Bonus assunzioni 2023, via libera dell’Unione Europea

La legge di bilancio 2023 prevede la possibilità per le aziende di usufruire del bonus assunzioni per l’assunzione di under 36 e donne in condizioni di particolare svantaggio. La misura è rimasta finora inattuata a causa del ritardo dell’Unione Europea nel dare il via libera, si sblocca ora la situazione.

Bonus assunzioni 2023, arriva il via libera della Commissione

La legge di bilancio 2023 prevede che per le assunzioni di giovani under 36 e donne avvenute tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023 le imprese possano fruire di una detrazione contributiva fino a 8.000 euro. La misura rientra nell’ambito degli aiuti di Stato volti a fronteggiare le conseguenze derivanti dalla crisi in Ucraina. Il bonus assunzion può coprire anche il 100% dei contributi da versare.

L’Unione europea ha dato il via libera a questa misura con il comunicato stampa diffuso il 19 giugno 2023.

Siccome il bonus assunzioni rientra negli aiuti di Stato e di conseguenza può andare a impattare sulla libera concorrenza all’interno dell’Unione Europea creando condizioni di particolare vantaggio per alcune aziende, prima di poter procedere all’applicazione concreta l’Italia ha dovuto attendere l’autorizzazione delle Istituzioni europee e in particolare da parte della Commissione europea.

La Commissione ha ritenuto che la misura in oggetto sia in linea con il quadro temporaneo di aiuti di Stato. La stessa potrà essere applicata da tutte le imprese senza limiti inerenti settori o dimensioni aziendali. L’unico settore in cui non sarà possibile ottenere il bonus assunzioni è il lavoro domestico. Dobbiamo però ricordare che per questa categoria di lavoratori sono presenti le deduzioni dei contributi previdenziali e assistenziali.

Leggi anche: Contributi Colf e badanti, a chi spetta la deduzione?

La Commissione ritiene che le misure previste dalla legge di bilancio 2023 siano necessarie, appropriate e proporzionate per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia generato dal particolare contesto socio-politico caratterizzato dal lungo conflitto in Ucraina.

Cosa prevede il bonus assunzioni?

Il bonus assunzioni prevede uno sgravio contributivo per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato avvenute tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023.

Lo sgravio può essere fruito anche nel caso di trasformazione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato.

Il bonus può essere fruito per l’assunzione di giovani under 36 e ha un valore massimo di 8.000 euro. Lo sgravio non andrà ad incidere negativamente sul welfare maturato dal lavoratore, in poche parole non incide sulle prestazioni pensionistiche future.

Lo sgravio potrà essere fruito per 3 anni, prorogati a 4 anni nel caso in cui coinvolga imprese del Mezzogiorno.

Per l’assunzione delle donne è previsto che si possa ottenere lo sgravio contributivo anche per l’assunzione con contratto a tempo determinato, ma in questo caso non sarà possibile usufruire dell’intero ammontare, ma in proporzione rispetto alla durata del contratto di lavoro.

Proroga Autodichiarazione Aiuti di Stato. Il provvedimento

Con il provvedimento 439400 l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a prorogare il termine per la presentazione dell’autodichiarazione degli Aiuti di Stato. Ecco entro quando sarà necessario provvedere.

L’Agenzia delle Entrate proroga i termini per la presentazione dell’Autodichiarazione Aiuti di Stato

Il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato continua a creare problemi agli operatori che sono alla prese con gli adempimenti in scadenza, inizialmente al 30 novembre 2022. Proprio questo il motivo alla base della decisione adottata dall’Agenzia delle Entrate di prorogare ulteriormente il termine per la presentazione dell’Autodichiarazione la cui nuova scadenza è prevista per il 31 gennaio 2023. Gli operatori avranno quindi a disposizione 60 giorni in più per adempiere.

A cosa serve l’autodichiarazione degli aiuti di Stato?

L’autodichiarazione è necessaria al fine di attestare l’importo complessivo dei contributi economici ricevuti e quindi valutare l’eventuale superamento dei limiti previsti dal Temporary Framework. Si tratta del quadro temporaneo degli Aiuti di Stato dettato in seguito alla crisi economica scatenata dalla pandemia che ha portato ad un aumento dei limiti inizialmente previsti. Il termine inizialmente previsto per l’autodichiarazione era il 30 giugno 2022, questo ha ottenuto la proroga al 30 novembre 2022 e ora arriva questa ulteriore proroga firmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.

La proroga risponde a una richiesta del Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Elbano De Nuccio che aveva appunto denunciato i ritardi causati dal cattivo funzionamento del registro Nazionale degli Aiuti di Stato.

