Garanzia Ismea U35 per prestiti aziende agricole. Il modulo per la richiesta

Il settore dell’agricoltura è uno dei più danneggiati dalla crisi energetica e climatica, ma è anche uno dei settori chiave per la produzione di materie prime di cui ora più che mai c’è un aumentato bisogno. Ecco perché tra le molte iniziative di sostegno c’è la garanzia Ismea U35, cioè Ismea Under 35. Dal 4 luglio 2022 è disponibile la piattaforma per richiederla, ma ecco di cosa si tratta e come funzione.

Ismea garantisce i prestiti fino a 35.000 euro

Le imprese sanno bene che per fare investimenti servono fondi, purtroppo quando un’impresa non ha solide garanzie, difficilmente riesce a ottenere dei prestiti. Le difficoltà economiche che i vari settori produttivi stanno affrontando in questo periodo rischiano però di bloccare del tutto gli investimenti e questo capita anche in agricoltura e pesca. Proprio per questo sono necessari aiuti che possano consentire alle imprese di sbloccare la situazione e tra questi vi è la garanzia under 35 di Ismea. Generalmente quando sentiamoil termine “under” pensiamo sempre all’età, ma in questo caso non è così, infatti si riferisce all’importo.

ISMEA è l’Istituto dei Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare e il suo ruolo è offrire sostegno agli imprenditori agricoli, ad esempio attraverso la gestione della Banca dei terreni agricoli che mira al recupero dei terreni abbandonati mettendoli a disposizioni, a condizioni particolarmente favorevoli, di coloro che vogliono lavorarli.

I bandi di Ismea sono numerosi, tra questi vi è appunto Ismea U35 che mette a disposizione una garanzia fino al 100% su prestiti fino a 35.000 euro erogati in favore di imprese agricole e impegnate nel settore pesca. Questa misura è prevista nell’articolo 20 del decreto legge 50 del 17 maggio 2022. Il fondo a disposizione è di 180 mila euro e prevede la copertura al 100% delle operazioni di credito per prestiti di ammontare non superiore a 35.000 euro. Il piano di ammortamento del prestito può avere una durata fino a 10 anni.

Banca delle Terre Agricole: uno strumento per trovare terreni incolti

Come funziona il banco Ismea U35?

La garanzia è però riservata a imprese del settore agricolo e pesca che abbiano subito degli aumenti dei costi derivati dai rincari energetici, per i carburanti e per l’acquisto di materie prime. Il piano di ammortamento deve avere una durata non superiore a 10 anni con rimborso del capitale non prima dei 24 mesi.

Per poter ottenere l’agevolazione è necessario compilare il modulo qui allegato. Nello stesso devono essere indicati separatamente i costi affrontati per l’energia, le materie prime e i carburanti nel corso del 2021. Tali costi devono essere gli stessi indicati nel bilancio depositato, nella dichiarazione fiscale o come risultanti da altra idonea documentazione.

Le domande per ottenere questa garanzia possono essere presentate dal 4 luglio 2022 sulla piattaforma http://u35.ismea.it/.

Scarica il modulo ufficiale seguendo il link

modulo autodichiarazione Ismea U35

Bonus carburanti per agricoltura e pesca, arrivato codice per compensazione

L’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione 23/E del 30 maggio 2022 ha reso noto il codice da utilizzare nel modello F24 per ottenere la compensazione per il Bonus Carburanti riconosciuto ad aziende agricole e imprese del settore pesca.

Cos’è il bonus carburanti per agricoltura e pesca

Il bonus carburanti per le imprese del settore agricoltura e pesca è stato istituito con il decreto Ucraina Bis, articolo 18. L’obiettivo è aiutare le imprese che operano in questi due settori a far fronte ai rincari del settore che, come risaputo, sono notevoli. Queste due tipologie di attività, più di altre, si ritrovano a dover fare i conti con gli aumenti, viste le quantità elevate di gasolio per autotrazione che utilizzano.

La norma prevede che a parziale copertura dei maggiori costi che le imprese dell’agricoltura e pesca si trovano a dover affrontare, sia riconosciuto un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta. Il contributo è pari al 20% dei costi sostenuti per i carburanti nel primo trimestre del 2022, quindi i mesi di gennaio, febbraio e marzo.

