Assunzioni Agenzia delle Entrate, disponibili 11.000 posti

Continua la polemica, a distanza… ma non troppo, tra il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, e Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che nei giorni scorsi si è lasciato andare ad affermazioni che sottindendevano un rapporto vessatorio del Fisco nei confronti dei contribuenti e nelle dichiarazioni di Ernesto Maria Ruffini spuntano i nuovi piani assunzionali: nei prossimi anni saranno assunti 11.000 funzionari.

Agenzia delle Entrate, saranno assunte 11.000 persone

Ernesto Maria Ruffini ha sottolineato nei giorni passati che l‘azione antievasione dell’Agenzia procede a gonfie vele e il 2022 è stato un anno record, ribadisce che il Fisco non ha un comportamento vessatorio, ma mira a far realizzare le entrate fiscali necessarie a mantenere welfare, servizi, amministrazione e un provvedimento di pace fiscale avrebbe il solo obiettivo di demoralizzare i contribuenti onesti che pagano sempre le imposte che sono la maggioranza.

Tra le dichiarazioni fatte vi è anche quella relativa alle assunzioni che nei prossimi anni dovrebbero essere 11.000. In realtà a breve sono attesi i nuovi bandi, largamente annunciati dalla fine del 2022, ma ad oggi ancora nulla. La settimana scorsa vi era stato un avviso relativo ai vicini bandi in uscita ed è data per certa la seconda metà dell’anno 2023 per la pubblicazione. Ricordiamo che in base alle nuove norme per i concorsi non è più obbligatoria la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma solo sul sito InPa, di conseguenza è bene monitorare proprio tale sito.

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Agenzia delle Entrate sotto organico, lotta all’evasione incrementata con le vicine assunzioni

Ernesto Maria Ruffini ha sottolineato che il personale attualmente a disposizione dell’Agenzia delle Entrate è insufficiente ad affrontare la mole di lavoro richiesta agli uffici dell’amministrazione finanziaria soprattutto ora che si affronta la sfida della digitalizzazione dei servizi. Proprio per questo è essenziale aumentare il personale a disposizione dell’AdE.

Il piano straordinario di 11.000 assunzioni entro il 2024 è già approvato dalla legge di Bilancio 2023. Ciò dovrebbe portare ad una maggiore efficienza e a servizi migliori e se nel 2022 con un Agenzia sotto organico il recupero da evasione è stato record, si ipotizza che nei prossimi anni si potrà lavorare ancora meglio e di conseguenza non ha senso parlare di una nuova pace fiscale.

Le assunzioni non riguarderanno solo funzionari del settore economico-giuridico, ma anche addetti al patrimonio immobiliare, risorse umane, logistica.

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Cessione del credito Superbonus: Ruffini, le banche hanno ancora capienza

Il Superbonus continua ad essere un nodo cruciale per il Governo e nella giornata del 2 marzo 2023, nell’audizione alla Camera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha sottolineato che le banche hanno ancora capienza fiscale.

Crediti incagliati Superbonus: le banche hanno ancora capienza fiscale

Le norme per il Superbonus sono cambiate. Difficilmente si tornerà indietro, ma ci sono problemi pregressi da risolvere in particolare sui crediti incagliati, cioè sui crediti vantati dai contribuenti che non hanno sufficiente capienza fiscale e che quindi intendono cederli ad altri soggetti e in particolare a banche.

Le imprese edili e i fornitori sono infatti quasi del tutto esclusi dalla cessione del credito e dallo sconto in fattura visto che hanno in breve tempo esaurito la loro capienza fiscale e non hanno sufficiente liquidità per sostenere il peso delle cessioni del credito vantate dai proprietari degli immobili ristrutturati/da ristrutturare.

Di conseguenza gli unici soggetti che possono effettivamente fornire una soluzione sono le banche e le compagnie di assicurazione che però sono piuttosto restie a continuare queste operazioni, sebbene per loro la cessione rappresenti un vantaggio economico visto che non pagano i crediti al 100%. Le perplessità delle banche sono determinate soprattutto dalla necessità di effettuare serrati controlli sui lavori eseguiti e dalle possibili ricadute in caso di truffe, questo nonostante siano alleggerite le responsabilità a loro carico.

