Gratuito patrocinio, pubblicate le nuove soglie di reddito più basse

Brutte notizie per i cittadini, cambia infatti la soglia di reddito per la quale è possibile accedere al gratuito patrocinio e, a differenza di quanto era possibile aspettarsi, ora è più bassa. Ecco come cambia il gratuito patrocinio.

Gratuito patrocinio e revisione biennale

Il gratuito patrocinio consente di avere l’assistenza legale con spese a carico dello Stato. In Italia a ogni cittadino viene riconosciuto il diritto di difendersi in ogni stato e grado del processo e il diritto a far valere i propri diritti. Naturalmente il diritto di difesa ha un costo e al fine di rendere questo principio valido dal punto di vista sostanziale vi è l’istituto del gratuito patrocinio.

Il gratuito patrocinio non si applica alle procedure extra-giudiziali.

Per avere assistenza legale a carico dello Stato è necessario presentare la domanda in carta semplice presso la segreteria del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati competente. Coloro che sono ammessi al gratuito patrocinio possono scegliere liberamente il proprio avvocato che sarà poi pagato con i fondi disponibili per il gratuito patrocinio.

Naturalmente al fine di determinare chi può accedere a questo istituto deve farsi riferimento alla soglia di reddito imponibile fissata. Questa viene determinata in base al costo della vita accertato dall’ISTAT sulla base delle rilevazioni dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. La soglia è sottoposta a modifica ogni due anni.

La nuova soglia di accesso al gratuito patrocinio

Per il biennio 2023-2024 si è provveduto con il decreto del Ministero della Giustizia del 3 febbraio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 aprile 2023. Ciò che stupisce è che per questo biennio, nonostante l’inflazione galoppante e i prezzi in aumento, la nuova soglia è più bassa rispetto alla precedente.

Il nuovo limite reddituale passa quindi a 11.734,93 euro. Nel biennio appena passato la soglia era 11.746,88.

Questo è possibile perché nella rilevazione non si tiene conto del costo della vita riferito al periodo presente, ma al biennio precedente, quindi al costo della vita come rilevato nel periodo compreso tra il 2018-2020 quando i prezzi erano in discesa o stabili (articolo 77 Dpr 115 del 2022).

In base ai calcoli fatti sull’inflazione reale dal deputato Devis Dori, per avere valori allineati, la nuova soglia avrebbe dovuto essere di 12.827,38 euro. Un valore quindi molto superiore rispetto a quello fissato.

Gratuito patrocinio limiti

Il gratuito patrocinio non può essere richiesto nel caso di condanna definitiva per:

  • associazione mafiosa;
  • associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri;
  • produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope.

La domanda deve essere presentata in carta semplice presso la Segreteria del Consiglio dell’Ordine degli avvocati del foro competente, indicando, in caso di processo già pendente, anche il procedimento per il quale si chiede l’assistenza legale gratuita.

Alla domanda deve essere allegata l’autocertificazione del reddito imponibile dell’anno precedente, dati anagrafici e codice fiscale di tutti i componenti del nucleo.

Infine, nella domanda deve essere indicato che saranno comunicate eventuali variazioni di reddito.

Concorso 791 funzionari ministero della Giustizia 2023. Requisiti e profili

C’è tempo fino al 13 febbraio 2023 per presentare la propria candidatura per il concorso presso il Ministero della Giustizia nel ruolo di 791 funzionari del ministero della Giustizia. Ecco i ruoli disponibili e i requisiti per poter accedere alle varie figure professionali.

Bando concorso 791 funzionari ministero della Giustizia: requisiti professionali

Il Ministero della Giustizia ha pubblicato il bando di concorso per 791 funzionari, i ruoli disponibili sono diversi, in particolare:

  • 360 funzionari della professionalità pedagogica (Codice 01) da assegnare al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità con laurea in:

L-19 Scienze dell’educazione e della formazione o titolo equiparato secondo la normativa vigente

LM-50 Programmazione e gestione dei servizi educativi

LM-57 Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua;

LM-85 Scienze pedagogiche;

LM-85 Scienze pedagogiche;

titoli equiparati.

