Rottamazione quater: disponibile il prospetto degli importi dovuti. Ecco come ottenerlo

Dal giorno 15 febbraio 2023 sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile controllare il prospetto dei carichi pendenti che possono rientrare nella definizione agevolata-rottamazione quater ( legge di bilancio 2023-legge 197 del 2022).

Definizione agevolata-tregua fiscale: sintesi

La legge di Bilancio 2023 ha disciplinato la definizione agevolata che consente a coloro che hanno maturato carichi pendenti per debiti fiscali di poter risolvere il rapporto con il Fisco in modo agevolato e quindi pagando l’importo delle cartelle esattoriali comprendente il capitale, le spese di procedura e di notifica, escludendo invece interessi, sanzioni e aggio.

La definizione agevolata può essere richiesta per le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

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Nei giorni scorsi l’Agenzia ha invece reso noti i codici tributo da utilizzare per il pagamento delle cartelle esattoriali, in questo caso puoi approfondire l’argomento all’articolo: Tregua fiscale: pubblicati i codici tributo dall’Agenzia delle Entrate

Prospetto definizione agevolata: cos’è? Cosa trovo nel prospetto?

Ora sono state fornite le indicazioni procedurali per ottenere il prospetto delle cartelle esattoriali che il contribuente può far rientrare nella definizione agevolata. Ricordiamo fin da ora che il contribuente deve aderire entro il 30 aprile 2022 accedendo all’area personale sul sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it e completando la procedura online. La procedura online può essere effettuata anche senza identificazione con un’identità digitale, ma in questo caso è necessario indicare un recapito di posta elettronica.

Il prospetto informativo è un documento che contiene:

– l’elenco delle cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e di addebito che possono essere oggetto di definizione agevolata-rottamazione quater;

– l’importo dovuto aderendo alla tregua fiscale.

Come posso richiedere il prospetto informativo?

Il prospetto informativo può essere richiesto telematicamente, anche in questo caso è possibile utilizzare due procedure.

Accesso con identità digitale

Si può entrare nell’area riservata accedendo con un codice di identità digitale (Cie, Spid, Cns), in questo caso si potrà visualizzare immediatamente la schermata con i dati della richiesta inoltrata. Nelle successive 24 ore il contribuente riceverà attraverso una e-mail il link per scaricare il prospetto. Occorre però prestare attenzione, infatti il link è attivo solo per 5 giorni. Intercorso tale termine non sarà più possibile visualizzare il prospetto.

Accesso senza identificazione con identità digitale

La richiesta può essere effettuata anche in area pubblica, in questo caso è però necessario seguire una procedura diversa con la necessità di allegare una documentazione diversa in base alla forma giuridica del soggetto richiedente. Nelle successive 72 ore si riceverà un link per convalidare il proprio indirizzo e-mail. Effettuata la convalida si riceverà una seconda e-mail in cui sarà confermata la presa in carico dell’istanza. Infine, il contribuente riceverà una terza e-mail dove è incluso un link da utilizzare per poter accedere al proprio prospetto. Anche in questo caso il link è attivo solo per 5 giorni.

Le operazioni per ottenere il prospetto dei debiti con il Fisco agevolabili con la rottamazione quater possono essere compiute, dietro delega, anche da un intermediario abilitato.

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Definizione agevolata-rottamazione quater: quali debiti non vi rientrano?

La legge di bilancio 2023, legge 197 del 2022, prevede un corpo di norme di pacificazione fiscale, le stesse hanno però creato dubbi tra i contribuenti e di conseguenza l’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad elaborare una serie di guide volte ad agevolare il contribuente rispondendo alle domande più comuni. Ora vediamo quali debiti non rientrano nella definizione agevolata o rottamazione quater.

Cos’è la definizione agevolata?

Prima di ricordare quali cartelle esattoriali non rientrano nella definizione agevolata, ricordiamo in sintesi che cos’è. Si tratta di un provvedimento di pace fiscale che consente di regolarizzare la propria posizione con il Fisco risolvendo le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 versando il capitale, rimborso delle spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica. Non sono invece dovute le somme maturate a tutolo di interessi di mora, aggio e sanzioni.

Quali cartelle esattoriali non rientrano nella definizione agevolata – rottamazione quater?

Dal punto di vista oggettivo, non rientrano nella definizione agevolata o rottamazione quater le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione prima del 1° gennaio 2000 ( meglio controllare un’eventuale prescrizione) e quelle affidate all’agente di riscossione dopo il 30 giugno 2022.

Dal punto di vista soggettivo invece non vi rientrano:

  • i carichi relativi a:
    ▪ somme dovute a titolo di recupero degli aiuti di Stato;
    ▪ crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei conti;
    ▪ multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
    ▪ “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e l’Imposta sul Valore Aggiunto riscossa all’importazione.
    • le somme affidate dagli enti della fiscalità locale e/o territoriale per la riscossione a mezzo avvisi di pagamento (cosiddetti GIA);
    • i carichi affidati dalle casse/enti previdenziali di diritto privato che non hanno provveduto, entro il 31gennaio 2023, all’adozione di uno specifico provvedimento volto a ricomprendere gli stessi carichi nell’ambito applicativo della misura agevolativa.

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Rottamazione quater: tutti i vantaggi connessi alla presentazione della domanda

Deve infine essere ricordato che per le cartelle esattoriali di importo fino a 1000 euro affidati all’agente di riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015 vi è la cancellazione automatica.

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Non ho pagato le rate della rottamazione ter, cosa succede?

Nella nota diramata il 10 febbraio 2023 l’Agenzia delle Entrate e Riscossione ha chiarito alcuni punti sulla nuova pace fiscale disciplinata con la legge di bilancio 2023, legge 197 del 2022. In particolare ha sottolineato che le nuove misure si applicano anche a coloro che sono decaduti da altri provvedimenti di pace fiscale, come la rottamazione ter e il saldo e stralcio. Vediamo i dettagli della Nota.

Definizione agevolata anche per i decaduti dalla Rottamazione Ter

La disciplina della Rottamazione Ter prevedeva che coloro che avevano chiesto la rateizzazione degli importi da versare al Fisco, nel caso in cui non rispettassero le varie scadenze predisposte, decadevano dal beneficio. La decadenza dal beneficio aveva come conseguenza il ripristino della situazione debitoria antecedente rispetto all’adesione alla rottamazione Ter. Nel frattempo è intervenuta al pandemia e di conseguenza i vari pagamenti hanno subito la sospensione, ripresi con nuove date e scadenze.

I contribuenti hanno quindi avuto difficoltà economiche da un lato, visto che la pandemia ha bloccato molti lavoratori, e allo stesso tempo anche difficoltà a stare dietro alle varie scadenze. Molti contribuenti sono quindi decaduti non avendo pagato tutte le rate, anche per loro arriva quindi una maxi sanatoria. Ovviamente sono molti i contribuenti un po’ titubanti di fronte a questa possibilità, proprio per questo l’Agenzia Entrate e Riscossione ha più volte precisato i termini della nuova pace fiscale.

Nella Nota si legge: “La Legge di Bilancio per il 2023 (Legge n. 197/2022) consente anche a coloro che hanno aderito alla Rottamazione-ter, a prescindere se in regola con i pagamenti, di presentare domanda per accedere alla nuova Definizione agevolata (Rottamazione-quater) che prevede, oltre alla cancellazione delle sanzioni e degli interessi di mora, anche la cancellazione degli interessi iscritti a ruolo e dell’aggio”.

Come faccio ad ottenere accesso alla nuova Definizione Agevolata-Rottamazione Quater?

Dal 20 gennaio 2023 è attiva la procedura per poter richiedere l’accesso alla nuova definizione agevolata. La stessa procedura può essere utilizzata anche da coloro che vogliono portare in Rottamazione Quater gli importi che erano stati già oggetto della Rottamazione Ter. Nel proporre la nuova istanza non devono essere indicati i motivi per i quali si è decaduti dal precedente provvedimento di agevolazione, infatti questo è indifferente per il Fisco.

La domanda deve essere presentata attraverso il sito dell’Agenzia Entrate Riscossione entrando utilizzando le proprie credenziali Spid, Cie o Cns. Effettuato l’accesso deve essere compilato il form nel quale indicare le cartelle per le quali si chiede l’accesso alla definizione agevolata. Occorre prestare attenzione ad indicare l’esatto codice. Nel form deve essere indicato anche il numero di rate in cui si vuole dilazionare il pagamento o se si preferisce il pagamento in unica rata.

La domanda può essere presentata anche senza accesso al sito, ma in questo caso è necessario allegare un documento di riconoscimento e indicare l’indirizzo di posta elettronica presso il quale si vogliono ricevere comunicazioni.

Le domande devono essere presentate entro il 30 aprile 2023. Successivamente a tale data, entro il 30 giugno 2023, l’Agenzia provvederà a comunicare l’esito della domanda, le somme dovute e i bollettini per effettuare il pagamento.

Ricordiamo che l’adesione alla Rottamazione Quater permette di regolare la propria posizione con il Fisco versando le somme dovute a titolo di capitale, spese per le procedure esecutive e per le notifiche. Sono invece eliminate sanzioni, aggio e interessi di mora.

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Rottamazione quater: tutti i vantaggi connessi alla presentazione della domanda

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Rottamazione quater: tutti i vantaggi connessi alla presentazione della domanda

Entro il 30 aprile 2023 i contribuenti che hanno dei carichi fiscali pendenti e che non rientrano nello stralcio delle cartelle esattoriali, possono presentare una domanda per accedere alla rottamazione quater che permette di definire la propria posizione con il fisco con varie agevolazioni. Ci chiediamo ora quali sono gli effetti della presentazione della domanda per la rottamazione quater?

Rottamazione quater: quali vantaggi per chi propone istanza?

La rottamazione quater è stata disciplinata dalla legge di bilancio 2023 (legge 197 del 2022), la stessa prevede tutta una serie di vantaggi connessi alla richiesta di accesso all’agevolazione che si estendono ad eventuali pignoramenti presso terzi. La legge 197, oltre a prevedere lo stralcio delle cartelle fino a 1000 euro affidate all’agente di riscossione tra il primo gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015 ( in questo caso cancellazione automatica) consente anche di pagare in modo “facilitato” con varie modalità le altre cartelle esattoriali emesse nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. La presentazione dell’istanza e l’inizio del piano di pagamento portano ulteriori vantaggi. In particolare:

  • il divieto di avviare procedure esecutive in relazione alle cartelle esattoriali per le quali il contribuente ha presentato istanza per la rottamazione quater;
  • il divieto di iscrizione di nuovi fermi amministrativi e ipoteche;
  • possibilità di ottenere il rilascio del Durc ( Documento Unico Regolarità Contributiva) essenziale per poter partecipare ad appalti pubblici e in molti casi anche per ottenere ulteriori agevolazioni come l’accesso a bonus e aiuti per le imprese.

Estinzione delle procedure esecutive e rientro per rottamazione ter e saldo e stralcio

Il pagamento della prima o unica rata della “nuova cartella esattoriale” comporta ulteriori vantaggi, infatti permette di ottenere l’estinzione delle procedure esecutive già avviate.

Deve inoltre essere ricordato che proporre l’istanza per la rottamazione quater consente anche di sanare la propria posizione nel caso in cui si sia decaduti da un precedente piano di rientro dai debiti fiscali, come il saldo e stralcio e la rottamazione ter.

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Stralcio delle cartelle esattoriali: come sapere se il proprio Comune ha aderito?

Con la legge di Bilancio 2023 si è provveduto alla cancellazione delle mini cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. La disciplina prevede però la possibilità per i Comuni di non aderire a tale stralcio, la non adesione doveva però essere comunicata all’Agenzia delle Entrate dai comuni, entro il 31 gennaio 2023. Ecco come scoprire se le proprie cartelle esattoriali emesse dai comuni rientrano nella rottamazione quater.

Stralcio delle cartelle esattoriali dei comuni fino a 1.000 euro

La legge di Bilancio 2023, come sottolineato, prevede la possibilità per gli enti diversi rispetto alle amministrazioni statali, le agenzie fiscali e gli enti previdenziali di scegliere se aderire o meno alla rottamazione quater o stralcio delle cartelle esattoriali di importo fino a 1.000 euro. Particolare attenzione destano quindi le cartelle esattoriali dei comuni, ad esempio quelle comprendenti sanzioni per violazioni al codice della strada, Tari e Imu. Per questa tipologia, la legge di bilancio ha stabilito che d’ufficio sono eliminate le sanzioni applicate e gli interessi, compresi quelli di mora, ma per le somme con voce “capitale” (l’imposta base), le spese di riscossione e notifica è necessaria una deliberazione da parte del Comune.

Entrano quindi in gioco i comuni che, entro il 31 gennaio 2023 dovevano inviare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione circa la volontà di non aderire allo stralcio delle cartelle esattoriali di importo fino a 1.000 euro. Per i comuni che non hanno provveduto, vi è quindi la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali e i contribuenti dal 31 marzo 2023 potranno verificare sul sito dell’Agenzia delle Entrate se vi sono carichi pendenti.

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Come posso sapere se il mio Comune ha aderito allo stralcio delle cartelle esattoriali?

Per coloro che invece vorrebbero sapere già da ora se il proprio Comune ha aderito vi è la possibilità di affidarsi agli organi di stampa, ad esempio i comuni di Milano, Roma, Firenze, Piacenza, Verona e Bari hanno già reso noto di non aver aderito. In alternativa è consigliato controllare il sito internet del proprio Comune di riferimento per verificare attraverso l’albo pretorio cosa ha stabilito. Ha aderito ad esempio il comune di Napoli, quindi i cittadini di Napoli che hanno carichi pendenti con l’amministrazione con cartelle esattoriali di valore fino a 1000 euro affidate all’agente di riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015, potranno non pagare.

Tra gli atti da controllare ci sono le delibere del Consiglio Comunale e/o delibera di Giunta. I comuni infatti stanno andando in ordine sparso. Sul sito del comune di Milano si legge: Per l’Amministrazione comunale “i provvedimenti di sanatoria simili a quelli introdotti” dall’ultima finanziaria, si legge nella delibera da sottoporre all’esame del Consiglio comunale, “disincentivano i comportamenti virtuosi e contrastano con il principio di equità nei confronti dei cittadini, la stragrande maggioranza dei quali adempie ai propri obblighi di contribuzione al sostenimento della spesa pubblica, sia per ciò che concerne la fiscalità generale che dal punto di vista delle entrate di tipo extratributario.

Il comune di Napoli ha aderito con delibera di Giunta, mentre il comune di Agrigento per la non adesione ha preferito la delibera del Consiglio Comunale su proposta della Giunta.

Stralcio delle cartelle esattoriali: slitta il termine e non le comprenderà tutte

La corsa all’approvazione della legge di bilancio 2023 continua e cambiano le ultime regole, in particolare cambia lo stralcio delle cartelle esattoriali o meglio della rottamazione quater.

Slitta di 3 mesi lo stralcio delle cartelle esattoriali

In breve lo stralcio delle cartelle esattoriali prevedeva la cancellazione automatica dal 1° gennaio 2023 di tutte le cartelle esattoriali, di importo fino a 1.000 euro, affidate all’agente di riscossione dal 1° gennaio 2000 e al 31 dicembre 2015. La norma è stata oggetto di un emendamento governativo che per sua natura sarà sicuramente approvato. L’emendamento prevede in primo luogo che lo stralcio automatico sia rimandato di tre mesi, quindi ci sarà dal 31 marzo 2023. Nel frattempo l’Agenzia Entrate e Riscossione invierà agli enti interessati l’elenco delle quote annullate di cui sarà comunque sospesa la riscossione.

I Comuni potranno scegliere se aderire allo stralcio delle cartelle esattoriali

A cosa servono questi tre mesi? Molto probabilmente a chiarire alcuni dubbi e dare tempo agli enti locali per decidere cosa fare. Nella formulazione iniziale infatti era previsto l’annullamento anche delle cartelle aventi ad oggetto multe e sanzioni amministrative le cui entrate erano a carico dei Comuni.