Leggi anche: Aiuti di Stato e pandemia: l’Unione Europea ammette deroghe

Decontribuzione Sud: arriva la circolare operativa dell’INPS

La legge 178 del 30 dicembre 2020 all’articolo 1 commi da 161 a 168 ha previsto la decontribuzione per le aziende che assumono al Sud, sono esclusi i contratti di lavoro agricolo, lavoro domestico. L’Inps con la circolare 90 del 27 luglio 2022 ha dato indicazioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi a tale esonero contributivo per il periodo da luglio 2022 a dicembre 2022.

A quanto ammonta l’agevolazione Decontribuzione Sud?

La legge 178 del 2020 prevede l’esonero contributivo in misure diverse nel tempo, in particolare:

– 30% fino al 31 dicembre 2025;
– 20% per gli anni 2026 e 2027;
– 10% per gli anni 2028 e 2029.

In quali regioni si applica?

Tale esonero si applica a Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’obiettivo di questa disciplina di favore è preservare l’occupazione delle imprese del Mezzogiorno in prospettiva pluriennale, tale esigenza, ribadisce la circolare 90 del 2022, diventa ancora più importante visti gli eventi socio-economici, tra cui la guerra in Ucraina, che stanno caratterizzando gli ultimi mesi.

Possono richiedere il beneficio economico i datori di lavoro anche non imprenditori che abbiano subito gli effetti negativi della guerra in Ucraina e che siano collocati nelle 8 regioni interessate. Ricordiamo che tra gli eventi connessi alla guerra ci sono i costi dell’energia.

Esclusione dei benefici Decontribuzione Sud

Oltre ad essere esclusi alcuni contratti di lavoro e in particolare lavoro domestico e nel settore agricolo, vi è l’esclusione dal beneficio della decontribuzione Sud per:

  • consorzi di bonifica;
  • enti pubblici economici;
  • istituti autonomi case popolari;
  • enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione;
  • ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato;
  • enti ecclesiastici;
  • enti morali;
  • consorzi industriali.

Sono inoltre escluse le imprese che operano nel settore finanziario e quelle sottoposte a sanzioni UE.

Dal punto di vista oggettivo la decontribuzione Sud non si applica ai premi e contributi Inail, inoltre non si applica per i versamenti ai fondi per il TFR e ai fondi interprofessionali.

Decontribuzione Sud e contratto di somministrazione di lavoro

Il beneficio viene riconosciuto anche nel caso in cui trattasi di contratto di somministrazione di lavoro, in questo caso se l’agenzia di somministrazione ha sede in una regione diversa rispetto a quelle ammesse al beneficio, l’esenzione viene applicata comunque se la sede effettiva di lavoro si trova in una delle regioni ammesse al beneficio. L’agevolazione viene comunque concessa tenendo in considerazione i limiti previsti per gli aiuti di Stato.

Leggi anche: Arriva il 14 giugno la proroga termini per l’autodichiarazione Aiuti di Stato

Prestazioni pensionistiche

L’Inps precisa nella circolare che, in seguito all’applicazione di questa misura, resta comunque fermo il computo delle prestazioni pensionistiche per il lavoratore, cioè non vi è una perdita per il lavoratore sull’ammontare di pensione maturata.

Istruzioni operative

La circolare dell’Inps sulla Decontribuzione Sud detta anche le modalità operative per ottenere tale agevolazione per i mesi intercorrenti da luglio 2022 al 31 dicembre 2022. Nel flusso Uniemens dovranno esporre per i lavoratori per i quali spetta l’agevolazione:

  • elemento <Imponibile> e elemento <Contributo> della sezione <DenunciaIndividuale>. In particolare, nell’elemento <Contributo> deve essere indicata la contribuzione piena calcolata sull’imponibile previdenziale del mese.

Per esporre il beneficio la procedura è:

andare alla sezione <DenunciaIndividuale>, <DatiRetributivi>, nell’elemento <InfoAggcausaliContrib> i seguenti elementi:
– nell’elemento <CodiceCausale> dovrà essere inserito il valore “DESU”, avente il significato di “Esonero per assunzioni/trasformazioni a tempo indeterminato Articolo 1, commi da 161 a 168, della legge 30 dicembre 2020, n. 178”;

– nell’elemento <IdentMotivoUtilizzoCausale> dovrà essere indicato il valore “N”. Per quanto concerne le agenzie di somministrazione, relativamente alla posizione dei lavoratori assunti per essere impegnati presso l’impresa utilizzatrice (posizione contributiva contraddistinta dal CSC 7.07.08 e dal CA 9A), dovrà essere concatenato alla data di assunzione, il numero di matricola dell’azienda utilizzatrice, nel seguente formato AAAAMMGGMMMMMMMMMM (18 caratteri; ad esempio: 202106091234567890) o, in sua mancanza, il codice fiscale;

– nell’elemento <AnnoMeseRif> dovrà essere indicato l’Anno Mese di riferimento del conguaglio;

– nell’elemento <ImportoAnnoMeseRif> dovrà essere indicato l’importo conguagliato, relativo alla specifica competenza.

