Condono edilizio, arriverà entro metà maggio

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato che il condono edilizio arriverà entro metà maggio. La misura,  denominata piano “Salva Casa”, prevede che al momento si lavori su più dossier tutti di una certa rilevanza e proprio la mole di documenti ha portato ritardi.

Il piano “Salva casa” con il condono edilizio arriverà a metà maggio

Il ministro Salvini ha reso tale dichiarazione a margine della presentazione di un progetto delle Fs per la rigenerazione delle stazioni nei piccoli centri.

Gli obiettivi di questa grande pacificazione sono numerosi, tra questi vi è rimettere sul mercato immobiliare migliaia di immobili che attualmente non possono essere ceduti o non possono essere affittati a causa di piccole irregolarità che non incidono sulla sicurezza e che riguardano immobili non sottoposti a vincoli. Tra le conseguenze di questa scelta vi sarà anche un riduzione dei canoni di locazione degli immobili, infatti mettere a disposizione immobili prima non concedibili in locazione porterà i prezzi a diminuire, questo almeno secondo le prospettive del ministro Salvini.

Cosa prevede il nuovo condono edilizio?

Ad oggi non è dato sapere cosa si intende inserire nel piano salva casa o condono edilizio, le dichiarazioni del Ministro parlano di “regolarizzare piccole difformità, liberare gli uffici – spesso ingolfati dalle richieste – e salvare le case di milioni di italiani ostaggi della burocrazia”. La nuova proposta non è stata ben accettata dalle opposizioni che parlano di un condono ed è stata accolta con freddezza anche dalla maggioranza. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato che non può esprimere un giudizio perché non ha avuto ancora il testo. Contrario il leader di Forza Italia Tajani.

Nella sanatoria non dovrebbero rientrare gli immobili completamente abusivi ma solo singole modifiche strutturali e di lieve entità. Per il Mit tali irregolarità riguarderebbero “l’ 80%  del patrimonio immobiliare italiano secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri“. Il Ministro ha però ribadito che non vuole condonare abusi esterni all’immobile. L’obiettivo è tutelare piccoli proprietari immobiliari che vogliono regolarizzare la propria posizione.

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Condono edilizio, la nuova proposta di Salvini

Fin dal primo insediamento del governo Meloni, il condono edilizio è stato una battaglia di Salvini, ministro delle Infrastrutture, che più volte lo ha proposto. Nelle ultime dichiarazioni è emerso che vi sarebbe già una bozza del provvedimento, ma non mancano polemiche visto che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha già dichiarato di non potersi esprimere in merito considerato che non ha visionato la bozza. Ecco cosa potrebbe prevedere il nuovo condono edilizio.

Condono edilizio per piccole difformità

In un periodo caldo dal punto di vista elettorale, parlare di condono edilizio non è semplice, ecco perché tutti sono cauti. Ovvio che la bozza ancora non sia nota, proprio per questo si susseguono ipotesi varie. Per ora sappiamo che il nuovo condono edilizio dovrebbe permettere di sanare piccole irregolarità.  È importante a questo punto ricordare che il condono consente di regolarizzare un intervento edilizio per il quale non può essere concessa autorizzazione se non in forza di una legge speciale. Si differenzia, quindi, dalla sanatoria concessa quando l’intervento poteva essere autorizzato, ma per il quale l’autorizzazione non sia stata richiesta. Quali potrebbero essere quindi le difformità oggetto del prossimo condono edilizio?

Tettoie, verande e soglia di tolleranza

Tra le ipotesi vi è la possibilità di regolarizzare verande e sottotetti. Non solo, c’è chi ipotizza un aumento della soglia di tolleranza prevista dall’articolo 34 bis del Testo Unico sull’edilizia. Esclusa da condono edilizio è, invece, la sanatoria per interventi in aree a rischio di dissesto idrogeologico, con vincoli paesaggistici e culturali. Tra le difformità sanabili con il condono anche piccoli interventi interni che non hanno minato la struttura, ad esempio la realizzazione di un tramezzo o una finestra posizionata diversamente.