  • 413 funzionari della professionalità di servizio sociale (Codice 02) da assegnare al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità con laurea:

L-39 Servizio sociale o titolo equiparato secondo la normativa vigente

diploma universitario in servizio sociale con abilitazione all’esercizio della professione di assistente sociale e iscrizione all’albo professionale degli assistenti sociali;

LM-87 Servizio sociale e politiche sociali o titoli equiparati a cui si aggiunge l’abilitazione all’esercizio della professione di assistente sociale e iscrizione all’albo professionale degli assistenti sociali.

  • 18 conservatori (Codice 03) da assegnare all’Ufficio centrale archivi notarili con laurea:

LMG/01 Giurisprudenza, 22/S Giurisprudenza o diploma di laurea in Giurisprudenza

Requisiti per l’accesso al concorso

Quelli ora elencati sono i requisiti professionali richiesti per poter accedere al concorso per 791 funzionari presso il Ministero della Giustizia, naturalmente ci sono poi i requisiti generalmente richiesti in tutti i concorsi pubblici, quindi:

  • aver compiuto 18 anni di età;
  • cittadinanza italiana;
  • idoneità fisica allo svolgimento delle mansioni;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • qualità morali e di condotta ( non aver riportato condanne);
  • non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento, ovvero non essere stati dichiarati decaduti o licenziati da un impiego statale

Come partecipare al concorso per 791 funzionari Ministero della Giustizia

Come per tutti i concorsi pubblici, anche 791 funzionari presso il ministero della Giustizia è possibile presentare la domanda esclusivamente online, registrandosi con l’uso della propria identità digitale, quindi Cie, Spid, Cns. È inoltre necessario indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata. L’iscrizione deve essere effettuata sul sito www.inpa.gov.it. Per completare l’iscrizione è necessario versare la quota di partecipazione di 10 euro. La procedura sarà gestita da Ripam.

Le prove per il concorso 791 funzionari ministero della Giustizia

Il concorso prevede:

  • una prova scritta distinta in base al profilo prescelto da svolgere con uso di piattaforme digitali e strumenti informatici, potrà essere svolta in sedi decentrate;
  • una prova orale distinta in base al codice concorso da svolgere anche in video-conferenza
  • valutazione dei titoli.

La prima prova sarà composta da 25 domande aventi ad oggetto le materie specifiche del profilo prescelte, 7 quesiti situazionali, 8 quesiti volti a verificare capacità logico-deduttiva e di ragionamento critico-verbale. La prova si riterrà superata al raggiungimento di un punteggio di 21/30. Solo con il superamento di questa prima prova si potrà accedere all’orale.

Per le informazioni dettagliate è possibile scaricare il bando completo sul sito www.inpa.gov.it

Se sei alla ricerca di un lavoro, leggi anche: Le aziende cercano oltre un milione di lavoratori in questi settori

Ricordiamo inoltre che a breve dovrebbe essere pubblicato il bando per il concorso Agenzia delle Entrate.

 

 

 

Concorso Polizia Penitenziaria per 1758 posti: requisiti e scadenza

Nella Gazzetta Ufficiale del 19 aprile 2022 è stato pubblicato il bando di concorso per agenti della Polizia Penitenziaria. Ci sono due categorie di posti disponibili. La prima riguarda 1055 posti ed è riservato a coloro che hanno prestato servizio come Volontari in Ferma  Prefissata e il secondo per 703 posti aperto a tutti i cittadini italiani. Ecco i dettagli.

Concorso Polizia Penitenziaria: posti disponibili

Il primo concorso mette a disposizione 1055 posti divisi in 791 uomini e 264 donne riservati a Volontari in Ferma Prefissata di 1 anno (VFP1) che abbiano svolto almeno 6 mesi di servizio alla scadenza del bando oppure collocati in congedo dopo aver terminato la ferma annuale. Inoltre i 1055 posti sono riservati ai VFP 4 in servizio o in concedo.

Al secondo concorso, che mette a disposizione 703 posti, possono invece partecipare i cittadini italiani che abbiano compiuto 18 anni di età e non abbiano superato i 28 anni di età. I posti sono ripartiti in numero di 527 uomini e 176 donne.

Il requisito anagrafico si applica anche ai partecipanti che abbiano effettuato la ferma come VFP1 o VFP4. Il limite di età di 28 anni in questo caso è aumentato in misura corrispondente ai mesi di servizio effettivamente prestato e non superiore a 3 anni.

