made in Italy.

Credito di imposta del 40% per imprese agricole e agroalimentari: i riferimenti normativi

A disciplinare il credito di imposta del 40% a favore delle imprese agricole e agroalimentare per le strutture informatiche del commercio elettronico è il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate numero 174713 del 20 maggio scorso. Le risorse messe a disposizione delle imprese ammontano a 15 milioni di euro per tutto il triennio 2021-2023, pari a 5 milioni di euro all’anno.

Bonus 40% delle spese sostenute da imprese agricole e agroalimentare: per cosa si può ottenere il credito di imposta?

Ammesse al credito di imposta del 40% sono le imprese agricole e agroalimentari. Il bonus può essere richiesto anche dalle cooperative o dai consorzi che aderiscono alle “Strade del vino”, come previsto dalla lettera a), del comma 1, dell’articolo 2, della legge numero 268 del 1999. Le spese ammissibili riguardano le infrastrutture informatiche per realizzare il commercio elettronico delle imprese agricole.

Quali sono le spese ammesse al credito di imposta del 40% a favore delle imprese agricole?

Più nel dettaglio delle spese ammesse al credito di imposta, per ottenere gli incentivi è necessario fare investimenti per:

  • migliorare le potenzialità delle vendite a distanza verso compratori che si trovino al di fuori del territorio italiano;
  • creare depositi fiscali virtuali all’estero, la cui gestione è a carico di organismi associativi;
  • migliorare gli accordi con gli spedizionieri doganali;
  • infine portare avanti progetti e investimenti che possano incrementare le esportazioni mediante software, tecnologie, sistemi di sicurezza e sviluppo di database.

Credito di imposta alle imprese agricole per il commercio elettronico: come viene calcolato l’incentivo?

Il credito di imposta delle spese ammissibili sostenute dalle imprese agricole per favorire il commercio elettronico  si calcola nella percentuale del 40% per:

  • gli investimenti ammissibili effettuati nel limite di 50 mila euro per le piccole e medie imprese che operano nella produzione primaria dei prodotti agricoli;
  • le spese nel limite di 25 mila euro effettuate dalle grandi imprese che operano nella produzione primaria;
  • gli investimenti effettuati dalle piccole e medie imprese agroalimentari nel limite di spesa di 50 mila euro.

In tutti e tre i casi, la percentuale del 40% e il limite delle spese ammissibili è da ritenersi per ciascuno degli anni dal 2021 al 2023.

Credito di imposta alle imprese agricole e agroalimentare: la comunicazione all’Agenzia delle entrate

Per usufruire del credito di imposta del 40% sulle spese per favorire il commercio elettronico delle imprese agricole, le imprese devono inviare comunicazione all’Agenzia delle entrate. La comunicazione per le spese sostenute nel 2021 va inviata a partire dal 20 settembre fino al 20 ottobre prossimi. Per le spese effettuate nel 2022, le imprese dovranno inviare comunicazione all’Agenzia delle entrate dal 15 febbraio al 15 marzo.

Autotrasporti: ecco gli incentivi in arrivo dal 2 maggio

Arrivano importanti novità e incentivi per un settore che spesso è finito al centro della cronaca per via dell’aumento del costo del carburante. Parliamo naturalmente del settore autotrasporto, spaccato importante del tessuto economico nazionale. Va ricordato in atto che è su gomma che in Italia si sviluppa il maggior numero di merci trasportate. Arrivano nuove importanti opportunità di crescita per le imprese di autotrasporto, con nuovi incentivi in parte da dal 2 maggio prossimo.

I nuovi incentivi per le imprese di autotrasporto

Una nuova tornata di aiuti per le imprese dell’autotrasporto in Italia. Infatti dal 2 maggio prossimo si parte con le domande per gli aiuti per l’adeguamento dei veicoli. Aiuti che serviranno alle imprese del settore autotrasporti per il rinnovo del parco veicoli. Una novità che riguarda tutte quelle imprese del settore che effettuano l’autotrasporto di merci per conto di terzi. E parliamo di trasporto di cose in misura prevalente rispetto al trasporto di persone.

