Nuove scadenze fiscali, precisazioni dell’Agenzia delle Entrate

Con il decreto adempimenti sono previste nuove scadenze fiscali e l’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 8/E dell’11 aprile 2024 ha fornito le istruzioni operative e lo scadenzario che i contribuenti dovranno seguire per i prossimi anni.

Nuove scadenze fiscali per il modello Redditi persone fisiche 2024

Con il decreto Adempimenti cambiano le scadenze per la presentazione del modello Redditi e Irap, resta ferma la scadenza per la presentazione del modello 730 che resta ferma al 30 settembre di ogni anno.

Per quanto riguarda il modello Redditi Persone Fisiche, con le nuove norme è prevista la 30 settembre cioè stesso termine previsto per il modello 730. Per il solo anno di imposta 2023, dichiarazione da presentare quindi nel 2024, il termine è stato posticipato al 15 ottobre 2024.

Sono infatti slittati i termini per aderire al concordato preventivo biennale a causa della necessità di predisporre software e piattaforme. Ci sarà temo fino al 15 ottobre e di conseguenza per facilitare le operazioni ai contribuenti, viene sostato al 15 ottobre 2024 anche il termine per la presentazione del modello Redditi Persone fisiche, ma si precisa che tale modifica è solo per quest’anno, dall’anno di imposta 2024, dichiarazione da presentare nel 2025 entra in vigore il termine ordinario in scadenza al 30 settembre.

Occorre però prestare attenzione infatti se il modello Reddito Persone Fisiche è presentato, da persone fisiche, tramite un ufficio di Poste italiane Spa, la consegna dovrà essere fatta tra il 1° maggio e il 1° luglio 2024.

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Nuove scadenze fiscali Irap, Ires, modello 770 sostituti di imposta

Per i soggetti Ires, se il periodo d’imposta coincide con l’anno solare, la dichiarazione dovrà essere trasmessa entro il 15 ottobre 2024, ovvero entro il giorno 15 del decimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, per i soggetti con esercizio “a cavallo”, cioè con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare.

Per l’Irap, imposta redditi attività produttive, si applicano gli stessi termini di scadenza previsti per il modello Redditi persone fisiche.

Resta ferma la data di scadenza del 31 ottobre 2024, per la trasmissione, da parte dei sostituti d’imposta, del modello 770.

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Chi non deve presentare la dichiarazione con modello 730/2023?

Il modello 730/2023 è il più utilizzato per la presentazione della dichiarazione dei redditi, vi sono però dei contribuenti che non devono presentarlo, ecco chi sono.

Chi non può utilizzare il modello 730/2023?

Non possono utilizzare il modello 730/2023 i contribuenti:

  • che realizzano reddito di impresa anche in forma di partecipazione;
  • realizzano redditi “diversi” (ad esempio derivanti da locazione di impresa);
  • devono presentare una delle seguenti dichiarazioni: Iva, Irap, modelli 770 ordinario e semplificato;
  • soggetti non residenti in Italia nel periodo di imposta a cui si riferisce la dichiarazione da presentare;
  • nel caso in cui debba essere presentata la dichiarazione per conto di un deceduto;
  • nel periodo d’imposta di presentazione del modello, percepiscono redditi di lavoro dipendente erogati esclusivamente da datori di lavoro non obbligati a effettuare le ritenute d’acconto.

Chi è esonerato dalla presentazione della dichiarazione dei redditi?

Nei casi che abbiamo elencato è necessario presentare la dichiarazione dei redditi utilizzando il modello Redditi PF ( tranne nel caso in cui nell’anno di riferimento non si fosse residenti in Italia.

Vi sono però degli ulteriori casi in cui si è esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. Si tratta di:

  • soggetti che nell’anno di imposta di riferimento hanno prodotto solo redditi da abitazione principale o altri fabbricati non locati (quelli esenti imu);
  • soggetti che hanno maturato solo redditi da lavoro dipendente o da pensione il cui datore di lavoro ha versato le imposte (in questo caso può però essere consigliato presentare la dichiarazione per far valere deduzioni e detrazioni e di conseguenza ottenere anche dei rimborsi). È possibile non presentare la dichiarazione solo nel caso in cui nell’anno di imposta vi sia un solo sostituto di imposta, ad esempio nel caso in cui nel corso dell’anno il contribuente abbia cambiato lavoro e quindi maturato redditi da due aziende sarà tenuto a presentare la dichiarazione. Inoltre, la dichiarazione deve essere presentata anche nel caso in cui il sostituto di imposta non abbia applicato le addizionali regionali e comunali, oppure le caso in cui le imposte siano state trattenute in misura inferiore al dovuto.