Qual è il codice tributo per credito di imposta per carburanti agricoltura e pesca e come utilizzarlo

Avere un credito di imposta vuol dire di fatto che è possibile scontare il credito maturato attraverso altre imposte. In questo caso si tratta di imposte pagate con il modello F24. Il modello F24 ammette compensazioni attraverso i codici tributo, ma di fatto fino a quando non si stabilisce e rende noto il codice tributo per la compensazione, la stessa non si può ottenere. Proprio per questo le imprese impegnate nel settore dell’agricoltura e della pesca stavano attendendo la pubblicazione dello stesso.

L’Agenzia delle Entrate ha provveduto con la Risoluzione 23/E del 30 maggio. Il codice da indicare per i bonus carburanti è 6965. Occorre inserire il codice nel modello F24, nella sezione “Erario”, in corrispondenza della colonna importi a credito compensati”.

Nel caso in cui il contribuente debba riversare l’agevolazione, deve indicare il codice 6965 nella colonna “importi a debito versati”. Nel campo “anno di riferimento” deve essere indicato l’anno in cui è stata sostenuta la spesa in formato “AAAA”, cioè l’anno deve essere indicato per esteso .

Più sconti contributivi in agricoltura, tre sostegni ai pescatori

Sconti contributivi in agricoltura più ampi dopo i chiarimenti dell’Inps sul regime applicabile alle zone particolarmente svantaggiate e montane. E alcune misure a favore dei pescatori penalizzati dalla crisi scaturita dal conflitto in Ucraina. Sono queste le due novità arrivate a sostegno dei datori di lavoro e dei dipendenti del settore primario. In particolare, come chiarito dall’Inps, l’esonero contributivo applicato al 75% per i territori montani e al 68% per le zone svantaggiate, può essere beneficiato anche dai datori di lavoro non inquadrati nel settore agricolo per i dipendenti addetti alle attività classificate come agricole.

Sgravi contributivi 2022, a quali aziende agricole vanno?

Il chiarimento è arrivato dall’Inps con la circolare numero 1666 del 2022. La misura a favore del settore agricolo consiste nella diminuzione dei premi e dei contributi dovuti dai datori di lavoro del settore per i propri dipendenti. Gli sconti contributivi possono essere goduti sia per il personale assunto a tempo determinato che indeterminato. In particolare, per i territori montani particolarmente svantaggiati, l’agevolazione a favore del datore di lavoro consiste nella riduzione al 25% di premi e contributi. Con un abbattimento degli stessi del 75%. Per le zone agricole svantaggiate occorre far riferimento all’Obiettivo 1 del regolamento numero 1260 del 1999 che comprende anche le regioni di Basilicata, Molise e Abruzzo. L’agevolazione a favore dei datori di lavori è fissata al 32% dei premi e dei contributi dovuti, con uno sgravio dunque del 68%.

Quali imprese, anche non agricole, possono beneficiare degli sgravi contributivi?

La circolare Inps ha chiarito che le attività agricole comprese nello sgravio dei contributi, compresa l’assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, le disposizioni per l’assistenza e la previdenza, rientrino anche i datori di lavoro i cui dipendenti assunti, sia a tempo determinato che indeterminato, siano da considerare come agricoli anche nei casi in cui si tratti di:

  • pubbliche amministrazioni per gli interventi di forestazione;
  • aziende associate o singole impegnate in appalti o in concessione per interventi di forestazione;
  • consorzi per l’irrigazione e il miglioramento fondiario, inclusi i consorzi di bonifica e quelli per la manutenzione degli impianti irrigui;
  • aziende, anche in forma associata, che si occupano di proteggere e curare la fauna selvatica e al controllo della caccia;
  • imprese non agricole che sono collegate alla raccolta di prodotti agricoli e alle attività di pulitura, cernita e imballaggio;
  • le aziende che fanno interventi di manutenzione e di sistemazione forestale e agraria.

