La Cina e’ piu’ vicina, per le piccole e medie imprese europee. Parola di Rete Impresa Europa

Il Vicepresidente e responsabile per l’industria della Commissione Europea, Antonio Tajani,  in occasione della creazione di 15 punti di contatto di Impresa Europa in Cina e nella Corea del Sud, ha annunciato che Rete Impresa Europa, che in meno di due anni ha contribuito ad accrescere l’attività di due milioni di aziende nell’Ue, ora apre alle Piccole e medie imprese le porte verso la Cina e la Corea del Sud.

L’obiettivo sarà quello di favorire l’accesso verso grandi mercati particolarmente attrattivi. La Rete sta anche progettando di aprire nuovi punti di contatto in Giappone. ”Le Pmi sono il motore della crescita e creano occupazione”, ha sottolineato Tajani intervenendo alla terza conferenza annuale di Impresa Europa. Per il responsabile dell’imprenditoria nell’Ue ”esistono ottime opportunità per le Pmi in grandi mercati come quelli della Cina e della Corea del Sud e Impresa Europa può aiutare a spianare la strada. Entro la fine del 2010 – ha aggiunto – daremo impulso al processo per promuovere le Pmi aggiornando lo Small Business Act (legge a favore delle piccole aziende), che aiuterà gli imprenditori a lanciarsi sulla strada del successo personale”. Attualmente, esistono 10 organizzazioni partner in Cina, in città come Guangzhou, Xiamen e Hangzhou, e 5 nella Corea del Sud, tra cui i centri di Seoul e l’area dedicata alla ricerca di Daejeon. Ad oggi – precisa Bruxelles – ”solo il 25% delle Pmi europee esportano o hanno esportato nel corso degli ultimi tre anni. Per aiutarle a operare all’estero accrescendo la loro presenza, Impresa Europa si è estesa all’Asia. Così, con 589 organizzazioni partner in 47 paesi, compresi tutti i 27 Stati membri, la rete si propone ”come un canale innovativo, unico nel suo genere, che aiuta le Pmi ad avere successo”. Il Network fornisce anche informazioni sulla legislazione e i finanziamenti della Ue, consulenze sui modi per sviluppare idee innovative e aiuti per incrementare le probabilità di successo nelle richieste di finanziamenti europei.

Fonte: Ansa

Le imprese agroalimentari irpine alla conquista della Francia: tutti al Sial di Parigi