Per coloro che non riuscissero ad adeguare i sistemi entro il mese di luglio, il beneficio riguardante il mese di luglio potrà essere esposto nei successivi (agosto, settembre e ottobre 2022). per il mese arretrato deve essere compilata la sezione “InfoAggcausaliContrib” .

Puoi scaricare la circolare 90 dell’Inps qui Circolare_numero_90_del_27-07-2022

 

 

Dichiarazione aiuti di Stato: istruzioni e termini. Il 30 giugno è definitivo?

Con provvedimento del 27 aprile 2022 l’Agenzia delle Entrate ha reso note le modalità operative attraverso le quali le imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato devono provvedere a darne comunicazione. Il termine previsto è il 30 giugno, ma vedremo a breve che sono molti a richiedere il posticipo.

Chi deve inviare la dichiarazione aiuti di Stato?

In base alla normativa devono presentare l’autodichiarazione sostitutiva aiuti di Stato tutti coloro che hanno ricevuto sostegni economici previsti per l’emergenza Covid 19 ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge 41 del 2021. Sono invece esonerati coloro che hanno ricevuto misure ascrivibili alla sezione 3.1 e 3.12 del Temporary Framework, trattasi di aiuti di tipo locale.

Per conoscere i nuovi limiti c’è la guida: Aiuti di Stato e pandemia: l’Unione Europea ammette deroghe

Non devono presentare la dichiarazione i soggetti che nel presentare l’istanza per ricevere tali aiuti hanno già dichiarato gli aiuti ricevuti e di non superare i limiti previsti dalla normativa.

Sono sempre tenuti a presentare l’autodichiarazione aiuti di Stato coloro che:

  • hanno fruito degli aiuti IMU senza aver compilato la dichiarazione sostitutiva;
  • se risultano superati i limiti e di conseguenza devono essere rimborsate le eccedenze;
  • coloro che hanno hanno fatto ricadere le risorse in parte nella misura 3.1 e in parte nella misura 3.12.

Come effettuare la dichiarazione aiuti di Stato

La dichiarazione aiuti di Stato deve essere effettuata entro il 30 giugno 2022. La normativa prevede che la stessa possa essere effettuata solo telematicamente ( via web utilizzando le credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate oppure attraverso i canali telematici). Deve essere utilizzato il modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Per scaricare il modello per la dichiarazione degli aiuti di Stato e le istruzioni, c’è la pagina dedicata dell’Agenzia delle Entrate

Al termine della procedura c’è il rilascio di una certificazione che attesta l’avvenuta presa in carico, o lo scarto della dichiarazione. Questo avviene quando nella compilazione vi sono errori materiali. Le dichiarazioni sostitutive oggetto di scarto  vanno nuovamente compilate, prestando maggiore attenzione. Ricordiamo che sono comunque previsti controlli sugli aiuti di Stato ricevuti.

Chi, compilando la dichiarazione si accorge di avere superato i limiti previsti dal temporary framework, deve indicare nella dichiarazione sostitutiva se intende restituire le eccedenze e le modalità con le quali vuole procedere, ad esempio sottraendoli da aiuti approvati e non ancora ricevuti.

I commercialisti chiedono la proroga dei termini previsti per l’invio della comunicazione

Per i soggetti che devono presentare l’autodichiarazione sostitutiva degli Aiuti di Stato potrebbero però presto esservi delle novità.

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili in un comunicato stampa del 1° giugno 2022 ha sottolineato che urge la necessità di posticipare il termine per la presentazione della dichiarazione. Tale necessità emerge perché nel mese di giugno si sovrappongono diverse scadenze importanti e di conseguenza diventa difficile riuscire a rispettare anche questo termine.

Tra le scadenze che i professionisti devono rispettare vi sono quelle relative ad Irap, Imu, siamo inoltre nel pieno della stagione della dichiarazione dei redditi, di conseguenza diventa impossibile espletare anche questa incombenza con la dovuta diligenza professionale richiesta. Il termine richiesto per il differimento è fino al 31 ottobre 2022. L’invio del comunicato ha avuto come destinatari anche il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, al Ministro dell’Economia Daniele Franco e al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. Non è dato sapere in questo momento quale risposta sarà data, ma è molto probabile che si saprà di più nei prossimi giorni.

Auto dichiarazione aiuti di Stato la guida all’adempimento

Sia le attività che i professionisti saranno chiamati ad un altro adempimento che rischia di creare confusione e di far perdere tempo a questi soggetti. Parliamo della dichiarazione sostitutiva o l’auto dichiarazione che dir si voglia, sugli aiuti di Stato ricevuti. L’obbligo di trasparenza che qualsiasi bonus o altro fondo pubblico destinato agli italiani, ha portato alla nascita di questo ennesimo adempimento. Un provvedimento che è stato più volte ritoccato, modificato è posticipato. Adesso però la dichiarazione sugli aiuti di Stato Andrea prodotta entro il 30 giugno. Ed è un vero e proprio obbligo che prevede,per gli inadempienti, sanzioni pesanti.