Operazione verità per sbloccare il mercato immobiliare

Il ministro delle Infrastrutture parla di un’operazione verità che consentirà di vendere beni immobili ora bloccati. Sappiamo infatti che in caso di trasferimento di proprietà di un immobile vi deve essere concordanza tra quanto risultante dalle planimetrie e la situazione reale. Di fatto si tratta di ipotesi perché ad oggi la bozza annunciata non l’ha vista nessuno, neanche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

In caso di condono edilizio comunque è previsto il versamento di sanzioni al fine di regolarizzare la situazione, il ministro Salvini ha già dichiarato che le risorse  dovrebbero essere dirottate sul welfare e in particolare su un piano per gli asili nido.

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Salvini, revoca della patente per chi abbandona gli animali

Arriva un’altra proposta di Salvini e questa volta è inerente al suo Ministero, cioè Infrastrutture e Trasporti. La nuova proposta prevede la revoca della patente per chi abbandona gli animali in strada, la norma dovrebbe essere inserita nel decreto Sicurezza con modifiche al Codice della Strada, ma ecco i primi dettagli.

Mai più cani abbandonati in estate, arriva la revoca della patente

Il ministro Matteo Salvini ha formulato la proposta all’interno del Question time al Senato. Purtroppo negli anni in Italia si è consolidata l’abitudine di abbandonare gli animali in strada durante il periodo delle vacanze estive. Nonostante le campagne di sensibilizzazione che durano tutto l’anno, a partire dal periodo pre-natalizio in cui si invitano i genitori a non regalare cani ai bambini quando si è consapevoli di non poterli tenere in estate, continua la cattiva abitudine degli animali abbandonati in strada.

Non costituiscono un deterrente neanche i numerosi alloggi per cani che in Italia stanno nascendo, si tratta di strutture dove è possibile lasciare gli amici a quattro zampe per i periodi in cui non si possono tenere, ad esempio durante le vacanze, quando c’è un viaggio di lavoro oppure in periodi di ricovero. Proprio per questo gli animalisti cercano di fare leva sul Governo al fine di ottenere maggiori tutele, anche ricordando che gli animali lasciati in strada costituiscono un pericolo per gli altri utenti.

Aumentano le sanzioni, fino alla revoca della patente per chi abbandona gli animali

La proposta annunciata da Salvini prevede l’aumento delle sanzioni a carico di chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si pensa di introdurre la revoca o la sospensione della patente. Salvini ha sottolineato che è in atto una interlocuzione con L’Anci, Associazione nazionale dei Comuni, al fine di sensibilizzare i Comuni affinché ci siano più spiagge aperte agli animali. Con Enac invece si cerca una maggiore apertura alla presenza di cani e altri animali domestici in aereo in condizioni migliori rispetto a quelle attuali.

L’iniziativa di Salvini ha ricevuto il plauso della senatrice Michaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d’Italia, Noi moderati, Coraggio Italia, Udc, Maie che a sua volta aveva proposto di inserire la possibilità per i parlamentari di ospitare nei loro uffici gli amici a 4 zampe.

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Assunzioni Agenzia delle Entrate, disponibili 11.000 posti

Continua la polemica, a distanza… ma non troppo, tra il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, e Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che nei giorni scorsi si è lasciato andare ad affermazioni che sottindendevano un rapporto vessatorio del Fisco nei confronti dei contribuenti e nelle dichiarazioni di Ernesto Maria Ruffini spuntano i nuovi piani assunzionali: nei prossimi anni saranno assunti 11.000 funzionari.

Agenzia delle Entrate, saranno assunte 11.000 persone

Ernesto Maria Ruffini ha sottolineato nei giorni passati che l‘azione antievasione dell’Agenzia procede a gonfie vele e il 2022 è stato un anno record, ribadisce che il Fisco non ha un comportamento vessatorio, ma mira a far realizzare le entrate fiscali necessarie a mantenere welfare, servizi, amministrazione e un provvedimento di pace fiscale avrebbe il solo obiettivo di demoralizzare i contribuenti onesti che pagano sempre le imposte che sono la maggioranza.