La provincia di Avellino sarà presente dal 17 al 21 ottobre all’edizione 2010 del Sial di Parigi, fiera a cadenza biennale considerata tra le più complete dell’offerta agroalimentare mondiale. A rappresentare l’Irpinia sarà la Camera di Commercio di Avellino che ha deciso di puntare ancora una volta sulla internazionalizzazione delle piccole e medie imprese irpine, selezionando vetrine di qualità, riflettori di portata praticamente mondiale con l’obiettivo di dare al tessuto imprenditoriale provinciale occasioni reali di promozione e di valorizzazione. Dieci sono le aziende irpine che parteciperanno con la Camera di Commercio di Avellino al Sial di Parigi: Aloha Srl (Mirabella Eclano) con gelati e frutta ripiena di gelato, Angelo & Carmine Maietta Snc (Ospedaletto d’Alpinolo) con i torroni, De Marco Agroalimentare Srl (Chiusano San Domenico) con l’olio extravergine d’oliva, I Capitani Srl (Torre le Nocelle) con l’olio extravergine d’oliva, Itan Snc Antico Torronificio F.lli Nardone (Venticano) con i torroni, Macchioni Srl – Capri Natura (Montoro Inferiore) con i liquori, Mgm Srl (Cervinara) con le castagne surgelate e i prodotti a base di castagne, Nuovo Pastificio Vietri Spa (Montoro Inferiore) con la pasta di semola grano duro e biologica, Perrotta Gigliola (Montella) con le castagne e la frutta secca, Set Fair Srl (Avellino) con cioccolato, praline e torroni. Nei giorni 18, 19 e 20 ottobre, inoltre, in programma presso l’area Irpinia (Hall 1 stand C-114), tre laboratori-degustazione: dalle ore 12 alle ore 13 “L’olio extravergine d’oliva delle colline irpine – Le cultivar piu’ importanti della terra d’Irpinia e l’utilizzo nei condimenti con la pasta”; dalle ore 14 alle ore 15 “Il Torrone irpino e i suoi abbinamenti – La lunga tradizione dolciaria della provincia di Avellino”, e dalle ore 16 alle ore 17, “Le Castagne irpine e i sui derivati – La castagna irpina: la storia, il territorio, gli utilizzi dal dolce al gelato”. Dal 1964 gli attori mondiali dell’industria agroalimentare, della distribuzione e della ristorazione si danno appuntamento ogni due anni al SIAL di Parigi per presentare i propri prodotti, scoprire le innovazioni, discutere delle nuove tendenze, riflettere sulle evoluzioni e sulle nuove sfide del mercato. Il SIAL offre inoltre un accesso privilegiato al mercato francese: 62.500 i visitatori francesi che si sono recati al SIAL, tra cui una larga maggioranza di distributori e rivenditori, rappresentanti della GDO e leader della ristorazione. Il SIAL riunisce inoltre per cinque giorni un parterre unico di 66.537 decision maker nazionali e internazionali della distribuzione e del commercio alla ricerca di nuovi prodotti (54% delle motivazioni dei visitatori), partner e fornitori. “Ancora una volta appuntamenti internazionali per le vere eccellenze di casa nostra – commenta Costantino Capone, presidente della Camera di Commercio di Avellino -. Questa volta a farla da padrone è l’agroalimentare irpino, un settore merceologico di tutto rispetto e che merita di avere una vetrina internazionale sulla quale competere e farsi valere. Il SIAL di Parigi rappresenta, infatti, un appuntamento fisso, un must per le imprese che hanno voglia di gettarsi nel mare aperto dei mercati internazionali. La scelta è tutt’altro che casuale. Il SIAL, infatti, è una delle realtà fieristiche piu’ interessanti in Europa e nel mondo, che si caratterizza per la qualità dei visitatori. Restiamo convinti della bontà di questa scelta. I risultati ci daranno ragione”. Come durante i precedenti appuntamenti fieristici promossi dalla Camera di Commercio di Avellino, durante i giorni del Sial di Parigi sarà attivo un servizio di aggiornamento dalla Fiera con news, video e foto, all’indirizzo web irpiniaexcellent.

Wind One Company e le nuove offerte integrate per la telefonia delle pmi

Quanto tempo spendete, letteralmente, al telefono? E quanto può essere gravoso non avere una soluzione business integrata alle esigenze della produttività di un professionista o di un imprenditore!?

In una piccola e medie impresa o nella gestione che deve avere del quotidiano un libero professionista sono davvero molti gli aspetti da tenere in considerazione, primo fra tutto il risparmio di tempo, energie e… bollette.

Infoiva.com torna a parlare di una nuova offerta proposta ai professionisti da parte di un noto gestore telefonico.

Oggi vi segnaliamo, infatti, la nuova opzione “One Company” di Wind, nata per rispondere alle esigenze delle piccole e medie imprese che hanno necessità di comunicare all’interno della propria rete aziendale e di navigare, da fisso e da mobile, a un costo mensile fisso.

“One Company” è un’offerta integrata che prevede:

  • chiamate gratuite illimitate tra numerazioni fisse e mobili aziendali,
  • chiamate illimitate da fisso verso i numeri fissi nazionali,
  • Adsl illimitata fino a 20 Mega.

Insomma, un’unica tariffa vantaggiosa verso i mobili non aziendali, a partire da 60 euro al mese.

Ma non é finita: con “One Company” sono incluse anche le altre soluzioni:

  • One Company Office; il piano tariffario per la telefonia fissa;

e due le offerte per il mobile

  • One Company Start, che prevede un pacchetto di minuti mensili inclusi,
  • One Company Time, con chiamate a consumo.

In più, Wind ha disposto anche la promozione Telefono MNP: é una proposta dedicata ai clienti che passano a Wind mantenendo il proprio numero e che prevede un telefonino incluso con uno dei piani One Company Time o One Company Start.

Fino al 9 gennaio, i clienti che scelgono uno smartphone BlackBerry avranno il servizio Internet Service e Assistenza Tecnica Evoluta a condizioni esclusive.

Per i dettagli delle offerte, vi indichiamo il sito: www.windbusiness.it

Paola Perfetti

Quali sono i servizi del business coaching efficace?