L’auto dichiarazione e perché va prodotta entro i termini prefissati

Il prossimo 30 giugno 2022 scade il termine per la dichiarazione relativa agli aiuti di Stato come previsto dal decreto numero 41 del 2022. Tramite questa auto dichiarazione il contribuente dichiarerà che ha ricevuto aiuti di Stato in linea con i massimali previsti. E li elencherà uno per uno con molte notizie aggiuntive da inserire.  I contribuenti adesso saranno chiamati a ricordare tutti gli aiuti di Stato che hanno percepito nel corso degli ultimi due anni quelli interessati dalla pandemia.Si tratta di una dichiarazione che quindi, serve per verificare se i contribuenti che hanno ricevuto questi aiuti, non abbiano sforato i massimali previsti dalla normativa vigente. Andranno indicati quindi i dati relativi a questi aiuti per il periodo che va dal primo marzo 2020 al 30 giugno 2022. Proprio questo 30 giugno è la data di scadenza dell’ adempimento. Una curiosità questa abbastanza fastidiosa.

Alcune inevitabili polemiche sulla auto dichiarazione

Senza considerare il troppo elevato Arco temporale che sarà oggetto della dichiarazione, altre critiche al provvedimento nascono dal fatto che, anche gli aiuti di Stato finiscono nelle dichiarazioni dei redditi. Per questo molti si chiedono il perché dell’aggiunta di un altro adempimento per i contribuenti che hanno già provveduto a comunicare all’Agenzia delle Entrate questi dati. Inoltre c’è chi non capisce il perché la dichiarazione devo prevedere anche gli aiuti di Stato ottenuti fino all’ultimo giorno utile per consegnare la ricreazione. Una difficoltà ulteriore questa.

Soggetti che devono adempiere alla pubblicazione

Ricapitolando tutti i soggetti che hanno ricevuto aiuti di Stato durante la pandemia, a prescindere dalla forma dell’aiuto sono tenuti alla auto dichiarazione. Rientrano quindi tutte le elargizioni che lo stato ha fatto nei confronti di imprese professionisti. Questo a prescindere che lo Stato, per il tramite della Agenzia delle Entrate, abbia già in possesso questi dati. Anche le imprese assoggettate al bilancio ordinario, oppure quelli che redigono il bilancio in forma abbreviata sono assoggettato l’adempimento quindi ditte anche individuali, società di persone e così via.

Come compilare l’atto notorio

Per ogni aiuto ricevuto occorre adempiere. Infatti gli interessati devono inserire i dati relativi alla tipologia di aiuto, al soggetto che lo ha erogato, la causale dell’aiuto, l’eventuale vantaggio fruito è la data in cui sono stati incassati mi aiuti. In pratica gran parte di quello che i contribuenti hanno indicato nella dichiarazione dei redditi andrà riportato nella auto dichiarazione. Va sottolineato che se la somma di tutti gli aiuti ricevuti non ha superato i 10.000 euro annui si può essere considerati esonerati dalla dichiarazione.

Sanzioni e multe per chi non adempie alla dichiarazione

In caso di mancato adempimento gli interessati saranno assoggettati a pesanti sanzioni infatti la multa minima è pari a 2.000 euro. In linea di massima però,  la sanzione è pari al 1% degli aiuti ricevuti. Dal punto di vista tecnico la procedura non è assolutamente complicata così come la compilazione della dichiarazione da produrre. Infatti essa altro non è che una classica auto dichiarazione o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con cui il contribuente si assume tutte le responsabilità di ciò che dichiara.

I massimali, il monitoraggio e la trasparenza

Come detto in premessa l’adempimento nasce per una questione di monitoraggio degli aiuti concessi. Il tutto per verificare se le imprese che hanno ricevuto le sovvenzioni, hanno sforato i massimali. Solo a titolo informativo i massimali previsti in questi due anni sono stati:

  • 800.000 euro per gli aiuti ricevuti dal 19 marzo 2020 al 27 gennaio 2021;
  • 1.800.000 euro per gli aiuti ricevuti nel periodo che va dal 28 gennaio 2021 alla data del 31 dicembre 2021 .

Il diretto interessato deve presentare direttamente all’Agenzia delle Entrate, ed in via telematica, la dichiarazione. Occorrerà utilizzare il servizio web disponibile nell’area riservata del sito Internet istituzionale del Fisco italiano.

Aziende, per la comunicazione sugli aiuti di Stato pronto il modello: la guida alla domanda e alla scadenza

Dallo scorso 27 aprile sono scattate le procedure operative per la dichiarazione che le imprese devono rilasciare riguardo agli aiuti di Stato. Con la predisposizione del relativo modello e con l’avvio della procedura, tutto è pronto quindi. L’Agenzia delle Entrate ha diramato il provvedimento che riguarda le aziende e le Partite Iva che hanno ricevuto questi sostegni.