Proprio questi attraverso l’Anci hanno manifestato il loro scontento visto che la norma avrebbe compromesso le loro entrate. È stata quindi data loro la possibilità di decidere se applicare o meno lo stralcio delle cartelle esattoriali. Tra le cartelle esattoriali che potrebbero non rientrare nella rottamazione quater vi sono sono quelle emesse in seguito a violazioni al codice della strada. I contribuenti dovranno quindi attendere altri 3 mesi per capire se dovranno ancora pagare le multe.

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Cartelle esattoriali, è in dirittura d’arrivo la rottamazione quater

Martedì potrebbe giurare il nuovo Governo e già ci sono molte indiscrezioni sui provvedimenti che saranno adottati fin da subito, tra questi, oltre ad interventi volti ad affrontare il caro bollette, vi è la pace fiscale con la rottamazione Quater. Continuano a trapelare informazioni circa i dettagli del provvedimento che potrebbe portare a sanare numerose cartelle esattoriali.

Rottamazioen quater: saranno comprese anche le cartelle esattoriali rottamate e decadute?

La rottamazione quater è il cavallo di battaglia della Lega da ormai molto tempo. Gli ostacoli da superare sono di tipo economico, infatti è necessario fare in modo che non vengano meno le entrate fiscali necessarie a fornire i vari servizi pubblici. Nonostante questo, è molto probabile che un qualche intervento vi sarà al fine di evitare di aggravare la situazione già compromessa di molte famiglie e imprese. In base alle indiscrezioni rese note dal quotidiano di Confindustria, Il Sole 24Ore, sembra che la nuova pace fiscale includa anche le cartelle esattoriali decadute dai precedenti provvedimenti.

Sono numerosi infatti i soggetti che a causa della pandemia non sono riusciti a far fronte al pagamento della rottamazione ter e di conseguenza sono decaduti. A questo proposito ricordiamo che il 30 novembre, con termine ultimo di pagamento il 5 dicembre, scade l’ultima rata della rottamazione ter.

Rottamazione quater fino ai carichi fiscali di giugno 2022

La rottamazione quater quindi sarebbe un vero e proprio maxi condono fiscale e dovrebbe riguardare i carichi fiscali affidati alla riscossione fino a giugno 2022, quindi fino a pochi mesi fa.

In questa prospettiva, non ancora confermata, la nuova pace fiscale andrebbe a ricomprendere anche molti debiti fiscali maturati con l’emergere della crisi energetica.

Tra le ipotesi allo studio c’è anche uno sconto su sanzioni e interessi che dovrebbe portare a una riduzione fino al 5%, come forfait, mentre resterebbe dovuto il pagamento del debito iniziale.

Infine, il piano dei versamenti potrebbe essere portato a una rateizzazione fino a 10 anni, un termine su cui molti hanno però dei dubbi perché metterebbe in difficoltà le casse dello Stato. Proprio per questo l’ipotesi più credibile è che il piano di rateizzazione possa scendere a 5 anni.

Rottamazione ter: scade il 30 novembre l’ultima rata. Come pagarla

Ultima chiamata all’appello per i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione ter, il termine ultimo per il pagamento delle rate è il 5 dicembre 2022, considerando i 5 giorni di tolleranza.

Il 30 novembre 2022 scade l’ultima rata della rottamazione ter

In attesa che sia approvata la nuova pace fiscale con la rottamazione quater o il saldo e stralcio, come annunciato ormai da tempo, scadono i termini della rottamazione ter che sono stati più volte prorogati a causa della pandemia. La scadenza dell’ultima rata della rottamazione ter è fissata al 30 novembre 2022, ma visti i 5 giorni di tolleranza riconosciuti dalla legge (art. 3, comma 14-bis, D.L. n. 119/2018 ) sarà possibile effettuare il pagamento fino al giorno 5 dicembre 2022. Le rate da pagare entro il 30 novembre 2022 sono quelle inizialmente in scadenza nel 2022.

Come pagare l’ultima rata della rottamazione ter

Per poterlo eseguire è necessario utilizzare i bollettini che l’Agenzia delle Entrate ha inviato al contribuente nel momento in cui il piano di rottamazione ter è stato accettato. Sebbene le scadenze indicate sono quelli inizialmente previste, è importante rispettare il nuovo piano stilato in seguito all’emergenza Covid.