La guida ai nuovi incentivi per le imprese dell’autotrasporto

Il via alle domande per i nuovi incentivi scatterà il 2 maggio e ci sarà tempo fino al 10 giugno per presentare istanza. La domanda altro non è che una prenotazione per rientrare negli incentivi che serviranno alle imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi, come sostegno per gli investimenti sostenuti per l’adeguamento del parco veicoli.

Un concreto aiuto per queste imprese, ma anche un modo per ridurre le emissioni inquinanti visto che le imprese spesso utilizzano veicoli troppo obsoleti e potenzialmente dannosissimi per l’atmosfera.
Come si legge nel bando, possono partecipare alle richieste di incentivo vi tutte le imprese, anche societarie, iscritte all’Albo degli autotrasportatori di cose per conto di terzi, la cui attività prevalente sia quella di autotrasporto di cose.

Alcuni chiarimenti sul bonus

È stato il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ad emanare il decreto che fa partire gli incentivi. Un decreto ministeriale dello scorso 12 aprile 2022. Nel decreto sono state approntate tutte le modalità utili agli interessati, per espletare la pratica di prenotazione degli incentivi.
La domanda è da presentare in modalità digitale e tramite Posta Elettronica Certificata. L’indirizzo PEC a cui spedire l’istanza è: ram.investimenti2022@legalmail.it.

Come dicevamo, le domande scatteranno alle 10:00 del 2 maggio 2022 e termineranno alle ore 16:00 del 10 giugno 2022. Poi ci sarà una seconda ondata di domande che partiranno dalle ore 10:00 del 3 ottobre prossimo e scadranno il 16 novembre.
Va ricordato che l’incentivo può riguardare anche più acquisiti di nuovi mezzi e non soltanto uno solo. L’importante è che la tipologia dei mezzi acquistati e su cui si richiede l’incentivo, non sia identica tra loro. Infatti è ammesso un incentivo per ben 3 categorie di veicoli.

Quali i veicoli che rientrano nella possibilità di incentivo

Si possono acquistare veicoli commerciali nuovi e quindi di prima immatricolazione, purché, come già detto, adibiti al trasporto di merci. In questo primo gruppo di veicoli acquistabili la massa complessiva a pieno carico deve essere pari o superiore a 3,5 tonnellate. Inoltre i veicoli devono essere a metano, a gas naturale liquefatto, diesel/elettrico (ibridi) o totalmente elettrici. L’Incentivo vale non solo per l’acquisto di nuovi veicoli, ma anche per la riconversione dei vecchi veicoli a benzina o a gasolio, in veicoli a ridotto o nullo impatto ambientale.

L’incentivo diventa ancora più vantaggioso se contestualmente all’acquisto di un nuovo veicolo di fabbrica, si provvede alla rottamazione di un vecchio veicolo a trazione termica. Infatti la seconda area di incentivazione è quella che prevede l’acquisizione di un nuovo veicolo in sostituzione di uno precedentemente radiato sempre di massa pari o superiore a 3,5 tonnellate.

Infine, incentivabili anche le acquisizioni di semirimorchi o rimorchi per il trasporto combinato ferroviario o marittimo. Sempre in questa area dedicata ai rimorchi ed ai semirimorchi, incentivabili pure gli acquisti di queste appendici per autoveicoli superiori a 7 tonnellate per trasporti ATP. Anche in questo caso la rottamazione di un rimorchio obsoleto determina l’aumento dell’incentivo.

Imprenditoria femminile, quali incentivi per le impresi esistenti da almeno 36 mesi?