Requisiti per poter partecipare al concorso 1758 posti in Polizia Penitenziaria

Per poter partecipare alle due procedure è necessario essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore che consenta l’accesso a corsi universitari. Inoltre è necessario il possesso delle qualità morali previste dall’articolo 35 comma 6 del decreto legislativo 165 del 2001 e dei requisiti previsti dall’articolo 5 comma 2 del decreto legislativo 443 del 1992.

Possono partecipare al concorso i candidati che abbiano requisiti di efficienza e idoneità fisica, psichica e attitudinale per lo svolgimento di lavoro presso la polizia penitenziaria. Non possono partecipare coloro che sono stati destituiti da incarico pubblico, coloro che hanno riportato condanne per delitto non colposo o sono stati sottoposti a misura di prevenzione. Non possono altresì partecipare coloro che coloro che sono stati dichiarati decaduti da pubblico impiego.

Come presentare la domanda per 1758 posti in Polizia Penitenziaria

Per poter partecipare è necessario presentare domanda di ammissione. Come per tutti i concorsi pubblici, la domanda deve essere presentata telematicamente attraverso il sito www.giustizia.it. La domanda deve essere presentata entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando che, come sottolineato, è avvenuta il 19 aprile 2022. Per poter presentare la domanda è necessario essere in possesso di uno SPID e inoltre è necessario indicare un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) al quale saranno dirette le varie comunicazioni.

Data e luogo dello svolgimento della prova scritta potranno essere reperite sul sito del Ministero della Giustizia a partire dal giorno 22 giugno 2022 e tale comunicazione a tutti gli effetti è considerata notifica.

Come viene svolto il concorso?

Il concorso per la Polizia Penitenziaria prevede una prova scritta costituita da domande a risposta multipla o sintetica su argomenti di cultura generale e materie dei programmi della scuola dell’obbligo.

Coloro che superano la prima prova possono accedere alle ulteriori :

  • prove di efficienza fisica: corsa, salto in alto e piegamenti sulle braccia;
  • accertamenti psico-fisici: rapporto massa magra/massa grassa, forza muscolare, campo visivo, udito, apparato dentario ( le caratteristiche nello specifico sono presenti nel bando inserito a fine articolo);
  • accertamenti attitudinali: test per i controllo emotivo, adattabilità, capacità intellettiva.

I concorrenti dichiarati vincitori dovranno quindi seguire un corso di formazione e in seguito affrontare e superare l’esame di fine corso. Coloro che completeranno il percorso otterranno il posto di agente della polizia penitenziaria e dovranno restare nella sede di prima destinazione per almeno 5 anni.

Per il bando completo segui il link https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page?contentId=SDC375920&previsiousPage=mg_1_6_1

Per ulteriori bandi attivi leggi gli articoli:

Concorso Regione Puglia: nuove opportunità anche senza diploma

Concorso enti locali: sta per essere pubblicato il bando ASMEL ( scadenza 27 aprile 2022)

Concorso Ministero della Giustizia operatore Data Entry per 3000 operatori

Concorso Ministero della Giustizia per 5410 unità: profilo laureati

Per i concorsi al Ministero della Giustizia la scadenza del bando è 28 aprile 2022.

Concorso Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: 203 posti per diplomati scadenza 28 aprile 2022

Concorso Ministero Giustizia Operatore Data Entri per 3000 diplomati

Il Ministero della Giustizia è impegnato in una massiccia operazione di reclutamento del personale, in questi giorni infatti sono stati pubblicati ben 3 bandi per complessivi 5410 posti a cui si aggiungono quelli messi a disposizione presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Ci siamo già occupati del bando per laureati, ora invece ci occupiamo di quello per Operatore Data Entry per il quale sono previsti 3.000 posti e per i quali il titolo di accesso è il diploma.

Concorso Operatore Data Entry presso il Ministero della Giustizia

Le risorse per l’assunzione delle 3.000 unità fanno parte dei fondi PNRR. L’obiettivo è dare una svolta alle lungaggini che purtroppo colpiscono la giustizia italiana. Il bando per Operatore Data Entry, area seconda, fascia economica F1, prevede il dislocamento presso diverse Corti, per ogni Corte è previsto un codice di concorso e il candidato può presentare la domanda per una sola Corte di Appello. Il candidato può trovare i codici con i posti disponibili nel bando all’articolo 1. Il bando può essere scaricato seguendo il link https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/04/01/22E04100/s4

Per poter accedere a questo concorso basta avere un diploma di scuola superiore secondaria che consenta l’iscrizione all’università, non occorre quindi un indirizzo di studio specifico e non è necessario avere titoli che attestino le conoscenze informatiche, sebbene questi possano incrementare il punteggio.