Il pagamento dell’ultima rata della rottamazione ter può essere effettuato:

  • tramite la propria banca;
  • internet banking;
  • uffici postali;
  • sportelli bancomat abilitati al Cbill;
  • circuiti Sisal e Lottomatica;
  • tabaccherie abilitate;
  • sito agenzia delle entrate e riscossione;
  • piattaforma PagoPa;
  • App Equiclick;
  • prendendo appuntamento direttamente allo sportello dell’Agenzia delle Entrate attraverso la sezione Trova lo sportello e Prenota

Ricordiamo, inoltre, che coloro che vantano un credito fiscale possono effettuare il pagamento con il modello F24, ma utilizzando il codice tributo di compensazione relativo al credito da compensare. Ad esempio è possibile utilizzare i crediti del Bonus Energia. Infine, informiamo che coloro che non rispettano i termini per il pagamento delle rate della rottamazione ter decadono dal beneficio e di conseguenza potrebbero vedere il loro debito verso l’Agenzia delle Entrate crescere a causa dell’applicazione di sanzioni e interessi di mora.

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Cartelle esattoriali: allo studio il maxi condono fiscale. Le ipotesi

Iniziano a trapelare le prime informazioni su quelli che saranno i primi provvedimenti del prossimo governo. Tra le promesse elettorali c’era la pace fiscale e proprio in merito a questa ci sono le prime indiscrezioni. Vediamo cosa potrebbe profilarsi.

Le ipotesi di maxi condono fiscale

Ad annunciare la sanatoria, o condono fiscale, è stato Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia. Non c’è una sola ipotesi in ballo, ma diverse, cercheremo quindi di delinerare i tratti delle varie possibilità.

Già nei giorni passati avevamo parlato di una rottamazione quater, ma ora iniziano a delinearsi meglio i dettagli.

La prima ipotesi in circolo riguarda i debiti fiscali inferiori a 1.000 euro che potrebbero essere cancellati, ecco perché si parla di stralcio.

La seconda ipotesi possibile è uno stralcio al 20% delle cartelle esattoriali di importo compreso tra 1.000 e 3.500 euro. In particolare il contribuente dovrebbe pagare solo il 20% del debito fiscale, mentre l’80% dovrebbe essere condonato. Da quanto trapela questi importi dovrebbero essere pagati in breve tempo, senza rateizzazioni, dovrebbero quindi consentire di fare cassa.

Sanzioni ridotte per le cartelle esattoriali superiori a 3.500 euro

Per le cartelle di importo superiore a 3.500 euro invece sarebbe previsto un mini condono, cioè l’applicazione all’importo iniziale di una maggiorazione solo del 5% senza ulteriori sanzioni. In questo caso verrebbe applicata in automatico una rateizzazione degli importi in 10 anni.

Secondo le indicazioni di Maurizio Leo, si tratterebbe di misure una tantum finanziate con l’extra gettito fiscale derivante dal caro bollette. Precisa però il responsabile economico di Fratelli d’Italia che per definire meglio il condono fiscale è necessario attendere il NADEF, la nota di aggiornamento al DEF ( Documento Economico Finanziario). Dalle prime indiscrezioni,  sembra sia disponibile un tesoretto da 20 miliardi, di questi 10 dovrebbero andare al contrasto dei rincari delle bollette.

Non è ancora nota la portata di questi provvedimenti che ad ora sono solo ipotesi, infatti non è stato delineato l’arco temporale interessato e se nel maxi condono fiscale o rottamazione quater dovrebbero rientrare anche le cartelle esattoriali che sono state oggetto di rottamazione ter e saldo e stralcio da cui i contribuenti sono decaduti per non aver rispettato i termini.

L’obiettivo del maxi condono fiscale sarebbe migliorare i rapporti tra fisco e contribuenti aprendo una nuova era caratterizzata dalla reciproca fiducia.

Per quanto riguarda i tempi, ricordiamo che solo il 13 ottobre vi sarà la prima seduta del Parlamento, stringendo al massimo i tempi, il 15 potrebbe esservi la designazione dei presidenti di Camera e Senato e subito dopo la convocazione del potenziale Presidente del Consiglio. La formazione del governo potrebbe però essere più difficile del previsto visto i primi screzi che sembrano esservi con la Lega.

Rottamazione quater: i tempi attesi per la pace fiscale

Archiviato il capitolo elezioni molti si stanno chiedendo quando inizieranno le riforme del nuovo governo e in particolare la rottamazione quater, il provvedimento di pace fiscale che permette di regolare il rapporto con il Fisco senza sanzioni e interessi.

Promesse elettorali: quando ci sarà la rottamazione quater?

La rottamazione quater è stata promessa da Matteo Salvini, segretario della Lega, ed è tra i provvedimenti che dovrebbero essere approvati nell’arco dei primi 100 giorni di governo. La rottamazione quater dovrebbe riguardare le cartelle fiscali rimaste fuori dalla rottamazione ter, questo provvedimento infatti consentiva di rottamare le cartelle fiscali fino al 31 dicembre 2017. Questo vuol dire che i carichi fiscali che dovrebbero essere ricompresi nella rottamazione quater prendono il via dal 1° gennaio 2018 e dovrebbero terminare probabilmente al 31 dicembre 2021. Molti si chiedono quali sono i tempi per avere finalmente un provvedimento.

Ricordiamo che la rottamazione delle cartelle esattoriali consente di pagare gli importi dovuti al Fisco senza applicazione di sanzioni, ammende, interessi. In passato è stato approvato anche il Saldo & Stralcio che consentiva di ottenere anche uno stralcio parziale dei debiti fiscali, ma solo al presentarsi di condizioni economiche disagiate. Attualmente però non c’è nessuna proposta simile da parte di nessun partito, quindi è difficile che sia nuovamente approvato un provvedimento simile.

Prossimi passi per la formazione del Governo

Il momento in cui si potrà verificare se le promesse saranno mantenute dipende dall’inizio della nuova legislatura. In media la formazione del nuovo governo richiede circa 30-35 giorni. Nel 2011 in poco meno di un mese ci fu il governo insediato.

Le uniche certezze sono che il Parlamento con i nuovi eletti si riunirà per la prima volta il 13 ottobre, per ora è l’unica data certa. A quel punto saranno formate le commissioni parlamentari, non sarà facile con il numero ridotto di parlamentari rispetto al passato. Dovranno quindi essere nominati i presidenti di Camera e Senato. A questo punto il Presidente della Repubblica potrà convocare i capi gruppo delle Camere per avere indicazioni formali sulla nomina del Presidente del Consiglio.

L’incarico al potenziale Presidente del Consiglio (Meloni?!) ci sarà probabilmente il 19. L’incaricato dovrebbe avere già lista dei ministri a quel punto e il 20 consegnarla. Poco dopo il Parlamento potrà votare la fiducia e quindi dal 22-23 ottobre forse avremo un Governo con pieni poteri.

Quando ci sarà la rottamazione quater?

Saremo alle soglie di novembre ( se tutto va bene), è necessario approvare entro il 31 dicembre (il prima possibile) la legge di bilancio 2023. Si tratta di un provvedimento che richiede molto tempo, soprattutto a questo Governo che inizierà a toccare i conti dopo l’insediamento.

In teoria la rottamazione quater potrebbe entrare nel calderone della legge di bilancio, ma non sappiamo quali scelte farà il Governo e soprattutto se tra le tante istanze anche questa troverà accesso nella legge oppure sarà accantonata. Il fatto che la Lega abbia ottenuto una percentuale bassa rispetto agli altri partiti del centro-destra e soprattutto molto più bassa del passato potrebbe creare attriti.

Tra i primi passi promessi c’è l’intervento sostanzioso sulle bollette energetiche e ricordiamo che ARERA il primo ottobre aggiornerà le tariffe e si prevedono molti rincari. Altro nodo cruciale da risolvere subito riguarda le imprese, è necessario salvare posti di lavoro.

Nel frattempo ricordiamo che c’è la possibilità di richiedere la definizione agevolata delle liti tributarie pendenti