In genere è tenuto alla presentazione della dichiarazione ogni soggetto che ha ricevuto due CU, ad esempio anche nel caso in cui per una parte dell’anno il lavoratore ha percepito reddito da lavoro dipendente e per l’altra parte ha percepito indennità di disoccupazione (Naspi).

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Modello 730/2022 non inviato: cosa succede? Posso rimediare?

I termini per la presentazione del modello 730/2022 con i redditi del 2021 è scaduto il 30 settembre 2022, ma per chi avesse dimenticato questa scadenza è possibile recuperare? Naturalmente sì, ma utilizzando un modello diverso rispetto al 730, in questo caso si può utilizzare il modello Redditi PF, persone fisiche.

Differenza tra omessa presentazione della dichiarazione con modello 730/2022 ed errori nella compilazione

Si è visto in precedenza che coloro che hanno commesso degli errori nella presentazione del modello 730/2022, oppure hanno dimenticato di dichiarare alcuni redditi possono rimediare con l’uso del modello 730 integrativo, il presupposto per poter seguire questo percorso è che il modello 730 sia però stato presentato. Nel caso di omessa dichiarazione è invece possibile rimediare con un’altra strada e cioè con il modello redditi PF che deve essere però presentato entro il 30 novembre 2022. Si tratta del modello generalmente utilizzato da professionisti, lavoratori autonomi e partite Iva, ma nulla vieta che possa essere utilizzato anche dai lavoratori dipendenti e dai pensionati che invece generalmente inviano il modello 730/2022.

Chi usa il modello redditi PF?

Il modello Redditi PF inoltre viene generalmente utilizzato da color che nel corso dell’anno:

  • hanno cambiato datore di lavoro e quindi hanno due o più CU;
  • lavoratori dipendenti che hanno ricevuto direttamente dall’Inps o da altri enti di previdenza prestazioni a titolo di integrazione salariale o altre indennità nel caso in cui erroneamente non siano state effettuate le ritenute;
  • dipendenti a cui il sostituto di imposta ha effettuato detrazioni o deduzioni non spettanti in tutto o in parte;
  • lavoratori dipendenti che hanno percepito redditi da datori di lavoro non tenuti ad effettuare le ritenuta d’acconto ( ad esempio società residenti all’estero);
  • contribuenti che hanno maturato redditi sui quali l’imposta viene applicata separatamente;
  • contribuenti a cui sono state erroneamente calcolate o non calcolate le addizionali comunali e regionali (l’obbligo sussiste nel caso in cui l’imposta dovuta superi l’importo di 10,33 euro);
  • coloro che hanno maturato plusvalenze e redditi da capitale da indicare nei quadri RT ed RM;
  • docenti che hanno conseguito redditi anche da lezioni private.

Oltre questi casi, come sottolineato, la presentazione del modello redditi PF 2022 può essere effettuata da chi ha dimenticato di presentare nei termini il modello 730/2022.

Quali sono gli svantaggi del modello Reddidi PF?

Occorre sottolineare che purtroppo nel caso in cui il contribuente abbia maturato dei crediti nei confronti del Fisco, rispetto al modello 730, ci vuole più tempo per recuperare le somme nel caso in cui si usi il modello redditi PF. Può purtroppo volerci anche più di un anno. I crediti maturati si possono però utilizzare in compensazione con altri debiti fiscali.

La compilazione del modello è più complessa rispetto al 730/2022, il consiglio è di rivolgersi a professionisti.

Nel caso in cui risultino somme a debito devono essere versate con il modello F24.

Dichiarazione dei redditi: ecco perché usare il 730 e perché a molti conviene il modello Redditi PF

Le dichiarazioni dei redditi interessa milioni di italiani ogni anno. Nel nostro sistema fiscale esistono due modelli utili ai contribuenti per pagare l’Irpef. Uno è il modello 730, l’altro il modello Redditi Persone Fisiche (PF). Il risultato in entrambi i casi è sempre lo stesso, cioè pagare le tasse. In alcuni casi però c’è chi recupera parte delle tasse versate. Proprio questo è uno dei motivi per cui ci sono contribuenti che utilizzano il modello 730 ed altri che invece optano per il secondo. Molto dipende proprio dai rimborsi, anche se c’è chi sceglie una delle due vie perché prevedono due diverse forme di pagamento delle tasse.

