Per gli agricoltori nuovo bonus dalla Philip Morris Italia

Un nuovo bonus per gli agricoltori è in arrivo. Si tratta di un bonus della Philip Morris Italia. Un bonus economico straordinario per i coltivatori che aderiscono all’accordo con Coldiretti per far fronte agli incrementi del costo dell’energia. Il nuovo bonus è destinato alle imprese agricole di Umbria, Campania e Veneto. E come si legge sull’Agenzia di Stampa “AdnKronos.com”, partirà entro la fine del corrente mese di marzo.

Nuovo bonus economico straordinario dalla Philip Morris Italia

Sta per partire il nuovo incentivo economico di natura straordinaria con garanzia di Philip Morris Italia. Un benefit che serve per far fronte all’incremento esponenziale del costo dell’energia. La sinergia da anni attiva tra la Philip Morris Italia ed il Ministero delle Politiche Agricole, che vede parte integrande l’associazione Coldiretti, ha prodotto questa importante novità.

Il bonus inevitabilmente visto che la Philip Morris è un famoso marchio relativo al tabacco, è il primo incentivo di questo tipo, legato quindi all’acquisto di tabacco in foglia.

L’intesa si inscrive nella partnership di lungo corso sottoscritta da Philip Morris Italia con il Ministero delle Politiche Agricole e con Coldiretti. Tutto indirizzato verso l’acquisto di tabacco in foglia e per la sostenibilità della filiera agricola italiana. Questo è ciò che si legge sull’agenzia prima citata.

Investimenti a iosa nel settore del tabacco in agricoltura in Italia

Questo accordo sarà il più rilevante che in Italia riguarda la filiera nel settore del tabacco. Il settore è probabilmente uno dei pochi i crescita, anche perché le innovazioni in questa area non mancano. Basti pensare  ai tenti investimenti nel settore, soprattutto nello spaccato che riguarda  il tabacco innovativo senza combustione. Il settore viaggia deciso verso questo nuovo mondo delle sigarette, dal momento che anche la Philip Morris Italia ha annunciato di voler del tutto sostituire le sigarette tradizionali con queste di nuova concezione.

Il bonus nel dettaglio, di cosa si tratta?

Un bonus economico straordinario, questo ciò che Philip Morris ha messo in campo. Una soluzione atta a calmierare le problematiche relative all’aumento dei costi energetici per il gpl e il metano, ma anche per l’energia elettrica e il gasolio.

L’efficienza e la sostenibilità della filiera agricola relativa alle coltivazioni del tabacco è alla base del varo di questi incentivi. Gli accordi di collaborazione tra Philip Morris Italia, il Ministero delle Politiche Agricole e Coldiretti è da un ventennio circa che hanno garantito la continuità del settore con investimenti nella filiera italiana del tabacco, da oltre 2 miliardi di euro. I volumi di acquisto del tabacco in Italia, grazie a questi progetti comuni e a questi ingenti investimenti, sono rimasti sempre stabili e non hanno subito l’effetto della crisi. Su AdnKronos si ricorda che la filiera del tabacco in Italia non ha eguali in Europa, contando circa 50.000 addetti.

I commenti dei diretti interessati, da Philip Morris a Coldiretti

Eloquenti le parole di Marco Hannapppel, Presidente e CEO di Philip Morris Italia, che ha sottolineato la concentrazione dell’azienda verso le nuove politiche di contrasto al fumo e alle sigarette tradizionali. Si va verso le innovative sigarette senza combustione quindi. Le iniziative che vedono Philip Morris in prima fila per sostenere una filiera vessata dagli aumenti del costo dell’energia, non potevano che essere accolte favorevolmente da Coldiretti.  Secondo  Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti, la crisi energetica che adesso è peggiorata dopo la guerra in Ucraina, può essere detonata solo con questa sinergia e con gli investimenti garantiti da quella che è a tutti gli effetti una azienda colosso del settore.

Reddito di cittadinanza: quando bisogna comunicare inizio nuova attività autonoma o dipendente?

Arrivano novità per i percettori del reddito di cittadinanza nel caso in cui comincino un’attività di lavoro autonoma. Nulla cambia, invece, per l’inizio di un lavoro alle dipendenze. L’Inps è intervenuta per anticipare i tempi nei quali presentare la domanda, valida anche ai fini del bonus imprenditorialità nel caso avvio di lavoro autonomo. L’Istituto previdenziale ha chiarito anche cosa bisogna fare nel caso di inizio di un nuovo lavoro alle dipendenze. In particolare, la precedente disciplina stabiliva che il percettore del reddito di cittadinanza aveva 30 giorni di tempo per comunicare l’inizio dell’attività. Questa tempistica è stata modificata dal messaggio Inps numero 625 del 2022.

Reddito di cittadinanza e inizio lavoro autonomo, il bonus spettante fino a 780 euro

In base alle nuove disposizione dell’Inps, il percettore del reddito di cittadinanza, nel caso in cui dovesse avviare una nuova attività autonoma, dovrà darne comunicazione all’Istituto previdenziale entro il giorno prima dell’avvio dell’attività stessa. Il rischio è quello di perdere non solo il bonus che spetta per l’autoimprenditorialità fino a 780 euro al mese, ma anche il reddito stesso. In caso di mancata comunicazione entro la scadenza prefissata, il richiedente si vedrebbe revocato il diritto a percepire sia il bonus che la stessa indennità del reddito di cittadinanza.

