Il Notariato a Frame 2013

Mario Miele, presidente del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Como e Lecco, ha aderito alla prima edizione di Frame, il salone sul lavoro e sull’impresa che si è tenuto dal 18 al 20 aprile a Lariofiere di Erba.

Le motivazioni sono state spiegate dallo stesso presidente, il quale, soddisfatto di aver trovato molti obiettivi comuni tra Frame 2013 e l’attività del Notariato: “Sono molteplici gli esempi dell’impegno dei notai a fianco di chi vuole mettersi in gioco in chiave imprenditoriale. Penso alla convenzione che abbiamo sottoscritto ormai tre anni or sono con tutte le associazioni delle piccole e medie imprese di Como e Lecco. Penso all’intervento gratuito che i notai offrono alla costituzione delle Srl semplificate per i giovani under 35 e al portale www.larancia.org, promosso dal Consiglio nazionale del Notariato in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli con il comune intento di favorire il decollo delle startup, mettendo gratuitamente a disposizione degli aspiranti imprenditori uno spazio di dialogo ed interazione per avere suggerimenti e consigli, confrontarsi con storie di successo e richiedere chiarimenti ai dubbi di carattere tecnico che ci si pone quando si tratta di aprire un’attività”.

La partecipazione del Consiglio Notarile a Frame 2013 si è articolata attraverso una serie di interventi che hanno previsto: l’organizzazione di workshop su tematiche di particolare interesse come le Srl semplificate, la scelta tra le diverse forme societarie e le modalità giuridiche più idonee per l’accesso al credito da parte delle imprese; la partecipazione agli speakers’ corner con il racconto di esperienze pratiche; infine la consulenza “one-to-one” presso lo stand del Consiglio durante tutta la manifestazione.

Tutte le più importanti iniziative sono state riprese dalla WebTv del notariato, ed ora visibili sul sito Notaicomolecco.tv, con particolare accento sulle interviste agli esperti che, nel corso dei tre giorni di manifestazione, si sono alternati con le loro testimonianze.

All’interno di Frame 2013 e in collaborazione con Lifegate e Comonext, è nata un’ulteriore occasione di collaborazione chiamata Ideopoli, particolarmente dedicata alle startup che si occupano di sostenibilità.

Vera MORETTI

In Veneto il Premio Start Cup 2013

Chi ha idee imprenditoriali innovative e vuole vederle realizzate, può partecipare al Premio Start Cup Veneto 2013, una competizione tra persone che assegna premi in denaro alle migliori idee di impresa espresse in forma di business plan ed offre a tutti i partecipanti occasioni di formazione, opportunità di contatti professionali ed incontri di divulgazione della cultura d’impresa.

Non ci sono limiti al settore economico di appartenenza dell’impresa partecipante, ma al momento dell’iscrizione occorre specificare l’ambito di appartenenza del proprio progetto, scegliendo tra:

  • Life Science
  • ICT
  • Social Innovation
  • Agrifood – Cleantech
  • Industrial

A Start Cup Veneto possono partecipare persone fisiche in gruppi di almeno tre persone e l’idea innovativa deve essere frutto di un lavoro originale di gruppo.
Ogni gruppo può presentare una sola idea. Non è consentito ad un partecipante fare parte di più di un gruppo.

Start Cup Veneto si svolge da marzo a settembre 2013 e si articola in due tappe, precedute da una fase preliminare:

  • Fase preliminare: si è svolta da marzo al 13 maggio 2013 ed è stata finalizzata alla raccolta delle iscrizioni, avvenute via web sul sito: Startcupveneto.it;
  • Prima tappa: iniziata il 25 marz, si concluderà il 7 giugno 2013. Durante questa fase è prevista l’organizzazione a favore di tutti i partecipanti di quattro incontri finalizzati alla stesura del business plan, e riguardanti i temi di gestione d’impresa quali strategia, marketing, organizzazione e comunicazione dell’innovazione, oltre ad un incontro individuale di ciascun gruppo partecipante con il Direttore o un suo delegato, nel quale i partecipanti potranno fare una prima esposizione della loro idea e recepire indicazioni e suggerimenti. Durante questa tappa i partecipanti preparano un documento denominato “business idea”, compilando un modulo disponibile nel sito web www.startcupveneto.it, e specificano la categoria di appartenenza del progetto. Alle 12 migliori proposte pervenute verrà assgnato un Angelo a supporto durante la seconda tappa.
  • Seconda tappa: vi possono prendere parte non solo i 12 gruppi vincitori della prima tappa, che si avvalgono del supporto degli Angeli, ma anche tutti gli altri gruppi non vincitori. Entro le ore 15:00 del 6 settembre 2013 i partecipanti devono consegnare agli organizzatori un business plan cartaceo completo, basato sulla business idea della prima tappa e contenente una sezione con le previsioni economico-finanziarie della costituenda impresa per un orizzonte temporale di almeno 3 anni. I business plan sono pre-valutati dai Referee, che forniscono un parere scritto non vincolante che viene reso disponibile ai membri del Comitato Tecnico-Scientifico.