Sesta puntata del viaggio di Infoiva, il Quotidiano online delle Partite Iva, nel mondo del Business Coaching, professione che da qualche tempo si sta diffondendo con successo anche in Italia. In collaborazione con il Dott. Giulio Ardenghi, uno dei pochi e qualificati Business Coach italiani.

I servizi offerti da un business coaching efficace si possono dividere in tre categorie:
1) alle persone
2) alle aziende/imprese/istituzioni
3) ai team

1) Alle persone
A imprenditori e imprenditrici che desiderano far partire una start up. Qui i servizi vanno dalla verifica dell’idea e del modello di business sino alla sua implementazione operativa. Il business coaching aiuta l’imprenditore a capire quali competenze gli sono necessarie, a colmare le lacune, a scegliere e valutare eventuali esperti di settore, a superare momenti di stress e di sfiducia, a valutare i partner, a capire quali conseguenze e quali responsabilità possono esserci nella sua vita privata. Oltre a suggerire, ma non sostituendosi all’imprenditore, quali verifiche economiche, di mercato, logistiche, organizzative, di sistema sono necessarie per una verifica empirica dell’idea di business.
Al manager. I servizi coprono tutti i temi legati alla pianificazione della carriera, al cambio d’azienda o di mansione, a prepararsi all’espatrio, ad adattarsi alla nuova conformazione societaria, all’assunzione di nuove responsabilità, al coordinare team multiculturali, ad assicurare gli obiettivi di funzione.
Inoltre, il business coaching può essere utile a quelle persone che vogliono riprendere in mano le redini della propria vita e uscire da quella sorta di pigrizia mentale che le blocca nella ricerca di nuove opportunità di reddito, incidendo negativamente anche sulla stima di sé.

2) Alle aziende/imprese/istituzioni
Dovendo rendere più efficaci gli investimenti ridotti in formazione, le aziende e le istituzioni tendono a concentrare i budget sui veri talenti, ovvero su quelle figure aziendali che per posizione, competenze o risultati ottenuti possono davvero fare la differenza. Le aziende a questo punto preferiscono una formazione tagliata su misura, più specifica e personale. Il tema di base, in un modo o nell’altro, è sempre legato a facilitare il cambiamento, che si rivela essere il vero ostacolo in azienda nella sua implementazione. Le resistenze sono ampie e nascoste, al di là dei dichiarato, ognuno si tiene ben strette le aree di comfort, pensando che vecchie soluzioni vadano bene anche in un mondo che cambia alla velocità della luce. Il business coaching efficace affianca i senior manager a definire e seguire una road map del cambiamento nell’epoca dopo crisi, dove le regole del gioco sono completamente cambiate e la complessità o viene capita e utilizzata a proprio vantaggio o travolgerà le aziende statiche.

3) Ai team
L’applicazione del diversity management è una necessità per tutte quelle aziende che cercano di ottenere dai propri diversi collaboratori la capacità di captare i segnali sottili dei mercati internazionali. I team sono preposti a creare intrecci multifunzionali, a proporre piani nuovi e a mettere in atto cambiamenti di tipo 2 (non solo innovazione, ma invenzione). Il business coach affianca chi deve costituire un team, nel selezionarlo, nel nominare il team leader, nel fissare le “regole d’ingaggio”, i budget di competenza, i tempi, etc.

Dott. Giulio ARDENGHI

http://www.businesscoachingefficace.com/

I prodotti tipici della Valtellina in vendita su Internet. Appuntamento a sabato 16 ottobre.

Un appuntamento con il top della produzione artigianale della Valtellina e un nuovo canale, privilegiato, per la vendita digitale delle produzioni di eccellenza della provincia di Sondrio.

In programma per sabato 16 ottobre 2010 c’é l’incontro di presentazione del nuovo sito di e-shopping promosso da Confartigianato Imprese Sondrio e che si terrà nell’ambito della 103ma edizione della Mostra del Bitto in programma al Polo Fieristico di Morbegno insieme alle altre principali associazioni di produttori della Provincia di Sondrio.

Si tratta di un nuovo strumento di vendita che punta sulle grandi opportunità della rete internet, la valenza del progetto in sé ed il peso dei partner unitamente al virtuoso rapporto di collegamento con il portale turistico www.valtellina.it.

Dal sito di Confartigianato si apprende qual é – dichiaratamente -l’intento principale del nuovo web-store: promuovere e vendere le produzioni locali in tutta Europa e in diverse lingue.

