Fotovoltaico, sempre più crescente l’utiizzo dei terreni agricoli

Il fotovoltaico potrebbe essere la svolta italiana per uscire dalla dipendenza energetica. E se non bastano i tetti dei fabbricati, ci sono i terreni da usare.

Fotovoltaico, l’obiettivo italiano

La crisi energetica ha fatto evidenziato come all’interno di tutta l’Unione Europea occorre una svolta per la produzione di energia pulita. Entro il 2023 l’Italia dovrà istallare circa 40 GW di impianti di produzione di energia elettrica provenienti da fonti rinnovabili. Ed il nostro Paese sembra concentrarsi sull’eolico e sul solare. E proprio il solare potrebbe essere la scelta italiana per uscire dalla dipendenza energetica nei confronti di altri paesi, come la Russia.

Per questo motivo sono nati una serie di aiuti come il bonus fotovoltaico. Possono beneficiarne tutti coloro che dal primo gennaio al 31 dicembre 2022 sosterranno spese per questo tipo di impianti. Si tratta di spese documentate per l’istallazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.

Fotovoltaico, non bastano i tetti e arrivano i terreni

Siamo abituati a pensare agli impianti per il fotovoltaico montati sui tetti delle case, singole o condomini. Ma anche sui tetti di edifici istallati su immobili ad uso commerciale, nelle aziende o similari. Mentre una delle idee sempre più in uso è l’utilizzo di impianti a terra, proprio sui terreni che sono liberi e non utilizzati.

Questo permette di mettere a rendita anche dei terreni agricoli dismessi, anche attraverso la locazione. Il contratto di affitto di un terreno agricolo ha una durata di 30 anni con eventuale opzione fino ai 40 (5+5). Tuttavia il rapporto tra proprietario e investitore è regolato da un contratto preliminare. Cioè la promessa da parte della società di acquistare un diritto di superficie sul terreno solo ed esclusivamente con determinate condizioni.

I vantaggi dell’utilizzo dei terreni agricoli

L’uso dei terreni agricoli potrebbe essere una soluzione vincente. Quello più allettante è  incrementare il valore economico degli stessi terreni. Il proprietario ne guadagna una rendita proprio dal canone di locazione. E un terreno non utilizzato può quindi trovare una funzione. I prezzi di mercato per l’affitto dei terreni agricoli, secondo affittoterreno.com, di solitamente corrispondono a un importo che varia dai 2000€ ai 3500€ per ettaro all’anno. La variazione dipende da molteplici fattori, quali ad esempio la tipologia di terreno, la sua esposizione, la prossimità ad una cabina di tensione, l’estensione totale e l’idoneità dell’area al netto di vincoli e fasce di rispetto. Per i terreni industriali invece l’importo del canone di affitto varia dai 4500€ ai 6000€ per ettaro all’anno.

 

 

 

 

Proroga obbligo di mascherine e stop obbligo vaccino

Dal primo Consiglio dei Ministri operativo arrivano importanti novità in materia Covid: è stato prorogato l’uso delle mascherine nelle strutture sanitarie, mentre possono rientrare in servizio tutti coloro che non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale.

Covid: nel primo Consiglio dei Ministri arriva il via libera ai medici e infermieri non vaccinati

Il resoconto del Consiglio dei Ministri appena terminato sarà diramato alle 16:30, sarà presentato in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal Ministro della Giustizia, Nordio e dal Ministro della Salute, Schillaci. Già ci sono molte indiscrezioni su ciò che è stato deciso. La prima importante novità è rappresentata dalla possibilità per i medici e il personale sanitario che non si sono sottoposti al protocollo di vaccinazione anti covid di tornare in servizio anche a contatto con i pazienti.