A dire il vero negli ultimi tempi, o meglio da diversi anni, anche il modello 730 ha una sua versione che lo rende simile al modello Redditi PF, ma le differenze tra i due modelli sono sostanziali e profonde.

Modello 730, perché usarlo?

Il modello 730 è quello che comunemente viene utilizzato da chi ha redditi da lavoro dipendente, redditi da pensione, redditi immobiliari e poco altro. Infatti reddito di impresa e redditi da attività autonome pretendono l’utilizzo dell’altro modello. Con il 730 nove volte su dieci la partita fiscale, cioè i conguagli sull’Irpef e sulle addizionali regionali e comunali dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche, si risolvono in busta paga o con i cedolini di pensione. Nel primo caso il datore di lavoro si sostituisce al lavoratore con trattenute Irpef o rimborsi Irpef. Chi ha un datore di lavoro che si presta a fungere da sostituto di imposta ed ha capienza fiscale elevata, può tranquillamente scegliere la via del 730. Se dalla dichiarazione dei redditi esce fuori un credito di imposta per il lavoratore, cioè se deve vedersi restituire parte dell’Irpef e delle addizionali versate, il datore di lavoro con la busta paga del mese di luglio o agosto, erogherà le risultanze della dichiarazione insieme allo stipendio di quel mese.

Per contro, se il lavoratore dovrà versare delle tasse, il datore di lavoro negli stessi mesi effettuerà le trattenute. In pratica, tratterrà dallo stipendio del mese in oggetto, ciò che il Fisco pretende. Con il 730 il lavoratore non ha oneri e non deve effettuare praticamente nulla se non presentare la dichiarazione con le varie formule previste (CAF, Commercialisti, sostituto di imposta, cassetto fiscale con Spid, Cie o Cns). Ciò che accade per i lavoratori dipendenti accade per i pensionati. È l’Inps che in questo caso funge da sostituto di imposta, quasi fosse il datore di lavoro del pensionato. In questo caso è sul cedolino di pensione che si effettuano i conguagli, tanto in avere che a dare.

Modello Redditi PF, perché usarlo

Il modello Redditi invece, tiene fuori i sostituti di imposta, perché non li utilizza proprio. I conguagli a debito o a credito vengono effettuati direttamente con il Fisco. La via del modello Redditi Persone Fisiche è quella che utilizza chi ha redditi diversi oltre a quelli da lavoro dipendente o da pensione. Ma anche chi ha problemi con il datore di lavoro, magari di incapienza fiscale di quest’ultimo o perché è soggetto particolare e non virtuoso da questo punto di vista. Per i pagamenti fiscali in questo caso, tutto si risolve con il contribuente che tramite modello F24 deve andare a versare le imposte a debito. In caso di imposta a credito invece, sarà l’Agenzia delle Entrate a saldare il tutto con un bonifico direttamente al richiedente. In genere nel giro di 15/24 mesi.

Il modello 730 senza sostituto di imposta

Una via alternativa, come abbiamo detto in premessa, può essere quella di un 730 particolare. Parliamo del modello 730 senza sostituto di imposta. Nel modello 730 infatti, nel frontespizio, si inserisce il nome con tutti i dati del soggetto che deve effettuare il conguaglio, cioè del sostituto di imposta. Se non viene inserito e si barra la casella “assenza di sostituto”, si sceglie di fatto di fare effettuare i conguagli direttamente al Fisco. I tempi degli eventuali rimborsi però si allungano. Infatti occorrerà indicare all’Agenzia delle Entrate il numero del codice Iban per ottenere i rimborsi, che così arriveranno direttamente sul conto corrente del contribuente. Ma se con il sostituto di imposta tutto si risolve con le buste paga di luglio e agosto, con il 730 senza sostituto tutto si incassa a dicembre direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Pagamenti con F24 anche con il 730 senza sostituto

Senza Iban invece, tempi ancora più lunghi, perché è a marzo dell’anno successivo quello di dichiarazione che arriveranno i rimborsi.