Valore alle tipicità dal made in Italy più autentico, come bresaola, sughi …

Paola Perfetti

Small Business Act: se ne parla il prossimo 25 ottobre a Reggio Calabria

Il prossimo lunedì 25 ottobre, presso la Camera di Commercio di Reggio Calabria, il Ministero dello Sviluppo Economico, insieme alla Camera di Commercio di Reggio Calabria e la Camera di Commercio di Messina, ha organizzato, un convegno per discutere dello Small Business Act, come sostegno alla crescita delle piccole imprese dell’area dello stretto ed il credito e Venture Capital come fattori di sviluppo. L’obiettivo principale del Convegno è informare le imprese sulle iniziative messe in campo dal Ministero Sviluppo Economico, dall’ AIFI, dall’ABI e Borsa Italiana e dalla Regione Calabria per facilitare l’accesso al credito delle micro-piccole imprese e favorire la conoscenza di strumenti finanziari complementari alle forme tradizionali di reperimento di capitali, come il Ventur Capital e i segmenti di Borsa dedicati alle PMI, in un contesto come il Mezzogiorno dove sono realizzati solo il 4% degli investimenti italiani di Venture Capital.

Che cos’è lo Small Business Act?

Antiriciclaggio: pagamenti in contanti entro i 5.000 euro e sanzioni severe per i trasgressori

La lotta al riciclaggio è una battaglia lunghissima e difficilissima che cerca di intercettare tutte le operazioni che mirano a ripulire capitali di provenienza illecita. Altissima l’attenzione del legislatore al problema del riciclaggio a partire dagli anni novanta, quando la realizzazione del mercato unico e della libera circolazione dei capitali, oltre a tantissimi vantaggi per l’economia, hanno purtroppo agevolato anche l’internazionalizzazione delle attività criminali. Oggi i fronti su cui il legislatore si concentra per fronteggiare il riciclaggio sono: limiti all’uso del contante; obblighi di identificazione e registrazione; obblighi di segnalazione.

Proprio per quanto concerne la limitazione all’uso del denaro contante il decreto legge n. 78/2010 allinea l’Italia agli altri paesi d’Europa, imponendo il limite dei 5.000 Euro come somma massima per i pagamenti in contanti. Tale decreto sostituisce il precedente (d.l. 112/2008) che aveva innalzato la soglia a 12.500 euro. Al di là del limite quantitativo previsto per il trasferimento di denaro contante, è necessario comprendere l’importanza di questo divieto. I soggetti che pongono in essere operazioni di riciclaggio fondano la riuscita del reato proprio nel mezzo: il denaro contante, strumento per antonomasia poco rintracciabile. Il divieto all’uso del contante oltre una certa soglia favorisce la tracciabilità delle operazioni facilitando così il riconoscimento delle operazioni illecite.

Per favorire la tracciabilità delle operazioni, sono state poste in essere anche una serie di divieti all’emissione di assegni bancari/postali ed ai valori dei saldi dei libretti di deposito al portatore. Infatti, dallo scorso 31 maggio queste sono le regole previste:

  • divieto di effettuare, fra soggetti diversi e senza il tramite di banche o istituti di moneta elettronica o Poste Italiane Spa, transazioni in contanti per importi ≥ a 5.000 Euro;
  • obbligo, per gli assegni bancari o postali di importo ≥ a 5.000 Euro, di recare: l’indicazione del nome o della ragione sociale del soggetto beneficiario; oppure la clausola di non trasferibilità;
  • divieto, per i libretti di deposito bancari o postali, di mantenere un saldo di importo ≥ a 5.000 Euro. Inoltre è stata imposta la loro estinzione o la riduzione del relativo saldo entro e non oltre il 30 giugno 2011.

Oltre alle limitazioni di cui abbiamo parlato, per evitare il riciclaggio di denaro è importantissima la collaborazione di consulenti ed intermediari (come ad esempio commercialisti, i notai, i consulenti del lavoro) che venendo a contatto con gli ipotetici riciclatori, hanno il dovere, nel caso in cui vengano a conoscenza, nell’ambito dei loro compiti, del trasferimento di denaro contate per valore uguale o superiore a 5.000 Euro, di darne segnalazione al Ministero dell’Economia. In caso di omessa segnalazione il professionista è soggetto ad una sanzione amministrativa compresa tra il 3% e il 30% dell’importo dell’operazione.