Mascherine: proroga negli ospedali e nelle RSA

La seconda novità importante è la proroga dell’obbligo di indossare la mascherina negli ospedali e nelle RSA. Nelle ore appena passate si era parlato di una caduta di tale obbligo, molte sono state le reazioni da parte dei tecnici che hanno ritenuto inopportuno in un periodo in cui il Covid ancora circola, mettere a rischio persone che spesso hanno le difese immunitarie compromesse, come i degenti delle RSA e degli ospedali. Già nel primo pomeriggio inoltre era arrivata l’ordinanza del Presidente della Regione Campania, De Luca, che aveva prorogato l’uso della mscherina negli ospedali e delle RSA della Regione, ciò in aperto contrasto con quanto si stava decidendo in sede nazionale. Ora arriva la decisione anche del Consiglio dei Ministri.

Slitta l’entrata in vigore della riforma Cartabia

Nella seduta di oggi è stato anche disposto il rinvio al 30 dicembre dell’entrata in vigore della riforma Cartabia inerente il processo penale e l’ergastolo ostativo che era stato giudicato anticostituzionale dalla Corte Costituzionale. A tal proposito ha espresso soddisfazione l’Associazione Nazionale Magistrati che ritiene opportuno determinare una disciplina transitoria prima dell’entrata in vigore della riforma Cartabia.  Questo rinvio consente comunque di rispettare i termini previsti dall’Unione Europea che ha chiesto l’applicazione della riforma entro la fine dell’anno al fine di non precludere l’erogazione degli ulteriori fondi PNRR.

Nel Consiglio dei Ministri sono state disposte anche misure contro i Rave Party, sono state introdotte pesanti misure restrittive con reclusione da 3 a 6 anni e multe fino a 10.000 euro e, infine, confisca degli oggetti utilizzati durante l’occupazione.

Il prossimo Consiglio dei Ministri ci sarà venerdì  4  novembre 2022.

Reddito di cittadinanza, arriva la proposta shock con sospensione per 6 mesi

Proposta shock da Matteo Salvini: per trovare i soldi per finanziare Quota 102 propone la sospensione del reddito di cittadinanza per 6 mesi a chi può lavorare.

Proroga di Quota 102 con il sospensione per sei mesi del reddito di cittadinanza

Che la riforma della pensione sia il cruccio di Salvini e il reddito di cittadinanza la misura odiata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è cosa abbastanza nota, ma ora arriva una proposta che per molti italiani potrebbe cambiare davvero tutto. Si è visto negli approfondimenti passati che per ora si ipotizza di non effettuare alcuna riforma della pensione. Resterebbe quindi in vigore le legge Fornero senza alcuno scivolo. Dovrebbero invece essere prorogate l’Ape Sociale che ha un’applicazione limitata e vi rientrano una quota limitata di persone e Opzione Donna che porta comunque alla perdita di circa il 30% dell’assegno pensionistico.

Leggi anche: Pensioni, stop alla riforma, ma proroga per Ape Sociale e Opzione Donna

Quota 102 attualmente in vigore è invece in scadenza al 31 dicembre e per ora non hanno trovato reperibilità coperture e proprio da questo limite arriva la nuova idea di Matteo Salvini, vice premier.

Sospensione per sei mesi del reddito di cittadinanza: a rischio 900 mila percettori

L’ipotesi allo studio è tagliare per 6 mesi il reddito di cittadinanza a coloro che possono essere utilmente collocati nel mondo del lavoro. Non dovrebbero quindi rientrarvi coloro che hanno delle invalidità e i pensionati con assegno minimo che percepiscono l’integrazione. Questa misura dovrebbe consentire il risparmio di un miliardo di euro e questo dovrebbe bastare a finanziare il meccanismo di uscita dal mondo del lavoro con un’età minima di 61 anni e 41 anni di anzianità contributiva. Si tratterebbe quindi di una proroga di Quota 102.

Questa proposta di Salvini ha trovato spazio all’interno di un’intervista nel prossimo libro, in uscita il 4 novembre, di Bruno Vespa. Sulla sua reale potenzialità vi sono dubbi perché in un momento così difficile togliere il reddito di cittadinanza a 900.000 famiglia potrebbe deprimere ancora di più i consumi emettere in grave difficoltà le famiglie se realmente non si propone loro un inserimento lavorativo.