Aiuti di Stato, ecco il modello auto dichiarativo sui sostegni ottenuti nell’emergenza

È stato predisposto dall’Agenzia delle Entrate il modello di dichiarazione sostitutiva che gli interessati devono inviare entro il 30 giugno prossimo. Si tratta del modello di auto dichiarazione che le imprese beneficiarie degli aiuti di Stato durante questi anni di emergenza dovuta alla pandemia da Coronavirus, devono inviare all’Agenzia delle Entrate.

Un documento obbligatorio, che ha come oggetto il fatto che le imprese sono tenute a comunicare, al Fisco nostrano,  l’importo complessivo dei sostegni economici ricevuti. La dichiarazione è necessaria perché occorre andare a dimostrare che non sono stati oltrepassati i limiti massimi concedibili, come previsto dal  Temporary Framework, il provvedimento tanto famoso introdotto dalla Commissione Europea a Bruxelles.

Cosa riporta il provvedimento n° 143438 dell’Agenzia delle Entrate

L’operazione auto dichiarativa è ormai partita. L’Agenzia delle Entrate infatti ha prodotto il provvedimento n° 143438 lo scorso 27 aprile e dalla stessa data le imprese possono trasmettere il documento. Invio per il quale ci sarà tempo fino al prossimo 30 giugno, come sempre nel provvedimento prima citato, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito.

Ciò che interessa maggiormente è il limite massimo di contributi concedibili. Infatti per chi ha superato questi massimali, le Entrate specificano anche le modalità, eventuali, di restituzione.

La dichiarazione quindi, è da inviare entro il 30 giugno 2022. La modalità di inoltro è sempre la stessa, ovvero quella digitale. Lo può fare da solo anche il lavoratore autonomo. Serve accedere alla propria area riservata del sito istituzionale delle Entrate con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di identità elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi). In alternativa c’è la strada classica, quella che porta all’assistenza di un soggetto incaricato della trasmissione delle dichiarazioni. L’invio telematico viene confermato da apposita ricevuta di trasmissione che in generale verrà  rilasciata entro 5 giorni dall’invio.

Per chi ha sforato i massimali, ecco le regole di restituzione

Come dicevamo, ciò che è importante è il lato relativo all’eventuale restituzione delle somme percepite ma non spettanti perché oltre i massimali stabiliti dal Temporary Framework della Commissione Europea. La novità interessa quelle Partite Iva che al 23 marzo 2021 risultavano aperte e che hanno subito un calo di corrispettivi e fatturato superiore al 30%. Un calo dettato come è oggettivamente evidente, dalla grave emergenza epidemiologica che ha interessato il Paese. L’obbligo di inviare la documentazione riguarda anche i soggetti che hanno ottenuto lo sgravio dell’IMU per esempio.

Tornando ai massimali, va detto che il beneficiario che ha superato i limiti massimi spettanti, deve riversare gli aiuti eccedenti i massimali previsti.

Agricoltura, in arrivo contributi per la crisi Ucraina: aiuti imprese per 35mila euro

In arrivo contributi e aiuti in agricoltura per le imprese del settore e della pesca colpite dalla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. Complessivamente, per i Paesi membri dell’Unione europea sarà messo a disposizione mezzo miliardo di euro per il sostegno delle imprese agricole e per gli agricoltori. In più ci sarà una deroga per la coltivazione di quattro milioni di ettari di terreni incolti e maggiore flessibilità sui requisiti inerenti le importazioni di mangimi. Si tratta di alcune delle misure incluse nel “pacchetto Ucraina” approvato nella giornata del 23 marzo dalla Commissione europea.

Contributi imprese agricole e della pesca, quanti fondi sono a disposizione per la crisi Ucraina del 2022?

I provvedimenti in arrivo per l’agricoltura e le imprese agricole e della pesca sono a carattere straordinario e temporaneo. Il nuovo framework di aiuti alle imprese agricole terminerà il 31 dicembre 2022. Lo chiarisce la stessa Commissione europea. L’obiettivo è garantire la sicurezza alimentare all’interno dei Paesi membri dell’Unione europea. Per l’Italia le risorse a disposizione sono di 48 milioni di euro di contributi diretti. I fondi derivano dalle riserve della Politica agricola comune (Pac) messe a disposizione per le eventualità di crisi. Ma i fondi possono essere integrati fino a 148 milioni di euro (+ 200%) grazie alle risorse nazionali. L’integrazione dei terreni da coltivare corrispondono a 200 mila ettari.

Quanti contributi potranno ricevere le imprese agricole con gli aiuti della Commissione europea nel 2022?