Tempi più lunghi quindi, ma soluzione più vantaggiosa rispetto al modello Redditi PF. Ma il modello 730 anche se senza sostituto, non può essere utilizzato da tutti, perché chi è obbligato al modello Redditi PF dovrà continuare per forza di cose ad usare quello. Con il 730 senza sostituto infine, eventuali imposte a debito vanno versate con il modello F24 di pagamento. Se si utilizzano i canali dei Caf e dei commercialisti contemporaneamente alla presentazione del modello 730 verrà rilasciato anche il modello F24.

Obbligo di presentazione del modello Redditi Persone Fisiche 2022, facciamo chiarezza

Si avvicina a piccoli passi la nuova stagione dichiarativa con milioni di contribuenti italiani che saranno chiamati a presentare al Fisco il modello di dichiarazione 730 anche avvalendosi del precompilato. Così come c’è pure il precompilato per chi, invece, dovrà trasmettere all’Agenzia delle Entrate il modello di dichiarazione Redditi Persone Fisiche 2022.

Proprio sul modello Redditi PF 2022 cerchiamo allora di fare chiarezza in vista della prossima stagione dichiarativa. Andando ad approfondire, nella fattispecie, quali sono i casi in corrispondenza dei quali la presentazione del modello Redditi Persone fisiche 2022 è obbligatoria.

Quando la presentazione del modello di dichiarazione Redditi Persone Fisiche 2022 è obbligatoria

Nel dettaglio, il caso più comune di obbligo di presentazione del modello Redditi Persone fisiche 2022 riguarda i percettori di reddito da lavoro autonomo per il quale è richiesta la partita IVA. E lo stesso dicasi per chi deve dichiarare redditi diversi che, a loro volta, non sono dichiarabili utilizzando il modello 730 2022.

Inoltre, sono obbligati alla presentazione del modello Redditi Persone fisiche 2022 pure i titolari di redditi di impresa anche in forma di partecipazione. Ed anche chi, nell’anno di imposta 2021, ha maturato plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate. Oppure queste, sotto opportune condizioni, sono derivanti e riconducibili alla cessione di partecipazioni non qualificate.

Quali sono gli altri casi di obbligo di presentazione del modello Redditi Persone fisiche 2022

Inoltre, anche se meno comuni, ci sono pure altri casi di obbligo di presentazione del modello Redditi Persone Fisiche 2022. A partire da coloro che, nell’anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi, non risultavano essere residenti in Italia.

E lo stesso dicasi per chi deve presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti. E per chi deve presentare una tra le seguenti dichiarazioni. Ovverosia, la dichiarazione Iva, quella Irap ed anche quella relativa al Modello 770 così come si legge sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.

Quando serve il modello Redditi Persone fisiche 2022 pure a chi invece dichiara i redditi con il modello 730

In più, la presentazione del modello Redditi Persone Fisiche 2022 potrebbe rendersi necessaria, e quindi praticamente obbligatoria, pure per alcune categorie di contribuenti che, invece, sono obbligati alla presentazione del modello di dichiarazione dei redditi 730 2022.

E questo accade, nella fattispecie, quando per dichiarare tutti i redditi nel modello 730 non ci sono i relativi quadri. Per esempio, quando è necessario utilizzare il quadro RW del modello Redditi PF 2022. Che è quello relativo a ‘Investimenti e attività finanziarie all’estero, monitoraggio – IVIE/IVAFE‘.

Dichiarazione redditi 2022: le date da non dimenticare

Per la dichiarazione dei redditi del 2022, relativa all’anno di imposta 2021, la prima data da cerchiare sul calendario è quella del prossimo 30 aprile. Una data che riguarda i contribuenti che sfrutteranno la precompilata per trasmettere la dichiarazione dei redditi al Fisco.

A partire dal 30 aprile del 2022, infatti, la dichiarazione dei redditi precompilata sarà disponibile dal portale dedicato dell’Agenzia delle Entrate (infoprecompilata.agenziaentrate.gov.it) con accesso tramite le credenziali. Ovverosia, utilizzando a scelta una delle identità digitali che sono ammesse tra il Sistema Pubblico di Identità Digitale, la Carta di Identità Elettronica (CIE) oppure la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Ecco le scadenze della dichiarazione 2022 per i modelli 730 e Redditi precompilato

Come al solito la dichiarazione dei redditi precompilata potrà essere trasmessa dal contribuente con i dati precaricati dall’Agenzia delle Entrate. Oppure prima della trasmissione potrà essere modificata ed anche integrata.