In realtà il ministro impegnato nella scrittura della riforma delle pensioni è Marina Calderone  al vertice del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La proposta che arriva dalla neo-ministra è di una Quota flessibile con possibilità di andare in pensione con un’anzianità contributiva di 35 anni e un’età compresa tra 61 e 66 anni, ma con una riduzione cospicua anche in questo caso per l’importo mensile. La riduzione sarebbe tanto più ampia quanto più si anticipa l’uscita dal lavoro.

Leggi anche: Quota flessibile: la nuova riforma della pensione della Ministra Calderone

Concorso Agenzia per la cybersicurezza 60 posti disponibili. Bando

C’è tempo fino al 27 novembre 2022 per poter partecipare al concorso indetto dall’Agenzia per la Cybersicurezza, sono 60 i posti disponibili, ecco chi può partecipare e quali prove dovranno essere superate per il concorso Agenzia per la Cybersicurezza.

Posti disponibili e requisiti

I profili professionali ricercati con il bando di concorso Agenzia Cybersicurezza sono:

A. 15 Coordinatori per le funzioni di “Cyber Security Triage Operator” e “Digital Forensic and Incident Response Specialist”;
B. 10 Coordinatori per le funzioni di “Security and Threat Analyst”;
C. 5 Coordinatori per le funzioni di “Red Team Operator” ;
D. 5 Coordinatori per le funzioni di “Data Collection and Analysis” ;
E. 5 Coordinatori per le funzioni di “Tecnico di laboratorio software” ;
F. 5 Coordinatori per le funzioni di “Tecnico di laboratorio hardware” ;
G. 15 Coordinatori per le funzioni di “IT project coordinator and developer”.

Per conoscere i dettagli dei vari profili invitiamo a scaricare il bando.

Possono partecipare al concorso soggetti in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado di durata quinquennale con un punteggio minimo di 80/100, oppure 48/60. Inoltre è richiesta esperienza dimostrabile di durata almeno triennale con contratto di lavoro dipendente oppure lavoro autonomo nel campo espressamente elencato per ciascuno dei profili ricercati.

Gli altri requisiti previsti per poter partecipare sono uguali a quelli generalmente richiesti nei pubblici concorsi e quindi, maggiore età, cittadinanza italiana, godimento dei diritti civili e politici, non aver avuto comportamenti incompatibili con le funzioni da svolgere presso l’Agenzia per la Cybersicurezza.

Come presentare la domanda

La domanda per partecipare al concorso presso l’Agenzia per la Cybersicurezza deve essere presentata esclusivamente per via telematica all’indirizzo https://www.inpa.gov.it/ per autenticarsi è necessario utilizzare un codice di identità digitale ( CIE, SPID o CNS).

Prove del concorso Agenzia Cybersicurezza

La prima cosa da sottolineare è che nel caso in cui le domande presentate siano più di 1.000, ci sarà una preventiva selezione per titoli. La valutazione viene eseguita con il voto del diploma, si procederà quindi a stilare una vera graduatoria e saranno ammessi i prime 1.000 + ex aequo. L’esito della preselezione viene comunicato ai candidati tramite PEC. Per tutti i dettagli consigliamo di scaricare il bando al link indicato al termine dell’articolo.

a data delle prove sarà comunicata esclusivamente sul sito https://riqualificazione.formez.it e sul sito www.acn.gov.it, almeno 15 giorni prima delle prove. Le prove saranno due: prova scritta e prova orale e avranno ad oggetto le materie del concorso indicate sempre nel bando. La prova scritta consiste in un quiz a risposta multipla (50 domande) e due quesiti a risposta sintetica e sarà effettuato con l’uso di strumenti informatici con garanzia di anonimato. La prova orale verte sulle stesse materie, coloro che hanno superato lo scritto e sono ammessi all’orale ne ricevono comunicazione tramite PEC. Per conoscere tutte le materie invitiamo a scaricare il bando.