Tra le dichiarazioni fatte vi è anche quella relativa alle assunzioni che nei prossimi anni dovrebbero essere 11.000. In realtà a breve sono attesi i nuovi bandi, largamente annunciati dalla fine del 2022, ma ad oggi ancora nulla. La settimana scorsa vi era stato un avviso relativo ai vicini bandi in uscita ed è data per certa la seconda metà dell’anno 2023 per la pubblicazione. Ricordiamo che in base alle nuove norme per i concorsi non è più obbligatoria la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma solo sul sito InPa, di conseguenza è bene monitorare proprio tale sito.

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Agenzia delle Entrate sotto organico, lotta all’evasione incrementata con le vicine assunzioni

Ernesto Maria Ruffini ha sottolineato che il personale attualmente a disposizione dell’Agenzia delle Entrate è insufficiente ad affrontare la mole di lavoro richiesta agli uffici dell’amministrazione finanziaria soprattutto ora che si affronta la sfida della digitalizzazione dei servizi. Proprio per questo è essenziale aumentare il personale a disposizione dell’AdE.

Il piano straordinario di 11.000 assunzioni entro il 2024 è già approvato dalla legge di Bilancio 2023. Ciò dovrebbe portare ad una maggiore efficienza e a servizi migliori e se nel 2022 con un Agenzia sotto organico il recupero da evasione è stato record, si ipotizza che nei prossimi anni si potrà lavorare ancora meglio e di conseguenza non ha senso parlare di una nuova pace fiscale.

Le assunzioni non riguarderanno solo funzionari del settore economico-giuridico, ma anche addetti al patrimonio immobiliare, risorse umane, logistica.

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Tregua Fiscale di Salvini, si farà o è solo una dichiarazione estiva?

Nel pieno dell’estate e nel pieno dell’espletamento delle procedure per la rottamazione quater e stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro, arriva una dichiarazione bomba di Matteo Salvini, ministro per le Infrastrutture e i Trasporti: è necessario tagliare le cartelle esattoriali dei contribuenti. Scoppiano polemiche e allarmi, ma vediamo per quale motivo molto probabilmente si tratta di un’entrata in campo poco realistica.

Cartelle fiscali dimezzate in  caso di omesso versamento

Appena dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini che sottolinea la necessità di un nuovo provvedimento di pace fiscale volto a dimezzare le cartelle esattoriali di chi non paga perché si trova in difficoltà, scoppiano le polemiche.

La prima cosa da dire è che per come è stato pensato il provvedimento si tratta di una misura diversa rispetto alla rottamazione quater e per due ordini di ragioni. La prima è che a differenza della rottamazione quater andrebbe a tagliare non solo interessi, sanzioni e aggio, ma anche la quota capitale dell’imposta non pagata, questo implica un maggiore risparmio.

In secondo luogo cambia l’oggetto, infatti Salvini ha sottolineato che andrebbe a favorire coloro che hanno presentato una dichiarazione e che in seguito non hanno effettuato i pagamenti, quindi i casi di omesso versamento. Salvini sottolinea che in questi casi c’è l’evidente volontà di pagare, ma che molto probabilmente il contribuente non ha avuto liquidità per farlo e di conseguenza è inutile portare avanti queste cartelle esattoriali, meglio chiudere tutto con uno sconto. Secondo le stime di Mattero Salvini si traterebbe di 15 milioni di italiani interessati da questo potenziale provvedimento.

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Perché riteniamo che il provvedimento non si farà?

I motivi per i quali molto probabilmente non ci sarà questa misura di pace fiscale sono molteplici, in primo luogo siamo nel bel mezzo della campagna rottamazione quater e di conseguenza è improbabile un provvedimento che andrebbe a sovrapporsi a questo. In secondo luogo c’è un’evidente invasione di campo perché Salvini non è certo il Ministro che deve fare proposte inerenti il Fisco.