Gli incentivi alle imprese femminili sono di tre tipi. Ammesse ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti sono le nascenti imprese a conduzione femminile, quelle costituite da almeno 12 mesi ma non di più di 36 mesi, e quelle costituite da oltre i 36 mesi. I settori ammessi in tutte le imprese femminili sono quelli dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, della fornitura di servizi, del commercio e del turismo. In questo articolo ci occuperemo degli incentivi per le imprese condotte da donne e costituite da oltre 36 mesi. In questo ambito si possono trovare contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati inerenti le sole spese di investimento. Inoltre, per le esigenze di capitale circolante si possono richiedere solo contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati delle imprese femminili: i riferimenti normativi e il Pnrr

A sostegno delle imprese femminili si sono succeduti nel tempo vari investimenti previsti da interventi normativi. In particolare, si fa riferimento al decreto interministeriale del 24 novembre 2021 del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). Il provvedimento detta disposizione a favore delle imprese al femminile rientranti nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Più nello specifico, nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 26 del 1 febbraio scorso, si è voluto concretizzare la realizzazione degli investimenti previsti dal punto 1.2 “Creazione di imprese femminili” della Missione 5 del Pnrr. La missione è relativa all’inclusione e alla coesione, specificando alla Componente 1 le “Politiche per l’occupazione” tramite gli interventi del Fondo impresa femminile.

Imprese femminili nate da oltre 36 mesi, quali agevolazioni sono previste?

Per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data della presentazione della domanda del beneficio, le tipologie di incentivi rientrano nel consolidamento. Si tratta di incentivi di rafforzamento della realtà aziendale ottenibili attraverso contributi a fondo perduto per il fabbisogno di capitale circolante. La misura massima dell’aiuto è pari all’80% della media del capitale circolante dei precedenti tre esercizi. Lo strumento attraverso il quale le imprese al femminile possono ottenere i contributi è rappresentato dal Fondo impresa donna. Oltre al sostegno alle nascenti imprese femminili, anche nelle forme di attività di libere professioniste, il Fondo sostiene il rafforzamento dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile.

Imprese femminili costituite da almeno 36 mesi: entro quali limiti si possono richiedere gli incentivi?

L’accesso ai finanziamenti previsto dal Fondo impresa donna è consentito a tutte le imprese femminili costituite entro i cinque anni precedenti il momento della presentazione della domanda dell’incentivo. Nel caso di imprese costituite da oltre 36 mesi, il limite temporale dunque non deve andare oltre i cinque anni.

Quali tipi di incentivi possono richiedere le imprese femminili costituite da almeno tre anni?

Le tipologie di incentivi richiedibili dalle imprese femminili si suddividono in due grandi categorie:

  • un mix di contributi a fondo perduto e di finanziamenti a tasso zero o comunque agevolati per la copertura fino all’80% delle spese ammissibili rientranti nelle spese di investimenti;
  • per il capitale circolante sono ammissibili solo incentivi concretizzabili in contributi a fondo perduto.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per le imprese femminili: quali spese sono ammissibili?

Per spese ammissibili fino a 100 mila euro, le agevolazioni possono arrivare all’80% dei costi per un importo non superiore, in ogni modo, a 50 mila euro. Sui programmi di spesa compresi tra 100 mila euro e 250 mila euro, la copertura scende al 50% delle spese ammissibili. Per il mix di contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati delle spese di investimento delle imprese femminili sono agevolabili le seguenti spese:

  • immobilizzazioni materiali come macchinari, impianti e attrezzature, purché nuovi di fabbrica, che siano coerenti con l’attività di impresa;
  • spese per immobilizzazioni immateriali, anche queste necessarie all’esercizio dell’attività dell’impresa;
  • servizi in cloud necessari alla gestione aziendale;
  • costi del personale dipendente, con assunzione a tempo determinato o indeterminato dopo la data di presentazione dell’istanza degli incentivi e occupato in maniera funzionale rispetto al conseguimento dell’iniziativa agevolata.

Entro quanto tempo devono essere realizzati gli interventi oggetto di incentivo per le imprese femminili?

