Un premio destinato agli artigiani veneti

Per la sua unicità, e per i suoi innumerevoli monumenti, Venezia necessita di una costante attività artigianale, volta soprattutto alla sua conservazione.

Per questo, ma anche per ringraziare quanti si prodigano per la rivitalizzazione della città, l’Ateneo Veneto e la Camera di Commercio di Venezia hanno deciso di istituire il Premio “Marino Grimani”, destinato agli artigiani che si sono distinti nella loro opera o nel restauro di beni storici ed artistici.

Per partecipare al bando, gli interessati possono inviare le candidature alla Segreteria dell’Ateneo Veneto entro e non oltre venerdì 18 gennaio 2013, ai seguenti indirizzi:
Ateneo Veneto, San Marco 1897, 30124 Venezia, oppure inviando la documentazione al seguente indirizzo e mail: segreteria@ateneoveneto.org.

Vera MORETTI

Vittorio Sangiorgio nuovo presidente di Coldiretti Salerno

Il nuovo presidente di Coldiretti Salerno si chiama Vittorio Sangiorgio ed è il leader nazionale dei giovani imprenditori di Coldiretti, nonché il titolare dell’Azienda florovivaistica VisanFlor.

Non ci sono stati dubbi, quando si è trattato di scegliere un nome, e da subito il neoeletto si è mostrato combattivo e per nulla intenzionato a deludere le attese.

Nei suoi obiettivi principali c’è una forte l’apertura ai territori, oltre ad una spiccata attenzione ai giovani e alle donne e il ruolo strategico dell’agricoltura per la provincia di Salerno.
A questo proposito, il comparto verrà valorizzato grazie ad iniziative a sostegno degli imprenditori.

Nel Consiglio provinciale sono stati inoltre eletti gli imprenditori: Vito Brancato, Vito Busillo, Vincenzo Casella, Maria Cerrone, Eugenio Cioffi, Michelangelo Corrado, Raffaele D’Angiolillo, Vito Di Matteo, Nicola Palma, Michele Paolillo, Giuseppe Polito, Luigi Scorziello.

Vera MORETTI

Treviso: scheletro di donna davanti alla Chiesa

 

Uno scheletro femminile, attribuibile ad una donna non ancora adulta, alta circa 1,65 metri, è stato ritrovato durante gli scavi per la sistemazione del sagrato della chiesa di San Tomaso Apostolo a Colle Umberto, in provincia di Treviso.

Gli archeologi hanno rinvenuto, a pochi centimetri sotto la pavimentazione del sagrato, una sepoltura femminile sostanzialmente intatta. Il corpo era stato deposto supinamente, con la testa volta a ovest e delimitato da una cornice pietre. Accanto allo scheletro un paio di orecchini di bronzo, in segno di omaggio.

Non è ancora stato possibile stabilire la causa della morte della giovane, occorrerà infatti attendere l’esito degli esami scientifici sullo scheletro che permetteranno anche di stabilire una data presunta della morte.

Grazie agli scavi, gli esperti di archeologia hanno potuto stabilire che, nei secoli successivi all’anno Mille, il cimitero che un tempo giaceva in prossimità della Basilica, è stato dismesso e soppiantato da un diverso tipo di insediamento, forse un villaggio con edifici di abitazione.

Per gli studenti veneti trenta borse di studio per la Luiss

La scelta dell’Università, soprattutto in tempi di crisi, deve essere consapevole e ponderata, ma soprattutto libera da qualunque influenza da parte della famiglia.
Le motivazioni che devono muovere uno studente verso una facoltà piuttosto che un’altra, quindi, non devono avere nulla a che vedere con la professione di mamma e papà, a meno che sia davvero quella la strada che si desidera intraprendere.

Per aiutare i futuri universitari e favorire una decisione oculata, contenendo il numero di migrazioni da una facoltà all’altra, la Luiss, l’Università di Confindustria con sede a Roma, ha deciso, in collaborazione con Corriere Veneto e Corriere di Verona, di mettere in palio 30 borse di studio per gli studenti veneti, che possano offrire loro un orientamento appropriato e far capire cosa si desidera “fare da grandi”.

A questo proposito, verrà organizzato un campus estivo dedicato ai futuri studenti, che prevede una vera full immersion sulle possibilità delle scelte future.

La partecipazione è aperta a tutti gli studenti di scuole superiori del Veneto, e coloro che si aggiudicheranno una delle trenta borse di studio potranno partecipare alla Luiss Summer School gratuitamente.

Ma non sono solo gli studenti ad essere coinvolti nel progetto, perché, durante i primi mesi del 2013, verranno organizzati workshop dedicati ai genitori, che, anche se inconsapevolmente, spesso indirizzano i figli verso facoltà che, però, non tengono conto delle loro aspirazioni o dei loro talenti.