Comunicazione Inps reddito di cittadinanza, se non si fa nella scadenza prevista si perde l’indennità

Nel dettaglio, la circolare dell’Inps avvisa che “in caso di variazione della condizione occupazionale nelle forme dell’avvio di un’attività d’impresa o di lavoro autonomo, svolta sia in forma individuale che di partecipazione, da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione del reddito di cittadinanza, la variazione dell’attività è comunicata all’Inps il giorno antecedente all’inizio della stessa a pena di decadenza dal beneficio”.

Percepire il reddito di cittadinanza e comunicare l’inizio di una nuova attività: come si fa?

La variazione della situazione occupazionale deve essere dunque comunicata con anticipo all’Inps. L’adempimento comporta che dal 1° gennaio 2022, l’inizio di un lavoro autonomo o l’avvio di un’attività di impresa da parte di uno o più componenti la famiglia beneficiaria del reddito di cittadinanza, deve essere comunicata in tempi più ristretti all’Inps con il modello “Rdc Com Esteso“. Tale comunicazione deve essere inviata non più entro i 30 giorni successivi l’inizio dell’attività. Ma entro il giorno precedente l’inizio stesso. Rimane invariato, invece, la scadenza dei 30 giorni per presentare il modello “Rdc Com Esteso” per chi inizi un nuovo lavoro alle dipendenze.

Bonus per chi prende il reddito di cittadinanza e inizia una nuova attività: come funziona?

Rimane invariato il bonus per chi prende il reddito di cittadinanza e avvii una nuova attività. Infatti, il nuovo termine di scadenza di presentazione della comunicazione dell’inizio dell’attività vale anche ai fini della richiesta del bonus extra rispetto al reddito di cittadinanza. Chi avvia un’attività di lavoro autonomo, o di impresa, o come socio nelle cooperative nei primi dodici mesi di fruizione dell’indennità, ha diritto al bonus aggiuntivo. Tale bonus corrisponde a 6 mensilità di reddito di cittadinanza. Il limite è di 780 euro mensili, a seconda delle condizioni. Per ricevere questo bonus, il percettore del reddito di cittadinanza deve essere in regola con la comunicazione da effettuare all’Inps. Ovvero della scadenza entro il giorno prima dell’inizio della nuova attività.

Quanto spetta di bonus per l’avvio di una nuova attività in aggiunta al reddito di cittadinanza?

Il bonus per l’autoimprenditorialità ottenibile da chi percepisce il reddito di cittadinanza per l’avvio di una nuova attività è corrispondente a sei mensilità del reddito stesso. Il massimo che si può ottenere è pari a 4.680 euro (sei mensilità di 780 euro). Se la domanda di reddito di cittadinanza viene accolta il 15 gennaio 2022 e l’inizio dell’attività lavorativa autonoma è fissato al prossimo 14 settembre, ammettendo che l’importo reddito percepito nella mensilità di settembre 2022 è pari a 500 euro, al percettore verrà corrisposto anche il bonus autoimprenditorialità di tremila euro ottenuto da 500 euro per sei mensilità. Naturalmente la comunicazione all’Inps dell’inizio dell’attività deve essere fatta entro il 13 settembre.

Quando l’Inps paga il bonus per l’avvio di una nuova attività ai percettori del reddito di cittadinanza?

L’Inps  paga il bonus per l’autoimprenditorialità ai percettori del reddito di cittadinanza in genere in un’unica soluzione. Il termine del pagamento Inps è il secondo mese successivo a quello nel quale il percettore ha presentato la domanda. Quindi, se il percettore del reddito presenta la domanda a fine febbraio , l’Inps eroga il bonus entro la fine aprile.

Bonus 2022 lavoratori part-time, cosa prevede?

Fake news o realtà? La domanda è sempre lecita quando di parla di incentivi, indennità, indennizzi e bonus. Stavolta parliamo di un bonus 2022 per i lavoratori part-time. Si tratta di lavoratori che sono sotto contratto con il part-time ciclico verticale.

Nessuna fake news, nessuna notizia falsa, perché il bonus è davvero realtà, anche se non è ancora attivo e ci vorrà un atto del tutto nuovo e indipendente per avviarlo.

Ma è quanto prevede uno dei tanti punti e provvedimenti della legge di Bilancio appena introdotta.

Bonus 2022 ai lavoratori part-time, di cosa si tratta?

La legge n°  234 del 2021, cioè la legge di Bilancio 2022, introduce un nuovo bonus, destinato ai lavoratori con contratti part-time, non certo pochi viste le situazioni del lavoro in Italia. In pratica, tra i vari interventi in materia previdenziale, lavorativa ed assistenziale che il governo Draghi ha deciso di introdurre con la recente manovra finanziaria, c’è pure il sostengo economico per questi lavoratori.

Nella manovra c’è sostanzialmente solo la previsione di questo bonus, in uno dei tanti commi dei tanti articoli di cui la manovra consta. Servirà attendere il classico decreto di attuazione per vedere nello specifico di cosa si tratta e per capire cosa potrebbero ricevere determinati lavoratori.

Al momento la manovra instaura un fondo ad hoc per la misura. Nel dettaglio si tratta del “Fondo per il sostegno dei lavoratori con contratto a part-time ciclico verticale”. Un provvedimento ufficiale quindi, con tanto di dotazioni economiche. Infatti per questo bonus 2022 per i lavoratori part-time vengono messi a bilancio ben 30 milioni di euro per un biennio, cioè per l’anno in corso e per il 2023.

Perché questo bonus?