Ernesto Maria Ruffini: banche e assicurazioni possono ancora effettuare la cessione del credito

Ernesto Maria Ruffini nell’audizione alla Commissione Bilancio della Camera ha sottolineato che tra banche e assicurazioni per il 2023 vi è la possibilità di assorbire cessioni del credito per 17,4 miliardi. I dati derivano dall’esame dei modelli F24 del 2022, quando le banche hanno versato 20,4 miliardi di euro di tributi e contributi, trattasi di versamenti che devono ritenersi ricorrenti, di conseguenza si ipotizza una capacità simile anche per il 2023.

Le banche nel 2022 hanno portato in compensazione solo 3,7 miliardi di euro e considerando le rate che hanno a disposizione per il 2023, cioè 9,5 miliardi di euro, restano a carico delle sole banche ulteriori 7,2 miliardi di euro di potenziali cessioni del credito. Naturalmente è difficile anche per i cedenti individuare le banche disponibili a comprare i crediti. Utilizzando lo stesso sistema di calcolo, sottolinea il Direttore, è stata calcolata una capienza per le compagnie di assicurazione pari a 10,2 miliardi di euro su base annua.

Con la stessa metodologia di calcolo, secondo Ernesto Maria Ruffini si può ipotizzare capacità di cessione per le banche pari a 6,9 miliardi di euro dal 2024 al 2026 e addirittura 15 miliardi per ciascun anno dal 2027 al 2031.

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Dichiarazione dei redditi 2023: i modelli possono essere consultati

I modelli Redditi 2023 hanno ufficialmente ottenuto il via libera dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, dal 1° marzo gli stessi possono essere consultati da professionisti, privati e chiunque abbia interesse a controllare le novità della dichiarazione redditi 2023.

I modelli per la dichiarazione redditi 2023

Sono stati firmati il 28 febbraio 2023 gli 6 modelli per la dichiarazione dei redditi 2023 per redditi 2022. Si tratta dei modelli:

Redditi Pf: dichiarazione redditi persone fisiche, tiene conto di importanti novità che riguardano la riduzione della pressione fiscale con i nuovi scaglioni di reddito, le novità introdotte con l’Assegno Unico e Universale, la detrazione dei canoni di locazione per i giovani e i vari bonus e incentivi approvati. Nel quadro RE possono invece essere inseriti i dati inerenti le agevolazioni fiscali riconosciute a docenti e ricercatori rientrati in Italia prorogate di ulteriori 5 anni.

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Redditi società

Redditi Sc: dichiarazione redditi società di capitali, enti commerciali ed equiparati, anche in questo caso vi sono molteplici novità, ad esempio il quadro RU deve essere compilato per utilizzare i crediti di imposta in compensazione maturati con i vari bonus previsti nel 2022. Il quadro RS è aggiornato in modo da poter indicare le spese per l’efficientamento energetico sostenute e che consentono di avere la detrazione del 90% .

Redditi Sp deve essere presentato dalle società di persone. Anche in questo caso ci sono novità dettate dal nuovo quadro legislativo e le stesse riguardano i quadri RT ed RM. Nel rigo RN25 devono essere inseriti i Social Bonus per le erogazioni liberali in favore degli enti del Terzo Settore per il recupero degli immobili e dei beni mobili confiscati alla criminalità organizzata e affidati alla gestione di tali enti per l’uso esclusivo in favore di attività di interesse generale e senza finalità commerciali;

Redditi Enc ( modelli dichiarazione redditi 2023 enti non commerciali) le novità sono simili a quelle previste per la dichiarazione delle Società di Persone, in questo caso i social bonus trovano spazio nel rigo RS256. Il Quadro RS prevede ora l’inserimento dei bonus per l’efficientamento energetico. Nei quadri RF, RG e RC sono inserite le variazioni in diminuzione per la detassazione degli utili derivanti dall’esercizio di attività commerciale per le federazioni sportive nazionali riconosciute dal Coni. Nel quadro RU devono invece essere inseriti i crediti di imposta derivanti dalle varie normative introdotte.

Dichiarazione dei redditi 2023: Irap e Consolidato

Dichiarazione redditi 2023 Irap, le principali modifiche sono determinate dal fatto che l’imposta non è più dovuta dalle persone fisiche esercenti attività commerciali o arti e professioni.