Scarica il bando seguendo il link

http://riqualificazione.formez.it/sites/all/files/bando_acn_60_coordinatori_ict_13456.pdf

Per conoscere altre possibilità di inserimento lavorativo, leggi:

Concorso Corte dei Conti: 60 posizioni aperte. Requisiti

Cartier assume: 450 posizioni aperte. Ecco quali sono e come candidarsi

Legge 104, quali sono le agevolazioni in caso di successioni e donazioni?

I soggetti invalidi che godono della legge 104 possono ereditare o essere soggetti di donazione. Ma per loro sono previste delle agevolazioni.

Legge 104 i diritti in caso di successioni e donazioni

La donazione è il negozio giuridico previsto dal codice civile. Con la donazione una parte detto il donante intenzionalmente arricchisce l’altra, il donatario, disponendo di un proprio diritto o obbligandosi a disporne. Ma non è previsto alcun tipo di corrispettivo. Ad esempio è molto diffuso fare una donazione ai figli per regalargli gli immobili in possesso dei genitori.

Mentre la successione è il diritto di subentrare in un rapporto giuridico. Da parte di un soggetto detto successore o avente causa, a un altro soggetto detto dante causa. Quando ad esempio muore un genitore, i figli provvedono alla successione per diventare proprietari dei beni dei defunto. Le persone che ricevono in eredità o in donazione beni immobili  e diritto reali immobiliari devono versare l’imposta di successione e donazione.  Tuttavia il calcolo dell’imposta è previsto con aliquota differenti a seconda del grado di parentela intercorrente tra la  persona deceduta e l’erede in caso di successione e donante e donatario in caso di donazione.

Legge 104, quali le agevolazioni previste

La normativa tributaria riconosce un trattamento agevolato quando a beneficiare del trasferimento (successione o donazione) è una persona con disabilità grave. Si parla di disabilità grave riconosciuta ai sensi della legge 104/1992. Infatti in questi casi è previsto che l’imposta dovuta dal beneficiario o dall’erede si applichi solo sulla parte della quota ereditata o donate che supera l’importo di 1.500.000 euro.

Inoltre la legge n.112 del 22 giugno 2016 ha previsto l’esenzione dell’imposta sulle successioni e donazioni per i beni e i diritti conferiti in un trust o gravati da un vincolo di destinazione per quelli destinati a fondi speciali instituiti in favore delle persone con grave disabilità. Tra le principali condizioni richieste per l’esenzione, quella che il trust, il fondo speciale e il vincolo di destinazione devono perseguire come finalità esclusiva l’inclusione sociale, la cura e l’assistenza delle persone con disabilità grave, in favore delle quali sono istituiti. Infine tale scopo deve essere espressamente indicato nell’atto istitutivo del trust, nel regolamento dei fondi speciali o nell’atto istitutivo del vincolo di destinazione.

Eredità, figli disabili e successione

E’ bene precisare che al figlio disabile spettano le stesse quote legittime degli altri fratelli. Affinché questo avvenga e ci sia certezza che la sua quota non venga contesa dagli altri fratelli, i genitori possono:

  • effettuare la donazione dividendo il proprio patrimonio nel rispetto delle quote di legittima;
  • nominare un esecutore testamentario che vigili sul rispetto delle volontà del defunto;
  • avvalersi del vincolo di destinazione, in questo modo è possibile destinare un immobile a fonte di reddito per il figlio disabile. Inoltre in questo ultimo caso l’immobile non può essere pignorato.

 

Locazioni commerciali e annualità successive: Agenzia delle Entrate e mancato rinnovo

Le locazioni commerciali e le annualità successive a volte necessitano di alcuni  chiarimenti, ecco cosa ci chiede oggi una lettrice e la risposta dell’esperto.

Locazioni commerciali e annualità successive, ogni anno si pagano?

Quando si sottoscrive un contratto di locazione commerciale la durata è di sei anni più sei di solito. Al momento della sottoscrizione del contratto le parti si accordano su tutte le clausole e si provvedere alla registrazione presso l’Agenzia delle entrate. Questo prevede il pagamento dell’imposta di registro che può essere effettuata alternativamente:

  • di anno in anno, fino alla scadenza;
  • in unica soluzione per l’intera durata.

L’importo è pari al 2% sul canone di locazione annuale nel primo caso e moltiplicato per gli anni nel caso di intera durata. L’importo si paga al 50% tra il locatore ed il conduttore.  Ma cosa può succedere se non si paga questa tassa? E questa è la domanda della nostra lettrice.

Locazioni commerciali, il problema che può sorgere

La lettrice Signora P. ci manda una mail in merito ad un contratto di locazione commerciale che ha sottoscritto e alla ricezione di due  raccomandate da parte del fisco. Ecco cosa racconta al Sig.ra P:

Nel 2019 ho sottoscritto un contratto di locazione commerciale per una bottega di mia proprietà. Il contratto di locazione è stato subito regolarmente registrato presso l’Agenzia delle entrate. La durata è di sei anni, quindi la scadenza prevista è nel 2025. Ed io ogni anno ho pagato le tasse sulla locazione nella dichiarazione di reddito, come ha indicato il mio caf. Purtroppo oggi, 2022, mi sono arrivate due raccomandate dall’agenzia delle entrate per mancato rinnovo per annualità successive per gli anni 2020 e 2021. Ma perché se pago le tasse?

Mancato rinnovo annualità successive: chiarimenti

Facciamo un pò di chiarezza. Una cosa sono il pagamento delle tasse sui redditi percepiti derivanti da contratto di locazione che si pagano tramite la dichiarazione  e l’altra sono il pagamento delle imposte per le annualità successive alla prima sullo stesso contratto. Le raccomandate riguardavano il secondo aspetto. Infatti nei contratti di locazione commerciale occorre pagare il 2% sul canone annuale e lo si può versare tutti gli anni, oppure in unica soluzione (per la durata complessiva).

Se si sceglie di versare l’imposta di anno in anno è necessario provvedere spontaneamente al versamento per l’annualità successiva entro 30 giorni dalla scadenza della precedente annualità. Il versamento può essere effettuato:

  • utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia (software RLI o RLI-web) tramite richiesta di addebito su conto corrente
  • con il modello F24 Elementi identificativi, utilizzando il codice tributo 1501.

Nel calcolo dell’imposta da versare si deve tener conto anche di eventuali adeguamenti del canone di locazione (ad esempio adeguamento ISTAT). Quindi la Sig.ra P. purtroppo non ha versato questa imposta per gli anni 2020 e 2021, e non può fare altro che pagare quanto voluto. E soprattutto deve ricordarsi che dovrà farlo, insieme al suo conduttore, ogni anno fino alla scadenza del contratto nel 2025.

Deposito prezzo nel preliminare di vendita: tutela per compratore

Il deposito prezzo è una prassi sempre più in utilizzo durante le compravendite immobiliari, cerchiamo di rispondere alla domanda di una lettrice.

Il deposito prezzo cos’è e quando si usa

Quando si compra un immobile c’è sempre un pò di paura nella sottoscrizione del preliminare e poi dell’atto di acquisto. Tuttavia in molti casi, è sempre più in uso, la formula del deposito prezzo. Con la legge sulla concorrenza (legge n. 124/2017, articolo 1, commi 63 e seguenti, entrata in vigore il 29 agosto) il legislatore ha previsto la facoltà dell’acquirente di richiedere il deposito del prezzo al notaio rogante. Questo fino a quando non sia effettuata la corretta trascrizione del contratto di compravendita. E’ lo stesso Notaio a trascrizione avvenuta a dare le somme al venditore.

Pertanto il deposito del prezzo non è altro che un diritto su istanza di una delle parti, o di entrambe, di depositare il prezzo indicato per la compravendita. E’ Una forma di tutela dell’acquirente. Questo dal punto di vista legislativo, ma adesso andiamo a rispondere al problema della nostra lettrice.

Questa strana clausola nel preliminare di vendita

La signora C. ci manda questa mail: Buongiorno, avrei bisogno di un consiglio. Circa un mese fa ho visionato un immobile che vorrei comprare e che sembra essere perfetto per le esigenze mie e della mia famiglia. Così mi reco in agenzia immobiliare, visiono i documenti ed insieme a mio marito decidiamo di fare una proposta di acquisto. Dopo circa una settimana l’agente ci chiama e ci dice che viene accettata. Noi siamo felici così procediamo per e chiediamo copia del preliminare prima di sottoscriverlo. 

Va tutto bene, fino a che non ci troviamo questa clausola: Le parti si riservano, sin d’ora, la facoltà di avvalersi, in sede di stipula del
contratto di vendita, della garanzia del “deposito prezzo” di cui all’art. 1 comma 63 lettera c) della L. 147/2013 come modificato dall’art. 1 comma 142 della L.124/2017. Premesso che dal vostro articolo sul deposito prezzo ho capito cosa sia, ma perché lo trovo scritto se nessuno lo ha richiesto e nessuno me ne parlato? Tra due giorni devo firmare e non so cosa fare, potete aiutarmi?

La tutela per il compratore

Partiamo dal concetto di base che il deposito prezzo è una tutela a favore del compratore. Il preliminare è un contratto che contiene tutte le indicazioni che saranno poi osservate durante la compravendita davanti al Notaio. Quando si sottoscrivere una compravendita si diventa proprietari dell’immobile. Però dal quel momento, alla registrazione sul registri immobiliari a volte passa circa una settimana. Il deposito serve a proteggere dal rischio di trascrizioni o gravami tra la stipula e la trascrizioni dello stesso atto.

Tuttavia il deposito prezzo è una scelta facoltativa delle parti, nessuno può imporla. Ma è un’operazione sicura perché le somme versate dal compratore sono intestate al notaio e non al venditore. Sono depositate su di un conto corrente dedicato che ha acceso in banca con la destinazione “conto dedicato ai sensi della Legge 147/2013”. Pertanto procede in serenità a firmare il suo preliminare e tanti auguri per la nuova casa.

 

 

 

 

 

Truffa Superbonus 110%: disposto il sequestro dei crediti presso gli intermediari finanziari

La Corte di Cassazione, terza sezione penale, ha depositato 5 sentenze contro altrettanti istituti di credito con rigetto delle istanze di dissequestro delle somme derivanti da truffe Superbonus 110%. Ecco cosa è successo.

Sequestro dei crediti ceduti per 5 intermediari finanziari

La vicenda ha visto il perpetrarsi di diverse truffe di valore ingente ai danni dello Stato nella realizzazione dei lavori del Superbonus 110%. Il valore della truffa era di un milione di euro. Nel corso dell’indagine per associazione a delinquere finalizzata a truffa, evasione fiscale e falso, si effettua il sequestro preventivo dei crediti di imposta maturati dal beneficiario e ceduti all’intermediario finanziario. Questi hanno proposto ricorso avverso il provvedimento e si è quindi arrivati alle sentenze. Le pronunce sono come detto 5:

  • 40865 nei confronti di Banco Desio;
  • 40866 contro Illimity Bank;
  • 40867 sentenza emessa contro Poste Italiane;
  • 40868 Groupama Assicurazioni;
  • 40869 Cassa Depositi e Prestiti.

Leggi anche: Superbonus 110%: condizioni cessione del credito praticate dalle banche

Superbonus 110% perché c’è il sequestro delle somme presso gli intermediari finanziari?