In particolare, salvo cambiamenti e variazioni, il modello di dichiarazione dei redditi 730 2022 precompilato dovrà essere trasmesso al Fisco entro e non oltre il prossimo 30 settembre. Mentre per il modello Redditi 2022 precompilato ci sarà tempo fino e non oltre il prossimo 30 novembre.

Le altre scadenze dalla Certificazione Unica al modello IVA e passando per il modello 770/2022

Tra le altre scadenze, che sono legate sempre alla dichiarazione dei redditi del 2022, entro il prossimo 16 marzo i sostituti di imposta dovranno consegnare la Certificazione Unica (CU) ai lavoratori dipendenti ed assimilati. Così come la CU 2022 dovrà essere consegnata pure per la certificazione dei redditi da lavoro autonomo, per i redditi diversi, per le provvigioni ed anche per i corrispettivi legati ai contratti di locazione breve.

Per il modello di dichiarazione IVA 2022 la scadenza è quella del prossimo 2 maggio con la trasmissione all’Agenzia delle Entrate solo ed esclusivamente con modalità telematica. Mentre per il modello 770/2022 ci sarà tempo per l’invio al Fisco fino e non oltre il prossimo 31 ottobre.

Le differenze tra 730 e modello Redditi e come fare la scelta giusta

Le persone fisiche in Italia, per la dichiarazione dei redditi, in base alle propria situazione reddituale e lavorativa, possono scegliere tra due modelli. Ovverosia, il modello di dichiarazione 730, oppure il modello Redditi.

Ma quando si deve presentare la dichiarazione con il 730, e quando invece con il modello Redditi? Facciamo allora chiarezza al riguardo prima indicando le differenze tra il 730 ed il modello Redditi, e poi vedendo come fare sempre la scelta giusta.

Quali sono le differenze tra il 730 ed il modello Redditi e come fare la scelta giusta?

Le differenze tra il 730 ed il modello Redditi sono strettamente legate a chi può presentare il modello e chi no. Per semplificare al massimo, il modello 730 è riservato alla presentazione della dichiarazione dei redditi da parte dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Mentre il modello Redditi Persone Fisiche (PF) è in prevalenza riservato ai contribuenti che esercitano attività di lavoro autonomo.

Per fare la scelta giusta tra il 730 ed il modello Redditi basta rivolgersi al proprio commercialista di fiducia. Pur tuttavia, dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, accedendo alla precompilata tramite le credenziali, fare la scelta giusta tra il 730 e il modello Redditi PF è semplice in quanto c’è una apposita procedura guidata.

Chi deve presentare il modello di dichiarazione dei redditi 730

Nel dettaglio, la presentazione del modello di dichiarazione dei redditi 730 spetta ai pensionati ed ai lavoratori dipendenti, inclusi pure, sotto determinate condizioni, quelli operanti all’estero. Se non c’è esonero, inoltre, il 730 deve essere presentato pure dalle persone che sono impegnate in lavori socialmente utili, dai soci di cooperative, e dalle persone che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente.

Nonché da parte dei lavoratori con il contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno. Il 730, inoltre, è il modello di dichiarazione dei redditi che sono chiamati ad utilizzare pure i sacerdoti della Chiesa cattolica e tutti coloro che sono titolari in Italia di cariche pubbliche elettive. Inclusi anche i parlamentari nazionali ed i giudici costituzionali.

Chi deve presentare il modello di dichiarazione Redditi Persone Fisiche

La presentazione del modello di dichiarazione Redditi Persone Fisiche, invece, spetta per i redditi derivanti da attività di impresa, da lavoro autonomo per il quale è richiesta la partita IVA, ed anche per dichiarare tutti quei redditi diversi che non rientrano fra quelli dichiarabili con il modello 730. Il modello Redditi PF, inoltre, si utilizza, tra l’altro, pure per dichiarare plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni.

Così come contribuenti che dichiarano i redditi con il modello 730 possono essere chiamati, in ogni caso, a presentare il Redditi PF relativamente ad alcuni quadri del modello. Come per esempio il quadro RW riguardante ‘Investimenti e attività finanziarie all’estero, monitoraggio – IVIE/IVAFE‘.