Consolidato Nm: il modello Consolidato Nazionale e Mondiale deve essere utilizzato dai soggetti ammessi alla tassazione di gruppo di imprese controllate residenti e i soggetti ammessi alla determinazione dell’unica base imponibile per il gruppo di imprese non residenti. Anche in questo caso sono stati aggiornati i prospetti avendo come punto di riferimento la nuova normativa inerente in particolare le spese di riqualificazione energetica, per il recupero di bonus facciate, detrazioni per l’installazione di colonnine di ricarica.

Lotteria degli scontrini istantanea: novità per esercenti e clienti

Con Provvedimento 15943 del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini si è provveduto a indicare le nuove norme, a cui dovranno adeguarsi tutti i commercianti, sulla lotteria degli scontrini istantanea. Basterà inquadrare il QrCode per scoprire se si è vincitori, naturalmente dovranno essere adeguati i registratori telematici seguendo le specifiche tecniche dettate dall’Agenzia.

Lotteria degli scontrini istantanea: cosa cambia?

La lotteria degli scontrini è stata introdotta con il fine di stimolare le persone ad effettuare pagamenti con l’uso della moneta elettronica e di conseguenza tracciare tutti i pagamenti andando a ridurre l’evasione fiscale. Nel 2023 questo strumento non smette di esistere, ma semmai diventa più appetibile visto che si procederà con l’estrazione immediata dei premi, quindi chi effettua il pagamento potrà sapere subito se ha vinto.

Si potrà partecipare alla lotteria istantanea con scontrini di importo superiore a 1 euro. La lotteria degli scontrini istantanea non va a sostituire la vecchia lotteria, ma l’affianca. Per poter partecipare alla seconda è necessario che il cliente comunichi all’esercente il proprio codice lotteria, manifestando in questo modo la volontà di partecipare. Il codice Lotteria può essere richiesto sul sito ufficiale della lotteria degli scontrini e deve essere mostrato all’esercente prima di effettuare il pagamento.

Per partecipare invece alla lotteria istantanea sarà necessario inquadrare il codice bidimensionale che dovrà essere presente in tutti gli scontrini ( QrCode), questo racchiude tutta una serie di informazioni, tra cui il codice esercente.

Lotteria istantanea degli scontrini: entro il 2 ottobre 2023 è necessario adeguare i registratori telematici

Il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate specifica che entro il 2 ottobre 2023 tutti i modelli di Registratori Telematici e di Server RT devono essere configurati per consentire la partecipazione alla lotteria istantanea degli scontrini. Nel Qr Code saranno presenti tutte le informazioni utili a far in modo che il cliente sappia se ha vinto o meno e in particolare la partita iva dell’esercente e la matricola del dispositivo e, in caso di Server RT, sarà indicato il punto cassa.

Ricordiamo che la lotteria degli scontrini differita prevede premi settimanali da 25.000 euro, premi mensili da 100.000 euro e premi annuali da 5 milioni di euro.

L’accoppiamento tra lotteria degli scontrini istantanea e differita è dovuta al fatto che dopo un iniziale interesse per l’iniziativa, gli italiani hanno iniziato a partecipare sempre meno e quindi si vuole ridestare il loro interesse con questa nuova iniziativa immediata. Ricordiamo che non si può partecipare pagando in contanti, ma sono con pagamenti digitali. Inoltre in caso di scontrino vincente, il premio si corrisponde non solo all’acquirente, ma anche all’esercente. Sia l’acquirente sia l’esercente ricevono notifica della vincita attraverso PEC e attraverso Raccomandata con ricevuta di ritorno, ma in ogni caso per poter partecipare è necessario richiedere il proprio codice lotteria.

Per saperne di più visita il sito https://www.lotteriadegliscontrini.gov.it/portale/home

Dichiarazione Iva precompilata 2023: estesa la platea dei beneficiari

Dal mese di settembre 2021 è disponibile per molti utenti la dichiarazione Iva pre-compilata. Si tratta di una semplificazione che dovrebbe alleggerire gli oneri a carico dei titolari di partita Iva. Si tratta però di una misura ancora sperimentale, ma per il 2023 vi sono importanti novità, in particolare si potrà continuare ad usufruire dell’Iva precompilata 2023 e vi è un’estensione dei beneficiari. Ecco chi sono.