Aziende pesca, in arrivo nuovi sostegni per i pescatori dovuti alla guerra in Ucraina

Per le aziende del settore della pesca sono in arrivo tre nuovi sostegni per contrastare gli effetti negativi scaturiti dalla guerra in Ucraina. Si tratta di bonus per l’arresto temporaneo delle attività di acquacoltura e della pesca, anche per la mancanza di sicurezza. Infatti, il primo intervento in arrivo è quello che sostiene le imprese del settore per i fermi temporanei delle attività nel caso di rischi per l’aggressione della Russia all’Ucraina; il secondo intervento sostiene le imprese dedite a immagazzinare i prodotti ittici in ammasso, secondo quanto prevede il Regolamento comunitario numero 1379 del 2013; il terzo sostiene le aziende ittiche per il mancato guadagno e per le spese aggiuntive derivanti dalla crisi in Ucraina. Gli aiuti funzioneranno anche come rimborsi per le spese sostenute a partire dal 24 febbraio 2022.

Bonus carburanti in agricoltura e pesca, fino al 31 dicembre 2022 il 20% di credito di imposta

Arriva il bonus sui carburanti per le imprese dell’agricoltura e della pesca mediante credito di imposta. È il decreto legge numero 21 del 2022 (cosiddetto “decreto Energia”) che prevede, all’articolo 18, un credito di imposta pari al 20% sui carburanti utilizzati per le attività della pesca e agricole. Per il bonus sono stati stanziate risorse per oltre 140 milioni di euro. L’ammontare del credito di imposta maturato può essere utilizzato in compensazione o mediante cessione entro il 31 dicembre 2022.

Credito di imposta del 20% sui costi sostenute dalle imprese agricole e della pesca per i carburanti: come si calcola?

Il bonus previsto per i carburanti utilizzati in agricoltura e per la pesca, dunque, prevedono un credito di imposta del 20% sui costi sostenuti. Il calcolo va fatto al netto dell’Iva. I costi dei carburanti per i quali si può ottenere il bonus devono essere stati sostenuti nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022.

Bonus carburanti per le attività agricole e della pesca: quali aziende possono richiederlo?

Il credito di imposta può essere richiesto per l’acquisto della benzina e del gasolio necessario per la trazione dei mezzi utilizzati per svolgere l’attività stessa. Il bonus deve essere calcolato sull’ammontare della spesa sostenuta documentata mediante relativa fattura di acquisto.

Agricoltura: si può ottenere il bonus sul carburante agevolato?

Peraltro, il decreto “Energia” non fa riferimento al carburante agricolo agevolato che, ogni anno, le regioni assegnano alle imprese agricole in base all’estensione delle colture, dei terreni e degli allevamenti, nonché delle attrezzature usate. Si ritiene pertanto che il calcolo del credito di imposta debba avvenire sia per i carburanti agevolati che per la generalità dei carburanti stessi, gasolio e benzina, necessari per lo svolgimento delle varie attività.

Cumulabilità e base imponibile per Irap e imposte sui redditi del credito di imposta sui carburanti in agricoltura e pesca

Il credito di imposta, inoltre, può essere cumulato con altre agevolazioni purché la somma degli aiuti non superi l’importo del costo sostenuto. Inoltre, il bonus sui carburanti non concorre a formare la base imponibile ai fini dell’Imposta regionale sulle attività produttive (Irap). E nemmeno per le imposte sui redditi.

Credito di imposta sui carburanti per le attività agricole e la pesca: si può cedere?

Il credito di imposta maturato sui carburanti utilizzati per le attività agricole e per la pesca può essere anche ceduto a terzi. Tuttavia, in questo caso, è necessario il visto di conformità delle spese. Dopo la prima cessione, il credito di imposta può essere ulteriormente fatto circolare ma solo per ulteriori due cessioni. Queste ultime devono essere effettuate a favore di istituti bancari o intermediari finanziari che siano abilitati dalla Banca d’Italia secondo quanto prevede l’articolo 106 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.

Cessione del credito di imposta sul bonus carburanti delle imprese agricole e della pesca: quali altre informazioni dal decreto ‘Energia’?

Anche la cessione del credito di imposta relativa al bonus carburanti delle imprese agricole e della pesca può avvenire entro il 31 dicembre 2022. In ogni caso, ulteriori delucidazioni sul bonus carburanti delle imprese del settore arriveranno con il provvedimento dell’Agenzia delle entrate atteso entro i 30 giorni susseguenti all’entrata in vigore della legge di conversione del decreto “Energia”. Nel nuovo provvedimento si attendono ulteriori informazioni relative alle modalità di cessione del credito di imposta e alla tracciabilità del credito stesso.