Come si evince dal nome di questo Fondo, il bonus che dovrebbe andare a prevedere riguarda i lavoratori part-time con contratto di lavoro verticale. In pratica, chi svolge una attività lavorativa non per tutta la settimana lavorativa, ma solo in alcuni giorni. Niente quindi per chi svolge lavoro part-time per tutta la settimana ma solo per poche ore al giorno,quelli che rientrano nel cosiddetto part-time ciclico orizzontale.

Il bonus è orientato a dare sostegno economico a questi lavoratori nei giorni in cui non prestano attività proprio alla luce della loro modalità di attività sviluppata sul part-time ciclico verticale. Il Fondo è istituito direttamente al Ministero del Lavoro. Se la prassi sarà quella di qualsiasi altro bonus del Ministero del Lavoro, sarà l’Inps a provvedere a tutta la procedura attuativa, dalle richieste alle erogazioni materiali del beneficio.

Bonus bici: ecco come ottenere 750 euro

Stanno per partire gli strumenti utili ad ottenere un bonus di cui si parla da tempo ma che era fermo alle solite questioni burocratiche. Parliamo del bonus bici e monopattini, o meglio, il bonus mobilità sostenibile.

Si tratta di un provvedimento abbastanza discusso e nato con il decreto Rilancio, uno dei tanti atti emergenziali che il governo ha deciso di avviare in questi lunghi mesi di pandemia.

Con la firma del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, il bonus previsto dal decreto Rilancio, precisamente all’articolo n° 44 comma 1 è ufficialmente approvato. Ecco le date, le informazioni e le notizie utili per chi è interessato a ricevere questo bonus per la mobilità sostenibile.

Domande al via da aprile, solo un mese di tempo per le istanze

Parte finalmente il bonus bici e monopattini, come previsto dall’articolo n° 44 del decreto Rilancio e come confermato dalla sottoscrizione del provvedimento di attuazione da parte del numero uno del Fisco italiano, Ernesto Maria Ruffini.

Si potrà provvedere ad effettuare la comunicazione a partire dal 13 aprile prossimo e fino al 13 maggio 2021. Il modello di richiesta del bonus, che ricordiamo è da 750 euro, va inviato all’Agenzia delle Entrate.

Il bonus mobilità sostenibile è strutturato con la modalità  credito di imposta. Il benefit riguarda tutti i soggetti che hanno provveduto ad acquistare  sia i mezzi di trasporto a zero emissioni che eventualmente servizi di questo genere.  Il bonus vale per l’acquisto di:

  • Biciclette;
  • Monopattini elettrici;
  • E-bike;
  • Abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico;
  • Servizi di mobilità elettrica in condivisione.

Come funziona il bonus nel dettaglio

Il bonus sotto forma di credito di imposta è fino alla soglia massima di 750 euro. Va ricordato che l’acquisto a cui fa riferimento il bonus è quello effettuato nel periodo compreso tra il 1° agosto 2020 ed il 31 dicembre 2020. Ma non basta solo l’acquisto. Infatti, come si legge anche sul Corriere della Sera, serve aver rottamato, sempre nel periodo compreso tra il 1°agosto ed il 31 dicembre 2020, un veicolo di categoria M1. Il bonus invece riguarda veicoli con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 110 g/km.

Il credito di imposta verrà sfruttato dal richiedente e beneficiario, in sede di dichiarazione dei redditi. La domanda da presentare altro non è che una comunicazione del totale delle spese sostenute  e del credito di imposta richiesto. Comunicazione che come detto deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate.

Questo benefit  potrà essere utilizzato solo nelle dichiarazioni dei redditi 2022. Il bonus verrà erogato in ordine di arrivo delle domande e va ricordato che per il provvedimento sono state stanziate risorse pari a 5 milioni di euro. Il bonus funziona fino ad esaurimento risorse.

L’istanza o la comunicazione che dir si voglia, potrà essere inoltrata alle Entrate con i canonici strumenti telematici. Basterà autenticarsi all’area riservata del sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, con i classici Spid, Cns o Cie. Il servizio on line sarà presto disponibile proprio nell’area riservata del sito ufficiale delle Entrate.

La percentuale di credito di imposta assegnato verrà comunicato al richiedente entro 10 giorni dalla produzione dell’istanza e come detto, in base alle risorse che resteranno disponibili.

Bonus 2022 senza Isee, ecco quali sono

Bonus 2022 senza Isee, come ottenerli e a chi spettano, ecco quali sono e tutto ciò che c’è da sapere in merito alla questione.

Bonus senza Isee 2022, vediamo quali sono

Stando alla nuova legge di bilancio sono state riconfermate diverse agevolazioni fiscali; nello specifico, andiamo a vedere quali sono i bonus senza Isee disponibili in questo 2022. A chi spettano e come ottenerli: ecco tutte le regole da conoscere e le indicazioni da seguire.

Come detto poco sopra, all’interno della nuova legge di bilancio sono stati riconfermati diversi bonus per il sostegno degli italiani. Tra questi bonus ve ne sono alcuni per i quali non è necessario presentare la propria dichiarazione Isee per poterne beneficiare. Ecco quali sono e a chi spettano.