Dichiarazione Iva precompilata 2023

L’articolo 4, comma 1, del Dlgs n. 127/2015, modificato, dall’articolo 1, comma 10 del decreto “Sostegni” prevede che per le operazioni oggetto di fatturazione elettronica, comunicazioni transfrontaliere e corrispettivi giornalieri, l’Agenzia delle entrate in un’apposita sezione del sito “fatture e corrispettivi” mette a disposizione le bozze dei registri Iva e delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche (Lipe). Si tratta di un’operazione che ha interessato circa 2 milioni di contribuenti Iva residenti e stabiliti in Italia che effettuano la liquidazione trimestrale dell’Iva per opzione.

Erano esclusi dal periodo di prova:

  • soggetti che operano in determinati settori (editoria, agenzie di viaggi, vendite di beni usati, titolari di partita Iva che erogano prestazioni sanitarie e commercianti al minuto);
  • soggetti che applicano l’Iva separatamente;
  • operatori che aderiscono alla liquidazione Iva di gruppo;
  • soggetti sottoposti a fallimento, liquidazione coatta amministrativa o nei cui confronti si applica obbligatoriamente il meccanismo di scissione dei pagamenti.

Novità del 2023 per la dichiarazione precompilata Iva

Con provvedimento del 12 gennaio 2023 firmato da Ernesto Maria Ruffini si è provveduto ad estendere l’applicazione della dichiarazione Iva precompilata ad ulteriori soggetti e in particolare:

  • produttori agricoli e coloro che svolgono attività connesse a quella agricola, ad esempio agriturismi;
  • soggetti sottoposti a fallimento o liquidazione coatta.

I soggetti che sono inclusi tra coloro che possono beneficiare della dichiarazione Iva pre-compilata possono entrare nel sito “fatture e corrispettivi”, direttamente o tramite intermediario con delega all’uso dei servizi di fatturazione elettronica. Da qui è possibile:

  • consultare la dichiarazione Iva precompilata;
  • stampare e salvare i dati;
  • estrarre e modificare le bozze dei documenti proposte dall’Agenzia ;
  • inviare ulteriori informazioni.
  • Dal sito sarà possibile anche effettuare il pagamento dei corrispettivi dovuti.

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Definizione agevolata liti tributarie pendenti. I moduli per la domanda

Il 16 settembre 2022 sono entrate in vigore le nuove norme sul contenzioso tribiutario, tra queste vi è la definizione agevolata per le controversie pendenti davanti alla Corte di Cassazione. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, sono stati resi noti i modelli per richiedere di aderire alla pace fiscale.

In quali casi può essere chiesta la definizione agevolata per la pace fiscale?

La definizione agevolata può essere considerata una sorta di pace fiscale, sebbene la stessa sia limitata alle sole controversie pendenti davanti alla Corte di Cassazione e nelle quali il contribuente in due gradi o in almeno in un grado di giudizio sia risultato vincitore e di conseguenza l’Agenzia sia risultata soccombente.

Per capire per quali procedimenti è possibile richiedere la definizione agevolata, si può leggere l’articolo:

Pace fiscale e definizione agevolata nella riforma del processo tributario

La definizione agevolata può essere richiesta nei giudizi nei quali l’Agenzia delle Entrate:

  • risulti soccombente integralmente in tutti i precedenti gradi di giudizio e nel caso in cui la controversia non abbia valore superiore a 100.000 euro. In questo caso aderendo alla procedura il contribuente può liberarsi versando il 5% del valore della lite;
  • risulti soccombente in tutto o in parte in uno dei gradi di merito, quindi davanti alla Commissione Tributaria Provinciale O davanti alla Commissione Tributaria Regionale. In questo caso la definizione agevolata può essere richiesta se il valore della lite non supera i 50.000 euro e versando il 20% del valore della lite.

Leggi anche: Tax compliance: cos’è e quali benefici ci sono per i cittadini e per il Fisco?

Come presentare la domanda per la definizione agevolata delle controversie pendenti?