Le agevolazioni concesse alle imprese femminili per lo sviluppo e il consolidamento devono trovare attuazione entro 24 mesi. La data di decorrenza del termine è fissata dalla trasmissione del provvedimento con la quale viene confermata all’impresa la concessione dei contributi e dei finanziamenti. Tale provvedimento deve essere controfirmato dall’impresa al femminile che risulta come beneficiaria.

Contributi a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibli per il capitale circolante

Per esigenze di capitale circolante delle imprese femminili costituite da oltre i 36 mesi, è possibile ottenere fino all’80% di contributo a fondo perduto. Il contributo è calcolato nella misura massima della media dei precedenti 3 esercizi. Sono peraltro previsti anche percorsi professionali di assistenza gestionale e tecnica, di attività di comunicazione e di marketing. I percorsi sono utilizzabili durante tutto il periodo di valenza dell’incentivo.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti delle imprese al femminile?

La presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati delle imprese femminili costituite da oltre 3 anni si può fare utilizzando la procedura telematica presente sul portale di Invitalia. La concessione degli incentivi avviene con procedura di valutazione a sportello.

Agevolazioni e incentivi in PMI e start Up: info e scadenza domande

Il 1° marzo 2021 è la data in cui è partita la possibilità di presentare domanda per ottenere la detrazione del 50% sugli investimenti privati in Startup Innovative e in PMI, come previsto dal Decreto Rilancio, stanti le disposizioni del decreto attuativo MiSE – MEF del 28/12/2020 pubblicato nella GU del 15/02/2021. C’è tempo fino al 30 aprile 2021 per inoltrare la domanda.

Come presentare la domanda

Con la circolare n.1 del 25/02/2021, il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso note le modalità di presentazione della domanda, da effettuare esclusivamente per via telematica, sulla piattaforma “Incentivi fiscali in regime de minimis per gli investimenti in startup e PMI innovative” del ministero.

L’investitore deve inoltrare la domanda, prima dell’investimento nell’impresa beneficiaria. Per quelli effettuati nel 2020, invece, è ancora possibile fare richiesta entro la scadenza della domanda, ovvero il 30/04/2021.

Per accedere alla procedura è necessario utilizzare il proprio SPID, e serve anche la PEC della Startup o PMI beneficiaria, e una firma digitale. In caso di variazione dell’entità dell’investimento, occorre subito comunicarlo previo la piattaforma, affinché possa essere ricalcolato l’importo degli incentivi spettanti.

L’incentivo

La circolare n.1 del 25 febbraio 2021 del Ministero dello Sviluppo Economico, illustra le modalità di attuazione dell’incentivo per le persone fisiche che decidono di investire in PMI e Startup innovative. L’agevolazione fiscale è pari al 50% dell’investimento fatto nelle startup, fino a un massimo di 100.000 euro per ogni periodo d’imposta, tetto massimo che sale a 300.000 euro per l’investimento effettuato nelle PMI. Nel caso in cui, venga superato, la parte eccedente dell’importo potrà essere portata in detrazione dall’investitore al 30%, sempre per ciascun periodo d’imposta, tenendo presente i limiti delle soglie previste dal regime de minimis.

L’investimento, che può avvenire attraverso fondi comuni, direttamente o indirettamente, deve essere mantenuto per un minimo di tre anni.

Incentivi imprese fino a 130mila euro per la messa in sicurezza sul posto di lavoro

Importanti incentivi alle imprese, anche individuali, sono previsti per la messa in sicurezza sul posto di lavoro. L’importo può arrivare fino a 130.000 euro, tramite il bando ISI Inail che è stato rifinanziato anche nel 2021.

Il finanziamento totale alle imprese per la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute dei propri dipendenti è pari a 211 milioni di euro. Il bando ISI Inail non è una novità, in quanto ogni anno viene effettuato. L’incentivo prevede un’erogazione a fondo perduto che possa coprire il 65% delle spese effettuate e che siano considerate ammissibili.