Come iscriversi al concorso per Operatore Data Entry

La procedura sarà seguita da Ripam che si avvale della collaborazione di Formez, questo implica che l’iscrizione al concorso debba essere effettuata sul sito https://www.ripam.cloud/ avvalendosi della piattaforma Step-One 2019. Per poter procedere è necessario avere uno SPID (codice di identificazione digitale) e un indirizzo di posta elettronica certificata. Inoltre, sempre attraverso Step-One 2019 sarà possibile conoscere la procedura per il pagamento della tassa di iscrizione al concorso di 10 euro.

La domanda potrà essere presentata entro le ore 14:00 del 28 aprile. Il pagamento deve essere effettuato entro le ore 13:00 dello stesso giorno.

Come si svolge il concorso

Come già visto per il concorso Ministero della Giustizia per laureati, anche in questo caso abbiamo un’inversione rispetto a quella che è la procedura finora adottata per i concorsi pubblici. Si avrà prima la valutazione dei titoli e successivamente la prova scritta.

Per ciascun codice di concorso, in base alla graduatoria stilata in seguito alla valutazione dei titoli, potranno accedere un numero di candidati pari a 20 volte il numero dei posti messi a concorso ed eventuali ex aequo. La prova scritta sarà eseguita con strumenti informatici e potrà essere svolta anche in forma decentrata.

Come sono valutati i titoli?

I titoli possono dare un punteggio massimo di 15 punti. Per il diploma è previsto un numero massimo di punti di 6, il punteggio varia in base al voto del diploma, nel dettaglio si può controllare il bando. Nel caso di laurea la stessa si ritiene assorbente e quindi viene considerato il voto di laurea. Nel caso in cui il titolo sia stato conseguito da non più di 7 anni, i punti sono raddoppiati.

Il diario delle prove sarà pubblicato sul sito Ripam e sul sito del Ministero della Giustizia.

La prova scritta consiste in un test a risposta multipla di 40 domande, il punteggio massimo attribuibile è di 30 punti e la prova si considera superata con 21/30.

Le materie di prova saranno:

  • elementi di informatica;
  • elementi di diritto pubblico;
  • lingua inglese.

Per ogni risposta esatta è attribuito un punteggio di 0,75 punti. Per ogni risposta sbagliata viene sottratto un punteggio pari a 0,375 punti per la mancata risposta il punteggio è 0.

Di cosa si occupano gli Operatori Data Entry?

Si tratta di una figura professionale non ancora molto nota. I compiti da svolgere sono soprattutto pratici: si tratta di redigere, trascrivere, inoltrare, preparare documenti, minute e verbali. Potrà occuparsi di trascrivere le registrazioni effettuate in stenografia e sui mezzi di registrazione del suono, inserire e registrare dati e codici, eseguire mere operazioni di calcolo.

Anche in questo caso, il contratto è a tempo determinato.

Se sei alla ricerca di un lavoro e possibilmente nel settore pubblico, potrai trovare ulteriori opportunità nei seguenti concorsi:

Concorso Polizia di Stato: domande entro il 21 aprile per diplomati

Nuovo concorso Carabinieri, 24 allievi marescialli del ruolo ispettori

Concorso Enti Locali: sta per essere pubblicato il bando ASMEL

Concorso Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: 203 posti per diplomati

Concorso Ministero della Giustizia per 5410 unità: profilo laureati

Concorso Ministero della Giustizia per 5410 unità: profilo laureati

Nuove occasioni di lavoro presso il Ministero della Giustizia per diplomati e laureati, sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i Bandi di concorso per 1660 laureati e 750 diplomati. A questi si uniscono 3000 posti come Operatore Data Entry. I concorsi saranno gestiti da Ripam-Formez.