Appare evidente che per il contribuente addivenire alla definizione agevolata della lite potrebbe essere controproducente, ad esempio nel caso in cui anche davanti alla Corte di Cassazione dovesse risultare vincitore, ecco perché la procedura deve essere richiesta dalla parte. La domanda deve essere proposta entro il 16 gennaio 2023. L’istanza deve essere inviata all’indirizzo di posta elettronica certificata dell’ufficio che è parte nel giudizio di merito, utilizzando esclusivamente il modulo che alleghiamo in fondo all’articolo.

In allegato il lettore può trovare anche le istruzioni per la compilazione del modulo. Nel caso in cui il contribuente abbia in corso diversi procedimenti che in teoria potrebbero essere conclusi con la definizione agevolata, deve presentare per ogni controversia una separata istanza allegando anche la copia del documento di identità e soprattutto la ricevuta del pagamento di quanto dovuto. Il pagamento deve avvenire con il modello F24. Avvisiamo il contribuente che ancora non sono noti i codici tributo da utilizzare. Gli stessi saranno rilasciati a breve, probabilmente in settimana, solo nel momento in cui saranno resi noti i codici tributo sarà possibile procedere al pagamento delle somme dovute per la definizione agevolata.

Modello domanda definizione agevolata

Istruzioni per la compilazione

Riversamento spontaneo somme indebitamente percepite Ricerca e Sviluppo. Moduli

L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione 34 del 5 luglio 2022, ha provveduto a rendere noti di codici tributo da utilizzare per il riversamento spontaneo delle somme non dovute per il bonus ricerca e sviluppo.

Cos’è il riversamento spontaneo delle somme non dovute e percepite per bonus ricerca e sviluppo?

Il decreto legge 21 ottobre 2021 n° 146 all’articolo 5 commi da 7 a 12 ha indicato i codici tributo da utilizzare per riversare senza sanzioni i crediti di imposta riconosciuti alle imprese che fanno ricerca e sviluppo di cui si è indebitamente fruito. Si tratta di una misura di agevolazione volta a riscuotere le somme versate dall’Agenzia delle Entrate sotto forma di credito di imposta ( quindi sconto sulle tasse dovute) e che in effetti non erano spettanti. Questa misura si pone nel filone ormai consolidato di fisco amico di imprese e privati per la riscossione non coattiva e di conseguenza meno costosa delle somme  spettanti all’Agenzia.

Modalità e termini per il riversamento delle somme indebitamente percepite

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate  (Ernesto Maria Ruffini) con il protocollo n° 188987 del 1° giugno 2022 aveva già  definito modalità e termini per poter provvedere al riversamento delle somme indebitamente percepite. La nota stabilisce che il recupero delle somme deve avvenire entro il 16 dicembre 2022 e può essere effettuato in unica soluzione oppure in tre rate annuali di pari importo le cui scadenze sono fissate in:

  • 16 dicembre 2022;
  • 16 dicembre 2023;
  • 16 dicembre 2024.

In caso di versamento rateale sono però dovuti gli interessi legali maturati sulle somme, calcolati a decorrere dal 17 dicembre 2022.

I codici tributo per il riversamento delle somme

Con la Risoluzione 34 l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a indicare i codici da utilizzare per il riversamento delle somme indebitamente percepite per attività di ricerca e sviluppo.

Lo stesso deve essere effettuato con il modello F24 Elide indicando i seguenti codici tributo:

  • 8170: denominato “Riversamento spontaneo del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo – articolo 5, commi da 7 a 12, del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 – UNICA SOLUZIONE”;
  • 8171: denominato “Riversamento spontaneo del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo – articolo 5, commi da 7 a 12, del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 – PRIMA RATA”;
  • 8172: denominato “Riversamento spontaneo del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo – articolo 5, commi da 7 a 12, del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 – SECONDA RATA”;
  • 8173: denominato “Riversamento spontaneo del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo – articolo 5, commi da 7 a 12, del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 – TERZA RATA”.

I codici devono essere indicati nella colonna denominata “importi a debito versati”.

Occorre però prestare attenzione a rispettare tutte le scadenze, infatti la richiesta di accesso alla procedura di riversamento deve essere presentata entro il 30 settembre 2022 utilizzando il modello e le istruzioni predisposte dall’Agenzia delle Entrate e che è possibile scaricare seguendo i link a breve indicati.