  • l’ assegno unico, entrato in vigore all’inizio di quest’anno per sostituire i precedenti sussidi per la famiglia e che consiste in un sostegno riservato ai genitori con figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età.
  • il bonus nido emesso dall’Inps su domanda del genitore e, quindi destinato a rimborsare le spese sostenute per l’iscrizione e le rette degli asili dei propri figli. Va detto che il bonus asilo nido viene riconosciuto alle famiglie con figli non oltre i 3 anni di età.
  • l’ecobonus moto e scooter, che sarà disponibile fino ad esaurimento fondi;
  • il bonus cultura, ovvero 500 euro che sono spendibili dai diciottenni per acquistare musica, libri, biglietti per cinema e teatro e simili;
  • la carta docente, ovvero un bonus di 500 euro per tutti i docenti di ruolo da spendere in formazione.

Questi sono i bonus sostanziali di cui si può usufruire con la nuova legge di bilancio del 2022.

Bonus senza Isee per la casa

Ad aggiungere ai bonus sopra elencati c’è, però, anche il bonus per la casa. Andiamo a vedere in rapida successione quali sono nello specifico le categorie per il bonus spendibili per la propria casa.

  • il Superbonus 110%;
  • il bonus verde per gli interventi di rinnovo di aree verdi, giardini e balconi;
  • bonus mobili: una detrazione Irpef del 50% sulle spese per l’acquisto di elettrodomestici di classe A+ o superiore e mobili destinati ad un immobile in ristrutturazione;
  • bonus tv: uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto di un televisore nuovo, fino a un importo massimo di 100 euro;
  • il bonus acqua potabile.

Questo è quanto di più utile ed essenziale in merito ai bonus senza Isee 2022.

Leggi anche:Come abbassare l’ISEE legalmente: le 3 mosse da fare

 

 

Bonus turismo, 2 contributi a fondo perduto e finanziamenti: come si presenta la domanda

Sono 2 i bonus per le imprese che operano nel turismo, oltre a quelli dedicati alle agenzie di viaggi e ai tour operator. Si tratta di contributi a fondo perduto, di crediti di imposta e di finanziamenti agevolati le cui domande potranno essere presentate a partire dal 21 febbraio 2021. Interessate ai bonus sono le imprese che operano nel turismo, dalle imprese alberghiere a quelle ricreative e fieristiche, alle imprese congressuali.

Contributi a fondo perduto imprese alberghiere e turismo: ecco chi può presentare domanda

Un contributo a fondo perduto con credito di imposta e finanziamento agevolato è previsto per le imprese alberghiere, per quelle del comparto turistico, ricreativo, congressuale e fieristico dal decreto legge numero 152 del 2021. Fanno parte dei soggetti beneficiari del beneficio fiscale anche i parchi faunistici e acquatici, i complessi termali, i porti turistici e gli stabilimenti balneari. Il decreto ha trovato attuazione nell’avviso pubblico del 23 dicembre 2021, pubblicato sul sito del ministero del Turismo.

Quali sono i requisiti richiesti per il bonus turismo?

All’articolo 1 del decreto 152, i requisiti soggettivi richiesti per la presentazione della domanda dei contributi riguardano le imprese in attività, iscritte al Registro imprese da mantenere per cinque anni successivi all’elargizione del beneficio fiscale. Inoltre è richiesta la regolarità del Documento unico di regolarità contributiva (Durc), oltre alla regolarità fiscale e dell’antimafia.

Contributi a fondo perduto e crediti di imposta nel turismo: quali sono gli interventi ammissibili?

Gli interventi ammissibili per richiedere il bonus turismo, i crediti di imposta e i contributi a fondo perduto riguardano:

  • l’efficienza energetica;
  • l’eliminazione delle barriere architettoniche;
  • gli interventi edilizi;
  • la costruzione di piscine termali;
  • la riqualificazione antisismica;
  • la digitalizzazione delle imprese turistiche;
  • l’acquisto di mobili e di arredi secondo quanto prevede l’articolo 4 dell’avviso pubblico del ministero del Turismo.

Non rientrano tra gli interventi, invece, quelli relativi all’installazione degli impianti fotovoltaici.

Bonus turismo, elenco delle spese ammissibili: dove si può trovare?

Le spese ammissibili ai contributi a fondo perduto del bonus turismo si possono trovare, in elenco, sul sito del ministero del Turismo. La pubblicazione avviene entro i 60 giorni successivi all’emanazione dell’avviso pubblico. Inoltre, le spese ammissibili sono quelle sostenute dal 7 novembre 2021 al 31 dicembre 2024. L’inizio dell’intervento agevolato oggetto di richiesta dei contributi a fondo perduto deve avvenire entro sei mesi dalla pubblicazione dell’elenco degli ammessi ai finanziamenti. La fine dell’intervento deve avvenire entro 24 mesi dalla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari con una proroga massima di sei mesi. Il tutto comunque entro la fine del 2024.

Crediti di imposta e bonus turismo: in cosa consiste l’agevolazione fiscale?

Per quanto attiene al tipo di agevolazione fiscale sugli interventi delle imprese operanti nel settore del turismo, è previsto un credito di imposta dell’80% da calcolare sulle spese ammissibili e un contributo a fondo perduto che può arrivare al 50%. Se si opta per il credito di imposta, è necessario utilizzarlo solo in compensazione dall’esercizio susseguente a quello dell’intervento. Il termine per utilizzare il credito di imposta è il 31 dicembre 2025. Inoltre, il credito di imposta può essere ceduto a terzi. Infine è previsto un finanziamento a tasso agevolato. La dote complessiva dell’agevolazione a favore delle imprese del turismo è pari a 500 milioni di euro.

Bonus turismo, quando si può presentare la domanda?