I ragazzi che decidono di partecipare, in gruppi di 60-100 per classe, frequenteranno lezioni su argomenti diversi, per farsi un’idea della vita e dei ritmi universitari. I temi vanno dall’economia, alla giurisprudenza, alla comunicazione, poi medicina e ingegneria, scienze politiche.

Nel pomeriggio ci sarà la preparazione ai test di ammissione universitari, incontri di orientamento alle scelte dei corsi di laurea, i laboratori di comunicazione, le attività sportive e di socializzazione. Gli studenti del quarto anno, a conclusione della settimana, potranno sostenere il test di ammissione, anche se la partecipazione alla Summer School non vincola gli studenti all’offerta formativa della Luiss.

Vera MORETTI

Lettera ai sindaci veronesi da Confcommercio Verona

Non è ancora entrata in vigore ma già fa paura e spinge a prendere immediati provvedimenti.
Si tratta della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che i cittadini dovranno pagare nell’anno appena iniziato.
Per salvaguardare le tasche dei cittadini veronesi, Confcommercio Verona ha inviato una lettera a tutti i sindaci dei 98 Comuni della provincia di Verona chiedendo loro di applicare l’aliquota minima per il costo del servizio applicato alle imprese.

La lettera, firmata dal presidente Paolo Arena e dal direttore generale Giorgio Sartori, recita così: “Com’è accaduto per l’Imu, anche il debutto del nuovo prelievo porterà alle imprese rappresentate un salasso. Da ottobre Confcommercio, a livello nazionale, sta tentando di ottenere un rinvio al 2014 ma il Governo, sinora, non ha ascoltato le istanze confermando l’avvio nei tempi previsti. Auspichiamo che la vostra amministrazione nella definizione del nuovo tributo non vada ad appesantire ulteriormente i bilanci delle imprese, cercando di contenere il più possibile il costo del servizio di raccolta e dello smaltimento dei rifiuti; in particolare chiediamo che, nel definire il costo per la componente dei servizi cosiddetti indivisibili (illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, verde pubblico), si applichi l’aliquota minima di trenta centesimi per metro quadrato“.

Vera MORETTI

Il Duce ‘impiccato’ nel fondale del Garda

 

Hanno impiccato il duce. No, non ci troviamo in Piazzale Loreto nella primavera del 1945, ma nelle gelide acque del Lago di Garda, all’altezza di Torri. L’allarme viene prima lanciato su Facebook: “attentato: hanno impiccato il duce“. Ed è proprio quello che è successo al busto di Mussolini adagiato sui fondali delle acque in quello che è già stato ribattezzato macabramente “villaggio divertimenti” a metri e metri di profondità. Naso rotto e catena con lucchetto attorno al collo del duce, che era stato posizionato qualche giorno fa a 40 metri di profondità nello specchio d’acqua antistante il lungolago nord di Torri.

Ma non si tratta della prima rivendicazione nella trincea dei fondali: un anno fa il ‘piccolo balilla’, rapito a più riprese, riposizionato, era stato frantumato e con la mano mozzata. Al suo posto qualche tempo fa è comparso sui fondali un ‘Nanilla’, insolito incrocio tra un balilla e un nano, che combatte per pareggiare i conti contro i sette nani di Biancaneve, che a detta dell’assessore regionale Massimo Giorgetti, non vengono mai attaccati.

Il penultimo episodio lo scorso 28 ottobre, in occasione dell’80esimo anniversario della marcia su Roma, in cui il busto del Duce era stato ancorato con bulloni alla roccia. E speriamo che ci restino anche le idee dei rivoluzionari da 20 (mila) leghe sotto i mari.

A Treviso tentato stupro in discoteca

 

La notte di San Silvestro ha rischiato di trasformarsi nel peggiore degli incubi per una ragazza della provincia di Treviso. Un gruppo di amiche decide di trascorrere la notte di Capodanno nella discoteca Baita al Lago di Castelfranco Veneto: si brinda al 2013, l’alcool scorre a fiumi e la musica è alta, quando la ragazza decide di andare in bagno.

Qui viene raggiunta da un ventenne di origini marocchine che strattona con forza la ragazza e la conduce all’interno del bagno degli uomini, dove tenta di violentarla. La giovane, anche se immobilizzata e sotto choc, trova la forza di urlare richiamando l’attenzione di alcuni ospiti del locale che chiamano immediatamente la vigilanza interna alla discoteca e sventano lo stupro.

Il marocchino viene poi stato arrestato dai carabinieri di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, per violenza sessuale e trasportato nel carcere di Santa Bona di Treviso.

Riorganizzati gli uffici territoriali veneti: a Venezia 1 gli atti giudiziari

Con l’anno nuovo, l’Ufficio Territoriale delle Entrate di Venezia 1 è diventato l’unico sportello di riferimento per quanto riguarda la tassazione degli atti giudiziari della provincia veneta.

Questa decisione è stata presa a seguito della soppressione delle sezioni distaccate del tribunale di Venezia presso Dolo, Chioggia, San Donà di Piave e Portogruaro, disposte dal recente decreto legislativo sulla riduzione dei tribunali.