Modello riversamento somme bonus ricerca e sviluppo

Istruzioni modello riversamento somme

Quali bonus possono essere restituiti con questa procedura?

I bonus da restituire sono :

  • quelli percepiti a fronte di attività che non possono essere considerate di ricerca e sviluppo nell’accezione rilevante ai fini della disciplina prevista;
  • relativi ad attività non ammissibili al beneficio;
  • spese che violano i principi di congruità e pertinenza;
  • in caso di erronea determinazione della media storica di riferimento.

La procedura di riversamento spontaneo è riservata ai contribuenti che abbiano indebitamente percepito le somme non spettanti nel lasso di tempo che va dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019, utilizzato indebitamente in compensazione alla data del 22 ottobre 2021 ( entrata in vigore del decreto fiscale).

Limiti alla procedura di riversamento spontaneo dei contributi indebitamente percepiti

La procedura, che può essere ricondotta al ravvedimento operoso, non può essere utilizzata per il riversamento di crediti che sono già oggetto di una procedura di accertamento, in poche parole se l’Agenzia delle Entrate ha già emesso un provvedimento di accertamento per la percezione di somme non dovute non si può optare per il riversamento spontaneo.

Il riversamento spontaneo non è utilizzabile nel caso in cui la fruizione dei contributi sia conseguenza non di errori, ma di condotte fraudolente, ad esempio in caso di falsa rappresentazione della realtà o contributi ottenuti con la presentazione di document falsi.

La procedura per la presentazione della domanda può essere svolta esclusivamente online accedendo con le proprie credenziali alle pagine di Fisconline o Entratel

Leggi anche: Mise: rifinanziato il fondo per  imprese  che fanno ricerca e sviluppo

 

Controlli bonus e ristori: nuove indicazioni dall’Agenzia delle Entrate

Dall’Agenzia delle Entrate arrivano nuove indicazioni (circolare 21 del 20 giugno 2022) alle direzioni regionali: intensificare i controlli su bonus e ristori e renderli più celeri.

Nuove direttive per i dipendenti dell”Agenzia delle Entrate: maggiori controlli su tutti i contribuenti

Nella giornata del 20 giugno 2022 Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha inviato una nota alle direzioni regionali con nuove indicazioni operative. Gli obiettivi sono molteplici: scovare evasori fiscali, ma anche migliorare il rapporto con il contribuente facilitando gi “incontri” con il personale dell’Agenzia delle Entrate.

Le strategie indicate sono diverse a secondo dei contribuenti che vengono divisi in: Grandi Contribuenti, PMI, persone fisiche, lavoratori autonomi, enti non commerciali. Indicazioni dettagliate sono anche fornite i controlli sulle operazioni internazionali.

Le fondi da tenere d’occhio

Gli occhi saranno puntati sulle frodi realizzate attraverso il riconoscimento di credito di imposta. Ad oggi si tratta di una delle modalità più utilizzate per aiutare imprese e famiglie a far fronte al carico fiscale. Ad esempio il credito di imposta viene riconosciuto per ottenere il bonus pos, per i contributi alle imprese gasivore ed energivore, per gli investimenti nel Mezzogiorno.

Saranno inoltre attenzionati i contributi a fondo perduto, sempre molto apprezzati dalle imprese perché consentono di avere un aiuto economico importante senza dover restituire i fondi ricevuti. Inoltre dalle indicazioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, arriva l’invito a maggiori controlli anche sui ristori. A questi ci aveva abituati il periodo di emergenza Covid in cui le imprese hanno ricevuto ritorni economici a fronte di perdite importanti.

Favorire l’adempimento spontaneo e agevolare i contribuenti attraverso l’uso dei servizi online

Ernesto Maria Ruffini immagina un rapporto tra Agenzia delle Entrate e contribuenti più amichevole. Si scoraggio il  contenzioso tributario attraverso un invito ai dipendenti ad una maggiore cura delle varie pratiche in modo da scongiurare i contenziosi in cui l’Agenzia risulti soccombente. Questo anche attraverso una particolare attenzione alle sentenze già pronunciate dai giudici tributari.  L’obiettivo è favorire l’adempimento spontaneo, proprio per questo dovrà essere intensificato l’invio di lettere di invito a mettersi in regola.