Quali sono le sanzioni per chi non rispetta le regole?

La disciplina delle sanzioni in materia di antiriciclaggio era già stata formulata con il d.lgs. n. 231/2007 all’articolo 58, integrato dal d.l. n. 78/2010 con l’introduzione del nuovo comma 7-bis e commentato dalla circolare del Ministero dell’Economia n. 281178.

Queste le sanzioni previste:

  • in caso di trasferimento di contanti o di emissione irregolare di assegni per importi ≥ 5.000 €, la sanzione è compresa tra l’1% e il 40% dell’importo del trasferimento;
  • in caso di saldi di libretti di deposito appena aperti ≥ 5.000 €, la sanzione è compresa tra il 20% e il 40% del valore del saldo;
  • in caso di libretti di deposito aperti prima del 31 maggio 2010, i cui saldi sono ancora ≥ 5.000 € al 30/06/2011, la sanzione è compresa tra il 10% e il 20%.

Qualora gli importi dei trasferimenti o dei saldi superino la soglia dei 50.000, le sanzioni si inaspriscono ulteriormente:

  • nel caso in cui gli importi dei trasferimenti di denaro contante e degli assegni siano superiori a 50.000 Euro, la sanzione minima normalmente fissata all’1% è aumentata di cinque volte, quindi diventa: dal 5% al 40% dell’importo trasferito per chi paga o riceve importi in contanti > 50.000 Euro o emette assegni senza il nome del beneficiario o senza la clausola di non trasferibilità per importi > 50.000 Euro;
  • nel caso in cui i saldi dei libretti di deposito al portatore siano superiori a 50.000 Euro, sia la sanzione minima sia quella massima sono aumentate del 50%. Esse pertanto saranno: dal 30% al 60% del saldo per i libretti di deposito al portatore con saldo > 50.000 Euro; dal 15% al 30% del saldo per i libretti di deposito al portatore che al 30 giugno 2011 risultano ancora di importo > 50.000 Euro.

Oltre a precisare gli importi delle sanzioni da applicare alle varie fattispecie di violazione, il legislatore fissa anche un principio fondamentale, valido in ogni caso: una sanzione minima di 3.000 Euro per qualsiasi forma di irregolarità, qualora la sanzione prevista, nel caso specifico, risulti inferiore a 3.000 Euro. Pertanto, ad esempio, in caso di trasferimento di assegno bancario di 55.000 Euro, senza clausola di non trasferibilità, la sanzione minima da applicare è pari al 5%, quindi 2.750. Poiché 2.750 è inferiore alla soglia minima di 3.000 Euro, la sanzione da applicare sarà pari a 3.000 Euro.

Riciclare denaro significa occultare l’origine illecita di un patrimonio, reiterando quindi un crimine già commesso. Il riciclaggio di denaro è un vero e proprio danno sociale. Combatterlo è un dovere di tutti.

Al Sud le istituzioni pronte a cooperare per cercare di contrastare il lavoro nero

Il lavoro nero è una piaga difficile da guarire specialmente al Sud. Per cercare di curare questa piaga, provando a fare emergere il tanto lavoro sommerso, i rappresentanti delle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, il direttore generale dell’immigrazione, Natale Forlani, il direttore generale del Mercato del Lavoro, Paola Paduano, ed il segretario generale, Francesco Verbaro, per il Ministero del Lavoro, hanno raggiunto un accordo per promuovere un programma di prevenzione del lavoro nero.

Tale programma stanzia cinque milioni di euro per il reinserimento dei disoccupati nel meridione, prevalentemente extra Ue. L’intervento, nell’ambito dei fondi Pon, mira a rafforzare la cooperazione tra le diverse istituzioni nell’ambito delle azioni rivolte al coordinamento delle misure volte a contrastare il lavoro nero che coinvolge, con particolare intensità, i lavoratori immigrati.

Per perseguire lo scopo è stata prevista la creazione di una rete di relazioni stabili tra i soggetti istituzionali e gli operatori autorizzati di cui al dlgs n. 276/2003 (parti sociali, enti bilaterali, associazioni imprenditoriali) finalizzate a concertare azioni di politica attiva del lavoro volte a prevenire il lavoro sommerso, a qualificare le reti di domanda-offerta, a favorire il rapido inserimento al lavoro dei disoccupati.

