Bonus sistemi di accumulo fonti rinnovabili: quando presentare la domanda

La legge di bilancio 2022 ha introdotto il bonus sistemi di accumulo per le energie rinnovabili che consente di avere un credito di imposta fino al massimo del 100% rispetto ai costi sostenuti dal 1°gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 per la realizzazione di sistemi volti ad accumulare l’energia prodotta. Il bonus si può ottenere anche per sistemi di accumulo installati in un secondo momento rispetto alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico. A quasi un anno dalla sua introduzione arriva il provvedimento con le modalità operative.

Bonus sistemi di accumulo fonti rinnovabili: arriva il provvedimento attuativo

In questi giorni non sono mancate le polemiche sul fatto che molte misure introdotte nella legge di bilancio non sono mai state completate perché mancanti degli atti attuativi e proprio l’11 ottobre 2022 qualcosa sembra essere cambiato, nel senso che è stato fatto un piccolo passo. Il provvedimento 382045/2022 dell’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità operative, inoltre è stato reso noto il modello da utilizzare per presentare l’istanza per il credito di imposta per i sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili previsto dall’articolo 1, comma 812, della legge 30 dicembre 2021, n. 234. Tutti gli atti sono allegati in fondo all’articolo.

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Come e quando inoltrare la domanda per credito di imposta sistemi di accumulo

L’invio della domanda dovrà avvenire esclusivamente per via telematica, la domanda può essere proposta dal beneficiario o da un incaricato alla trasmissione. La presentazione dell’istanza può avvenire dal giorno 1° marzo 2023 al 31 marzo dello stesso anno. In questo arco temporale è possibile anche inviare una nuova domanda in sostituzione della vecchia, ad esempio nel caso in cui ci si renda conto di aver commesso un errore. Entro 5 giorni dalla presentazione dell’istanza viene emessa una ricevuta di presa in carico della domanda, nella stessa si indica se la domanda è stata correttamente proposta, oppure se è stata scartata. Nel secondo caso si indica anche il motivo dello scarto.

Il limite di spesa previsto per il 2022 è di 3 milioni di euro, entro 10 giorni dalla scadenza della presentazione delle domande, l’Agenzia delle Entrate indicherà la percentuale del credito d’imposta riconosciuta a ogni soggetto. La stessa potrebbe arrivare anche al 100% in caso di capienza nel fondo.

Modello domanda

Istruzioni per la compilazione

Provvedimento credito fonti rinnovabili

 

Superbonus: si può avere per l’installazione di sistemi di accumulo per fotovoltaico?

Sappiamo che tra i lavori che possono usufruire del Superbonus 110% vi è anche l’installazione dei pannelli fotovoltaici. Molti si sono però chiesti se tra le spese agevolabili rientrano anche quelle sostenute per l’installazione di sistemi di accumulo. Ecco cosa emerge dalla disciplina in vigore.

Fotovoltaico e pannelli solari: nell’agevolazione rientrano i sistemi di accumulo

L’articolo 119 del decreto legge 34 del 2020 decreto Rilancio al comma 5 disciplina le agevolazioni previste per l’installazione dell’impianto solare fotovoltaico e ne definisce i limiti. Il comma 6 invece determina in modo specifico le agevolazioni previste per l’installazione di sistemi di accumulo.

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In particolare il comma 5 sottolinea che le spese per l’installazione di impianti fotovoltaici si applicano le stesse agevolazioni previste dallo stesso articolo nei commi da 1 a 4 quindi il Superbonus 110%, con possibilità di cessione del credito. Il comma 6 stabilisce che le stesse agevolazioni previste nel comma 5 si applicano anche per l’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo. Occorre però rispettare una condizione prevista nel comma 7 e cioè che l’impianto di accumulo sia collegato alla rete del GSE in modo che l’energia non autoconsumata o non condivisa per l’autoconsumo sia immessa nelle rete.

Sistemi di accumulo per fotovoltaico e pannelli solari: limiti di spesa

Per quanto riguarda l’ammontare delle spese agevolabili i limiti sono diversi, per:

  • impianti solari fotovoltaici il limite complessivo delle spese è di 48.000 euro e comunque non superiore a 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico;
  • sistemi di accumulo il limite di spesa ammissibile al beneficio è di 48.000 euro complessivi e euro 1.000 euro per ogni KWh di capacità di accumulo.

Non sono mancati dubbi sui limiti di spesa, infatti non era chiaro se dovevano intendersi distinti o da cumulo. Sul punto è intervenuto il Ministero dello Sviluppo Economico che ha, invece, ritenuto che il predetto limite di spesa di 48.000 euro vada distintamente riferito agli interventi di installazione degli impianti solari fotovoltaici e dei sistemi di accumulo.

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Contributi a fondo perduto agli agricoltori per i pannelli fotovoltaici

In arrivo i contributi a fondo perduto a favore degli agricoltori per l’installazione di pannelli fotovoltaici. Lo prevede l’articolo 8 del decreto legge “Aiuti” che mette a disposizione aiuti degli agricoltori incentivi per produrre l’energia elettrica da fonti rinnovabili. I contributi derivano direttamente dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). Il Pnrr ha infatti previsto lo stanziamento di un miliardo e mezzo di euro per il “Parco agrisolare” e di un altro miliardo e 100 milioni di euro per l’Agrivoltaico.