Bando ISI Inail 2020/2021, come funziona

Gli incentivi previsti dal bando Inail ISI, riguardano le imprese iscritte alla Camera di Commercio, artigianato, agricoltura e industria. Quanto sia grande l’azienda non ha importanza, infatti, il bando è aperto anche per le imprese individuali. Gli incentivi riguardano anche le aziende agricole di dimensioni medio grandi e gli enti del terzo settore. Quindi, sono escluse quelle di dimensioni piccole, in quanto coperte da altre misure provenienti sempre dall’Inail.

I progetti che rientrano nel fondo perduto

Gli interventi concernenti la messa in sicurezza e la salute dei dipendenti sul lavoro, possono essere di vario tipo. Quali sono quelli coperti dall’incentivo previsto dal bando Inail ISI? Ecco la risposta.

Progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Per esempio, avvalersi di impianti che possano ridurre i rumori e le vibrazioni a cui sono soggetti i lavoratori dipendenti dell’impresa, durante lo svolgimento della loro attività.

Progetti per diminuire i pericoli da movimentazione manuale dei carichi. In questo caso, sono molti i macchinari che possono essere acquistati per sottrarre i dipendenti da un lavoro pesante. Anche l’adozione di materiali da indossare per proteggersi da eventuali impatti pericolosi, rientrano in questo progetto.

Inoltre, progetti di bonifica da materiali contenenti amianto e progetti per imprese operanti in specifici settori di attività.

Per gli investimenti, il limite massimo dell’incentivo per ogni impresa beneficiaria è di 130mila euro, ma è previsto anche un minimo di spesa pari a 5mila euro.

Come e quando presentare la domanda

Per accedere agli incentivi previsti dal bando Inail ISI 2020/2021, la domanda va presentata tramite il portale dell’istituto, seguendo poi, le istruzioni e l’iter di trasmissione di tutto ciò che serve per via telematica. La possibilità di inviare la richiesta è scattata il 1° giugno 2020, ma c’è ancora tempo per farlo, in quanto la scadenza di presentazione della domanda, corrisponde alle ore 18 del 15 luglio 2021.

Investimenti per le imprese dal MEF

Sono in arrivo, dal Ministero dello Sviluppo Economico, nuovi finanziamenti per le imprese, da investire nella ricerca e nello sviluppo, per un totale di 206 milioni di euro.
Si tratta di un investimento importante che prevede la formazione di accordi per l’innovazione tra imprese, centri di ricerca e amministrazione pubblica, a sostegno di progetti che abbiano un forte e rilevante impatto tecnologico.

Il contributo arriva direttamente dal Ministero, con il 20% dei costi ammissibili, in una quota equivalente di Regioni o Province autonome e in un finanziamento agevolato per un altro 20%. Sono ammesse imprese di qualsiasi dimensione, che abbiano almeno due bilanci approvati, purché appartengano ad uno di questi settori: industriali, di trasporto, agro-industriali, attività ausiliarie alle precedenti, centri di ricerca.

Si possono presentare anche progetti congiunti, per un massimo di cinque, che derivino da un contratto di rete o da altre forme di collaborazione.
Il contratto di rete o le altre formule devono configurare una concreta collaborazione stabile e coerente rispetto alla realizzazione del progetto proposto. In particolare:

  • suddivisione delle competenze, dei costi e delle spese a carico di ciascun partecipante;
  • definizione degli aspetti relativi alla proprietà, all’utilizzo e alla diffusione dei risultati del progetto di ricerca e sviluppo;
  • individuazione del soggetto capofila, che agisce in veste di mandatario dei partecipanti, attraverso il conferimento, con atto pubblico o scrittura privata autenticata, di un mandato collettivo con rappresentanza per tutti i rapporti con il Ministero.

I progetti, per essere ammessi, devono prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, inoltre devono trovarsi su territorio nazionale ed essere finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di quelli esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie identificate dal Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione 2014–2020 Horizon 2020.
Il progetto dura al massimo 36 mesi, per un investimento minimo di 5 milioni di euro, e un massimo di 40 milioni.