Per la presentazione dei due modelli di dichiarazione dei redditi, con la precompilata, servono le credenziali dell’Agenzia delle Entrate che, pur tuttavia, saranno dismesse alla mezzanotte del 30 settembre del 2021. Mentre dall’1 ottobre del 2021 l’accesso ai servizi telematici del Fico sarà sempre possibile muniti di CIE (Carta di Identità Elettronica), di Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e/o di Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Rimborso Modello Redditi PF, quando arriva?

Per l’anno in corso, e quindi per la dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta 2020, il Modello Redditi PF precompilato si potrà trasmettere al Fisco entro e non oltre il 30 novembre del 2021. Scadenza entro la quale, tra l’altro, il contribuente potrà presentare pure il modello Redditi correttivo del 730 ed il modello Redditi aggiuntivo del 730.

Per il modello Redditi precompilato, inoltre, ci sono pure i tempi supplementari con una scadenza che è fissata alla fine del prossimo mese di febbraio. Entro il 28 febbraio del 2022, intatti, potrà essere presentato pure il modello Redditi precompilato ‘tardivo’ così come riporta il sito Internet del Fisco che è dedicato alla dichiarazione dei redditi precompilata. Ma detto questo, per chi con il Fisco risulta a credito, quando arriverà il rimborso fiscale relativo al Modello Redditi 2021 Persone Fisiche?

Modello Redditi PF 2021, come chiedere ed ottenere il rimborso fiscale

Per chiedere prima e per ottenere poi dal Fisco il rimborso fiscale, quando per il Modello Redditi PF 2021 la dichiarazione è a credito, prima della trasmissione all’Agenzia delle Entrate occorre compilare correttamente il quadro RX. Si tratta, infatti, dell’apposita sezione dove indicare, rispetto al credito maturato, l’ammontare del rimborso fiscale che viene richiesto.

E questo perché il contribuente può chiedere il rimborso dell’intera somma a credito, ma può pure chiedere pure un rimborso parziale. Con la rimanenza che il contribuente, come eccedenza, potrà andare poi a sfruttare per il pagamento di tasse future con la compensazione tra i crediti ed i debiti fiscali.

L’inserimento da parte del contribuente dell’importo a rimborso, nel quadro RX del Modello Redditi PF, è obbligatorio per ricevere poi il bonifico da parte dell’Agenzia delle Entrate. Altrimenti il Fisco in automatico, per la dichiarazione dei redditi dell’anno di imposta successivo, andrà a considerare il credito fiscale maturato come un’eccedenza che andrà a compensare le tasse da pagare proprio nella successiva dichiarazione.

Inoltre, al fine di velocizzare l’operazione, il contribuente che chiede il rimborso, dall’area riservata del sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, deve comunicare e quindi inserire il codice IBAN del proprio conto corrente bancario o postale sul quale desidera che poi sia accreditato il rimborso stesso.

Quando arriva il rimborso fiscale per il Modello Redditi PF 2021?

Per i rimborsi fiscali l’Agenzia delle Entrate non fissa mai un calendario ufficiale. Pur tuttavia, dopo aver verificato e dopo aver liquidato tutte le dichiarazioni relative ad uno specifico anno di imposta, i rimborsi fiscali per le dichiarazioni a credito scattano a favore dei contribuenti a credito in maniera massiva.

Di certo, per il Modello Redditi PF 2021, il credito fiscale risultante dalla dichiarazione dei redditi trasmessa non potrà essere rimborsato prima del prossimo 30 novembre. Solo dopo tale data, infatti, il Fisco inizierà a liquidare le dichiarazioni, dopodiché il rimborso dovrebbe arrivare non più tardi dell’inizio della primavera del 2022.

Ed in ogni caso, per informarsi sui rimborsi fiscali, il contribuente può consultare periodicamente il proprio ‘Cassetto Fiscale’, oppure può rivolgersi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate sul territorio. Oppure ancora può chiamare da telefono fisso il numero verde gratuito 800.90.96.96.

Modello Redditi: quando si compila il quadro RC?

Per il modello Redditi PF 2021, da trasmettere entro i termini previsti all’Agenzia delle Entrate in via telematica, uno dei quadri più importanti è il Quadro RC che deve essere compilato quando devono essere dichiarati al Fisco i redditi di lavoro dipendente ed assimilati.

Quadro RC del modello Redditi PF 2021, ecco come è composto

In particolare, per il 2021, il Quadro RC del modello Redditi PF è composto da un totale di 14 righe, dal rigo RC1 al rigo RC15, e da 6 sezioni, ovverosia dalla Sezione I alla Sezione VI con la compilazione che dipende non solo dalla tipologia di reddito di lavoro dipendente ed assimilati da dichiarare, ma anche dalle caratteristiche delle ritenute applicate e dall’eventuale diritto alle detrazioni fiscali.