Agricoltura, contributi a fondo perduto agli agricoltori per i pannelli fotovoltaici: di cosa si tratta?

I contributi a fondo perduto consistono in incentivi per realizzare gli impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici strumentali allo svolgimento dell’attività agricola. Le imprese agricole per la produzione primaria ottengono i contributi a fondo perduto soltanto per realizzare gli impianti di capacità produttiva non superiore al consumo medio di energia elettrica durante l’anno dell’impresa stessa. Nel calcolo del consumo medio dell’energia elettrica rientrano anche i consumi familiari.

Quali imprese agricole possono richiedere i contributi a fondo perduto sui pannelli fotovoltaici?

Le imprese ammesse alla richiesta dei contributi a fondo perduto per l’installazione dei pannelli fotovoltaici sono quelle che svolgono la propria attività nei comparti:

  • dell’agricolo;
  • dello zootecnico;
  • dell’agroindustriale.

I contributi a fondo perduto rispecchiano gli orientamenti della Commissione europea sugli incentivi a favore dei settori agricoli e forestali e nelle zone rurali del settennato 2014-2020, per l’occasione prorogate fino al tutto il 2022 mediante autorizzazione sulle misure a valere sul Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).

Contributi a fondo perduto per il Parco agrisolare

In merito alla misura relativa al “Parco agrisolare“, le risorse disponibili sono pari a 1,5 milioni di euro. Si tratta degli incentivi di cui al decreto ministeriale attuativo dello scorso 25 marzo, firmato dal ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli. Con i contributi a fondo perduto si possono finanziare progetti di investimento sui tetti degli edifici strumentali all’attività agricola, agroindustriale e agrituristica. Le imprese agricole di produzione primaria a possono richiedere i contributi solo per realizzare gli impianti a capacità produttiva non superiore al consumo di energia elettrica medio annuale dell’impresa stessa e per utilizzi familiari. Secondo l’articolo 2 del decreto ministeriale, inoltre, le imprese agricole possono vendere l’energia elettrica rispettando i medesimi limiti.

Quali imprese sono escluse dai contributi a fondo perduto?

In virtù delle modifiche operate dal decreto legge “Aiuti”, le imprese sono escluse dagli incentivi per le quote di potenza e di consumo di energia elettrica eccedenti la media annuale. Per la presentazione delle domande è necessario attendere l’emanazione di un nuovo decreto che disciplini le modalità e i termini di invio delle istanze.

Contributi a fondo perduto per lo ‘Sviluppo agrivoltaico’: quali sono gli incentivi a disposizione?

Per lo Sviluppo agrivoltaico, il governo ha messo a disposizione risorse per 1,1 miliardi di euro. Il decreto di riferimento è quello del ministero per la Transizione ecologica del 27 giugno 2022 nel quale sono riportate le linee guida della misura. Inoltre, è prevista per il 12 luglio prossimo la fine della fase delle consultazioni durante la quale verranno tracciate le modalità di presentazione delle domande e le relative osservazioni delle parti interessate.

Per cosa si possono richiedere i contributi a fondo perduto dello Sviluppo agrivoltaico?

I contributi a fondo perduto per lo sviluppo agrivoltaico potranno essere richiesti per sistemi e impianti fotovoltaici. Le imprese agricole dovranno rispettare determinati parametri tecnici, riguardanti soprattutto l’altezza degli impianti. I vincoli riguardano soprattutto la garanzia dello svogimento dell’attività agricola e di allevamento nelle aree sottostanti. I contributi a fondo perduto possono essere richiesti per un ammontare in conto capitale fino al 40% delle spese ammissibili riferite alla produzione di energia elettrica.

Pannelli solari e impianto con accumulo, la guida: dal costo al funzionamento

Sono senza dubbio uno degli argomenti più caldi del momento. Parliamo dei pannelli solari naturalmente. L’impianto fotovoltaico ormai si sta  diffondendo a macchia d’olio. Un po’ perché la gente sta iniziando a capire le necessità ambientali che ci sono. Poi, perché ormai il costo dell’energia è diventato un lusso per milioni di famiglie. Ed infine, per la serie di interventi legislativo del governo, con incentivi e bonus a chi va verso l’energia sostenibile, tanto nelle case che nelle aziende.

Che significa impianto fotovoltaico con accumulo e cosa fa

Partiamo da concetto base che i pannelli di chiamano solari perché sfruttano l’energia del sole, trasformandola nell’energia che si usa nelle case e nelle aziende. Ma non si chiamerebbero solari se non avessero nel sole il fattore più importante. Quindi, grazie a questi pannelli, e all’impianto, che trasforma l’energia solare per renderla utile alle case, quando c’è il sole tutto va alla perfezione. E quando invece il sole non c’è? Ecco che entra in scena l’impianto fotovoltaico con accumulo. In pratica, una versione di impianto fotovoltaico capace di sfruttare in pieno e al massimo livello tutta l’energia prodotta tramite pannelli solari. In pratica, un impianto dotato di strumenti e tecnologia utile ad immagazzinare tutto il potenziale energetico sprigionato dal sole e recepito dai pannelli in base alla loro potenza.  E così l’energia recuperata dal sole può essere utilizzata anche in momenti della giornata, privi del sole.