Come devono essere pagati i carburanti affinché le imprese agricole ottengano il credito di imposta?

Infine, non vi sono indicazioni specifiche relative alle modalità di pagamento dei carburanti. Risulta pertanto consentito il pagamento in contanti nel limite odierno dei 2 mila euro. A tal proposito, l’Agenzia delle entrate si era espressa nel 2018 con la risposta numero 13 chiarendo che, per i titolari di reddito agrario e per l’adozione del regime speciale dell’Iva, è possibile il pagamento in contante.

Agricoltura, in arrivo contributi per la crisi Ucraina: aiuti imprese per 35mila euro

In arrivo contributi e aiuti in agricoltura per le imprese del settore e della pesca colpite dalla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. Complessivamente, per i Paesi membri dell’Unione europea sarà messo a disposizione mezzo miliardo di euro per il sostegno delle imprese agricole e per gli agricoltori. In più ci sarà una deroga per la coltivazione di quattro milioni di ettari di terreni incolti e maggiore flessibilità sui requisiti inerenti le importazioni di mangimi. Si tratta di alcune delle misure incluse nel “pacchetto Ucraina” approvato nella giornata del 23 marzo dalla Commissione europea.

Contributi imprese agricole e della pesca, quanti fondi sono a disposizione per la crisi Ucraina del 2022?

I provvedimenti in arrivo per l’agricoltura e le imprese agricole e della pesca sono a carattere straordinario e temporaneo. Il nuovo framework di aiuti alle imprese agricole terminerà il 31 dicembre 2022. Lo chiarisce la stessa Commissione europea. L’obiettivo è garantire la sicurezza alimentare all’interno dei Paesi membri dell’Unione europea. Per l’Italia le risorse a disposizione sono di 48 milioni di euro di contributi diretti. I fondi derivano dalle riserve della Politica agricola comune (Pac) messe a disposizione per le eventualità di crisi. Ma i fondi possono essere integrati fino a 148 milioni di euro (+ 200%) grazie alle risorse nazionali. L’integrazione dei terreni da coltivare corrispondono a 200 mila ettari.

Quanti contributi potranno ricevere le imprese agricole con gli aiuti della Commissione europea nel 2022?

In base alla comunicazione della Commissione europea, il massimale che le imprese agricole potranno ricevere di contributi per il 2022 arriva a 35 mila euro. L’importo va rapportato a ogni singola impresa agricola oppure della pesca. La soglia minima, rispetto alla bozza della comunicazione della Commissione europea dei giorni scorsi, è dunque aumentata. Si ipotizzavano aiuti di 20 mila euro per ciascuna impresa. Ma nella fase di stesura finale della comunicazione, si prevedevano aiuti che potevano arrivare fino al limite dei 40 mila euro.

Quando partiranno i contributi a fondo perduto per le imprese agricole e per la pesca della Commissione europea?

La distribuzione dei contributi a favore delle imprese agricole e della pesca per il sostegno della crisi della guerra in Ucraina, necessiterà di provvedimenti che gli Stati membri dovranno adottare entro il termine massimo del 30 giugno 2022. Nel dettaglio, gli Stati membri dovranno notificare entro fine giugno le misure che verranno adottate, i criteri per l’elargizione dei contributi e l’impatto atteso.

Cosa si sa dei contributi a favore delle imprese agricole e della pesca?

Le risorse che ciascun Paese avrà a disposizione per il sostegno delle imprese agricole e della pesca dovranno essere distribuite in base a un budget previsionale. L’importo massimo del sostegno economico alle imprese, pari a 35 mila euro, potrà prevedere le seguenti formule:

  • la sovvenzione diretta;
  • le agevolazioni fiscali e di pagamento;
  • le altre formule di aiuto che prevedano un rimborso. Ad esempio, finanziamenti o prestiti, garanzie o anticipi;
  • gli aiuti dovranno essere al lordo di ogni detrazione d’imposta o di ogni altro onere.

Quali altre condizioni potranno prevedere i contributi e i finanziamenti alle imprese agricole e della pesca?

Inoltre, la comunicazione della Commissione europea sugli aiuti alle imprese agricole e della pesca prevede che non potranno essere concessi contributi alle imprese oggetto di sanzioni economiche adottate dall’Unione europea; il divieto vige anche per le imprese controllate da entità o da persone russe o bielorusse. Inoltre, i contributi per le imprese agricole non dovranno essere stabiliti in base alla quantità oppure al prezzo dei prodotti immessi sul mercato.

Aiuti Commissione europea anche al mercato delle carni

Ulteriori aiuti alle imprese del settore primario sono assicurati dalla Commissione europea anche per il mercato delle carne suine. Saranno a vantaggio delle imprese agricole anche le misure che assicurino maggiori anticipi sui pagamenti diretti. Inoltre, gli Stati membri potranno decidere di ridurre le aliquote Iva.

 

Bonus benzina e aiuti a famiglie e imprese: tutte le misure in arrivo

Il taglio di 25 centesimi al litro su benzina e gasolio non è l’unica misura in arrivo per aiutare le famiglie e le imprese sul caro prezzi delle ultime settimane. Nella bozza del decreto legge sul tavolo del governo nella giornata del 18 marzo, oltre al taglio delle accise sui carburanti, c’è un pacchetto di misure per 4,4 miliardi di euro in arrivo che comprende nuovi sostegni alle imprese, incluse quelle agricole, il credito di imposta esteso contro le maxi bollette, peraltro rateizzabili in 24 mesi per le imprese in difficoltà, le tre cessioni per i bonus energetici del credito di imposta, il taglio dei pedaggi autostradali e il bonus fiscale sul gasolio per aiutare i pescherecci.

Benzina e carburanti, taglio di 25 centesimi sul prezzo al litro

Per i prossimi 40 giorni, fino al 30 aprile 2022, la benzina e gli altri carburanti avranno un taglio di 25 centesimi al litro. Il meccanismo adottato dal decreto sul tavolo del governo nella giornata di ieri è quello dell’accisa mobile. C’è anche il prelievo sugli extraprofitti per le società energetiche, con 4 miliardi che rientreranno nelle casse dello Stato. La tassazione sull’extraguadagno delle imprese energetiche consentirà di finanziare anche le altre misure comprese nel pacchetto del decreto.

Credito di imposta sulle maxi bollette energetiche

Per andare incontro alle difficoltà delle imprese delle ultime settimane sul caro bollette, il decreto include nel credito di imposta anche le altre imprese per l’acquisto del gas e dell’energia elettrica. L’estensione arriva dopo la previsione del credito di imposta per le imprese energivore e gasivore già previsto per il secondo trimestre dell’anno. Il credito di imposta sulle bollette dell’energia elettrica scatterà se i costi del primo trimestre del 2022, al netto delle imposte, saranno del 30% superiori per kilowatt per ora a quelli riferiti allo stesso periodo del 2019. Per le bollette del gas, invece, il confronto andrà fatto dalla media del primo trimestre 2022 rispetto ai prezzi di mercato pubblicati dal Gme. Si avrà diritto al credito di imposta se l’incremento, rispetto ai prezzi del 2019, sarà di oltre il 30%.

Caro bollette, possibilità di rateizzare in 24 mesi il costo

Per il caro bollette, la bozza del decreto di ieri inoltre prevede la possibilità di rateizzare in 24 mesi il costo delle bollette di maggio e di giugno 2022. L’opzione sarà possibile per le imprese in difficoltà, dopo l’apertura già operata a favore delle famiglie. Inoltre, per le imprese rientranti nel settore dei trasporti, tra i più danneggiati dal caro bollette e costi energetici, c’è la possibilità di tagliare i pedaggi. Lo stanziamento per questa misura ammonta a 20 milioni di euro. Si tratterà, dunque, di ottenere un bonus sul costo dei pedaggi autostradali.

Agricoltura e pesca, credito di imposta sul gasolio, fertilizzanti e rinegoziazione dei mutui

Per le imprese della pesca è in arrivo un credito di imposta del 20% sulle spese sostenute per acquistare il gasolio necessario ai pescherecci. La misura va a sostegno delle imprese del settore che nelle ultime settimane hanno dovuto tenere le imbarcazioni ferme nei porti per il caro carburante. Misure vanno anche a vantaggio delle imprese agricole. Si potrà utilizzare il digestato prodotto dagli allevamenti, soprattutto di bovini, per fertilizzare i suoli. Il provvedimento va a sostenere l’obiettivo di un cambio di fertilizzanti nell’ottica dell’economia circolare. Per le imprese agricole e della pesca c’è inoltre la possibilità di rinegoziare i mutui agrari fino a un massimo di 25 anni. La misura è sostenuta da Ismea con il rifinanziamento, per 35 milioni di euro per tutto l’anno, del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura.