All’ufficio delle Entrate di Campo Sant’Angelo si procederà, dunque, alla ricezione, tassazione e registrazione di tutti gli atti emessi dall’autorità giudiziaria della provincia di Venezia, ad eccezione di quelli della sezione staccata del tribunale presso Portogruaro, le cui competenze non saranno accentrate a Venezia come per le altre sedi ma passeranno al Tribunale di Pordenone.

Questo cambiamento dovrebbe agevolare i cittadini, poiché d’ora in poi i processi legati agli atti giudiziari in prossimità del Tribunale di Venezia, che ha sede nel centro storico, proprio come l’ufficio territoriale.

Vera MORETTI

Le imprese del Nord Est reclamano la banda larga

Per le imprese è sempre più impossibile prescindere dalle infrastrutture immateriali, ovvero da telecomunicazioni, informatica, trasmissione e ricezione dati in tempo reale.

Di questo sono perfettamente consapevoli le imprese del Nord Est, dove due aziende su tre considerano le infrastrutture immateriali importanti quanto quelle materiali (67,6%), mentre un quinto dei rispondenti le ritiene ancora più importanti (19,8%).
Solo un decimo degli imprenditori (11,9%) considera le infrastrutture materiali nettamente più importanti di quelle immateriali.

Questi dati sono stati resi noti da un’indagine condotta dalla Fondazione Nord Est con il contributo di FriulAdria Crédit Agricole, su un panel di testimoni privilegiati scelti tra gli imprenditori di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

In Veneto, in particolare, è stato rilevato il “picco” di chi considera ancora più importanti le infrastrutture immateriali (21,9%) e in Trentino Alto Adige per chi invece ritiene più centrali quelle materiali (18,2%).
Le imprese del Nord Est che valutano da sufficiente a ottima la disponibilità di infrastrutture immateriali nella propria regione sono il 60,9% ma, benché si tratti di una cifra ragguardevole, è ancora troppo limitata, soprattutto se riguardante un territorio ricco di attività produttive fortemente internazionalizzate come quello nordestino.

I giudizi diventano ancor meno positivi quando viene richiesta un’opinione sulla qualità dei servizi forniti dalle infrastrutture. A livello aggregato una quota appena sopra il 50% (54,7%) li considera adeguati alle proprie necessità, mentre, guardando alle singole regioni, si notano differenze piuttosto forti.

Complessivamente le valutazioni insufficienti si fermano al 55,9%, ma salgono notevolmente tra le aziende del Veneto (64,4%) e, parimenti, del Friuli Venezia Giulia (64,7%). Più favorevoli sono le opinioni nelle due Province autonome trentine, dove quattro imprese su cinque esprimono apprezzamento.

Tra le imprese del Nord Est rientranti nel campione della presente indagine, solo il 61,7% afferma di avere accesso alla banda larga. Essa consente una maggiore velocità di connessione, fondamentale quando si tratta di servizi come telelavoro, teleconferenza, videochiamata, l’avvio di un’attività a distanza. Le aziende non servite dalla banda larga possono quindi subire una perdita di produttività.

Ma cosa impedisce la sua diffusione? Sicuramente i costi elevati di investimento, che nelle zone scarsamente abitate non troverebbero adeguati ritorni economici.
A questo proposito, però, i dati pubblicati dall’Istat rivelerebbero una certa discrepanza, perché, al 2010, a essere dotate di connessioni a banda larga erano l’82,7% delle imprese del Veneto, l’84,9% di quelle del Friuli Venezia Giulia, l’84,5% in provincia di Trento, l’86,2% in provincia di Bolzano.

La banda larga è utilizzata in particolare per i sistemi di videoconferenza, di cui sono dotate il 55% delle aziende del Nord Est, i sistemi “cloud” per l’archiviazione dei dati, adottati solo dal 36,6%, e le strutture di vendita online tramite e-commerce, utilizzate appena dal 30,3% delle imprese rispondenti.

Vera MORETTI

Quando la rapina è nel gene materno

 

Con il suo pancione di donna incinta al settimo mese pensava di poter passare inosservata, almeno come ladra, ma non è andata così per una donna nomade che ha tentato il furto in un appartamento nel centro di Verona.

Insieme a due complici la futura mamma si è intrufolata nella casa di una donna di 94 anni, che però non era sola: nell’appartamento con lei c’era infatti la badante romena, che, udendo dei rumori provenire dal salotto, è intervenuta mettendo in fuga le tre ladruncole.

Non solo: la badante è riuscita a chiamare il 112 e i carabinieri giunti sul posto sono riusciti a bloccare la donna incinta (per ovvi motivi, meno rapida delle complici nella fuga). La nomade di origine serba è stata arrestata con l’accusa di tentata rapina, perché quando la badante ha tentato di impedirle la fuga la donna ha reagito cercando anche di colpirla.

Insomma speriamo che il gene della rapina non sia scritto nel Dna…