Tra i business plan ricevuti ed esaminati, il Comitato Tecnico-Scientifico ha la facoltà di scegliere i 5 vincitori, che vincono un premio di 10.000 Euro, 5.000 Euro, 3.000 Euro, 2.000 Euro e 1.000 Euro a seconda del piazzamento.

I risultati saranno comunicati nel corso di una cerimonia che si terrà il 26 settembre 2013.

La partecipazione al Premio Nazionale per l’Innovazione 2013 è riservata a 5 gruppi selezionati dal Comitato Tecnico-Scientifico. La finale del PNI si terrà a Genova il 31 ottobre 2013. E’ previsto un rimborso spese per i partecipanti al PNI.

Vera MORETTI

Aperta la terza edizione del Premio Gaetano Marzotto

Le imprese innovative, soprattutto quelle in grado di sviluppare nuovi progetti che possano garantire una sostenibilità economico-finanziaria e portare al Paese rilevanti benefici, sono chiamate a partecipare al Premio Gaetano Marzotto, giunto alla sua terza edizione ed aperto fino al 30 giugno.

Il concorso prevede tre tipologie di premi:

  • Premio impresa del futuro: verrà assegnato al miglior progetto imprenditoriale con capacità di generare significative ricadute positive negli ambiti sociali territoriali, culturali o ambientali. In questo caso, i settori di riferimento sono quelli del Made in Italy, ovvero moda e tessile, agroalimentare, turismo, farmaceutico, meccanica, casa, arredamento e ambiente.
  • Premio per una nuova impresa sociale e culturale: verrà assegnato al miglior progetto imprenditoriale con capacità di generare significative ricadute positive nell’ambito dei servizi sociali e culturali, servizi alla persona, servizi all’ambiente e terzo settore.
  • Premio dall’idea all’impresa: verranno sostenuti i giovani al di sotto dei 35 anni, che presentano la migliore idea in grado tradursi in impresa, nel campo dell’energia pulita, dell’industria, dell’informazione e telecomunicazioni, delle nanotecnologie, dei nuovi materiali, delle scienze della vita, delle biotecnologie e della salute.

Possono partecipare persone fisiche, team di progetto, startup, imprese già avviate, cooperative ed associazioni.

Il progetto, per poter partecipare alla competizione, deve essere:

  • innovativo;
  • originale;
  • finanziariamente sostenibile e in grado di generare ritorni economici;
  • avere un impatto sociale positivo sul territorio.

Per quanto riguarda l’entità del premio, che nel suo complesso ammonta a 800.000 euro, è ripartito tra le tre categorie:

  • Premio impresa del futuro: 250.000 euro;
  • Premio per una nuova impresa sociale e culturale: 100.000 euro.

Per entrambi i casi, per il progetto vincente è previsto un percorso di affiancamento della Fondazione CUOA, nelle seguenti aree aziendali:
competizione e strategia;
processi produttivi e strategie commerciali: bilancio, finanza d’impresa e rischi;
gestione e sviluppo dei collaboratori;
patrimonio e tutele legali.

  • Premio dall’idea all’impresa: per le migliori 9 idee, è previsto un periodo di residenza all’interno dei seguenti incubatori d’impresa: Boox, Fondazione Filarete, H-Farm, I3P, LUISS Enlabs, M31, Seedlab, The HUB, Vega con programmi dedicati, per trasformare le idee in impresa.

Per i vincitori è inoltre prevista una giornata di confronto e affiancamento da parte della Fondazione CUOA organizzerà.