La domanda per il bonus turismo può essere presentata entro 30 giorni dall’apertura della piattaforma on line. La data prevista è quella del 21 febbraio 2022. L’attribuzione del beneficio fiscale avviene a seconda dell’ordine cronologico di presentazione delle istanze. L’elenco dei beneficiari del bonus turismo avviene entro 60 giorni dalla scadenza per la presentazione delle domande. L’erogazione dell’incentivo avviene secondo l’ordine cronologico di comunicazione della conclusione dell’intervento.

Contributi diretti spesa e bonus per riqualificazione energetica e innovazione digitale turismo

Il secondo bonus con contributi diretto della spesa e finanziamenti agevolati è quello previsto dall’articolo 3 del decreto legge numero 152 del 2021. Si tratta di agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica e l’innovazione digitale delle imprese del turismo. La norma ha avuto attuazione con il decreto ministeriale del Tesoro del 28 dicembre 2021, reperibile sul sito istituzionale. Si tratta di un bonus per i soggetti operanti nel turismo e in attività. Serve l’iscrizione al Registro delle imprese. Inoltre è necessario gestire un’attività ricettiva o di servizio turistico in immobili. I requisiti sono reperibili sul decreto ministeriale all’articolo 4.

Quali sono le spese ammissibili e le agevolazioni?

Le spese ammissibili dei contributi diretti sulle spese e del bonus riqualificazione energetica e innovazione digitale del turismo sono reperibili nell’articolo 6 del decreto ministeriale. Si tratta di cinque tipologie di spese e di investimenti. I contributi diretti raggiungono fino al 35% delle spese ammissibili in relazione alla dimensione dell’impresa. Sono previsti dei finanziamenti agevolati. Le spese devono essere sostenute entro il 31 dicembre 2025.

Bonus per le imprese del turismo, quali sono i documenti da presentare?

In tutto devono essere presentati 29 documenti nelle domande del bonus per le imprese operanti nel settore del turismo. I primi 9 documenti sono relativi alla parte anagrafica e, pertanto, alla sezione delle informazioni sul soggetto richiedente e su quelli del legale rappresentante. I successivi 7 documenti sono inerenti alla sezione degli interventi da realizzare per ottenere il bonus turismo. Rientrano nei documenti la descrizione dettagliata del progetto di investimento e le occorrenti autorizzazioni come Cilas, Cila, Scia e Dia. L’ultima sezione dei documenti ne individua 13. Tra questi, particolare importanze è l’asseverazione del tecnico abilitato per la congruenza dei costi massimi unitari. Il tecnico deve accertare anche le date di inizio e di termine dei lavori. Inoltre, il tecnico deve attestare anche la compatibilità degli interventi in merito al regolamento Ue numero 852 del 2020.

 

 

Bonus a imprese e cittadini, quali sono quelli ancora attivi fino alla fine del 2021?

Ancora più di 5 miliardi di euro da assegnare alle imprese e alle famiglie per i bonus del 2021. Alcuni contributi hanno già terminato i fondi e le domande hanno visto l’assegnazione delle somme al 100% come, ad esempio, il bonus terme. Per altri contributi, invece, si è in tempo per presentare le domande. La quota maggiore delle risorse sarà destinata al fondo perduto perequativo che, da solo, vedrà l’assegnazione di oltre 4 miliardi di euro.

Bonus a imprese e cittadini dal Sostegni bis, quante risorse ancora da assegnare entro il 31 dicembre 2021?

I bonus, per lo più provenienti dal decreto Sostegni bis, hanno svincolato fondi per 10,5 miliardi di euro, da sommare ai 34 miliardi di euro delle norme autoapplicative. Finora circa l’89% delle risorse è stato già assegnato. Rimangono ancora da distribuire fondi per oltre 5 miliardi di euro, corrispondenti al rimanente 11%. Per alcuni bonus è necessario tuttavia presentare presto la domanda per evitare di arrivare quando le risorse siano già terminate.

Fondo perduto perequativo, da quando si potranno presentare le domande?

Oltre 4 miliardi di euro saranno assegnate alle partite Iva con il fondo perduto perequativo. Il contributo andrà a beneficio dei lavoratori autonomi che abbiano subito un calo degli utili o un aumento delle perdite per almeno il 30% in relazione al periodo di emergenza sanitaria ed economica. Il relativo decreto è stato firmato dal ministero dell’Economia, ma non è stato ancora pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Con la pubblicazione, dovrebbe arrivare anche l’accesso alla piattaforma per la presentazione della domanda. Il tutto dovrebbe avvenire entro la fine di novembre per i 30 giorni di tempo per l’invio della domanda entro il 31 dicembre 2021.

Bonus con bandi ancora aperti, quello Tv e affitti

Il bonus Tv aveva il click day per la presentazione della domanda a partire dal 23 agosto 2021. Tuttavia sono ancora disponibili le risorse: si può presentare domanda fino al 31 dicembre 2022, a meno che non vadano esaurite. Possono presentare domanda tutti i cittadini italiani, senza limiti di Isee. La condizione necessaria è che si sia in regola con il pagamento del canone della Rai. Scadeva il 6 ottobre 2021 il bonus affitti. L’Agenzia delle entrate, con il provvedimento del 27 ottobre 2021, ha stabilito che a chi ha presentato domanda verrà erogato il 100% del contributo. Il bonus spetta ai locatori degli immobili a uso abitativo che dal 25 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021 abbiano accordato al conduttore una riduzione del canone del contratto di locazione.