Posti disponibili per il bando laureati del concorso Ministero della Giustizia

Il bando per 1660 laureati prevede l’assunzione di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, fascia economica F1 e può essere scaricato al sito https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-04-01&atto.codiceRedazionale=22E04101

prevede l’assunzione di:

  • 180 unità, con laurea in informatica, ingegneria, fisica, matematica, ovvero altra laurea con specializzazione in informatica , profilo IT senior;
  • 200 unità in contabilità senior accesso con laurea in economia e commercio e scienze politiche;
  • 150 unità nel settore edilizia senior con concorso aperto a laureati in architettura e ingegneria;
  • 40 unità nel settore statistica con laurea in scienze statistiche, scienze statistiche ed attuariali;
  • 1060 unità come tecnico di amministrazione con laurea in giurisprudenza, economia e commercio, scienze politiche;
  • 30 unità come analista di organizzazione con laurea in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, sociologia, scienze statistiche e demografiche, psicologia ( con indirizzo psicologia del lavoro o delle organizzazioni del lavoro) e infine ingegneria gestionale.

I posti sono comunque disponibili nei vari distretti delle Corti di Appello in Italia, per ogni Corte di Appello/concorso c’è un codice quindi il candidato nell’inoltrare la domanda deve non solo scegliere il concorso al quale partecipare ma anche la Corte.

Il candidato può presentare domanda per uno solo dei profili e per una sola delle sedi. Questo implica che, ad esempio, se vi sono due profili con lo stesso titolo, deve comunque essere presentata una sola domanda.

Deve essere sottolineato che il contratto è a tempo determinato.

Come presentare la domanda

La domanda dovrà essere presentata sul sito https://ripam.cloud, compilando il modulo Step-One 2019 accessibile con uso di SPID e indicando il proprio indirizzo di posta elettronica certificata. La domanda deve essere compilata entro le ore 14:00 del 28 aprile. Per poter partecipare è necessario versare la tassa di partecipazione al concorso del costo di 10 euro. Le modalità per effettuare il versamento sono indicate sul sito Step-One 2019 di Formez.

Il concorso ha una procedura inversa rispetto a ciò che solitamente succede. Il Ripam, avvalendosi del servizi Formez, acquisite le domande procederà a valutare i titoli e quindi sarà dato un primo punteggio in base ai titoli. Si procede quindi alla prova scritta. Unica prova scritta. Solitamente i titoli sono valutati alla fine e solo per coloro che hanno superato le altre prove.

La procedura per la valutazione dei titoli viene specificata nell’articolo 6 del bando Ripam. Possono accedere alla prova scritta un numero massimo di candidati superiore a 20 volte il numero dei posti messi a concorso. La prova scritta sarà svolta esclusivamente con l’uso di tecnologie informatiche.

La valutazione dei titoli

La valutazione dei titoli è una parte essenziale per il concorso presso il Ministero della Giustizia 1660 unità. Nella valutazione dei titoli si possono ottenere fino a 15 punti, questi sono così ripartiti:

  • massimo 6 punti per il voto di laurea;
  • sino ad un massimo di 5 punti per titoli ulteriori rispetto alla laurea e attinenti al profilo professionale. Tra questi c’è la laurea specialistica, massimo 2 punti; master di primo livello da 0,50 a 1 punto; master di secondo livello da 0,75 a 1,50; diploma di specializzazione fino a un massimo di 1,50 punti; dottorato di ricerca 3 punti.

Per i singoli profili sono previsti ulteriori punti, rimandiamo al bando per conoscere nei dettagli i punteggi dei titoli anche in base al voto di laurea.

Sulla base dei titoli verrà quindi formata la prima graduatoria. E si passerà all’unica prova scritta con i limiti precedentemente visti. La prova scritta sarà formata da 40 domande a risposta multipla da risolvere in 60 minuti. Il punteggio massimo è di 30 punti e la prova si intende superata al raggiungimento di 21/30. Le materie su cui verte la prova scritta dipendono dal profilo per cui si concorre, saranno quindi materie specifiche per la mansione/settore di riferimento. Per tutti ci sarà la valutazione della conoscenza della lingua inglese.

Per chi è in cerca di lavoro, ulteriori opportunità possono essere trovare nei seguenti concorsi:

Concorso Polizia di Stato: domande entro il 21 aprile per diplomati

Nuovo concorso Carabinieri, 24 allievi marescialli del ruolo ispettori

Concorso Enti Locali: sta per essere pubblicato il bando ASMEL

Concorso Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: 203 posti per diplomati

Concorso Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: 203 posti per diplomati

Nella Gazzetta Ufficiale del 29 marzo è stato pubblicato il bando del Ministero della Giustizia per la copertura di 203 posti a tempo indeterminato, per il profilo professionale di assistente tecnico, II Area funzionale, fascia retributiva F2, nei ruoli del personale del Ministero della giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP). Vediamo chi può partecipare, come presentare la domanda e quali prove dovranno essere superate.