Dal comunicato del Direttore emerge anche il piano di rendere i servizi online dell’Agenzia delle Entrate sempre più efficienti e quindi di stringere i tempi per le erogazioni in favore dei contribuenti. Questo per favorire la disponibilità di liquidità per imprese e famiglie in un momento particolarmente delicato dal punto di vista economico.

Nella circolare  si sottolinea che l’uso degli strumenti adottati in via d’urgenza a causa della pandemia devono utilizzarsi in via ordinaria al fine di migliorare il rapporto con i contribuenti. In particolare si propone di intensificare l’uso della video-call e di continuare ad utilizzare il sistema di appuntamenti prenotati online dalla homepage dell’Agenzia delle Entrate. In caso di urgenza invece gli uffici possono continuare a trattare a vista i vari casi proposti. L’Agenzia implementa la possibilità di inviare documenti all’Agenzia delle Entrate utilizzando le credenziali di accesso ai servizi personali.

Dichiarazione aiuti di Stato: istruzioni e termini. Il 30 giugno è definitivo?

Con provvedimento del 27 aprile 2022 l’Agenzia delle Entrate ha reso note le modalità operative attraverso le quali le imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato devono provvedere a darne comunicazione. Il termine previsto è il 30 giugno, ma vedremo a breve che sono molti a richiedere il posticipo.

Chi deve inviare la dichiarazione aiuti di Stato?

In base alla normativa devono presentare l’autodichiarazione sostitutiva aiuti di Stato tutti coloro che hanno ricevuto sostegni economici previsti per l’emergenza Covid 19 ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge 41 del 2021. Sono invece esonerati coloro che hanno ricevuto misure ascrivibili alla sezione 3.1 e 3.12 del Temporary Framework, trattasi di aiuti di tipo locale.

Per conoscere i nuovi limiti c’è la guida: Aiuti di Stato e pandemia: l’Unione Europea ammette deroghe

Non devono presentare la dichiarazione i soggetti che nel presentare l’istanza per ricevere tali aiuti hanno già dichiarato gli aiuti ricevuti e di non superare i limiti previsti dalla normativa.

Sono sempre tenuti a presentare l’autodichiarazione aiuti di Stato coloro che:

  • hanno fruito degli aiuti IMU senza aver compilato la dichiarazione sostitutiva;
  • se risultano superati i limiti e di conseguenza devono essere rimborsate le eccedenze;
  • coloro che hanno hanno fatto ricadere le risorse in parte nella misura 3.1 e in parte nella misura 3.12.

Come effettuare la dichiarazione aiuti di Stato

La dichiarazione aiuti di Stato deve essere effettuata entro il 30 giugno 2022. La normativa prevede che la stessa possa essere effettuata solo telematicamente ( via web utilizzando le credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate oppure attraverso i canali telematici). Deve essere utilizzato il modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Per scaricare il modello per la dichiarazione degli aiuti di Stato e le istruzioni, c’è la pagina dedicata dell’Agenzia delle Entrate

Al termine della procedura c’è il rilascio di una certificazione che attesta l’avvenuta presa in carico, o lo scarto della dichiarazione. Questo avviene quando nella compilazione vi sono errori materiali. Le dichiarazioni sostitutive oggetto di scarto  vanno nuovamente compilate, prestando maggiore attenzione. Ricordiamo che sono comunque previsti controlli sugli aiuti di Stato ricevuti.

Chi, compilando la dichiarazione si accorge di avere superato i limiti previsti dal temporary framework, deve indicare nella dichiarazione sostitutiva se intende restituire le eccedenze e le modalità con le quali vuole procedere, ad esempio sottraendoli da aiuti approvati e non ancora ricevuti.

I commercialisti chiedono la proroga dei termini previsti per l’invio della comunicazione

Per i soggetti che devono presentare l’autodichiarazione sostitutiva degli Aiuti di Stato potrebbero però presto esservi delle novità.

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili in un comunicato stampa del 1° giugno 2022 ha sottolineato che urge la necessità di posticipare il termine per la presentazione della dichiarazione. Tale necessità emerge perché nel mese di giugno si sovrappongono diverse scadenze importanti e di conseguenza diventa difficile riuscire a rispettare anche questo termine.