Con molta probabilità si è trattato di un intento, dell’esternazione di un’opinione, ma nulla che a conti fatti possa avere una qualche rilevanza in questo preciso momento storico. Certamente può essere fuorviante fare queste dichiarazioni perché chi ha aderito alla rottamazione quater potrebbe trovare poco conveniente pagare le rate e magari preferisce attendere un nuovo provvedimento, ma questa scelta potrebbe davvero essere poco saggia perché ad ora, visto che il Governo lavora anche a un’importante riforma strutturale del Fisco che dovrebbe portare a una riduzione delle aliquote Irpef, allargamento della flat tax ed eliminazione dell’Irap (graduale) e ci sarebbe davvero troppa carne alla brace sul tema Fisco.

Uno stop alle dichiarazioni di Salvini arriva anche da Ernesto Maria Ruffini, direttore del’Agenzia delle entrate che sottolinea l’incasso record da evasione fiscale nel 2022 di 20 miliardi di eruo. Sottolinea che sono importanti i provvedimenti di pace fiscale, ma è altrettanto importante contrastare l’evasione fiscale perché è un segnale di giustizia nei confronti di tutti coloro, e sono la maggioranza, pagano regolarmente le imposte.

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Codice della strada, sanzioni inasprite. Tutte le novità

Il Codice della Strada è una delle leggi più volte ritoccata, l’obiettivo è aumentare la sicurezza tenendo in considerazione il vertiginoso aumento dei rischi che derivano sia dalle abitudini, sia dai nuovi mezzi in circolazione. Ma quali sono le proposte del ministro Salvini per le modifiche al Codice della Strada?

Stretta su abuso di alcool e droghe, il nuovo Codice della Strada prevede la revoca della patente

La bozza del disegno di legge presentato dal ministro Salvini e che andrà ad incidere sul comportamento quotidiano di numerosi automobilisti contiene 18 articoli.

Tra questi vi sono la sospensione della patente per coloro che risultato positivi al test antidroga e per chi usa il cellulare mentre è alla guida. Per chi ha comportamenti recidivi si può arrivare alla revoca a vita della patente.

Prevista la sospensione della patente da 7 a 15 giorni per coloro che coloro che sono multati per eccesso di velocità con sanzione che prevede anche la decurtazione dei punti dalla patente. In questo caso basta avere meno di 20 punti per avere la sospensione. Il numero di giorni di sospensione dipendono dai punti che si hanno sulla patente al momento in cui viene comminata la multa. La sospensione viene raddoppiata nel caso in cui per eccesso di velocità viene causato un sinistro.

Nuove sanzioni anche nel caso di:

  • violazione del divieto di sorpasso;
  • superamento del limite di velocità di 10 km/h;
  • circolazione contromano;
  • mancato rispetto delle norme sulla precedenza;
  • sorpasso a destra, sorpasso di tram e velocipedi;
  • violazione della distanza di sicurezza tra i veicoli se da tale comportamento deriva una collisione;
  • violazione delle segnalazioni da semaforo o agente;
  • violazioni del senso di marcia in prossimità di incroci (intersezioni), dossi e curve;
  • mancato uso del casco, cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta per bambini;
  • mancato uso di allarme antiabbandono del minore;
  • uso di dispositivi elettronici ala guida;
  • violazione del divieto di retromarcia in autostrada e sulle strade extraurbane principali;
  • divieto di sosta e fermata sulle carreggiate, sulle rampe e sugli svincoli;
  • mancato utilizzo di luci di posizione;
  • guida in stato di ebrezza.

Neopatentati, divieto di guida di mezzi pesanti per 3 anni

Stretta anche sulla guida di auto potenti per chi ha conseguito l’autorizzazione alla guida da meno di tre anni. Il ddl fissa a tre anni dopo la patente la possibilità di guidare “autovetture (categoria M1) a motore termico, potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t e/o comunque potenza massima pari o superiore a 70 kW”. Attualmente il limite è previsto a un anno, ma in seguito agli ultimi eventi di Roma, si è pensato di inasprire le norme.

Non solo maggiori sanzioni, ma anche qualche incentivo, infatti la riforma del codice della Strada prevede anche bonus patente, cioè punti, per coloro che decidono di seguire corsi di educazione stradale.