Nelle varie procedure i richiedenti avevano ricevuto i benefici previsti dal decreto 34 del 2020 con riconoscimento quindi dei crediti a fronte di lavori eseguiti per l’efficientamento energetico degli edifici, quindi il Superbonus. Come risaputo, la normativa prevede la possibilità di utilizzare i crediti di imposta maturati compensandoli con il proprio debito fiscale, oppure di cedere i crediti.

La disciplina della cessione dei crediti nel tempo è stata molto irrigidita. Con la circolare 23 del 2022 dell’Agenzia delle Entrate si introduce per la prima volta la responsabilità in solido in caso di truffa Superbonus tra il beneficiario e il cessionario. La responsabilità in solido si esclude nel momento in cui il cessionario dimostra di aver adottato tutti gli accorgimenti necessari al fine di verificare che effettivamente i lavori sono stati eseguiti e che vi è coerenza tra le somme dichiarate e i lavori effettuati. In un secondo momento la responsabilità in solido ha avuto una rivisitazione, ma confermata nei casi di dolo o colpa grave da parte del cessionario.

Leggi anche: Superbonus: chiarimenti dell’Agenzia in merito alla responsabilità in solido

Truffa Superbonus: le somme restano sotto sequestro cautelare

Ora arrivano le prime pronunce in merito. Nei casi in oggetto quindi, ipotizzate le truffe, i crediti di imposta già ceduti sono stati sottoposti a sequestro a scopo cautelare prima di poter essere utilizzati dal cessionario stesso. Gli intermediari hanno quindi chiesto il dissequestro delle stesse somme, ma questo in tutti i 5 casi la Corte di Cassazione ha ritenuto di doverli confermare. Nel caso in cui quindi ci arrivasse a condanne definitive per truffa ai danni dello Stato, le somme sarebbero introitate nuovamente dallo Stato.

Quale tutela per gli intermediari finanziari? Questi potrebbero sempre rivalersi sul cedente/beneficiario, ma non è detto, soprattutto se trattasi di somme elevate, che riescano a recuperare il mal torto.

Proprio il rischio connesso alla responsabilità in solido ha portato di fatto le banche a stringere la cinghia e a non accettare facilmente la cessione dei crediti da Superbonus 110% richiedendo le foto al fine di dimostrare i lavori eseguiti. Addirittura la società Deloitte che cura la parte burocratica per diversi intermediari ha richiesto l’asseverazione dei lavori non semplicemente con le foto, ma anche attraverso dei video.

Bonus in scadenza il 31 dicembre, l’elenco completo

Sono molti i bonus in scadenza il prossimo 31 dicembre, almeno stando alle decisioni fin ora prese. Ecco l’elenco completo dei bonus non rinnovati.

Bonus in scadenza il 31 dicembre, il capitolo “Casa”

Alcune agevolazioni e detrazioni sono valide fino al 31 dicembre 2022 come ad esempio il bonus per le villette, bonus facciate ed il bonus barriere architettoniche. Almeno queste sono le scadenze previste ad oggi. Infatti il nuovo Governo di Giorgia Meloni potrebbe  prendere delle decisioni diverse e quindi prolungare queste misure o magari eliminarle completamente.

Mentre altri bonus sono già richiedibili fino al 2024. Ad esempio è stato confermato fino al 2024 il bonus ristrutturazioni. Una detrazione del 50% sugli interventi edilizi di ristrutturazione e riqualificazione. Lo stesso dicasi anche per il bonus elettrodomestici. Anche queste misure sono al vaglio del Governo, visto che è manifesto del fratelli d’Italia, voler aiutare i ragazzi ad acquistare una nuova cosa, ristrutturarla e creare una nuova famiglia.