Credito di imposta, fino a tre cessioni anche per i bonus energetici

Saranno possibili fino a tre cessioni del credito di imposta anche per i bonus energetici. Si tratta dei bonus (elevati nel decreto di ieri al 25% dal 20%) sulle spese sostenute nei primi due trimestri del 2022 dalle aziende energivore per comprare componenti energetiche. Il credito di imposta è riconosciuto al 20% (in aumento dal 15%) per le spese a forte consumo di gas naturale. In quest’ultimo caso, il credito di imposta sarà riconosciuto nel secondo trimestre del 2022. La cessione del credito di imposta su queste spese può avvenire a un soggetto terzo (una sola cessione) e a una banca o a un intermediario finanziario ammesso dalla Banca d’Italia (seconda e terza cessione del credito di imposta).

 

Ristori fermo pesca: si può presentare la domanda

In arrivo 19 miliardi per i ristori fermo pesca obbligatorio e non obbligatorio. Le domande possono essere presentate fino al 15 marzo 2022.

Cos’è il fermo pesca e perché viene attuato

Il fermo pesca è un provvedimento governativo volto a tutelare le specie ittiche e la biodiversità che possono essere messe a repentaglio dall’attività di pesca. Viene solitamente istituito durante il periodo riproduttivo, ovviamente il fermo pesca porta ai pescherecci delle perdite economiche e le stesse devono essere “risarcite”. Il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) ogni anno rende noto il periodo nel quale i pescherecci devono astenersi dalle attività di pesca reti a strascico, reti a divergenti e reti volanti.

Solitamente questo periodo coincide con i mesi estivi e a volte si prolunga fino ai mesi autunnali. Può comunque capitare che i periodi di fermo pesca non si sovrappongano tra i vari mari del Mediterraneo, questo consente di avere un minimo di pescato fresco nelle pescherie e nei ristoranti. Questi naturalmente si approvvigionano anche dall’estero, mentre alcuni pescherecci non invasivi possono continuare l’attività, infine c’è il pesce da allevamento.

Ritornando all’argomento principale, scopriamo come presentare la domanda per poter accedere ai ristori fermo pesca.

Come presentare la domanda per i ristori fermo pesca?

Gli aventi diritto possono inoltrare le domande dalle ore 8:00 del 25 gennaio fino al 15 marzo 2022. I fondi si dividono in due parti: 12 miliardi per il fermo pesca obbligatorio e 7 miliardi per il fermo pesca non obbligatorio, questo ottiene il ristoro per un massimo di 40 giorni. Si può presentare una singola istanza per ogni unità di pesca presente in azienda. Le domande dovranno essere presentate collegandosi alla pagina https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/ammortizzatori-sociali/focus-on/CIGS/Pagine/Fermo-pesca.aspx e andando alla voce CIGSonline, disponibile a destra dello schermo. La domanda deve essere compilata per ogni imbarcato e deve essere indicato il codice IBAN per l’accredito delle somme.

Come versare l’imposta di bollo

Per poter inoltrare la domanda è necessario versare l’imposta di bollo attraverso lo sportello telematico PagoPA, attivabile   direttamente all’interno della pagina CIGSonline da cui si compila la domanda. Non si può assolvere il pagamento con il titolo cartaceo. Solo dopo aver assolto l’obbligo di pagamento dell’imposta di bollo sarà possibile terminare l’inoltro della domanda. Proprio per questo nella nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i soggetti interessati sono invitati a non procedere nell’imminenza della scadenza dei termini per evitare invii in ritardo. Facciamo notare anche che nella nota è chiaramente indicata l’ora da cui è possibile procedere all’inoltro, mentre per la scadenza c’è solo la data, quindi invitiamo a non attendere l’ultimo giorno.

A chi spetta il ristoro fermo pesca?