Bonus vacanze, si può ancora usufruirne fino al 31 dicembre 2021

Chi aveva presentato domanda per il bonus vacanze può ancora usufruirne (se non l’ha fatto) entro il 31 dicembre 2021. La richiesta andava fatta entro la fine del 2020 dalle famiglie con Isee non eccedente i 40 mila euro. Dall’ultimo monitoraggio risultano risorse ancora non utilizzate per mezzo miliardo di euro. Entro la fine dell’anno, dunque, si potranno pagare le vacanze anche ad agenzie viaggio e tour. operator.

Bonus acqua potabile, più tempo per presentare la domanda

C’è più tempo per poter richiedere il bonus acqua potabile. Si tratta di un contributo spettante per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e la fine del 2022 da chi decide di acquistare e installare dei depuratori per filtrare, mineralizzare, raffreddare o aggiungere anidride carbonica all’acqua. L’ammontare delle spese deve essere comunicato all’Agenzia delle entrate nel mese di febbraio dell’anno successivo a quello nel quale si è sostenuto il costo.

Bonus condizionatori da richiedere in fase di dichiarazione dei redditi

Il bonus condizionatori deve essere richiesto durante la dichiarazione dei redditi o la presentazione del modello Unico o 730. Si può utilizzare il bonus con uno sconto immediato nella fattura o come detrazione fiscale da convertire in credito di imposta cedibile. In quest’ultimo caso, il contributo viene assegnato nel caso di bonus condizionatori senza l’ecobonus per la ristrutturazione. È inoltre necessario comunicare all’Enea i lavori effettuati entro 90 giorni dalla fine degli stessi. Possono beneficiare del bonus i residenti e non residenti, proprietari dell’immobile sul quale vengono fatti gli interventi. Non c’è limite di Isee e il bonus può essere fruito anche dai titolari di reddito di impresa.

Bonus sanificazione, domanda scaduta: ai richiedenti il 30% della spesa a fondo perduto

È scaduto il termine per presentare domanda per il bonus sanificazione. La data finale delle domande era il 4 novembre 2021. Invitati alla presentazione delle domande erano i soggetti che svolgono attività di impresa, di arti e di professioni, gli enti non commerciali del Terzo settore, gli enti religiosi civilmente, le strutture ricettive non alberghiere e non imprenditoriali. L’aggiornamento arriva dall’Agenzia delle Entrate che ha stabilito la misura del 30% delle spese sostenute per la sanificazione alle imprese che hanno comunicato il relativo costo sostenuto entro il 4 novembre scorso.

Incentivi auto, rimangono ancora disponibili risorse per acquisto di nuovo e usato

Sono già partiti invece i nuovi incentivi ecobonus per l’acquisto di veicoli non inquinanti nuovi o usati che vanno a sommarsi alle risorse residue dei precedenti provvedimenti. Rimangono dunque disponibili dai precedenti decreti circa 210 mila euro per i veicoli N1 e M1 elettrici dalla legge di Bilancio 2021; circa 37 milioni per i veicoli usati; oltre 7 milioni di per i veicoli di categoria L. Si può presentare domanda sulla piattaforma Ecobonus del sito del ministero per lo Sviluppo economico.

Bonus investimenti per le piccole e medie imprese del Sud: quali sono e cosa finanziano?

Sono vari i bonus riconosciuti per gli investimenti effettuati dalle piccole e medie imprese con sede nel Sud dell’Italia. La scadenza dei benefici sarà il 31 dicembre 2022 su acquisti fatti per macchinari, attrezzature e impianti nuovi di fabbrica. Sull’acquisto è riconosciuto un credito di imposta.

Come si accede ai bonus per gli investimenti delle Pmi del Sud Italia?

Per accedere ai bonus per gli investimenti, le piccole e medie imprese delle regioni del Sud Italia devono realizzare un investimento iniziale. Ovvero l’obiettivo dell’investimento deve rientrare in una delle seguenti motivazioni:

  • per realizzare un nuovo stabilimento;
  • o ampliare quello già esistente;
  • per procedere con la diversificazione della produzione all’interno di uno stabilimento;
  • o trasformare radicalmente il processo produttivo di uno stabilimento che già risulta esistente;
  • per attivare nuovamente uno stabilimento che risulta chiuso;
  • oppure evitare la chiusura di uno stabilimento con l’acquisto di macchinari, di impianti e di attrezzature.

Quali incentivi spettano alle imprese del Sud per impianti, attrezzature e macchinari?

Per l’acquisto di impianti, attrezzature e macchinari, le piccole e medie imprese possono ottenere un credito di imposta corrispondente al 45% del prezzo di acquisto. Quest’ultimo deve essere considerato al netto dell’Iva. L’incentivo del 45% è pieno per le regioni:

  • Puglia;
  • Campania;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Sicilia;
  • Sardegna.

Per le imprese che hanno la sede in Abruzzo o nel Molise, il credito di imposta è pari al 30%.

Come farsi riconoscere il credito di imposta sugli acquisti di macchinari, attrezzature e impianti?

Le piccole e medie imprese che procedano all’acquisto di macchinari, attrezzature e impianti e che vogliano beneficiare del credito di imposta devono presentare domanda. L’istanza si presenta in via telematica sul sito dell’Agenzia delle entrate. Per importi di credito di imposta richiesti che eccedano la soglia dei 150 mila euro, l’impresa deve allegare alla domanda anche il nullaosta antimafia.