Come funzionano i pannelli solari con accumulo

Le chiamano batterie e sono gli accumulatori di energia, strumenti capaci di non “rifiutare” l’energia in più recuperata dal sole e non sfruttata in un determinato momento. In altri termini, gli accumulatori sono una specie di sacca dove finisce l’energia in più prodotta rispetto a quella utilizzata dalla casa o dall’azienda nel momento di massima esposizione solare. Grazie agli accumulatori, la sera per esempio, verrà sfruttata l’energia precedentemente accumulata. A dire il vero ci sono due diversi tipi di impianto fotovoltaico con accumulo. E tutti e due garantiscono lo stoccaggio dell’energia tramite pannelli solari per un consumo durante tutta la giornata senza dover prendere l’energia dalla rete elettrica.

Le due strade per i pannelli solari e l’impianto con accumulo

Il primo è quello con l’inverter che ha una batteria di accumulo integrata. Un unico contenitore con dentro sia lo strumento che trasforma i raggi del sole in elettricità che la batteria che la conserva. L’inverter è fondamentale anche perché trasforma la corrente da continua in alternata. La seconda via prevede le batterie esterne, cioè separate dall’involucro dell’accumulatore che in questo particolare impianto è sito anch’esso all’esterno e collegato ai pannelli solari.

I costi degli impianti con accumulo

L’impianto con accumulo è la soluzione ideale a prescindere dalla famiglia e da numero dei componenti. Naturalmente il costo cambia in base alle esigenze e alla potenza dell’impianto prescelto. Una famiglia con tre componenti al suo interno spendendo da 6.500 ad 8.500 euro potrebbe prendere un impianto da 3 kW che sarebbe perfettamente in linea con esigenze normali di una famiglia simile. Il prezzo cambia in base anche alla zona geografica di residenza dove andrà montato l’impianto. Da 5 a 6 persone invece, l’impianto dovrebbe essere più grande. Si arriva a spendere una cifra compresa nella forbice tra 10.000 e 18.000 euro. Infatti in questo caso servirebbe un impianto capace di generare almeno 9 kW. Impianti da 6 kW invece costerebbero tra i 9.000 ed i 12.000 euro.

Agrisolare: in arrivo aiuti per le aziende agricole. Cosa si può finanziare?

Arriva la firma del ministro Patuanelli sull’agrisolare con incentivi per 1,5 miliardi di euro destinati alle aziende agricole. Ecco cosa prevede e chi potrà ricevere gli aiuti.

Parco Agrisolare: come sono ripartiti i fondi

Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, ha firmato il 25 marzo 2022 il decreto che mette a disposizione 1,5 miliardi di euro a valere sul PNRR per finanziare interventi di efficientamento energetico nelle aziende agricole. La misura viene definita Parco Agrisolare e stanzia 1,5 miliardi di euro, di questi il 40% sarà destinato alle regioni in maggiore difficoltà e in particolare Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Una quota pari a 1,2 miliardi sarà destinata ad aziende che si occupano di attività di produzione agricola primaria, quindi allevamenti, campi, e non lavorazione e trasformazione dei prodotti. A tale secondo settore saranno destinati 300 milioni di euro.

Cosa prevede il decreto “Parco Agrisolare”

Il decreto firmato disegna la cornice di questo importante aiuto e dovrà essere completato dalle norme attuative di dettaglio. Il decreto prevede che il finanziamento vada a coprire non solo i costi relativi all’acquisto e installazione di pannelli fotovoltaici, ma anche gli eventuali costi per la rimozione di eternit e amianto che dovessero essere eventualmente presenti. Tra i costi che possono accedere al beneficio ci sono anche quelli per le prestazioni dei professionisti, come architetti, ingegneri e geometri.

Il Parco Agrisolare prevede che le aziende agricole, senza ulteriore consumo di suolo, possano installare pannelli fotovoltaici per la produzione di energia. Gli impianti possono essere installati sui tetti degli edifici a uso produttivo, nei settori agricoli e sui beni strumentali, ad esempio stalle, fienili. Gli aiuti avranno la forma dei finanziamenti in conto capitale.

Potranno essere realizzati sistemi di isolamento termico dei tetti, i lavori dovranno essere eseguiti e certificati da un tecnico che nella relazione dovrà anche giustificare le scelte adottate su tecniche di coibentazione anche ai fini del miglioramento del benessere degli animali. Le stalle dovranno essere comunque dotate di un idoneo sistema di aerazione con copertura ventilata e camini di evacuazione.

Potranno essere inoltre finanziati gli acquisti di sistemi di accumulo con una spesa massima di 50.000 euro, inverter, software.

Chi potrà beneficiare dei fondi?

Potranno beneficiare dei fondi per il Parco Agrisolare le aziende agricole in forma individuale o associata. I codici Ateco delle attività che potranno accedere saranno indicati nel decreto attuativo successivo. Restano esclusi dai benefici le attività che sono esonerate dalla contabilità IVA e che hanno un volume di affari inferiore a 7.000 euro l’anno.

Nel successivo decreto saranno indicate anche le finestre temporali entro cui si potranno presentare le domande ed eseguire i lavori. Gli aiuti concessi saranno versati nell’arco di un mese dall’approvazione e saranno erogati in un’unica soluzione. L’incentivo potrà essere cumulato con altri aiuti de minimis che però non devono finanziare lo stesso progetto, ma altri progetti della stessa azienda. Naturalmente il cumulo non deve portare al superamento delle soglie previste per gli aiuti de minimis.