Quali profili professionali sono richiesti nel bando per il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria?

In questo periodo ci sono molti concorsi pubblici, alcuni sono a tempo determinato, solitamente a valere sul PNRR, altri invece sono a tempo indeterminato. Ora ci occupiamo del concorso per assistenti tecnici al Ministero della Giustizia, presso il DAP, in questo caso siamo di fronte a un concorso per posti a tempo indeterminato.

Il bando prevede diversi profili professionali:

  • 50 posti nel profilo professionale di assistente tecnico – edile (codice concorso TE01), accesso con diploma di geometra o istituto tecnico “Costruzioni ambiente e territorio”;
  • 48 posti nel profilo professionale di assistente tecnico – elettronico (codice concorso TE02) accesso con diploma di istituto tecnico, settore tecnologico, indirizzo elettronico;
  • 50 posti nel profilo professionale di assistente tecnico – elettrotecnico (codice concorso TE03) accesso con diploma di istituto tecnico, settore tecnologico, indirizzo elettrotecnico ;
  • 49 posti nel profilo professionale di assistente tecnico – meccanico (codice concorso TM04), accesso con di0loma istituto tecnico, settore tecnologico indirizzo meccanico ;
  • 6 posti nel profilo professionale di assistente tecnico – agrario (codice concorso TA05) accesso con diploma di perito agrario o istituto tecnico “Agraria, agroalimentare, agroindustria.

Come presentare la domanda?

La domanda per poter partecipare deve essere redatta esclusivamente online e l’accesso è previsto tramite SPID al link https://concorsipersonale.giustizia.it/concorsi/login.jsf;jsessionid=STJD4cf0Pif3QO3TBmq-8um04UEOedbBfHTj6a1Q.mgconcasp01?session_expired=true

La domanda può essere compilata dalle ore 00:01 del 30 marzo 2022 al giorno 28 aprile 2022.

Al termine della procedura di iscrizione il sistema restituisce la domanda compilata in PDF e la ricevuta. La stessa deve essere stampata, conservata e presentata nel giorno delle prove.

A partire dal 6 giugno 2022, i candidati dovranno controllare sul sito del Ministero della Giustizia se sono state pubblicate le date, gli orari e il luogo delle prove d’esame. Tale pubblicazione avrà valore di notifica.

Requisiti per il profilo 203 assistenti tecnici DAP ( Dipartimento Amministrazione Penitenziaria)

Per poter partecipare al concorso è necessario avere la cittadinanza italiana o di uno Stato Membro dell’Unione Europea. Possono inoltre partecipare i familiari di cittadini italiani o di altro Stato Membro dell’Unione Europea che abbiano un permesso di soggiorno o siano titolari di diritto di soggiorno permanente. Infine, possono partecipare cittadini di Paesi terzi che abbiano lo status di rifugiato o con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Possono inoltrare la domanda coloro che hanno il godimento dei diritti civili e politici, idoneità fisica allo svolgimento delle mansioni e qualità morali e di condotta. Come per tutti i concorsi pubblici, non possono partecipare coloro che sia stati destituiti o licenziati da pubblico impiego in seguito a procedimento disciplinare, oppure dispensati dall’impiego per insufficiente rendimento e decaduti (ad esempio per aver presentato falsi documenti).

Le prove del concorso per assistenti tecnici presso il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria

Il concorso per 203 assistenti tecnici presso il DAP  prevede due prove, una scritta ed una orale.

La prova scritta è comune per tutti i settori e riguarderà:

  • Elementi sulla normativa tecnica relativa al superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche;
  • codice prevenzione incendi;
  • normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro decreto legislativo 81 del 2008;
  • Regolamento recante disposizioni riguardanti l’installazione degli impianti all’interno degli edifici ;
  • codice dei contratti pubblici

Saranno ammessi alla prova orale coloro che ottengono un punteggio di 21/30.