Vera MORETTI

Niente tasse su venture capital per startup

La Commissione europea ha appena approvato una misura di incentivazione fiscale che prevede la detassazione dei proventi dei fondi che investono capitale di rischio in piccole e medie imprese per favorire la loro crescita.
Oggetto dell’investimento sono infatti le pmi che svolgono la propria attività da non più di 36 mesi, comprese quelle nate da progetti di spin-off e concentrazione, purché si trovino in fase di sperimentazione costituzione, avvio o sviluppo.

Tra i requisiti richiesti c’è anche avere sede, almeno legale, in Italia, ed essere sottoposte ad almeno una imposta domestica tipo Ires.
Anche i capitali investiti devono essere diretti dall’attività operativa svolta in Italia; azioni e quote della società devono essere detenute per almeno il 51% da persone fisiche che risiedono su suolo italiano, anche se non si esclude che, successivamente, il capitale possa ridursi e che il Fondo possa acquisire la maggioranza.

Il Dm qualifica i Fondi di Venture capital come organismi di investimento collettivo del risparmio. Escluse, dunque, le investment companies, nonostante nella prassi l’attività di Venture capital sia spesso svolta per motivi di dimensione attraverso veicoli societari, meno onerosi dal punto di vista organizzativo. Il Fondo può essere anche costituito in Stati Ue o See inclusi nella White List
Le quote dei Fondi possono essere sottoscritte solo da investitori professionali o per importi non inferiori a 100mila euro.

Il regolamento del Fondo vuole che almeno il 75% degli attivi sia investito in società aventi le caratteristiche indicate, e che l’investimento nella singola società sia inferiore a 2,5 milioni per periodo di 12 mesi.
Investimenti maggiori possono essere effettuati in un arco temporale più ampio.
Il rimanente 25% può invece essere investita anche in imprese con caratteristiche diverse e in strumenti non aventi natura di equità, come le obbligazioni.

I proventi dei Fondi per la parte che costituisce reddito di capitale non sono soggetti a imposizione in capo agli investitori nel fondo, a prescindere dalla natura e dalla residenza dell’investitore. Questi proventi non sono quindi soggetti alla ritenuta del 20% e non concorrono alla formazione del reddito imponibile.

La detassazione riguarda anche i proventi relativi alla quota libera degli attivi.
L’esclusione opera decorso un anno dall’avvio del Fondo e a condizione che nell’anno solare il requisito del 75% risulti verificato per più di tre mesi.
L’eventuale quota del provento che costituisce reddito diverso (capital gain) resta soggetta al regime ordinario.
In caso di mancato rispetto dei limiti di investimento, l’Agenzia delle Entrate recupera l’imposta dovuta e le sanzioni a carico del gestore del fondo o dell’intermediario incaricato del pagamento dei proventi.
Si tratta di una sanzione impropria di dubbia costituzionalità, in quanto il prelievo inciderebbe soggetti a cui non è riferibile la corrispondente capacità contributiva.

Vera MORETTI

Finanziamenti UE per startup e imprenditoria sociale

I regolamenti del Single Market Act, che riguardano i fondi destinati alla fornitura di capitali per le piccole e medie imprese nella fase di avvio delle attività, hanno modificato i requisiti di accesso ai finanziamenti UE da parte delle startup.
I nuovi criteri sono volti a migliorare l’accesso al credito alle pmi e di conseguenza la crescita competitiva del tessuto produttivo comunitario.

Per startup e imprenditoria sociale destinatarie dei finanziamenti UE, sono state istituite rispettivamente le denominazioni EuVeca ed EuSef.

Le nuove norme comunitarie per i gestori dei fondi di venture capital e dei fondi destinati all’imprenditoria sociale prevedono:

  • requisiti uniformi a livello comunitario per i gestori di organismi di investimento collettivo, relativamente al portafoglio e alle tecniche di investimento e alle imprese ammissibili;
  • regole uniformi per categorie di investitori ai quali il fondo europeo si può indirizzare e per l’organizzazione interna dei soggetti gestori che li commercializzano;
  • passaporto europeo per i manager di venture capital che assicuri parità di condizioni per gli operatori di mercato.

Vera MORETTI

L’Italia sorride alle startup

Uno studio condotto da InfoCamere rende noto che in Italia si investe in startup.

I dati raccolti, fino all’11 marzo scorso, testimoniano la nascita di 307 imprese negli ultimi 48 mesi che si sono prefissate come obiettivo “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico“.