In base alla comunicazione della Commissione europea, il massimale che le imprese agricole potranno ricevere di contributi per il 2022 arriva a 35 mila euro. L’importo va rapportato a ogni singola impresa agricola oppure della pesca. La soglia minima, rispetto alla bozza della comunicazione della Commissione europea dei giorni scorsi, è dunque aumentata. Si ipotizzavano aiuti di 20 mila euro per ciascuna impresa. Ma nella fase di stesura finale della comunicazione, si prevedevano aiuti che potevano arrivare fino al limite dei 40 mila euro.

Quando partiranno i contributi a fondo perduto per le imprese agricole e per la pesca della Commissione europea?

La distribuzione dei contributi a favore delle imprese agricole e della pesca per il sostegno della crisi della guerra in Ucraina, necessiterà di provvedimenti che gli Stati membri dovranno adottare entro il termine massimo del 30 giugno 2022. Nel dettaglio, gli Stati membri dovranno notificare entro fine giugno le misure che verranno adottate, i criteri per l’elargizione dei contributi e l’impatto atteso.

Cosa si sa dei contributi a favore delle imprese agricole e della pesca?

Le risorse che ciascun Paese avrà a disposizione per il sostegno delle imprese agricole e della pesca dovranno essere distribuite in base a un budget previsionale. L’importo massimo del sostegno economico alle imprese, pari a 35 mila euro, potrà prevedere le seguenti formule:

  • la sovvenzione diretta;
  • le agevolazioni fiscali e di pagamento;
  • le altre formule di aiuto che prevedano un rimborso. Ad esempio, finanziamenti o prestiti, garanzie o anticipi;
  • gli aiuti dovranno essere al lordo di ogni detrazione d’imposta o di ogni altro onere.

Quali altre condizioni potranno prevedere i contributi e i finanziamenti alle imprese agricole e della pesca?

Inoltre, la comunicazione della Commissione europea sugli aiuti alle imprese agricole e della pesca prevede che non potranno essere concessi contributi alle imprese oggetto di sanzioni economiche adottate dall’Unione europea; il divieto vige anche per le imprese controllate da entità o da persone russe o bielorusse. Inoltre, i contributi per le imprese agricole non dovranno essere stabiliti in base alla quantità oppure al prezzo dei prodotti immessi sul mercato.

Aiuti Commissione europea anche al mercato delle carni

Ulteriori aiuti alle imprese del settore primario sono assicurati dalla Commissione europea anche per il mercato delle carne suine. Saranno a vantaggio delle imprese agricole anche le misure che assicurino maggiori anticipi sui pagamenti diretti. Inoltre, gli Stati membri potranno decidere di ridurre le aliquote Iva.

 

Aiuti di Stato: controlli sul rispetto dei limiti e autodichiarazione

Gli Aiuti di Stato devono rispettare le normative previste dall’Unione Europea che, nel Quadro Temporaneo di aiuti determinato nel periodo Covid ha però stabilito delle deroghe e nuovi limiti agli aiuti alle imprese. Con decreto del MEF sono invece indicati i criteri per il controllo dei requisiti per le imprese beneficiarie.

Temporary Framework: il quadro temporaneo degli Aiuti di Stato

L’Italia, sulla base della comunicazione inviata dalla Commissione Europea  inerente il Quadro Temporaneo (Temporary Framework) per le misure di Aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza da COVID-19, ha emanato il decreto 41 del 2021 in cui si provvedeva all’adeguamento della disciplina in base alle direttive date dall’Unione Europea per gli aiuti delle Sezioni 3.1 e 3.12 del Quadro Temporaneo.

In questo modo è stato possibile per le imprese ottenere i massimali degli Aiuti di Stato che sono stati temporaneamente innalzati. Ora, con il decreto del MEF dell’11 dicembre 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 gennaio 2022, si provvede a definire i criteri per il monitoraggio. La prima cosa da sottolineare è che al fine di determinare il termine temporale da controllare per verificare il rispetto dei nuovi massimali, si deve avere in considerazione la data in cui l’impresa beneficiaria ha effettivamente avuto la disponibilità dell’aiuto.

Come sono effettuati i controlli sul rispetto dei massimali?

Al fine di controllare il rispetto dei massimali degli Aiuti di Stato fruibili, è necessario che l’impresa beneficiaria invii all’Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà avente ad oggetto il rispetto dei requisiti e dei limiti fissati nel Temporary Framework dell’Unione Europea. All’interno dell’autodichiarazione è necessario sottolineare di aver rispettato i  massimali previsti per gli Aiuti di Stato tenuto anche conto delle relazioni di controllo che vi possono essere tra le imprese ai fini della definizione di impresa unica.

Ricordiamo che la sezione 3.1 prevede per gli aiuti ricevuti dal 19 marzo 2020 al 27 gennaio 2021 tali massimali:

  • 800mila euro per impresa unica;
  • 120 mila euro per pesca e acquacoltura;
  • 100 mila euro per produzione primaria prodotti agricoli.

Per gli aiuti ricevuti dal 28 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 i limiti sono:

  • 1 milione e 800 mila euro per impresa unica;
  • 270 mila euro per pesca e acquacoltura;
  • 225 mila euro per produzione agricola primaria.

Inoltre la Sezione 3.12 del Quadro Temporaneo prevede limiti di:

  • 3 milioni di euro per impresa unica, per gli aiuti ricevuti dal 13 ottobre 2020 al 27 gennaio 2021;
  • 10 milioni di euro per impresa unica per gli aiuti ricevuti dal 28 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021.

In questo secondo caso sono però richiesti ulteriori requisiti per poter accedere agli aiuti, ovvero che ci sia una riduzione del fatturato di almeno il 30% rispetto al corrispondente periodo del 2019 e che il contributo richiesto non superi il 70% dei costi fissi non coperti e affrontati nel periodo di riferimento.

Termini e modalità per l’invio dell’Autodichiarazione

Il decreto pubblicato il 20 gennaio 2022 non specifica però i termini per l’invio dell’autodichiarazione e le modalità rimandando a un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Per ulteriori informazioni sul Quadro Temporaneo di Aiuti di Stato, leggi l’articolo: Aiuti di Stato e pandemia: l’Unione Europea ammette deroghe 

Ricordiamo inoltre che vi è la possibilità di accedere a contributi a fondo perduto, per saperne di più:

Contributi a Fondo perduto per negozi e ambulanti. I Codici Ateco

Ristori fermo pesca: si può presentare la domanda

Agricoltura: aiuti dall’Unione Europea per imprenditori agricoli e PMI

L’Unione Europea riconosce che, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, il settore dell’agricoltura sta dando prova di coraggio e resilienza, proprio per questo ha pensato una serie di aiuti concreti per coloro che lavorano in questo settore. Ciò anche al fine di continuare a garantire la sicurezza alimentare. Gli aiuti dall’Unione Europea per imprenditori agricoli e PMI sono rivolti agli agricoltori e alle zone rurali. Ecco di cosa si tratta.

Stanziamenti per prestiti e finanziamenti a tasso agevolato in agricoltura

Le agevolazioni previste dall’Unione Europea per aiutare il settore dell’agricoltura sono diverse. In primo luogo è previsto uno stanziamento di 200.000 euro a copertura di costi operativi per l’accesso a prestiti e finanziamenti a tasso agevolato o piani di pagamento particolarmente convenienti.

La politica europea prevede inoltre la possibilità per gli agricoltori e le PMI di ricevere versamenti anticipati più elevati. Si tratta dei versamenti previsti dalla PAC, Politica Agricola Comune, che passano, quelli per il sostegno al reddito dal 50% al 70% e quelli per lo sviluppo rurale passano dal 75 all’85%.

Deroghe alla disciplina degli Aiuti di Stato e aiuti de minimis per il settore dell’agricoltura

L’Unione Europea ha inoltre previsto aiuti di Stato più elevati per gli agricoltori e per le aziende impegnate nel comparto della trasformazione dei prodotti alimentari. In base alla normativa, gli agricoltori e PMI impegnate in agricoltura possono ricevere fino a 100.000 euro di aiuti di Stato mentre le aziende impegnate nella trasformazione e nella commercializzazione dei prodotti alimentari possono ottenere fino 800.000 euro. Tali importi possono essere integrati con gli aiuti de minimis specifici per il settore agricolo e che possono avere un tetto massimo di 20.000 euro, in alcuni casi elevabili a 25.000 euro.

Sappiamo che gli aiuti di Stato sono generalmente incompatibili con il mercato interno, ma tali aiuti di Stato sono possibili grazie all’articolo 107, paragrafo 2, lettera b) del TFUE che ammette la possibilità di aiutare questo settore in quanto trattasi di aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati da calamità naturali o da altri eventi eccezionali, come appunto può essere la pandemia.

Il paragrafo 3 dello stesso articolo, alla lettera C, sottolinea invece la compatibilità con il mercato interno degli aiuti all’agricoltura al fine di agevolare lo sviluppo economico dei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali.

Per gli approfondimenti sugli “aiuti de minimis” e sugli “aiuti di Stato” leggi gli articoli:

Aiuti de minimis: cosa sono, limiti, ammontare e come ottenerli

Aiuti di Stato e pandemia: l’Unione Europea ammette deroghe 

 

Agricoltura: tutte le novità nella legge di bilancio 2022

Le legge di bilancio 2022, legge 34 del 2021, stanzia circa 2 miliardi di euro per l’agricoltura, settore che sempre più viene attenzionato. Ecco quali sono le principali misure adottate nel campo dell’agricoltura 2022.

Novità fiscali per l’agricoltura con la legge di bilancio 2022

La prima misura in favore dell’agricoltura è l’abolizione dell’IRAP per coloro che esercitano attività di allevamento, agriturismo e per le attività in cui è prevista la determinazione del reddito forfettaria.