Bonus in scadenza il 31 dicembre, le altre misure

Dovrebbero scadere tra pochi mesi una serie di bonus. Ad esempio il bonus affitti giovani under 31 che è stato riservato a tutti i giovani che hanno sottoscritto un contratto di locazione, regolarmente registrato, ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n.431. Tuttavia l’agevolazione è per i ragazzi di età compresa tra i 20 e i 31 anni, che hanno un reddito complessivo inferiore a 15.493,71 euro.

Addio anche al bonus trasporti per l’acquisto di un abbonamento per il trasporto sui mezzi pubblici. L’agevolazione compre il pagamento dell’intero costo, il 100%, purché comunque non superi l’importo di 60 euro. Ha invece già esaurito i fondi il bonus asilo nido erogato dall’INPS. Infine sono in scadenza tutte le agevolazioni che riguardano la tv, il decoder, le detrazioni per gli animali domestici e i buoni benzina per i lavoratori dipendenti.

Cosa c’è da aspettarsi per il 2023

Il nuovo Governo fin da subito ha dichiarato di dover “ricostruire l’Italia” attraverso misure per la famiglia e le imprese. Infatti sembra che dovranno essere introdotte nuove misure partendo dalla riduzione delle imposte sui premi di produttività, dall’innalzamento ulteriore della soglia di esenzione dei cosiddetti fringe benefit e dal potenziamento del welfare aziendale. Ma anche una nuova pace fiscale, l’introduzione della flat tax ed una tregua fiscale per aiutare le famiglie e le imprese a mettersi in carreggiata e recuperare.

Aiutare le imprese ad assumere i giovani, che potranno così puntare a creare una famiglia e magari ad acquistare casa. Occorre una nuova politica che possa permettere di avere “meno toppe”, ma misure vere che possano davvero rifar partire l’economia italiana.

No vax: arriva l’emendamento che sospende le multe non vaccinati

Novità per chi ha ricevuto una multa per la mancata sottoposizione all’obbligo vaccinale Covid: è stato presentato un emendamento per annullare le stesse. Provvedimento accolto favorevolmente dai no vax che hanno già ricevuto sanzioni.

Rallentano le misure anti-Covid: stop mascherine e aggiornamento settimanale

Già nel pieno della crisi pandemica il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, allora all’opposizione aveva mostrato perplessità sull’obbligo vaccinale e sulla sua reale utilità. Ora iniziano i primi provvedimenti volti a chiarire determinati aspetti. In primo luogo è stata istituita la commissione di inchiesta sul Covid, dovrà delineare se vi sono stati errori nella gestione dell’emergenza e da parte di chi.  Questo nonostante il Generale Figliuolo abbia ricevuto un riconoscimento dall’Ordine dei medici di Salerno proprio per la gestione della crisi epidemiologica. In secondo luogo si è proceduto a disporre l’aggiornamento settimanale e non giornaliero sui casi Covid. Ora arriva anche la terza novità importante.

Arriva l’emendamento per i No Vax: sospese le multe

Il Parlamento è alle prese con la conversione del decreto Aiuti Ter, l’ultimo del Governo Draghi e all’interno di questo ha trovato spazio un emendamento volto ad annullare le sanzioni predisposte per coloro che si sono sottratti all’obbligo vaccinale. Si tratta della multa di 100 euro per coloro che senza nessuna reale giustificazione non hanno aderito alla somministrazione del vaccino anti Covid-19.

La proposta di emendamento arriva direttamente con una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Mira a sospendere fino al 30 giugno 2023 le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione nei casi di inadempimento dell’obbligo vaccinale Covid-19.

Nel frattempo i medici hanno già espresso perplessità sull’abolizione dell’obbligo di uso di mascherine negli ospedali. Sottolineano che in questo momento la diffusione è sotto controllo, ma che non è ancora il caso di abbassare la guardia in particolare nei presidi ospedalieri dove ci sono numerose persone con difese immunitarie compromesse. A esprimere timori è Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, il quale sottolinea anche che in realtà vi è l’esigenza di incrementare la somministrazione delle quarte dosi per evitare nuovi focolai pandemici.