Le modifiche al Codice della Strada attualmente non sono in vigore, si tratta infatti di un disegno di legge su cui si esprimerà il Parlamento a breve.

Codice della strada: novità in arrivo per i monopattini e non solo

È in arrivo il decreto Infrastrutture e dalle prime indiscrezioni saranno numerose le novità che riguarderanno gli utenti della strada e in particolare coloro che hanno dei monopattini.

Codice della strada: troppe vittime sulla strada. Occorrono nuove regole

L’argomento è piuttosto scottante, sulle strade e autostrade italiane nel solo 2022 sono morte 3120 persone, diventa quindi essenziale secondo il Ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, intervenire con nuove regole per rendere le strade più sicure.

Tra i problemi rilevati vi è la segnaletica verticale che nel 60% dei casi non è regolare, quella orizzontale irregolare invece sfiora il 90%.

In base all’annuncio di Salvini il nuovo decreto sarà scritto in coordinazione con il Viminale e con il Ministero della Giustizia, in modo da avere un testo con norme coordinate. I temi spinosi saranno monopattini e patenti.

Monopattini: assicurazione, targa e casco nel nuovo Codice della Strada

In breve tempo i monopattini elettrici hanno avuto un successo inaspettato in quanto strumento per la mobilità sostenibile che consente di muoversi in città con una certa abilità. Di sicuro sono sorti molti problemi a causa dell’assenza di regole, infatti soprattutto i monopattini in sharing, cioè condivisione, sono spesso abbandonati in giro per le città. Inoltre spesso sono stati causa di sinistri stradali anche di una certa entità.

Per questi mezzi si pensa all’ipotesi di introdurre l’obbligo del casco e di targa, di conseguenza potrebbe essere esteso anche l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa a copertura di danni causati a terzi, proprio come per un’auto o per un altro veicolo a motore.

In base alle dichiarazioni del viceministro ai Trasporti, Galeazzo Bignami servono accordi con le società di sharing per far in modo che mettano a disposizione degli utenti sistemi di protezione, cioè caschi per gli utenti.

Particolare attenzione dovrà essere posta anche ai mezzi irregolari che sono in circolazione, si tratta soprattutto di monopattini di proprietà dei privati, mentre quelli messi a disposizione per il noleggio in città, generalmente seguono le direttive ministeriali messe a punto ad agosto del 2022.

Patenti: necessario aumentare le ore obbligatorie di lezioni di guida

Novità ci dovrebbero essere anche nel settore patenti, infatti il viceministro Bignami ha sottolineato che in Italia bastano 10 ore di lezioni pratiche di guida per conseguire la patente, l’idea è quella di innalzare le stesse almeno a 12 ore. In questo modo il neopatentato ha una maggiore sicurezza alla guida e si evitano i sinistri causati dall’inesperienza.

Potrebbe essere previsto anche un test sul pericolo percepito: emerge che molti giovani non hanno reale consapevolezza di quanto possa essere pericoloso non rispettare un semaforo o uno stop. Infine, si pensa all’istituzione di una centrale nazionale che raccolga i dati provenienti dalle scatole nere, ricordiamo che ad oggi questo strumento, considerato utile ad aumentare l’osservanza delle norme sulla circolazione su strada, non è obbligatorio.

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Nuovo codice degli appalti. Le principali novità per le imprese

Con l’obiettivo di rendere celeri le procedure di appalto in modo da rappresentare un volano per l’economia del Paese, Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ha approvato il decreto legislativo di riforma del codice degli appalti. Ecco le novità principali nuovo codice degli appalti.

Digitalizzazione nel nuovo codice degli appalti

Il nocciolo principale della riforma del codice degli appalti riguarda la digitalizzazione che viene posta al centro della riforma con l’obiettivo di rendere celeri le procedure senza rinunciare ai principi cardine che sono alla base del nostro ordinamento e quindi trasparenza della Pubblica Amministrazione, celerità ed efficienza. I pilastri della digitalizzazione sono la banca dati nazionale dei contratti pubblici e il fascicolo virtuale dell’operatore economico messo a punto dall’Anac, Autorità nazionale anti-corruzione. Con la nuova riforma, oltre ad avere una procedura di affidamento completamente digitalizzata, ci sarà anche l’accesso agli atti solo digitale. A loro volta tutti i cittadini potranno chiedere la documentazione degli appalti attraverso l’accesso civico generalizzato agli atti.