Per avere maggiori informazioni sui limiti per gli aiuti de minimis leggi l’articolo: Aiuti de minimis: cosa sono, limiti, ammontare e come ottenerli

Bonus fotovoltaico e colonnine ricarica, quali visti e asseverazioni servono?

Anche per i bonus relativi all’installazione degli impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo e per le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici sono necessari visti e asseverazioni sia per la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi, che per lo sconto in fattura o la cessione dei crediti di imposta. In particolare, il bonus per i lavori per le colonnine di ricarica possono ricadere nel superbonus 110% come interventi trainati. Vediamo quali sono gli adempimenti necessari.

Bonus interventi installazione impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo: quali asseverazioni tecniche servono?

Nel caso in cui si svolgano lavori per l’installazione degli impianti fotovoltaici e dei sistemi di accumulo previsti dal Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir) alla lettera h) del comma 1, dell’articolo 16 bis, la detrazione spettante è quella del 50%. Sia per la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730, che per l’opzione di cessione dei crediti di imposta o di sconto in fattura, non è necessaria l’asseverazione dei requisiti tecnici. Tuttavia, entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori è necessario inviare all’Enea la comunicazione semplificata del bonus casa. In tal caso è necessario far riferimento alle regole dettate dalla Guida rapida dell’ottobre 2021.

Bonus installazione fotovoltaico, quali asseverazioni di congruità delle spese sono necessarie?

Sul bonus per l’installazione degli impianti del fotovoltaico o dei sistemi di accumulo non è necessaria l’asseverazione della congruità delle spese sostenute nel caso in cui ci si avvalga della detrazione diretta nella dichiarazione dei reddito o nel modello 730. Detta asseverazione è necessaria, invece, nel caso in cui si utilizzi la cessione del credito di imposta o lo sconto in fattura. Infatti, per gli interventi a partire dal 12 novembre 2021, l’asseverazione è occorrente, in carta libera per:

  • opzione degli stati di avanzamento dei lavori;
  • alla conclusione dei lavori;
  • non è occorrente se gli interventi sono di importo non eccedenti i 10 mila euro o in edilizia libera.

Visti di conformità per i lavori in bonus colonnine elettriche o impianti fotovoltaici: quali sono necessari

Per i visti di conformità sugli interventi in bonus colonnine elettriche o impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, bisogna considerare che:

  • il visto non è richiesto in caso di detrazione nella dichiarazione dei redditi per il modello Redditi o per il 730;
  • risulta occorrente il visto nelle comunicazione di cessione del credito di imposta o per beneficiare dello sconto in fattura. Tale visto è necessario dal 12 novembre 2021, ma non per gli interventi in edilizia libera oppure per interventi di importo non eccedente i 10 mila euro.

Bonus impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo: quali sono quelli rientranti nel 110%?

Diversi sono gli adempimenti nel caso in cui gli impianti fotovoltaici e i sistemi di accumulo vengano svolti con la detraibilità del 110%. Gli interventi sono possibili se trainati al 110% dal super sisma bonus o dal super ecobonus. In tal caso, cambiano di molto le asseverazioni sia per la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi che per lo sconto in fattura o per la cessione del credito di imposta.

Asseverazione tecnica nel caso di installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo con detrazione del 110%

Per la detrazione diretta del 110% nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730, l’asseverazione dei requisiti tecnici va osservata. In particolare, entro i 90 giorni successivi alla conclusione degli interventi, bisogna inviare l’asseverazione all’Enea. L’asseverazione non serve per i seguenti casi:

  • se gli interventi sono trainati al 110% dal super sisma bonus;
  • per gli eventuali stati di avanzamento dei lavori (Sal);
  • se si è a fine anno per gli interventi infrannuali.

Cessione del credito di imposta e sconto in fattura: quali asseverazioni tecniche nel caso di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo?

L’asseverazione dei requisiti tecnici è necessaria anche per gli interventi con la detrazione del 110% nel caso in cui ci si avvali della cessione del credito di imposta e dello sconto in fattura per interventi agli impianti del fotovoltaico e dei sistemi di accumulo. L’invio del documento va fatto entro i 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori, anche nel caso di stato di avanzamento dei lavori (Sal) di non meno del 30%. L’asseverazione non è richiesta se rientra negli interventi trainati al 110% del super sisma bonus.

Detrazione fiscale diretta del 110% sugli interventi al fotovoltaico e sistemi di accumulo: quali asseverazione di congruità delle spese?

Nel caso di interventi ai sistemi di accumulo e per gli impianti di fotovoltaico, per la detrazione fiscale diretta del 110% nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730 è necessaria l’asseverazione della congruità dei costi. In particolare, l’asseverazione è all’interno di quella sui requisiti tecnici se gli interventi sono trainati dal super ecobonus. L’asseverazione va inoltrata all’Enea nel termine dei 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori. L’adempimento non è necessario per gli eventuali stati di avanzamento dei lavori o alla fine dell’anno per gli interventi infrannuali.

Cessione del credito di imposta e sconto in fattura su interventi fotovoltaico e sistemi di accumulo: asseverazioni congruità costi al 110%

Sulle asseverazioni della congruità delle spese sostenute per gli impianti fotovoltaici e per i sistemi di accumulo c’è l’obbligo in caso di cessione del credito di imposta o di sconto in fattura. L’asseverazione è contenuta in quella dei requisiti tecnici se i lavori sono trainati dal super ecobonus. Il documento deve essere inoltrato all’Enea:

  • prima delle comunicazioni delle opzioni di sconto in fattura o cessione dei crediti di imposta per gli stati di avanzamento dei lavori di almeno il 30%;
  • nel termine dei 90 giorni susseguenti alla conclusione degli interventi.

Impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo al 110%, quando è necessario il visto di conformità delle spese?

In merito ai visti di conformità per i lavori in detrazione del 110% dell’installazione degli impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, è necessario considerare che:

  • per la detrazione diretta nel modello dei Redditi o in quello del 730 il visto è necessario. Fanno eccezione i casi in cui il 730 sia presentato dal sostituto di imposta oppure se si tratti di 730 o di modello dei Redditi precompilati e presentati, anche con delle modifiche, in via diretta dallo stesso contribuente.
  • il visto è sempre occorrente in caso di cessione del credito di imposta o per lo sconto in fattura.

Bonus colonnina di ricarica veicoli elettrici, quali lavori sono inclusi?

Nel caso dell’installazione delle colonnine per ricaricare le vetture elettriche, bisogna far riferimento all’articolo 16 ter del decreto legge numero 63 del 2013. I lavori possono rientrare solo nel super ecobonus come interventi trainati. Anche per questi lavori è necessario fare attenzione alle asseverazioni e ai visti occorrenti.

Asseverazione tecnica dei requisiti in caso di detrazione diretta al 110% del bonus colonnina ricarica veicoli elettrici

Sulla detrazione diretta al 110% dei lavori per l’installazione delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrico è necessaria l’asseverazione dei requisiti tecnici. L’adempimento va ottemperato entro i 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori con invio all’Enea. Non si adempie all’asseverazione per gli stati di avanzamento dei lavori o alla fine dell’anno per gli interventi infrannuali. L’asseverazione è necessaria anche in caso di cessione dei crediti di imposta o di sconto in fattura.

Asseverazione di congruità delle spese per interventi di installazione colonnina ricarica veicoli elettrici, quando serve?

Per la detrazione diretta del 110% nella dichiarazione dei redditi o nel modello 730 è necessaria l’asseverazione di congruità delle spese per gli interventi di installazione delle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. L’asseverazione è contenuta all’interno di quella sui requisiti tecnici e deve essere inoltrata all’Enea entro i 90 giorni susseguenti alla conclusione dei lavori. Non va inviata in caso di stato di avanzamento dei lavori o alla fine dell’anno per gli interventi infrannuali.

Cessione del credito di imposta e sconto in fattura: quale asseverazione di congruità delle spese per le colonnine di ricarica?

In caso di cessione del credito di imposta o di sconto in fattura, è necessaria l’asseverazione di congruità delle spese se si tratta di installazione delle colonnine di ricarica elettrica dei veicoli. L’asseverazione è già contenuta all’interno di quella sui requisiti tecnici. Il documento deve essere inoltrato all’Enea:

  • prima delle comunicazioni delle opzioni di sconto in fattura o cessione dei crediti di imposta per gli stati di avanzamento dei lavori di almeno il 30%;
  • nel termine dei 90 giorni susseguenti alla conclusione degli interventi.

Impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo al 110%, quando è necessario il visto di conformità delle spese?

In merito ai visti di conformità per i lavori in detrazione del 110% dell’installazione delle colonnine di ricarica elettrica dei veicoli, è necessario considerare che:

  • per la detrazione diretta nel modello dei Redditi o in quello del 730 il visto è occorrente. Fanno eccezione i casi in cui il 730 sia presentato dal sostituto di imposta oppure se si tratti di 730 o di modello dei Redditi precompilati e presentati, anche con delle modifiche, in via diretta dallo stesso contribuente.
  • il visto è sempre necessario in caso di cessione del credito di imposta o per lo sconto in fattura.

Impianto fotovoltaico: quanto costa e quale conviene?

In epoca di energie rinnovabili e di grossa crisi climatica, è sempre più frequente sentir parlare di impianto fotovoltaico. Vediamo, in questa rapida guida di consigli, di cosa si tratta e quanto può costare un impianto simile, scoprendo quali di essi possano convenire.

Impianto fotovoltaico: che cosa è

Molto semplicemente possiamo dire che un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico costituito essenzialmente dall’assemblaggio di più moduli fotovoltaici che sfruttano l’energia solare per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico, della necessaria componente elettrica (cavi) ed elettronica (inverter) ed eventualmente di sistemi meccanici-automatici ad inseguimento solare.

In che cosa si differenzia un impianto fotovoltaico dai pannelli solari?

Mentre i pannelli solari termici sfruttano i raggi solari per scaldare l’acqua destinata a uso sanitario e/o all’impianto di riscaldamento; mentre i pannelli fotovoltaici convertono le radiazioni solari in energia elettrica per alimentare gli apparecchi domestici.

Impianto fotovoltaico: quali sono i costi

Per poter preventivare il costo di un impianto fotovoltaico può essere importante soprattutto considerare i seguenti aspetti:

  • Verificare che nell’eventuale offerta ci sia davvero tutto il necessario;
  • Confrontare il costo con i vantaggi e rispondere alla domanda;

Successivamente a queste due, probabilmente ovvie riflessioni di quesito di acquisto, occorre considerare che il costo dei pannelli fotovoltaici è strettamente legato alla provenienza, alla qualità e dal marchio che li distribuisce. In particolar modo al costo della materia prima, ovvero il silicio.