Nino Ragosta

Contributo dalla Camera di Commercio a Rovigo per le micro e piccole imprese della provincia

Nella provincia di Rovigo, la Camera di Commercio erogherà contributi per la ristrutturazione e qualificazione delle micro, piccole e medie imprese già costituite.

 

I requisiti che devono possedere le imprese che vogliono aderire al bando sono: devono rientrare nella definizione di micro, piccola e media impresa data dalla normativa comunitaria; devono avere sede legale o unità operativa iscritta al Registro Imprese della Camera di Commercio di Rovigo (escluso magazzino o deposito) e risultino attive; devono essere in regola con la comunicazione di inizio attività al REA e con il pagamento del diritto annuale dovuto alla Camera di Commercio di Rovigo; non devono essere sottoposte a procedure concorsuali o liquidazione e non si trovino in stato di difficoltà.

Sono ritenute ammissibili le spese riguardanti la partecipazione delle imprese a iniziative di alta formazione e consulenze riguardanti le seguenti iniziative:

  • elaborazione di un piano strategico di marketing internazionale, realizzazione di ricerche di mercato/prodotto per l’estero, verifica delle procedure tecniche per l’export (dogane, trasporti, autorizzazioni, certificazioni);
  • elaborazione di studi di fattibilità tecnica preliminari ad attività di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale di processi innovativi di prodotto e utilizzo di nuove tecnologie;
  • elaborazioni di studi o analisi per interventi in materia di miglioramento delle condizioni ambientali, di sicurezza, di sistemi di gestione della sicurezza e di qualità dell’impresa;
  • pianificazione per l’adeguamento tecnico normativo delle imprese per l’esercizio della vendita diretta di prodotti;
  • pianificazione economico finanziaria strategica, finalizzata allo sviluppo d’impresa, esclusi costi ordinari di gestione connessi ad attività regolari, quali la consulenza fiscale, legale e la pubblicità;
  • innovazione tecnologica e assistenza al trasferimento tecnologico, nonché progetti di sviluppo in materia brevettuale e spese di consulenza connesse ai diritti di proprietà industriale;
  • consulenza e studi per migliorare l’efficienza ed il risparmio energetico;
  • studi di fattibilità per aggregazioni di impresa e di filiera.

Il contributo camerale è pari al 50% delle spese ammissibili (al netto di IVA) purché riferite a costi per iniziative realizzate nel periodo 1 settembre 2010 – 31 dicembre 2010, fino ad un massimo di € 1.000,00. Ogni impresa non potrà ricevere più di un contributo.

I soggetti interessati dovranno inviare domanda di contributo (per formazione o consulenza), entro il 31 dicembre 2010, al seguente indirizzo: CCIAA di Rovigo | Piazza Garibaldi, 6 – 45100 – Rovigo

18 Pmi venete della moda conquistano i buyers indiani

Un gruppo di 18 imprese artigiane del settore moda – della maglieria, camiceria, calzature, capi spalla e occhiali – ha compiuto una accurata selezione dai loro campionari totalmente e realmente Made in Italy, ed é entrato in contatto con una delegazione di 10 tra i più importanti buyers indiani, in visita in Italia per stringere i rapporti commerciali tra i due Paesi.

La collettiva “privata”si é tenuta a Vicenza, nella sede della locale Associazione di Confartigianato.

La delegazione indiana era guidata da Roney Simon, presidente della FICCI (Federation of Indian Chambers of Commerce and Industry) e a sua volta imprenditore di successo.

All’incontro erano presenti il Presidente Assoartigiani di Vicenza Giuseppe Sbalchiero, il Presidente della federazione Moda di Confartigianato del Veneto Giuliano Secco ed il direttore dell’Ice, Andrea Quattrocchi.

L’incontro fa parte del progetto per l’internazionalizzazione dell’artigianato “Cooperazione e business tra pmi italiane e indiane nel settore moda” promosso da Ice e Ministero dello Sviluppo economico con Confartigianato Moda.

Conoscere le potenzialità del nostro settore e quelle indiane” – ha spiegato il presidente del sistema moda della Confartigianato del Veneto, Giuliano Secco – “e’ essenziale per mettere a punto strategie commerciali mirate. Abbiamo l’obiettivo di creare le condizioni affinché le piccole imprese italiane della moda siano competitive e possano operare in un Paese interessante, qual e’ l’India”.