Opere prioritarie

Particolare attenzione viene posta a quelle che sono classificate come opere prioritarie, le stesse hanno una disciplina particolareggiata di cui la sintesi è:

  • all’interno del Def (documento di economia e finanza) in seguito a un confronto con gli enti locali, il Governo dovrà inserire le opere prioritarie.
  • i termini per la progettazione saranno ridotti;
  • all’interno del Consiglio superiore dei lavori pubblici viene istituito un comitato speciale che avrà il compito di esaminare questi progetti;
  • la nuova disciplina prevede anche un meccanismo di superamento del dissenso qualificato all’interno della conferenza dei servizi attraverso un decreto del Presidente del Consiglio;
  • al fine di ridurre i termini ci sarà una valutazione in parallelo inerente l’interesse archeologico.

Le altre novità del nuovo codice degli appalti

Tra le importanti novità vi è l’esclusione degli appalti per le opere di manutenzione ordinaria.

Nel nuovo codice degli appalti viene reintrodotta la figura del contractor general si tratta di un professionista privato che dietro contratto “rappresenta gli interessi della Pubblica Amministrazione”. Viene inoltre semplificata la partecipazione degli investitori istituzionali alle gare per l’affidamento di progetti di partenariato pubblico-privato (PPP) per il promotore viene confermato il diritto di prelazione sull’opera.

Per i settori speciali ( acqua energia e trasporti) si procede con una maggiore flessibilità attraverso l’introduzione di un elenco di “poteri di autorganizzazione” riconosciuti alle imprese pubbliche e ai privati titolari di diritti speciali o esclusivi.

Si introduce il subappalto a cascata.

Per i concessionari scelti senza gara d’appalto viene introdotto l’obbligo di subappaltare il 50-60% del lavori. L’obbligo non si estende ai settori speciali come gas, luce, ferrovie e aeroporti.

Il nuovo codice degli appalti prevede anche un rafforzamento delle funzioni di vigilanza e sanzionatorio dell’Anac.

Il nuovo codice degli appalti entra in vigore dal primo aprile 2023 mentre l’abrogazione del codice previgente avviene il 1° luglio 2023.

Reddito di cittadinanza, arriva la proposta shock con sospensione per 6 mesi

Proposta shock da Matteo Salvini: per trovare i soldi per finanziare Quota 102 propone la sospensione del reddito di cittadinanza per 6 mesi a chi può lavorare.

Proroga di Quota 102 con il sospensione per sei mesi del reddito di cittadinanza

Che la riforma della pensione sia il cruccio di Salvini e il reddito di cittadinanza la misura odiata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è cosa abbastanza nota, ma ora arriva una proposta che per molti italiani potrebbe cambiare davvero tutto. Si è visto negli approfondimenti passati che per ora si ipotizza di non effettuare alcuna riforma della pensione. Resterebbe quindi in vigore le legge Fornero senza alcuno scivolo. Dovrebbero invece essere prorogate l’Ape Sociale che ha un’applicazione limitata e vi rientrano una quota limitata di persone e Opzione Donna che porta comunque alla perdita di circa il 30% dell’assegno pensionistico.

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Quota 102 attualmente in vigore è invece in scadenza al 31 dicembre e per ora non hanno trovato reperibilità coperture e proprio da questo limite arriva la nuova idea di Matteo Salvini, vice premier.