Molte produzioni, per dimezzare i costi, hanno deciso di lasciare la parte dell’assemblaggio in Europa, ma il resto della produzione in oriente.

Vi sono, tuttavia diverse aziende che decidono di lasciare buona parte del processo produttivo in UE, e per questo i pannelli possono costare maggiormente.

Quali sono le principali tipologie presenti in commercio?

Convenienza dei pannelli fotovoltaici, come sceglierli

Solitamente si definisce la classica distinzione tra pannelli fatti con silicio monocristallino e quelli fatti in policristallino. Nel caso dei prodotti in celle in silicio monocristallino sono più costosi, ma possono avere una resa migliore.

In passato si utilizzava anche la tecnologia thin-film. I vantaggi che si ottenevano in questa modalità erano diversi, tra i quali:

  • Prezzi più bassi;
  • Migliore reazione alle temperature più elevate (quindi in particolare d’estate);
  • La capacità di catturare meglio la luce diffusa. Quindi in presenza di giornate nuvolose funzionavano meglio.

Oggi giorno, esistono pannelli che con misure simili allo standard (1.65 x 1 mt) riescono a raggiungere potenze di 400 watt ed anche oltre. È abbastanza comprensibile che in questi casi il prezzo sia più elevato, ma si possono ottenere vantaggi esclusivi:

  • Spesso producono di più nell’arco dell’anno;
  • I prodotti di alcuni marchi, come SunPowerSharpPanasonic, possono durare più a lungo, anche fino a 40 anni;
  • Occupano meno spazio per gli stessi kW (kWp) installati;
  • In futuro, in caso di potenziamento, vi è possibilità di maggiore superficie disponibile per posizionare altri moduli.

Costi indicativi per pannelli fotovoltaici

Vediamo, in rapida successione, con una semplice griglia i costi medi di pannelli fotovoltaici

Policristallino 280 Watt € 70,00
Monocristallino 300 Watt € 85,00
Alta efficienza Oltre 360 Watt € 250,00 in su

Ovviamente, vi sarà da aggiungere i costi delle strutture per sostenere i pannelli. Tra le opzioni proposte vi sono le installazioni a terra, forse la più costosa, od anche le strutture di montaggio sui tetti spioventi. Ed inoltre le strutture sul tetto piano o sul gazebo del proprio terrazzo. Spesso, in questo ultimo caso, si è soliti montare una struttura triangolare per dare una pendenza utile a migliorare la produzione di energia solare. Per questo il costo dell’impianto fotovoltaico potrebbe essere superiore rispetto alla presenza di un tetto spiovente.

Dunque, questi erano alcuni dei consigli utili ed essenziali per orientarsi alla valutazione di costi e convenienze per acquistare pannelli fotovoltaici.

Leggi anche: Il governo apre ai pannelli solari liberi: novità nel decreto energia

Pannelli solari o impianto fotovoltaico: quale conviene

In un periodo in cui l’energia rinnovabile è sempre più all’ordine del giorno, andiamo a scoprire quale cambiamento può essere più conveniente, in quali circostanze, tra un impianto fotovoltaico ed un uso dei pannelli solari.

Impianto fotovoltaico e pannelli solari: differenze

Partiamo con il definire una differenza sostanziale tra queste due tipologie di riscaldamento energetico. Mentre i pannelli solari termici sfruttano i raggi solari per scaldare l’acqua destinata a uso sanitario e/o all’impianto di riscaldamento, di controparte, i pannelli fotovoltaici convertono le radiazioni solari in energia elettrica per alimentare gli apparecchi domestici.

Quindi, in definitiva, un impianto fotovoltaico e i pannelli solari non sono la stessa cosa, ma possono ugualmente integrarsi bene nelle nostre case. Impianto fotovoltaico e impianto solare termico, dunque, sono due vie differenti per un simile traguardo. Il primo produce elettricità. Il secondo, invece produce calore, per mezzo di un fluido termovettore.

Una volta appurata questa sostanziale differenza, andiamo a vedere quali possono essere le convenienze per optare per l’uno o per l’altro sistema di consumo energetico.

Impianto fotovoltaico, quando conviene

Stando ai più recenti dati tecnici e quelli di mercato abbiamo una panoramica della situazione attuale dell’uso del fotovoltaico in Italia. Nel corso degli anni la tecnologia dei pannelli fotovoltaici è sensibilmente migliorata, facendo salire la sua efficienza dal 12 al 17%.

Anche gli inverter, ovvero quei dispositivi che convertono la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata, hanno ora un’efficienza pari al 98%: viene in pratica smarrito solo il 2% dell’energia prodotta dai moduli fotovoltaici.

In parallelo alla loro efficienza, in questi anni si è registrata una diminuzione dei prezzi degli stessi pannelli nei vari Paesi di produzione (Germania, Giappone, Cina, Asia), siccome è diminuito anche il costo di produzione.

Da questo rapporto risulta che il fotovoltaico conviene: passare a un’energia rinnovabile come il Sole ci ripaga della spesa iniziale e ci permette di ridurre l’inquinamento.

Quando non conviene l’ impianto fotovoltaico

Vediamo invece l’altra faccia della medaglia.