Per definire l’accordo per l’innovazione, i soggetti proponenti presentano al ministero una proposta progettuale, che deve contenere i seguenti elementi: denominazione e dimensione di ciascun soggetto proponente, descrizione del profilo aziendale, piano strategico industriale aggiornato, descrizione di ciascun progetto, con indicazione di obiettivi, date di inizio e fine, unità produttive coinvolte e costi previsti, tipologia e importo dell’aiuto richiesto per la realizzazione di ciascun progetto.

Il Ministero poi fa le sue valutazioni, consulta le Regioni per verificare la disponibilità al cofinanziamento dei progetti e da infine partire l’accordo per l’innovazione, nel quale sono specificati:

  • finalità dell’Accordo;
  • amministrazioni che intendono cofinanziare l’iniziativa proposta;
  • imprese: bisogna indicare per ciascuna di esse gli impegni in merito all’attuazione dell’Accordo;
  • i progetti di ricerca e sviluppo: bisogna indicare costi previsti, quadro finanziario, misura e forma delle agevolazioni in relazione a ciascun progetto di ricerca e sviluppo, termini per la presentazione dei progetti e per la realizzazione dell’Accordo, modalità di versamento delle risorse delle regioni, delle province autonome e delle altre amministrazioni,
    l’istituzione di un Comitato tecnico per l’attuazione, il coordinamento e il monitoraggio degli interventi.

Vera MORETTI

Internazionalizzazione, ecco i fondi

Ormai lo sanno anche i sassi: le imprese che resistono di più e meglio ai morsi della crisi sono quelle che si internazionalizzano ed esportano. Ecco perché le diverse camere di commercio puntano a favorire questo processo di uscita dal guscio italico con iniziative e incentivi a favore dell’export.

Per esempio, la Camera di commercio di Milano ha messo a disposizione delle imprese 1 milione di euro attraverso il “bando per l’ internazionalizzazione delle MPMI milanesi”, il cui obiettivo è favorire e sostenere, attraverso programmi personalizzati, i processi di internazionalizzazione delle micro e piccole e medie imprese milanesi, grazie ad una serie di azioni che individuano strategie per i mercati esteri.

Il sostegno prevede un contributo fisso a fondo perduto da utilizzare per un pacchetto di servizi erogati da Promos – Azienda speciale per l’ internazionalizzazione della Camera di commercio di Milano – a fronte di una spesa minima a carico dell’impresa beneficiaria.

Il bando prevede due misure: Misura 1: 700mila euro (richieste dalle ore 10 del 21 aprile 2015 alle ore 12 del 28 gennaio 2016, salvo esaurimento risorse); Misura 2: 300mila euro (richieste dalle ore 10 del 16 aprile 2015 alle ore 12 del 28 gennaio 2016, salvo esaurimento risorse).

La Misura 1 riguarda Servizi Specialistici per l’ Internazionalizzazione e offre alle MPMI milanesi un supporto concreto e personalizzato per lo sviluppo e l’implementazione di una strategia di internazionalizzazione, anche attraverso l’inserimento in azienda di un temporary export manager che potrà svolgere sia interventi di coaching in azienda finalizzati al trasferimento di competenze per la costruzione di un ufficio export, sia azioni di tipo commerciale sui mercati internazionali. Sarà inoltre coadiuvato dal network di uffici esteri e di consulenti Promos, presenti nei principali mercati esteri.

La Misura 2 propone programmi di accompagnamento verso nuovi mercati Extra-Ue, in crescita o a grande potenzialità, per le aziende che ancora non li hanno esplorati. Si parla di Brasile, Russia, India, Cina, Marocco, Turchia, Usa, Nigeria, Angola, Kenya, Iran, Panama, Cuba, Emirati Arabi, Singapore, Thailandia, Vietnam, Azerbaijan.

Le domande dovranno essere presentate solo in forma telematica sul sito apposito.