Le 6 sezioni del modello Redditi PF 2021, come e quando si devono compilare

Nel dettaglio, la Sezione I del modello Redditi PF 2021 copre le righe dalla RC1 alla RC6, ed è quella dove il contribuente deve indicare i redditi di lavoro dipendente e assimilati. Nella Sezione I, inoltre, vanno dichiarati pure eventuali redditi di pensione per i quali la detrazione è rapportata al periodo di lavoro nell’anno così come si legge sulle istruzioni alla compilazione.

Nella Sezione II (dal rigo RC7 al rigo RC9) del modello Redditi PF 2021, il contribuente deve dichiarare altri redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente che si riferiscono, invece, a detrazioni non rapportate al periodo di lavoro nell’anno.

La Sezione III (rigo RC10) del modello Redditi PF 2021 è quella dove indicare tutte le ritenute ai fini Irpef includendo pure le addizionali regionali e comunali. Mentre la Sezione IV (rigo RC11 ed RC12) deve essere compilata solo quando le ritenute fiscali a fini Irpef si riferiscono a trattenute applicate sui compensi percepiti per i lavori socialmente utili in regime agevolato.

Le Sezioni V (RC14) e VI (RC15) del modello Redditi PF 2021, infine, riguardano rispettivamente i bonus Irpef fruibili ai fini dell’abbassamento della pressione fiscale sul lavoro, e le detrazioni per il comparto sicurezza e difesa.

Modello Redditi PF 2021: chi deve presentarlo?

Partiamo dal dire che il modello redditi PF non è altro che il modello ordinario di dichiarazione dei redditi (ovvero, l’ex modello Unico). Si differenzia dal modello 730 poiché, nel caso del nuovo modello PF, i versamenti delle imposte vengono effettuati direttamente dal contribuente attraverso il modello F24. Il tutto presentabile o in versione cartacea ad uno sportello fisico, oppure in modalità home banking, tramite un intermediario abilitato all’operazione. Ma ancora molti si chiedono chi deve presentarlo? Scopriamolo assieme in un breve resoconto della situazione.

Chi dovrà compilare e presentare il modello Redditi PF 2021?

Il modello redditi PF (Persone Fisiche) dell’anno 2021, in una sorta di sostituzione del modello 730, dovrà essere presentato dalle seguenti categorie:

  • redditi d’impresa, pure nella forma di partecipazione;
  • redditi di lavoro autonomo, ai quali è richiesta la partita IVA;
  • redditi “diversi”, ovvero coloro non compresi tra quelli indicati nel quadro D, righi D4 e D5;
  • redditi derivanti da produzione di “agroenergie” oltre i limiti previsti dal D.L. 66/2014;
  • redditi che provengono da “trust”, in veste di beneficiario;
  • plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o anche esse siano derivate dalla cessione di partecipazioni non qualificate, nelle società residenti in Paesi o territori a fiscalità privilegiata;

Oppure, ancora saranno pertinenti le categorie che nell’anno precedente all’imposta o nell’anno di presentazione in corso, non siano residenti in Italia. Saranno, inoltre, tenuti alla presentazione del Modello Redditi PF 2021 i contribuenti che detengono immobili e attività finanziarie all’estero, pure qualora avessero presentato il modello 730, per poter calcolare le imposte IVIE e IVAFE.

Dove bisogna scaricare i modelli redditi PF 2021 e a chi rivolgersi?

Il modello redditi PF 2021 è scaricabile attraverso il sito della Agenzia delle Entrate, mentre per quanto riguarda la modalità di presentazione potrà essere effettuata:

  • Attraverso via telematica, dal dichiarante stesso
  • Attraverso via telematica, abilitando un intermediario (ai sensi dell’ articolo 3, comma 3, dPR luglio 1998, numero 32)
  • In taluni casi, attraverso ufficio postale, in copia cartacea

Nei migliori casi è sempre utile rivolgersi al proprio CAF di competenza, per ulteriori informazioni e per delegare un intermediario. Per quanto riguarda, invece, l’ obbligo di presentazione cartacea in ufficio postale avviene, quando, ad esempio, bisogna presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti.