Cambia l’accesso al sito Inps: ecco le nuove modalità per la verifica dell’identità. Guida

Con il Messaggio 535 del 3 febbraio 2023 l’Inps ha reso noto che, in seguito a tentativi anomali di accesso al sito, si è provveduto al potenziamento dei sistemi di verifica dell’identità digitale nel momento dell’accesso al sito.

Accesso al sito Inps: nei prossimi giorni cambia la verifica dell’identità digitale

Ogni cittadino può verificare la propria posizione nei confronti dell’Inps (che eroga numerose prestazioni non solo a lavoratori e pensionati, ma anche a disoccupati, persone con invalidità, minori…) accedendo alla propria pagina personale sul sito Inps. La stessa è fruibile a tutti coloro che hanno un’identità digitale, cioè codice Spid, Cie e Cns. Una volta entrati sul sito è possibile verificare la propria posizione, ad esempio le domande presentate, le prestazioni erogate, ad esempio Naspi o reddito di cittadinanza, la posizione lavorativa. Si tratta quindi di dati sensibili di particolare rilevanza.

Nei giorni passati l’Inps ha tuttavia rilevato attività anomale, cioè tentativi di accesso al sito, proprio per questo motivo ha implementato i servizi di sicurezza e ha reso note le modalità per il potenziamento degli standard di sicurezza attraverso il Messaggio 535 del 3 febbraio 2023.

L’Inps nel Messaggio 535 ha reso noto che con l’adozione dell’identità digitale sono notevolmente aumentati gli standard di sicurezza sul sito Inps, ma al fine di ridurre ulteriormente il rischio di furto dell’identità digitale nei prossimi giorni inizierà l’attivazione di un controllo aggiuntivo che prende il nome di “verifica dell’identità digitale”.

Il doppio controllo non sarà attivato sempre, ma solo quando il soggetto prova ad entrare con un’identità digitale diversa rispetto a quella generalmente utilizzata. Ad esempio se Mario Rossi è sempre entrato sul sito Inps con lo Spid e a un certo punto prova ad entrare con la Cie ( Carta di Identità Elettronica), sul sito Inps si attiva automaticamente un nuovo controllo.

Quando si attiva il doppio controllo per la verifica dell’identità sul sito Inps?

Con l’introduzione del doppio controllo per la verifica dell’identità digitale è bene stare attenti, soprattutto nel caso non si ricordi l’indirizzo e-mail fornito all’Inps al momento della registrazione. In particolare il doppio controllo prevede che al momento dell’ingresso sul sito Inps con un’identità digitale diversa rispetto a quella generalmente utilizzata, il sistema invia automaticamente un codiceusa e getta” all’utente. L’invio avviene verso la casella di posta elettronica rilasciata al momento della registrazione e al numero di cellulare indicato, quindi è bene avere a portata di mano il telefono e la propria casella di posta elettronica. Il codice “usa e getta” deve quindi essere inserito al momento in cui si tenta di accedere.

A questo punto il sistema invia, sempre nella casella di posta elettronica, sul cellulare o via PEC, una notifica per informarlo dell’accesso sul sito Inps con nuove credenziali.

In questo modo il cittadino/utente viene a conoscenza di questo nuovo accesso con credenziali diverse rispetto a quelle usate in precedenza e nel caso in cui l’attività non sia a lui riferibile può attivare le procedure per bloccare l’accesso.

Siccome la procedura prende il via solo nei confronti di soggetti che abbiano validato i loro indirizzi telematici, l’Inps invita gli utenti che non abbiano provveduto a farlo.

SPID gratuito: ecco come ottenerlo con i vari provider

Avere un’identità digitale è oggi essenziale per poter accedere a numerosi servizi, ad esempio per verificare la propria posizione previdenziale attraverso l’INPS, oppure per poter partecipare a concorsi pubblici. Questi sono solo alcuni esempi. Ora cerchiamo di scoprire come avere lo SPID gratuito.

Il sistema di identità digitale in Italia

La prima cosa da ricordare è che oggi ci sono diverse tipologie di identità digitale. In primo luogo vi è lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), si tratta del principale metodo di autenticazione, fino a qualche mese fa era gratuito richiedendolo presso Poste Italiane, ora è a pagamento.

La seconda tipologia di identità digitale è la CIE ( Carta di identità Elettronica) per poter però accedere a diversi servizi è necessario avere una CIE 3.0 cioè di ultima generazione, insieme a questa è stato consegnato un PIN di 8 cifre, 4 consegnate presso il Comune dove è avvenuta la richiesta e altre 4 consegnate insieme alla Carta di Identità Elettronica.

Infine, c’è la CNS, Carta Nazionale Servizi, che richiede però il possesso di una smart card o un penna USB che contiene il codice di identità digitale.

Perché è importante avere lo SPID gratis?

Questo in linea di massima, infatti vi sono siti della Pubblica Amministrazione che consentono di entrare utilizzando a scelta uno dei metodi ora visti, ma vi sono altri siti che richiedono esclusivamente l’uso dello SPID, questo ad esempio vale per la partecipazione a concorsi pubblici, infatti mentre il ministero della difesa consente di iscriversi ai concorsi utilizzando uno dei tre metodi visti, gli altri siti della Pubblica Amministrazione consentono l’iscrizione esclusivamente con l’uso dello SPID.

C’è però ancora oggi la possibilità di avere uno SPID gratis. In particolare facciamo l’esempio di un utente che abbia una carta di identità elettronica 3.0, l’unica ora emessa che ha un costo di certo non basso, che si ritrova però a dover chiedere anche uno SPID perché, sempre come esempio, non può iscriversi a un concorso. Si ritrova purtroppo a dover effettuare un altro esborso che spesso ha un costo rilevante.

La soluzione per questo tipo di utente è richiedere lo SPID gratis utilizzando appunto la Carta di Identità Elettronica.

SPID gratuito: come ottenerlo?

Ad oggi sono diversi i provider che consentono di ottenere lo SPID con questo metodo. Ricordiamo che per ottenere lo SPID è possibile rivolgersi solo a provider autorizzati, si tratta di: TIM, Spid Italia, Register; Infocert; Poste id; Namirial; Lepida, Intesa. id; Aruba.id; Sielte.id.

Alcuni di questi operatori consentono di ottenere tramite CIE lo Spid gratuito.

Poste italiane permette di avere lo SPID gratuito online senza recarsi presso un ufficio, a coloro che hanno una CIE 3.0 oppure una CNS con smart card o una firma digitale.

Sielte ID è il provider che consente sempre di avere lo SPID gratuito e si può utilizzare carta di identità elettronica 3.0, 1.0 o 2.0 ( negli ultimi due casi con lettore smart card), CNS ( con lettore smart card), firma digitale, riconoscimento via webcam oppure allo sportello.

Intesa ID consente di avere lo SPID gratuito solo se si è in possesso di una firma elettronica qualificata.

Infocert ID invece richiede o la firma digitale oppure CNS, negli altri casi lo SPID è a pagamento.

Aruba ID rispetto a Infocert consente di avere lo Spid gratuito anche con carta di identità 3.0.

Namirial ID consente di avere lo spid gratuito con CIE 3.0, oppure con Carta Nazionale Servizi accompagnata da lettore di Smart Card oppure con firma digitale.

Lepida ID oltre alle modalità viste per Namirial, ammette anche l’autenticazione di persona presso uno dei soggetti abilitati sempre gratuitamente.

Disability Card: dal 22 febbraio è possibile richiederla. La Guida dell’INPS

Dal 22 febbraio 2022 è possibile inoltrare la domanda per ottenere la Disability Card o Carta Europea della Disabilità (CED). L’INPS con il messaggio 853 del 2022 ha provveduto a delineare una guida per poterla richiedere.

Cos’è la Disability Card?

La Disability Card è una tessera digitale che consente di accedere in maniera facilitata ai servizi riservati ai disabili, ciò è possibile perché contiene tutti i dati del disabile all’interno di un QRCode, si tratta quindi di una card personale. Dal 22 febbraio la Disability Card sostituirà in modo graduale tutti i certificati cartacei. Questo vuol dire che il disabile in caso di visite di controllo, oppure per accedere a servizi riservati non dovrà portare con sé tutta la documentazione, ma potrà utilizzare la card. La stessa è valida anche nei Paesi dell’Unione Europea.

Per conoscere i dettagli della Disability Card leggi l’articolo: Disability Card: dal 2022 servizi più agili per i disabili

Cosa serve per presentare la domanda per ottenere la Disability Card?

Per poter presentare la domanda in primo luogo è necessario avere un’identità digitale, tre sono le modalità per poter accedere ai servizi INPS: CIE 3.0, SPID e CNS. Dopo essere entrati nella propria pagina personale, sarà possibile verificare che nella stessa sono già presenti i propri dati anagrafici. Il Messaggio 853 sottolinea quindi che è necessario semplicemente allegare una fotografia del disabile a colori in formato tessera. Naturalmente è bene procurarsi una foto in formato digitale in modo che sia più semplice allegare la stessa. Inoltre deve essere indicato l’indirizzo del recapito dell’avente diritto, se questo è diverso rispetto a quello di residenza già presente negli archivi dell’INPS e verificabile nella propria scheda anagrafica presente già sul sito dell’INPS.

Il richiedente deve quindi dichiarare ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, di essere in possesso dei verbali cartacei (antecedenti al 2010) oppure di sentenze o decreti di omologa a seguito di contenzioso giudiziario da cui si possa evincere che effettivamente l’invalidità è stata riconosciuta.

Nel Messaggio 853 dell’INPS viene chiarito che a breve il servizio sarà implementato e che di conseguenza sarà possibile anche allegare tale documentazione. In ogni caso, se la stessa è oggetto di autodichiarazione ai sensi del DPR 445 del 2000 sono comunque possibili verifiche, con tutte le conseguenze che possono derivare in caso di dichiarazioni mendaci.

Nel caso in cui si tratti di minori disabili, la domanda deve essere presentata per conto del minore da chi esercita la responsabilità genitoriale o la funzione di tutore o dall’amministratore di sostegno. Nel caso di minori in affido, la domanda deve essere presentata dagli affidatari.  In tali casi devono essere utilizzate le credenziali digitali del minore oppure si può usare la delega dell’identità digitale.

Per saperne di più leggi l’articolo: Delega INPS per l’accesso ai servizi online: guida per farla online

Altri modi per presentare la domanda

L’INPS sottolinea che oltre ad essere presentata in modo autonomo dal disabile, la domanda può essere inoltrata anche attraverso le associazioni rappresentative delle persone con disabilità. In questo caso si accede al servizio con le credenziali SPID dell’operatore dell’associazione che deve obbligatoriamente indicare di avere delega per la presentazione dell’istanza.

Le associazioni a cui è possibile rivolgersi sono:

  • ANMIC: Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili
  • ENS: Ente Nazionale Sordi
  • UIC: Unione Italiana Ciechi
  • ANFFAS: Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale

Chi può presentare la domanda per ottenere la Disability Card?

  • Invalidi civili minorenni;
  • invalidi civili maggiorenni con invalidità certificata superiore al 67%;
  • cittadini con indennità di accompagnamento;
  • cittadini con certificazione ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104;
  • sordi civili;
  • ciechi civili;
  • invalidi e inabili ai sensi della legge 12 giugno 1984, n. 222;
  • invalidi sul lavoro con invalidità certificata maggiore del 35%;
  • invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa o con menomazioni all’integrità psicofisica;
  • inabili alle mansioni;
  • cittadini titolari di trattamenti di privilegio ordinari e di guerra.

Una volta inoltrata la domanda, l’INPS procede alle verifiche del caso, inerenti l’effettiva validità della certificazione di invalidità e la veridicità delle dichiarazioni, e in seguito incarica, tramite un gestore, il Poligrafico Zecca dello Stato per la stampa della Disability Card e provvede quindi alla consegna della stessa.

 

Concorso INPS 2022 per 385 funzionari che gestiranno l’Assegno Unico

Nuove opportunità per chi è alla ricerca di un lavoro, l’INPS ha infatti reso noto che a breve sarà pubblicato un bando di concorso INPS 2022 per 385 unità di personale. Il bando dovrebbe essere pubblicato all’inizio del 2022.

Concorso INPS 2022

L’INPS ha annunciato che a breve sarà pubblicato un nuovo bando di concorso per l’assunzione di 385 funzionari di Area C, con profilo economico C1 e contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’INPS ha annunciato il bando dopo che con il decreto legislativo sull’Assegno Unico, l’Istituto ha ottenuto l’autorizzazione ad assumere personale. Tali assunzioni saranno focalizzate sulla gestione del nuovo Assegno Unico che va a sostituire i vecchi aiuti alle famiglie tra cui Bonus Bebè e Assegno Nucleo Familiare. Naturalmente per conoscere tutti i dettagli del concorso sarà necessario attendere il bando, ma fin da ora possono essere anticipate delle notizie.

Requisiti e come partecipare al concorso INPS 2022 per 385 funzionari

La prima cosa da sottolineare è che l’INPS per la copertura dei posti di funzionari in categoria C solitamente richiede come requisito di ingresso la laurea. Naturalmente è necessario essere maggiorenni, godere dei diritti civili e politici. Inoltre in tutti i concorsi sono previste prove volte a verificare la conoscenza di una lingua e conoscenze informatiche. Come per tutti i concorsi, anche per questo saranno riconosciuti dei punteggi per i titoli e quindi potrebbe essere utile avere attestati come la patente informatica e certificazioni inerenti le lingue conosciute. Già da ora potrebbe quindi essere consigliato provvedere in modo da avere un punteggio per titoli più elevato.

Non è invece dato sapere attualmente quante prove saranno svolte e come si svolgeranno. Le procedure sono cambiate in seguito all’emergenza Covid 19. La maggior parte delle prove dei concorsi si svolgono in modo decentrato, contestualmente e telematicamente. Si prevede una prova pre-selettiva eventuale nel caso in cui il numero degli iscritti sia elevato e almeno una prova scritta una orale.

In ogni caso la procedura per l’iscrizione al concorso sarà sicuramente telematica e richiederà l’uso di un codice di identificazione digitale come lo SPID, la CIE o CNS. Da sottolineare che negli ultimi bandi di concorso pubblicati ad esempio quello per segretari comunali o ACI è stato previsto come unico strumento per l’iscrizione lo SPID.

Di conseguenza è bene provvedere fin da ora a ottenerne uno. Per sapere come ottenere un’identità digitale, leggi le guide:

Lo SPID con Poste Italiane non è più gratuito: ecco quanto si paga

Carta di Identità Elettronica per accesso ai servizi PA senza SPID: guida

Certificati anagrafici gratuiti e online dal 15 novembre 2021. Guida

Dimentica le file all’ufficio anagrafe per ottenere un certificato, dimentica le marche da bollo e il dipendente magari un po’ scocciato: dal 15 novembre 2021 15 certificati anagrafici gratuiti saranno disponibili online nella pagina dell’ANPR.

Come fare per scaricare i certificati anagrafici gratuiti

Si prospetta una vera rivoluzione nei confronti dei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Il Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale ha reso noto che dal 15 novembre per molti certificati non sarà più necessario fare la fila presso gli uffici del Comune, infatti sarà possibile scaricarli gratuitamente.

Per prima cosa devi essere fornito di un’identità digitale. Devi avere uno dei codici tra lo SPID, la CIE (Carta di Identità Elettronica) oppure la Carta Nazionale Servizi (CNS).

Se hai uno di questi codici sei praticamente già pronto per accedere al servizio. A questo punto devi andare sul sito https://www.anpr.interno.it/ e da qui una volta che avrai effettuato l’accesso con l’identità digitale potrai scaricare i vari certificati.

Quali sono i certificati gratuiti disponibili online?

Si tratta dei principali certificati anagrafici e in particolare il certificato:

  1. anagrafico di nascita;
  2. anagrafico di matrimonio;
  3. cittadinanza;
  4. esistenza in vita;
  5. residenza;
  6. residenza AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero);
  7. stato civile;
  8. di stato di famiglia;
  9. stato di famiglia e stato civile;
  10. residenza in convivenza;
  11. stato di famiglia AIRE;
  12. stato di famiglia con rapporto di parentela;
  13. di stato libero;
  14. anagrafico di unione civile;
  15. contratto di convivenza.

Questi sono solo i primi certificati gratuiti disponibili online, infatti il progetto prevede che il servizio sia ampliato. In questo modo è possibile semplificare la vita dei cittadini e avere una Pubblica Amministrazione sempre più efficiente visto che i vari dipendenti pubblici saranno impiegati in altre mansioni e si potrà ottenere un notevole risparmio economico.

Come fare per ottenere i certificati gratuiti online

Per ottenere questi certificati non solo non sarà più necessario recarsi presso il comune di residenza, ma non sarà neanche necessario pagare il bollo (con marca cartacea o virtuale). Per le zone d’Italia in cui si parlano più lingue, i certificati potranno essere rilasciati in modalità multilingua. Alcuni certificati possono essere rilasciati anche contestualmente, quindi un unica richiesta per più certificati, ad esempio potrebbe essere necessario ottenere il certificato di esistenza in vita (utile per coloro che percepiscono pensioni dall’estero) e il certificato di residenza.

Naturalmente per le persone che hanno poca dimestichezza con le procedure digitali potrebbero esservi delle difficoltà, proprio per questo è prevista la possibilità di effettuare la richiesta anche per un familiare. Accedendo al servizio sarà resa disponibile la lista dei familiari per i quali è possibile accedere al servizio.

La gestione del sistema è affidata a Sogei, da sempre partner tecnologico della Pubblica Amministrazione. Questo servizio offre sicuramente un vantaggio per i cittadini, ma anche per le amministrazioni che potranno accedere al database e avere e avere tutte le informazioni di cui necessitano. La banca dati dell’ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente) è infatti consultabile da Agenzia delle Entrate, INPS, Motorizzazione Civile e altri enti pubblici che potranno quindi accedere a tutte le informazioni base dei soggetti residenti in Italia.

Non hai un’identità digitale? Scopri nelle guide come puoi ottenerne una

Carta di Identità Elettronica per accesso ai servizi PA senza SPID

Lo SPID con Poste Italiane non è più gratuito: ecco quanto si paga

Lo SPID con Poste Italiane non è più gratuito: ecco quanto si paga

Se hai bisogno dello SPID devi sapere che ci sono importanti novità in materia, infatti lo Spid presso Poste Italiane non è più gratuito. Ecco cosa cambia.

Spid: con Poste Italiane non è più gratuito

L’Italia va sempre più velocemente verso il digitale e per questo importante passaggio è previsto che siano utilizzati codici di identificazione unici per ogni soggetto e che consentano di accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione. Fulcro di tale cambiamento è lo SPID (Sistema Pubblico di Identificazione Digitale). Per ottenere questo importante codice è possibile rivolgersi a diversi soggetti che offrono il servizio, come TIM, Infocert. Di fatto la maggior parte delle persone fino ad ora ha preferito utilizzare Poste Italiane che ha consentito per molto tempo di ottenerlo gratuitamente. Oggi però tutto è cambiato, infatti dal 1° novembre 2021 anche presso Poste Italiane sarà necessario pagare per avere il servizio. Il costo è di 12 euro.

A cosa serve l’identità digitale SPID

Il Codice SPID oggi è richiesto per molte funzioni, ecco perché ognuno dovrebbe averne uno. Ad esempio è richiesto a imprenditori, aziende, professionisti per poter accedere ai vari sistemi online pubblici, come INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, piattaforme per aziende. E’ richiesto a lavoratori e pensionati per verificare la propria posizione con l’INPS, ad esempio per controllare il cedolino della pensione, per gestire la propria posizione con la Gestione Separata INPS. Non sono esenti i più giovani, infatti il codice di identificazione digitale è richiesto per poter partecipare ai concorsi o per richiedere il Bonus Cultura.

Questi sono solo alcuni esempi in quanto un’altra importante novità entrerà in vigore dal 15 novembre del 2021, infatti i cittadini potranno scaricare online gratuitamente e quindi senza più la necessità di applicare/versare l’imposta di bollo, ben 14 certificati anagrafici, per poterlo fare è però necessario avere il codice SPID o un altro sistema di identificazione digitale.

Naturalmente chi non ha provveduto a ottenere un codice SPID entro il primo novembre 2021 non riuscirà più a ottenerlo gratuitamente.

Poste Italiane specifica che lo SPID non è più gratuito in quanto si è avvertita l’esigenza di allinearsi con gli altri sistemi concorrenti che hanno sempre chiesto il pagamento per rilasciare il codice SPID. Il costo dell’operazione da fare presso un qualunque sportello di Poste Italiane è di 12 euro. Attualmente Poste Italiane è il gestore che ha rilasciato il maggior numero di SPID e questo grazie alla sua rete capillare sul territorio e grazie alla gratuità del servizio.

Una buona alternativa può essere il provider Infocert che si avvale delle ricevitorie Sisalpay e Money e quindi offre un servizio di riconoscimento di persona presente in modo capillare sul territorio. Il costo per il rilascio in questo caso è di 7.99 euro.

Documenti necessari per ottenere lo SPID con Poste Italiane o altro provider

Per poter ottenere lo SPID è necessario procedere al riconoscimento, questo può essere effettuato anche tramite webcam attraverso i sistemi messi a disposizione dai provider, tra cui poste italiane. In alternativa il riconoscimento si può fare di persona presso un ufficio di Poste Italiane oppure attraverso le sedi rese disponibili dagli altri provider. Molte attività commerciali ora offrono questo servizio attraverso l’adesione ai diversi provider che offrono il servizio. Per ottenerlo è necessario avere un documento di riconoscimento (carta di identità, patente, passaporto) un indirizzo e-mail e un numero di cellulare e la tessera sanitaria.

Si può ancora ottenere un’identità digitale gratuita?

La risposta è affermativa, infatti è possibile identificarsi attraverso la CIE (Carta di Identità elettronica,) e l’app CieID è necessario però averne una di ultima generazione, oppure attraverso la CNS (Carta Nazionale Servizi), entrambi questi metodi sono gratuiti.

Per sapere come si fa leggi le guide:

Carta di Identità Elettronica per accesso ai servizi PA senza SPID: guida

Carta Nazionale Servizi: come registrare la tessera sanitaria come CNS

Carta di identità elettronica per accesso ai servizi PA senza SPID: guida

Il decreto Semplificazioni e Innovazione Digitale 120 del 2020 incentiva l’uso dell’identità digitale per l’accesso ai servizi pubblici e in vista di questo importante passaggio sarà dismesso l’uso dei vari PIN per sostituire gli stessi con un unico codice che identifica il soggetto nei confronti della Pubblica Amministrazione. Tra i vari sistemi di identificazione c’è la CIE Carta di Identità Elettronica: ecco come si può usare per avere accesso ai servizi della PA.

Per cosa si può utilizzare la Carta di Identità Elettronica

Sono oltre 20 milioni gli italiani che sono già in possesso di una carta di identità elettronica e in modo progressivo questa sostituirà la carta di identità cartacea, ma soprattutto potrà essere utilizzata per identificarsi con il la Pubblica Amministrazione e quindi accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione, ad esempio ai servizi INPS, INAIL, Pago PA, per partecipare a bandi e concorsi e andrà a sostituire ogni altro codice personale. Proprio in virtù di questa particolare rivoluzione digitale oggi è possibile richiedere la carta di identità elettronica anche prima della data di scadenza della vecchia carta di identità cartacea. La CIE può essere utilizzata anche da tutti coloro che non hanno lo SPID in sostituzione appunto di esso.

Vuoi accedere a tutti i servizi pubblici senza SPID? Se hai la carta di identità elettronica puoi!

Nei vari articoli presentati, ad esempio per accedere al bonus terme, bonus idrico, bandi Invitalia, abbiamo sottolineato che è necessario avere uno SPID oppure la CIE, vedremo ora come di può utilizzare.  Già dal primo ottobre 2021 è entrata in vigore una piccola rivoluzione nei rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione, infatti per accedere ai servizi pubblici non possono più essere utilizzati i vecchi PIN.

Se vuoi controllare il cedolino della pensione o accedere a altri servizi INPS, non potrai farlo con il vecchio PIN, ma dovrai utilizzare una Carta Nazionale Servizi, lo Spid, oppure la CIE che può essere richiesta all’ufficio anagrafe del proprio Comune di residenza proprio come una qualunque carta di identità, sarà poi stampata dalla Zecca dello Stato e rilasciata dal Ministero dell’Interno. A differenza degli altri dispositivi, cioè SPID e CNS, la CIE può essere attivata autonomamente da casa senza recarsi in alcun ufficio e senza pagare.

Ecco tutti i passi da seguire per utilizzare la Carta di Identità Elettronica per l’autenticazione

Per poter utilizzare la Carta di Identità Elettronica al fine di accedere ai servizi è necessario in primo luogo scaricare l’App CieID disponibile già sui sistemi Android (basta andare alla app PlayStore) e sui sistemi Apple ( in questo caso si accede tramite Apple Store). L’applicazione è comunque gratuita.

Una volta scaricata, sarà necessario inserire il codice PIN della propria Carta di Identità Elettronica, questo è composto da due parti, una consegnata dall’ufficiale di anagrafe al momento della richiesta della carta di identità elettronica e una seconda parte che si riceve a casa insieme alla Carta. Al momento della richiesta quindi si inseriscono prima le 4 cifre rilasciate dall’Ufficiale e in seguito le 4 arrivate a casa. A questo punto l’App Cie ID chiede di avvicinare la carta di identità al telefono per l’acquisizione della stessa. In pochi minuti il gioco è fatto.

Cosa faccio se ho perso il PIN?

Nel caso in cui il PIN sia andato perso, solitamente l’ufficiale di anagrafe invita il cittadino a custodire tali dati, è possibile recarsi nuovamente all’anagrafe per richiederlo e nel caso in cui il servizio sia attivo online, occorre collegarsi al sito dell’anagrafe del comune che ha rilasciato la carta.  Se il cittadino ha perso la seconda metà, la stessa arriva tramite e-mail all’indirizzo di posta elettronica indicato al momento di richiedere la carta stessa. E’ possibile comunque delegare all’operatore comunale previa compilazione del modulo di delega fornito dallo stesso operatore.

Come utilizzare la Carta di Identità Elettronica per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione

Fatta questa operazione, al momento di accedere ai vari servizi, basterà andare alla voce “Entra con CIE” e inserire le ultime 4 cifre del PIN, quelle ricevute a casa con la carta di identità. Per chi non vuole usare lo smartphone ma il computer da desktop, può scaricare il software CIE.

E’ bene ricordare che attualmente quando si richiede la Carta di Identità Elettronica l’operatore dell’anagrafe chiede al cittadino se intende prestare il proprio consenso alla donazione degli organi. Al momento della richiesta l’operatore dell’anagrafe è tenuto anche a rilevare con sistema digitale l’impronta del richiedente. La carta di identità elettronica ha validità di 10 anni per i maggiorenni, 5 anni per la fascia di età compresa tra 3 e 18 anni di età e 3 anni per i minori di anni 3. Il costo è di 16,79 euro a cui aggiungere eventuali oneri di segreteria richiesti dal Comune di residenza.

Inoltre presto questo sistema di identificazione potrebbe essere usato dai privati, ad esempio banche, con la comodità di non dover più ricordare decine e decine di PIN forniti dai vari soggetti pubblici e privati.