Quando il fotovoltaico non conviene? Esistono dei casi in cui installare un impianto fotovoltaico in casa o in azienda non dà alcun vantaggio, come nei seguenti:

  • L’impianto fotovoltaico non conviene in caso di consumi non sufficienti nella copertura della spesa e nel risparmio sulla bolletta: con un consumo meno di 2000 kWh all’anno non conviene installare il fotovoltaico, perché annualmente si avrà bolletta inferiore ai €400 con tempi lunghi di recupero per l’investimento.
  • Il fotovoltaico non conviene con un tetto non adatto, ad esempio orientato verso nord o ombreggiato per la maggior parte della giornata. In tali condizioni l’impianto non riuscirebbe a produrre abbastanza energia per coprire il fabbisogno necessario, quindi installare il fotovoltaico non sarebbe efficiente.

Pannelli solari, quando convengono

Si può dare una risposta molto rapida ed esaustiva a questa domanda.

L’impianto a pannelli solari conviene se i costi di installazione prevedono tempi di rientro medi non superiori ai 4-8 anni (i costi rientrano prima ad esempio per una installazione molto soleggiata e al sud perché i rendimenti annui di produzione dell’energia elettrica sono mediamente più elevati).

Ad ogni modo quando si tratta di scegliere un impianto a pannelli solari, si tratta di una scelta che azzera gli sprechi e abbassa decisamente i costi. I pannelli solari assicurano un risparmio dell’80 per cento sui costi per la produzione di acqua calda e del 60-70 per cento delle spese per il riscaldamento.

Questo, dunque è quanto di più utile e necessario vi fosse da sapere in merito alla possibilità di scegliere in tutta convenienza, nelle sottili differenze tra installare un impianto a pannelli solari o un impianto fotovoltaico.

 

Come avere il fotovoltaico gratis con il Superbonus 110%

Il Superbonus 110% prevede tra i lavori trainati che possono essere coperti dal bonus anche la realizzazione di impianti fotovoltaici. Anche questa parte della normativa però, come altre, ha avuto delle revisioni normative. Vediamo come ottenere il fotovoltaico gratis con il Superbonus 110% nel 2022.

Come funziona il fotovoltaico

Il fotovoltaico è un impianto realizzato al fine di produrre energia elettrica attraverso l’energia solare. Gli elementi che compongono l’impianto sono i pannelli fotovoltaici, l’inverter e i sistemi di accumulo. Il fotovoltaico non deve essere confuso con l’impianto solare termico, infatti, mentre il primo consente di produrre energia elettrica, il secondo consente semplicemente di produrre acqua calda. Il prezzo medio di un pannello solare varia in base alla tipologia da 70 euro a 250 euro. A questo costo devono essere aggiunte le spese per gli altri componenti e per l’installazione. Certamente questi esborsi nel tempo possono essere ammortizzati grazie alla produzione di energia elettrica utilizzabile per far funzionare elettrodomestici, per il riscaldamento, per caricare batterie e per tutto ciò che viene alimentato dalle rete elettrica. Naturalmente il grado di autosufficienza energetica che si riesce a ottenere dipende dalla superficie disponibile, dall’esposizione al sole e dal “clima”.

Impianto fotovoltaico gratis con il Superbonus 110%

Oggi è però possibile sfruttare il Superbonus 110% per avere l’impianto fotovoltaico praticamente gratis. Sappiamo che il Superbonus consente di effettuare, senza dover pagare, lavori che consentono l’efficientamento energetico con recupero di almeno due classi energetiche. Le due classi devono essere recuperate complessivamente con tali lavori. Per poter accedere al beneficio devono essere effettuati i lavori trainanti, questi permettono di ottenere l’agevolazione anche per i lavori trainati e il fotovoltaico rientra proprio tra i questi. Vi sono però norme specifiche per questa tipologie di impianti e sono dettate dal decreto Rilancio e dalla successive modifiche della normativa, almeno 10.

Il Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio), convertito con modificazioni dalla Legge n. 77/2020 all’articolo 119 comma 5 prevedeva Per l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici la detrazione per le spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021. La misura prevista era per una spesa massima di 48.000 euro

Erano inoltre previsti ulteriori limiti, cioè un massimo di 2.400 euro per ogni kw di potenza nominale dell’impianto in caso di interventi di manutenzione straordinaria e 1.600 euro per gli interventi di ristrutturazione, nuova costruzione e ristrutturazione urbanistica.

Agevolazioni sono previste anche per l’installazione di sistemi di accumulo, sia contestuali, sia successivi ( in questo secondo caso sempre nell’arco di tempo in cui si sostengono spese per i lavori trainanti).  In questo caso l’agevolazione è di 1.000 euro per ogni kWh di capacità del sistema di accumulo.

Sono considerati interventi di manutenzione straordinaria tutti quelli che non prevedono demolizioni e ricostruzione dell’edificio e quindi la maggior parte degli interventi possono beneficiare dell’agevolazione piena.

Con la legge di bilancio 2022 è stata previsto solo un leggero ritocco alla normativa vista in precedenza, in particolare è stato eliminato ogni riferimento al limite temporale e di conseguenza sarà possibile usufruire del fotovoltaico gratis con il Superbonus 110% in qualità di lavoro trainato.