InfoCamere, il braccio tecnologico delle Camere di Commercio, ha deciso di monitorare questa situazione con controlli quindicinali, aggiornati anche online all’indirizzo Startup.registroimprese.it.

Con ben 50 imprese, è il Piemonte la maggior fucina di nuove imprese innovative, seguito da Lombardia (47) e Veneto (39).
Unica regione che, per ora, non ha fatto registrare alcuna iscrizione è il Molise.
Sempre in Piemonte si trova la provincia in testa alla classifica: Torino, infatti, è la più innovativa, con 41 imprese, seguita da Padova (19), Trento (18), Milano (17) e Roma (16).

Per quanto riguarda i settori di maggior interesse, le startup si occupano principalmente di produzione di software e consulenza informatica, dove si contano 80 imprese pari al 26,1% del totale di aziende innovative, subito seguito da quello della Ricerca e sviluppo (69 unità, 22,5%).
In fermento anche il settore dell’industria della manifattura, con 58 aziende, seguito dai settori dell’architettura e dell’ingegneria (23), dei servizi di informazione (15), del commercio (10) e della consulenza aziendale (10).

Per agevolare la crescita e lo sviluppo delle startup, il Decreto Crescita 2.0 ha predisposto una serie di esenzioni per la costituzione e l’iscrizione dell’impresa nel Registro delle Imprese, agevolazioni fiscali e deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro nell’impresa.
Questa nuova normativa vuole incoraggiare la crescita sostenibile e lo sviluppo tecnologico, con un particolare riguardo verso l’occupazione giovanile.

Vera MORETTI

Start&Go, il bando per le startup friulane

Le startup innovative sono al centro di un altro bando, questa volta in Friuli.

Si tratta di Start&Go, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine e vuole, appunto, favorire la nascita e lo sviluppo di imprese innovative.

Il progetto riguarda le startup fondate dopo l’1 gennaio 2011 e quelle che nasceranno entro sei mesi dalla concessione degli aiuti, purché siano disposte a creare una partnership con le aziende operative nel territorio della Regione.

Coloro che si iscriveranno al bando verranno sottoposti ad una selezione, che si baserà sui progetti più innovativi presentati, ma soprattutto relativi a sviluppo di prodotti/servizi/processi/modelli di gestione ad alto potenziale innovativo rispetto a quanto offre il mercato attuale.

Le proposte vincitrici riceveranno, come premio, l’erogazione di alcuni servizi:
incontri con aziende qualificate, pre-incubazione o incubazione fisica e mentoring, accesso a finanziamenti agevolati, servizio di tenuta della contabilità per 2 anni, iscrizione gratuita per due anni a Confindustria Udine e al Gruppo Giovani, pacchetto di avvio in comunicazione e posizionamento sul web, brevetto e marchio, partecipazione al corso “executive education” in management ed imprenditoria.

Vera MORETTI

Lucca finanzia le startup

Per incentivare l’avvio di nuove imprese, la Provincia di Lucca ha deciso di pubblicare un bando rivolto in particolare a inattivi, inoccupati, disoccupati, lavoratori in mobilità o in CIGS, immigrati iscritti ai Centri per l’impiego della Provincia.

Gli aiuti previsti verranno utilizzati dai beneficiari per costituire imprese o attività di lavoro autonomo, anche in forma associata, nell’ambito territoriale della Provincia di Lucca.

Le spese ammissibili, che possono arrivare ad un importo massimo di 5.000 euro, sono:

  • consulenza ed assistenza alla creazione d’impresa;
  • parcella notarile riguardante la costituzione d’impresa;
  • contratti per gli allacciamenti e i collegamenti delle utenze ( esclusi i canoni);
  • spese di pubblicità e promozione (compresa la realizzazione del logo);
  • registrazione marchi e/o brevetti;
  • spese iscrizione alla CCIAA;
  • spese iscrizione Albo Artigiani o altro Albo professionale;
  • canoni di locazione nella misura delle prime tre mensilità risultanti da regolare contratto e con esclusione delle somme versate a titolo di cauzione.