Tra le scadenze che i professionisti devono rispettare vi sono quelle relative ad Irap, Imu, siamo inoltre nel pieno della stagione della dichiarazione dei redditi, di conseguenza diventa impossibile espletare anche questa incombenza con la dovuta diligenza professionale richiesta. Il termine richiesto per il differimento è fino al 31 ottobre 2022. L’invio del comunicato ha avuto come destinatari anche il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, al Ministro dell’Economia Daniele Franco e al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. Non è dato sapere in questo momento quale risposta sarà data, ma è molto probabile che si saprà di più nei prossimi giorni.

Contributi discoteche, sale da ballo: istanze dal 6 giugno. Istruzioni e modulo

Il decreto Sostegni Ter,  articolo 1, comma 1, Dl n. 4/2022, prevede contributi a fondo perduto per discoteche, sale da ballo e night che in osservanza delle misure Covid hanno chiuso le loro attività a causa delle restrizioni allora vigenti. I contributi a fondo perduto potranno essere chiesti dal giorno 6 giugno 2022 e fino al 20 giugno 2022. Ecco le modalità per presentare l’istanza.

Agenzia delle Entrate rende note le modalità per richiedere il contributo discoteche, sale da ballo, night

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha provveduto il 18 maggio 2022 a firmare il provvedimento con indicate le modalità operative per poter procedere all’inoltro dell’istanza per ottenere i fondi disponibili. E’ stato inoltre approvato il modello per poter presentare l’istanza, lo stesso può essere scaricato QUI.

Le istruzioni complete per compilare il modulo possono invece essere scaricate QUI

Di seguito una breve guida semplice delle istruzioni.

Il finanziamento previsto per i contributi a fondo perduto per discoteche, sale da ballo e night club è di 20 milioni di euro.

Requisiti per chiedere il contributo sale da ballo, discoteche e night

Il modulo debitamente compilato potrà essere presentato tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, tramite il portale “fatture e corrispettivi” entrando nell’area riservata. Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, potranno presentare l’istanza le attività come discoteche, sale da ballo e simili accomunate dal codice Ateco 2007 93.29.10, inoltre potranno presentare le istanze le attività che nel 2019 hanno dichiarato ricavi non superiori a due milioni di euro e che nel 2021 hanno registrato, rispetto al 2019, una riduzione di fatturato non inferiore al 30%.

Il contributo non spetta ai soggetti che alla data del 31 dicembre 2019 risultavano già in difficoltà, questo perché si ritiene che l’ulteriore calo del reddito e le perdite non siano dovute alle chiusure per emergenza covid.

Tra i requisiti vi è anche la dichiarazione di non rientrare nella categoria degli enti pubblici, degli intermediari finanziari o società di partecipazione. Tali soggetti sono esclusi dal beneficio.

Occorre la dichiarazione che la partita Iva è attiva da una data anteriore al 27 gennaio 2022  e di essere in possesso degli altri requisiti previsti dall’articolo 4, comma 2 del decreto interministeriale Mise e Mef del 9 settembre 2021.

Dati da inserire nell’istanza per contributi discoteche, sale da ballo e night

Nella domanda deve essere indicato il codice fiscale di chi presenta la domanda, nel caso in cui si tratti di un erede che prosegue un’attività inizialmente intestata ad altro soggetto, deve essere indicato anche il codice fiscale del deceduto. Se il richiedente non è una persona fisica deve essere indicato il codice fiscale del legale rappresentante.

All’interno della domanda deve essere inserito il codice Iban presso il quale si riceverà il pagamento.

Il modulo prevede anche la dichiarazione di non superamento dei limiti previsti per gli aiuti di Stato così come determinati dal Temporary Framework.

Scaduto il termine per la presentazione, l’Agenzia si occuperà di ripartizione dei fondi. Come anticipato si tratta di 20 milioni di euro. Ogni imprenditore può ricevere un aiuto massimo di 25.000 euro. In caso di incapienza dei fondi rispetto alle istanze regolarmente presentate si provvederà a una riduzione proporzionale.

Ogni soggetto potrà controllare l’esito della propria domanda attraverso l’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” – sezione “Contributo a fondo perduto – Consultazione esito” .