L’indennità per il fermo pesca spetta ai dipendenti delle imprese del settore pesca marittima, inoltre spetta ai soci delle cooperative della piccola pesca. Si riconosce sia nel caso di fermo obbligatorio, cioè deciso dalle autorità, sia per il fermo non obbligatorio, in questo caso per un periodo massimo di 40 giorni. Non è di spettanza  degli armatori. Il pagamento previsto è di 30 euro al giorno.

Istruttoria delle istanze per ristori fermo pesca

L’istruttoria è curata dalla Direzione Generale degli ammortizzatori sociali del Ministero del lavoro. Essa dovrà quantificare gli importi erogati a ciascun richiedente che in seguito alla istruttoria risulti beneficiario del ristoro per il fermo pesca. Nel caso in cui le domande presentate e accolte in quanto presenti tutti i requisiti, siano in numero maggiore rispetto alla capienza del fondo, gli importi vengono proporzionalmente ridotti per ogni singolo lavoratore. L’istruttoria sarà conclusa entro il 20 giugno 2022. Si invitano coloro che hanno presentato istanza nei termini a monitorare attraverso CIGSonline lo stato della propria domanda, infatti eventuali comunicazioni saranno fatte attraverso questa piattaforma.

Il decreto interministeriale 1 del 13 gennaio 2022 inoltre sottolinea all’articolo 4 comma 6 che sono improcedibili le istanze che non abbiano ottenuto il preventivo visto dell’Autorità Marittima.

Ricordiamo che l’Unione Europea ha previsto aiuti per il settore della pesca che più di altri ha subito gli effetti dell’emergenza epidemiologica. Per conoscere gli aiuti, leggi l’articolo: Agricoltura e pesca: Unione Europea estende gli aiuti fino al 30 giugno 2022

Agricoltura e pesca: Unione Europea estende gli aiuti al 30 giugno 2022

La Commissione Europea estende gli aiuti previsti per agricoltura, pesca, acquacoltura e silvicoltura fino al 30 giugno 2022.

Agricoltura e pesca: prorogati gli aiuti in deroga fino al 30 giugno 2022

L’obiettivo è accelerare la ripresa economica aiutando settori strategici che più di altri hanno subito gli effetti dell’epidemia Covid 19. Per fare ciò si deroga temporaneamente alle norme sugli Aiuti di Stato previsti dall’Unione Europea e si concedono ulteriori sostegni. Proprio in questa ottica Bruxelles ha prorogato il regime di aiuti per agricoltura, silvicotura, pesca e acquacoltura e ha autorizzato un aumento di bilancio di 500 milioni di euro.

Il nuovo regime di aiuti prevede per le imprese impegnate nel settore dell’agricoltura diverse tipologie di aiuti. Tra questi ci sono: sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili, incentivi fiscali, decontribuzione o riduzione del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, cancellazione del debito e agevolazioni.

I nuovi massimali degli Aiuti di Stato nel Temporary Framework

I limiti agli Aiuti di Stato sono determinati dall’Unione Europea al fine di non falsare la libera concorrrenza delle imprese che hanno sede nei vari Paesi Membri. I limiti sono piuttosto rigidi, ma in seguito all’emergenza Covid si è optato per deroghe temporanee il cui obiettivo è aiutare Paesi e settori che più di altri hanno subito gli effetti dell’emergenza epidemiologica. I nuovi massimali previsti per gli aiuti di Stato nel Temporary Framework sono:

  • 290.000 euro per le aziende impegnare nella produzione primaria;
  • 345.000 euro per ciascuna impresa impegnata nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
  • 2,3 milioni di euro per imprese impegnate in altri settori.

La proroga del regime di Aiuti di Stato previsti dall’Unione Europea è stata resa attiva in Italia con il decreto Sostegni Ter 4 del 2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 gennaio 2022.

Il Deputato del M5S Giuseppe L’Abbate, impegnato nella Commissione Agricoltura, ha sottolineato che tali aiuti possono inoltre essere combinati con gli aiuti de minimis il cui importo in tre anni è di 25.000 euro per l’agricoltura e 30.000 euro per acquacoltura e pesca.