Risposta dell’Agenzia delle entrate sulla domanda di credito di imposta sugli investimenti

È necessario usare l’opportuno modello che si trova sul sito dell’Agenzia delle entrate. Nel momento in cui si inoltra la domanda di credito di imposta, la piattaforma dell’Agenzia delle entrate rilascia una ricevuta. Si tratta di un documento elettronico con il quale l’amministrazione finanziaria comunica di aver preso in carico la domanda stessa. Successivamente, entro un limite di qualche mese, l’Agenzia delle entrate provvede ad autorizzare, in caso di esito positivo della domanda, la piccola o media impresa nell’utilizzo del credito di imposta.

I bonus sugli investimenti sono cumulabili?

Si possono cumulare i bonus del credito di imposta sulle spese effettuate dalle Pmi per gli investimenti con altre misure? La risposta è positiva. Nel dettaglio, per investimenti effettuati non oltre il 30 giugno 2022 si potrà cumulare un bonus del 10% del prezzo di acquisto. Questa possibilità presuppone che entro il 31 dicembre 2021 l’impresa abbia pagato un acconto di almeno un quinto del prezzo di acquisto del bene. Nel caso di acquisto a partire dal 1° gennaio 2022, il credito di imposta aggiuntivo scende al 6%.

Crediti di imposta per le Pmi per beni rientranti nella transizione digitale e tecnologica

Le piccole e medie imprese possono ottenere particolari vantaggi nell’assegnazione del credito di imposta per impianti, macchinari e attrezzature che hanno anche caratteristiche in comune con gli obiettivi di transizione digitale e tecnologica. In tal caso, infatti, il credito di imposta andrebbe a soddisfare anche obiettivi rientranti nei programmi dell’Industria 4.0. In tal caso si modificano le percentuali del credito aggiuntivo che abbiamo visto nel precedente paragrafo. Le percentuali passano dal 10% al 50% per acquisti fatti con almeno l’acconto di un quinto entro la fine del 2021, e dal 6% al 40% per gli acquisti che verranno effettuati a partire dal 1° gennaio 2022. In tal modo, la percentuale potenziale massima raggiungibile dalla piccola e media impresa per il credito di imposta può arrivare al 95%.

Bonus Pmi per investimenti con credito di imposta: quali sono le spese per la transizione digitale e tecnologica

Il bonus aggiuntivo relativo alle spese di investimento delle piccole e medie imprese riguarda, dunque, le spese sostenute per l’adeguamento delle realtà aziendali ai nuovi obiettivi di transizione digitale e tecnologica. Nello specifico si tratta:

  • di spese per l’acquisto di beni strumentali che vengono fatti funzionare da sistemi computerizzati o anche da sensori;
  • si costi sostenuti per l’adeguamento a sistemi che possano assicurare la sostenibilità e la qualità;
  • di spese fatte per adeguare la sicurezza del posto di lavoro mediante una migliore interazione tra il lavoratore e la macchia.

Quali documenti sono necessari all’atto di acquisto di beni rientranti nella transizione digitale e tecnologica?

Al fine di poter presentare domanda per il credito di imposta aggiuntivo per l’acquisto di strumenti e attrezzature rientranti nell’Industria 4.0, è necessario assicurarsi che:

  • il venditore abbia rilasciato una certificazione apposita sulle caratteristiche degli strumenti oggetto di vendita;
  • la dichiarazione sostitutiva del legale rappresentante dell’impresa. Il documento è necessario per attestare l’adeguamento del sistema acquistato rispetto alle attività che si svolgono all’interno dell’azienda, sia che riguardino la produzione che la fornitura stessa.

 

Bonus 600 euro datori di lavoro: a chi spetta e come inoltrare la domanda

E’ in arrivo un nuovo bonus ai datori di lavoro che hanno avuto i dipendenti in quarantena causa Covid-19 e che non hanno avuto la possibilità di svolgere il proprio lavoro in smart working. Il contributo verrà erogato dall’INPS ma non coinvolgerà tutta la platea dei datori. Vediamo, dunque, a chi spetta e come richiederlo.

Bonus 600 euro: a chi spetta

La misura di sostegno ai datori di lavoro pari a 600 euro è contenuta nel DL Fisco e Lavoro pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 ottobre 2021.

Il nuovo bonus da 600 euro sarà erogato una tantum dall’INPS e riguarderà quei datori di lavoro del settore privato con obbligo previdenziale presso le Gestioni dell’INPS. Di fatto, ciò esclude dai beneficiari i datori di lavoro domestico, la misura ha lo scopo di coprire gli oneri sostenuti relativi ai propri dipendenti non aventi diritto all’assicurazione economica di malattia presso l’INPS e obbligati a rimanere a casa in quarantena causa Covid-19.

Il bonus di 600 euro sarà riconosciuto dal 31 gennaio 2020 al 31 dicembre 2021 per ogni anno solare e per ogni dipendente andato in quarantena per Covid  e riguarda i soggetti il cui lavoro non può essere svolto in modalità agile. La priorità sarà data agli eventi cronologicamente anteriori.

Come richiedere il bonus

I datori di lavoro interessati a ricevere il bonus da 600 euro devono inoltrare all’INPS l’apposita domanda in via telematica, corredata di una dichiarazione attestante i periodi riferiti alla tutela della malattia che si vuole ottenere.

La richiesta va trasmessa nelle modalità ed entro i termini che verranno a breve diffusi dall’INPS, il quale si riserverà di verificare la veridicità delle domande ricevute, così come indicato all’articolo 8 del decreto Fisco e Lavoro, in cui si legge:

“L’INPS, nell’effettuare i controlli a campione, ai sensi dell’articolo 71 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, sulle dichiarazioni prodotte dai datori di lavoro, è autorizzato all’acquisizione e al trattamento dei dati sensibili contenuti nelle certificazioni mediche e nella documentazione sanitaria dei lavoratori interessati. Il beneficio di cui al presente comma è riconosciuto nel limite massimo di spesa complessivo pari a 188,3 milioni di euro per l’anno 2021, dando priorità agli eventi cronologicamente anteriori.”