Novità importanti anche per gli accertamenti fiscali, in particolare le cartelle di pagamento ricevute dalle aziende agricole entro il 31 marzo 2022 devono essere pagate entro 180 giorni e non entro 60 giorni come in “regime ordinario”. Deve però essere sottolineato che a questo punto non coincidono più i termini per il pagamento con quelli previsti per il ricorso, infatti questo deve comunque essere esercitato entro 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento.

Per poter ottenere il pagamento rateale delle cartelle emesse è necessario provare con documenti la situazione di difficoltà economica temporanea se l’importo è inferiore a 60.000 euro, in passato la soglia prevista era di 100.000 euro. In caso di mancato pagamento si decade dal beneficio dopo il mancato pagamento di:

  • di 5 rate consecutive nel caso in cui il piano rateale sia stato chiesto dopo il 1° gennaio 2022;
  • per le richieste di pagamento rateale in essere al 8 marzo 2020 il beneficio del pagamento rateale si perde dopo il mancato pagamento di 18 ratei;
  • infine, per quelli concessi dopo l’8 marzo 2020 invece il beneficio si estingue dopo il mancato pagamento di 10 rate consecutive.

Il comma 25 della legge di bilancio 2022 invece conferma per il 2022 l’esenzione dall’IRPEF per i redditi dominicali e agrari dichiarati dai coltivatori diretti e dai IAP (Imprenditori Agricoli Professionali).

Il comma 527 porta invece novità per chi si occupa di allevamento bovini e suini, infatti per il 2022 viene prorogata la percentuale di compensazione del 9,5% da applicare in detrazione sull’IVA dovuta.

Dal 1° gennaio 2022 la soglia massima dei crediti di imposta è fissata in 2 milioni di euro.

Incentivi per giovani e donne che investono in agricoltura

Ulteriori misure sono previste per incentivare l’ingresso di giovani e donne in agricoltura. La prima misura riguarda gli under 40 che possono beneficiare della decontribuzione al 100%. Tale misura è diretta esclusivamente a coltivatori diretti e IAP che si iscrivono alla previdenza agricola entro il 31 dicembre 2022. L’esonero contributivo è previsto per un periodo massimo di 24 mesi.

Il comma 523 della legge di bilancio 2022 comprende misure particolarmente importanti volte a favorire il ricambio generazionale all’interno di aziende già esistenti e a favorire l’ingresso delle donne in agricoltura. Le misure previste sono:

  • mutui agevolati a tasso zero per investimenti in agricoltura. L’importo massimo finanziabile a tasso 0 è pari al 60% della spesa ammissibile;
  • contributo a fondo perduto pari al 35% della spesa ammissibile;

Gli aiuti sono concessi nel rispetto della normativa sugli aiuti di Stato.

Gli aiuti sono rivolti ad aziende che effettuano esclusivamente attività agricole descritte dall’articolo 2135 del codice civile da almeno 2 anni rispetto al momento in cui viene richiesta l’agevolazione. Questi sono inoltre subordinati al subentro nella conduzione dell’attività agricola da parte di:

  • un giovane imprenditore di età compresa tra 18 e 40 anni;
  • una donna (in questo caso non sono previsti limiti di età);
  • una società composta per almeno metà delle quote di partecipazione da giovani di età compresa tra 18 e 40 anni o da donne.

Le aziende agricole oltre ad essere destinatarie di aiuti specifici sono inoltre destinatarie di incentivi e agevolazioni rivolte a tutte le altre imprese, in particolare il comma 44 prevede l’estensione al 2022 del credito di imposta del piano industria 4.0

Per conoscere le misure previste per il Piano Industria 4.0 leggi la guida: Piano Industria 4.0 e finanza agevolata. Benefici per le imprese.

Legge di bilancio 2022: gli altri aiuti previsti dalla legge di bilancio 2022

Infine, occorre ricordare che ci sono misure specifiche per alcuni settori dell’agricolatura, ad esempio:

  • favorire la filiera delle carni bianche e delle uova;
  • favorire il recupero di zone interessate da incendi boschivi;
  • apicoltura (comma 860);
  • vigilanza e controllo pesca marittima;
  • cura e recupero della fauna selvatica;
  • promozione dello sviluppo del comparto frutta da guscio, canapa, frutta a guscio;
  • coricoltura (coltivazione nocciole) (861);
  • colture di piante aromatiche e officinali biologiche (865);
  • ristorazione con valorizzazione dei prodotti agricoli (868);
  • funzionamento e apertura di nuovi impianti ippici;
  • tutela del sughero;
  • controllo delle specie esotiche invasive;
  • tutela dei produttori di vini DOP, IGP e vino biologico (842);
  • contenimento degli effetti degli attacchi dell’insetto Ipstypographus, denominato “bostrico” .