Per saperne di più leggi gli approfondimenti:

Aiuti di Stato e pandemia: l’Unione Europea ammette deroghe 

Aiuti de Minimis: cosa sono, limiti, ammontare e come ottenerli

Agricoltura: scopri il Piano di Sostegno al settore vitivinicolo

inoltre:

Agricoltura: aiuti dell’Unione Europea ai settori vitivinicolo e ortofrutticolo

Agricoltura: tutte le novità nella legge di bilancio 2022

Assunzione donne, under 36 e Sud: proroga delle agevolazioni contributive

Buone notizie dall’INPS: con il messaggio 403 del 26 gennaio 2022 ha reso noto che la Commissione Europea ha esteso i vantaggi inerenti l’assunzione donne, under 36 e Sud  fino al 30 giugno 2022. Scopriamo chi sono gli interessati da questo provvedimento.

Proroga delle agevolazioni per assunzione donne, under 36 e Sud: ecco le novità

Il Messaggio dell’INPS del 26 gennaio 2022 non è altro che una comunicazione indiretta di una decisione dell’Unione Europea che, attraverso la Commissione Europea.  In particolare con la decisione C(2022) 171 final dell’11 gennaio 2022 ha stabilito che le agevolazioni denominate:

  • decontribuzione Sud;
  • bonus assunzione donne (prevede la decontribuzione per l’assunzione di donne in settori in cui vi è una particolare disparità di genere);
  • giovani under 36 (esonero contributivo al 100% per le assunzioni di giovani fino a 36 anni di età

sono estese fino al 30 giugno 2022. In questo modo le stesse scadono insieme al Temporary Framework, cioè il piano degli aiuti di Stato come modificato con l’avvento dell’emergenza pandemica.

Questo rappresenta un notevole aiuto per le imprese che potranno assumere nuovi dipendenti con agevolazioni contributive molto importanti, allo stesso tempo aiuta i giovani, le donne e chi vive in una situazione di svantaggio a causa delle depressione economica che caratterizza determinate zone del Paese, ad avere maggiori probabilità di inserirsi nel mondo del lavoro.

In seguito a questa importante decisione dell’Unione Europea fino al 30 giungo 2022 potranno essere stipulati contratti di lavoro a tempo indeterminato o la trasformazione di rapporti a termine in rapporti a tempo indeterminato con le agevolazioni previste inizialmente fino al termine del 2021.

Nuovi limiti per gli aiuti di Stato nel Messaggio INPS 403 del 26 gennaio 2022

La decisione della Commissione Europea adottata l’11 gennaio 2022 non contiene solo l’estensione delle agevolazioni per l’assunzione di  donne, under 36, donne e Sud, ma anche nuove modifiche ai limiti previsti per gli aiuti di Stato. I nuovi limiti sono:

  • 290.000 euro per le imprese che operano in agricoltura (settore primario);
  • 345.000 euro per le imprese che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
  • 2,3 milioni di euro per le imprese che operano in tutti gli altri settori.

Le misure per gli aiuti di stato non si applicano alle imprese che operano nel settore finanziario/assicurativo.

Se vuoi saperne di più sul Temporary Framework e sulle deroghe previste per gli aiuti di Stato, leggi l’articolo: Aiuti di Stato e pandemia: L’Unione Europea ammette deroghe

Le donne toscane alla conquista del mare

Il settore della pesca è stato, finora, quasi esclusivamente ad appannaggio maschile.

Solo da pochi anni le donne si sono, seppur timidamente, affacciate a questo mondo e tuttora le presenze femminili sono ridotte ad un ristretto 12%, che diventa però 30% se si considerano piscicoltura ed acquacoltura.

Nonostante questi dati, esistono alcune “isole felici” che vedono le donne in primo piano in questo settore e una di queste si trova in Toscana, come spiega Federcoopesca-Confcooperative,
A Marina di Carrara ha sede Bio e Mare, prima ed unica cooperativa italiana di pesca tutta al femminile.

Si tratta di una coop giovane, fondata nel 2010, che ha unito donne di diverse nazionalità con la stessa passione: questa sinergia, che vede italiane collaborare con brasiliane, colombiane, bulgare e polacche, riesce a coprire l’intera filiera, dalla pesca in mare alla vendita del prodotto, dando un peso importante al rispetto di salute, sostenibilità ed ambiente.
Bio e Mare, infatti, utilizza solo metodi biologici e l’intero pescato, trasformando il pesce invenduto in creme, sughi, sott’oli, sott’aceti.

E proprio questa concezione, moderna e green, della professione, ha portato la cooperativa alla conquista del Premio Bellisario 2012.

Vera MORETTI