Riduzione della burocrazia per l’installazione di pannelli fotovoltaici

Oggi per l’installazione dei pannelli solari per l’autoproduzione dell’energia elettrica c’è anche un’altra importante novità. Il governo con il decreto energia ha provveduto a ridurre la burocrazia sull’installazione dei sistemi fotovoltaici. Questi interventi saranno ora considerati di manutenzione ordinaria e di conseguenza non sarà necessario ottenere permessi e asseverazioni.

Per saperne di più leggi l’articolo: Il governo apre ai pannelli solari liberi: novità nel decreto energia

Per conoscere la distinzione tra interventi trainanti e trainati, leggi l’articolo: Lavori trainanti nel Superbonus 110%:scopriamo quali sono

 

 

 

Il governo apre ai pannelli solari liberi: novità nel decreto energia

Come un fulmine a ciel sereno, l’aumento del costo dell’energia elettrica, insieme all’aumento del costo del gas, con tutte le problematiche di approvvigionamento che potrebbero sopraggiungere vista la crisi ucraina, ha prodotto una specie di esame di coscienza da parte dei legislatori.

E con il decreto energia di fresco varo, il governo ha dimostrato di voler correre ai ripari. Tra i tanti punti di questo decreto, anche uno che parla di auto-produzione dell’energia elettrica. Come? Con i classici pannelli solari e con il fatto che viene semplificato di molto il loro posizionamento sui tetti, con netto taglio di burocrazia.

Errori commessi tanti, da non ripetere, e si corre ai ripari

Come dicevamo, la realtà è stata pesante per i cittadini costretti a subire gli aumenti e per le istituzioni che si sono trovate di colpo deboli di fronte a queste problematiche. Prendiamo ad esempio la tra Russia ed Ucraina. L’Italia si approvvigiona di gas dalla Russia per oltre il 40% e adesso che c’è il rischio che la guerra produca embargo a doppio senso, con le sanzioni contro la Russia da parte nostra e quelle di risposta della Russia contro di noi che potrebbero portare a chiusura del rubinetto delle forniture.

Il nostro governo smorza i toni, sostenendo che le scorte ci sono. Resta il fatto che è evidente che negli anni sono stati commessi diversi errori, non trovando vie di fornitura alternative e appoggiandosi a pochi fornitori con percentuali sul totale piuttosto elevate (oltre il 40% dalla Russia è troppo).

Evidente che bisognava cercare soluzioni per auto produrre l’energia necessaria alle famiglie, alle imprese e così via. Sull’energia elettrica la soluzione dei pannelli solari non è certo marginale, soprattutto pensando al fatto che anche gli utenti potrebbero trovare discreto risparmio senza passare per forza di cose dai fornitori.

Il governo semplifica sui pannelli solari

Alla fine il governo ha deciso di varare un decreto che dia sostegno alle famiglie per contenere l’autentico salasso sulle bollette. Il decreto energia tra i suoi tanti punti ha, oltre al taglio delle bollette con dotazione da 8 miliardi di euro, anche un punto sui pannelli solari.

La semplificazione della loro istallazione. Una riduzione degli oneri burocratici. Come riporta pure “Il Messaggero”, basterà adesso un modulo recuperabile in download dal sito del Ministero dello Sviluppo Economico o dal sito del gestore dei servizi energetici (GSE).

Un modulo con cui segnalare inizio e fine dei lavoro allo stesso GSE. Solo un modulo al posto di una miriade di adempimenti di cui solo chi ha già provveduto a montare i pannelli o ci ha solo provato, conoscono.

Stop a permessi, autorizzazioni e progetti per i pannelli solari

Di prassi gli utenti sono abituati in tema di pannelli solari a fare i conti con una serie di adempimenti. Progetti, asseverazioni, autorizzazioni e chi più ne ha più ne metta. Adesso si va verso la semplificazione. Con la possibilità di passare subito ad istallare questi strumenti di auto-produzione dell’energia elettrica su case, edifici, tetti, pensiline, capannoni e fabbriche.

Si va verso l’aumento dell’appeal sulla auto-produzione dell’energia elettrica. Nel decreto si legge a chiare lettere che il montaggio dei pannelli solari, per la produzione propria dell’energia, verrà facilitato. Questa operazione adesso sarà considerata come un normale intervento di manutenzione ordinaria. Le tappe farraginose dell’iter burocratico conosciuto fino ad oggi vengono drasticamente tagliate. Il Messaggero equipara, alla luce delle novità del decreto, il montaggio dei pannelli alla pitturazione delle pareti interne di casa.

 

Le eccezioni però non mancano

Il decreto è accompagnato come prassi da una serie di relazioni tecniche e per quanto riguarda i pannelli solari si legge testualmente che: “L’installazione, con qualunque modalità, di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, non è subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati”.

Proprio ciò che dicevamo noi, al netto comunque di alcune eccezioni che lo steso decreto prevede. Naturalmente restano in piedi tutte le limitazioni relative a beni immobili di interesse culturale, centri storici, immobili con notevole interesse storico, culturale e paesaggistico.

In ogni caso la semplificazione è assai evidente. Gli impianti che sarà possibile istallare semplicemente inviando il modello unico semplificato a GSE, sono quelli con potenza compresa tra 51 kW e 200 kW.

Per concludere, la spinta al fotovoltaico è evidente come soluzione che consenta il risparmio per le famiglie. Ma lo è anche per detonare le problematiche relative all’aumento del costo delle materia prima. Ed è un aumento che in questi mesi sta vessando l’Italia e tutti gli italiani, dalle famiglie alle imprese.