Le domande di finanziamento possono essere presentate a sportello aperto fino ad esaurimento dei fondi disponibili, entro il 29 marzo o entro il 30 aprile 2013 e possono essere inviate a mano presso l’Ufficio Protocollo dell’Amministrazione Provinciale di Lucca o tramite raccomandata a
Amministrazione Provinciale di Lucca
Servizio Istruzione Formazione Lavoro
Piazza Napoleone, 1
55100 Lucca

Vera MORETTI

Startup innovative: l’Italia è in forte ritardo

Le startup innovative sono al centro di numerose agevolazioni, per accedere alle quali le giovani aziende già esistenti potranno iscriversi alla Sezione speciale del Registro delle Imprese anche dopo la scadenza del 17 febbraio.
L’unico requisito inderogabile è che l’impresa richiedente deve essere stata costituita prima del 19 dicembre 2012.

Ad iscrizione fatta, le startup accedono ad agevolazioni fiscali, esenzioni per la costituzione e iscrizione al Registro delle Imprese, deroghe al diritto societario e una disciplina specifica per i rapporti di lavoro.

Per quanto riguarda la stipulazione, da parte di queste imprese, di contratti a tempo determinato, questi dovranno avere una durata minima di 6 mesi e massima di 36 mesi, con la possibilità di essere rinnovati più volte all’interno dei 36 mesi e una sola volta successivamente, per un massimo di altri 12 mesi.
Trascorsi questi 48 mesi complessivi il lavoratore, nel caso in cui continui a lavorare per l’impresa, dovrà essere assunto a tempo indeterminato.

I collaboratori possono essere pagati con stock option e i fornitori di servizi esterni attraverso il work for equity.
Sempre in tema di assunzioni, le startup hanno accesso prioritario alle agevolazioni per le assunzioni di personale altamente qualificato.

Nonostante, però, queste “corsie preferenziali”, l’Italia è ancora molto indietro al riguardo, come è stato riconosciuto anche dallo studio sulle startup ““Presenza ed impatto economico delle Start Up innovative di successo : un confronto internazionale” realizzato da I-Com per conto della Fondazione Lilly e presentato a Roma il 22 gennaio.

La presenza di un ambiente innovativo che promuova la ricerca scientifica ed un tessuto imprenditoriale in grado di trasformarne in business di successo i risultati, è una condizione necessaria per lo sviluppo di un sistema industriale competitivo all’interno delle economie moderne. Tra i Paesi analizzati, l’Italia è quello che fino ad oggi si è dimostrato meno efficace nel creare le condizioni ideali per lo sviluppo di Start Up innovative di successo”.

In particolare, se in molto Paesi è alta la presenza di aziende tra le prime società quotate sui mercati azionari, in Italia è ancora irrilevante, tanto che sono solo quattro, tra le prime 150, le aziende quotate in borsa a Milano, con una incidenza sulla capitalizzazione complessiva pari allo 0,17%, corrispondente a 558 milioni su un totale di 324 miliardi di euro, a fronte di valori superiori riscontrati nelle piazze di Stati Uniti, Germania, Israele, Francia, Corea del Sud e finanche Cile.

Il divario con i Paesi esteri è ampio anche per quanto riguarda l’occupazione, poiché le aziende innovative italiane impiegano 3.537 unità, mentre quelle USA 481.170, in Francia 121.926, in Germania 66.474 e in Cile 13.230.
A causare questo ritardo è, tra le altre cose, una mancanza di provvedimenti per favorire finanziamento pubblico, agevolazioni sugli investimenti in Ricerca e Sviluppo e iniziative territoriali.

Secondo il documento “le deroghe alla normativa societaria e giuslavorista, nonché la riduzione degli oneri per l’avvio dell’impresa, sono misure necessarie ma non sufficienti per consentire all’Italia di allinearsi ai Paesi considerati nello studio”.

Anche i brevetti sono in calo, malgrado l’alto livello raggiunto dalla ricerca scientifica. Solo il 4% delle imprese italiane con meno di 5 anni ha registrato un brevetto contro il 15% di Germania e Spagna, il 16% di Francia, il 29% degli USA e il 36% della Danimarca.

Vera MORETTI

A Siena e Bari, bandi per le imprese giovanili e femminili

Startup giovanili e imprenditoria femminile sono al centro di una serie di iniziative promosse in tutta Italia, da nord a sud.

Un esempio è il bando riaperto dalla Finanziaria Senese di Sviluppo SpA (Fi.Se.S.) che riguarda la concessione di contributi in conto interessi a favore di imprese femminili e/o giovanili, su prestiti partecipativi relativi a piani di capitalizzazione aziendale e su finanziamenti finalizzati al sostegno di programmi di investimento e per esigenze di liquidità.

Beneficiarie del finanziamento sono le pmi di Siena e provincia che operano in tutti i settori economici, ma appartenenti alla classe delle imprese giovanili e/o a prevalente partecipazione femminile, purché abbiano i seguenti requisiti:

  • costituite da non oltre 36 mesi dalla data di presentazione della domanda;
  • iscritte al Registro delle Imprese attive ed avere sede legale ed operativa in Provincia di Siena.

I contributi vengono concessi per supportare le pmi nelle seguenti finalità:

  • Capitalizzazione aziendale;
  • Programmi di investimenti;
  • Liquidità legata all’avvio dell’attività.

Le spese finanziabili sono le seguenti:

  • costi per la ristrutturazione degli immobili oggetto dell’esercizio dell’attività, per l’adeguamento delle strutture e degli impianti alle normative del settore, per l’acquisto di macchinari, di attrezzature e di arredi, comprensive delle spese di progettazione (queste ultime fino alla concorrenza massima del 10%);
  • acquisto delle scorte iniziali di magazzino fino alla concorrenza massima di 30.000 euro.

Il finanziamento prevede importi compresi tra 20.000 e 80.000 euro, e su una durata massima di 9 anni, escluso l’eventuale periodo di preammortamento che comunque non potrà superare i 12 mesi.

Il contributo consiste in un abbattimento del tasso di interesse nella misura di 1 punto percentuale rispetto al tasso di interesse applicato da Fi.Se.S. sul finanziamento dalla stessa concesso.
Qualora il tasso d’interesse applicato da Fi.Se.S. sia uguale o inferiore a 1 punto percentuale l’abbattimento interverrà fino alla determinazione del tasso 0.

Le domande di ammissione possono essere presentate a mano o spedite, a mezzo raccomandata A/R al seguente indirizzo:

Società Finanziaria Senese di Sviluppo SpA
Piazza Matteotti n.30
Cap. 53100 – Siena

Quello toscano non è, come abbiamo precedentemente ricordato, l’unico progetto rivolto all’imprenditoria giovanile, poiché il Comune di Bari ha deciso, attraverso il bando Soft Economy, di finanziare a fondo perduto progetti di imprenditoria giovanile nei seguenti settori:

  • Valorizzazione territoriale e ambientale
  • Produzione culturale e iniziativa sociale
  • Innovazione Tecnologica

Possono presentare progetti tutti i giovani cittadini (italiani e stranieri), residenti in uno dei 31 Comuni dell’Area Metropolitana Terra di Bari, organizzati in gruppi informali composti da un minimo di 2 persone. I candidati dovranno essere maggiorenni e non aver compiuto i trentacinque anni.

Data la finalità dell’iniziativa, non possono presentare domanda di candidatura società, enti e organizzazioni comunque denominate, già formalmente costituite.

I gruppi giovanili informali, i cui progetti saranno ammessi a contributo, dovranno costituirsi in un soggetto giuridico entro i due mesi successivi alla pubblicazione della graduatoria, scegliendo la forma che riterranno più idonea per la realizzazione e gestione dell’idea progettuale.
Il soggetto giuridico costituito dovrà avere sede legale in uno dei 31 Comuni dell’Area Metropolitana ‘Terra di Bari’ e la fase di start-up dovrà ritenersi conclusa entro e non oltre l’arco temporale dei sei mesi dalla data di costituzione del soggetto giuridico.

Per essere ammissibili, e quindi finanziabili, i costi dovranno necessariamente essere riconducibili alle attività del progetto, e in particolare:

  • i costi devono corrispondere a spese i cui pagamenti siano stati effettivamente sostenuti;
  • i costi devono essere sostenuti nell’arco temporale di validità dell’intervento progettuale ed essere connessi alla progettualità ammessa a contributo;
  • i pagamenti effettuati dovranno essere comprovati da fatture debitamente quietanzate o da documenti contabili aventi forza probatoria equivalente, prodotti in copia conforme all’originale, ed intestati al soggetto giuridico beneficiario del finanziamento, con la specifica annotazione del titolo del progetto.

La richiesta di ammissione al concorso dovrà pervenire a mezzo raccomandata A/R, o essere consegnata a mano, entro e non oltre il termine perentorio delle ore 12,00 del 25 febbraio 2013 al seguente indirizzo:

Comune di Bari
Ripartizione Politiche Educative Giovanili
Via Venezia n° 41
70122 -Bari

Vera MORETTI