La prova orale avrà invece ad oggetto la conoscenza delle seguenti materie:

  • Elementi di Ordinamento penitenziario ed organizzazione degli istituti e servizi dell’Amministrazione penitenziaria”;
  • Nozioni di diritto costituzionale e amministrativo con particolare riferimento al rapporto di pubblico impiego.

A queste si uniscono materie inerenti i singoli profili professionali e infine valutazione della conoscenza della lingua inglese.

La prova orale si intende superata con un punteggio di 21/30.

Il bando prevede che nel caso in cui il numero di domande pervenute sia particolarmente alto, il Ministero potrà organizzare una prova preselettiva con domande a risposta multipla miranti a verificare:

  • capacità logica-deduttiva;
  • ragionamento logico-matematico;
  • ragionamento critico-verbale.

Ci saranno inoltre domande su “Elementi di ordinamento penitenziario ed organizzazione degli istituti e servizi dell’Amministrazione Penitenziaria”.

Per conoscere il bando completo, segui il link: https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.page?contentId=SDC373113&previsiousPage=mg_1_6_1

Per conoscere tutte le opportunità per partecipare a concorsi pubblici, leggi gli articoli:

Concorso Polizia di Stato: domande entro il 21 aprile per diplomati

Nuovo concorso Carabinieri, 24 allievi marescialli del ruolo ispettori

Concorso Enti Locali: sta per essere pubblicato il bando ASMEL

 

 

 

Dialogo positivo tra Confassociazioni e ministero della Giustizia

Mario Bulgheroni, Vice Presidente di Confassociazioni con delega a Diritto, Patrimonio e Territorio, ha espresso in una nota la soddisfazione personale e di Confassociazioni tutta per il dialogo costante e fruttuoso instaurato con il ministero della Giustizia: “A pochi giorni dall’incontro avuto con il Capo di Gabinetto del Ministro Orlando, Michele Fina, e con il Magistrato dell’Ufficio Legislativo del ministero della Giustizia, Caterina Garufi, presso il palazzo di via Arenula, l’interesse manifestato verso la professione dei visuristi è diventato ancora più concreto a seguito della presentazione del Codice delle Commissioni Censuarie nella Sala Einaudi di Confedilizia”.

La pubblicazione, scritta a sei mani da Corrado Sforza Fogliani, Vincenzo Mele e Caterina Garufi, promette di essere un valido strumento utile a tutti gli studiosi e gli operatori della materia catastale – ha continuato Bulgheroni, che è anche presidente Avi, Associazione Esperti Visuristi Italiani -. Non da meno noi che di trasmissioni e analisi di atti immobiliari ne facciamo il nostro pane quotidiano. L’opera strutturata su motivazioni, testimonianze ed esempi, è determinante per il nostro catasto, ancora oggi nel caos per carenze di norme ed eccesso di circolari, per di più interpretate. La sua lettura e il suo utilizzo darebbe delle linee guida giuste per il buon funzionamento della materia catastale. Da cui, inevitabilmente, ne trarrebbe beneficio l’attività stessa di noi visuristi”.

Il nostro ottimismo – ha concluso il Vice Presidente di Confassociazioniè legato da altre due motivazioni quali l’ipotesi considerata e sostenuta dal ministero della Giustizia di costituire un albo dei visuristi all’interno dei tribunali. E l’interesse e l’appoggio nell’immediato dimostrato dal sottosegretario di Stato del ministero della Giustizia, Cosimo Maria Ferri, sulle attività da attivare per la nostra professione, non ultimo una sinergia con l’ordine dei Geometri e degli Ingegneri. Ovvio che la spinta propulsiva a questi favorevoli scenari futuri sull’ulteriore riconoscimento della nostra professione di esperti visuristi sia stata determinata anche dalla forza e dalla sinergia che quotidianamente mette in campo Confassociazioni. Ed è proprio qui il valore aggiunto di tutti noi. Essere parti di un tutto in cui ognuno ha il proprio peso e il proprio valore per competenze specifiche, bandendo intralci e concorrenze sleali, a favore di un’unione protesa alla vittoria”.

Ddl concorrenza, il notariato passa all’azione

C’era da aspettarselo. Dopo che il Consiglio Nazionale del Notariato aveva sollevato nei giorni scorsi più di un’osservazione sul ddl concorrenza (così come hanno fatto anche i commercialisti), ora è passato all’azione chiedendo al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, garante dello Stato di diritto italiano, un incontro urgente per rappresentare i rischi connessi all’approvazione di alcune disposizioni contenute nel ddl concorrenza, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri.