Bonus fino a 4000 euro per moto, scooter e ciclomotori elettrici e ibridi: ancora incentivi fino a fine 2021

Avanzano ancora risorse per il bonus fino a 4000 euro per le moto, i ciclomotori, i tricicli e i quadricicli elettrici e ibridi. L’importo massimo è raggiungibile in caso di rottamazione, ma se non si ha un motorino da demolire si possono utilizzare ugualmente incentivi per l’acquisto di un nuovo mezzo. Fino al 31 dicembre 2021 avanzano ancora risorse da dare come incentivi. Tuttavia la misura è divenuta ormai quasi strutturale e, fino al 2026, saranno previsti ulteriori incentivi, comprese le risorse che eventualmente dovessero residuare dal 2021.

Bonus moto e ciclomotori, quanti fondi sono a disposizione nel 2021?

Nel 2021 sono stati stanziati 28,5 milioni di euro per gli incentivi sugli acquisti di moto, ciclomotori, scooter, tricicli e quadricicli ibridi oppure elettrici. Ai 20 milioni di euro di fondi stanziati per il 2021 si sono aggiunti 8,5 milioni che residuavano dagli anni precedenti. Fino al 31 dicembre 2021 sono rimasti più di dieci milioni di euro di incentivi per i quali fare domanda. Se dovessero avanzare, i fondi di competenza del 2021 andranno ad aggiungersi ai 20 milioni che verranno stanziati per il 2022. La misura, dunque, avrà una continuità nell’assicurare il ricambio delle due, tre e quattro ruote.

Chi può richiedere il bonus per moto e scooter?

Il bonus può essere richiesto per l’acquisto di moto, di scooter, di ciclomotori, di tricicli e di quadricicli, sia a trazione elettrica che ibrida. Le categorie sono contrassegnate con le seguenti sigle:

  • L1e;
  • L2e;
  • L3e;
  • L4e;
  • L5e;
  • L6e;
  • L7e.

Non rientrano nella possibilità di richiedere il bonus le biciclette a pedalata assistita. Infatti, queste ultime sono considerate velocipedi e, attualmente, su questi mezzi non è previsto alcun incentivo per l’acquisto.

Quanto si può richiedere di bonus per moto e scooter?

Il bonus scooter e moto si può richiedere per un incentivo che copre il 30% del prezzo di acquisto, se non si ha un motorino da rottamare. Il prezzo di acquisto, sul quale viene applicato il bonus del 30%, è da considerare senza Iva, ma laddove necessario comprende il pacco batterie. Il massimo di bonus ottenibile con il 30% è pari a 3 mila euro. Dando un motorino in rottamazione, il bonus sale al 40% del prezzo di acquisto e il massimo del bonus ottenibile è pari a 4 mila euro. L’acquisto può avvenire anche attraverso la locazione finanziaria (leasing) come avviene per gli incentivi auto.

Incentivi moto e scooter elettrici e ibridi, le regole della rottamazione

Il due ruote da rottamare per usufruire del bonus su moto e scooter deve essere posseduto dal richiedente da almeno 12 mesi. Come per i bonus riconosciuti per l’acquisto delle auto, è permessa la rottamazione di un motorino intestato a un familiare convivente. Il motociclo da rottamare, inoltre, deve essere omologato alle classi di emissione Euro zero, Euro 1, Euro 2 oppure Euro 3. Non è indispensabile, invece, che la moto o lo scooter oggetto di acquisto abbia le stesse caratteristiche del due ruote da rottamare. È necessario tuttavia che entrambi i mezzi (quello da acquistare e quello da rottamare) rientrino in una delle categorie contrassegnate con la lettera L. Pertanto, si può acquistare una moto nuova e rottamare un motorino.

Cosa deve fare il venditore o concessionaria per il bonus su moto e scooter?

Per usufruire del bonus sulle moto e sugli scooter è necessario che il venditore o la concessionaria consegnino il due ruote da rottamare a un demolitore. L’operazione è indispensabile per la successiva radiazione dai registri pubblici della Motorizzazione Civile per i ciclomotori. Per tutti gli altri veicoli la radiazione avviene per mezzo del Pra (Pubblico registro automobilistico). La consegna al demolitore deve avvenire entro 15 giorni dal giorno in cui al cliente sia stato dato il nuovo mezzo.

Quanti motoveicoli elettrici sono stati acquistati nel 2021?

I numeri di vendita del 2021 dei motoveicoli elettrici confermano l’andamento del mercato di riferimento di ibridi ed elettrici in forte aumento. Infatti, anche grazie agli incentivi sulle due ruote, nei primi 6 mesi del 2021 l’incremento delle vendite ha fatto registrare un + 54,7% per i ciclomotori, le moto elettriche e gli scooter. Le moto hanno segnato un + 174,3%, più degli scooter + 63%. In calo, rispetto al 2020 anno record per il settore, i ciclomotori (- 4,4%). Bene, anche se fuori dagli incentivi, le vendite delle biciclette a pedalata assistita (157 mila vendute nei primi sei mesi dell’anno). Di quadricicli elettrici ne sono stati venduti nello stesso periodo 1200, contro i 200 dello stesso periodo dello scorso anno.