Sospensione per sei mesi del reddito di cittadinanza: a rischio 900 mila percettori

L’ipotesi allo studio è tagliare per 6 mesi il reddito di cittadinanza a coloro che possono essere utilmente collocati nel mondo del lavoro. Non dovrebbero quindi rientrarvi coloro che hanno delle invalidità e i pensionati con assegno minimo che percepiscono l’integrazione. Questa misura dovrebbe consentire il risparmio di un miliardo di euro e questo dovrebbe bastare a finanziare il meccanismo di uscita dal mondo del lavoro con un’età minima di 61 anni e 41 anni di anzianità contributiva. Si tratterebbe quindi di una proroga di Quota 102.

Questa proposta di Salvini ha trovato spazio all’interno di un’intervista nel prossimo libro, in uscita il 4 novembre, di Bruno Vespa. Sulla sua reale potenzialità vi sono dubbi perché in un momento così difficile togliere il reddito di cittadinanza a 900.000 famiglia potrebbe deprimere ancora di più i consumi emettere in grave difficoltà le famiglie se realmente non si propone loro un inserimento lavorativo.

In realtà il ministro impegnato nella scrittura della riforma delle pensioni è Marina Calderone  al vertice del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La proposta che arriva dalla neo-ministra è di una Quota flessibile con possibilità di andare in pensione con un’anzianità contributiva di 35 anni e un’età compresa tra 61 e 66 anni, ma con una riduzione cospicua anche in questo caso per l’importo mensile. La riduzione sarebbe tanto più ampia quanto più si anticipa l’uscita dal lavoro.

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Opzione Uomo: la riforma della pensione con assegno tagliato

Tra i nodi che deve sciogliere il prossimo Governo c’è la riforma delle pensioni. Dal primo gennaio infatti torna in vigore la legge Fornero con tutta la sua rigidità e vengono meno gli scivoli pensionistici come Quota 102. Tra le ipotesi allo studio c’è Opzione Uomo, cioè la versione maschile di Opzione Donna. Ecco cosa dovrebbe prevedere.

Quota 102, Opzione Donna e Opzione Uomo: i conti tornano?

Il primo gennaio 2023, se non si introduce un nuovo scivolo pensionistico, decadono Quota 102, che consente di andare in pensione raggiungendo la quota 102 tra anni di contributi e anni di età, e Opzione Donna. Rientrerebbe in vigore in modo secco la Legge Fornero che non consente di andare in pensione prima dei 67 anni di età. Naturalmente questo spaventa tutti coloro che sono vicini all’età della pensione e vorrebbero uscire dal mondo del lavoro prima dei 67 anni di età. Fin dalle prime battute della campagna elettorale il centro destra aveva però promesso il superamento della legge Fornero. Proprio per questo Giorgia Meloni, oltre ad essere in affanno nel cercare un equilibrio tra i vari partiti riconoscendo incarichi e ministeri, sta cercando di disegnare le possibili riforme, naturalmente conti alle mani.

Abbiamo già detto che tra le ipotesi vi è un taglio di circa 1/3 dei fondi destinati al reddito di cittadinanza. Ma gli occhi sono puntati sulla riforma delle pensioni.

Come dovrebbe funzionare Opzione Uomo?

Secondo quanto emerge dalle indiscrezioni trapelate, l’ipotesi allo studio sarebbe una riforma con possibilità di pensionamento a 58-59 anni, ma con almeno 35 anni di contributi e calcolo della pensione con il solo sistema contributivo. Opzione Uomo, così come descritta, porterebbe a una riduzione drastica dell’assegno che invece potrebbe maturare con un sistema misto contributivo/retributivo.

Secondo le prime stime la riduzione dell’importo percepibile oscillerebbe tra il 13% e il 30%.

Il taglio degli importi diventa essenziale, infatti le stime dicono che la spesa per le pensioni nel 2022 è stata di i 297,3 miliardi, si prevede un aumento fino a 320,8 miliardi nel 2023. Questo vuol dire che potrebbe essere difficile per Meloni trovare la copertura per Opzione Uomo e Opzione Donna. Forse potrebbe invece costare meno la Quota 41 ipotizzata da Matteo Salvini. Con questa misura la pensione di vecchiaia resterebbe fissata a 67 anni, mentre coloro che hanno maturato almeno 41 anni di contributi possono uscire dal mercato del lavoro senza limiti di età.