Il notariato condivide i suggerimenti dell’Ocse in materia di professioni regolamentate, ma è contrario a quella parte del ddl concorrenza che, peraltro non indicata dalle organizzazioni internazionali, porta con sé potenziali effetti distorsivi della concorrenza, che alterano il mercato e creano condizioni di svantaggio competitivo in danno dell’utenza.

Il ddl concorrenza, infatti, prevede l’eliminazione del controllo preventivo di legalità del notaio per le transazioni relative a beni immobili ad uso non abitativo fino a 100mila euro di valore catastale e la costituzione di alcune tipologie di società (Srl semplificata e società semplici).

Come segnalato anche da Confprofessioni, questo ddl concorrenza, dice il notariato, consegna il mercato dei servizi professionali alle lobby delle banche e delle assicurazioni e a pagarne le conseguenze saranno i cittadini e i professionisti. L’imparzialità, la terzietà e il controllo antiriciclaggio garantiti dall’intervento notarile rischiano di essere cancellati unitamente alle altre garanzie che il sistema professionale italiano offre ai cittadini.

Per le società tra avvocati si segue la legge forense

E’ stata diramata una nota da parte del Consiglio Nazionale Forense per chiarire i termini corretti che riguardano le società tra avvocati.
Dopo, infatti, alcune affermazioni errate pubblicate dai media, Guido Alpa, presidente del CNF, ha voluto specificare che, in merito, la disciplina corretta è quella prevista dalla legge forense.

In particolare, viene chiarito che anche se il termine per la delega per la disciplina dell’esercizio in forma societaria della professione di avvocato è scaduto, non è possibile applicare la disciplina prevista per le società tra professionisti appartenenti ad altre categorie, pena la nullità delle società con grave danno per i cittadini.

Alpa sollecita dunque esercizio della delega da parte del Ministero della Giustizia, secondo i termini previsti dalla riforma forense.

Vera MORETTI

Approvato il regolamento per le associazioni forensi specialistiche

E’ stato definitivamente approvato dal Cnf il regolamento che istituisce e disciplina l’elenco delle associazioni forensi specialistiche maggiormente rappresentative.
Tali associazioni parteciperanno, insieme ai Consigli dell’Ordine, all’organizzazione di corsi per l’acquisizione del titolo di avvocato specialista, che rappresenta uno dei punti qualificanti della riforma forense.
E’ invece compito del ministero della Giustizia adottare il regolamento per la definizione delle modalità per ottenere il titolo di specialista.

Nel regolamento viene stabilito che l’elenco delle associazioni maggiormente rappresentative debba essere pubblicato sul sito del Consiglio nazionale forense e costantemente aggiornato, anche considerando le sue importanti funzioni.
In esso, infatti, vengono decisi e fissati i requisiti di iscrizione nell’elenco, come ad esempio un numero di iscritti significativo su base nazionale, tenuto conto del settore di interesse, la previsione espressa tra gli scopi statutari della promozione del profilo professionale specialistico e la formazione e l’aggiornamento, una sede nazionale e un organismo di coordinamento delle attività svolte sul territorio nazionale.

Inoltre, si deve procedere anche ad assicurare un’offerta formativa nelle materie di cui occorre mostrare competenza, attraverso strutture organizzative e tecnico-scientifiche adeguate, ma non solo.

Importante sottolineare che le associazioni non devono avere scopo di lucro: questo significa che l’attività formativa sarà gratuita, a parte la richiesta del rimborso delle spese sostenute.

Per rientrare nell’elenco, occorre inviare la domanda, corredata dalla documentazione comprovante il possesso dei requisiti richiesti, al Cnf, che avrà tempo 90 giorni per dare una risposta. Ovviamente, i requisiti presentati all’atto dell’iscrizione devono essere mantenuti nel corso del tempo.
Per sincerarsi che ciò avvenga, il Cnf eserciterà la vigilanza su di essa e sull’attività formativa anche disponendo controlli.
In caso di perdita dei requisiti, il Cnf può revocare, con provvedimento motivato e previa audizione dei rappresentanti dell’associazione, l’iscrizione nell’elenco.

Vera MORETTI